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  • NBA: dalla caduta degli dei all’esplosione di Antetokounmpo. I Risultati del 21/10/2017

    NBA: dalla caduta degli dei all’esplosione di Antetokounmpo. I Risultati del 21/10/2017

    Sono 11 le partite giocate in NBA questa notte, che ha visto tra gli altri in campo Danilo Gallinari con i Los Angeles Clippers, segnata dalla prestazione al top di Antetokounmpo e dalla sconfitta di tre tra le squadre favorite per la vittoria finale: Oklahoma City Thunder, Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors.

    Los Angeles Clippers – Phoenix Suns 130-88

    Che i Phoenix Suns non siano la squadra dell’anno lo avevamo detto sin dalla loro prima partita e ribadito ieri nella vittoria dei Los Angeles Lakers, ma che continuino a registrare record negativi con scarti così alti non è un bel vedere per nulla. Per gli ospiti a questo giro non si salva nemmeno Eric Bledsoe, costretto a predicare nel deserto, si ferma a 4 punti e 4 assist. A fare qualcosa di buono è praticamente solo Tyson Chandler che recupera 14 rimbalzi e leggermente Alex Len con 15 punti.
    Per i padroni di casa Blake Griffin, autore di 29 punti e 8 rimbalzi, continua ad essere dominante, così come lo è sotto i ferri DeAndre Jordan collezionando 13 rimbalzi. Molto utile alla causa Danilo Gallinari che segna a referto 12 punti ed 8 rimbalzi. Continua nelle sue ottime prestazioni difensive Patrick Beverly, a referto con 6 palle rubate, mentre resta solo 10 minuti in campo Milos Teodosic costretto alla panchina a causa di un infortunio e probabilmente fuori dai campi per un periodo lungo.

    Toronto Raptors – Philadelphia 76ers 128-94

    C’è molto da fare perchè i Philadelphia 76ers abbiano peso nella NBA, intanto lo hanno in negativo consentendo ai Toronto Raptors di stabilire il loro record di punti di differenza in una vittoria.
    Torna a fare il realizzatore DeMar Rozan, 30 i suoi punti, vince la battaglia dei ferri Serge Ibaka (21 punti)complice anche l’assenza per tutto il secondo tempo, a causa di un infortunio, del compagno Jonas Valanciunas e dell’avversario fermo per riposo Joel Embiid, ma lo fa con percentuali dall’arco ormai da specialista (5/9 da 3 punti).
    Per gli ospiti ancora una volta ottima partita di Ben Simmons che con 18 punti, 10 rimbalzi e 8 assist sfiora la tripla doppia.

    Cleveland Cavaliers – Orlando Magic 93-114

    Non riescono a convincere i Cleveland Cavaliers, nonostante il solito LeBron James, facendo notare che serve concretezza in campo, non solo nomi.
    Gli Orlando Magic vincono la partita praticamente al primo quarto, chiuso a +18, gestendo il resto della partita in tranquillità. A nulla valgono i 22 punti di LeBron James, 14 dei quali segnati nella prima frazione di gioco, ne i 21 punti di Iman Shumpert che arrivano dalla panchina, e nemmeno i 19 punti e 9 rimbalzi di Kevin Love.
    A guidare gli Orlando Magic è stato Nikola Vucevic con 23 punti, 7 rimbalzi e 5 assist, ben accompagnato da D.J. Augustin in doppia doppia con 12 punti e 10 assist, e da Jonathon Simmons realizzatore di 19 punti.

    Miami Heat – Indiana Pacers 112-108

    La sfida tra due squadre che quest’anno hanno poco di pretendere si risolve negli ultimi secondi dopo che nel corso della partita i padroni di casa avevano guidato anche con un vantaggio di 21 punti.
    Fermo Hassan Whiteside, a prendere per mano i Miami Heat è Goran Dragic, top scorer dei suoi con 23 punti, con la mano forte di Dion Waters (19 punti) e la sfiorata doppia doppia di Kelly Olynyk con 13 punti e 9 rimbalzi.
    Di contro per gli Indiana Pacers a portare pensieri agli avversari è Victor Oladipo, 28 punti, autore della tripla della rimonta nel finale, che però non è bastata a dare poi la vittoria ai suoi. Ancora una buona prova di Domantas Sabonis, 18 punti e 12 rimbalzi.

    New York Knicks – Detroit Pistons 107-111

    I Knicks hanno problemi di continuità e non riescono a crede nemmeno alle loro vittorie più certe, riuscendo a perdere una partita che li ha visti avanti anche di 21 punti. Così non basta un Kristaps Porzingis da 33 punti, nè un Enes Kanter che realizza 17 punti e prende 10 rimbalzi. Non bastano sopratutto se a guidare i Detroit Pistons c’è un solido Tobias Harris che segna 31 punti, o un Andre Drummond da 21 punti e 12 rimbalzi. Inesorabilmente gli espoti recuperano punto dopo punto, dopo due quarti di sofferenza e nella frazione finale vincono in volata.

    Chicago Bulls – San Antonio Spurs 77-87

    E’ LaMarcus Aldridge (28 punti e 10 rimbalzi) a prendersi sulle spalle i San Antonio Spurs in assenza di Kawhi Leonard. In una partita dal punteggio basso non riescono i padroni di casa a farsi sentire, basti pensare che il miglior realizzatore per i Chicago Bulls è Robin Lopez con 16 punti. Continua invece per gli Spurs ad effettuare una buona regia Dejounte Murray, 10 i suoi assist a compendio di 8 punti e 6 rimbalzi.

    Houston Rockets – Dallas Mavericks 107-91

    Sono sempre tra le squadre più temibili i Houston Rockets, che infilano la terza vittoria consecutiva su tre partite giocate, e James Harden è ancora una volta il giocatore che più fa paura alle difese avversarie. D’altronde quella dei Mavericks, come abbiamo già detto, è una squadra che arranca e fa fatica a restare in partita.
    La vittoria dei Rockets, che riescono ad arrivare anche a +36, arriva nonostante l’assenza ancora di Chris Paul, con James Harden che segna 29 punti e serve 7 assist, dall’altro lato Dirk Nowitzki, solo 2 punti per lui, accusa ancora la stanchezza, restando in campo soltanto 17 minuti.

    Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 111-101

    Perdono la testa i Warriors, con l’espulsione finale di Curry e Durant, ma soprattutto perdono la partita. La perdono con Stephen Curry che segna 37 punti e Kevin Durant che ne segna 29 prendendo 13 rimbalzi. Perdono contro l’ingombrante presenza di Marc Gasol, che mette a referto 34 punti e 14 rimbalzi.
    I Warriors tirano male, e stanno sempre sotto agli avversari, riuscendo solo nell’ultima frazione di gioco a ridurre le distanze che nel corso della partita erano anche di 19 punti, ma i Grizzilies sono troppo ostici e procurano così la seconda sconfitta per i campioni in carica.

    Milwaukee Bucks – Portland Trail Blazers 113-110

    Lo abbiamo detto, lo abbiamo ribadito, lo diciamo ancora, è l’anno di Giannis Antetokounmpo, al di la di ogni cosa, ed è l’anno in cui può far vedere la luce ai Milwaukee Bucks.
    In una bella gara, decisa solo allo scadere, Giannis Antetokounmpo firma 44 punti, nuovo massimo in carriera, 8 rimbalzi, 4 assist, 2 palle recuperate, ma soprattutto la stoppata finale che chiude la partita. Stoppata subita da Jusuf Nurkic, forte di una buona prova con 17 punti ed 11 rimbalzi, ma che perde l’ultimo possesso della partita. Per i Trailblazers non sono bastati Damian Lillard e C.J. Collum, entrambi 26 punti, mentre i Bucks sono riusciti a colorare la vittoria con i 18 di Khris Middleton e i 17 di Tony Snell.

    Antetokounmpo | Ph. Twitter

    Denver Nugget – Sacramento Kings 96-79

    Arriva in casa la prima vittoria dei Nuggets, in una gara in cui se non nell’ultimo quarto si è segnato poco. Gli ospiti provano a reggere ma non ce la fanno proprio, traditi questa volta dal reparto dei lunghi, ma in una gara utile a mostrare le potenzialità del rookie De’Aaron Fox (18 punti). Corale la vittoria dei Denver Nuggets, con Paul Millsap, Kenneth Faried relizzatori di 18 punti ciascuno, con 9 rimbalzi il primo e 8 il secondo, anche se sotto i ferri la differenza la fa Wilson Chandler con 12 rimbalzi.

    Utah Jazz – Oklahoma City Thunder 96-87

    Primi problemi per gli Oklahoma City Thunder, in una serata in cui, diversamente dalle abitudini, segnano poco e soprattutto segna poco e tira male Russel Westbrook, con 2/11 al tiro dal campo, a prova che serve ancora un poco di rodaggio con i nuovi arrivi.
    Seppur con soli 6 punti Russel Westbrook prende comunque 13 rimbalzi e serve 9 assist, dei suoi compagni il miglior realizzatore è ancora una volta Carmelo Anthony, 26 punti, seguito da Paul George, 22 punti e 5 recuperate. Non bastano però a decretare la vittoria, non bastano quando la regia di Ricky Rubio (19 punti) va in cattedra e favorisce Joe Ingles (19 punti), ma soprattutto Rudy Gobert che realizza 16 punti e prende 13 rimbalzi. Sicuramente OKC dovrà alzare subito la testa e dimostrare che è stata solo una distrazione.

     

     

     

     

     

     

  • Parte l’Nba 2015, tutti a caccia dei Warriors

    Parte l’Nba 2015, tutti a caccia dei Warriors

    La notte che tutti gli appassionati stavano aspettando è finalmente arrivata, stasera si comincia, dopo settimane e mesi di snervante attesa…STASERA riparte il campionato di basket più bello del mondo l’NBA, anche se molti sottolineano come lo spettacolo offerto dai giganti americani non abbia paragoni in nessun altro sport.

    Riparte con i Warriors di Steph Curry e Andre Iguodala, rispettivamente mvp della season e mvp delle finals, con un anello pesante al dito e un bollino rosso sul petto. Loro sono la squadra da battere, loro sono il metro di paragone ma dietro l’armoniosa orchestra allenata da Kerr ci sono una serie di pretendenti che non faranno certe dormire sonni tranquilli ai campioni in carica.

    season

    Quattro su tutte: Clippers, Rockets, Spurs e Cavs.

    I Clippers, come abbiamo gia detto nello speciale a loro dedicato, hanno costruito intorno alle loro stelle Paul e Griffin una squadra da titolo sopratutto grazie ad una panchina lunghissima e ad una guida in campo come Paul Pierce che quando sente profumo di partite epiche si esalta.

    Anche i Rockets hanno due stelle importanti Harden e Howard dove sopratutto il primo ha dimostrare di poter stare al tavolo dei grandi campioni di questo sport e nella campagna acquisti ha richiesto e ottenuto un play come Ty Lawson con molti punti nelle mani.

    Degli Spurs abbiamo gia detto tanto al gruppo vincente di due anni fa è stata aggiunta un ala grande dominante come La Marcus Aldridge, se l’ex stella di Portland saprà inserirsi negli schemi di Coach Popovich (appena nominato coach della formazione Usa) ne vedremo delle belle.

    E poi c’è il re, il piu forte giocatore della lega tornato a casa per inseguire un anello che lo porterebbe ad un livello incredibile di questo gioco, la dirigenza Cavs si è svenata per lui, ha rivoluzionato la squadra al suo volere portando oltre ad Irving una stella come Love e tanti buoni giocatori come Mozgov, Smith e Shumpert, ma per lui si fa questo e altro sopratutto perchè Lebron James può veramente portare il titolo a Cleveland.

    Dietro loro ne potremmo citare altre di formazioni che possono dire la loro in vista delle Finals, ad esempio Memphis, Chicago, Oklahoma hanno il roster e l’esperienza per puntare al bottino grosso ma se c’è una cosa che l’Nba ci ha insegnato è mai fare pronostici azzardati, tutto può succedere quando la palla pesa dopo 82 partite di regular season ma anche per questo è il campionato più bello del mondo.

