Tag: giuseppe sculli

  • Sculli presunto ricatto a Toni, capo ultrà Genoa inguaia Preziosi

    Sculli presunto ricatto a Toni, capo ultrà Genoa inguaia Preziosi

    Si fa sempre più intricata la posizione di Giuseppe Sculli, calciatore del Genoa, nell‘inchiesta relativa al calcioscommesse. Dagli atti della Procura sono emerse alcune intercettazioni dove Sculli insieme al suo amico pregiudicato Safet Altic erano intenzionati a mettere in atto un tentativo di estorsione nei confronti dell’ex attaccante del Genoa Luca Toni. Infatti dal testo delle intercettazioni emerge che Sculli è in possesso di alcune foto che ritraggono Toni in atteggiamenti intimi con delle ragazze e queste foto sarebbero servite per forzare l’ex attaccante della nazionale nel caso egli si fosse dimostrato restio ad acconsentire alle richieste di Sculli e Altic.

    Ecco il testo dell’intercettazione tra Giuseppe Sculli e Safet Altic avvenuta il 3 maggio 2011:

    Altic: E che dice Peperone (Luca Toni, secondo gli investigatori) ieri?
    Sculli: Peperone è qua ancora… Ti giuro qua stasera lo vedo è rimasto qui, il coglione è qui. Mamma che coglione. Ha detto Carabinierovic ho detto se ti piglia Carabinierovic… Si incazza ehh? Ho detto guarda che le foto le ha ancora lui Sergio. No? Ti prego…
    Altic: No non gli dire che non le abbiamo…
    Sculli: No ma io ce le ho davvero le foto
    Altic: Giuri?
    Sculli: Te le giuro che le ho fratello
    Altic (ride): Merda… Tienile comunque… Se non siamo più amici con questo peperone.
    Sculli (ride)
    Altic: Gli recapitiamo alla signora Marta… come si chiama
    Sculli: Marta Cecchetto… Allora gli dico Se che domani pomeriggio passi tu da lei. Gli dico di aspettare dai…

    Luca Toni © Vittorio Zunino/Getty Images

    Intanto ieri è arrivata la reazione a questa indiscrezione per bocca del legale di Luca Toni Gian Pietro Bianchi. L’avvocato dell’ex attaccante del Genoa ha commentato così il presunto tentativo di estorsione nei confronti del suo assistito che emerge dalla telefonata tra Giuseppe Sculli e Safet Altic: “Luca non ne sapeva nulla e non ha mai assunto alcun comportamento che possa comportare un tentativo estorsivo. E’ rammaricato che queste notizie giungano in un momento in cui è entusiasta di diventare papà”.

    A peggiorare la posizione di Giuseppe Sculli ci sono anche delle telefonate intercettate tra lui e Massimo Leopizzi, ultras genoano. Infatti dalle intercettazioni è emerso che l’attaccante ex Lazio era a conoscenza che ci sarebbero stati disordini in Genoa-Siena 1-4 del 22 aprile 2012. Ecco il messaggio inviato dal capo ultrà a Sculli: “Ok fratellino (Sculli, ndr), tregua armata fino a Genoa-Siena… Poi LIBERI TUTTI… Con voi liberi di scappare… Se ci riuscite”. Il 22 aprile ci fu per tutti i giocatori genoani la contestazione dei tifosi rossoblu tranne per Sculli. Il giorno seguente ai disordini lo stesso Sculli parlò con Leopizzi ed altri capi ultrà, ringraziandoli per averlo risparmiato dalla contestazione.

    Dalle numerose intercettazioni si è intuito il fatto che Sculli fosse in rapporti stretti con Massimo Leopizzi, tanto che lo stesso Leopizzi si sfoga al telefono con il calciatore sulla questione Preziosi dicendo: “E’ un infame, questo porco, questo maiale, questo schifoso, ha già detto che quelli che hanno contestato devono andare in galera, questo qui è un maiale schifoso. Questo qua nel 2006 si è salvato dal carcere grazie a questo signore con cui sei al telefono. Rischiava nove anni di condanna sulla schiena e ha fatto un’ora e mezza”. Leopizzi fa riferimento a quello che avvenne nel campionato di serie B 2004/2005, quando venne sentito come testimone nelle indagini sulla combine della partita Genoa-Venezia, nella quale venne indagato a livello penale il presidente Enrico Preziosi. A seguito del processo sportivo il Genoa, che aveva vinto il campionato di serie B, fu retrocesso in C1 mentre Preziosi fu condannato a 4 mesi in sede penale.

