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  • Europa League: vittorie sofferte per Lazio e Milan

    Europa League: vittorie sofferte per Lazio e Milan

    Si apre con un doppio successo l’Europa League 2018/19 di Lazio e Milan.

    Le vittorie di biancocelesti e rossoneri non sono state però così brillanti, le due squadre italiane infatti hanno ottenuto i tre punti sconfiggendo di misura le due squadre che, sulla carta, dovrebbero essere le più deboli dei due gironi.

    La Lazio si è imposta per 2-1 sull’Apollon Limassol trovando presto il vantaggio con Luis Alberto ma rischiando in un paio di occasioni di subire il gol del 1-1. Trovato il 2-0 con Immobile, con la gara che sembrava chiusa, è arrivata la rete di Zelaya che ha tenuto aperta la sfida sino all’ultimo minuto di recupero.

    Il Milan invece ha impiegato quasi un’ora per sbloccare il risultato, con il solito Higuain, sul campo dei lussemburghesi del Dudelange. C’è da dire che i rossoneri hanno trovato contro il portiere Frising in gran serata, detto questo però hanno avuto anche la colpa di tenere la gara aperta e al 90° hanno rischiato la beffa con Couturier che, dentro l’area, ha calciato male da posizione però molto invitante.

     

    Veniamo al racconto dell’esordio della Lazio in questa Europa League.

    La partenza è su ritmi piuttosto blandi con gli ospiti che provano anche a farsi vedere. Al 14° però la Lazio passa in vantaggio, bello scambio tra Caicedo e Luis Alberto con l’ecuadoriano che di tacco serve l’assist allo spagnolo che con facilità segna. Sbloccata la gara i biancocelesti hanno due volte l’occasione, sempre con Caicedo,  per trovare il raddoppio ma la difesa cipriota si salva. La squadra di Inzaghi tiene in pugno la gara, l’unico rischio arriva al 31° dopo un errore di Caceres ma Papoulis non ne approfitta fino in fondo. Al 34° ci prova ancora Luis Alberto ma Vale riesce ad evitare lo 0-2. Il primo tempo si chiude con la Lazio avanti 1-0.

    Si riparte con un doppio cambio nell’Apollon (dentro Markovic e Carayol) mentre la Lazio conferma gli stessi 11. La partenza della ripresa vede un Apollon più intraprendente, la Lazio attende poi prova ad accelerare, bene nell’intenzione Milinkovic male nella concretizzazione in quanto nessuno intuisce il suo assist in area. Al 66° gli ospiti vanno vicini al pari con un gran colpo di testa di Papoulis, su punizione di Joao Pedro, palla fuori di niente con Proto battuto. I biancocelesti, nei quali sono entrati anche Immobile e Lucas Leiva, paiono addormentati ed al 71° un colpo di testa di Schembri sfila vicino al palo. I ciprioti insistono ed al 81° una gran punizione di Markovic colpisce il palo esterno. Un minuto dopo però un ingenuità di Joao Pedro, che stende Caicedo in area, concede un rigore alla Lazio, Immobile dal dischetto non sbaglia. L’Apollon però non molla e su azione da corner, Zelaya si trova il pallone sul sinistro, la sua conclusione s’infila alle spalle di Proto. Al 90° clamoroso errore di Lulic che, servito da Immobile, salta il portiere, perde però tempo e quando calcia trova il difensore sulla linea pronto a salvare. I minuti di recupero scorrono con qualche brivido per la Lazio ma alla fine il 2-2 non arriva, vincono i biancocelesti con qualche sofferenza.

     

    LAZIO – APOLLON 2-1 (14° Luis Alberto (L), 82° rig. Immobile (L), 87° Zelaya (A))

    LAZIO (3-5-2): Proto; Caceres, Acerbi, Bastos; Durmisi, Milinkovic-Savic (73° Lulic) , Badelj (61° Lucas Leiva), Murgia, Basta; Luis Alberto (61° Immobile), Caicedo.

    Allenatore: S.Inzaghi.

    APOLLON (4-2-3-1): Vale; Joao Pedro, Yuste, Roberge, Vasiliou; Sacchetti, Kyriakou (46° Markovic); Schembri, Pereira (70° Zelaya), Papoulis; Maglica (46° Carayol).

    Allenatore: Avgousti.

    Arbitro: Aghayev.

    Ammoniti: Yuste (A), Badelj (L), Milinovic-Savic (L), Lucas Leiva (L)

     

     

    Passiamo ora all’altra gara di questa prima giornata di Europa League con un’italiana in campo, ovvero il Milan.

    Partono con molto entusiasmo i padroni di casa, il Milan con tranquillità attende, senza correre rischi. La prima occasione per la partita arriva al 12° con una gran conclusione di Higuain che sfiora il palo della porta del Dudelange. Subito dopo ci prova Castillejo in tuffo di testa ma sulla sua traiettoria c’è El Hriti che respinge. I rossoneri provano qualche giocata interessante ma la difesa lussemburghese riesce sempre a chiudere ogni varco. Al 35° si vede anche il Dudelange con Stolz che parte sul filo del fuorigioco, entra in area e lascia partire un tiro che però non trova lo specchio. Il Milan torna a rendersi pericoloso al 38° con il colpo di testa di Caldara, fuori non di molto. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 protagonisti del primo tempo. Al 49° Higuain gira a botta sicura verso la porta avversaria ma Frising sfodera un intervento strepitoso e salva. Al 59° la gara si sblocca, Higuain riceve da Castillejo e va al tiro, sulla sua conclusione c’è una leggera deviazione di Prempeh che mette fuori causa il portiere Frising. Il Dudelange alza il baricentro alla ricerca del pari, con il grosso rischio di lasciare spazio invitante alle ripartenze rossonere. Al minuto 67° Castillejo pennella per l’inserimento di Borini, il numero 11 calcia al volo ma colpisce il palo. Al 83° si ripete la sfida Higuain-Frising e anche in questa occasione ha la meglio il portiere. Gli uomini di Toppmoller non si arrendono ed in mischia al 90° fanno scorrere qualche brivido sulla schiena dei difensori rossoneri. Finisce così il Milan vince ma con fin troppa sofferenza contro un Dudelange davvero mai domo.