    Buon campionato a tutti…

  • NBA Finals 2015: Warriors all’overtime sui Cavaliers in Gara 1

    NBA Finals 2015: Warriors all’overtime sui Cavaliers in Gara 1

    Le NBA Finals 2015 sono iniziate, con l’avvio della serie più attesa dell’anno per gli amanti del basket si arriva alla vera lotta per il titolo NBA. La finale vede coinvolte i Golden State Warriors e i Cleveland Cavaliers, due squadre che possono tranquillamente aspirare al titolo e meritarlo. I primi forti di una stagione al top, con un record in Regular Season di 67 vittorie e 15 sconfitte, una marcia nei playoff senza alcun, arrivano in finale dopo 40 anni, e con un collettivo molto forte, uno Stephen Curry che, oltre ad aver vinto il titolo di MVP della stagione, macina record sui tiri da 3 punti, un quintetto di tutto rispetto ed una panchina che da ottimo supporto ai titolari. I secondi hanno un nome su tutti, LeBron James, il prescelto, che tornato all’ovile continua a collezionare record di varia natura, senza poi dimenticare al suo fianco Kyrie Irving che in prospettiva futura sarà uno dei migliori giocatori della lega, JR Smith che sembra avere messo la testa a testa e dare un grande apporto al team, ma senza l’infortunato Kevin Love, si presentano comunque come contender di tutto rispetto.

    Foto credit nba.com
    Foto credit nba.com

    Gara 1 delle NBA Finals 2015 si rivela essere una partita interessante, risolta solo dopo un tempo supplementare a favore dei Golden State Warriors, che vede più volte cambi di vantaggio e vede spesso i padroni di casa dover rincorrere i Cleveland Cavs. Sono così serviti 53 minuti di gioco per vedere i padroni di casa prevalere sugli ospiti per 108-100, ma non senza sofferenza,anzi addirittura i Warriors si sono trovati sotto di 14 punti, contro dei Cavaliers che fin dall’inizio girano benissimo sotto la guida di LeBron James, che a fine partita segnerà a tabellino 44 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, ma che porterà con se anche un 2-8 al tiro da 3, 6-10 ai tiri liberi e il possibile tiro della vittoria sbagliato. D’altro canto i Warriors nel corso della partita hanno avuto le solite giocate spettacolari di Stephen Curry che seppur meno preciso del solito dalla linea dei 3 punti (2-6 per lui) fa notare la sua presenza nei momenti che contano, alla fine saranno per lui 26 punti e 8 assist.
    La vera differenza arriva dalla panchina, se dalla sponda Cleveland sono solo tre i giocatori utilizzati che realizzano un totale di 9 punti, tutti per mano di un J.R. Smith che porta con se un 3-10 da 3 punti ed un 3-13 in totale, non una delle sue migliori prestazioni, dalla sponda Golden State sono invece 34 i punti, distribuiti su cinque giocatori e che danno ad Andre Iguodala la possibilità di mostrare il suo ben noto valore, 15 per lui i punti con un ottimo 2-3 da 3 punti e 6-8 totale

    Come già detto serve però un overtime per risolvere la partita, dopo un ultimo quarto che vede finalmente Klay Thompson in azione segnare 7 dei suoi 21 punti totali, e i due tiri liberi del pareggio segnati da un superlativo Timofey Mozgov, ma vede anche come già detto l’errore della possibile vittoria da parte di James prima e di Shumpert subito dopo. Ruolo chiave giocato dai primi otto tiri sbagliati in questo frangente di tempo da parte dei Cavaliers, con Tristan Tompson che nonostante i 15 rimbalzi totali non da più apporto, e con poco da imputare all’infortunio di Kyrie Irving (che comunque segna a referto 23 punti, 7 rimbalzi e 6 assist) a partita ormai chiusa, così come importanti sono i 4 tiri liberi consecutivi che intelligentemente si procura Curry.

    Gara 1 delle NBA Finals 2015 porta così segnato un Golden State Warriorsv – Cleveland Cavaliers 108-100, e un poco come da attesa vede i Warriors ed il sorriso di Steve Kerr, almeno momentaneamente, in vantaggio a tenere dalla propria il fattore campo, inoltre li pone in una posizione ancora più favorita e lascia ai Cavs e a David Blatt solo lontane speranze.

    Golden State Warriorsv – Cleveland Cavaliers 108-100
    Golden State Warriors: Curry 26 (8 assist), Thompson 21, Iguodala 15.
    Cleveland Cavaliers: James 44 (8 rimbalzi, 6 assist), Irving 23, Mozgov 16. Thompson 15 Rimbalzi.

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  • Adidas Warriors, il completino adizero a maniche corte

    Adidas Warriors, il completino adizero a maniche corte

    Se non è una rivoluzione questa. Adidas e Warriors insieme firmano la novità più geniale della pallacanestro moderna: il completino adizero a maniche corte. Sì, avete letto bene. Golden State fra qualche giorno (22 febbraio ndr) farà il suo debutto sui parquet dell’Nba con la sua nuova canotta, dove le maniche corte saranno la sorpresa per avversari e spettatori. Ma Adidas non ha voluto soltanto allungare la maglia da gioco, per quello sarebbe bastata pure una sarta da sette euro l’ora. Il completino adizero sarà infatti anche il più performante tra quelli usati attualmente dai giocatori delle altre franchigie. Tra i suoi punti di forza segnaliamo la leggerezza, uno speciale tessuto corto che può allungarsi con una massima ventilazione per garantire il miglior comfort al giocatore ed una possibilità di movimento uguale se non maggiore rispetto alla canotta tradizionale.

    Adidas Warriors
    Harrison Barnes indossa il completino adizero a maniche corte

    A spiegare il motivo per il quale Adidas ha scelto Golden State per questo completino rivoluzionario è stato lo stesso Lawrence Norman, vice presidente, adidas global basketball, che ha definito i Warriors come una delle squadre più giovani e divertenti del panorama Nba, e dunque perfettamente in linea con la politica adottata da Adidas nel realizzare il completino adizero a maniche corte.

