Tag: giudice sportivo

  • Genoa, perché non squalificare anche il campo?

    Genoa, perché non squalificare anche il campo?

    Chiariamo subito ogni dubbio il titolo scelto è ironico anche se ovviamente, viste le inquietanti decisioni del Giudice Sportivo, da ridere c’è molto poco. Il Genoa si ritrova dopo un big-match, perché questo doveva essere una partita tra la seconda classificata e la terza, senza un punto, con una gestione della partita discutibile, un finale rusticano ed ora anche con squalifiche pesanti ed inopportune. Sia chiaro, la stessa cosa in parte vale anche per la Roma, anche se in saccoccia mette tranquillamente tre punti e le squalifiche ricevute creano un danno minore rispetto a quelle che riceve il Grifone pur commettendo o no, atti di pare gravità.

    Il titolo è riflessivo e cerca di porre una questione importante, se le regole esistono vanno rispettate e se non vengono rispettate è giusto che siano punite a termini di regolamento con aggravamenti in caso di recidività. Genoa-Roma poteva essere una grandissima partita, tra le due squadre che forse offrono il più bel calcio in questo momento ed invece……protagonista diventa Banti. La domanda nasce già dalla designazione arbitrale perché lui? Trattandosi di un big-match fossero state altre due contendenti avremmo avuto ben altro nome e forse Banti lo avremmo visto quale assistente, il concetto vale anche per l’altro big-match di giornata ovvero Juventus-Sampdoria arbitrata da Doveri, ma essendoci stati danni ininfluenti la cosa passa inosservata.

    Già questo è un punto fermo, gli arbitri dovrebbero essere selezionati in proporzione alla gara che devono arbitrare sia che vale lo scudetto, sia che vale la retrocessione, per fare un esempio Rizzoli,  Rocchi o Mazzoleni non avrebbero perso di mano la partita, ma nemmeno il più in forma Russo. Ci sono invece arbitri che come la gramigna rovinano il prato verde, Tagliavento per esempio nessuno capisce come ancora possa essere nella lista in Serie A. Un calo di forma è normale per un essere umano, ma il designatore dovrebbe conoscerli, se poi il periodo è medio-lungo allora è inadeguato lo stesso designatore che di fatto non fa il proprio dovere.

    L’errore sull’espulsione di Perin da parte di Banti ci può stare, considerando la velocità dell’azione e la conseguente decisione arbitrale, anche se in campo aperto (Nainggolan è davanti a Perin con solo altri tre giocatori in area) ci sono un guardalinee ed un addizionale di porta che dovrebbero dire all’arbitro “Guarda è rigore ma non è espulsione perché ci sono due giocatori del Genoa davanti alla linea di porta”. Questo è il secondo punto fermo, perché vuol dire che la collaborazione tra la squadra arbitrale non funziona e di fatto condiziona la gara. Ad un’espulsione si può sopperire ma se è il portiere a lasciare il campo con un rigore la penalizzazione è sempre doppia e se poi è figlia di un errore diventa grave…

    Il gol della Roma è regolare, anche se prima Ljajic fa una simulazione in area non sanzionata dall’arbitro che fermando il gioco avrebbe fatto rientrare  la difesa rossoblù. Qui va detto che Banti nella ripresa non sanziona Pinilla per la stessa infrazione in area giallorossa, mentre discute e s’infuria quando si simula a centrocampo, quindi è coerente ma condizionato evidentemente.

    Il resto della partita a livello gestionale da parte dell’arbitro è discutibile, così come l’annullamento del gol genoano nei minuti di recupero ma fanno parte della solita diatriba sulla sudditanza sulla quale non entriamo perché anche in questo caso è soggettiva, ci sono arbitri per natura casalinghi, pro grandi giocatori e altri “sudditi” solo la statistica diche chi è chi.

    Holebas esce dal campo di Marassi | Foto Twitter
    Holebas esce dal campo di Marassi | Foto Twitter

    Veniamo ai minuti finali, c’è uno stadio intero che diventa incandescente (tra il primo ed il secondo tempo è stato espulso anche Gasperini e il pubblico non sa il perché), vede la propria squadra che merita il pareggio, lo ottiene gli viene annullato. Perotti rifila un calcione a Holebas che s’infuria, parapiglia che arbitro e collaboratori non vedono le squadre escono dal campo sotto un fitto lancio di oggetti Garcia ed un altro dirigente giallorosso se la prendono con qualcuno nel tunnel ed Holebas con il dito medio fa un gestaccio ai settore distinti dello stadio.