  • Dramma per Luca Toni,  nasce morto il figlio che aspettava da Marta

    Dramma per Luca Toni, nasce morto il figlio che aspettava da Marta

    Dramma in casa Toni, nel tardo pomeriggio Luca ha annunciato con una nota dolorosa la perdita del primogenito che aspettava dalla sua storica fidanzata Marta Cecchetto. L’attaccante in forza al Dubai:

    Quello che doveva essere il giorno più bello della nostra vita si è trasformato nel peggiore. Il nostro bambino ci ha lasciati prima di vedere la luce. Chiediamo a tutti comprensione e silenzio nel grande dolore che deve essere solo mio e di Marta“.

    La modella avrebbe dovuto partorire a Modena ma a causa dell’evacuazione dovute alle scosse sismiche che ha colpito la città emiliana, aveva deciso di far nascere il piccolo all’ospedale di Torino. Il parto, concordato per oggi, ha però avuto un terribile epilogo: il piccolo infatti è nato privo di battito cardiaco. Erano le 18,15 quando l’equipe medica ne ha constatato il decesso. A parte il comprensibile e immenso dolore Marta sta bene e tra qualche giorno potrà tornare a casa.

    Luca Toni e Marta Cecchetto | © OLIVER LANG/AFP/Getty Images

    “Una tragica fatalità – dicono persona vicine al giocatore – che ha trasformato il lieto evento in un grande dolore, perchè alla nascita il bimbo è morto. Scioccati per l’accaduto e stretti nel loro dolore Marta e Luca chiedono il rispetto e la comprensione che è dovuta e lecita ad ogni genitore che perde il proprio figlio“.

    Davvero un pessimo periodo questo per l’ex attaccante della Juventus che nelle scorse ore è stato anche tirato in mezzo alla vicenda del calcioscommesse per delle intercettazioni ma in questo caso Toni sarebbe la parte lesa dell’organizzazione. Da alcune intercettazioni infatti sembra che Luca Toni fosse ricattato dal suo ex compagno di squadra Sculli ai tempi della sua militanza al Genoa. La causa sarebbero alcune foto compromettenti di Toni in compagnia di altre ragazze e che Sculli minacciava di inviare alla fidanzata vicentina del calciatore, Marta Cecchetto.

  • Criscito le immagini lo incastrano, Prandelli lo esclude

    Criscito le immagini lo incastrano, Prandelli lo esclude

    E’ probabilmente il giorno più brutto della sua carriera. Lo ricorderà a lungo questo 28 maggio Mimmo Criscito , che stamani all’alba, nel ritiro della Nazionale a Coverciano, ha ricevuto la visita della Polizia, arrivata per notificargli un avviso di garanzia della Procura di Cremona riguardo alla vicende delle scommesse che sta travolgendo il mondo del calcio. Lo hanno svegliato all’improvviso e sino alle 9:15 è rimasto a colloquio con gli agenti.  Un colpo durissimo per il giocatore dello Zenit San Pietroburgo, punto fermo della Nazionale di Cesare Prandelli il quale, dopo un confronto con la Figc, ha invece deciso di escludere l’ex giocatore del Genoa dalla lista dei ventitre che si giocheranno il titolo europeo in Polonia e Ucraina nel mese di giugno.

    Una scelta, quella del commissario tecnico, legata più che altro al fatto di voler garantire massa tranquillità ad un gruppo che stamani si allenato al completo eccezion fatta proprio per Criscito, il quale è rimasto in camera al fine di evitare un evidente imbarazzo. “Voglio essere sentito al più presto dai pm di Cremona, anche domani, per chiarire tutto“. Vuole chiarire subito la propria posizione l’esterno di difesa che di colpo si è trovato catapultato in una sorta di vortice inimmaginabile. I fatti risalgono a due stagioni fa, quando Criscito militava ancora nel Genoa.

