Tag: Golden Boys

  • Juanmi Jimenez, il nuovo gioiello spagnolo

    La Spagna continua ad esser fiocina di nuovi talenti, l’ultimo nato si chiama Juan Miguel Jimenez Lopez, detto Juanmi, ed è il più giovane giocatore della Liga ad aver messo a segno una doppietta.

    Il prodotto del vivaio del Malaga è un fantasista dotato di ottima tecnica e senso del gol tanto che su di lui sembra si sia scatenata un asta tra le big d’Europa con Barcellona e Real Madrid pronte a sfidarsi a duello. Il Malaga per tutelarsi ha messo una clausola rescissoria di 10 milioni di euro sul giocatore ma se le sue prestazioni dovessero continuare a crescere potrebbero non bastare. Per il momento comunque è riuscito a prendersi un record importante a soli 17 anni e a far parlare di se in tutto il mondo.

    [jwplayer mediaid=”106333″]

  • Colpaccio Napoli arriva Nicolao Dumitru

    Non è il sostituto di Fabio Quagliarella a breve termine ma l’acquisto di Nicolao Dumitru da parte di Bigon e De Laurentis regala al Napoli uno dei migliori prospetti giovanili del nostro calcio.

    Dumitru è il “Balotelli” di Empoli, italiano e quindi comunitario è nato in Svezia da madre brasiliana e padre rumeno. Il diciottenne, cresciuto nelle giovanili dell’Empoli è punto di riferimento dell’Under 19 di Piscedda e vanta già due presenza in serie B.

    E’ una prima punta forte fisicamente arricchita da una buona tecnica di base e da uno scatto felineo. C’è chi è pronto a scommettere su di lui e quest’anno da quarto attaccante avrà possibilità di mettersi in evidenza.

  • Intervista esclusiva: Daniele Grandi, il nuovo Inzaghi

    Intervista esclusiva: Daniele Grandi, il nuovo Inzaghi

    “Oh mio Dio, hanno clonato Inzaghi!”. Questo è quello che penserete vedendolo giocare la prima volta. Sia chiaro che in quanto ad ereditarietà non mi riferisco, come il buon Mendel, esclusivamente ai tratti somatici: la rapidità, i movimenti, il senso della posizione, l’abilità nel gioco aereo, persino gli stessi occhi da tigre del bengala. E frattanto che l’illustre collega conquisti la sua prima Champions League, Daniele Grandi, enfant prodige classe ’93, comincia a sbucciare le ginocchia nell’oratorio Albino Calcio, in quel di Bergamo. Il promettente attaccante mancino non sfuggì all’onniscienza degli osservatori atalantini, che alla tenera età di 10 anni lo condussero alla corte della “Dea”. Nel medesimo vivaio che ha svezzato due tra i più fulgidi talenti nostrani coevi: Pazzini e Montolivo. L’ultima stagione, trascorsa tra le fila degli Allievi Nazionali, è stata pressocché eccezionale nonché ornata da media gol stratosferica. Pensate: 0,88 gol a partita. Un dato che testimonia le tangibili potenzialità del giovane bergamasco e lo consacra capocannoniere dello scorso torneo. Insomma, un bomber di razza. Uno degli eletti investito del prezioso dono che gli invidiosi chiamano fortuna mentre i fatalisti, al fine di denominarlo, scomodano addirittura il destino. Parlo dell’innata capacità di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Una qualità letale: con le donne in amore, e per i difensori sul campo da gioco. E’ per tal motivo che, come in passato fece il grande Gianni Brera con Riva e Rivera, qui soprannomino Daniele Grandi. “Carpe diem”. “Cogli l’attimo” per gli sprezzanti del latino. Spero solo di avere il benestare del futuro, e soprattutto di Orazio… (si dispensa da eventuali accuse di plagio da parte di autori latini dell’età augustea).

    Il calcio. Citando Ligabue, cosa ti ha portato a pensare: “Questa è la mia vita”?
    Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni nell’oratorio del mio paese, ma i primi calci al pallone li davo già da qualche anno nel cortile di casa. Si può dire che “sono nato con il pallone”. Dopo la scuola calcio ho disputato 2 campionati sempre con la squadra dell’oratorio Albino calcio giocando con i più grandi. All’età di 10 anni sono stato notato dagli osservatori dell’Atalanta e dopo una serie di provini sono stato scelto. E’ l’ottavo anno che trascorro in questa società, all’inizio non riuscivo a vedere il calcio come professione anche se è stato sempre il mio sogno; negli ultimi tempi, invece, a fronte delle ottime stagioni disputate ho iniziato a capire che questo può essere il mio futuro, il mio lavoro. C’è ancora molta strada da fare e tanto da migliorare, pertanto coltivo il mio sogno giorno per giorno.

