Tag: golden state warriors

  • Il ritorno di Brandon Roy, doppio colpo dei Warriors

    Il ritorno di Brandon Roy, doppio colpo dei Warriors

    Brandon Roy è ritornato nella NBA: ad un solo anno di distanza dal suo ritiro per i cronici problemi alle cartilagini di entrambe le ginocchia, l’ex guardia dei Portland Trail Blazers è stato presentato dai Minnesota Timberwolves, sua nuova squadra che però crede fermamente nelle sue capacità dato che lo scelse con il pick numero 6 al Draft del 2006 prima di girarlo proprio a Portland dove divenne in pochi anni uno dei cestisti più forti e completi della Lega.

    Reduce da 15 mesi di stop e 6 operazioni di fila, Roy è potuto ritornare a giocare grazie al cosiddetto intervento-Bryant (che inietta nel ginocchio plasma ricco di piastrine favorendo la guarigione di problemi degenerativi), e l’operazione ha avuto successo.

    Il contratto di Roy con Minnesota è di 2 anni a 10 milioni di dollari complessivi, in conferenza stampa ha espressamente dichiarato di aver scelto i Timberwolves per poter essere allenato da un coach come Rick Adelman. Roy ha precisato ieri di non aver mai considerato la sua assenza come un ritiro, ma solo come una pausa dal gioco che ha sempre amato, necessaria per capire se era ancora in grado di essere competitivo ai massimi livelli. Dopo uno stop di un paio di mesi per recuperare in modo naturale prima di sottoporsi al trattamento con il Regenokine, Roy ha iniziato a verificare se le sue capacità erano ancora intatte. Si è allenato a Los Angeles con Bill Bayno, assistente dei Wolves con il quale aveva lavorato anche ai tempi di Portland, che ha ammesso di essere rimasto assolutamente impressionato dalla qualità del gioco di Roy e di aver rivisto il “Brandon Roy di un tempo“. Del resto il cestista dei Wolves ha spiegato che è proprio questo l’obiettivo: Roy non sta cercando di tornare per essere solo il decimo giocatore in panchina, ma ha comunicato ufficialmente il suo rientro nella lega solo quando ha capito di essere ancora in grado di giocare agli stessi livelli del passato.

    Brandon Roy | © Ronald Martinez/Getty Images

    Minnesota diventa così una delle squadre più difficili da affrontare dato che il roster è stato notevolmente migliorato. Per competere per il titolo la strada è ancora lunga ma almeno si è presa la direzione giusta rispetto al recente passato che è stato pieno di errori.

    Per quanto riguarda gli altri movimenti: doppio colpo dei Golden State Warriors che rifirmano la guardia Brandon Rush (contratto biennale da 8 milioni di dollari) e prendono il lungo Carl Landry (anche per lui biennale da 8 milioni). I californiani rinforzano notevolmente la squadra con queste 2 aggiunte.

    Nate Robinson ha trovato un accordo con i Chicago Bulls del nostro Marco Belinelli: per la guardia, alta solo 175 centimetri ma vincitrice della gara delle schiacciate all’All Star Game quando militava nei Knicks, ancora non sono stati resi noti i termini dell’accordo. Chicago segue con attenzione anche Tracy McGrady, ex superstar della Lega ma tormentato da problemi fisici (alle ginocchia in particolare).

    Chiudiamo con Matt Barnes: l’ex giocatore dei Los Angeles Lakers (free agent al momento dopo che i gialloviola non gli hanno rinnovato il contratto) è stato arrestato e poi rilasciato (su pagamento di cauzione) per minacce ad un poliziotto.

  • NBA, i Golden State Warriors ritorneranno a San Francisco

    NBA, i Golden State Warriors ritorneranno a San Francisco

    Dopo il trasferimento dei SuperSonics, rilocati da Seattle ad Oklahoma City nel 2008  e rinominati Thunder (spostamento che ha provocato moltissime polemiche e tante critiche al Commissioner David Stern) e dopo quello dei Nets che dal prossimo campionato non giocheranno più a Newark, nel New Jersey, ma a Brooklyn, arriva il terzo trasferimento di franchigia in pochissimi anni per una squadra NBA: i Golden State Warriors dal 2017 giocheranno a San Francisco, un gradito ritorno nella città che aveva accolto i Warriors nel lontano 1962 (la squadra arrivava da Philadelphia) ma che era andata via dopo sole 9 stagioni per stabilirsi ad Oakland (dove ormai risiede dal 1971).

    La decisione è stata annunciata dalla NBA, nella persona del Commissioner David Stern, e dal sindaco di San Francisco Ed Lee: il trasferimento potrà avvenire solo dal 2017, anno in cui scadrà il contratto di locazione con la Oracle Arena di Oakland, casa attuale dei Warriors.

    Il nuovo stadio a San Francisco sorgerà sui moli 30 e 32 (vicino alla casa dei San Francisco Giants della MLB) ed avrà un fascino particolare per via del panorama che si potrà ammirare, dato che la vista si aprirà direttamente sul famoso Golden Gate, il ponte che collega San Francisco con Oakland e che attualmente è anche il logo della squadra. Sostanzialmente non cambia nulla per la franchigia che continuerà a rimanere il team della “Bay Area” ma i maligni dicono che sarebbe pronto un piano per cambiare il nome in San Francisco Warriors, una mossa che potrebbe portare all’allontanamento sentimentale dei tifosi di Oakland.

    Golden State Warriors

    I proprietari Lacob e Gruber quando acquisirono la franchigia più di un anno fa (al prezzo di ben 450 milioni di dollari, troppi se si pensa che Golden State è una squadra con record perdente) avevano già in mente l’idea del trasferimento. Il progetto è stato rafforzato dal fatto che, dati alla mano, gli abbonati dei Warriors erano principalmente residenti di San Francisco e non di Oakland e si è deciso di agevolarli in qualche modo.

    Il sindaco di Oakland Jean Quan non ha preso bene la notizia ma la situazione non è delle più facili in città dato che anche i Raiders (team della NFL) sembrano sul punto di andar via da Oakland se non verrà loro costruito un nuovo stadio che sostituisca l’obsoleto Coliseum per giocare le partite casalinghe.

