Tag: goran pandev

  • Pagelle Bayern Monaco – Inter 2-3, Pandev croce e delizia

    Pagelle Bayern Monaco – Inter 2-3, Pandev croce e delizia

    Pagelle Inter

    Eto 8 Nemmeno inizia la partita e lui per ricordare a tutti qual è la cosa che sa fare meglio mette la palla in rete al 4’ minuto, portandosi a quota 8 gol in Champions League e a 32 reti stagionali. Lotta in tutte le zone del campo, e veste le panni dell’assist man servendo il passaggio decisivo del 2 a 2 di Sneijder. Nel finale mette giù una palla impossibile, la controlla in area, attira su di sé tre uomini e serve un pallone perfetto sui piedi di Pandev. Il macedone ringrazia segnando e regalando la qualificazione all’Inter.

    Sneijder 7,5 Splendida la sua partita. È la chiave del centrocampo nerazzurro. Sembra avere gli occhi anche dietro la testa quando serve assist tagliando l’intero campo, con giocate  a cercare i compagni a memoria. Entra anche lui nella lista dei marcatori trovando gloria da fuori area con un gran tiro indirizzato nell’angolino basso della porta di Kraft.

    Julio Cesar 6 Il voto mente. Avrebbe potuto macchiare la mancata qualificazione dell’Inter con due errori imperdonabili. All’andata aveva regalato il gol a Mario Gomez. Forse innamorato del bomber tedesco decide di concedergli il bis, facendosi scappare dalle mani una palla innocua di Robben. Viene punito anche dal pallonetto di Muller con un’uscita infelice. Poi si ricorda di essere il numero 1, e chiude la porta a Ribery, congelando il risultato. Nella ripresa si rende protagonista con almeno un paio di interventi decisivi e si fa perdonare per gli erroracci commessi. Ringrazi Pandev per il gol altrimenti staremo parlando di altro

    Ranocchia 6 Discorso simile a Julio Cesar per Ranocchia, con una partita a due facce, da Jekyll e mr. Hide. Primo tempo in costante difficoltà, dove non riesce proprio a prendere le misure agli attaccanti del Bayern e soffre moltissimo come tutti i suoi compagni del reparto difensivo. Diventa decisivo nel finale soprattutto con un paio di chiusure su Ribery e su Gomez negli ultimi minuti.

    Pandev 6,5 il tifoso nerazzurro lo odia e lo maledice per tutta la partita e poi nel finale realizza il gol qualificazione e fa impazzire di gioia tutti! I compagni che fino ad un attimo prima gli avrebbero messo volentieri le mani addosso (vedere le imprecazioni di Sneijder quando gli mura il tiro indirizzato a rete), lo riempiono di abbracci e di complimenti. Questo è il calcio.

    Pagelle Bayern


    Robben7 Devastante. Chivu non lo vede mai, e nemmeno con l’aiuto di Cambiasso e Thiago Motta lo riescono a fermare. È lui insieme a Ribery l’arma in più del Bayern. Poi non si capisce perché, forse per un problema fisico(altrimenti sarebbe stato un puro suicido tattico) Van Gaal lo sostituisce e inevitabilmente il Bayern cala in maniera evidente.

    Ribery 6,5 Benissimo nel primo tempo, bene nella prima parte del secondo, poi prova troppo a giocare da solo e affonda insieme al resto della squadra. Resta comunque il fatto che abbia giocato una buona partita e se il Bayern avesse vinto il voto sarebbe stato sicuramente diverso.

    Muller 7 Cosa c’è da aggiungere su questo giovane talento tedesco? Nell’ultimo mondiale aveva dimostrato di essere un vero campione negli inserimenti e nella capacità di segnare. Stasera lo ricorda a tutti quando entra in area con il tempo perfetto e scavalca Julio Cesar con un pallonetto d’esterno delizioso.