    A coinvolgere nel calcioscommesse Criscito alcuni scatti della Polizia che lo ritraggono, il 10 maggio del 2011 ovvero pochi giorni prima della partita contro la Lazio, insieme a Giuseppe Sculli e ad altri soggetti fuori dal ristorante genovese “Osteria del Coccio”. Davanti alle serrande abbassate del locale insieme ai due calciatori e ai proprietari della stessa attività, ovvero Luca e Stefano Pollicino, ci sono anche il pregiudicato bosniaco Safet Altic, attualmente in carcere e seguito già allora dalla Polizia, Massimo Leopizzi, esponente di spicco della tifoseria genoana, Fabrizio Fileni, anch’esso supporter dei rossoblu e Kujtim Qoshi, soggetto albanese legato al già citato Altic, il quale all’epoca viveva a Genova e secondo quanto riferito dalla Polizia aveva dei contatti con alcuni giocatori genoani.

    In quell’occasione, secondo quanto affermato dalla stessa Polizia, gli otto stavano parlando della sfida tra Genoa e Lazio che si sarebbe tenuta di lì a qualche giorno. Intanto sulla questione è intervenuto anche l’agente di Mimmo Criscito, ovvero Andrea D’Amico, il quale a Tgcom24 ha affermato l’assoluta estraneità del proprio assistito ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Cremona. “Ho sentito Mimmo questa mattina ed è assolutamente tranquillo. E’ caduto dalle nuvole perché è totalmente estraneo a qualsiasi vicenda – ha dichiarato D’Amico –. Mimmo auspica di essere sentito al più presto perché è prontissimo a spiegare qualsiasi cosa che possa avere gettato la lente di ingrandimento su di lui. I legali – conclude il procuratore del giocatore – stanno lavorando affinché la magistratura possa ascoltarlo al più presto perché, non dimentichiamoci, che il nostro è un sistema garantista e sarebbe veramente un peccato se dovesse rinunciare agli Europei e poi magari, fra quindici venti giorni, tutto si risolvesse in una bolla di sapone. Il nostro auspicio e’ che possa essere chiarito tutto velocemente“.

    Calcioscommesse Criscito a colloquio con “gli zingari”

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  • Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Annunciati da tempo immemore, sono arrivati. La mannaia del calcioscommesse si è abbattuta su Serie A e Nazionale azzurra. Arrestati Stefano Mauri (Lazio) e Milanetto (Padova, ex Genoa). Il gip Salvini ha firmato 19 richieste di custodia cautelare in carcere, fra cui rientrano anche l’attaccante della Sampdoria Bertani (ex Novara), Pellicori (ex Torino), Marco Turati (Modena), Acerbis (Vicenza), Matteo Gritti (portiere del Petrolul Ploiesti, club rumeno). Oltre ai calciatori, sono stati presi provvedimenti restrittivi anche nei confronti della “cellula ungherese”. All’interno dell’organizzazione criminale troviamo Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Laszlo Schultz e Laslo Strasser. Sgomento per la perquisizione di stamani a Coverciano, nel mirino Criscito. Indagato anche Conte.

    Per tutti, arrestati e indagati, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Il Genoa risulta essere al momento il club più colpito dall’intera vicenda. Infatti oltre all’arresto di Milanetto, la perquisizione fatta scattare nei confronti dell’ex terzino rossoblu Domenico Criscito (ora in forza allo Zenit di Spalletti), ci sarebbero pesanti indizi di colpevolezza anche su Giuseppe Sculli, secondo quanto scritto dalla Gazzetta dello Sport stamattina. Il gip di Cremona ha però respinto provvisoriamente la richiesta del procuratore Di Martino, volendo aspettare ulteriori riscontri dalle indagini ancora in corso.

    stefano mauri | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Era ormai nell’aria da alcune settimane, ma adesso è ufficiale. Anche Antonio Conte è indagato per associazione a delinquere. La sua abitazione è stata perquisita nelle prime ore del giorno. L’avvocato del tecnico bianconero ha dichiarato che il proprio assistito sia intenzionato a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti. Conte è stato tirato in ballo da un suo ex calciatore del Siena (Carobbio ndr) in merito a Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, entrambe truccate secondo la testimonianza del centrocampista. Qualora fosse accertata la colpevolezza, l’allenatore della Juventus potrebbe essere squalificato dal mondo del calcio per 3 anni.