    Unanimi consensi arrivano anche dal presidente dei Warriors, Rick Welts, entusiasta della nuova canotta, “la quale è un cenno allo stile dei nostri tifosi e allo spirito della Bay Arena”, sottolineando come l’innovazione e l’originalità sia radicata ormai da anni nella loro cultura.

    Anche i giocatori dei Warriors sono felici per questa nuova opportunità. A riguardo non possiamo non citare le dichiarazioni di Harrison Barnes: “amo la comodità e lo stile che questa maglia mi fornisce sul campo. Non vedo l’ora di indossarla in partita”.

    Barnes dovrà attendere solo pochi giorni. Il debutto ufficiale del completino adizero a maniche corte è infatti fissato per venerdì 22 febbraio nel match che i Warriors disputeranno contro San Antonio, che verrà trasmesso live dall’emittente televisa ESPN.

    Adidas Warriors insieme per il completino a maniche corte

  • NBA: Gallinari vince a Cleveland, Warriors e Jazz ko

    NBA: Gallinari vince a Cleveland, Warriors e Jazz ko

    Cinque le partite Nba giocate nella notte. Prima di parlarvi dell’ennesima vittoria di Gallinari, bisogna registrare la seconda sconfitta consecutiva dei Jazz, che a sorpresa perdono contro Sacramento. Un risultato molto importante in chiave play-off, dal momento che i Rockets vincendo stasera (proprio contro i Kings), hanno la possibilità di scavalcare al settimo posto Utah (al momento hanno lo stesso record di 28 vittorie e 24 sconfitte). Sorridono anche i Lakers, sebbene oggi in Florida al cospetto di un LeBron James in stato di grazia non sarà affatto semplice portare una vittoria a casa. Nella notte appena trascorsa i Kings hanno giocato forse una delle loro migliori partite in questa stagione, interrompendo una serie di sconfitte che durava da quattro incontri. Il migliore tra i padroni di casa Isaiah Thomas, che ha segnato 25 punti. Bene anche Marcus Thornton con i suoi 24 punti.

    Gallinari supera l’esame Irving, Denver va

    George Karl, coach di Denver | ©Doug Pensinger/Getty Images
    George Karl, coach di Denver | ©Doug Pensinger/Getty Images

    Il nostro Danilo Gallinari è davvero incontenibile. In una trasferta che poteva creare qualche problema a Denver, reduce da un incredibile cammino sul parquet del Pepsi Center, la squadra dei “montanari” è ugualmente riuscita ad avere la meglio sui Cavs capitanati da un certo Kyrie Irving. A nulla sono bastati i 26 punti del Rookie 2011, dovutosi inchinare alla formazione più pimpante in questo momento di tutta la lega. Con il successo di oggi, sono 9 le partite consecutive vinte dai Nuggets, che rafforzando il quarto posto in classifica e “vedono” ormai ad un passo i Los Angeles Clippers. Proprio Gallinari è il migliore dei suoi con 19 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate.

    Non dovevano esserci problemi e non ce sono stati per i Sixers, che ospitavano al Wells Fargo Center i Bobcats (87-76). Trascinati da un superlativo Lavoy Allen, autore di 14 punti e ben 22 rimbalzi (career-high), i padroni di casa confermano di attraversare un periodo di forma decisamente migliore (5-3) rispetto a quello mostrato nelle settimane precedenti. Ai 14 punti di Lavoy Allen si aggiungono anche i 20 di Jrue Holiday e i 12 di Pargo. Nonostante l’ottavo posto nella Eastern Conference rimanga ancora lontano, Philadelphia è decisa a non mollare di un centrimetro, sperando nell’ipotetica crisi di una delle squadre che la precedono in classifica.

    A sorpresa Detroit si aggiudica la seconda vittoria consecutiva dopo quella conseguita contro gli Spurs, battendo a Milwaukee i Bucks 100-105. La partita si è decisa a nove secondi dal termine, quando i Pistons hanno trovato il vantaggio (100-103) grazie alla tripla di Charlie Villanueva, che chiude la serata con 18 punti e 13 rimbalzi. Ma il vero uomo in più è stato Jose Calderon, arrivato da Toronto la scorsa settimana. Lo spagnolo ha realizzato 23 punti, confezionando inoltre 10 assist. Prezioso anche il contributo dalla panchina di Rodney Stuckey, che aggiunge 19 punti in 26 minuti.

    Infine a Dallas i Mavericks superano senza difficoltà Golden State, al suo quarto ko consecutivo nelle ultime quattro partite giocate lontano dalla Oracle Arena. I Mavs ringraziano l’eterno Shawn Marion, protagonista con 26 punti (season-high), oltre ai 19 punti di O.J. Mayo. Match che non ha mai avuto praticamente storia. Emblematico il vantaggio di 26 punti con cui Dallas ha chiuso il primo tempo, annichilendo di fatto gli ospiti, tra i quali non hanno brillato come loro solito le stelle di Curry (18) e Lee (10).

    Tutti i risultati

    Cavaliers-Nuggets 103-111
    Sixers-Bobcats 87-76
    Mavericks-Warriors 116-91
    Bucks-Pistons 100-105
    Kings-Jazz 120-109

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 33-14
    2. Knicks 32-16
    3. Pacers 31-20
    4. Bulls 30-20
    5. Nets 29-21
    6. Hawks 27-22
    7. Celtics 26-23
    8. Bucks 25-24
    9. Sixers 22-27
    10. Pistons 20-32
    11. Raptors 18-32
    12. Cavaliers 16-35
    13. Wizards 14-35
    14. Magic 14-36
    15. Bobcats 11-39

    Classifica Eastern Conference

    1. Spurs 39-12
    2. Thunder 38-12
    3. Clippers 35-17
    4. Nuggets 33-18
    5. Grizzlies 31-18
    6. Warriors 30-21
    7. Rockets 28-24
    8. Jazz 28-24
    9. Blazers 25-25
    10. Lakers 24-27
    11. Mavericks 22-28
    12. Timberwolves 18-29
    13. Kings 18-33
    14. Hornets 17-33
    15. Suns 17-34

    NBA Top 10 play 9 febbraio

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  • Pronostici Nba: riscatto Lakers? Belinelli contro Utah

    Pronostici Nba: riscatto Lakers? Belinelli contro Utah

    Dodici le partite Nba nel Friday night di stanotte. Cerchiamo di analizzarne insieme con i nostri pronostici. Al Verizon Centre di Washington, i Wizards ospitano Brooklyn per quello che sarà un incontro sulla carta equilibrato. Reduci da due vittorie consecutive (in casa) contro Clippers e Knicks, i padroni di casa cercano di conquistare oggi il terzo successo di fila. Dall’altra parte i Nets non possono vantare un ruolino di marcia in trasferta strepitoso (11-11), nonostante l’ultima affermazione a Detroit contro i Pistons (preventivabile, vista la consistenza degli avversari). Contro Washington Derron Williams e Brook Lopez faticheranno più del previsto, ma una loro vittoria resta comunque probabile.