     

    DUDELANGE – MILAN 0-1 (59° Higuain)

    DUDELANGE (4-4-2): Frising; Malget (84° Jordanov), Schnell, Prempeh, El Hriti (80° Melisse); Stolz, Couturier, Stelvio (75° Stumpf), Kruska; Turpel, Sinani.

    Allenatore: Toppmoller.

    MILAN (4-3-3): Reina; Abate, Caldara, Romagnoli, Laxalt; Bakayoko, Mauri (81° Calhanoglu), Bertolacci (70° Kessie); Castillejo, Higuain, Borini (87° Halilovic).

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Jovanovic.

    Ammoniti: Abate (M), Romagnoli (M), Prempeh (D), Malget (D).

     

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata spicca la sconfitta casalinga dell’Olympique Marsiglia contro l’Eintracht (squadre nello stesso girone della Lazio). Vittoria in trasferta per il Chelsea di Sarri, 1-0 in casa del Paok, mentre lo Zenit di Marchisio ha pareggiato 1-1 a Copenhagen. Nel girone del Milan, finisce 0-0 Olympiacos-Betis Siviglia.

  • Impresa a Wembley, la Juve ai quarti di Champions

    Impresa a Wembley, la Juve ai quarti di Champions

    Vedere l’inferno dell’eliminazione ma poi ritrovarsi in paradiso nel giro di 3 minuti, questo è quello che è successo alla Juve di Allegri nella serata di Wembley. 

    Una Juventus troppo molle, troppo brutta nel primo tempo, è andata sotto per il gol di Son sul finale di frazione e ha visto tutti gli spettri del disastro.

    Al 60° però Max Allegri si è giocato le carte Asamoah, per uno stanco Matuidi, e Lichtsteiner per l’acciaccato Benatia e nel giro di 7 minuti tutto è cambiato.

    Al 64° infatti un cross dello svizzero ha visto Khedira servire una sponda perfetta per la zampata di Higuain. Trovato il gol il Pipita si è trasformato e 3 minuti dopo ha fornito un assist al bacio per Dybala, decisamente in ombra sino a quel momento, che ha fulminato Lloris e ribaltato la situazione spingendo di fatto la Juve ai quarti di finale di Champions League. 

    E’ stata una Juve bruttina ma con un gran cuore, oltre alla strategia vincente di Allegri, ribaltare il risultato in casa di questo Tottenham è da ritenersi una piccola impresa sportiva.

    La strada verso la finale di Kiev s’interrompe per gli uomini di Pochettino mentre rimane aperta per una Juventus che però dovrà ritrovare condizione e uomini per raggiungere la capitale dell’Ucraina.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si inizia con il commosso minuto di silenzio per ricordare la scomparsa di Davide Astori. La partenza vede un Tottenham più aggressivo con Son che riesce anche ad andare al tiro al 3° minuto, bravo Buffon a respingere. La Juve prova a creare pericoli con un paio di cross insidiosi ma al 15° Kane si lancia in area, salta Buffon ma non riesce a trovare lo specchio della porta. Al 18° Douglas Costa salta secco il suo avversario che lo stende in area, sembra nettamente rigore, non per arbitro ed addizionale che lasciano correre. La gara continuano a farla i padroni di casa ma senza grosse occasioni. Una conclusione a giro di Kane poco dopo la mezz’ora fa tremare Buffon, ma la palla finisce sul fondo. Al 38° altro brivido, Son entra in area, lascia partire il diagonale, fuori di pochissimo. Un minuto dopo però il Tottenham passa, Trippier mette bene una palla indietro per Son che colpisce male ma beffa Buffon per il vantaggio degli Spurs. La reazione della Juventus è immediata ma la conclusione di Pjanic esce di poco. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per il Tottenham.

    Si rientra con gli stessi 22 in campo ma il copione non cambia, è sempre il Tottenham a gestire il ritmo. La Juventus non riesce a creare praticamente niente e sopratutto i minuti passano. Al 62° pasticcio tra Sanchez e Lloris, la palla arriva a Dybala che colpisce al volo ma la palla esce di molto. Al 64° la Juve trova il pari, cross di Lichtsteiner, sponda di Khedira, arriva Higuain che con la zampata supera Lloris. Al 67° geniale verticalizzazione di Higuain, Dybala beffa il fuorigioco, entra in area e batte ancora Lloris. Dopo qualche minuto di stordimento il Tottenham si rigetta in avanti e al 78° serve un super Chiellini per salvare su un pericoloso cross di Son. E’ un vero e proprio assedio, gli Spurs conquistano una serie di angoli ma la porta di Buffon tiene. Al 90° Kane colpisce, in posizione di fuorigioco non ravvisato, la palla supera Buffon ma centra il palo prima di venire allontanata ad un passo dalla linea. Non accade altro, la Juventus tiene e porta a casa un pesantissimo successo e si regala i quarti di finale di Champions League.

     

    TOTTENHAM – JUVENTUS 1-2 (39° Son (T), 64° Higuain (J), 67° Dybala (J))

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier, Sanchez, Vertonghen, Davies; Dier (74° Lamela), Dembele; Eriksen, Dele (85° Llorente), Son; Kane.

    Allenatore: Pochettino.

    Juventus (4-3-3): Buffon; Barzagli, Benatia (61° Lichtsteiner), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi (60° Asamoah); Dybala, Higuain (83° Sturaro), Douglas Costa.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Vertonghen (T), Alex Sandro (J), Pjanic (J), Benatia (J), Chiellini (J), Dele (T), Dembele (T)

  • La Juve spreca, a Wembley servirà un’impresa

    La Juve spreca, a Wembley servirà un’impresa

    Nell’andata degli ottavi di Champions League la Juve parte forte e va sul 2-0 ma poi concede troppo al Tottenham, spreca le occasioni per poter aumentare il vantaggio e viene raggiunta sul 2-2, ora per passare il turno servirà espugnare Wembley.

    Sembrava una passeggiata, un gol dopo un minuto, il raddoppio al 9° dal dischetto, entrambi firmati da Higuain, poi un arretramento, ma con la chance del 3-0 sprecata dal Pipita. A quel punto il Tottenham si è risvegliato, ha iniziato a dominare il centrocampo e al 35° ha accorciato con la rete di Kane.