    Terzo punto fondamentale, il nervosismo ambientale è derivato dall’arbitro ed il giudice sportivo dovrebbe tenerne conto, invece sanziona pesantemente Perotti con quattro giornate lasciando stare per esempio Totti che scalcia “amichevolmente” Bertolacci mentre è a terra e anche in questo caso se si tratta di un gesto amichevole lo sanno Totti e Bertolacci ma il resto dello stadio no e quindi s’innervosisce così come ci domandiamo come lo abbia interpretato Banti. Tutte cose non considerate dal Giudice Sportivo.totti calcio

    Quarto punto fermo Garcia , sulla base di una dichiarazione spontanea di uno steward dello stadio che non è un tesserato F.I.G.C., pare abbia tentato di dare uno schiaffo all’addetto al servizio d’odine. Ci domandiamo da quando la Procura Federale considera le affermazioni dei non tesserati come prova e se così è ne conseguiranno presumiamo molte altre le prossime giornate, inoltre se Gasperini, reo di aver protestato è stato sanzionato con espulsione ed ammonizione con diffida ci domandiamo se, una volta rese prove le dichiarazioni dello steward sono congrue solo due giornate di squalifica per il tecnico francese, considerando che un non tesserato per lo stesso reato riceve il DASPO.

    Quinto punto fermo Holebas, al pari di Totti che per altro è recidivo a tali comportamenti, non dovrebbe essere punito con una sanzione maggiore rispetto ad una sola giornata di squalifica visto che in quel momento per un tifoso genoano quel gesto è ben più pesante di un calcio a gioco fermo?

    Sesto punto fermo, Preziosi è abitudinario a rilasciare dichiarazioni a fine partita dalla tribuna le parole usate sono certamente mal pesate ed espresse in modo supponente, tuttavia sono le parole dette a caldo da un dirigente che da anni rilascia dichiarazioni sanguigne e poco “politiche”, prendere o lasciare non c’è bisogno di fare polemiche, infatti a mente fredda è tornato sui suoi passi.

    Settimo punto fermo e più importante, tutti i precedenti punti compreso il senso del titolo hanno un comune denominatore, Banti, non ci risulta di aver letto o carpito una qualsiasi presa di posizione o provvedimento disciplinare per chi ha cominciato lo scempio, si trattava di un big-match e come capitò a Rocchi dopo Juventus-Roma ci si aspettava una reazione simile dalla A.I.A. che invece evidentemente non solo nella designazione ma anche nelle reazioni non considera una delle due squadre una big trascurando il dato sportivo, la classifica. Altro fatto che farà sempre innervosire un tifoso di calcio.

    Ultima considerazione, e qui torniamo al titolo, Marassi vive le partite in una maniera particolare d’accordo, è capace di essere il dodicesimo uomo in campo quando gira bene al pari di quando gira male, tuttavia non è possibile che quando avvengono situazioni contrarie e penalizzanti, e nessuno lo nega, si crei una situazione da lancio di oggetti in campo e aggressioni verbali continue nei confronti di chi rappresenta altri colori. Considerando la recidività del pubblico genoano in tal senso ci stupisce che sia stata sanzionata solo una diffida e non una squalifica del campo ma sarebbe stato il colmo di una depauperazione che continua dal fischio iniziale di Genoa-Roma.

    La Serie A di certo non ha bisogno per risollevarsi di situazioni di questo tipo ma aveva e ha bisogno di grandi e belle partite che si possano giocare senza condizionamenti di alcun tipo dall’inizio alla fine.

  • Roma, respinto il ricorso, confermata la squalifica di 3 turni per Destro

    Roma, respinto il ricorso, confermata la squalifica di 3 turni per Destro

    La Corte di  Giustizia Federale ha deciso di respingere il ricorso della Roma contro le 3 giornate di squalifica inflitte, con la prova Tv,  all’attaccante giallorosso per una botta al volto al difensore del Cagliari Astori durante la sfida tra i rossoblù e la Roma di due giornate fa.

