Tag: giuseppe sculli

  • Calcioscommesse, Ilievski parla di Sculli, Signori e Serie A truccata

    Calcioscommesse, Ilievski parla di Sculli, Signori e Serie A truccata

    Altra puntata del calcioscommesse, stavolta particolarmente inquietante. Nei giorni scorsi Repubblica ha raggiunto in Macedonia Ilievski, che insieme a Gegic fa parte del cosiddetto gruppo degli zingari. Sconcertanti le dichiarazioni del latitante numero uno dello scandalo scommesse, che fra gli altri tira in ballo il calciatore del Genoa Sculli e Beppe Signori. Ilievski stravolge ciò che si era pensato fino ad oggi, addossando ogni colpa agli stessi calciatori di Serie A e B. Le procure di Cremona e Bari avranno senz’altro letto quanto sostenuto dallo “Zingaro” e le indagini potrebbero avere una svolta clamorosa nei prossimi giorni.

    NOI? NO, I CALCIATORI – Ilievski è come una trota che risale il fiume controcorrente. A chi gli dice che con la sua organizzazione combinava le partite in Italia, risponde che in realtà sono gli stessi calciatori fra di loro a truccarle, per poi vendere le informazioni a chi come lui cerca delle “dritte” sicure per investire grosse somme di denaro. Durante l’intervista chiarisce come ci siano 30 calciatori realmente affidabili, di cui il 90% gioca in Serie B, ed il restante 10% nella massima serie. Oltre alle percentuali tira in ballo anche i nomi di alcuni di questi ed elenca nel dettaglio le squadre.

    SCULLI – E’ Giuseppe Sculli il primo nome tirato in ballo da Ilievski, durante l’intervista rilasciata a Repubblica presso la cittadina di Skopje. In relazione alla partita Lazio-Genoa (conclusasi con il risultato di 4-2), lo Zingaro spiega come a truccare la partita sia stato lo stesso ex giocatore biancoceleste “insieme ad altri suoi amici di Genova”. Secondo quanto affermato da Ilievski, non sarebbe quindi coinvolto il vice-capitano della Lazio Mauri, come sospettato dagli stessi inquirenti.

    RISPOSTA LAZIO – Ferma la condanna della società laziale in merito alle affermazioni dello Zingaro, con il direttore sportivo Tare che si dice assolutamente sereno e tranquillo, riponendo grande fiducia nelle decisioni che da qui a poco verranno prese dalle procure di Cremona e Bari.

    SIGNORI – E’ poi il turno di Beppe Signori, al quale viene affibbiato l’appellativo di boss del calcioscommesse in Italia. Dichiarazioni che vanno prese con le pinze, trattandosi di semplici confidenze rilasciate ad un giornalista e non di atti processuali. Lo stesso legale dell’ex attaccante biancoceleste ha tenuto a precisare che il proprio assistito non ha mai incontrato né parlato con Ilievski, rimanendo a completa disposizione della magistratura affinché venga dimostrata la sua totale estraneità ai fatti. L’avvocato di Signori ha poi minacciato di querelare qualsiasi testata che avesse accostato il nome della bandiera del Bologna allo scandalo scommesse.

    massimo cellino | © Enrico Locci/Getty Images

    SEI SQUADRE “AFFIDABILI” – Infine Ilievski ha dichiarato di aver scommesso sulle partite di alcune squadre in particolare, grazie alle quali (citando testualmente) avrebbe fatto “un mucchio si soldi”. Queste squadre sono Sampdoria, Cagliari, Siena, Chievo, Lecce, Bari. Anche in questo caso dichiarazioni da prendere con le molle, e smentite che non si sono fatte attendere. In particolare si registra l’amarezza con cui il presidente sardo Cellino ha appreso l’intervista di Repubblica, ricordando come anche in passato Ilievski avesse fatto il nome della società rossoblu, con le indagini della procura che già allora avevano dato un esito completamente negativo.

    Spetterà ora agli inquirenti se credere o meno alle parole che giungano da Skopje. In caso venissero confermate, per la Serie A si tratterebbe forse del punto più basso mai raggiunto nella sua storia.

  • Genoa Lazio 3-2, le pagelle. Super Jankovic, Marchetti flop

    Genoa Lazio 3-2, le pagelle. Super Jankovic, Marchetti flop

    Terza vittoria su tre gare per il Genoa targato Marino sul gelato del “Ferraris” con Rodrigo Palacio e Bosko Jankovic (doppietta) sugli scudi. Battuta d’arresto invece per la compagine biancoceleste che oltre ai tre punti perde per infortunio Rocchi, Stankevicius e forse anche Hernanes oltre all’espulso Diakitè,per il prossimo turno.