    Gomez 6,5 Ancora una volta in gol con la complicità del portiere nerazzurro. O sono amanti segreti o semplicemente gli porta fortuna giocare contro Julio Cesar. Resta il fatto che anche stasera non deve far niente altro che aspettare l’occasione buona per metterla dentro facile facile. Davanti al numero uno nerazzurro stasera quando arriva lui si sente quasi la musichetta tanto famosa del “ti piace vincere facile?” Bom sci bom sci bom bom bom….

  • La fortuna aiuta gli audaci. Bayern – Inter 2-3

    La fortuna aiuta gli audaci. Bayern – Inter 2-3

    Una risposta secca a chi da per finito il calcio italiano. L’Inter stende i tedeschi in casa loro, come fecero gli azzurri di Lippi a Berlino 2006. Impresa nerazzurra, con l’Inter che sconfigge per 3 a 2 il Bayern Monaco. Il risultato nasconde però la sofferenza e i rischi corsi dalla squadra di Leonardo. , e l’Inter stasera non ha certo mancato di coraggio. Ha saputo reagire agli errori e ha saputo rimontare un risultato che avrebbe tagliato le gambe a qualunque squadra. Partita vietata ai cardiopatici.

    Primo Tempo- Javier Zanetti, il capitano onnipresente e recordman di presenze consecutive con l’Inter stasera si accomoda in tribuna a causa di un problema intestinale dell’ultimo momento. Anche Milito rinuncia a forzare i tempi di recupero,e stasera non farà mancare il tifo dalla tribuna. Spazio alla coppia Thiago Motta  Cambiasso dunque a centrocampo, con il tridente offensivo Sneijder Eto’o e Pandev. Previsione azzeccata invece per la formazione bavarese, che non presenta novità nell’undici di gioco.

    La partita regala subito grandissime emozioni ai tifosi nerazzurri,  al 4’ con lo  scambio tra Stankovic e Pandev, con il macedone che serve l’assist vincente a Samuel Eto’o. Affondo decisivo per il camerunense che batte il portiere con un tiro che si va a insaccare alle spalle di Kraft.  Inter 1 Bayern 0 e il risultato è ribaltato con la partita che diventa fin da subito incandescente. Al 20’ succede l’impensabile, con il replay del gol del Bayern a San Siro: Robben da fuori area fa partire un tiro non difficile da neutralizzare, con Julio Cesar che nuovamente come all’andata commette un errore assurdo, regalando il pallone dell’1 a 1 a Mario Gomez. Qualificazione a rischio con l’unica certezza che non ci saranno i supplementari. Al 30’ raddoppio del Bayern con Muller che viene servito in area da Robben e dalla complicità della deviazione di Thiago Motta. Il giovane centrocampista bavarese è micidiale sottoporta e con un pallonetto scavalca Julio Cesar gelando i tifosi nerazzurri. Bayern sul 2 a 1 e qualificazione sempre più lontana per l’Inter.  Solo Bayern dopo il gol del vantaggio, con un dominio del campo totale.

    Fortunata l’Inter al 40’, con il Bayern che va vicinissimo al 3 a 1. Robben serve un grandissimo assist a Gomez che anticipa l’uscita di Julio Cesar e calcia in porta. La palla incredibilmente cammina sulla linea ma non entra  grazie a  un grandissimo intervento di Ranocchia che manda il pallone prima sul piede di Muller e poi sul palo, lasciando il punteggio invariato. Si va a riposo sul punteggio di 2 a 1.Sintesi di un primo tempo che mostra i limiti difensivi della squadra di Leonardo, che nonostante in fase offensiva abbia dimostrato di poter far male ai bavaresi, avrebbe potuto incassare a dir poco altri 3 gol dal Bayern.

     

    Secondo Tempo- Si torna in campo con gli stessi uomini del primo tempo. Il Bayern arriva con una facilità imbarazzante nei nella zona presidiata da Julio Cesar, con il centrocampo e la difesa nerazzurra che fanno davvero fatica a contenere Ribery e Robben. Troppi gli errori in fase di impostazione per i giocatori guidati da Leonardo, che non riescono mai ad avvicinarsi dalle parti di Kraft.

