Appuntamento al SilvioPiola per il Napoli di WalterMazzarri opposto nel posticipo di domenica sera al Novara di mister AttilioTesser.
La sbornia della notte fantastica in Champions contro il Villareal è uno dei pericoli che Mazzarri dovrà affrontare questa sera. Il tecnico livornese ha fatto intendere che non vuole più lasciare punti per strada, a maggior ragione vista la Juventusdi questi tempi.
Proprio per questa ragione non ci sarà un turn over ampissimo per il Napoli che, con ogni probabilità, vedrà in campo GoranPandev che potrebbe giocare addirittura insieme a Lavezzi e Cavani. Dossena prenderà la corsia di sinistra mentre MarekHamsik potrebbe scalare in mediana viste le non perfette condizioni fisiche dello svizzero Inler, influenzato ma comunque convocato per la gara.
In casa Novara anche Tesser non avrà la rosa al completo: oltre allo squalificato Meggiorini dovrà fare a meno degli infortunati Lisuzzo, Morimoto e Paci. Per questo il tecnico probabilmente schiererà un modulo più coperto. Per il 5-3-2 davanti ad Ujkani linea difensiva con Dellafiore, Ludi e Centurioni al centro, Morganella a destra e Gemiti a sinistra. A centrocampo Radovanovic, Marianini e Rigoni. In attacco Mazzarani a supporto di Rubino.
Partita importantissima per ambedue le compagini in campo, il Novara deve assolutamente cercare di uscire dal Silvio Piola con la vittoria, considerata la classifica che inizia ad essere davvero preoccupante. Il Napoli deve cercare di dare continuità di risultati, dopo la qualificazione in Champions ed approfittare del passo falso del Milan a Bologna e dell’insidiosa trasferta di Roma per la Juventus.
Quella di stasera è una partita fondamentale per il Napoli di Mazzarri. Dopo la delusione per il 3-3 con la Juventus subendo la rimonta dei bianconeri quando sul 3-1 avevano ormai la partita in pugno, i partenopei vogliono riscattarsi immediatamente e fare bottino pieno contro il fanalino di coda della Serie A Lecce, una gara nella quale l’obiettivo è la vittoria ad ogni costo per non rimanere troppo attardati dalla vetta della classifica attualmente occupata dal Milan.
Sono infatti 10 i punti che al momento separano azzurri dai rossoneri che ieri si sono imposti a Genova per 2-0, un altro passo falso difficilmente consentirebbe al Napoli di poter rientrare nella lotta scudetto a meno di un calo vertiginoso delle squadre che stanno davanti. Nonostante al San Paolo arrivi una squadra in netta crisi, la truppa di Mazzarri deve fare molta attenzione perchè il Lecce ha disperato bisogno di fare punti e la differenza potrebbe farla appunto la motivazione, i salentini voglioni tirarsi fuori da una situazione pericolosa mentre quella del Napoli potrebbe essere offuscata dall’impegno in Champions League nella trasferta decisiva di Villarreal di mercoledì che potrebbe regalare al club di De Laurentiis una storica, e all’inizio impensabile visto il girone di ferro nel quale era stato inserito con Bayern Monaco e Manchester City oltre che agli spagnoli, qualificazione agli ottavi di finale della più importante competizione continentale. Il presidente però ha chiesto ai suoi 12 punti da qui a Natale, in pratica vincere tutte le restanti 4 partite prima di chiudere il 2011.