    Pagelle Genoa Lazio 3-2
    Genoa

    Jankovic 7,5 sicuramente uno di quei giocatori che se è a posto fisicamente riesce a fare la differenza. Sempre puntuale negli inserimenti approfitta degli errori di Marchetti e Garrido per realizzare una splendida doppietta.

    Palacio 7 l’argentina è in uno stato di forma entusiasmante e l’arrivo di Gilardino gli ha consentito di poter svariare in tutto la zona d’attacco senza poter mai dare punti di riferimento agli avversari. Una vera e propria perla il gol del vantaggio rossoblù che gli consente di festeggiare nel migliore dei modi le sue trenta candeline.

    Sculli 7 l’ex giocatore della Lazio ritorna ai suoi livelli passati lasciandosi trasportare magicamente dall’ambiente rossoblù. Suo l’assist del 2-0 di Jankovic e gol sfiorato in almeno due occasioni.

    Lazio

    Lulic 7 una spina per la difesa rossoblù, mai domo anche quando la sua squadra è sull’orlo del baratro sfiorando il gol e procurandosi il rigore trasformato da Ledesma. Duttilità allo stato puro nega il quarto gol al grifone nel finale del match.

    Klose 6,5 abbandonato per 70’ in attacco riesce comunque a rendersi pericoloso nel finale del primo tempo ed a fornire a Gonzales un assist al bacio per il 3-2 biancoceleste.

    Marchetti 4,5 l’ex portiere del Cagliari si fa un po’ sorprendere dalla magia di Palacio ad inizio partita e poi regala a Jankovic il raddoppio con un uscita velleitaria e completamente fuori tempo.

    Diakitè 5 portato a spasso da Palacio per tutto il match, lascia in 10 i suoi per delle proteste francamente inutili e fuori luogo.

    Le Pagelle

    GENOA (4-4-2): Frey 6,5; Mesto 5,5, Granqvist 6,5, Kaladze 6,5, Constant 6; Jankovic 7,5 (dal 40′ s.t. Birsa s.v.), Kucka 6,5, Biondini 6, Sculli 7 (dal 33′ s.t. Belluschi 6); Palacio 7, Gilardino 6,5. (Lupatelli, Sampirisi, Carvalho, Jorquera, Ze Eduardo). All. Marino.

    LAZIO (4-4-2): Marchetti 4,5; Konko 5,5, Diakité 5, Stankevicius 5,5 (dal 22′ s.t. Biava 6), Garrido 5 (dal 16′ s.t. Rozzi 5,5); Gonzalez 6,5, Matuzalem 6, Ledesma 6,5, Lulic 7; Rocchi s.v. (dal 16′ p.t. Candreva 5,5), Klose 6,5. (Bizzarri, Zauri, Scaloni, Hernanes). All. Reja.

    Genoa Lazio video highlights Youtube
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  • Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Il carattere della squadra vincente è ormai un marchio ben evidente che Ranieri ha impresso nelle mente di tutti i suoi giocatori che scendono in campo. Dati alla mano l’Inter sta seguendo lo stesso strano percorso della passata stagione, quando Leonardo dovette rivitalizzare un gruppo dato per finito. L’arduo compito è capitato nelle mani di Ranieri che con questo filotto di vittorie e il morale alle stelle con la vittoria nel derby è riuscito a ridare colore ad una stagione più nera che azzurra. Il tecnico romano è riuscito nell’integrazione graduale dei più giovani, e nel rigenerare i vecchi senatori come Cambiasso e Maicon che molti davano per bolliti. L’Inter si disfa della pratica Genoa senza troppi problemi, grazie a una perla del terzino destro brasiliano, e con un’azione corale di rara bellezza tra Obi e Poli, a dimostrazione che il valore della panchina nerazzurra non sia così basso. La nota positiva è anche il buon rientro di Sneijder, che mette nelle gambe ottanta minuti e lotta sfiorando il gol in più di un’occasione. Poco da dire per un Genoa rinunciatario ancor prima di scendere in campo nelle parole del suo tecnico e di Preziosi, che hanno snobbato questa competizione per il campionato.