    Al 62’ l’Inter torna a sperare quando Sneijder servito da Eto’o da fuori area fa partire un gran tiro che va dritto all’angolino opposto alle spalle di Kraft. Punteggio sul 2 a 2 e all’Inter basterebbe un gol per passare il turno.  Al 72’ ancora Sneijder ha una grande occasione servito in area da Cambiasso, ma sbaglia calciando fuori di poco. I nerazzurri ci credono e  ci provano con coraggio . Sono sfortunati quando Pandev al 80’ mura un tiro praticamente indirizzato in porta di Sneijder.

    Al 88’ arriva il miracolo in casa Inter, quando Eto’o controlla un pallone impossibile, e serve un assist d’oro a Pandev che di sinistro mette la palla alle spalle di Kraft. Inter 3 Bayern 2 . La panchina nerazzurra esulta quasi entrando in campo. Ultimi minuti di contenimento e qualificazione nelle mani dei nerazzurri.

    Partita assurda, che regala mille emozioni. L’Inter all’Allianz Arena dopo aver sofferto tantissimo, espugna uno stadio difficilissimo e batte un grande Bayern. Unica  squadra italiana ai quarti ribaltando un pronostico che la dava per sfavorita. Ennesima dimostrazione che le statistiche nel calcio lasciano il tempo che trovano.

  • Inter a valanga, travolto il Genoa. Il Milan non scappa

    Inter a valanga, travolto il Genoa. Il Milan non scappa

    I nerazzurri scendono in campo a San Siro contro il Genoa per avere ancora una voce in capitolo nel discorso scudetto, i rossoblu invece cercano di rifarsi dopo la sconfitta esterna al Massimino contro il Catania di Simeone. Formazioni confermate per entrambi i tecnici, con Leonardo che si affida alla coppia Eto’o Pazzini per cercare i tre punti e Ballardini lancia Paloschi insieme all’argentino Palacio.

    Squadre equilibrate nei primi minuti, con l’Inter che fa girare molto palla e prova a fare subito la partita imponendo il suo ritmo di gioco.

    Poche occasioni da gol all’inizio ma in compenso c’è molto lavoro per i difensori centrali. Il Genoa è ben disposto in campo ed è davvero difficile per l’Inter trovare gli spazi giusti per far male ai rossoblu.

    L’Inter con un prolungato possesso palla, cerca di scardinare la difesa genoana, ed è quasi sempre Eto’o sulla fascia nell’uno contro uno a creare superiorità numerica e accentrarsi per provare il tiro. Il Genoa si chiude bene e riparte velocemente, e al 40’ Konko serve un pallone sulla corsia di destra a Palacio, l’argentino potrebbe servire in area Paloschi, e invece fa partire un diagonale chirurgico che va a finire nell’angolo opposto della rete. Genoa in vantaggio e Inter virtualmente a -8 dalla vetta. Le squadre vanno a riposo con i nerazzurri che devono rincorrere per cercare la rimonta nel secondo tempo.

    Nella ripresa l’Inter scende in campo con la formazione più offensiva, inserendo Pandev al posto di Stankovic, utilizzando a pieno le potenzialità del tridente offensivo.

    Basta poco ai nerazzurri per ritrovare il pareggio quando Eto’o porta a spasso mezzo centrocampo del Genoa, serve Maicon sulla fascia, e il brasiliano mette una palla tesa in area dove trova il rapace del gol Pazzini di mestiere insacca alle spalle del portiere genoano. Pareggio e il Pazzo esulta alla sua maniera.

    Non passa nemmeno un minuto e l’Inter si riaffaccia avanti, dove Pandev scambia con Pazzini, e calcia in porta dove Eduardo commette l’ennesima papera permettendo ad Eto’o di portare i suoi sul punteggio di 2 a 1. Risultato ribaltato in due minuti e pubblico in delirio. Ancora Inter al 12’ quando Mesto si addormenta e si fa rubare palla da Eto’o, il camerunense entra in area dribbla Kaladze e con una finta batte ancora Eduardo segnando un gol favoloso.