    Tornano in campo dopo nemmeno 24 ore dalla sconfitta del TD Garden i Lakers. I californiani saranno attesi da un’altra trasferta, di ben altro tenore però rispetto all’ultima affrontata. Con tutti il rispetto per Charlotte, riteniamo piuttosto improbabile un altro ko per i giallo-viola. Un consiglio a Black Mamba: torna assist-man, che oggi la tripla doppia è fattibile!

    Trasferiamoci ora a Indianapolis, dopo i Pacers affrontano nella loro tana i Raptors. Quest’ultimi, che possono contare su un Rudy Gay in più e già perfettamente calato nella parte sebbene giochi a Toronto da poco meno di una settimana, devono ancora guadagnare crescere in tanti aspetti, fra tutti quello dell’esperienza. I Pacers dovrebbero farcela anche oggi, raggiungendo così la sesta vittoria consecutiva.

    Mike D'Antoni contro i Bobcats vuole la vittoria | ©Jonathan Daniel/Getty Images
    Mike D’Antoni contro i Bobcats vuole la vittoria | ©Jonathan Daniel/Getty Images

    A Cleveland Kyrie Irving e compagni ospitano Orlando. Tra le due squadre la nostra preferenza va ai Cavaliers per un motivo che ormai è noto anche ai muri, il numero due appunto. E spesso volentieri Irving riesce a fare la differenza contro squadre sotto il 50%. Aggiungiamoci poi che gioca di fronte ai propri tifosi. Sembrerà banale ma non lo è affatto.

    Detroit riuscirà a fermare gli Spurs? Detto così sembra una barzelletta, anche perché fatichiamo a dare i “pistoni” vincenti in partite come quelle di stasera, quando di fronte c’è una delle squadre più forte di tutta la Lega, senza Duncan per l’aggiunta. Ci dispiace dirlo per i tifosi di Detroit ma le probabilità di successo questa sera sono ridotte ad un lumicino, servirebbe davvero un miracolo.

    Alla Philips Arena di Atlanta va in scena invece il match tra gli Hawks e New Horleans. Anche qui il pronostico più logico, senza se e senza ma, è l’uno per i padroni di casa. Nelle ultime quattro trasferta gli Hornets sono sempre tornati a casa con un mucchio di polvere. Anche stavolta la musica non dovrebbe essere diversa.

    Uno dei big match di questo venerdì è sicuramente quello della Florida, dove gli Heat ospiteranno i Clippers. Le notizie positive per i rosso-blu della California sono i probabili recuperi di Blake Griffin, Crawford e Billups. Chris Paul invece resterà a guardare dalla panchina anche oggi. Rimane in ogni caso difficile un’eventuale vittoria degli ospiti, che oltre ad attraversare un periodo di forma contrassegnato da più bassi che alti, affrontano anche una squadra da 20 vittorie e tre sole sconfitte in casa.

    A Memphis i Grizzlies vivranno una notte piuttosto difficile contro i Warriors, feriti dalle ultime due cocenti sconfitte contro Rockets e Thunder. La trasferta odierna appare come il trampolino di lancio ideale per Stephen Curry e compagni nel ritrovare il giusto ruolino di marcia.

    Match delicato al Toyota Center, dove i Rockets ricevono la visita di Portland, che nella Western Conference insegue proprio Houston al nono posto. Per la squadra di James Harden è una ghiotta occasione per mettere un’altra vittoria di distanza tra sé e i Blazers.

    Poche righe anche per il match Oklahoma City-Phoenix Suns, nel quale il pronostico è decisamente sbilanciato a favore dei padroni di casa. I motivi sono chiari a tutti, persino a chi conosce l’Nba da una settimana.

    Trasferta sulla carta semplice per i Knicks, impegnati a Minnesota. L’unico reale pericolo per New York è il contraccolpo psicologico della sconfitta di due giorni al Verizon Center. Avrà influito, e in che modo, il ko contro i Wizards? Non vediamo comunque sorprese neanche nella terra dei laghi.

    La giornata si concluderà con la partita tra Jazz e Bulls. Un match equilibrato,  dove a farla da padrone sarà senz’altro l’equilibrio. Potrebbe però pesare in maniera determinante la precaria condizione fisica degli ospiti, falcidiati dagli infortuni e con in campo due uomini importanti come Boozer e Noah in non perfetta forma. Di poco, ma vediamo favorita Utah.

    Pronostici Nba di oggi 8 febbraio

    Wizards-Nets 2
    Bobcats-Lakers 2
    Pacers-Raptors 1
    Hawks-Hornets 1
    Pistons-Spurs 2
    Cavaliers-Magic 1
    Miami-Clippers 1
    Grizzlies-Warriors 2
    Rockets-Blazers 1
    Thunder-Suns 1
    Timberwolves-Knicks 2
    Jazz-Bulls 1

  • Pronostici Nba: Lakers a Brooklyn, Denver ospita i Bucks

    Pronostici Nba: Lakers a Brooklyn, Denver ospita i Bucks

    Dopo la positiva serata di ieri, con sette partite prese sulle otto disputate, concentriamoci sulla giornata odierna. Cinque gli incontri Nba in programma. Tra questi spicca il match di Brooklyn, dove i Nets sfideranno i Lakers. I californiani sono in netta ripresa dopo un avvio di stagione difficile, e partono favoriti anche questa sera, nonostante gli avversari siano molto temibili. Ci sarà poi il nostro Danilo Gallinari. Denver torna in campo dopo un riposo forzato di tre giorni. Il Pepsi Center farà da teatro al match tra Nuggets e Bucks, l’ultimo nella scaletta di oggi. Partita molto interessante al Toyota Center, dove i Rockets ospiteranno Golden State, una delle rivelazioni di quest’anno. Impegni sulla carta agevoli per Indiana -reduce dalla vittoria contro i Bulls- in casa contro Atlanta, e Memphis, che dopo la vittoria scaccia-Gay contro Washington di due giorni fa affronta, ancora in casa, la cenerentola Phoenix.