    Nonostante una sola apparizione ai playoff NBA dopo il 1994 (era la stagione 2006-2007 quando Golden State eliminò, da ultima classificata alla post season, i vice campioni in carica dei Dallas Mavericks reduci da un torneo ai limiti della perfezione che valse loro il miglior record della NBA) le presenze alla Oracle Arena sono state sempre molto sostanziose e con quasi 19 mila persone per gara i Warriors si sono classificati al decimo posto tra le 30 squadre del campionato per affluenza di spettatori negli ultimi anni. Ad Oakland inoltre il team si è laureato campione NBA nella stagione 1974-1975, solo 3 anni dopo il trasferimento da San Francisco.

    Ovviamente tra gli esperti ed i giornalisti del basket americano i pareri sono discordanti: c’è chi promuove la mossa dei Warriors e di Stern (per motivi economici), ma altri puntano il dito contro il Commissioner, reo di stravolgere troppo la geografia sportiva della NBA (ed in fondo non hanno tutti i torti) dato che sotto la sua gestione i trasferimenti di franchigia da città in città sono notevolmente aumentati lasciando delusi, in molte circostanze, tantissimi tifosi che hanno visto andare via la propria squadra del cuore da un anno all’altro.

  • NBA, Bryant affonda Thunder. Gallinari schianta Magic. OK Spurs Knicks

    NBA, Bryant affonda Thunder. Gallinari schianta Magic. OK Spurs Knicks

    Partita stupenda a Los Angeles dove i Lakers hanno la meglio sui Thunder dopo 2 overtime: gara equilibrata nel primo tempo dove ad una manciata di secondi dal termine esplode la follia di Ron Artest: l’ala dei gialloviola, grande protagonista fino a quel momento, dopo un canestro rifila una sonora gomitata al povero ed incolpevole Harden trovatosi nel posto sbagliato nel momento sbagliato (a fine pagina il video della gomitata-killer). Il deprecabile gesto viene giustamente punito dagli arbitri con l’espulsione, i tifosi losangelini si dimostrano poco sportivi applaudendo il giocatore al rientro negli spogliatoi. Gesto ancor più da condannare se si pensa che Artest in Estate ha cambiato il proprio nome in Metta World Peace ovvero tradotto letteralmente “metti pace nel Mondo”. Di benevolo e pacifico il suo gesto ha davvero ben poco, ed il povero Harden non rientrerà più sul parquet per continuare il match. Tornando alla partita gli ospiti mettono il turbo ed arrivano vicini ai 20 punti di vantaggio prima dello show costruito da Kobe Bryant che nell’ultimo quarto a furia di canestri d’autore e di assist porta il punteggio in parità cosa che vale il primo overtime. Qui i Lakers sembrano allungare ma vengono ripresi negli ultimi istanti da Oklahoma City. Si va al secondo supplementare dove non c’è storia, Bryant gioca un basket sublime nei momenti topici e con 26 punti, 6 rimbalzi ed 8 assit guida i suoi compagni al successo. Contributo importante da parte di Pau Gasol che sfiora la tripla doppia con 20 punti, 14 rimbalzi e 9 assist, prezioso Jordan Hill che firma una sontuosa doppia doppia da 14 punti e 15 rimbalzi. Per Oklahoma City brilla il solito Durant (35 punti), Westbrook deleterio (dalle sue scelte scriteriate parte la rimonta Lakers) con 14 punti, 10 assist ma un orrendo 3/22 al tiro. I Lakers a meno di clamorosi epiloghi blindano il terzo posto ad Ovest.

    Sorride anche New York che sbanca Atlanta guidata da un super Carmelo Anthony da 39 punti e 10 rimbalzi (suo il canestro della vittoria). Ottimo l’apporto di Stoudemire che chiude in doppia doppia (22 punti e 12 rimbalzi) con un Fields quasi perfetto dal campo (18 punti). Agli Hawks non basta la miglior gara stagionale di Marvin Williams (29 punti ed 11 rimbalzi) con Teague e Joe Johnson autori rispettivamente di 23 e 22 punti.

    Facile affermazione di Sacramento a Charlotte: i protagonisti sono Cousins (29 punti e 10 rimbalzi) ed Evans (22 punti) con Jason Thompson che sforna una prova a tutto tondo (14 punti, 11 rimbalzi, 7 assist e 5 recuperi). I Bobcats, sempre più proiettati ad essere la peggiore squadra della storia della NBA, hanno 13 punti a testa da Walker, Brown e Mullens.

    Dopo lo scivolone contro i Wizards tornano alla vittoria gli Heat che si sbarazzano nel finale dei Rockets ora matematicamente fuori dalla post season. Senza Wade e Bosh a guidare Miami ci pensa LeBron James con 32 punti, 8 rimbalzi e 5 assist. Ai texani non basta la buona prova di Parsons da 23 punti.

    Detroit supera di misura Toronto grazie ai 19 punti a testa di Gordon e Knight. Monroe arpiona 17 rimbalzi (con 8 punti) e per i Raptors è notte fonda nonostante i 16 punti di DeRozan.

    Kobe Bryant, Los Angeles Lakers | © Stephen Dunn/Getty Images

    San Antonio, grazie al KO dei Thunder a Los Angeles, blinda il primo posto della Western Conference (basterà un solo successo nelle prossime 3 gare per la matematica certezza). Gli Spurs fanno fuori i Cavaliers vincendo ogni singolo quarto di gioco. Come al solito ampie rotazioni per coach Popovich ed il migliore è Ginobili con 20 punti. Gli ospiti hanno i migliori realizzatori in Irving (19 punti) e Jamison (21).

    In una gara dal significato nullo i Warriors hanno la meglio sui Timberwolves: la chiave del successo è il play Charles Jenkins con 24 punti, 9 assist e 6 rimbalzi. Minnesota, sempre priva dei suoi uomini migliori (in primis Kevin Love), trova 19 punti e 16 rimbalzi da Pekovic e 14 punti e 12 assist da Barea.

    Sorride Danilo Gallinari che firma 17 punti e 7 rimbalzi nella vittoria dei suoi Nuggets sugli Orlando Magic: l’unica nota positiva per gli ospiti è Ryan Anderson che chiude con 24 punti e 9 rimbalzi, mentre per Denver oltre al “Gallo” ci sono i 17 punti di McGee e le doppie doppie di Lawson (13 punti e 10 assist) e di Faried (11 punti e 10 rimbalzi).