Per quanto riguarda le formazioni, Mazzarri recupera il bomber Cavani che però partirà dalla panchina e pronto ad entrare in campo in caso di necessità. Il tecnico partenopeo non vuole rischiare la sua punta di diamante, dopo essere stato costretto già a farne a meno contro la Juventus; in attacco così dovrebbe esserci ancora Pandev, autore di una doppietta alla Juventus lunedì. Alle sue spalle i soliti Hamsik e Lavezzi, a uno dei due però potrebbe essere concesso di rifiatare con un probabile inserimento sulla trequarti di Santana. A centrocampo ad affiancare Inler ci sarà Dzemaili e non Gargano mentre sulla fasce Maggio giocherà come al suo solito a destra e Dossena riprenderà il suo posto sulla sinistra con Zuniga in panchina; rivoluzione in difesa dove con Aronica, davanti a De Sanctis, giocheranno i due argentini arrivati quest’estate Fideleff e Fernadez con Campagnaro in panchina e capitan Cannavaro neanche convocato.
Il tecnico giallorosso Di Francesco proverà a far scoprire il Napoli per poi colpirlo in contropiede: un 5-3-2 con Benassi tra i pali, difensori centrali Oddo, Tomovic ed Esposito con Cuadrado e Mesbah sulle corsie laterali a spingere duellare con Maggio e Dossena, centrocampo muscolare con Strasser, Obodo e Grossmuller, in attacco spazio a Corvia e al giovane Muriel.
Pagelle Napoli
De Sanctis: 6 Tre gol sul groppone ma nessuna grande colpa. Campagnaro: 5 Prezioso nelle ripartenze soffre in difesa la vivacità di Estigarribia e sopratutto il movimento alle spalle di Matri. Cannavaro: 6 Leader nel gioco aereo è l’unico a non perder la bussola nella difesa partenopea. Aronica: 5 Quando si infiamma la partita perde spesso la bussola e inizia a randellare senza ragione. Maggio: 6 Non brillante come al solito svetta con Bonucci in occasione del gol del primo vantaggio si perde Estigarribia nell’azione del 2-3. Gargano: 6,5 Le partite tutta grinta e dinamicità sono sempre il suo forte Inler: 5 Non era al meglio della condizione e si è visto ritarda nel pressing alto e non è lucido nella fase di rilancio. Zuniga: 5,5 Tanta volontà ma pecca spesso di presunzione e tiene troppo palla. Hamsik: 5,5 Sbaglia un rigore, poi si riscatta ma non è ancora al meglio della condizione. Lavezzi: 7 E’ un trascinatore, gioca divinamente ma per lui la porta è sempre piccolissima Pandev: 7,5 La nota più lieta segna due reti importantissime per il Napoli ma anche per la sua stagione, partita perfetta.
– Fernadez 5 Entra nel momento peggiore e va subito nel pallone
– Dossena e Santana sv
Pagelle Juventus Buffon: 6 Vale lo stesso discorso fatto per De Sanctis. Barzagli: 6,5 L’intuizione di Marotta la scorsa stagione è stata davvero sottovalutata, preciso e sicuro merita la Nazionale. Bonucci: 4 La difesa è il punto debole della Juventus e lui sembra esser quello più incerto, alterna recuperi importanti ad errori madornali. Lichsteiner: 6,5 Se fosse una automobile avrebbe sicuramente bisogno del tagliando fa un solco sulla fascia destra al San Paolo. Vidal: 6,5 Grande partita di sostanza impreziosita da un assist stupendo Pirlo: 5 Serata no per la stella bianconera causa ingenuamente il rigore, perde troppi palloni e “serve” a Pandev il pallone del 3-1. Pepe: 7 Incarna lo spirito dei vari Di Livio, Torricelli o Montero. Non è un fuoriclasse ma la maglia bianconera addosso lo porta sempre a dar qualcosa in più, quest’anno poi è pure goleador. Estigarribia: 7 A vederlo sembra non aver niente a che fare con una partita di calcio, poi si allunga il pallone sulla fascia sinistra e diventa un arma importante. Ricorderà Napoli Juventus a lungo. Vucinic: 6,5 Vale in parte il discorso fatto per Lavezzi. E’ devastante tra le linee, corre in aiuto dei compagni ma è sempre poco lucido davanti alla porta. Matri: 7 Prandelli non disperare. E’ a Torino il vice di Giuseppe Rossi e Cassano, migliora di partita in partita, segna e gli viene annullato un gol stupendo.