    Andrea Poli | © Marco Luzzani/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Maicon 7,5 Il colosso. Assolutamente devastante, ricorda a tutti chi è il terzino destro più forte del mondo, mettendo la freccia e asfaltando la sua fascia destra. Nemmeno inizia la partita e fa partire un destro che toglie le ragnatele sotto il sette difeso da Lupatelli. Partenza col botto! Non bastasse recupera mille palloni e entra di diritto anche nell’azione del raddoppio servendo l’assist per Poli. Stakanovista della corsa.

    Cambiasso 7 E’ tornato ai suoi livelli migliori, con delega di vice allenatore in campo consegnata direttamente da Ranieri. Urla, lotta e recupera una quantità innumerevole di palloni in mediana, riuscendo a deliziare il suo pubblico anche con qualche giocata di fino. Da segnalare come sia l’unico giocatore a non aver mai riposato da quando c’è Ranieri in panca.

    Poli 7 Contro il Genoa sente ancora l’aria del derby della Lanterna e scende in campo con il coltello fra i denti, ringhiando e rincorrendo ogni avversario. Mette la ciliegina sulla torta trovando il gol del 2-0 nella ripresa, scambiando in maniera spettacolare con Obi e battendo Lupatelli. Primi applausi sentiti per lui di San Siro.

    Sneijder 6,5 Parte bene, cercando il gol con un paio di conclusioni dal limite dell’area, poi cala un po’ cercando giocate che non gli riescono alla perfezione. Nella ripresa scarta due avversari con un tunnel e prova una conclusione a giro che sfiora il palo lontano. C’è tempo per provare un pallonetto da fermo e prendersi i complimenti da Ranieri che lo toglie concedendogli la standing ovation per un rientro importante.

    Castaignos 5 Ranieri gli concede l’occasione e le chiavi dell’attacco nerazzurro ma lui si dimostra troppo timido in una serata in cui avrebbe dovuto dimostrare quanto vale. Spreca l’unica occasione buona nel primo tempo, senza lasciare il segno se non per un retropassaggio sciagurato a servire Pratto lanciato a rete contro Castellazzi.

    PAGELLE GENOA

    Sculli 6 L’aria di ‘casa’ gli fa bene, poiché entra nei minuti finali della ripresa e riesce a incidere sul risultato finale con un gran colpo di tacco al volo che si trasforma nell’assist per Pratto prima della ribattuta di Birsa sul gol del 2-1.

    Kucka 5,5 Sarà che ormai ha già le valigie in mano, o meglio ha già la maglia nerazzurra addosso, che stasera gioca una partita senza lodi, limitandosi a fare il minimo sindacale. Perde di netto il duello con Cambiasso in mediana.

    Birsa 6,5 Buona la sua partita, costellata di buone giocate, un bel tunnel ai danni di Poli, e il gol cercato e arrivato nel finale di match. Come un rapace d’area si è inserito con i tempi giusti per sfruttare la ribattuta sulla traversa di Pratto, per bucare Castellazzi.

    Ze Eduardo 4 Chi? Il suo nome si sente solo nel momento della lettura delle formazioni. Assente ingiustificato.

    HIGHLIGHTS INTER GENOA 2-1

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  • Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Cavalcando l’ondata di entusiasmo post derby l’Inter cercherà di allungare il filotto di vittorie consecutive battendo il Genoa negli ottavi di Coppa Italia nella sfida in programma questa sera al Meazza. Claudio Ranieri stigmatizza su chi lo riempie di critiche per un gioco poco brillante e poco spettacolare contro il Milan, spiegando come nel calcio l’importante sia raggiungere i risultati, che in quest’ultimo periodo ai nerazzurri proprio non mancano. Clima diverso per i rossoblu guidati da Marino, che nonostante l’ultima ottima vittoria contro l’Udinese, daranno la massima priorità al campionato, (secondo le stesse parole del tecnico) soprattutto a causa della lunga lista di indisponibili per il match di stasera. Più che una partita di Coppa stasera si assisterà a una vetrina importante per molti calciatori che per diversi motivi non hanno mai trovato spazio nelle rispettive squadre, cercando in questo match l’ultima speranza di convincere i propri tecnici. Kucka, Ze Eduardo, Castaignos, Zarate, e Birsa sapranno sfruttare l’occasione?