    Gallinari in scioltezza, Lakers in rimonta

    A dir la verità ci siamo stancati di vedere i Nuggets giocare al Pepsi Center. Anche perché il pronostico è sempre e soltanto quello. Anche stavolta però ci tocca spendere gli elogi del caso ai montanari, Gallinari su tutti. Reduci da sei “w” consecutive, avendo sfruttato a pieno il fattore casalingo (5-0), i giocatori di Denver affrontano (riposati) Milwaukee, una squadra che se le togliamo Brandon Jennings e Monta Ellis dice poco. Difficile che i Nuggets si lascino sfuggire la sesta vittoria di fila qui, al Pepsi Center. Pronostico: Denver

    Kobe Bryant di scena a Brooklyn | ©Harry How/Getty Images
    Kobe Bryant di scena a Brooklyn | ©Harry How/Getty Images

    Più interessante invece la sfida di Brooklyn. I Lakers ci arrivano forti del successo contro Detroit, il secondo consecutivo in trasferta. Non che sia stato complicato, per carità, anche se più di un brivido l’hanno provato i tifosi dei californiani, anche se ormai dovrebbero essere abituati a vedere la loro squadra subire rimonte, spesso letali (vedi Phoenix), nell’ultimo quarto. Tra gli ospiti Howard è in forse (più no che sì non sarà della partita), forse consapevole che il riposo è la migliore medicina per la sua spalla. L’assenza dell’ex Orlando verrà surgelata da Pau Gasol, uno dei giocatori più in forma dei giallo-viola. In casa Brooklyn ha un record di 18 vittorie e 8 sconfitte, il che non è poco. In più arriva dal successo contro i Bulls di 48 ore fa. Non sarà di certo una passeggiata per Kobe Bryant, ma noi li diamo fiducia. Pronostico: Lakers

    Un’altra bella partita è quella che si giocherà al Toyota Center. James Harden stavolta avrà di fronte i Warriors, contro i quali non è mai facile vincere. L’impressione generale lasciata in queste ultime giornate è quella di una squadra in ripresa, che cerca disperatamente di rimanere aggrappata all’ottavo posto. Le vittorie recenti contro Brooklyn e Jazz (fuori casa) sono il fiore all’occhiale dello stato di forma palesato da Houston, reduce da quattro successi nelle ultime cinque partite. Golden State però non accenna a fermare la sua corsa, come testimoniano le quattro “w” di fila (con squadre comunque sotto il 50%). I Warriors saranno ancora vincenti? Pronostico: Warriors

    Pronostici Nba di oggi 5 febbraio 2013

    Nuggets-Bucks 1
    Nets-Lakers 2
    Grizzlies-Suns 1
    Pacers-Hawks 1
    Rockets-Warriors 2

  • NBA: Oklahoma travolge i Grizzlies, ko Dallas

    NBA: Oklahoma travolge i Grizzlies, ko Dallas

    Soltanto due le partite Nba giocate nella notte. Esiti alla vigilia scontati, e che si sono puntualmente riscontrati. Alla Oracle Arena è andato in scena il one-man show di David Lee. Il padrone di casa ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (15-20-9) nel successo di Golden State sui Mavs, ai quali non sono bastati i 22 punti dalla panchina di Vince Carter. Dallas vede allontanarsi giorno dopo giorno il sogno play-off, dopo anche l’inopinata sconfitta contro Portland di 48 ore fa. In Oklahoma invece continua la marcia inarrestabile dei Thunder, alla loro ventesima vittoria casalinga (20-3). I Thunder hanno strapazzato i Grizzlies, orfani di Rudy Gay, grazie ai 48 punti complessivi della coppia DurantWestbrook. E adesso i tifosi di Memphis iniziano ad avere paura.

    Golden State Warriors – Dallas Mavericks 100-97, dubbi?

    David Lee abbatte i Mavs | ©Ezra Shaw/Getty Images
    David Lee abbatte i Mavs | ©Ezra Shaw/Getty Images

    Ditemi, avevate forse qualche dubbio? Alla Oracle Arena i Warriors hanno la meglio su Dallas, reduce dal scioccante ko del Rose Garden contro Portland. Anche stavolta la fotografia dell’incontro può essere scattata nei secondi finali, con i Mavs in possesso a 25″ dal termine per il canestro della vittoria. La tragicommedia finisce però in una manciata di secondi, quanto basta a Bogut per bloccare il goffo tentativo di Brandan Wright. Mi chiedo e mi domando: ma perché il pallone del potenziale successo deve ritrovarsi in mano a Brandan? No spiegatemelo, perché fatico a comprenderlo.

    I padroni di casa sfoderano un’altra grande prestazione, l’ennesima della stagione, potendo contare per la seconda serata consecutiva su un immenso Klay Thompson (27). Nei Warriors, privi ancora di Stephen Curry, c’è anche un certo David Lee, che chiarisce se ancora ce ne fosse bisogno il motivo della sua presenza all’All-Star Game, mettendo a referto 15 punti, 20 rimbalzi e 9 assist. Più chiaro di così…

    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 106-89, senza storia

    Per le cose successe alla vigilie, tra scambi/cessioni eccetera, questa partita poteva finire soltanto con il segno “1” bello robusto, e così è stato. I Thunder hanno avuto vita particolarmente facile contro gli ospiti, che da qui fino al termine della stagione dovranno abituarsi a scendere in campo senza il loro uomo migliore, Rudy Gay. A differenza di Boston (lei sì che riavrà Rajon Rondo fra un anno), i Grizzlies dovranno tirare a campare guardando Gay giocare per Toronto, sapendo già di non poter riabbracciare più negli spogliatoi chi aveva macinato qualunque record della franchigia (479 gare giocate, 17.338 minuti, il migliore sotto la voce steals). Il battesimo del post-Rudy Gay non è stato poi dei più semplici, avendo dovuto fare i conti con Kevin Durant e Russell Westbrook, non gli ultimi arrivati.