    Tra gli indagati “eccellenti” dell’operazione Last Bet figura anche il capitano del Chievo Sergio Pellissier, la cui casa di Fenis è stata perquisita alle 4 del mattino, dove sono stati sequestrati computer e ipad.

    Dopo la notizia dell’arresto di Mauri, divampano le polemiche nei forum dei tifosi biancocelesti, che temono di subire una pesante condanna da parte della giustizia sportiva. L’Europa League è seriamente in pericolo, come anche una partenza ad handicap nella prossima stagione. Non solo la Lazio però, anche Genoa e Siena (lo stesso presidente Mezzaroma è indagato) rischiano grosso. Si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

  • Genoa salvo, Lecce retrocede in B ed applaude

    Genoa salvo, Lecce retrocede in B ed applaude

    Niente da fare per il Lecce di Serse Cosmi. L’ultima giornata giocata ieri sera, ha visto i giallorossi perdere 1-0 con il Chievo mentre il Genoa si è fatto valere con il Palermo ed ha conquistato i 3 punti e la conseguente salvezza.

    CHIEVO-LECCE – Lecce ci credeva così come Cosmi, ed infatti i salentini partono bene a Verona cercando subito il goal del vantaggio per mettere pressione al Genoa; ma nonostante un gran possesso palla (60%) Giacomazzi e compagni non riescono ad andare in rete nel primo tempo. Il Chievo tuttavia non molla niente e cerca di colpire in contropiede senza avere successo. Il primo tempo termina a reti bianche. Il secondo tempo inizia e vede un Lecce propositivo ma poco lucido negli ultimi 20 metri. 7 minuti dopo l’inizio della ripresa arriva una mazzata incredibile per i giallorossi: Alberto Gilardino porta in vantaggio il Genoa al Marassi, la notizia arriva a Verona e spezza le gambe dei ragazzi di Serse Cosmi. Neanche il Chievo sta a guardare e a 15 minuti dalla fine passa addirittura in vantaggio con Kamil Vacek, primo gol in serie A. A Marassi il Genoa raddoppia ed il Lecce con l’orgoglio ci prova in tutte i modi a segnare almeno un goal, ma Di Michele non riesce a concretizzare la più ghiotta delle occasioni. Finisce 1-0 per il Chievo che sale a 49 punti mentre il Lecce rimane chiude a 36 punti e retrocede nella serie cadetta. Da segnalare il bellissimo atteggiamento sportivo dei tifosi leccesi, che nonostante una retrocessione amara, applaudono a più riprese i propri giocatori.

    Guillermo Giacomazzi © Marco Luzzani/Getty Images

    Serse Cosmi al termine della partita non ha voluto incontrare la stampa; a parlare è stato il capitano Guillermo Giacomazzi, ecco le sue dichiarazioni: “Ci tengo tantissimo a ringraziare i tifosi del Lecce per gli applausi che ci hanno tributato sia sabato scorso al Via del Mare, sia stasera qui a Verona. Sono scene davvero rare nel mondo del calcio, certamente un esempio per l’intera Italia. Oggi siamo retrocessi ufficialmente ma, nonostante tutto, a fine gara ci hanno battuto le mani a lungo. Quel che dispiace profondamente è il fatto di non essere riusciti a regalare la gioia della salvezza a questa gente, perchè ci tenevamo tanto. Dispiace anche per noi stessi, perchè ce l’abbiamo messa tutta, dando il meglio di noi stessi, così come ha fatto anche il nostro mister. Purtroppo, dopo una lunga e difficile rincorsa, le energie sono venute un po’ a mancare e questo, probabilmente, non ci ha consentito di coronare la rimonta”.

    GENOA-PALERMO – In un Marassi a porte chiuse, il Genoa cerca almeno un punto per assicurarsi un posto nella prossima serie A. Inizia la partita a ritmi blandi con le due squadre che badano più a non prenderle. Il Palermo ci prova soprattutto da fuori area con due tiri di Edgar Barreto che volano alto sopra la traversa, il Genoa risponde con 2 occasioni per Jankovic e Granqvist. Termina il primo tempo 0-0. Nella ripresa il Genoa entra in campo molto più deciso, rassicurato dal momentaneo pareggio del Lecce a Verona. E al ’52 arriva il goal di Alberto Gilardino servito perfettamente da Marco Rossi. Il Palermo prova a reagire riversandosi nella metà campo avversaria ma non produce particolari pericoli che arrivano invece per i genoani che in contropiede al ’70 centrano il 2-0 grazie al goal di Giuseppe Sculli, servito da un tonico Gilardino. Il 2-0 del Genoa chiude di fatto la partita e il discorso salvezza. Genoa termina il campionato con 42 punti e resta nella massima serie.