    Non va bene invece a Marco Belinelli: i suoi Hornets incappano in un pessimo ultimo periodo contro i Clippers (33-14 il parziale) dilapidando l’ampio margine fin lì costruito. Per la guardia Azzurra solo 3 punti a referto, il miglior realizzatore di New Orleans è l’ex Eric Gordon con 17 punti. Per Los Angeles sono solamente 3 i giocatori in doppia cifra ma tanto basta per accaparrarsi la vittoria: Foye piazza 24 punti, Paul 33 con 13 assist e Griffin 21 con 15 rimbalzi.

    Risultati NBA 22 aprile 2012

    Atlanta Hawks-New York Knicks 112-113
    Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder 114-106 (2 overtime)
    Charlotte Bobcats-Sacramento Kings 88-114
    Miami Heat-Houston Rockets 97-88
    Detroit Pistons-Toronto Raptors 76-73
    San Antonio Spurs-Cleveland Cavaliers 114-98
    Minnesota Timberwolves-Golden State Warriors 88-93
    Denver Nuggets-Orlando Magic 101-74
    Los Angeles Clippers-New Orleans Hornets 107-98

    LE CLASSIFICHE 

    IL FOLLE GESTO DI METTA WORLD PEACE:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”134763″]

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”134764″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”134765″]

  • NBA, Boston sbanca Indianapolis. Senza Bryant Lakers cadono a Phoenix

    NBA, Boston sbanca Indianapolis. Senza Bryant Lakers cadono a Phoenix

    I Boston Celtics mettono una seria ipoteca sul primo posto dell’Atlantic Division battendo gli ostici Pacers in trasferta: i protagonisti della vittoria sono il capitano Paul Pierce con 24 punti e Ray Allen che dalla panchina piazza 19 punti. Ad Indiana, molto più stanca rispetto agli avversari per i tanti impegni dell’ultimo periodo, non bastano i 20 punti di Granger, i 16 di West e la prova da 9 punti ma soprattutto da 17 rimbalzi di Hibbert.

    Tutto facile per Atlanta a Charlotte contro la squadra più debole dell’intera NBA: sono ben 8 i giocatori degli Hawks a superare la doppia cifra in punti segnati con Joe Johnson a quota 18, Josh Smith a 15 ed è decisiva la prova da 12 punti e 16 rimbalzi del centro georgiano Zaza Pachulia. Per i Bobcats ci sono 22 punti di Higgins e 17 del sempre positivo Mullens.

    Dopo 5 sconfitte di fila risorgono gli Orlando Magic che espugnano il parquet dei Sixers sempre più in crisi: Dwight Howard mette da parte le polemiche degli ultimi giorni e firma una sontuosa doppia doppia da 20 punti e 22 rimbalzi con Glen Davis che aggiunge 23 punti e 12 rimbalzi. Philadelphia crolla nel secondo tempo (solo 37 punti segnati) e non servono a nulla i 20 punti di Thaddeus Young.

    Prosegue il momento d’oro dei Memphis Grizzlies che nello spareggio per il quinto posto della Western Conference battono i Dallas Mavericks: Rudy Gay è il trascinatore dei suoi con 25 punti, Randolph torna in doppia doppia (15 punti ed 11 rimbalzi) ed il redivivo Gilbert Arenas contribuisce con 14 punti. Prova insufficiente per i texani nonostante un Nowitzki da 17 punti.

    Paul Pierce, Boston Celtics | © Elsa/Getty Images

    Sorride Marco Belinelli che segna solo 6 punti ma contribuisce in qualche modo alla vittoria dei New Orleans Hornets contro i Minnesota Timberwolves ormai proiettati alla prossima stagione dopo l’infortunio di Rubio che ha tagliato le gambe e le speranze per ogni sogno playoff. Sono i lunghi a fare la differenza per il team della Louisiana con Kaman autore di 21 punti e 10 rimbalzi e Jason Smith che ne infila 26 con 10 rimbalzi, doppia doppia (11 punti e 10 assist) anche per Vasquez mentre agli ospiti non basta la solita prova di Kevin Love che chiude la sua gara con 29 punti e 12 rimbalzi.

    Milwaukee batte Portland e rientra prepotentemente in corsa per i playoff della Eastern Conference. Nel secondo tempo i Bucks tengono a soli 31 punti segnati i Blazers segnandone il doppio (62), 3 giocatori si arrampicano fino ai 20 punti e sono Ilyasova (20 punti e 12 rimbalzi), Jennings ed Udrih (21 a testa) con Ellis che ne aggiunge 17. Portland viene distrutta a rimbalzo ed in evidenza si mette il solo Aldridge con 21 punti.

    Senza Kobe Bryant i Lakers cadono a Phoenix e rimettono in discussione il primo posto dellaPacific Division: a nulla servono le prestazioni di Gasol (30 punti e 13 rimbalzi) e Bynum (23 punti e 18 rimbalzi), i Suns trionfano grazie ai 24 punti dell’ex Shannon Brown che infila 24 punti e Michael Redd che ne segna 23. Doppia doppia da 13 punti ed 11 assist per Nash.

    I Clippers si mettono in scia ai Lakers (solo una vittoria divide ora le 2 squadre) grazie alla vittoria nel derby californiano contro i Kings: performance straordinarie per Blake Griffin (27 punti e 14 rimbalzi), Chris Paul (19 punti, 15 assist e 7 recuperi) e Randy Foye (27 punti), Sacramento resiste finchè può guidata da un super Cousins che chiude con 15 punti e 20 rimbalzi ma alla fine i Kings devono inchinarsi alla superiorità degli avversari.

    Cade Denver che viene sorpresa dai Warriors: decide la sfida Brandon Rush con 20 punti mentre peri Nuggets (sempre privi di Danilo Gallinari) ci sono i 21 punti di Ty Lawson.

    Risultati NBA 7 aprile 2012

    Indiana Pacers-Boston Celtics 72-86
    Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-116
    Philadelphia 76ers-Orlando Magic 82-88
    Memphis Grizzlies-Dallas Mavericks 94-89
    New Orleans Hornets-Minnesota Timberwolves 99-90
    Milwaukee Bucks-Portland Trail Balzers 116-94
    Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 125-105
    Los Angeles Clippers-Sacramento Kings 109-94
    Golden State Warriors-Denver Nuggets 112-97

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer mediaid=”132370″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”132371″]

  • NBA, Reggie Miller e Don Nelson nella Hall of Fame

    NBA, Reggie Miller e Don Nelson nella Hall of Fame

    La Hall of Fame della NBA si arricchisce di altri 2 esponenti di spicco del basket a “stelle e strisce”: il Naismith Memorial Basketball Hall of Fame ha annunciato infatti che Reggie Miller, storico leader degli Indiana Pacers, e Don Nelson, l’allenatore più vincente della NBA, entreranno a far parte dei migliori esponenti della storia della pallacanestro con una cerimonia che si terrà il 6 e l’8 settembre 2012 come al solito nella città di Springfield, città del Massachusetts, sede generale della Hall of Fame.