    Nel recupero del primo tempo arriva un altro rimpianto per i bianconeri, Douglas Costa si conquista un altro rigore ma stavolta Higuain calcia alto. Nella ripresa gli inglesi insistono e grazie ad un errore di posizionamento della barriera da parte di Buffon, trovano il gol del pesantissimo 2-2 con Eriksen.

    Ora sarà durissima, servirà un altra Juve, servirà magari qualche guizzo del rientrante Dybala, il Tottenham qualche fragilità difensiva l’ha mostrata ed i bianconeri dovendo fare la partita potrebbero ritagliarsi ghiotte occasioni ma stavolta non ci si potrà permettere il minimo errore, servirà semplicemente la partita perfetta.

    Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium. 

    Allegri imposta una squadra d’attacco per provare a mettere in crisi la difesa ospite e non passa neanche un minuto che su una punizione calciata in area da Pjanic, Higuain si fa trovare pronto e scarica al volo verso la porta battendo Lloris. Il Tottenham abbozza una reazione ma la difesa commette un’altra ingenuità con Davis che stende Bernardeschi in area, dal dischetto Higuain trasforma. Trovato il doppio vantaggio la Juve prova a chiudersi senza lasciare spazio alle manovre inglesi e solo un errore di Benatia causa qualche piccolo brivido alla retroguardia. Al 26° Kane ha una chance enorme e colpisce di testa da breve distanza ma Buffon si fa trovare pronto e salva la sua porta. Il Tottenham cresce e al 30° un intervento miracoloso di De Sciglio salva su Dele Alli, sul susseguente contropiede Higuain con la sua conclusione sfiora il 3-0. Al 32° è ancora sfida Kane-Buffon ed è ancora il portiere a vincere, salvando in corner. Al 35° il gol del Tottenham arriva, Kane si fa trovare pronto su una ripartenza, ben servito da Alli, supera Buffon e deposita in rete la palla del 1-2. Accorciate le distanze il Tottenham spinge e schiaccia la Juventus nella propria metà campo. Il primo tempo si sta per chiudere con i bianconeri in sofferenza, Douglas Costa si procura un calcio di rigore ma Higuain stavolta colpisce la traversa, si va al riposo sul 2-1.

    Si riparte per il secondo tempo con gli stessi 22 in campo. Il copione non cambia con la pressione tremenda del Tottenham e con la Juventus che prova a resistere e ripartire. Al 57° Lloris sfodera una gran parata sulla conclusione a giro di Bernardeschi, palla in corner, sul calcio d’angolo Mandzukic colpisce di testa ma Lloris blocca. Gli uomini di Allegri riescono ogni tanto ad allentare la pressione ma non riescono a sfruttare quelle rare occasioni che potenzialmente vengono create. Al 72° arriva il pareggio degli Spurs, Chiellini commette fallo dal limite ed Eriksen trasforma la punizione beffando Buffon, colpevole di aver posizionato male la barriera. Gli inglesi rallentano i ritmi, la Juve non sembra riuscire a reagire. Al 85° Benatia ha una buona occasione su sviluppi da corner ma il suo colpo di testa finisce sul fondo. Al 87° Douglas Costa mette in mezzo e Vertonghen rischia l’autogol ma la palla finisce in corner. Non succede altro, la partita si chiude sul 2-2 con mille rimpianti per i bianconeri avanti di due reti e rimontati su un pesantissimo 2-2.

     

     

    JUVENTUS – TOTTENHAM 2-2 (1°, 9° rig. Higuain (J), 35° Kane (T), 72° Eriksen (T))

    Juventus (4-2-3-1): Buffon; De Sciglio, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (66° Bentancur); Bernardeschi, Douglas Costa (92° Asamoah), Mandzukic (76° Sturaro); Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    Tottenham (4-3-3): Lloris; Aurier, Sanchez, Vertonghen, Davies; Eriksen (91° Wanyama), Dier, Dembele; Lamela (89° Lucas), Kane, Dele Alli (84° Son).

    Allenatore: Pochettino.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Davis (T), Benatia (J), Aurier (T), Higuain (J), Bentancur (J)

  • El Shaarawy stende il Chelsea, Higuain salva la Juve

    El Shaarawy stende il Chelsea, Higuain salva la Juve

    Una Roma praticamente perfetta, trascinata da una doppietta di un grandissimo El Shaarawy, stende 3-0 il Chelsea di Conte e fa un gran bel passo verso la qualificazione.

    Nella notte di Halloween se il Faraone non si è travestito da mummia ma anzi ha brillato come una stella nel cielo dell’Olimpico, la Juventus per 45 minuti ha emulato gli Zombie della “Notte dei Morti viventi” è andata sotto a Lisbona con lo Sporting ma poi ha raggiunto un preziosissimo pari grazie all’ormai solito Gonzalo Higuain.

    Dunque il 3-0 dei giallorossi, che va pure stretto agli uomini di Di Francesco, lancia la Roma in testa al girone con grosse chance di qualificazione alla luce anche del 1-1 casalingo dell’Atletico Madrid con il Qarabag. 

    La squadra di Allegri invece ha sprecato la grossissima occasione di blindare il passaggio agli ottavi con vista sul primo posto, calcolando che il Barcellona non è riuscito ad andare oltre allo 0-0 ad Atene con l’Olympiacos. 

    Veniamo al racconto della gara della Juventus.

    La partita inizia con un discreto equilibrio, le due squadre sostanzialmente si studiano mantenendo ritmi bassi, nei primi minuti non si segnalano occasioni. I padroni di casa provano a rendersi pericolosi al 10° con una conclusione di Bruno Cesar che però non spaventa Buffon. Lo Sporting però cresce e al 20° Bruno Cesar è bravo a ribadire in rete con il tap in, dopo una conclusione di Gelson Martins respinta da Buffon. Immediata la reazione della Juve ma il colpo di testa di Khedira, su bel cross di De Sciglio, esce di poco. I portoghesi mantengono sempre ritmi alti, la Juventus non riesce a creare occasioni ed anzi va spesso in difficoltà. Il primo tempo non concede altre emozioni, finisce con lo Sporting Lisbona avanti 1-0.