    Diego Forlan | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    INTER – Stagione sfortunata per Diego Forlan, che ha accusato un risentimento muscolare nell’allenamento e i risultati degli esami non lasciano molte speranze: stiramento tra il primo e secondo grado al retto femorale della gamba destra (considerando inoltre come avesse appena recuperato dal grave infortunio al bicipite femorale dell’altra gamba). Il tecnico nerazzurro stasera dovrebbe lasciare spazio a chi ha giocato di meno, facendo riposare molti senatori in vista del prossimo big match contro la Lazio. È dunque il turno di Sneijder che dopo il lungo recupero e i pochi istanti giocati nel derby deve mettere più minuti nelle gambe e riprendersi le chiavi del gioco nerazzurro. Possibile l’utilizzo del modulo 4-4-1-1 con Ranocchia che torna a giocare dopo la rete di Cesena, affiancato da una vecchia conoscenza come Cordoba, supportati entrambi sugli esterni da Chivu e Maicon. In mediana, immancabile uno tra Thiago Motta e Cambiasso (leggermente favorito il brasiliano che contro la Lazio sconterà un turno di squalifica) con Poli al centro, mentre sugli esterni agiranno il capitano Javier Zanetti e l’altro argentino Ricky Alvarez. Leggermente avanzato nella sua posizione naturale c’è il ritorno di Sneijder a servire palloni all’unica punta Castaignos. Novità anche tra i pali dove Castellazzi concederà un turno di riposo a Julio Cesar.

    GENOA – La lista degli infortunati del Grifone è interminabile: Dainelli, Kaladze, Antonelli, Bovo e Gilardino sono out per la sfida di stasera. Marino inoltre lascia a casa altri pezzi da novanta: Palacio appena recuperato non è rischiabile, Frey si trascina da tempo un problema alla schiena e Veloso ha bisogno di un turno di riposo. Quindi sarà un Genoa ridisegnato con molti nomi nuovi, e alcuni rientri importanti, tra i quali quelli di Moretti che ha appena scontato il turno di squalifica e la possibilità per Kucka di tirar fuori una prestazione convincente proprio contro la sua prossima possibile squadra. Modulo speculare a quello nerazzurro, con Lupatelli a sostituire Frey, Moretti e l’autore della rete contro l’Udinese Granqvist al centro della difesa, con Mesto e Constant sulle corsie laterali. A centrocampo Seymour e Kucka dovrebbero giocare più centrali, mentre sugli esterni occhio a Rossi e l’ultimo arrivato dal Cagliari Biondini. Dietro l’unica punta Pratto dovrebbe giocare Jorquera, ma il ritorno in patria di Sculli dalla Lazio, potrebbe far cambiare i piani tattici di Marino. Occhio anche all’esterno destro di 19 anni Sampirisi (a metà con il Milan) che rientra nella lista dei disponibili e potrebbe avere un’occasione importante di dimostrare il suo valore.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER GENOA

    Inter (4-4-1-1): Castellazzi; Maicon, Ranocchia, Cordoba, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso, Alvarez; Sneijder; Castaignos.
    A disp.: Orlandoni, Lucio, Thiago Motta, Faraoni, Obi, Milito, Zarate. All.: Ranieri.

    Genoa (4-4-1-1): Lupatelli; Mesto, Moretti, Granqvist, Constant; Biondini, Kucka, Seymour, Rossi; Jorquera; Pratto.
    A disp.: Scarpi, Marchiori, Samperisi, Birsa, Jankovic, Sculli, Ze Eduardo. All.: Marino.

  • Calciomercato Genoa: Cerci dopo Sculli, si sogna Ronaldinho

    Calciomercato Genoa: Cerci dopo Sculli, si sogna Ronaldinho

    Calciomercato Genoa, Enrico Preziosi è letteralmente scatenato  in questa finestra di mercato invernale. Dopo il colpo di Gilardino nei primi giorni di gennaio, il numero uno rossoblu è intenzionato a riprendere in prestito l’ex Sculli dalla Lazio. In queste ore lo stesso Preziosi sta incontrando la dirigenza della Fiorentina per tentare di raggiungere l’accordo per il trasferimento di Cerci a Genova. Intanto il nome di Ronaldinho viene accostato al Grifone, ma la voce non trova conferme fra gli addetti ai lavori.