    Assieme a Miller e Nelson verranno premiati anche il 3 volte National College Player of the year, Ralph Sampson, l’ex stella del college e della NBA, Jamaal Wilkes (ex Warriors, Lakers e Clippers), la 2 volte medaglia d’oro alle Olimpiadi Katrina McClain ed il grande arbitro Hank Nichols. Inoltre saranno introdotte anche le All American Red Heads, ovvero la prima squadra americana di basket femminile professionista.

    Reggie Miller, Indiana Pacers | © Tom Pidgeon/Getty Images

    Reggie Miller è stato il giocatore simbolo degli Indiana Pacers con i quali ha giocato per ben 18 stagioni (dal 1987 fino al 2005, per lui 1389 partite disputate) unica sua squadra in carriera. Non è riuscito a vincere il campionato NBA (una finalissima persa contro i Lakers per 4-2 nei playoff del 2000) ma nel suo palmares ci sono un Mondiale (1994) ed un’Olimpiade (1996) vinte con la maglia degli Stati Uniti. Fino allo scorso anno Miller era il più grande tiratore della storia della NBA con 2560 triple in carriera, superato però nel passato campionato da Ray Allen.

    Don Nelson (ex coach di Milwaukee Bucks, Dallas Mavericks e Golden State Warriors) invece detiene attualmente il record di partite vinte da un allenatore in carriera con 1335: nell’aprile del 2010 con il successo per 116-107 dei suoi Warriors sui Minnesota Timberwolves Nelson raggiunse la cifra di 1333 vittorie, superando il precedente primato che apparteneva a Lenny Wilkens, storico coach e bandiera dei Seattle SuperSonics. Ha chiuso poi la stagione arrivando a 1335 vittorie in 2398 partite da allenatore. Come per Reggie Miller anche per Nelson c’è l’oro Mondiale conquistato alla guida degli Stati Uniti nel 1994.

    VIDEO HIGHLIGHTS REGGIE MILLER:

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”131655″]

  • NBA, Deng salva i Bulls contro Bargnani. Riscatto Knicks

    NBA, Deng salva i Bulls contro Bargnani. Riscatto Knicks

    Nella notte NBA 9 partite in programma, ed arriva il pronto riscatto dei New York Knicks che battono i Detroit Pistons. Dopo un tempo supplementare i Chicago Bulls risolvono la pratica contro Bargnani ed i Toronto Raptors grazie al tiro a fil di sirena di Luol Deng, successo in overtime anche per i Dallas Mavericks su Houston. Dopo 3 sconfitte di fila tornano a sorridere i Clippers che superano i Memphis Grizzlies ormai in crisi, Indiana sbanca Milwaukee. Poca fortuna anche per Belinelli che con i suoi Hornets si deve inchinare al cospetto degli Spurs, Atlanta sbanca Washington. Vittorie per i Golden State Warriors (contro i Sacramento Kings) e per i New Jersey Nets (sui derelitti Charlotte Bobcats).

    La prima gara, disputata nel primo pomeriggio americano, va ai Los Angeles Clippers che hanno la meglio agevolmente sui Grizzlies arrivati alla terza sconfitta di fila. Doppie doppie per Paul (19 punti e 13 assist) e Griffin (20 punti e 10 rimbalzi), per gli ospiti il top scorer è Zach Randolph con 14 punti.

    Gli Hawks espugnano il parquet dei Wizards guidati dai soliti Josh Smith (20 punti) e Joe Johnson (16 punti ed autore della tripla decisiva). Devastante il parziale dell’ultimo quarto in favore di Atlanta (27-14) e non bastano così ai padroni di casa i 21 punti ed 11 rimbalzi di Nenè ed i 20 punti di Jordan Crawford.

    La sfida tra “povere” va ai Nets sui Bobcats: i padroni di casa trovano il successo grazie ai 20 punti e 16 rimbalzi di Humphries ed ai 20 punti ed ai 19 punti e 14 assist di Deron Williams. Per gli ospiti inutili i 17 punti di Mullens.

    Dopo il KO di ieri contro Toronto arriva il pronto riscatto dei New York Knicks che mandano KO i Pistons grazie ai 15 punti a testa di Anthony e Chandler (per lui anche 17 rimbalzi) ed ai 17 punti di Stoudemire. Detroit trova 20 punti da Gordon ma non batsano per ottenere la vittoria.

    Chicago Bulls | © Rob Carr/Getty Images

    Ed a proposito di Raptors i canadesi di Andrea Bargnani perdono in overtime al cospetto dei Chicago Bulls, salvati da un canestro di Luol Deng a fil di sirena (23 punti e 10 rimbalzi a fine match). Bargnani segna 17 punti ma sbaglia il tiro della possibile vittoria in chiusura dei regolamentari, buona gara di Calderon e dell’ex Bulls James Johnson autori entrambi di 20 punti. Chicago, seppur a fatica, supera un altro ostacolo sulla via del primo posto in assoluto in classifica pur essendo priva di Derrick Rose, di Hamilton (infortuni) e di Noah (espulso nel secondo quarto) ed oltre a Deng si mettono in mostra Boozer (24 punti e 10 rimbalzi) e Watson (23 punti). I Bulls sono la prima squadra a qualificarsi matematicamente per la post season e lo fanno con 16 gare di anticipo rispetto alla chiusura della regular season.

    Oltre a Bargnani viene sconfitto anche Marco Belinelli che infila 10 punti (suo però l’errore a fine gara che avrebbe potuto dare l’overtime agli Hornets) e gli Spurs portano via la vittoria da New Orleans trascinati da Blair (24 punti).

    Nel momento più difficile della stagione i Dallas Mavericks riemergono dagli inferi e mandano KO i Rockets in overtime nel derby texano. A Houston non bastano i 24 punti di Dragic, gli ospiti trionfano grazie ai 31 punti di Nowitzki ed ai 24 di Terry.