    La vicenda era partita quando il Giudice Sportivo aveva chiesto informazioni all’arbitro della gara che via mail aveva così risposto, come si legge nel comunicato ufficiale sul sito della Lega Serie A:

    “In riferimento alla gara Cagliari-Roma da me diretta in data 06-04-2014 comunico, su richiesta del Giudice Sportivo, che né io né i miei collaboratori abbiamo visto l’episodio relativo alla manata di Destro”

    Sempre nella stessa giornata l’arbitro nuovamente interpellato per ulteriori chiarimenti aveva, si legge ancora nello stesso comunicato, risposto così:

    “In riferimento alla gara Cagliari-Roma da me diretta in data 06-04-2014, su richiesta del Giudice Sportivo in merito all’episodio Destro-Astori e ad integrazione di quanto comunicato con mia precedente mail, specifico che: ho accordato un calcio di punizione diretto a favore del Cagliari per una trattenuta (normale fallo di gioco) commessa dal calciatore Destro ai danni di Astori. La successiva manata di Destro non è stata vista né da me né dai miei collaboratori”.

    Mattia Destro
    Mattia Destro

    Confermato che il fatto era sfuggito ad arbitro ed ai suoi collaboratori ed essendo stato considerato quello di Destro come gesto di condotta violenta, si presupponevano tutte le possibilità di utilizzo di Prova Tv e quindi il Giudice Sportivo decideva di punire l’attaccante della Roma con 3 turni di squalifica.

    La Roma si era presentata oggi con il l Dg Mauro Baldissoni e l’avvocato Conte, presso la sede della Corte di Giustizia Federale con un corposo dossier per dimostrare che la Prova Tv non doveva essere applicata. La convinzione era quella di poter vedere annullata la sanzione in quanto secondo la tesi giallorossa il fatto era stato visto e giudicato dall’arbitro e per questo non sussisteva la possibilità di utilizzare la prova televisiva.

    Così non è stato e quindi Destro dovrà scontare la squalifica nella trasferta di Firenze, nella gara interna con il Milan e nella trasferta di Catania. Il calciatore tornerà a disposizione di Rudi Garcia alla 37° giornata quando la Roma ospiterà all’Olimpico la Juventus.

     

     

     

     

  • Destro, 4 turni di stop. Nazionale a rischio?

    Destro, 4 turni di stop. Nazionale a rischio?

    La stangata era plausibile, ed era nell’aria: Mattia Destro dovrà osservare uno stop di quattro giornate in campionato a seguito della decisione del giudice sportivo Tosel per applicazione della prova televisiva in seguito all’episodio accaduto in Cagliari-Roma di domenica scorsa, quando l’attaccante giallorosso ha commesso un fallo (una manata) ai danni di Astori, non vista dal direttore di gara Davide Massa anche perchè dal suo referto di gara non risulta alcuna menzione in proposito all’episodio Destro-Astori. Tre giornate per la prova Tv ed una giornata per somma di ammonizioni, quattro in totale, appunto: niente Atalanta, Fiorentina, Milan e Catania. Nelle motivazioni che hanno portato alla decisione del Giudice Sportivo Tosel si evince il giudizio di condotta violenta in relazione alla volontarietà del gesto, della delicatezza della zona colpita (il capo) e dei concreti effetti del colpo inferto evidenziati dal brusco spostamento del capo di Astori.

    Destro, 4 turni di stop | foto da web
    Destro, 4 turni di stop | foto da web

    Una perdita pesante per la Roma di Garcia soprattutto nell’ottica del difficile inseguimento alla Juventus capolista, ora a quota +8, che costringerà i giallorossi a privarsi del loro attaccante più prolifico, a quota tredici reti in campionato (uno ogni 86 minuti). L’aspetto da sottolineare, poi, è che questa pesante squalifica giunge per Destro come un fulmine a ciel sereno, quando sembrava stesse attraversando un momento d’oro, che lo proiettava a pieno diritto tra le certezze di Cesare Prandelli in vista dei Mondiali di Brasile. In tal senso, però, alla luce del Codice Etico promosso e applicato dal commissario tecnico, se la squalifica di Destro sarà confermata anche dopo il ricorso contro la decisione del Giudice Sportivo presentato in queste ore dalla Roma, l’attaccante dovrà necessariamente saltare lo stage della Nazionale previsto a Coverciano per il prossimo 14 e 15 di Aprile.