    Si riparte senza cambi, stessi 22 in campo e con Higuain anticipato bene da Coates e con Rui Patricio bravissimo a salvare su Mandzukic dopo azione da corner. E’ una Juventus più aggressiva ma sempre imprecisa. Gli uomini di Allegri crescono e costruiscono diverse chance ma al 60° Bruno Cesar in contropiede spreca la palla del possibile 2-0. I pericoli aumentano, Dost per pochi centimetri non arriva a chiudere in rete un bel cross di Bruno Fernandes. Al 69° Rui Patricio è strepitoso a salvare sul colpo di testa da due passi di Higuain. Al 79° però il portiere non può niente sul tocco sotto di Higuain, servito da Cuadrado, che s’insacca per il pareggio. Il gol carica la Juventus e Douglas Costa ha subito l’occasione per il vantaggio ma il suo sinistro esce. I portoghesi dopo un momento di difficoltà si ributtano in avanti con Bruno Fernandes che spaventa la difesa bianconera. Non succede molto altro, la Juventus si salva ma spreca una grandissima occasione.

     

    SPORTING LISBONA – JUVENTUS 1-1 (20° Bruno Cesar (S), 79° Higuain (J))

    Sporting Lisbona (4-2-3-1): Rui Patricio; Pinto, Coates, Ristovski (91° Petrovic), Silva; Battaglia, Bruno Cesar (63° Palhinha); Gelson Martins, Bruno Fernandes, Acuña; Bas Dost (81° Doumbia).

    Allenatore: Jesus.

    Juventus (4-2-3-1): Buffon; De Sciglio (64° Douglas Costa), Barzagli, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (70° Matuidi); Cuadrado, Dybala (82° Bernardeschi), Mandzukic; Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Mandzukic (J), Dost (S), Acuna (S), Coates (S), Cuadrado (J)

     

    Veniamo al racconto della sfida della Roma.

    La partenza dei giallorossi è super, lancio verso Dzeko che fa sponda all’indietro per El Shaarawy che lascia partire un tiro vincente. Immediata risposta del Chelsea con Hazard che si presenta in area e calcia, Alisson è bravo a chiudere e respingere. I Blues provano a spingere alla ricerca del pari ma la Roma con buona solidità contiene senza affanni. Al 24° clamoroso errore di Kolarov, la palla dopo un rimpallo finisce sui piedi di Morata che da due passi spara altissimo. Al 35° El Shaarawy ha la chance del raddoppio dopo un grave errore di David Luiz, ma Courtois respinge il tiro del Faraone. Il gol però è solo rimandato, al 36° El Shaarawy sfrutta il mancato intervento di Rudiger e segna la rete del 2-0. Sul finale di tempo prima Alisson salva sulla conclusione di Marcos Alonso e sul seguente corner il colpo di testa di Bakayoko esce di poco a lato del palo. Il primo tempo si chiude sul 2-0.

    Si riparte con gli stessi 22 in campo e con una buona partenza della Roma. Ci si attende un Chelsea arrembante ed invece i giallorossi controllano bene il gioco e con Dzeko sfiorano il 3-0 al 53°, palla alta di poco. Al 63° Perotti riceve da Kolarov, controlla la palla, si accentra e poi lascia partire una conclusione che bacia il palo e s’insacca. Il Chelsea accusa il colpo e rischia pure di incassare il quarto gol ma Perotti non riesce a concretizzare la bella giocata di Dzeko. La Roma non rischia praticamente più niente, anzi è Curtois a dover evitare il 4-0 sul tiro di Nainggolan. Non accade molto alto, la Roma conquista un pesantissimo successo per 3-0 contro il Chelsea.

    ROMA – CHELSEA 3-0 (1°, 36° El Shaarawy, 63° Perotti)

    Roma (4-3-3): Alisson; Florenzi (76° Manolas), Juan Jesus, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De Rossi, Strootman; El Shaarawy (75° Gerson), Dzeko, Perotti (87° Pellegrini).

    Allenatore: Di Francesco.

    Chelsea (3-4-3): Courtois; Rudiger, David Luiz, Cahill (56° Willian); Azpilicueta, Bakayoko, Fabregas (71° Drinkwater), Alonso; Pedro, Morata (75° Batshuayi), Hazard.

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Eriksson.

    I risultati di serata di Champions League | © Uefa.com

    Nelle altre gare di serata, goleada del Psg che batte 5-0 l’Anderlecht e si qualifica matematicamente agli ottavi a braccetto con il Bayern Monaco vincente 2-1 in casa del Celtic. Vittoria importante per il Manchester Utd che batte 2-0 il Benfica e vede gli ottavi, nello stesso girone si rilancia il Cska Mosca che batte 2-1 in trasferta il Basilea.

  • Champions League, Roma e Juve non brillano ma vincono

    Champions League, Roma e Juve non brillano ma vincono

    Obiettivo centrato per le due italiane in campo oggi in Champions League, Roma e Juventus hanno vinto i rispettivi impegni contro Qarabag e Olympiacos ma lo hanno fatto con prestazioni di alta sofferenza.

    I giallorossi, avanti subito 2-0 a Baku, dopo aver concesso il gol del 1-2 alla mezz’ora hanno rischiato la super beffa nel finale con una conclusione di Ndlovu fuori di un niente.

    La Juventus ha fatto fatica a sbloccare la gara, un po’ per la bravura del portiere Proto, un po’ per i ritmi troppo bassi. La mossa vincente Allegri se l’è giocata ad inizio secondo tempo quando ha inserito Higuain che ha segnato il gol del vantaggio ed ha propiziato il 2-0.

    Due successi complessi ma pesanti perché, visto anche le vittorie di Chelsea in casa dell‘Atletico e Barcellona a Lisbona sullo Sporting, permettono a Roma e Juve di tornare a sorridere nel proprio girone di Champions.

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA.com

    Veniamo al racconto della gara dei giallorossi.