    Game Over al 25’ quando Eto’o trova Sneijder in area davanti al portiere e l’olandese generosamente fa tornare al gol Goran Pandev. Inter 4 Genoa 1.

    Passerella finale per Kharja e Nagatomo per l’Inter e Boselli e Antonelli per il Genoa.

    La festa continua per i colori nerazzurri  con Yuto Nagatomo al 39’ che in area in mezzo a due difensori riesce a girarsi e a trovare lo spazio per calciare e battere per la quinta volta Eduardo. Inchino dal Sol Levante per il nuovo arrivato!

    Ultime emozioni al 90 quando la difesa interista ormai in vacanza lascia spazio a Palacio, che dal fondo crossa e mette in condizione Boselli di segnare la sua prima rete in serie A.

    Il Genoa che aveva subito solo 9 gol in 14 trasferte ne prende 5 in una solo giornata e con questo risultato l’Inter risponde al Milan e torna a -5 dalla vetta. Inoltre con il pareggio del Napoli guadagna altri due punti sui partenopei.

    Genoa Inter

    Marcatori: 40’ 1T Palacio (G), 5’ 2T Pazzini (I), 6’ 2T Eto’o (I), 12’ Eto’o 2T (I), 26’ 2T Pandev (I) 39’ 2T Nagatomo (I), 45’ 2T Boselli (G)

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia( 32’ s.t. Nagatomo), Chivu; Zanetti, Thiago Motta, Stankovic (1’ s.t. Pandev); Sneijder; Eto’o, Pazzini (29’ s.t .Kharja).

    A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Nagatomo, Mariga, Kharja, Coutinho, Pandev

    GENOA (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze (38’s.t. Chico), Moretti; Rafinha, Konko (28’ s.t. Antonelli), Kucka, Rossi; Palacio, Paloschi(28 s.t. Boselli).

    A disposizione: Scarpi, Polenta, Chico, Antonelli, Milanetto, Jankovic, Boselli

  • L’Inter deferita per il caso Pandev. Ma allora è un vizio…

    L’Inter deferita per il caso Pandev. Ma allora è un vizio…

    Poco più in un anno fa la querelle tra il presidente della Lazio Claudio Lotito e Goran Pandev riempiva le pagine dei giornali, faceva insorgere l’assocalciatori e imponeva l’intervento del Tribunale Sportivo per derimere la controversia.

    Come finì lo sappiamo tutti, ma a distanza di un anno scopriamo che Lotito non era un visionario e dietro l’ostracismo al rinnovo del macedone c’era un accordo preso con i nerazzurri oltre il tempo consentito. A dire il vero questa strategia in via Durini è da tempo passi consolidata, basta andare a rivedere i casi Stankovic e Suazo per rinfrescarsi la memoria o ascoltare le dichiarazione di Stam sui tentativi dell’allora laziale Mancini di portarlo con se in nerazzurro.

    Ma torniamo ai giorni nostri. Ci teniamo a precisare che sarà l’ennesima bolla di sapone di un sistema che fa acqua da tutte le parti e si chiuderà con una irrisoria pena per la società e la squalifica del giocatore e dei dirigenti da scontare magari in estate. Il fatto sta che le accuse di Lotito trovano conferme e le parole del tecnico macedone che annunciò il passaggio di Goran all’Inter non è frutto di un visionario ma di una strategia messa in atto per prevalicare le regole.