    alessio cerci | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Obiettivo fasce per il nuovo corso targato Marino. Per il 4-3-3 dell’ex allenatore di Udinese e Catania, il patron Enrico Preziosi sta cercando di chiudere due importanti operazioni di mercato. La prima riguarda l’ex rossoblu Sculli, trasferitosi nella capitale la scorsa stagione. Nonostante il calciatore sia in rotta con il tecnico Reja, lo stesso allenatore biancoceleste ha ribadito alla società di voler confermare l’esterno offensivo, ritenuto una pedina determinante nell’assetto tattico laziale. Il direttore sportivo del Genoa Capozucco rivela come i due presidenti dei rispettivi club non si siano ancora incontrati, ma che al momento l’operazione per riportare Sculli al Luigi Ferraris è lontana dalla sua conclusione.
    Appare più vicino invece l’arrivo di Cerci alla corte di Marino. E’ in corso il vertice di mercato fra lo stesso Preziosi e il direttore sportivo viola Pantaleo Corvino. L’ex esterno della Roma, dopo un ottimo avvio di campionato sotto la gestione Mihajlovic, ha avuto una preoccupante involuzione negli ultimi due mesi e con Delio Rossi la situazione appare ancora più complicata, considerate le continue bocciature del nuovo allenatore della Fiorentina. L’accordo fra le due società potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni. La volontà della Fiorentina, espressa chiaramente dal presidente Della Valle nell’immediato post partita contro il Lecce, è quella di vendere quei calciatori che non siano in linea con il progetto viola, e Cerci rientra perfettamente nell’identikit del numero uno della Fiorentina.

    Infine il sito Calciomercatoweb riferisce circa le dichiarazioni del fratello-procuratore di Ronaldinho, Roberto de Assis che ha annunciato un’offerta proveniente dall’Italia per “Dinho”, andando a confermare implicitamente la voce che la scorsa settimana voleva il Genoa interessato all’ex di Barcellona e Milan. Quest’ultima operazione però non trova alcuna conferma vicino all’ambiente rossoblu, e si andrebbe ad aggiungere a una delle tante “bombe di mercato” che spesso fanno vendere qualche copia di giornale in più.

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  • Calciomercato Lazio si complica Dzagoev, Sculli verso il ritorno al Genoa

    Calciomercato Lazio si complica Dzagoev, Sculli verso il ritorno al Genoa

    Il mercato invernale biancoceleste è in fermento. La squadra è tornata alla vittoria contro l’Atalanta ma servono rinforzi per puntellare una rosa con ambizioni di vertice. Preso un talentuoso attaccante di grande prospettiva: uruguaiano classe 1988, Emiliano Alfaro, arrivato dal Liverpool di Montevideo per 3 milioni di euro. Ora però Igli Tare e Claudio Lotito cercano rinforzi a centrocampo.

    Giuseppe Sculli | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Il nome in cima alla lista dei desideri del club capitolino è Alan Dzagoev, 22enne trequartista in forze al CSKA di Mosca. La trattativa sembrava essere ad un buono stato, ma sono arrivate come una mannaia le smentite a ripetizione della dirigenza russa e del calciatore stesso. Prima Roman Babaev dg dei moscoviti ha dichiarato che Dzagoev “E’ un grande giocatore, è il presente ed il futuro del nostro club. Non abbiamo avuto ancor nessun contatto concreto con qualche club europeo – ha proseguito il dirigente russso –  ma non escludo che non sia sulla lista di qualche società. In ogni caso, ha un contratto con il Cska e resterà con noi”. La parola fine alla trattativa poi direttamente dalla bocca del gioiellino che chiude ogni speranza alla Lazio: “A Mosca sto bene e voglio restare, ma se proprio dovessi cambiare sceglierei la Spagna”.

    Archiviata la pista russa la Lazio pensa a risolvere la questione Giuseppe Sculli per il quale si prospetta un ritorno a Genova sponda rosssoblu. Il buon sangue che scorre tra Lotito e Preziosi ha permesso fino ad ora di intavolare con successo la trattativa: “Sculli è vicinissimo e credo che il suo ritorno sotto la Lanterna sia previsto in questi giorni” aveva detto il presidente genoano ieri aggiungendo che la formula sarebbe quella del prestito. L’ostacolo al trasferimento però si chiama Edy Reja che non ha intenzione di rinunciare al suo jolly di fascia. La contropartita Constant inoltre non interessa al tecnico goriziano. Inoltre il ds genoano Stefano Capozucca ha escluso lo stato avanzato della trattativa ricordando la volontà di Reja di tenere Sculli. La sensazione è che tutto passi per l’accordo tra i numeri 1 delle due società che notoriamente gestiscono in prima persona il calciomercato.