    La partenza della Roma è fortissima, già dopo un quarto d’ora la compagine di Di Francesco si trova sul 2-0 grazie al colpo di testa in tuffo di Manolas al 7°, su cross di Pellegrini, e alla forte conclusione da due passi di Dzeko. Tutto chiuso? No perché una distrazione della difesa della Roma, intorno alla mezz’ora, permette a Pedro Henrique d’inserirsi e battere agevolmente Alisson per il primo storico gol in Champions del Qarabag. Sul finire di tempo la Roma costruisce qualche altra buona chance ma il portiere Sehic si dimostra pronto ed il primo tempo si chiude con gli ospiti avanti per 2-1.

    Nella ripresa il Qarabag prova a partire forte ma la Roma regge bene ed anzi, ha un paio di chances per chiudere il match. Gli uomini di Di Francesco calano i ritmi e forse allentano la tensione e in Champions queste cose possono costare carissime. I padroni di casa infatti prendono fiducia e con Elyounoussi al 83° e con Ndlovu al 90°, sfiorano il gol del pari che avrebbe avuto il sapore amarissimo di beffa per la Roma. Per fortuna dei giallorossi il pari non arriva ma anzi arrivano 3 punti, preziosi e sudati, nel girone di Champions League.

     

    QARABAG – ROMA 1-2 (7° Manolas (R), 15° Dzeko (R), 29° Pedro Henrique (Q))

    Qarabag (4-2-3-1): Sehic; Medvedev, Guseynov, Sadygov, Agolli; Richard, Garayev; Pedro Henrique (76° Elyounoussi), Michel (88° Quintana), Madatov (81° Guerrier); Ndlovu.

    Allenatore: Gurbanov.

    Roma (4-3-3): Alisson; Bruno Peres, Manolas, Juan Jesus, Kolarov; Pellegrini (82° Strootman), Gonalons (67° De Rossi), Nainggolan; Defrel (58° Florenzi), Dzeko, El Shaarawy.

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Soares Dias.

    Ammoniti: Garayev (Q) Pedro Henrique (Q), Gonalons (R).

     

    Mandata in archivio la sfida della Roma, passiamo al racconto della gara tra Juventus ed Olympiacos.

    I bianconeri partono con un evidente predominio territoriale ma non riescono a rendersi pericolosi. Bentancur, inserito nell’undici iniziale per un problema di Pjanic nel riscaldamento, dimostra buona personalità ma Dybala non pare nella serata più brillante, così come Cuadrado. Al 34° però è proprio Cuadrado a pennellare un bel cross per il colpo di testa di Mandzukic deviato in corner da Proto, sul calcio d’angolo ancora Proto è bravo a respingere su Sturaro. Passa un minuto poco più ed è la Juve a rischiare con un ottimo contropiede di Sebà salvato da Bentancur. Al 40° il duello Mandzukic-Proto si ripete e lo vince ancora il portiere. Nel finale di primo tempo Proto salva ancora su Dybala e poi subito dopo Engels rischia l’autogol, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Nella ripresa il copione non cambia, l’Olympiacos si chiude bene e per la Juventus non ci sono spazi. I greci non solo si difendono ma si continuano a rendere insidiosi in contropiede, Sebà al 57° spreca una buona occasione. Al 69° la Juventus riesce a sbloccarla, Alex Sandro la mette in mezzo, Higuain, entrato da pochi minuti colpisce al volo, la difesa respinge ma il Pipita se la ritrova sui piedi e calcia in gol. I Bianconeri, giocano più sereni dopo aver trovato il vantaggio e al 80° Higuain imbecca Dybala in area, la Joya con il colpo sotto scavalca Proto in uscita, Engels si lancia in scivolata disperata ma il suo tentativo di rinvio colpisce Mandzukic ed entra in rete. L’Olympiacos tenta di riaprirla ma la buona conclusione di Ben Nabouhane finisce sull’esterno della rete.

     

    JUVENTUS – OLYMPIACOS 2-0 (69° Higuain, 80° Mandzukic)

    Juventus (4-2-3-1): Buffon; Sturaro (81° Benatia), Barzagli, Chiellini, Alex Sandro; Bentancur, Matuidi; Cuadrado (60° Higuain), Dybala, Douglas Costa (84° Bernardeschi); Mandzukic.

    Allenatore: Allegri.

    Olympiacos (4-2-3-1): Proto; Figueras, Engels, Nikolaou, Koutris; Zdjelar (77° Fortounis), Romao; Pardo (72° Ben Nabouhane), Odjidja, Sebà; Emenike (88° Marin).

    Allenatore: Lemonis.

    Arbitro: Stiener.

     

     

     

  • Dani Alves crea, Higuain trasforma e la Juve espugna Monaco

    Dani Alves crea, Higuain trasforma e la Juve espugna Monaco

    Gonzalo Higuain si sblocca nell’occasione giusta, sfrutta una serata magica di Dani Alves, e trova la doppietta che stende 2-0 in trasferta il Monaco.

    Oltre ad un Pipita in grande serata sottoporta, c’è da segnalare la solita granitica difesa bianconera che ha saputo anche anestetizzare l’attacco terribile, Mbappé e Falcao, del Monaco. Se poi oltre al solito muro della BBC ci si mette anche un Buffon in versione saracinesca, di fronte alle chance avute dai monegaschi, ecco che il 2-0 è confezionato.

    Un successo di tutto il gruppo e anche di Mister Allegri che per tutta la gara non ha fatto altro che incitare i suoi per non far mai perdere la concentrazione alla squadra.

    Veniamo al racconto della partita.

    Massimiliano Allegri sorprende scegliendo una Juve un pizzico più difensiva con l’inserimento sulla fascia di Barzagli e il susseguente passaggio di Dani Alves nel trio alle spalle di Higuain. Cuadrado parte così inizialmente dalla panchina.

    Problemi anche per Jardim che perde Mendy, nemmeno panchina per lui, al suo posto gioca Sidibé.