    Ghelfi e Branca sono stati deferiti per “essersi consapevolmente avvalsi, nella trattativa finalizzata alla stipula di un contratto professionistico con il calciatore Goran Pandev, dell’agente Pallavicino, senza avergli conferito alcun mandato”. L’Inter per responsabilità oggettiva e lo stesso Pallavicino “aver svolto attività di mediazione in favore di soggetti che non gli avevano conferito alcun mandato”

  • Leonardo: “cerco un bel gioco chi mi prende lo sa”

    Leonardo: “cerco un bel gioco chi mi prende lo sa”

    Mentre Milan e Roma disputano in questa due giorni di calcio europeo l’andata degli ottavi di Champions League, i nerazzurri domani sono attesi a Firenze per il recupero della giornata di campionato persa durante lo svolgimento del Mondiale per Club. Questa partita potrebbe rappresentare un’opportunità per smaltire i postumi dell’ultima sconfitta contro la Juve che ha lasciato a tutto l’ambiente interista l’amaro in bocca.

    Il tecnico nerazzurro Leonardo  nella conferenza stampa alla vigilia del match di recupero tra Fiorentina e Inter difende i suoi dopo la sconfitta esterna proprio contro i bianconeri.

    Leo usa parole forti per spiegare la sua filosofia di calcio, il suo modo di allenare:

    “La squadra non è stanca, né vecchia o morta e non vedo tutti questi problemi. Domenica abbiamo perso una partita e basta, non credo a un problema trasferta. Noi cerchiamo sempre di imporci dovunque per vincere e giocare bene, l’Inter ha tutte le caratteristiche per farlo. In campionato è ancora tutto aperto, cosa stiamo qui a piangere? Non capisco. Io voglio un calcio offensivo, cerco un bel gioco e lo farò sempre. Chi mi prende, sa che sono fatto così”.

    A chi gli avesse fatto notare come l’Inter renda di meno fuori da San Siro, come a Udine e a Torino dove i nerazzurri con due sconfitte non hanno raccolto punti, il tecnico brasiliano esclude categoricamente qualsiasi problema da trasferta:

    “In casa e fuori casa si è sempre 11 contro 11, sempre nello stesso campo, non c’è alcuna influenza su una squadra così forte ed esperta. La squadra deve solo giocare e cercare di far male: non devi essere meno propenso a giocare come sai, l’Inter deve giocare per far male e ha le qualità per farlo”

    Leonardo parla anche di Eto’o e di come possa sembrare paradossale trovare in quel gol sbagliato il caprio espiatorio della partita contro la Juve:

    Le critiche ad Eto’o? Ci vuole davvero coraggio a criticare uno come Eto’o, non esiste– ha aggiunto Leonardo Lui ha fatto 27 gol, può capitare anche un secondo in cui non trovi lo spazio o il colpo giusto, parlare di problema Etò’o non esiste, lui sta benissimo ed è un giocatore esperto, figuratevi se si abbatte per una cosa del genere. Mi sembra quasi che anche a questo proposito si cerca di attaccare l’Inter, quasi come se si aspettasse che perdessimo una partita”.

    Chiarimenti anche su Pandev utilizzato di meno rispetto al suo predecessore Rafa Benitez e come si è visto a Torino sicuramente non in ottima condizione:

    “Pandev? Lo vedo molto meglio. Ha fatto il titolare per tanto tempo, poi è stato fuori e il sistema è cambiato. Per lui non è facile, anche perché è sempre entrato in campo in momenti difficili. La continuità gli potrà essere utile e sono sicuro che Goran risponderà bene al momento giusto”.

    Il discorso va irrimediabilmente verso la trasferta di Firenze, con le considerazioni relative all’avversario reduce da una grande rimonta a Palermo, e sulle parole del presidente Massimo Moratti che si è detto ancora convinto di conquistare il titolo:

    “Per quanto riguarda i viola, affrontiamo sempre le squadre nel loro momento migliore, è il destino dei grandi. La Fiorentina è in forma, lo sappiamo. Sul presidente che ha detto di credere allo scudetto è ovvio, ma io non riesco neanche a fare tutti questi conti. Quale squadra oggi può dire: ‘Ho già vinto’? Una settimana fa c’era la grande Inter che faceva spettacolo, ora la squadra è logora, mille problemi, è esagerato. Io ho la mia idea di calcio, non entro in queste cose qui. Voglio un bel calcio, io punto a un’Inter che giochi bene. L’Inter è la migliore squadra del mondo, non dimenticatevelo, non c’è niente da piangere: dopo il Barcellona giochiamo un grande calcio, io penso a un calcio offensivo, siamo sul tetto del mondo e non scordatevelo”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • L’Inter pensa a Giuseppe Rossi

    L’Inter pensa a Giuseppe Rossi

    Giuseppe Rossi ha convinto la Spagna e adesso sembra pronto alla definitiva consacrazione con il passaggio ad una big. Il Villareal la incoronato suo leader rinnovandogli il contratto e affidandosi al suo estro ma nulla potrà fare per trattenerlo al richiamo di una squadra che gli permetta di lottare per traguardi ancor più prestigiosi.

    L’Inter nel suo progetto di rinnovamento pare abbia messo il made in Italy come prerogativa principale prefenrendo giocatori giovani ed in rampa di lancio. Questa mattina vi abbiamo riportato l’indiscrezione Montolivo che si aggiunge a Ranocchia e Pazzini a questi potrebbe aggiungersi il Pepito per la prossima stagione.

    Il sacrificato potrebbe esser il macedone Goran Pandev punto di forza nella passata stagione con Mourinho riserva quest’anno con Leonardo. L’attaccante ex laziale potrebbe esser inserito nella trattativa o venduto per cassa cassa, Pandev ha estimatori in Germania con il Bayern Monaco interessatissimo ma anche lo Zenit di Spalletti in passato aveva provato a prederlo.

  • Il migliore acquisto del 2010, vota il nostro sondaggio

    Il migliore acquisto del 2010, vota il nostro sondaggio

    Si avvicina la fine dell’anno e anche per il calcio è tempo di stilare graduatorie e classifiche, noi vogliamo provare, con il vostro aiuto, a metter in fila i migliori acquisti del 2010. Si inizia dalla sessione invernale della passata stagione fino a quella estiva.

     

     

    Miglior acquisto 2010

    • Milos Krasic (47%, 33 Voti)
    • Edinson Cavani (19%, 13 Voti)
    • Zlatan Ibrahimovic (13%, 9 Voti)
    • Marco Borriello (6%, 4 Voti)
    • Josip Ilicic (6%, 4 Voti)
    • Hernanes (4%, 3 Voti)
    • Fabio Quagliarella (3%, 2 Voti)
    • Goran Pandev (1%, 1 Voti)
    • Hernan Crespo (1%, 1 Voti)
    • Maxi Lopez (0%, 0 Voti)
    • Kevin Prince Boateng (0%, 0 Voti)
    • Andrè Dias (0%, 0 Voti)
    • Alberto Aquilani (0%, 0 Voti)

    Totale Votanti: 70

  • Mazembe sconfitto. INTER CAMPIONE DEL MONDO!

    Mazembe sconfitto. INTER CAMPIONE DEL MONDO!

    L’Inter di Rafa Benitez scrive una nuova pagina di storia calcistica e si laurea per la terza volta Campione del Mondo. È una vittoria meritata, anzi, strameritata, frutto di una superiorità tecnica schiacciante, troppo evidente. L’Inter vince 3-0, a lasciarci le penne è il Mazembe, che comunque la sua coppa l’aveva già vinta battendo sorprendentemente i ben più quotati brasiliani dell’Internacional. Non c’è stata mai partita, o meglio, la partita l’ha fatta l’Inter di Benitez, che non ha avuto particolari problemi a siglare 3 goal e a gestire il gioco per tutto il tempo senza subire ripartenze periocose. Prima Pandev, poi Eto’o ed infine Biabiany hanno affondato la compagine africana, e hanno regalato all’Inter un emozione che mancava da 45 anni. Quando l’Inter, allora allenata da Helenio Herrera, sconfisse per 1-0 l’Indipendiente. Ma allora fu un’altra finale, una vera finale. Questi erano soltanto 90’ dall’esito scontato che Zanetti e compagni sono stati bravissimi a condurre in porto nel migliore dei modi.