    I Pacers schiantano i Bucks grazie grazie ad un George Hill formato super (24 punti). Milwaukee ha in Ilyasova (22 punti) il miglior realizzatore.

    Infine derby californiano ai Warriors che battono i Kings: protagonisti assoluti per Golden State sono il rookie Kyle Thompson (31 punti) e David Lee (sfiorata la tripla doppia con 22 punti, 14 rimbalzi e 9 assist). Servono a poco a Sacramento i 28 punti e 18 rimbalzi di DeMarcus Cousins.

    Risultati NBA 24 marzo 2012

    Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies 101-85
    Cli: Griffin 20, Paul 19, Foye 18
    Mem: Randolph 14, Mayo 13, Gay 11, Allen 11

    Washington Wizards-Atlanta Hawks 92-95
    Was: Nenè 21, Crawford 20, Ubiles 10
    Atl: Smith 20, Joe Johnson 16, Pachulia 13, Williams 13

    New Jersey Nets-Charlotte Bobcats 102-89
    N.J.: Humphries 20, Deron Williams 19, Wallace 15
    Cha: Mullens 17, Maggette 13, Walker 10, Williams 10

    New York Knicks-Detroit Pistons 101-79
    N.Y.: Stoudemire 17, Chandler 15, Anthony 15
    Det: Gordon 20, Monroe 12, Knight 9

    Chicago Bulls-Toronto Raptors 102-101 (overtime)
    Chi: Boozer 24, Deng 23, Watson 23
    Tor: Calderon 20, James Johnson 20, Bargnani 17

    New Orleans Hornets-San Antonio Spurs 86-89
    N.O.: Jack 27, Landry 15, Vasquez 10, Belinelli 10
    S.A.: Blair 24, Jackson 14, Duncan 13

    Houston Rockets-Dallas Mavericks 99-101 (overtime)
    Hou: Dragic 24, Scola 19, Dalembert 16
    Dal: Nowitzki 31, Terry 24, Wright 14

    Milwaukee Bucks-Indiana Pacers 104-125
    Mil: Ilyasova 22, Delfino 13, Jennings 12
    Ind: Hill 24, Hibbert 16, West 15, Granger 15

    Golden State Warriors-Sacramento Kings 111-108
    G.S.: Thompson 31, Lee 22, Robinson 10
    Sac: Cousins 28, Salmons 17, Evans 16, Thornton 16

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”130203″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”130204″]

  • NBA, i Knicks sbancano Philadelphia. Bargnani battuto dai Bulls

    NBA, i Knicks sbancano Philadelphia. Bargnani battuto dai Bulls

    Notte intensa quella appena conclusa in NBA con ben 10 partite in programma.

    Niente da fare per Andrea Bargnani ed i suoi Toronto Raptors al cospetto della migliore formazione della Lega, i Chicago Bulls sempre privi di Derrick Rose: scesi in campo con una maglia celebrativa in onore delle forze armate canadesi (in pratica una divisa mimetica per Toronto) i Raptors nulla possono al cospetto di un ispirato Deng da 17 punti e 10 rimbalzi e crollano nell’ultimo quarto distrutti da un parziale di 32-13. Inutili i 23 punti di DeRozan, Bargnani in 33 minuti racimola appena 8 punti.

    Quinta vittoria consecutiva per i New York Knicks che sbancano Philadelphia in un match molto combattuto: a guidare gli ospiti ci pensa Stoudemire con 21 punti e 9 rimbalzi, Jeremy Lin tira male (17 tentativi) ma infila 18 punti . Per i Sixers ci sono 16 punti di Holiday e la doppia doppia di Brand (12 punti ed altrettanti rimbalzi).

    Vince anche Orlando che batte Phoenix: artefici del successo il duo Anderson (29 punti con 7 triple) Howard (28 punti e 16 rimbalzi) mentre il top scorer dei Suns è Dudley con 17 punti.

    Nella sfida tra 2 delle peggiori squadre della Lega i Wizards hanno la meglio sul parquet dei Nets: i padroni di casa trovano 17 punti dal leader Deron Williams e la doppia doppia di Humphries da 13 punti e 16 rimbalzi. A condannare New Jersey sono però i 23 punti di Jordan Crawford e la doppia doppia del neo acquisto Nenè da 22 punti e 10 rimbalzi.

    Soffre tantissimo Atlanta ma alla fine arriva l’affermaione sui Cavaliers in overtime. Irving sembra dare la “W” alla sua squadra con 2 canestri fondamentali nell’ultimo minuto (91-88) ma a mandare tutti al supplementare ci pensa Joe Johnson con la tripla a fil di sirena. Cleveland sul 101-95 ad 1 minuto e 20 secondi dalla fine del prolungamento segna solo un punto ed i padroni di casa ribaltano il risultato grazie a 3 punti di Smith ed a 5 di Joe Johnson: alla fine per il fantastico duo di Atlanta ci sono rispettivamente 32 punti e 17 rimbalzi e 22 punti. A poco serve ai Cavs la quasi tripla doppia del rookie Irving (29 punti, 9 rimbalzi e 9 assist) ed i 23 punti e 12 rimbalzi di Jamison.

    Solo 5 punti invece per Marco Belinelli nella sconfitta dei suoi Hornets contro i Warriors. Per Golden State 27 punti di Thompson e 25 di Lee, Jack è il miglior marcatore di New Orleans con 17 punti.

    Amar'è Stoudemire & Carmelo Anthony, New York Knicks | © Nick Laham/Getty Images

    Torna alla vittoria Oklahoma City che si sbarazza dei Clippers grazie ai 32 punti e 9 rimbalzi di Kevin Durant, esordio di Derek Fisher in maglia Thunder con 5 punti segnati in 20 minuti. Per Los Angeles 23 punti di Foye, gara orrenda per Blake Griffin (7 punti e 7 rimbalzi nella città in cui è nato).

    Bene gli Spurs che trionfano sui Timberwolves guidati dai 21 punti e 15 rimbalzi di Duncan. Inutile per gli ospiti la solita doppia doppia di Kevin Love (17 punti e 12 rimbalzi).