    La partenza vede la prevedibile spinta della Juve sulla sinistra con Dirar che non pare a proprio agio a difendere su Alex Sandro. Nei primi 10 minuti la Juventus costruisce un paio di potenziali chance ma Higuain nella prima occasione inciampa, poi sulla seconda l’assist di Dani Alves si rivela troppo forte. Al 16° però serve il solito super Buffon ad innescare il perfetto tiro al volo di Mbappé. Il Monaco cresce e la Juve sembra subire la rapidità dei francesi. I ragazzi di Allegri sembrano sul punto di capitolare ma al 28° il colpo di tacco di Dybala lancia Higuain che serve in profondità Dani Alves, il brasiliano appena dentro l’area col tacco serve un assist perfetto al Pipita che non sbaglia. La reazione del Monaco non è veemente, anzi i padroni di casa si rendono insidiosi solo su una punizione buttata in area e finita sul fondo. Il finale di tempo vede i monegaschi fare un giro palla anche offensivo ma senza creare pericoli, la frazione si chiude sul 1-0 per la Juve.

    Si riparte senza cambi e dopo un minuto un errore in uscita lascia Falcao solo davanti a Buffon ma il portiere della Juve blocca agevolmente. I primi 5 minuti del Monaco sono di grande sostanza ma Buffon si fa trovare sempre pronto. La Juve reagisce con un paio di ripartenze e con una conclusione di Marchisio respinta da Subasic. Al 59° il Pipita colpisce ancora ed è sempre sull’asse Dybala, che ruba palla, e Dani Alves che piazza un assist preciso per Higuain che in scivolata infila la doppietta. Il gol dello 0-2 pare una mazzata psicologica per il Monaco, per questo Jardim al 66° effettua un doppio cambio per provare a dare una scossa ai suoi. I minuti scorrono la Juve prova a tenere palla per far trascorrere secondi preziosissimi. Nel finale brivido su un calcio di punizione di Moutinho che attraversa l’area piccola per spegnersi sul fondo. Al 90° strepitoso riflesso di Buffon, molto simile alla parata su Zidane nella finale mondiale, che alza in corner un colpo di testa di Germain. Non succede altro, la Juve espugna il Louis II per 2-0, risultato pesante in vista del ritorno allo Juventus Stadium.

     

    MONACO – JUVENTUS 0-2 (28°, 59° Higuain)

    Monaco (4-4-2): Subasic; Sidibé, Glik, Jemerson, Dirar; Silva (81° Toure), Bakayoko (66° Moutinho), Fabinho, Lemar (66° Germain); Falcao, Mbappé.

    Allenatore: Jardim.

    Juventus (4-2-3-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic (88°Lemina), Marchisio (81° Rincon); Dani Alves, Dybala, Mandzukic; Higuain (76° Cuadrado).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Mateu Lahoz.

    Ammoniti: Bonucci (J), Fabinho (M), Marchisio (J), Chiellini (J)

     

  • Sconfitta indolore al San Paolo per la Juve, Higuain regala la finale

    Sconfitta indolore al San Paolo per la Juve, Higuain regala la finale

    Il Napoli riesce a battere la Juventus per 3-2, ma quella della Juve è una sconfitta dal sapore dolcissimo in quanto i bianconeri, grazie al 3-1 dell’andata, volano in finale di Coppa Italia dove se la vedranno con la Lazio.

    Una beffa ulteriore per il pubblico del San Paolo arriva dal tanto odiato ex Gonzalo Higuain autore della doppietta che in sostanza ha garantito alla Juve il passaggio del turno.

    Una sfida che è rimasta emozionante sino all’ultimo un po’ per merito della grinta degli uomini di Sarri, un po’ per un errore grave di Neto che ha permesso a Mertens di trovare il 2-2 che ha ridato ossigeno e speranze ai partenopei.

    La gara infatti si era messa sul binario giusto per la Juve che aveva trovato il vantaggio alla mezz’ora del primo tempo con la conclusione da fuori di Gonzalo Higuain.

    Nella ripresa, passano solo 8 minuti ed Hamsik è bravo a sfruttare un rimpallo e a piazzare la conclusione a fil di palo dove Neto può solo guardare la palla insaccarsi.

    Il gol potrebbe caricare il Napoli ma ci pensa il solito Higuain a finalizzare una bella ripartenza bianconera, girando in gol il passaggio arretrato di Cuadrado. 

    Tutto finito? Neanche per sogno perchè Sarri al 61° inserisce Mertens per Milik ed il belga sfrutta dopo pochissimi secondi un controllo sbagliato di Neto e deposita in gol il 2-2.

    Il San Paolo si accende, il Napoli ci crede, la Juve sembra accusare il colpo e al 67° Insigne punisce Neto portando il risultato sul 3-2.

    Sarri spinge i suoi a crederci, i padroni di casa provano a chiudere nella propria metà campo gli avversari ma sostanzialmente Neto rischia solo per una girata di Pavoletti deviata da un difensore in corner.

    C’è tempo per il cartellino giallo a Pjanic che costerà al bosniaco, essendo diffidato, la finale di Roma contro la Lazio.

    A parte questo dettaglio è festa per i bianconeri che ottengono la terza finale di Coppa Italia consecutiva, la diciassettesima in totale, dove troverà la compagine guidata da Simone Inzaghi che proverà a rifarsi di quella persa due stagioni fa.

    NAPOLI – JUVENTUS 3-2 (32°, 58° Higuain (J), 53° Hamsik (N), 61° Mertens (N), 67° Insigne (N))

    NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinksi (82° Allan), Diawara, Hamsik (75° Pavoletti); Callejon, Milik (61° Mertens), Insigne.
    Allenatore: Sarri.

    JUVENTUS (4-2-3-1): Neto; Dani Alves, Bonucci, Benatia, Alex Sandro; Rincon (70° Pjanic), Khedira; Cuadrado, Dybala (76° Barzagli), Sturaro (86° Lemina); Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Koulibaly (N), Callejon (N), Diawara (N), Ghoulam (N), Rincon (J), Cuadrado (J), Pjanic (J), Dani Alves (J).

  • Consigli Fantacalcio 25° Giornata Serie A 2016/17

    Consigli Fantacalcio 25° Giornata Serie A 2016/17

    Mandata in archivio la parentesi europea con il ko del Napoli nell’andata degli ottavi di Champions a Madrid contro il Real e i due successi esterni di Fiorentina e Roma, contro Borussia Moenchengladbach e Villarreal, in Europa League, le squadre si preparano a scendere nuovamente in campo nel weekend di Serie A. Con il ritorno in campo del massimo campionato di calcio italiano, torna anche la nostra rubrica sui Consigli Fantacalcio.