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  • Lazio Sporting Lisbona 2-0 The show must go on

    Lazio Sporting Lisbona 2-0 The show must go on

    Molto probabilmente in altre stagioni pur con una vittoria in Lazio Sporting Lisbona saremmo stati qui a scrivere dell’ennesima occasione persa, del pericolo Ranking, della capacità tutta italiana di sottovalutare gli impegni Europei. Invece, un pò come è avvenuto per il Napoli in Champions League, anche per la Lazio l’ultimo turno di Europa League è stato decisamente esaltante. L’undici di Reja faticando contro il già qualificato e ostico Sporting Lisbona ha centrato la seconda vittoria nella fase a gironi esultando però solo quando da Zurigo è arrivata la notizia della vittoria dei padroni di casa sul Vaslui, squadra in corsa con la Lazio ma favorita per via degli scontri diretti.

    Giuseppe Sculli Lazio Sporting Lisbona | ©Paolo Bruno/Getty Images
    Lazio Sporting Lisbona, la partita Reja nonostante la necessità di far risultato pieno decide di rinunciare a Klose inizialmente risparmiando il bomber tedesco per il big match di campionato contro l’Udinese. L’attacco dunque si appoggia sulla fisicità di Kozak, l’affidabilità di Sculli alle cui spalle viene confermato Hernanes alla ricerca della forma migliore e da Cissé alla ricerca perenne di un gol importante. Il ritmo iniziale della partita è lento con la Lazio che non sembra aver la carica giusta per centrare il successo e i portoghesi accorti a non concedere regali.

    Nel finale del match un cross dalla sinistra di Lulic però trova Kozak libero da marcature in piena area di rigore e per il giovane attaccante è semplicissimo metter la palla alle spalle di Marcelo. Il gol anima lo Sporting Lisbona che inizia la ripresa con un altro piglio andando però a sbattere su un Diakité in condizione straordinaria o sul ripescato Bizzarri. Le velleità portoghese vengono però placate del tutto dal gol del raddoppio firmato da Sculli, l’attaccante calabrese scatta sul filo del fuorigioco sfruttando al meglio un assist di Diakitè. Il match perde d’interesse e le notizie che arrivano da Zurigo confortano l’ambiente, la Lazio vola ai sedicesimi e domani conoscerà l’avversario dall’urna di Nyon.

    Lazio Sporting Lisbona, le pagelle
    Bizarri: 6,5 viene ripescato per l’infortunio di Marchetti facendosi trovare pronto.
    Cavanda: 6 E’ uno dei punti di forza della Primavera, presto acquisirà ancora più padronanza dei suoi mezzi.
    Diakité: 7,5 Sarà difficile anche per Dias riprendersi il posto. E’ in uno stato di forma eccezionale, sempre in anticipo sull’uomo si traveste anche da assistman.
    Biava: 6 buona la sua prova, senza sbavature.
    Lulic: 6,5 Reja si fida ciecamente di lui. Prezioso il suo lavoro, serve l’assist del vantaggio.
    Ledesma: 6,5 solita qualità in mediana
    Cana: 6,5 si è preso metà anno per integrarsi, adesso però può esser un valore aggiunto.
    Cissè: 6 gli manca il gol non la volontà
    Hernanes: 5,5 La Lazio va mille senza il suo profeta. E’ in un periodo di calo ma il suo valore non si discute.
    Sculli: 7 Quando c’è tutto da perdere Reja si affida a lui. Determinato e combattivo riesce sempre a dar il suo contributo.
    Kozak: 7 Senza il suo gol forse la partita si sarebbe trascinata su ritmi calanti. La rete però vale la qualificazione e la conferma di voler vestire ancora la maglia della Lazio.

    Lazio, il sorteggio L’urna di Nyon per la Lazio di Reja può nascondere insidie importanti quali le due squadre di Manchester. Le aquile saranno in seconda fascia e quindi giocheranno la gara di ritorno in trasferta, non potranno incontrare connazionali o squadre provenienti dallo stesso girone.