    Alla prima uscita senza Danilo Gallinari dopo la frattura del pollice dell’italiano i Nuggets battono i Pistons: dopo un avvio di match pessimo (40-18 nel primo quarto) Detroit ricuce il gap nel secondo e terzo periodo arrivando all’ultima frazione in parità (91-91). Nel convulso finale, giocato punto a punto, decidono Afflalo, che segna il -1 (114-115) subendo fallo a 5 secondi dalla sirena, e il neo acquisto McGee che sul tiro libero aggiuntivo sbagliato del suo compagno di squadra arpiona il rimbalzo e sigla il sorpasso (116-115). I Pistons sbagliano l’ultimo tiro ed a nulla servono i 45 punti (con un irreale 9/9 dalla lunga distanza) di un fantascientifico Ben Gordon. I padroni di casa hanno la meglio con i 23 punti di Afflalo ed i 25 di Lawson.

    Infine i Lakers espugnano Dallas con i 30 punti di Kobe Bryant ed i 27 di Pau Gasol. Ai texani non basta la doppia doppia di Dirk Nowitzki (26 punti e 10 rimbalzi) ed i 23 punti di Jason Terry.

    Risultati NBA 21 marzo 2012

    Toronto Raptors-Chicago Bulls 82-94
    Tor: DeRozan 23, James Johnson 16, Calderon 9
    Chi: Deng 17, Watson 15, Lucas 13

    Philadelphia 76ers-New York Knicks 79-82
    Phi: Holiday 16, Meeks 13, Williams 13, Iguodala 13
    N.Y.: Stoudemire 21, Lin 18, Anthony 10

    Orlando Magic-Phoenix Suns 103-93
    Orl: Anderson 29, Howard 28, Davis 16
    Pho: Dudley 17, Lopez 14, Nash 12

    New Jersey Nets-Washington Wizards 89-108
    N.J.: Deron Williams 17, Morrow 13, Humphries 13, Wallace 13
    Was: Crawford 23, Nenè 22, Mason 16

    Atlanta Hawks-Cleveland Cavaliers 103-102 (overtime)
    Atl: Smith 32, Joe Johnson 22, Pachulia 14
    Cle: Irving 29, Jamison 23, Thompson 13

    New Orleans Hornets-Golden State Warriors 92-101
    N.O.: Jack 17, Kaman 13, Henry 13
    G.S.: Thompson 27, Lee 25, Rush 16

    Oklahoma City Thunder-Los Angeles Clippers 114-91
    Okl: Durant 32, Westbrook 19, Ibaka 15
    Cli: Foye 23, Paul 13, Jordan 12, Young 12

    San Antonio Spurs-Minnesota Timberwolves 116-100
    S.A.: Duncan 21, Leonard 16, Jackson 16, Neal 16
    Min: Barea 18, Love 17, Tolliver 16

    Denver Nuggets-Detroit Pistons 116-115
    Den: Lawson 25, Afflalo 23, Harrington 16
    Det: Gordon 45, Knight 16, Monroe 13

    Dallas Mavericks-Los Angeles Lakers 93-109
    Dal: Nowitzki 26, Terry 23, Carter 9
    Lak: Bryant 30, Gasol 27, Sessions 17

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”129795″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”129796″]

  • NBA, Monta Ellis ai Bucks. Jackson e Bogut ai Warriors

    NBA, Monta Ellis ai Bucks. Jackson e Bogut ai Warriors

    A poco più di 24 ore dalla chiusura del mercato (lo stop alle trattative è previsto per le 21.00 di domani giovedì 15 marzo) la NBA vede andare in porto il primo scambio di una certa rilevanza dall’inizio della stagione. Finora in molti avevano descritto questa stagione come la più deludente, dal punto di vista delle trade effettuate, da almeno 10 anni a questa parte, solo movimenti di contorno avevano caratterizzato il mercato senza nessun movimento degno di nota o trasferimenti di super star.

    Ed invece, si spera, ad aprire le danze sono stati Golden State Warriors e Milwaukee Bucks che nella notte si sono scambiati ben 5 giocatori. In Wisconsin approdano Monta Ellis (guardia) assieme ai compagni Ekpe Udoh (ala) e Kwame Brown (centro). Ad Oakland arrivano invece il centro Andrew Bogut e l’ala piccola Stephen Jackson.

    Ellis, al momento il nono miglior realizatore nella classifica marcatori della Lega con 21.9 punti a gara, sembrava sul punto di rimanere a Golden State ancora per molto tempo prima di essere clamorosamente scambiato. Bogut, prima scelta assoluta al Drfat del 2005 dei Bucks, viene ceduto ai Warriors per via di alcune considerazioni di carattere fisico visto che è molto propenso agli infortuni. Per Jackson invece si tratta di un ritorno in California visto che è stato il capitano di Golden State (il suo nickname era infatti Captain Jack) dal 2007 al 2010 (arrivato dai Pacers e ceduto poi a Charlotte).

    Monta Ellis | © Streeter Lecka

    Udoh potrà dare una mano considerevole nel settore lunghi di Milwaukee mentre il trasferimento di Brown è stato fatto per far quadrare i conti dello scambio visto che il suo infortunio al torace lo ha reso indisponibile fino al termine della stagione.

    Per chiudere diamo 2 notizie abbastanza rilevanti: Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, il prezzo pregiato di questo mercato dato che è attualmente il centro più forte della Lega, ha detto che non si muoverà dalla Florida fino al termine della stagione. Poi valuterà se firmare un nuovo contratto con Orlando oppure andare via praticamente gratis. Su di lui c’erano almeno 8 squadre interessate ad imbastire scambi importanti con i Magic. Resta da vedere se questa dichiarazione corrisponderà poi a verità o se nelle ultime ore ci potranno essere ulteriori sviluppi.

    E’ quasi esaurito invece il tempo di Mike D’Antoni sulla panchina dei New York Knicks: i risultati deludenti di una squadra costruita per ambire al titolo e che attualmente è addirittura fuori dai playoff ad una ventina di partite dalla fine della regular season hanno convinto la dirigenza bluarancio a sbarazzarsi dell’ex allenatore dei Phoenix Suns. Avviati i contatti con Phil Jackson, ex allenatore di Chicago Bulls (ben 6 titoli conquistati) e Los Angeles Lakers (5 campionati vinti), che lo scorso luglio aveva dato l’addio ai gialloviola dopo l’eliminazione subìta da parte dei Dallas Mavericks nella post season per prendersi almeno un anno sabbatico. I Knicks stanno cercando di convincere Jackson a prendere il posto di D’Antoni ed hanno sottoposto delle offerte contrattuali molto importanti, ma ancora non ci sono notizie certe. Phil Jackson, ex giocatore proprio dei New York Knicks con i quali vinse 2 titoli di campione NBA (gli unici della squadra della Grande Mela) nel 197o e nel 1973 sarebbe tentato dall’avventura a New York. Staremo a vedere gli sviluppi di questa interessante situazione.