    Di solito a un giovane calciatore si è soliti domandare l’identità della “Musa”, ovvero a chi si ispira. Tu perpetri, secondo gli addetti ai lavori, il mito “inzaghiano”. Cosa ne pensi dell’illustre accostamento?

    Per me è un onore essere paragonato ad un grande campione come Inzaghi e penso sia il sogno di tutti gli attaccanti intraprendere una carriera come la sua. Per caratteristiche posso assomigliare a questo tipo di giocatore, abile soprattutto in area di rigore. Inzaghi è un giocatore unico e insieme a lui l’altro grande giocatore a cui mi ispiro è Milito. Sono consapevole di dover migliorare tantissimo e per questo devo lavorare ogni giorno sul campo dando sempre il massimo. Tuttavia, il lavoro e i sacrifici non mi fanno paura; li faccio volentieri perché l’obiettivo da raggiungere è molto importante per me. La realizzazione di un sogno vale tutti i sacrifici fatti.

    Continuando il discorso precedente: preferiresti essere un piccolo Filippo Inzaghi o un grande Daniele Grandi?
    Come ho detto prima Inzaghi è un giocatore unico, cerco di apprendere tutti i suoi segreti guardandolo in televisione. In futuro mi piacerebbe essere un grande Daniele Grandi, anche se adesso non mi dispiace essere etichettato come un piccolo Filippo Inzaghi.

    Non credi che l’Atalanta possa riuscire nel tentativo di “evadere”dalla serie cadetta al primo tentativo? D’altronde, lì in avanti sono messi bene con Tiribocchi e Ardemagni. Due soggetti che fossi in te studierei a fondo, non trovi?
    L’ anno scorso l’Atalanta è stata sfortunata e purtroppo è retrocessa, ma in questo mercato la nuova dirigenza ha portato grandi giocatori che sicuramente saranno fondamentali per la risalita in serie A. Ardemagni, ad esempio, che insieme a Tiribocchi forma uno degli attacchi più forti del campionato, a mio avviso; sono due bomber e sicuramente quest’anno avrò la fortuna di vederli allenare a Zingonia. Entrambi mi incuriosiscono molto, e dunque li osserverò per cercare di “rubare” loro qualche segreto. Sono fiducioso per quest’Atalanta. Sta andando tutto benissimo, faranno un gran campionato.

    Domani: una paura, una speranza e un sogno.
    Le paure sono tante. Il domani ha sempre un punto di domanda e le risposte le trovi vivendo giorno per giorno. Chissà se tutto andrà come deve andare? Se avrò la salute, la fortuna, l’occasione giusta e se saprò cogliere l’attimo? Le speranze sono che tutte queste mie “paure” si risolvano positivamente, per arrivare a raggiungere e a realizzare il sogno che ho nel cassetto da sempre (ormai avete capito qual è).

    Uno spezzone di erba spelacchiata e un pallone. Questo lo so fare solo io…:
    Bella domanda. Non sono un giocatore che fa “i numeri” alla Cristiano Ronaldo o Messi. Se penso ad una cosa che mi riesce bene è sicuramente la scelta del tempo nel colpo di testa. Mi piace segnare in questo modo, quest’anno ho fatto 9 gol così. Essendo mancino ho segnato la maggior parte dei gol di sinistro in area di rigore, oppure tirando da fuori. Comunque per un attaccante l’importante è fare gol, il come è relativo.

    Da giovani si gioca a calcio per mero divertimento. Testa leggera, portafogli pure, e tantissimi sogni. Perché cambiare?
    Esatto. Nei settori giovanili si gioca per il puro divertimento, per la passione e per la voglia di arrivare. So benissimo che si parla di certe cifre nel mondo del calcio, forse non sono la persona più indicata per dire se sono giuste o sbagliate, ormai tutto si è ingrandito. Ora si sta cominciando a remunerare anche qualche giocatore del settore giovanile, in genere quelli più bravi perché le società si vogliono tutelare da eventuali “scippi” da parte di qualche concorrente; secondo me a volte si esagera rischiando di rovinare qualche talento montandogli la testa. Si vedono già ragazzi di 16 anni a cui vengono fatti contratti da professionisti e si rischia di illuderli. Magari sentendosi già arrivati “mollano” e non migliorano, facendo passare l’obiettivo di esordire in prima squadra in secondo piano. Questa è la mia vera meta. La trafila è stata lunga, ma ormai manca poco e voglio salire questo gradino il prima possibile.