  • Genoa, un punto per la salvezza. Lecce spera

    Genoa, un punto per la salvezza. Lecce spera

    Grande attesa per l’ultimo turno di campionato che deve emettere ancora due verdetti importanti: chi andrà nell’Europa che conta? Chi sarà la terza retrocessa in serie B dopo Cesena e Novara? Stasera il campo emetterà i suoi verdetti. Ma concentriamoci sulla lotta salvezza che vede contrapposti il Genoa ed il Lecce.

    Il Genoa ha 39 punti, ben 3 in più sul Lecce allenato da Serse Cosmi; per questo stasera i salentini devono sperare in un vero e proprio miracolo calcistico. Innanzitutto i pugliesi dovranno battere in trasferta il Chievo Verona e poi dovranno sperare in una sconfitta del Genoa impegnato contro il Palermo in un Marassi a porte chiuse. Combinazione molto utopistica diranno in molti, ma si sa, il calcio è strano e le sorprese sono dietro l’angolo.

    Serse Cosmi © Marco Luzzani/Getty Images

    CHIEVO – LECCE – Stasera ore 20:45 al Bentegodi di Verona va in scena Chievo-Lecce, una delle due partite chiave per la lotta salvezza. Il Chievo ha poco da chiedere a questa sfida in quanto è già salvo con 46 punti in classifica. I ragazzi di Di Carlo sono reduci da 4 pareggi nelle ultime 5 di serie A e la vittoria in casa manca dal 7 aprile contro il Catania. A tal motivo Pellissier e compagni vogliono  chiudere la stagione con una vittoria davanti al pubblico di casa. Di diverso parere sarà il Lecce che ha bisogna assoluto di una vittoria per sperare. Tra l’altro i salentini quest’anno hanno ottenuto ben 21 punti (36 quelli totali) lontano dal Via del Mare, a conferma che la squadra di Cosmi si esprime meglio in trasferta. I giallorossi inoltre, potranno contare sull’apporto di Luis Muriel e Juan Cuadrado, tornati disponibili dopo il turno di squalifica.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO-LECCE

    CHIEVO (4-3-1-2): Puggioni; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Luciano, Rigoni, Bradley; Sammarco; Pellissier, Uribe.
    Panchina: Squizzi, Frey, Acerbi, Vacek, Hetemaj, Thereau, Paloschi. Allenatore: Di Carlo.

    LECCE (3-5-2): Benassi; Grossmuller, Carrozzieri, Esposito; Cuadrado, Blasi, Giacomazzi, Obodo, Brivio; Di Michele, Muriel.
    Panchina: Gabrieli, Tundo, Di Matteo, Giandonato, Bertolacci, Seferovic, Bojinov. Allenatore: Cosmi.

    GENOA – PALERMO – Ad inizio stagione nessun genoano avrebbe pensato di ritrovarsi invischiato fino all’ultima giornata nella lotta salvezza. Ed invece è la dura realtà che sta vivendo la Genova rossoblù da 2 mesi a questa parte. Stasera il Genoa, autore di una stagione sciagurata se si pensa al valore tecnico della rosa allestita dal presidente Enrico Preziosi, si gioca la permanenza nella massima serie. Brutto scherzo del destino per gli stessi genoani che un anno fa avevano gioito per la retrocessione incredibile dei cugini della Sampdoria. Certo è che il Grifone ha il destino nelle proprie mani ma la squadra di Luigi De Canio non potrà contare sull’apporto del pubblico dopo i fattacci di Genoa-Siena 1-4. Pubblico che comunque seguirà la squadra e la sosterrà fuori dallo stadio. Non sarà della partita Rodrigo Palacio, 19 reti e capocannoniere genoano. In avanti spazio a Giuseppe Sculli e Alberto Gilardino. Il Palermo, altra delusione di questo campionato, proverà ad opporre resistenza senza l’aiuto di un leccese doc, Fabrizio Miccoli, che non sarà della partita per via di un problema muscolare.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA-PALERMO

    GENOA (4-4-2) : Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Rossi, Belluschi, Biondini, Jankovic; Sculli, Gilardino.
    Panchina: Lupatelli, Alhassan, Carvalho, Veloso, Birsa, Jorquera, Ze Eduardo. Allenatore: De Canio.