  • NBA, sorridono Gallinari e Bargnani. Cadono Heat e Thunder, Lakers OK

    NBA, sorridono Gallinari e Bargnani. Cadono Heat e Thunder, Lakers OK

    Nella notte NBA sono state 8 le partite disputate e tornano a sorridere sia i Denver Nuggets di Danilo Gallinari che i Toronto Raptors di Andrea Bargnani che fanno fuori rispettivamente Atlanta (dopo un overtime) e Cleveland. Dallas riemerge dalla crisi e batte Washington, Indiana si sbarazza di Portland. Dopo una gara combattutissima e 2 overtime i Lakers sbancano Memphis, Golden State (che ha imbastito nelle ultime ore la prima trade importante della stagione con i Milwaukee Bucks) supera Sacramento. Cadono invece Miami Heat (nel derby della Florida contro Orlando) e Thunder (beffati dai Rockets).

    Un ottimo Danilo Gallinari guida al successo i suoi Nuggets contro Atlanta: l’ala italiana grazie ad una tripla pazzesca fuori equilibrio permette alla sua squadra di andare ai supplementari (nell’ultima  azione Hinrich sbaglia il secondo tiro libero che avrebbe dato la vittoria alla franchigia della Georgia), poi in overtime salva il risultato sulla sirena disturbando la probabile schiacciata di Pachulia e Denver trionfa per 118-117. Per lui ci sono 19 punti con Nenè a quota 22 e Lawson a 21. Agli Hawks non servono i 34 punti di Joe Johnson ed i 33 di Smith.

    Per Andrea Bargnani prima gara convincente dopo il ritorno in campo dall’infortunio: il “Mago” piazza 19 punti ed 8 rimbalzi e contribuisce in modo decisivo al successo esterno di Toronto a Cleveland. Ai Cavs non bastano i 14 punti con 7 rimbalzi e 7 assist di Irving ed i 20 di Jamison.

    Buona affermazione dei Pacers sui Blazers: a sorpresa è Amundson a trascinare i suoi compagni con una gara da 21 punti mentre West aggiunge una doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi. Per Portland solo 2 giocatori riescono ad arrivare in doppia cifra, il solito Aldridge con 17 punti e Smith con 10.

    Torna alla vittoria anche Dallas che manda KO i Wizards grazie alle grandi prove di Nowitzki (27 punti) e Terry (24). Alla squadra della capitale non servono a molto i 6 uomini in doppia cifra portati a referto tra i quali brillano le doppie doppie di Booker da 20 punti e 12 rimbalzi e di Wall da 18 punti e 10 assist.

    Denver Nuggets | © Doug Pensinger/Getty Images

    Golden State è protagonista su 2 fronti, nel mercato dato che assieme ai Bucks confeziona il primo scambio di un certo rilievo della stagione (ne parleremo tra poco più approfonditamente) ed in campo visto che nel derby della California affossa i Sacramento Kings. Per i Warriors ci sono 3 giocatori con 17 punti (Lee, Robinson e Rush), i padroni di casa si consolano con i 19 punti e 12 rimbalzi di Cousins e con i 16 di Evans.

    Dopo 2 overtime ed una gara molto combattuta i Lakers superano Memphis nel derby tutto spagnolo tra i fratelli Pau e Marc Gasol. I Grizzlies sprecano nell’ultimo quarto un vantaggio in doppia cifra e si fanno beffare dal duo Bryant (34 punti) e Bynum (37 punti e 16 rimbalzi). Il confronto individuale tra fratelli va invece a Marc che batte Pau per 20 punti a 14 ma il top scorer dei padroni di casa è Speights con 25 punti.

    KO di una certa importanza per Miami che nell’enensimo derby di giornata (questa volta della Florida) viene sorpresa da Orlando che trionfa al supplementare. Wade sbaglia l’ultimo tiro dei tempi regolamentari, poi al prolungamento è Nelson a scrivere la parola fine sul match (25 punti alla fine). Grande partita anche per Howard che chiude con 24 punti e 25 rimbalzi mentre agli Heat non bastano i soliti 3 Wade (28 punti), Bosh (23 punti) e James (19 punti).

    Infine sconfitta anche per i Thunder (contro Houston) che lasciano così via libera ai Bulls come squadra migliore della Lega: è Courtney Lee (21 punti) il match winner con la tripla del sorpasso (104-103) ad una manciata di secondi dal termine dell’incontro. Gara perfetta anche per Parsons che oltre ai 21 punti aggiunge 7 rimbalzi e 6 assist. Ad Oklahoma City non bastano i 28 punti e 12 rimbalzi di Durant (che sbaglia l’ultimo tiro per vincere la gara) ed i 19 di un nervoso Westbrook.

    LEGGI ANCHE:

    Risultati NBA 13 marzo 2012

    Orlando Magic-Miami Heat 104-98 (overtime)
    Orl: Nelson 25, Howard 24, Redick 17
    Mia: Wade 28, Bosh 23, James 19

    Cleveland Cavaliers-Toronto Raptors 88-96
    Cle: Jamison 20, Sessions 16, Gee 16
    Tor: Bayless 20, Bargnani 19, Barbosa 17

    Indiana Pacers-Portland Trail Blazers 92-75
    Ind: Amundson 21, Hill 11, George 11, Granger 11
    Por: Aldridge 17, Smith 10, Batum 9, Matthews 9, Crawford 9

    Memphis Grizzlies-Los Angeles Lakers 111-116 (2 overtime)
    Mem: Speights 25, Marc Gasol 20, Allen 18
    Lak: Bynum 37, Bryant 34, Pau Gasol 14

    Dallas Mavericks-Washington Wizards 107-98
    Dal: Nowitzki 27, Terry 24, Beaubois 19
    Was: Booker 20, Wall 18, Young 15, Crawford 15

    Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 103-104
    Okl: Durant 28, Westbrook 19, Harden 16
    Hou: Lee 21, Parsons 21, Scola 18

