Tag: giuseppe bergomi

  • Anche i tifosi dell’Inter scaricano lo zio Bergomi

    Anche i tifosi dell’Inter scaricano lo zio Bergomi

    Un tempo lo sport come il calcio era fatto di miti e bandiere, atleti talmente speciali da diventare il simbolo d’intere nazioni e società calcistiche. Ancora oggi infatti i nonni o gli storici dello sport ricordano con passione gli anni del celebre ed indimenticabile Fausto Coppi, Bartali, oppure i celebri incontri di Rocky Marciano e Mohamed Ali, senza dimenticare le grandi imprese del grande Tornio.

    Anni difficili per l’Italia come per gran parte dell’Europa e del Mondo, in cui nazioni intere erano impegnate nel ricostruire una propria immagine e solidità economica in pieno secondo dopo guerra, anni in cui lo sport ed i suoi miti erano capaci di entusiasmare grandi e piccini.

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    Lo striscione contro Bergomi |foto dal web
    Con il tempo però il senso della bandiera è scomparso, infatti oggi l’unica forse la sola bandiera rimasta è Francesco Totti, al quale l’intero popolo giallorosso è legatissimo ed ha un profondo rispetto, memore delle gesta compiute in campo della scelta fatta, non è un  mistero che grandi club europei negli anni d’oro avrebbero fatto carte false pur di acquistare quello che la sua storia calcistica ha ribattezzato come l’ottavo Re di Roma.

    Però lo stesso sport e soprattutto il calcio moderno, in tante occasioni è stato capace di macchiarsi gratuitamente di profonde mancanze di rispetto nei confronti di quelle che un tempo erano delle autentiche bandiere, come accaduto a  Giuseppe Bergomi da tutti conosciuto come lo zio.

    Dopo una brillante carriera come giocatore, in cui vinse a soli 18 anni il Mondiale dell’ormai lontano ’82, per poi compiere con Trapattoni in panchina una folgorante cavalcata verso lo scudetto, indossando la maglia nerazzurra in 519 gare condite da ben 23 reti, l’ex difensore dal 2000 ha intrapreso la carriera da commentatore tv ed allenatore delle giovanili.

    Infatti da anni ormai lavora in coppia con il celebre Fabio Caressa, ma da sempre sia il popolo milanista che quello juventino, visto il suo illustre trascorso nell’Inter con cui vinse 1 scudetto, 1 Coppa Italia ed 1 Supercoppa italiana, non sono mai stati avari di “complementi” nei confronti dello zio.

    Ma se nel caso dei milanisti e juventini si poteva comprendere e non giustificare la propria intolleranza, per via del suo passato neroazzurro, nel caso dei tifosi interisti no. Infatti propria quella stessa curva che per tanti anni ha acclamato ed applaudito l’ex campione del Mondo, in occasione della partita con il Napoli ha esposto uno striscione a dir poco sconcertante visto quanto Bergomi ha dato all’Inter.

    Le motivazioni del gesto, risiedono nella severità dei suoi commenti nei confronti della sua ex Inter, con cui lo zio commenta le gare dei neroazzurri, però la cosa che fondamentalmente colpisce è il vedere trattato in un modo decisamente inopportuno ed antisportivo quella che per anni è stata una bandiera.

    Ciò senza dubbio non depone nei confronti di quella parte di tifoseria interista, perché l’uomo ancor prima dell’atleta che fu, va rispettato su ogni cosa, cosi come vanno rispettate le idee ed i giudizi che ogni uomo ha, per quanto diversi dai nostri possano essere, perché proprio questo ci rende civili ed umani, altrimenti saremmo come le altre specie animali del pianeta.

  • Under 21: in 4 per il dopo Casiraghi, ma Sacchi vuole Maldini

    Under 21: in 4 per il dopo Casiraghi, ma Sacchi vuole Maldini

    A pochi mesi della deludente spedizione in Sudafrica l’Italia vive ancora una clamorosa e mortificante debacle con l’Under 21 sconfitta mestamente in Bielorussia con un netto tre a zero dicendo addio anzi tempo all’Europeo e alle Olimpiadi del 2012.