    Lazio Sporting Lisbona video highlights
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  • Pagelle Lazio-Parma, Klose su tutti

    Pagelle Lazio-Parma, Klose su tutti

    Lulic 6,5: veramente una bella sorpresa in questo primo quarto di campionato, sfiora anche il terzo gol in maglia biancoceleste con un colpo di testa che si stampa sulla traversa, ma oltre a questo è sempre molto presente in fase d’interdizione e di ripartenza, sta diventando una pedina importante nello scacchiere di Reja. Sculli 6,5: ha il merito di essere lesto nell’approfittare della cortissima respinta della difesa parmense e di siglare quindi la rete che vale punti e primato in classifica. Klose 7: ormai i complimenti per un campione così si sprecano. Non segna, evento raro, ma c’è ovviamente il suo zampino nell’azione che porta al gol di Sculli, di fatto la parte più faticosa del lavoro la fa lui con una splendida percussione che lo porta a tu per tu con Mirante dove preferisce l’appoggio al compagno meglio piazzato invece che rischiare il tiro sul portiere in uscita. Insostituibile. Cissè 4,5: aveva promesso molti gol, è fermo ad uno in campionato, quello all’esordio. La convivenza con un bomber come Klose si digerisce male se la rete non arriva, ma il francese invece di cercare la giocata semplice s’intestardisce provando le cose più complicate. Questo lo porta spesso ad essere inconcludente. Kozak 6,5: entra e mostra subito che Reja ha fatto male a tenerlo in panchina, specie al posto di uno spento Cissé, c’è ovviamente del suo nel gol del vantaggio è infatti lui a colpire a botta sicura sull’assist al bacio di Klose, ha solo la sfortuna di trovare sulla sua strada il piede di Zaccardo. Lazio (4-3-1-2): Marchetti 6; Konko 6,5, Diakitè 6,5, Dias 6,5, Radu 6; Brocchi 6,5, Ledesma 6, Lulic 6,5 (1′ st Sculli 6,5); Hernanes 5 (32′ st Gonzalez 6); Klose 7, Cissé 4,5 (39′ st Kozak 6,5). A disp.: Bizzarri, Zauri, Scaloni, Cana. All.: Reja 6.

    Giuseppe Sculli| © Paolo Bruno/Getty Images)
    Zaccardo 6: salva sulla linea su Kozak ma nulla può sul tap-in da pochi passi di Sculli, ha avuto sui piedi il punto del vantaggio ma il tiro è tutto da dimenticare. Paletta 6: disputa una discreta prestazione senza infamia e senza lode, ma non commettendo nessun errore grossolano anzi donando a sprazzi anche sicurezza al suo reparto insieme al compagno Lucarelli, che fino all’85° non subisce pericoli da parte dei biancocelesti. Biabiany 6: ci prova di testa a fine primo tempo, di certo non una sua specialità, ma è sfortunato perchè la palla si stampa sulla traversa. niente di eccezionale per il resto della gara come tutti gli uomini in campo del resto. Giovinco 5: di certo non la sua migliore giornata, prova ad illuminare due volte Pellé ma i suoi inviti cadono nel vuoto, esce per infortunio e si spera solo non si tratti di niente di particolare. Pellé 4: inconcludente, poco incisivo, amorfo e fuori luogo nella pur sterile manovra d’attacco dei ducali, i tifosi aspettano con ansia il rientro di Floccari. Parma (4-4-2): Mirante 6; Zaccardo 6, Paletta 6, Lucarelli 5,5, Gobbi 5,5; Biabiany 6, Morrone 5,5, Galloppa 5 (35′ st Blasi sv), Modesto 5,5 (42′ st Valdes sv); Giovinco 5 (3′ st Valiani 6), Pellé 4. A disp.: Pavarini, Santacroce, Feltscher, Crespo.

  • Alla Lazio basta Sculli e torna prima

    Alla Lazio basta Sculli e torna prima

    Massimo risultato col minimo sforzo, una Lazio poco entusiasmante riesce ad ottenere i tre punti contro un ben organizzato Parma, che paga nel finale un affaticamento fisico e l’uscita per infortunio del suo uomo migliore Sebastian Giovinco. La partita di per sè non offre delle grosse emozioni se si considera che nel primo tempo i pericoli sia per una porta che per l’altra vengono da calcio da fermo, il primo è al 29° quando il profeta Hernanes prova ad impegnare Mirante su calcio di punizione, ma l’estremo difensore gialloblu si fa trovare pronto, sul calcio d’angolo successivo dopo una serie di rimpalli la palla arriva sulla testa di Luljc che colpisce la traversa con un pallonetto che stava per diventare beffardo per il numero uno parmigiano. Dopo questo spavento gli ospiti provano a farsi sotto con una sterile manovra che porta al 43° a guadagnare un calcio d’angolo su cui Biabany, si proprio lui, stacca di testa e pareggia il conto dei legni. La prima frazione di gioco si chiude qui.