    Purtroppo per Memphis, stanotte Russell ha deciso di vestire i panni del discreto tiratore (9/17 da due), costituendo con Kevin Durant (27) la solita coppia perfetta: 48 i punti complessivi confezionati dai due big di Oklahoma, a cui si aggiungono i 16 dalla panchina di Kevin Martin. Agli ospiti non bastano quindi i 23 punti di Jerryd Bayless e la prova difensiva di Zach Randolph (19 rimbalzi) per contrastare lo strapotere dei Thunder. Siamo così sicuri che i Grizzlies vadano ancora ai play-off?

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 29-13
    2. Knicks 28-15
    3. Bulls 28-17
    4. Pacers 27-19
    5. Nets 29-17
    6. Hawks 26-19
    7. Bucks 24-20
    8. Celtics 22-23
    9. Sixers 19-26
    10. Pistons 17-29
    11. Raptors 16-30
    12. Magic 14-31
    13. Cavaliers 13-33
    14. Wizards 11-33
    15. Bobcats 11-34

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 37-11
    2. Thunder 35-11
    3. Clippers 34-13
    4. Grizzlies 29-16
    5. Warriors 29-17
    6. Nuggets 29-18
    7. Jazz 25-21
    8. Rockets 25-23
    9. Blazers 23-22
    10. Lakers 20-26
    11. Mavericks 19-27
    12. Timberwolves 17-25
    13. Kings 17-30
    14. Suns 16-30
    15. Hornets 15-31
  • Pronostici Nba: Memphis senza Rudy Gay alla prova Thunder

    Pronostici Nba: Memphis senza Rudy Gay alla prova Thunder

    Dopo avervi raccontato le dodici partite della notte Nba, torniamo ai nostri pronostici per i due incontri in programma oggi. Sulla carta il match più interessante è quello che si disputa alla Chesapeake Energy Arena, dove i Thunder sfideranno Memphis. Gli ospiti giocheranno la loro prima partita senza Rudy Gay, il quale è stato coinvolto nella trade con Toronto e Detroit, che porterà nel roster dei Grizzlies Ed Davis, oltre ai due “Pistoni” Tayshaun Prince e Austin Daye, che in cambio ricevono dai Raptors Josè Calderon. Insieme a Rudy Gay, si trasferisce in Canada anche la riserva Hamed Haddadi. L’altra partita della serata vede i Mavericks giocare sul difficile parquet della Oracle Arena contro i Warriors, la vera sorpresa della stagione di quest’anno.

    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies, post trade

    Rudy Gay è un nuovo giocatore di Toronto | ©Scott Halleran/Getty Images
    Rudy Gay è un nuovo giocatore di Toronto | ©Scott Halleran/Getty Images

    Continuando il discorso anticipato nella presentazione, quanto hanno guadagnato i Grizzlies da questo maxi scambio di giocatori? Dal punto di vista tecnico nessuno, anzi. La perdita di Rudy Gay infatti non potrà non pesare nell’economia del gioco, considerando che Gay era stato il miglior realizzatore fin qui dei Grizzlies, con una media di sedici punti a partita. Gli unici a sorridere per la suddetta trade saranno -ci mettiamo la mano sul fuoco- i tesorieri della franchigia del Tennessee.

    E se tutto questo accade alla vigilia di una partita come quella contro i Thunder, le domande e le perplessità dei giocatori di Memphis rischiano di dominare, negativamente, il parquet (lato ospite). Dall’altra parte invece Oklahoma affronta il match di oggi con la voglia di riscattare il ko subito nell’ultima partita contro i Lakers allo Staples Center di tre giorni fa. Kevin Durant e Russell Westbrook pregustano fin da ora una serata da numero uno, in tutti i sensi. Pronostico: 1

    Golden State Warriors – Dallas Mavericks, Curry in forse

    Ancora grida vendetta la sconfitta rimediata al Rose Garden 48 ore fa, quando avanti di tre a quattro secondi dalla sirena, Dirk Nowitzki e compagni si sono fatti prima rimontare e poi fregare da LaMarcus Aldridge, non esattamente Michael Jordan. Il modo in cui è maturata la sconfitta ha accelerato quel processo di idee già scattato da inizio stagione, mediante cui si può arrivare ad un’unica soluzione, pacifica per entrambe le parti: Dallas non è da play-off, non quest’anno perlomeno. Di possibilità ne ha avute, e parecchie, ma dopo partite come quella contro i Blazers chiunque, intellettualmente onesto, prenderebbe le distanze dai Mavs.

    Snocciolata una promessa quantomai attuale e ficcante, se così la si può definire, prendiamo in esame l’incontro di questa sera. Golden State è reduce dal successo maturato in casa di Cleveland, importante sotto due aspetti: primo, perché conseguito nonostante l’assenza di un certo Stephen Curry, la cui mancata convocazione tra le riserve dell’All-Star Game, lato Ovest, lascia ancora oggi perplessi; secondo, perché Clay Thompson ha sfoggiato una prestazione da urlo proprio di fronte Kyrie Irving (scusate se è poco), facendo registrare il suo career-high con 32 punti, che gli sono valsi un cambio all’anagrafe in Cassius Clay Thompson. Se poi ci mettiamo dentro anche David Lee…Pronostico: 1

    Pronostici Nba di oggi 31 gennaio 2013

    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 1
    Golden State Warriors – Dallas Mavericks 1

  • NBA: Lakers vincono con Bryant assist man. Dallas, che fai?

    NBA: Lakers vincono con Bryant assist man. Dallas, che fai?