    PALERMO (4-3-1-2): Viviano; Munoz, Milanovic, Mantovani, Pisano; Migliaccio, Barreto, Bertolo; Vazquez; Hernandez, Budan. Panchina: Brichetto, Labrin, Aguirregaray, Bacinovic, Lores, Zahavi, Mehmeti. Allenatore: Mutti

  • Udinese – Genoa, Gilardino nuova panchina, Fabbrini titolare

    Udinese – Genoa, Gilardino nuova panchina, Fabbrini titolare

    Udinese Genoa sarà una delle partite più interessanti della penultima giornata del campionato di Serie A. Infatti tutte e due le compagini in campo hanno ancora degli obiettivi da raggiungere, i padroni di casa un posto per la Champions ed i grifoni una salvezza che sembra annunciata.

    Infatti la sconfitta del Lecce in casa contro la Fiorentina ha di molto tranquillizzato l’ambiente rossoblù a cui basta un punto per raggiungere un traguardo che alla vigilia del Campionato non veniva assolutamente preventivato.

    Il compito dell’Udinese è invece molto difficile, i friulani devono assolutamente cercare di vincere e sperare che il Bologna crei del filo da torcere ad un Napoli che sembrerebbe essere la squadra più in forma di questo finale di stagione. Formazione tipo per mister Francesco Guidolin che potrà contare sulla difesa titolare con il rientro di Benatia dopo il turno di squalifica, su Diego Fabbrini che si è garantito un’altra opportunità da titolare dopo il gol vittoria di mercoledì e su un Totò Di Natale voglioso di chiudere alla grande l’ennesima stagione ricca di gol soprattutto in ottica Euro 2012.

    Alberto Gilardino ©Marco Luzzani/Getty Images

    Gigi De Canio, reduce dalla pesantissima vittoria contro il Cagliari di mercoledì scorso si affida ad un undici solido e compatto che possa sperare di amministrare le offensive bianconere e cercare al tempo stesso di pungere in contropiede. Ancora panchina per Alberto Gilardino con Palacio che sarà affiancato da Bosko Jankovic e Giuseppe Sculli. In difesa out Kaladze con Moretti a sostituire il georgiano e Belluschi in mediana a scapito di un Miguel Veloso apparso opaco nelle ultime giornate e nemmeno convocato.

    Le Formazioni di Udinese Genoa

    UDINESE (3-5-1-1) Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Pinzi, Asamoah, Fernandes, Armero; Fabbrini; Di Natale. A disposizione: Padelli, Coda, Pasquale, Fernandes, Pazienza, Torje, Floro Flores. All.: Guidolin.

    GENOA (4-5-1) Frey; Mesto, Granqvist, Moretti; Rossi, Kucka, Belluschi, Biondini, Jankovic, Sculli; Palacio. A disposizione: Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa, Sampirisi, Gilardino, Jorquera. All.: De Canio.

  • Genoa, rissa Sculli e Jankovic in allenamento

    Genoa, rissa Sculli e Jankovic in allenamento

    Dopo il triste siparietto di domenica scorsa al Marassi, con protagonisti tifosi e calciatori genoani, sono ancora i rossoblù a finire in prima pagina per episodi extra-calcistici. Nell’ allenamento di ieri, programmato per la mattina, ma rinviato a causa del mal tempo al primo pomeriggio, Sculli e Jankovic si sono resi protagonisti di una  rissa dopo un contrasto di gioco.

    Il Genoa, in ritiro già da domenica pomeriggio a Milano, non naviga di certo in acque serene. Dopo lo stop interno contro il Siena, gli uomini di De Canio, chiamato dal presidente Preziosi a sostituire Malesani, si ritrovano inguaiati in piena bagarre salvezza. Potrebbe essere questo clima di tensione e preoccupazione ad avere acceso gli animi in allenamento tra  Sculli e Jankovic. Fatto sta, che dopo alcune fasi di riscaldamento, contornate da un simpatico “torello”, a far scatenare la rissa pare sia stata un’ entrataccia del serbo nei confronti del numero 81 genoano. Sculli non ha apprezzato di buon gusto il gesto del compagno e gli si è subito scagliato contro colpendolo con un calcio. La colluttazione è proseguita poi con diverse manate in faccia da ambo le parti.