    La partita parte in maniera piuttosto tranquilla, le squadre si studiano, l’Inter mantiene un atteggiamento difensivo, preferendo far sfogare la verve agonistica degli avversari. Gli africani abboccano, si buttano in avanti scoprendo il fianco al contropiede offensivo, perfettamente orchestrato dalla premiata ditta Eto’o-Pandev-Milito. Al 13’ Milito fa la sponda per Eto’o, che vede il taglio di Pandev e lo premia con un assist al bacio buttato in rete. Primo goal per lui in questa competizione. I nerazzurri non fanno in tempo a finire i festeggiamenti per il goal che non appena passano tre minuti ne siglano un altro, questa volta con Eto’o che su passaggio dello stesso Pandev, raddoppia le marcature con un diagonale da grande campione. Il resto del secondo tempo è stato soltanto un monologo dei campioni d’europa, che hanno gestito il match in maniera tranquilla.

    In avvio di ripresa, N’Diaye passa al 4-4-2 inserendo Kanda per Kasongo. Al 54’ Benitez risponde tornado al 4-2-3-1 con Stankovic al posto di Chivu. L’Inter abbassa i ritmi in maniera netta, limitandosi soltanto alla gestione del gioco senza affondare minimamente. Il Mazembe invece si fa coraggio e prova a riaprire una partita ormai chiusa con Kaluyituka, che davanti alla porta non riesce ad infilare il tapin vincente. Tapin vincente che invece viene siglato Biabiany (85”), che entrato al posto di Milito, riesce a trovare il suo primo goal in maglia nerazzurra sfruttando al meglio un lancio provvidenziale di Stankovic.  Partita chiusa, 3-0, con gli uomini di nerazzurri che festeggiano il loro 5 trofeo stagionale, (secondo con Benitez in questa stagione) che ora è chiamato a fare bene anche in campionato.

  • L’Inter crolla all’Olimpico, una super Lazio vince 3-1

    L’Inter crolla all’Olimpico, una super Lazio vince 3-1

    L’Inter convalescente, dopo la vittoria in Champions con il Twente e nell’ultimo turno di campionato contro il Parma, ha avuto una ricaduta stasera nell’anticipo insolito del venerdì della 15esima giornata di Serie A: i nerazzurri campioni d’Italia e d’Europa vengono sconfitti dalla Lazio con un sonoro 3-1 dimostrando di essere una squadra ancora malata.
    Era importante per la squadra di Benitez dare una continuità di risultati considerato che la truppa nerazzurra partirà nei prossimi giorni per Abu Dhabi dove è in programma il Mondiale per Club per affrontare la competizione con uno spirito diverso e con un morale e una fiducia rinsaldati. E invece l’Inter prende tre sberle dai biancocelesti che rimettono in discussione il tecnico spagnolo.

    La Lazio dimostra di non avere timori reverenziali al cospetto della squadra del Triplete e che solo pochi mesi fa vinceva tutto quello che c’era da vincere facendo subito intuire agli avversari che sarebbe stata dura fare risultato e che avrebbe fatto di tutto per portare a casa l’intera posta in palio, merito del tecnico Reja che ha preparato la partita nei minimi dettagli.
    I padroni di casa sfiorano il gol con Mauri ma lo trovano, abbastanza fortunosamente, al minuto 27 con Biava, che mette in rete di anca da due passi sul tentativo di rinvio di Cambiasso.
    L’Inter è disordinata e perde per strada anche Stankovic per infortunio, l’ultima di una serie infinita. E allora ci prova il neo entrato Thiago Motta a dare una scossa ai suoi compagni, senza fortuna, con una conclusione dalla distanza che chiama all’intervento Muslera.