    Il venticinquesimo turno della Serie A 2016/17 si svolgerà su tre giorni, con un inconsueto anticipo del venerdì, i classici due anticipi del sabato, le gare della domenica che vedranno in programma anche il lunch match, le partite delle 15, un posticipo alle 18 e quello della domenica sera alle 20.45 che andrà a chiudere il turno. Si partirà venerdì sera alle 20.45 con Juventus-Palermo per gli impegni europei della prossima settimana dei bianconeri. Il sabato alle 18 l’Atalanta proverà a proseguire il proprio super momento contro un Crotone bisognoso di punti. Alle 20.45 del sabato ci sarà Empoli-Lazio. Il lunch match della domenica sarà Bologna-Inter. Alle 15 si giocheranno 4 partite: Chievo-Napoli, Pescara-Genoa, Sampdoria-Cagliari e Udinese-Sassuolo. Alle 18 il primo posticipo sarà Roma-Torino mentre il turno verrà chiuso da Milan-Fiorentina delle 20.45.

    CONSIGLI FANTACALCIO 25° GIORNATA SERIE A 2016/17

    JUVENTUS – PALERMO venerdì 17/02 h.20.45

    CONSIGLIATI: HIGUAIN (J), NESTOROVSKI (P)

    SCONSIGLIATI: LICHTSTEINER (J), GAZZI (P)

    SORPRESE: PJACA (J), CHOCHEV (P)

     

    ATALANTA – CROTONE sabato 18/02 h.18

    CONSIGLIATI: PETAGNA (A), FALCINELLI (C)

    SCONSIGLIATI: MASIELLO (A), CRISETIG (C)

    SORPRESE: SPINAZZOLA (A), ACOSTY (C)

     

    EMPOLI – LAZIO sabato 18/02 h.20.45

    CONSIGLIATI: EL KADDOURI (E), IMMOBILE (L)

    SCONSIGLIATI: PASQUAL (E), HOEDT (L)

    SORPRESE: ZAJC (E), KEITA (L)

     

    BOLOGNA – INTER domenica 18/02 h.12.30

    CONSIGLIATI: DZEMAILI (B), PERISIC (I)

    SCONSIGLIATI: KRAFTH (B), MURILLO (I)

    SORPRESE: SADIQ (B), GABIGOL (I)

     

    CHIEVO – NAPOLI domenica 18/02 h.15

    CONSIGLIATI: INGLESE (C), MERTENS (N)

    SCONSIGLIATI: IZCO (C), KOULIBALY (N)

    SORPRESE: CASTRO (C), MILIK (N)

     

    PESCARA – GENOA domenica 18/02 h.15

    CONSIGLIATI: CAPRARI (P), SIMEONE (G)

    SCONSIGLIATI: BIZZARRI (P), ORBAN (G)

    SORPRESE: PEPE (P), RIGONI (G)

     

    SAMPDORIA – CAGLIARI domenica 18/02 h.15

    CONSIGLIATI: MURIEL (S), BORRIELLO (C)

    SCONSIGLIATI: BARRETO (S), PISACANE (C)

    SORPRESE: SCHICK (S), JOAO PEDRO (C)

     

    UDINESE – SASSUOLO domenica 18/02 h.15

    CONSIGLIATI: ZAPATA (U), BERARDI (S)

    SCONSIGLIATI: MATOS (U), AQUILANI (S)

    SORPRESE: JANKTO (U), POLITANO (S)

     

    ROMA – TORINO domenica 18/02 h.18

    CONSIGLIATI: DZEKO (R), BELOTTI (T)

    SCONSIGLIATI: JUAN JESUS (R), LUKIC (T)

    SORPRESE: SALAH (R), ITURBE (T)

     

    MILAN – FIORENTINA domenica 18/02 h.20.45

    CONSIGLIATI: SUSO (M), KALINIC (F)

    SCONSIGLIATI: SOSA (M), SANCHEZ (F)

    SORPRESE: LAPADULA (M), TELLO (F)

  • La Juve cala il poker d’assi a Zagabria

    La Juve cala il poker d’assi a Zagabria

    Tutto facile per la Juve nella trasferta di Zagabria nella seconda giornata di Champions League. I bianconeri di Allegri si sono imposti nettamente per 4-0 contro la Dinamo e le marcature portano tutte firme pesanti: Pjanic, Higuain, Dybala e Dani Alves.

    Una sfida che nella vigilia aveva messo qualche ansia, non certo per il tasso tecnico, decisamente superiore quello della Juve, ma più che altro per la paura di non sfondare il prevedibile muro dei croati e rischiare di compromettere la corsa al primo posto nel girone.

    La gara invece si è messa sul binario giusto, certo c’è voluto un po’ di tempo per scardinare la serratura della difesa della Dinamo Zagabria ma una volta trovato il vantaggio con il tocco di Pjanic la Juve ha dovuto solo subire uno spavento per il pallone colpito di testa da Schildenfeld che si è schiantato sulla traversa. Passata la paura al 31° la Juventus ha deciso di accelerare per aumentare il vantaggio e su un dolcissimo assist di Pjanic ci ha pensato il Pipita Higuain con controllo di petto e conclusione immediata per il 2-0.

    Nella ripresa la gioia dei tisfosi juventini è stata aumentata da “la Joya” argentina, Paulo Dybala infatti con una conclusione di gran potenza e precisione da fuori area al 57° ha trovato il primo gol stagionale che è valso il 3-0 per i suoi. La Dinamo non ha praticamente abbozzato alcuna reazione, la Juve ha avuto altre occasioni, Allegri ha dato una chance anche ai due croati bianconeri, entrambi ex della Dinamo, Pjaca e Mandzukic ma il Poker definitivo lo ha calato Dani Alves che, su calcio di punizione al  85°, ha proseguito il suo momento d’oro dopo i gol al Cagliari e quello, in collaborazione con il difensore rosanero Goldaniga, a Palermo.