    Daniele Grandi e la sua generazione possono arginare l’inesorabile colata a picco che vede protagonista il calcio nostrano, permettendo agli appassionati di abbandonarsi ad allettanti “voli pindarici”?
    Il calcio italiano andrà sempre peggio finché non si deciderà di puntare forte sui giovani talenti italiani dei settori giovanili; bisogna cominciare a lanciare i giovani dandogli fiducia e mettendoli in condizione di non “perdersi” o di emigrare dove sono più richiesti e hanno maggiori possibilità per mettersi in mostra (come ad esempio in Spagna ed Inghilterra). In questa mia generazione ci sono dei giocatori che possono essere il futuro della serie A e anche della nazionale italiana. Tuttavia, spesso e volentieri le società non reputano i giovani emergenti maturi , di conseguenza li spediscono nelle serie minori per crescere rimpinzando di stranieri le rose della prima squadra. In questo modo alcuni giocatori di talento si perdono. Un giorno vorrei che io e la mia generazione rappresentassimo il calcio italiano come simbolo di bel gioco e qualità, come eravamo abituati prima di questi ultimi anni.

    Porgendo la domanda come fosse un di gioco di parole: quand’è che vedremo Daniele Grandi debuttare tra i “grandi”? “Are you ready”, come direbbero gli inglesi?
    C’è sempre da migliorare e da lavorare, ma penso che oggi la voglia, la grinta e l’ambizione siano tali da farmi sentire pronto al grande salto. E’ giunto il momento di vivere il mio sogno.
    Video
    “Un saluto a tutti, ringrazio il pallonaro.com per l’intervista”
  • Golden Boys: Adrian Stoian un mix tra Aquilani e Mutu

    Uno dei prospetti più interessanti che offrirà la Serie B 2010/11 proviene dall’Est Europa, più precisamente dalla Romania: Adrian Stoian, già in Italia da qualche anno, avrà con la casacca del Pescara l’opportunità di spiccare il volo verso l’Olimpo del calcio.

    Centrocampista offensivo polivalente, potendo essere impiegato a seconda delle circostanze come trequartista o come esterno o centrale sulla linea mediana del campo, Stoian sbarca a Pescara in prestito dalla Roma con diritto di riscatto per metà cartellino. Con i giallorossi ha già esordito in Serie A, in Roma-Juventus del 21-03-2008 (vittoria esterna dei bianconeri per 4-1) e nel settore giovanile del team capitolino ha fatto vedere lampi di classe sristallina.

    In patria è reputato l’astro nascente del calcio locale ed ha già indossato le casacche delle nazionali Under 17, Under 19 ed Under 21. Nato a Craiova nel 1991, sarà uno dei punti fermi della linea verde del Pescara che vanta nel suo organico altri elementi molto interessanti come Verratti, Mazzotta ed Inglese.

    A margine della conferenza stampa di presentazione dei nuovi acquisti biancazzurri (oltre a Stoian, i difensori Mazzotta e Del Prete ed il centrocampista Cascione), il talento ex Roma ha dichiarato ai microfoni di ForzaPescara.TV: “Sono venuto qua a Pescara per giocare e fare bene per la squadra. Spero di allenarmi bene in ritiro e guadagnarmi la fiducia del mister. Mi ispiro un po’ ad Adrian Mutu e un po’ ad Alberto Aquilani: spero di fare la metà di quello che hanno fatto questi due campioni”.