    Quattro le partite Nba giocate nella notte italiana. Giornata da dimenticare per i nostri pronostici, avendo preso soltanto la vittoria dei Los Angeles Lakers sugli Hornets, per la verità non la scommessa più difficile della settimana. Un’altra grande serata di Kobe Bryant, che ha definitivamente scelto di anteporre la squadra alla gloria, sebbene non sia ancora detto che i suoi assist non gli facciano rivivere una seconda giovinezza, lui che di isole se ne intende più di tutti gli altri. Oltre al successo dei giallo-viola, si registrano le affermazioni esterne di Bucks e Warriors, rispettivamente contro Detroit e Cleveland: sulla carta partite favorevoli, ma che potevano comunque nascondere qualche trappola. Infine al Rose Garden Aldridge ha dato una risposta a chiara a tanti quesiti che frullavano nella testa degli appassionati da qualche settimana a questa parte.

    Los Angeles Lakers – New Orleans Hornets 111-106, fattore A

    Kobe Bryant e i Lakers alla loro terza vittoria consecutiva | ©FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images
    Kobe Bryant e i Lakers alla loro terza vittoria consecutiva | ©FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images

    Se contro i Thunder avevamo potuto usare la parola svolta con relativa tranquillità, oggi possiamo tranquillamente affermare che i Lakers hanno smesso di essere i Lakers. E paradossalmente, l’aver perso la propria identità per incarnarne un’altra del tutto nuova, ha consentito ai californiani di tornare a vincere e, sopratutto, a sperare in un futuro meno buio dopo la stagione regolare. Bryant continua così a flirtare con la tripla doppia, chiudendo anche stasera con 14 punti, 11 assist e 8 rimbalzi, e dando la sensazione di poter cambiare il corso della partita in qualsiasi momento. Contro gli Hornets però non è stato così semplice come si possa pensare. Gli ospiti infatti, nell’ultimo quarto, hanno dato il via ad una rimonta che ha spaventato un po’ tutti quelli che sedevano allo Staples Center, nonostante i pon pon volassero più alti del solito questa sera. Tra le triple di Gordon (6/8 dall’arco) e i 15 assist di uno scatenato Vasquez, qualche dubbio sull’effettiva resa dei Lakers è venuta più che ad una persona, con l’irrefrenabile sensazione del “troppo storpia”, vedendo i giallo-viola cercare quasi con ossessione il passaggio nonostante il canestro fosse lì a due passi. A mettere tutti d’accordo è stato Steve Nash, autore della bomba decisiva per il più 6 (107-101) a ottanta secondi dalla sirena. Tra i padroni di casa da sottolineare la prestazione di Dwight Howard, che chiude con 24 punti, 5 palle recuperate e 4 stoppate.

    Portland Blazers – Dallas Mavericks 106-104, addio play-off

    Una cosa possiamo dirla dopo questa partita, e ci mettiamo anche la mano nel fuoco: i Mavericks non faranno parte delle prime otto squadre nella Western Conference. Nell’anteprima dicevamo che LaMarcus Aldridge ha risposto questa sera a due quesiti di vitale importanza. Il primo riguardava le reali possibilità di Dallas a raggiungere l’ottavo posto, dubbio che ci era venuto in queste ultime settimane, ma che il ko odierno ha spazzato via in un amen. Il secondo quesito era il perché Aldridge e non un altro, all’All-Star Game si intende. D’accordo, non che la prestazione di oggi sia sufficiente per dissipare i ragionevoli punti di domanda, ma comunque segnare cinque punti in quattro secondi, gli ultimi di una partita dove la tua squadra è sempre stata sotto, non è da tutti. Aldridge l’ha fatto, e di questo gliene va dato atto. Però come i Mavericks abbiano sciupato al vento quella che sarebbe stata una vittoria fondamentale è davvero inspiegabile. Tolte le parole facciamo parlare i numeri: a due minuti dal termine il punteggio vedeva Dallas condurre 101-94. Ad undici secondi dalla fine, Nowitzki segnava la tripla del 104-101. Il resto lo sapete…

    Cleveland Cavaliers – Golden State Warriors 95-108, Clay

    Noi ci avevamo provato alla vigilia: ai Warriors manca Curry, Cleveland ha quel genio di Irving in forma strepitosa, stai a vedere che c’è la sorpresa? Sì, in effetti la sorpresa c’è stata, ma l’ha data Clay Thompson con una prestazione monstre da 32 punti (career-high ndr). Colpo basso quello di Thompson, ribattezzato per l’occasione Cassius Clay. Per Irving, che ha giocato nonostante fosse influenzato, 14 punti ed un 5/17 al tiro in 36 minuti di gioco.

    Detroit Pistons – Milwaukee Bucks 90-117, urlo Jennings

    Anche in questa partita abbiamo tentato la carta “sorpresa”, assegnando le nostre preferenze ai padroni di casa. C’era una premessa però, non di poco conto: Jennings deve iniziare a giocare dal quarto periodo. Ecco, il problema che Brandon ha fatto il suo show nel terzo quarto, segnando 20 dei 30 punti messi a referto. Ai Pistons non sono bastati i 18 punti e i 18 rimbalzi del rookie Andre Drummond, che non sono di certo briciole.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 28-13
    2. Knicks 27-15
    3. Bulls 27-17
    4. Nets 27-18
    5. Pacers 26-19
    6. Hawks 25-19
    7. Bucks 24-19
    8. Celtics 21-23
    9. Sixers 18-26
    10. Pistons 17-28
    11. Raptors 16-29
    12. Magic 14-30
    13. Cavaliers 13-33
    14. Wizards 11-32
    15. Bobcats 11-33

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 36-11
    2. Thunder 34-11
    3. Clippers 33-13
    4. Grizzlies 29-15
    5. Warriors 28-17
    6. Nuggets 28-18
    7. Jazz 24-11
    8. Rockets 25-22
    9. Blazers 23-22
    10. Lakers 20-25
    11. Mavericks 19-26
    12. Timberwolves 17-24
    13. Kings 17-29
    14. Hornets 15-30
    15. Suns 15-30

    NBA Top 10 del 29 gennaio 2013

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