– Pazienza, Quagliarella e Del Piero sv.
Una vera e propria battaglia quella andata in scena stasera al San Paolo dove si giocava Napoli – Juventus, recupero della 11esima giornata di Serie A rinviata per motivi di ordine pubblico a causa del maltempo che lo scorso 6 novembre aveva creato disagi nel napoletano e in gran parte della Campania. Partita ricca di gol, ben 6, e di grandi emozioni con un primo tempo giocato magistralmente dal Napoli, andato sul riposo sul 2-0, e un secondo tempo che ha evidenziato il grande carattere della Juventus di quest’anno che è riuscita a rimettersi in piedi dopo l’uppercut micidiale sferrato da Pandev nel gol del 3-1 rimontando fino al 3-3 finale.
Formazione annunciata per il Napoli che perde uno dei Tre Tenori, Cavani, per un infortunio rimediato a Bergamo sabato sera. Mazzarri sceglie il trio Hamsik, Lavezzi e Pandev con Zuniga preferito sulla sinistra a Dossena e Maggio sulla destra che rientra dopo il turno di riposo concessogli dal tecnico partenopeo; bianconeri invece privi di Marchisio squalificato, Conte sorprende un pò tutti ridisegnando una Juve con un 5-3-1-1 anomalo con Chiellini a fare il terzo centrale ed Estigarribia sulla corsia di sinistra tenuto in posizione più bassa per contenere la spinta offensiva di Maggio, Pepe viene utilizzato come interno al fianco di Pirlo e Vidal e a fare la spola tra centrocampo e attacco mentre Vucinic è a sostegno di Matri.
L’avvio del match è tutta di marca napoletana, dopo un timido tentativo di Vucinic il Napoli trova al quarto d’ora un calcio di rigore netto per un fallo ingenuo di Pirlo sul velocissimo Lavezzi: dal dischetto si presenta Hamsik che fa secco Buffon il quale riesce solo a sfiorare la conclusione angolata e potente dello slovacco ma il direttore di gara Tagliavento fa ripetere correttamente per l’invasione dell’area di rigore di due giocatori azzurri; la seconda esecuzione del centrocampista è centrale ma imprecisa con la sfera che sorvola la traversa.
Il risultato si sblocca 7 minuti più tardi quando da un calcio di punizione dalla trequarti scodellato in area, Bonucci sbaglia intervento e serve di testa il liberissimo Hamsik che di testa da due passi deposita la sfera in fondo al sacco per la gioia dei 55 mila tifosi azzurri. La Juve accusa il colpo e con un Pirlo non nella sua serata migliore e che perde diversi palloni, cosa inusuale per lui, al 40′ va sotto di due reti: il regista bianconero è anche sfortunato perchè nell’intento di spazzare, la palla carambola addosso a Maggio e finisce sui piedi di Pandev che batte Buffon di destro incrociando sul palo opposto e va al riposo in vantaggio per due reti a zero.
Nella ripresa però il Napoli concentrato e aggressivo del primo tempo rimane negli spogliatoi mentre la Juve impaurita e ferita entra in campo con un atteggiamento completamente diverso e si trasforma: passaggio geniale di Vidal per Matri che accorcia subito le distanze al 48′, poi Vucinic va via alla marcatura di Cannavaro in velocità ma trova la pronta risposta di De Sanctis che mette in calcio d’angolo. Il Napoli si riorganizza, Lavezzi, il migliore dei suoi, è imprendibile per i difensori bianconeri e guadagna una infinità di punizioni preziose. Ma il San Paolo va in delirio completo quando al 68′ è ancora Pandev, che non fa rimpiangere l’assente Cavani, a freddare Buffon per il 3-1, l’attaccante macedone riceve un cross basso dalla destra di Maggio, Bonucci va a vuoto e l’ex Inter stoppa e gira in rete di sinistro.