    Con Mazzotta e Stoian, senza dimenticare Verratti ed Inglese, la politica della ‘linea verde di qualità’ inaugurata dalla società pescarese può dirsi in rampa di lancio.
    Nome: Adrian
    Cognome: Stoian
    Nato il: 11-02-1991
    Luogo di nascita: Craiova
    Nazionalità: romena
    Ruolo: centrocampista offensivo polivalente
    Altezza: 175 cm
    Peso forma:60 Kg
    Attuale squadra: Delfino Pescara 1936
    Squadra di provenienza: A.S. Roma

  • Golden boys: Antonio Mazzotta, la freccia del Pescara

    E’ uno dei giovanissimi più attesi della stagione agonistica 2010/11 e dovrà confermare quanto di buono mostrato l’anno scorso nel Lecce di Gigi De Canio: Antonio Mazzotta è sbarcato a Pescara con un bagaglio di sogni ed aspettative e con la speranza di continuare il cammino virtuoso verso l’elite del calcio italiano. Il primo acquisto ufficiale del Delfino Pescara 1936 per la nuova stagione agonistica è stato questo il terzino sinistro dal buon fisico (1,83 cm per 73 kg come riportano gli almanacchi) e dalla grande capacità di spinta. Abile nelle chiusure difensive ed ottimo nelle ripartenze e nelle sovrapposizioni, è giunto a Pescara con la formula del prestito; definito il ‘Santon rosanero’, Mazzotta deve confermare in riva all’Adriatico quanto di buono fatto nella scorsa stagione a Lecce ,dove si è distinto come uno dei giovani più promettenti messi in mostra dalla serie cadetta 2009/10 (20 presenze) .

    Cresciuto in Sicilia, dopo un’annata in Eccellenza con il Kamarat (2005-2006) venne prelevato dal Palermo e formazione Primavera dei rosanero conquista lo storico scudetto baby 2008/09. Impiegabile all’occorrenza anche come esterno sinistro di centrocampo, è già nel giro Azzurro: con l’Under 20 ha partecipato ai mondiali di categoria (4 presenze condite da una rete) ed ha partecipato ad uno stage con l’’Under 21 di Casiraghi.

    SCHEDA:
    Nome: Antonio
    Cognome: Mazzotta
    Data di nascita: 02-08-1989
    Luogo di nascita: Palermo
    Ruolo: Terzino sinistro
    Nazionalità: italiana
    Altezza: 183 cm
    Peso: 73 kg
    Esordio in Serie B: 21-08-2009 Lecce-Ancona 3-0
    Attuale squadra: Delfino Pescara 1936
    Precedenti squadre: Kamarat, Palermo,Lecce.

  • I Golden Boys di Lega Pro: Jacopo Dezi, il nuovo Marchisio?

    Jacopo Dezi, centrocampista classe 1992, si è imposto all’attenzione generale come uno dei centrocampisti italiani più promettenti. Nonostante la giovanissima età si è ritagliato uno spazio importante nel Giulianova dei giovani tragato Bitetto-Greco e pare che per lui ci sia la fila pur di strapparlo al club giallorosso. Cesena ed Albinoleffe lo volevano già a Gennaio e pare si stia movendo anche la Juventus che a Giugno vorrebbe portarlo a Torino per inserirlo nella sua straripante formazione Primavera e farlo aggregare all’occorrenza alla Prima Squadra. Mezzala che abbina quantità e qualità, Dezi pare destinato ad una carriera davvero brillante: che sia lui il nuovo Marchisio?

    Nome: Jacopo
    Cognome: Dezi
    Nato il: 10-02-1992 luogo: Atri (TE)
    Nazione di nascita: Italia
    Ruolo: Centrocampista
    Club: Giulianova
    Carriera:
    2009/2010 Giulianova 1 Div./B (* stagione in corso).

  • I Golden Boys di Lega Pro: Ousmane Sy

    L’Attaccante rivelazione della stagione 2009/2010 in Prima Divisione è sicuramente il franco-senegalese Ousmane Sy, pantera nera in forza all’Andria Batt. Trasformato da esterno offensivo a prima punta, svaria su tutto il fronte offensivo; rapido ed abile nel condurre le ripartenze del suo team, in questa stagione Sy ha scoperto una vena realizzativa che in pochissimi pensavano possedesse (già 10 gol realizzati). Cresciuto nel Sochaux,, è arrivato in Italia nel Perugia dove non ha trovato molto spazio (7 presenze distribuite in 2 stagioni). Ad Andria sembra aver trovato la dimensione ideale dove poter finalmente sbocciare. Si dice che il Cagliari di Cellino voglia fare di Sy l’erede di Suazo e Dely Valdes : ci sarà in estate lo sbarco in Sardegna dopo aver condotto i pugliesi alla salvezza?