    Denver Nuggets-Atlanta Hawks 118-117 (overtime)
    Den: Nenè 22, Lawson 21, Harrington 19, Gallinari 19
    Atl: Joe Johnson 34, Smith 33, Hinrich 22

    Sacramento Kings-Golden State Warriors 89-115
    Sac: Cousins 19, Evans 16, Thomas 15
    G.S.: Lee 17, Rush 17, Robinson 17

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”128456″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”128457″]

  • NBA, i Lakers battono i Celtics. Bargnani e Gallinari KO

    NBA, i Lakers battono i Celtics. Bargnani e Gallinari KO

    Il super classico della NBA tra Los Angeles Lakers e Boston Celtics va ai gialloviola vittoriosi in rimonta negli ultmi 2 minuti. Niente da fare per Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani entrambi sconfitti in casa rispettivamente da Milwaukee Bucks e Memphis Grizzlies. Ancora una sconfitta per New York (contro i Sixers) ed ora la squadra della Grande Mela rischia di essere beffata proprio dai Bucks nella corsa all’ultimo posto playoff ad Est. Vittorie importanti per Orlando Magic, Cleveland Cavaliers, Golden State Warriors ed Atlanta Hawks.

    E’ notte fonda per i Knicks che collezionano la quinta sconfitta consecutiva e rischiano seriamente la post season con Milwaukee che incalza alle spalle. I Sixers si impongono grazie ad un super Evan Turner che inizia a mostrare a tutti perchè è stato una seconda scelta assoluta nel 2010 (solo John Wall fu chiamato davanti a lui) chiudendo con 24 punti e 15 rimbalzi, ottimi anche i contributi di Williams (28 punti) ed Iguodala (tripla doppia sfiorata con 19 punti, 7 rimbalazi ed 8 assist). New York ha in Anthony (22 punti) e Lin (14) i migliori marcatori.

    Il grande classico della Lega tra Lakers e Celtics finisce nelle mani di Kobe Bryant e compagni che dopo aver sprecato un vantaggio di 15 punti nel primo tempo riacciuffano la partita negli ultimi 2 minuti (Boston non segna più) ribaltando il -5 dai biancoverdi e trionfando per 97-94. Grande gara per Bynum con 20 punti e 14 rimbalzi, Bryant chiude a quota 26 e Gasol aggiunge una doppia doppia da 13 punti e 13 rimbalzi. Agli ospiti non bastano i 24 punti e 10 assist di Rondo, i 15 punti di Bass ed i 14 con 11 rimbalzi di Garnett.

    Ancora un KO per Andrea Bargnani (11 punti) che dal suo ritorno in campo colleziona la seconda sconfitta consecutiva. Milwaukee si impone a Toronto grazie ai 31 punti e 12 rimbalzi di Ilyasova ed ai 19 punti dalla panchina di un solido Dunleavy. Top scorer canadese DeRozan con 21 punti.

    I Magic battono i Pacers trascinati dai 30 punti con 13 rimbalzi di Howard. Agli ospiti non servono i 22 punti di un ottimo Paul George.

    I Rockets cadono a Cleveland sotto i colpi del duo Irving (21 punti) e Jamison (28). Ultimo quarto splendido per i Cavs che annientano i rivali con un parziale di 37-23 che ribalta l’inerzia del match. Scola è l’ultimo baluardo per i texani (30 punti) che devono guardarsi dietro per mantenere l’ultimo posto utile per i playoff della Western Conference.

    Los Angeles Lakers-Boston Celtics | © Stephen Dunn/Getty Images

    Sconfitta anche per Danilo Gallinari che viene beffato sul parquet di Denver dai Memphis Grizzlies: la squadra del Tennessee si conferma bestia nera in questa stagione per il team del Colorado che è stato sconfitto in tutte le gare disputate finora (completato lo sweep). Partita pessima per l’Azzurro che chiude con 0/5 dal campo e 0 punti totali (solo 5 rimbalzi e 4 assist per lui) mentre dall’altra parte brilla O.J. Mayo con 22 punti. I Nuggets portano 3 giocatori a quota 15 punti (Harrington, Nenè e Brewer) ma non sono sufficienti per strappare la vittoria.

    Ottima affermazione degli Hawks a Sacramento: 6 uomini in doppia cifra pr Atlanta con Smith che infila 28 punti e Joe Johnson 21. Per i Kings inutile doppia doppia di Cousins da 28 punti e 12 rimbalzi.

    Infine nel derby californiano i Warriors battono i Clippers che cedono il primo posto nella Pacific Division ai cugini dei Lakers: non bastano i 27 punti di Griffin ed i 23 di Paul, Golden State si impone grazie ai 21 punti (con 11 assist) di Ellis, ai 20 di Wright ed alla doppia doppia di Lee da 18 punti e 10 rimbalzi.

    Risultati NBA 11 marzo 2012

    New York Knicks-Philadelphia 76ers 94-106
    N.Y.: Anthony 22, Lin 14, Fields 13
    Phi: Williams 28, Turner 24, Iguodala 19

    Los Angeles Lakers-Boston Celtics 97-94
    Lak: Bryant 26, Bynum 20, World Peace 14
    Bos: Rondo 24, Allen 17, Bass 15

    Toronto Raptors-Milwaukee Bucks 99-105
    Tor: DeRozan 21, bayless 16, Amir Johnson 12, Barbosa 12
    Mil: Ilyasova 31, Gooden 21, Dunleavy 19

    Orlando Magic-Indiana Pacers 107-94
    Orl: Howard 30, Redick 18, Anderson 12
    Ind: George 22, Hansbrough 19, Granger 18

    Cleveland Cavaliers-Houston Rockets 118-107
    Cle: Jamison 28, Irving 21, Sessions 15
    Hou: Scola 30, Dragic 20, Budinger 16

    Denver Nuggets-Memphis Grizzlies 91-94
    Den: Nenè 15, Harrington 15, Brewer 15
    Mem: Mayo 22, Conley 13, Cunningham 12

    Sacramento Kings-Atlanta Hawks 99-106
    Sac: Cousins 28, Salmons 14, Fredette 12, Thornton 12
    Atl: Smith 28, Joe Johnson 21, Teague 16

    Los Angeles Clippers-Golden State Warriors 93-97
    Cli: Griffin 27, Paul 23, Foye 16
    G.S.: Ellis 21, Wright 20, Lee 18

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGLIGHTS:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”128106″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”128107″]