    Giuseppe Sculli © Maurizio Lagana/Getty Images

    I compagni di squadra hanno prontamente diviso i due calciatori, che dopo un breve chiarimento hanno ripreso la discussione in maniera animata. A questo punto sono intervenuti Presidente e allenatore, invitando i due ad una stretta di mano di riappacificazione, ricordando che l’unico obiettivo per cui bisogna combattere è quello della salvezza!

    Il presidente Preziosi ha commentato l’accaduto dicendo: “ Questo è un buon segno, vuol dire che siamo carichi”. Ma è chiaro che il clima in casa Genoa non sia tra i più sereni. E’ strano che lo scontro fisico-verbale sia accaduto tra due calciatori dello stesso ruolo. Che Jankovic non accetti l’esclusione perenne dopo il ritorno a Genova di Beppe Sculli? Potrebbe essere anche questa un’idea, forse la più maligna, forse la più polemica o forse semplicemente la pura realtà.

  • Genoa a porte chiuse. Stangata Lamela, 3 giornate

    Genoa a porte chiuse. Stangata Lamela, 3 giornate

    Erano attese per oggi pomeriggio le decisioni del giudice sportivo in merito alla 34esima giornata di Serie A, con particolare interesse il responso su Marassi e sulla prova tv da adottare nei confronti di Lamela.

    Per quanto riguarda il primo caso, in seguito all’interruzione in Genoa – Siena di domenica pomeriggio indotta dai tifosi genoani per oltre 40 minuti, Tosel non ha optato per la squalifica del campo decidendo di chiudere i cancelli dell’impianto genovese al pubblico per due turni, in pratica fino alla fine della stagione perchè il Genoa in queste ultime cinque giornate che mancano al termine del campionato sarà impegnato tre volte fuori casa. Porte chiuse quindi con Cagliari e Palermo. Marassi era stato teatro di una vergognosa contestazione del tifo rossoblu nei confronti della squadra con diverse centinaia di persone che dalla Gradinata Nord si erano trasferiti nei Distinti sfondando le porte di separazione tra i due settori, cominciando un fitto lancio di oggetti e di alcuni petardi in campo a scopo intimidatorio e pretendendo dai giocatori del Genoa l’umiliante e “punitiva” consegna di maglie e pantaloncini dopo la quarta rete siglata dal Siena al 53′.

    Genoa Siena, contestazione Marassi © Valerio Pennicino/Getty Images

    Richiesta alla quale i giocatori hanno dovuto sottomettersi a malincuore, una scena che sui campi di calcio non si era mai vista prima d’ora. La situazione poi è stata sbloccata grazie alla mediazione di Sculli che ha convinto i pseudo-tifosi a far riprendere il gioco senza ulteriori tensioni. Opinioni contrastanti in merito al comportamento del giocatore, alcuni hanno sottolineato la provvidenzialità del suo intervento altri invece ne hanno condannato l’atteggiamento per essere andato a trattare con persone etichettate come delinquenti (Abete, ndr).

    Grazie all’ausilio della prova tv il giudice sportivo ha inflitto tre giornate di squalifica a Erik Lamela, reo di aver sputato un avversario, Stephan Lichtsteiner, durante il posticipo di ieri sera Juve – Roma. Il gesto deplorevole del fantasista argentino non è stato sanzionato perchè non visto dal direttore di gara Bergonzi (condizione necessaria per applicare la prova televisiva). Nelle immagini viene appurato che il terzino elvetico della Juventus indica 4 con le dita (il risultato della partita) a mò di sfottò (emulando Totti in un Roma – Juve dell’8 febbraio 2004) in un battibecco con il giocatore giallorosso, Lamela gli si avvicina e sputa in direzione del giocatore bianconero cogliendolo sulla spalla. Il ventenne attaccante salterà quindi i prossimi impegni contro Fiorentina, Napoli e Chievo decisivi per la corsa al terzo posto che vale l’accesso ai preliminari di Champions o per garantire almeno l’ingresso in Europa League la prossima stagione. Non è escluso che anche la Roma punisca il giocatore con una multa salata, come affermato dal ds Walter Sabatini ai microfoni nel post partita di ieri sera.