    Nome: Ousmane
    Cognome: SY
    Nato il: 18/02/1988 a: Montbeliard
    Nazionalità: Francese
    Ruolo: Attaccante
    Club: Andria BAT
    Altezza: 185
    Peso: 75
    Carriera:
    2009/ 2010 Andria !.Div/ B (*stagione in corso)
    2008 / 2009 Andria C2 0 presenze 0 gol
    2007 / 2008 Perugia C1 4 presenze 0 gol
    2006 / 2007 Perugia C1 3 presenze 0 gol
    2005 / 2006 Sochaux A (France) 2 presenze 0 gol

  • I Golden Boys di Lega Pro: Amadou Samb

    Amadou Samb ovvero ‘Il Giaguaro della Brianza’. Facilità di corsa, nell’inserimento senza palla e nelle progressioni con la sfera tra i piedi sono le sue armi migliori . Nato in Senegal, in quel di Monza ha trovato la sua dimensione ideale come conferma il rendimento di queste ultime due stagioni: nell’annata in corso, ad esempio, alle prestazioni molto generose ha abbinato una grande freddezza sotto porta come testimoniano le reti siglate contro due grandi come Cremonese ed Alessandria. Punta che svaria su tutto il fronte offensivo e si fa trovare presente all’appuntamento con il gol, il giovane Amadou possiede tutte le carte in regola per compiere a fine stagione il salto di categoria e pare che numerose società di Serie B stiano facendo una corte serrata al giocatore ed al club lombardo per portarlo tra le proprie fila.

    Nome: Amadou
    Cognome: Samb
    Nazionalità: Senegal
    Ruolo: attaccante
    Nato a: Thies Nato il: 24-4-1988
    Altezza: 187 cm
    Peso: 80 kg
    Carriera:
    2009/10 Monza ! Div/A (+stagione ancora in corso)
    2008/09 Monza C1 2 reti in 17 presenze,

  • I Golden Boys di Lega Pro: Luca Castiglia

    Luca Castiglia ha un futuro dorato davanti a sé: bravo sia tecnicamente che tatticamente, è un centrocampista completo di grande personalità. Castiglia può giocare praticamente in tutti i ruoli centrali del centrocampo, ma anche a ridosso delle punte vista la sua fantasia e capacità di inserimento. Ex capitano della Juventus Primavera, con i bianconeri oltre ad aver conquistato numerosi allori nel settore giovanile, si è tolto la soddisfazione di esordire in serie A ed in Champions League. Dopo la prima parte di stagione in B al Cesena, si è trasferito in Prima Divisione nell’ambiziosa Reggiana sognando di trascinarla nella cadetteria: ci riuscirà?

    Nome: Luca
    Cognome: Castiglia
    Nazione: Italia
    Luogo di nascita: Ceva (Cuneo)
    Data di nascita: 17.03.1989
    Altezza: 184 cm.
    Peso: 73 Kg.
    Club di appartenenza: Reggiana
    Ruolo: Centrocampista
    Carriera:
    “008/09 Juventus Serie A
    2009/10 Cesena Serie B
    Genn. 2010 Reggiana ! Div./B (* stagione in corso)

  • I Golden Boys di Lega Pro: Domenico Danti

    Domenico Danti alias “Dantinho”: in quel di Cosenza è sbocciato il campioncino del domani che, come molti suoi predecessori, dovrà lasciare la Calabria per spiccare il volo nel calcio che conta. Seconda punta molto veloce in grado di giocare anche come esterno d’attacco o trequartista, Danti è estremamente dotato sul piano tecnico tanto da vedersi attribuito dai suoi supporters il nomignolo già citato per le caratteristiche di palleggio simili a quelle dei calciatori brasiliani.
    In questa stagione, sotto l’ala protettrice del suo pigmalione Toscano e con compagni del calibro di Fiore e Biancolino sta ulteriormente migliorando e sembra ormai pronto allo sbarco in Serie A (Siena): da poco esonerato Toscano, con il nuovo tecnico calabrese Glerean ci sarà la definitiva consacrazione?. Su di lui sono pronti a scommetere moltissimi addetti ai lavori.

    Nome: Domenico
    Cognome: Danti
    Ruolo: attaccante
    Nato il 12-01-1989 a San Giovanni in Fiore (Cs)
    Altezza :175 cm
    Peso: 70 kg
    Carriera

    2009-2010 Cosenza Prima Div. (* stagione ancora in corso)
    2009-2008 Cosenza Seconda Div. 23 presenze 4 reti
    2008-2007 Cosenza Serie D 23 presenze 5 reti