    Nella ripresa arriva la doccia gelata con il 2-0 di Zarate: magnifica è l’apertura di Hernanes come è magnifico il tocco dell’attaccante argentino a scavalcare Castellazzi. L’Inter è tramortita, non da nessuna reazione, anzi rischia addirittura di capitolare per la terza volta se non fosse per l’erroraccio di Floccari davanti al portiere nerazzurro e di Mauri che manca la girata al volo verso il sette. Sneijder vaga per il campo senza meta, Pandev e Biabiany soffrono la difesa aggressiva della Lazio mentre il capitano e condottiero Zanetti è impalpabile.
    Ma proprio quando la rassegnazione sta per prendere il sopravvento, l’ex Pandev riapre, in tutti i sensi il match ad un quarto d’ora dal termine: l’Inter comincia a giocare e a stazionare stabilmente nella metà campo avversaria alla ricerca, almeno, di un disperato pari ma a chiudere definitivamente i giochi ci pensa il Profeta Hernanes, sempre più leader e trascinatore della squadra biancoceleste, su un calcio di punizione dal limite dell’area al 90′.

    Tre punti meritatissimi per la Lazio che aggancia il Milan in testa alla classifica a quota 30 punti, e può godersi il primato in attesa di conoscere il risultato dei rossoneri di domani sera impegnati a San Siro contro il Brescia. La squadra di Reja fa sul serio e, la vittoria maturata contro la regina della Serie A degli ultimi anni, fa candidare ufficialmente i biancocelesti come pretendenti quantomeno di una qualificazione in Europa per la prossima stagione.
    L’Inter invece deve voltare subito pagina e quale medicina migliore per una squadra malata se non la vittoria dell’ex Coppa Intercontinentale ora Mondiale per Club?

    Il tabellino
    LAZIO – INTER 3-1
    27′ Biava (L), 50′ Zarate (L), 74′ Pandev (I), 89′ Hernanes (L)
    LAZIO (4-3-1-2): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Matuzalem, Mauri; Hernanes (91′ Bresciano); Floccari (86′ Rocchi), Zarate (80′ Ledesma).
    Panchina: Berni, Diakitè, Cavanda, Kozak.
    Allenatore: Reja
    INTER (4-3-3): Castellazzi; Natalino (83′ Santon), Cordoba, Lucio, J.Zanetti; Stankovic (36′ Thiago Motta), Cambiasso, Muntari (53′ Alibec); Biabiany, Sneijder, Pandev.
    Panchina: Orlandoni, Materazzi, Benedetti, Nkwankwo.
    Allenatore: Benitez
    Arbitro: Orsato
    Ammoniti: Brocchi (L), Radu (L), Muntari (I)

  • Cambiasso pronto per la Champions, ennesimo miracolo nerazzurro

    Cambiasso pronto per la Champions, ennesimo miracolo nerazzurro

    Si parlava di almeno un mese di stop per Cambiasso uscito malconcio dalla partita amichevole con l’Argentina durante la sosta di campionato, il referto medico evidenziava uno stiramento ma l’argentino a sorpresa, ha saltato le tappe, è pronto per l’impegno di Champions League di domani sera contro il Tottenham.

    Buone notizie per Benitez che insieme a Cambiasso recupera anche Pandev e Cordoba riducendo sensibilmente il numero di convalescenti in infermeria. Con Milito ancora out sarà ancora una volta Eto’o ad agire da prima punta, non è escluso un cambio di modulo con il ritorno al 4-4-2 con Zanetti e Stankovic ai lati del rombo e Cambiasso e Sneijder ai vertici.

    Questa la lista completa dei convocati:
    Portieri:
    Julio Cesar, Castellazzi, Orlandoni
    Difensori: Cordoba, Zanetti, Lucio, Maicon, Materazzi, Samuel, Chivu, Santon
    Centrocampisti: Stankovic, Thiago Motta, Sneijder, Muntari, Cambiasso, Obi, Coutinho
    Attaccanti: Eto’o, Pandev, Biabiany