    Giuseppe Sculli| © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Comincia il secondo tempo e ti aspetti una Lazio più arrembante che provi con maggiore forza a battere la resistenza valida ma non insormontabile del Parma, invece, non è così, la seconda frazione di gioco segue la falsa riga della prima e per vedere il primo vero tentativo di far male da parte degli avanti biancocelesti bisogna attendere il 68° quando sempre su calcio d’angolo Klose svetta di testa e prova a battere Mirante. Qui svanisce la squadra di casa che lascia molto spazio alle sortite degli ospiti e ad un quarto d’ora dalla fine è il campione del mondo Zaccardo ad andare vicino alla rete del colpaccio con un bel dribbling da attaccante puro si libera al tiro in area da posizione defilata, la conclusione però non è all’altezza della preparazione e l’azione sfuma in un nulla di fatto. Il match sembra trascinarsi stancamente verso la fine con il risultato a reti inviolate, ma il colpo del campione è sempre lì in agguato ed è quello che fa la differenza, Klose infatti, sempre lui, prende palla nella trequarti avversaria e con uno scatto palla al piede si presenta a tu per tu con l’estremo difensore gialloblu, ma invece di tirare appoggia a Kozak meglio posizionato, l’attaccante ceco, appena subentrato ad uno spento Cissè, spara a colpo sicuro ma trova Zaccardo sulla sua traiettoria che libera in qualche modo, lì a due passi c’è però appostato Beppe Sculli che a due passi dalla linea di porta si avventa come un falco sulla palla e insacca il punto della vittoria a 5′ minuti dal termine. La partita non ha più niente da dire gli aquilotti amministrano bene il vantaggio e portano a casa tre punti pesanti per il morale e la classifica che li vede adesso primi a pari merito con l’Udinese, in attesa che la Juve recuperi la propria sfida contro il Napoli.

  • Lazio-Catania, probabili formazioni. Hernanes out, c’è Sculli

    Lazio-Catania, probabili formazioni. Hernanes out, c’è Sculli

    Lazio-Catania sarà un match che vedrà di fronte, questa sera all’Olimpico, una delle squadre più in forma del campionato, i biancocelesti di Edy Reja, reduci dalla vittoria nel derby con la Roma di due settimane fa e dalla vittoria contro il Bologna nel posticipo della scorsa settimana, ed i catanesi di Montella, reduci dal pari in casa della Fiorentna di Mihajlovic nell’anticipo di sabato scorso.

    Hernanes | © Paolo Bruno/Getty Images
    La Lazio affronterà l’impegno in grande emergenza date le assenze di Matuzalem, Mauri, Gonzalez, Hernanes e Diaz. Niente alibi, però, per Reja, determinatissimo alla vigilia a trasmettere ai suoi l’importanza della continuità dei risultati, frenando i facili entusiasmi della piazza. L’imperativo è la vittoria, perchè – secondo il pragmatico tecnico friulano – soltanto con un ciclo di risultati positivi sarà possibile valutare correttamente le potenzialità dei suoi. Questa sera, il tecnico laziale disporrà i suoi in campo con un 4-3-3, con una novità nello schema offensivo poichè, pur confermando Klose, Cissè e Sculli, al tedesco toccherà un compito diverso dal solito, agendo anche da trequartista, arretrando per favorire gli inserimenti di Sculli e Cissè. Una partita che, in casa etnea, Vincenzo Montella sente molto, perchè significa ritorno all’Olimpico dopo i suoi felici trascorsi giallorossi, e perchè i suoi stimoli si trasmettono a tutto l’ambiente rossoazzurro. Mancherà però ancora il talento di Alejandro Gomez, anche se in avanti vi sarà spazio per la coppia Maxi Lopez – Bergessio. Montella riproporrà, così il suo modulo 3-5-2, che nelle ultime uscite ha ben figurato, portando ben 5 punti e fornendo gli equilibri necessari. LAZIO (4-3-3): Marchetti; Radu, Stankevicius, Biava, Konko; Ledesma, Lulic, Brocchi; Sculli, Klose, Cissè. CATANIA (3-5-2): Andujar; Bellusci, Legrottaglie, Spolli; Izco, Almiron, Lodi, Delvecchio, Marchese; Maxi Lopez, Bergessio.