Per usare un gergo pugilistico, il montante sferrato da Pandev è di quelli che ti fanno barcollare e rischiano di farti crollare al tappeto senza più rialzarti ma la Juve dimostra di saper incassare anche i colpi più tremendi riaprendo nuovamente la gara 4 minuti dopo con Estigarribia che, lasciato solo, riaccorcia le distanze superando De Sanctis per il suo primo centro in bianconero alimentando le speranze di rimonta. La Vecchia Signora è dura a morire perchè a 10 minuti dal termine Pepe, con l’ennesima azione travolgente e con l’orgoglio, prende palla a centrocampo la porta al limite dell’area e dopo un rimpallo favorevole batte con un preciso destro all’angolino basso l’estremo difensore azzurro per un 3-3 folle che fa più bene alla Juve, che ha rischiato di pagare a caro prezzo l’atteggiamento iniziale troppo remissivo conseguenza del modulo scelto da Conte che forse ha pensato più a non prenderle che ad imporre il proprio gioco, che al Napoli, rimasto a -9 dalla vetta occupata proprio dai bianconeri. La fuga della Juve non si è concretizzata (+2 su Milan e Udinese) ma questo è stato un test probante per la tenuta psicofisica degli uomini di Conte.
Chi ancora non crede totalmente alla competitività del Napoli spiega l’exploit della scorsa stagione e l’avvio travolgente di quella attuale ad un pizzico di fortuna e alla mancanza di infortuni pesanti nei suoi pezzi da novanta. Obiettivamente l’undici di Mazzarri senza i suoi tre tenori in avanti sarebbe tutt’altra ma lo stesso potrebbe dirsi per il Milan senza Ibrahimovic, Pato e Boateng per l’Inter con Sneijder e via dicendo.
Per cercare di sopperire almeno numericamente e con altre qualità a cali fisiologici e possibili infortuni il presidente De Laurentiis di comune accordo con il bravo ds Bigon e con l’ok del condottiero Mazzarri in estate ha condotto una campagna acquisti importante ed intelligente mettendo in organico giocatori di qualità per ampliare la scelta della rosa.
Già dal ritiro Mazzarri ha però dovuto fare a meno di Britos e dopo poche solo giornate si sono fermati Donadel e Dzemaili e poi anche il Matador Cavani. La notizia del giorno è però l’inserimento nella lista degli infortunati di Goran Pandev uscito malconcio dalla gloriosa trasferta di Milano contro l’Inter.
L’ex nerazzurro ha lasciato il ritiro della nazionale macedone per una lesione muscolare alla coscia sinistra che secondo le prime indiscrezioni lo terrà lontano dai campi da gioco per almeno i prossimi due mesi. Pandev già domani a Napoli effettuerà comunque nuovi accertamenti ma per Mazzarri è già tempo di valutare nuove alternative vagliando le ipotesi Chavez e Lucarelli come prima punta mentre Mascara e Santana scalano una posizione come seconde punte.
Se c’è un presidente che non riesce a targiversare è senza ombra di dubbio Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli dopo l’ufficializzazione dei gironi di CHampions League si è convinto a regalare due nuovi rinforzi a Mazzarri.
Il primo potrebbe arrivare già in serata. E’ in corso in questo momento un summit di mercato tra l’agente di Pandev, il ds del Napoli Bigon e Marco Branca nella sede dei nerazzurri e stando alle indiscrezioni potrebbe arrivare la fumata bianca.
Il macedone scartato dall’Inter è allettato dalla possibilità di giocare la Champions League con la maglia del Napoli e sarebbe disposto ad abbassarsi l’ingaggio accettando le ferree regole del presidente De Laurentiis.
Pandev arriverebbe in prestito oneroso con diritto di riscatto fissato mentre all’Inter sarebbe sostituito da Rodrigo Palacio la cui trattativa con il Genoa è adesso in discesa.