    Gli azzurrini, nonostante i tanti talenti in rosa, hanno dimostrato una scarsa confidenza con partite di una certa importanza evidenziando limiti caratteriali e di tenuta che con ogni probabilità costeranno la panchina a Pierluigi Casiraghi.

    L’ex attaccante di Juventus e Lazio paga forse più dei suoi demeriti quei sciagurati minuti iniziali, ma il nuovo staff tecnico-dirigenziale vorrà adesso dare una sterzata ripartendo con un nuovo progetto e un nuovo modo di sincronizzare le giovani nazionali azzurre.

    Tra i papabili ci sono Zoratto e Zola, uomini che rappresenterebbero la continuità grazie alle loro esperienze in azzurro, alla guida dell’Under 19 il primo e come vice di Casiraghi il secondo. Costacurta e Bergomi gli altri papabili, ma una indiscrezione raccoltà da Alfredo Pedullà vorrebbe Arrigo Sacchi pronto a convincere Paolo Maldini a guidare gli azzurrini dando lustro ed esperienza al nuovo corso azzurro.

  • Inter: Zanetti rinnova fino al 2012. Con la Juve 500 presenze in campionato

    Nonostante i 37 anni di età, il capitano inossidabile dell’Inter, Javier Zanetti secondo il Corriere dello Sport rinnoverà di un altro anno con la società nerazzurra il proprio contratto, attualmente in scadenza a giugno 2011, fino al 2012.

    Il centrocampista argentino, da 15 anni nel club nerazzurro, si appresta a tagliare il traguardo delle 500 presenze in campionato, tutte con la maglia dell’Inter, nella sfida di venerdì sera contro la Juventus. Inoltre si avvicina a battere un altro record: dopo quello delle presenze senza saltare nessun match di 137 partite giocate consecutivamente ed interrotto per squalifica sabato scorso contro il Bologna, quello delle presenze in Serie A con la maglia nerazzurra detenuto da Bergomi (519).

  • Mediaset e Sky nella bufera. Gli abbonati accusano Caressa, Bergomi e Longhi e Piccinini di esser filo interista

    Nelle rete rimbalza ormai da un paio di giornate la protesta degli abbonati alla pay-tv di Mediaset Premium e Sky sul modo di commentare le partite, la coppia di Sky composta da Caressa e Bergomi e i telecronisti principe di Mediaset Longhi e Piccinini vengono accusati di esser filo interisti nella loro telecronaca condizionando la posizione dei tifosi e generando cosi una sorta di idea di vittimismo in essi.

    Gli episodi di discussione sono gli stessi per le due emittenti si va dalla prima giornata: quando i telecronisti non hanno enfatizzato la mancata espulsione di Materazzi e un rigore inesistente concesso a Milito contro il Bari, mentre è stata vivisezionata la rete annullata alla Lazio contro la Juventus. Il turno infrasettimanale ha poi contribuito ad alzare il tenore della polemica, se avete la possibilità di rivedere le telecronache in Inter-Napoli il gol in fuorigioco di Milito viene passato subito da regolare, per poi passare a dubbio e alla fine difficile da vedere. In maniera diversa viene valutato il gol regolare di Iaquinta che solo all’ennessima moviola si è potuto dire che forse l’attaccante era avanti con il braccio.

    Siamo solo alla quinta giornata e la polemica è già alle stelle con i protagonisti tutt’altro che orientati a placare i toni, Ferrara protesta per i gol annullati contro il Genoa, Mourinho sceglie il silenzio per manifestare la sua disapprovazione ma è Materazzi a voler fare il moralizzatore richiamando il presidente Nicchi ad una equità di comportamenti nel descrivere gli episodi e polemizzando sulla mancata espulsione di Felipe Melo per insulti all’arbitro.

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