    Un successo convincente che, in concomitanza della vittoria del Siviglia per 1-0 contro il Lione, lancia la Juventus in testa al girone a 4 punti come gli andalusi, con un punto di vantaggio sui francesi prossimi avversari nella terza e quarta giornata di Champions League. 

    DINAMO ZAGABRIA-JUVENTUS 0-4 (23° Pjanic, 31° Higuain, 57° Dybala, 85° Dani Alves)

    Dinamo Zagabria (4-3-3): Semper; Situm, Sigali, Schildenfeld, Pivaric; Antolic (72° Machado), Benkovic, Jonas (48° Fiolic); Soudani, Fernandes (58° Hodzic), Pavicic. Allenatore: Sopic.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli (68° Pjaca), Bonucci, Chiellini; Dani Alves, Khedira, Hernanes, Pjanic (46° Cuadrado), Evra; Higuain (70° Mandzukic), Dybala.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: De Sousa.

    Nelle altre gare di serata pareggio per 2-2 tra Borussia Dortmund e Real Madrid, vittoria per 2-0 dello Sporting Lisbona in casa contro il Legia Varsavia. Successo importantissimo per il Leicester di Ranieri sul campo amico, per 1-0, contro il Porto e nello stesso girone il Copenhagen ha dilagato sconfiggendo nettamente per 4-0, con anche un rigore sbagliato, il Bruges. Glik permette al Monaco di riacciuffare sul 1-1 nel recupero il Bayer Leverkusen. Un gol di Heung-Min Son regala il successo al Tottenham sul campo del Cska Mosca. 

  • Come creare la propria rosa al Fantacalcio

    Come creare la propria rosa al Fantacalcio

    Alle 23 del 31 agosto si è chiuso ufficialmente il calciomercato della sessione estiva del 2016/17, a questo punto tutte le rose della Serie A sono complete. Per chi ancora deve iniziare il proprio campionato di Fantacalcio, o fare l’asta, arriva la nostra semplice e diretta guida di consigli su come creare la propria rosa al Fantacalcio.

    COME CREARE LA PROPRIA ROSA AL FANTACALCIO

    Partiamo dai portieri, sicurezza assoluta è certamente Gianluigi Buffon, che però ha un costo di 18 fantamilioni e in un asta può raggiungere cifre ben più alte. Da non sottovalutare nemmeno Consigli (15) e Donnarumma (14). La difesa del Napoli non è partita benissimo, certo può migliorare ed in un’asta si può puntare anche su Pepe Reina (13). Scommessa assoluta, non per il valore in se ma perchè va valutato nel nostro campionato, è Joe Hart (11). Azzardissimi sono Storari (9), portiere di buone qualità ma con una difesa del Cagliari che subisce troppo, e Posavec (10) che con il Palermo nelle prime due giornate non ha sfigurato.

    Venendo ai difensori il primo obiettivo deve esser quello di portarsi in rosa dei goleador o degli assistman per non dovere contare solo sui bonus degli attaccanti. Bonucci e Gonzalo Rodriguez (entrambi a quota 15 fantamilioni) sono difensori che ogni anno mettono a segno qualche gol, così come Aceri che ha un costo di solo un milione in meno. Da tenere decisamente in considerazione anche De Silvestri (12) capace di sfornare assist per il gallo Belotti e Bruno Peres, che ha un costo alto di 15 ma che può garantire prestazioni e bonus. Come sorprese occhio a Bastos della Lazio, Aleesami del Palermo e Zukanovic dell’Atalanta tutti a costo 7 crediti. Buon acquisto anche Molinaro che costa solo 5 fantamilioni ed ha buona propensione all’assist. Giocatori per riempire la propria rosa, con chance di giocare parecchie partite, con costi inferiori o pari ai 3 milioni possono essere Raimondi dell’Atalanta, Rosi e Sampirisi del Crotone, Krafth del Bologna, Zuparic del Pescara ed il duo dell’Empoli Zambelli-Cosic.

    A centrocampo ci sono i classici obiettivi assolutamente da non lasciarsi sfuggire: Perotti (22), Mertens (19), Khedira (18), Baselli e Birsa (16) sono partiti fortissimo a suon di gol e certamente, almeno uno o due di questi deve essere nella rosa di chi punta in alto. La sorpresissima di quest’inizio d’anno è l’atalantino Kessie (11) che ha già segnato 3 gol e non ha un costo impossibile. Non hanno ancora timbrato il cartellino ma certamente Pjanic (21), Hamsik (18), Papu Gomez (18), Candreva (20), Nainggolan (18) e Felipe Anderson (18) sono giocatori da non farsi sfuggire. Da non sottovalutare i ritorni di Cuadrado (15) e Diamanti (13), e l’esordio di Joao Mario (15). Sorprese possibili potrebbero arrivare dal Sampdoriano Torreira (7), dall’atalantino Grassi e dal granata Vadlfiori, entrambi hanno lasciato il Napoli ed ora con una bassa quotazione (5). Barella (3) del Cagliari, Jose Mauri (3) passato dal Milan all’Empoli e Lucas Evangelista dell’Udinese possono essere utili come riempirosa a basso costo.

    In attacco i nomi sono sempre quelli: Higuain (40), Dybala (34), Bacca (32), Icardi (31), Belotti (24), Pavoletti (26), ai quali si aggiunge il neo arrivato Milik (27). Sembrano partiti con il piede giusto anche i due attaccanti della Sampdoria Muriel (17) e Quagliarella (18), così come Borriello (17) che a Cagliari potrebbe trovare una nuova gioventù calcistica. Inglese (11) e Falcinelli (8) potrebbero essere quegli acquisti a buon prezzo capaci di rivelarsi fondamentali. Occhi puntati anche su Perica (8) dell’Udinese, Petagna (10) dell’Atalanta e Manaj (10) del Pescara. Non saranno giovanissimi ma certamente non hanno perso il senso del gol, come 5° attaccante in rosa potrebbero fare la loro figura anche Matri (10) del Sassuolo e Meggiorini (14). Come sorpresissime occhio a Lombardi della Lazio (1), Bentivegna del Palermo (2) e Sadiq (6) passato dalla Roma al Bologna.