    Infine completando il quadro degli squalificati, il giudice sportivo ha fermato per un turno Bonera del Milan, Bojan e Stekelenburg della Roma, Pasqual della Fiorentina, Mesto e Rossi del Genoa, Quagliarella della Juventus e Von Bergen del Cesena. La Fiorentina è stata costretta a pagare un’ammenda di 20 mila euro per i cori razzisti dei propri sostenitori indirizzati verso due giocatori dell’Inter e per aver sfiorato l’arbitro con una moneta lanciata in campo.

  • Video ultras fermano Genoa Siena “toglietevi la maglia”

    Video ultras fermano Genoa Siena “toglietevi la maglia”

    Domenica triste per il Genoa che oltre alla sonora e preoccupante sconfitta a Marassi contro un sempre più sorprendente Siena deve far i conti con la rabbia di un centinaio di “tifosi” che hanno pensato bene di sfogare la propria rabbia e delusione facendo ingresso in campo e costringendo quasi i giocatori a consegnare le maglie. Il calcio italiano vive ancora una volta una pagina brutta dimostrando di dover crescere ancora in tema di sportività e lealtà sportiva e nel giorno del ricordo di Piermario Morosini dà all’estero un immagine di se decisamente brutta. Il Genoa è stato per 40′ ostaggio dei suoi ultras con le forze dell’ordine costrette alla difensiva per salvaguardare gli altri tifosi sugli spalti e i giocatori costretti del Siena insieme all’arbitro Tagliavento costretti all’attesa negli spogliatoi.

    Follia ultras in Genoa Siena | © Valerio Pennicino/Getty Images
    L’estenuante trattativa condotta da capitan Rossi non ha prodotto risultati positivi tanto che molti giocatori avevano deciso di sfilare la maglia per “accontentare” gli ultrà e rassegnati volevano abbandonare il campo. Si è giunti ad una soluzione quando Sculli si è rifiutato di consegnare la sua casacca convincendo della sua ferrea voglia di continuare a giocare per salvare il Grifone. La partita così è ripresa dopo ben 50′ di attesa e per pura cronaca è terminata per 4-1 in favore del Siena di Sannino.

    Nel post partita si è ovviamente acceso il dibattito con il presidente Preziosi critico nei confronti delle forze dell’ordine per il modo di gestire una partita “calda” “Come mai c’erano solo dieci poliziotti di fronte a questa massa di 70-100 facinorosi se si sapeva bene e da giorni che la partita di oggi era ‘a rischio’?”. Scosso dall’accaduto il patron del Genoa ha voluto prender tempo prima di annunciare cosa intenderà fare per il futuro “Voglio riflettere a lungo e con calma: stasera o domani comunichero’ le mie decisioni – annuncia -. Non si puo’ essere ostaggi di questi personaggi. A loro dobbiamo dare una risposta, tutti insieme, con l’aiuto delle autorita’; ma devo delle risposte anche e soprattutto ai tanti e numerosi tifosi buoni del Genoa”. Preziosi chiede l’intervento di tutto l’ambiente. “Per me possiamo addirittura giocare le prossime gare in campo neutro, evitando la violenza e la contestazione di queste poche persone che rovinano il calcio, il Genoa e che danneggiano anche tutti gli altri buoni tifosi. Io ho l’obbligo di crederci e di non arrendermi ancora. Sono certo che possiamo salvarci. Dobbiamo pero’ saper accettare i risultati che verranno: siano essi positivi o anche negativi. Al termine del campionato, poi, tireremo le somme”.

    Video Genoa Siena Sculli sfida gli ultras
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    Per quanto riguarda l’incontro l’1-4 finale di Genoa Siena peggiora ulteriormente la situazione del Grifone mantenendo ancora aperta la volata salvezza e in molti adesso iniziano a temere in una clamorosa retrocessione emulando, ovviamente in negativo, i cugini della Sampdoria nella scorsa stagione.

    Curiosità. Mentre i tifosi del Genoa facevano vergognare l’Italia in Premier League quelli del Wolwerhampton applaudivano i propri giocatori nonostante il ko contro il City sia costato la retrocessione.