    Questo non significa automaticamente che la convocazione di Mattia Destro possa essere a rischio, anche considerando il suo attuale momento di forma, ma che l’entourage di Prandelli dovrà considerare la sua posizione. Per ora, sembra probabile che Mattia Destro salterà lo stage di Coverciano ma il Club Italia potrebbe consentirgli di svolgere i test fisici previsti nella due giorni al termine delle quattro giornate di squalifica in modo da “aggirare il problema”. D’altronde non è possibile rinunciare tanto facilmente al capocannoniere del campionato.

  • Giudice sportivo, stangata Viola: 4 turni a Borja Valero

    Giudice sportivo, stangata Viola: 4 turni a Borja Valero

    Sono giunte le decisioni del giudice sportivo Tosel in merito ai provvedimenti disciplinari per le prossime giornate di campionato e, in alcuni casi, si tratta di vere e proprie stangate decise a seguito di episodi accaduti in campo. In particolare, ad essere fortemente colpita è la Fiorentina, che vedrà diversi calciatori squalificati così come il tecnico Vincenzo Montella. La decisione più pesante riguarda Borja Valero della Fiorentina, squalificato per 4 giornate a seguito dell’episodio che lo ha visto protagonista nel Monday Night contro il Parma: Borja Valero ha, infatti, spinto “reiteratamente e con veemenza” un calciatore avversario a gioco fermo; inoltre, all’atto del provvedimento di espulsione, ha spinto anche il direttore di gara ponendogli una mano sulla spalla. Due giornate di squalifica, invece, sono state assegnate dal giudice sportivo a Sardo del Chievo Verona per aver rivolto espressioni ingiuriose nei confronti del Direttore di gara e dei suoi assistenti nel contestare il loro operato in campo. Una giornata di stop, a seguito dell’espulsione rimediata, è stata attribuita al giocatore della Fiorentina Diakhite (per doppia ammonizione), Lopez della Sampdoria, Munari del Parma.

    Una giornata, a seguito dell’ammonizione rimediata da diffidati, va a Luca Toni del Verona, ad Arturo Vidal della Juventus – che salterà il big match contro il Milan – Albiol del Napoli, Bergessio del Catania, Costa della Sampdoria, Da Silva del Genoa, Domizzi dell’Udinese, Ekdal del Cagliari, El Kaddouri del Torino, Higuain del Napoli, Muntari del Milan, Palombo della Sampdoria, Pizarro della Fiorentina.

    Giudice sportivo, 4 turni a Borja Valero | foto da web
    Giudice sportivo, 4 turni a Borja Valero | foto da web

    Fra gli allenatori, il giudice sportivo ha decretato una giornata di squalifica a Bertini del Cagliari e, come detto, a Vincenzo Montella della Fiorentina che – come viene riportato nel verbale del giudice sportivo Tosel – “al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, indirizzato un’espressione insultante al Direttore di gara rivolgendosi ad un Arbitro addizionale”.

    Punizioni pecuniarie consistenti, poi, per molte società: 50 mila euro alla Roma a causa di alcuni tifosi che hanno cercato di abbattere un cancello attiguo ai tornelli dello stadio; 25 mila euro di ammenda alla Juventus per gli striscioni esposti da alcuni tifosi bianconeri e irridenti nei confronti della tragedia di Superga; 10 mila euro di ammenda per la Sampdoria a causa del lancio di oggetti da parte di alcuni tifosi in direzione di un assistente dell’arbitro; 3 mila all’Inter a causa dell’accensione di due fumogeni e dell’esplosione di un petardo ad opera di alcuni tifosi nerazzurri.

  • Cosa ha detto a Banti Mario Balotelli? Salterà solo il Bologna?

    Cosa ha detto a Banti Mario Balotelli? Salterà solo il Bologna?

    Una follia che potrebbe costare caro, ma forse non carissimo. Il secondo giallo rimediato da Mario Balotelli a partita conclusa contro il Napoli avrà certamente ripercussioni  per la sfida di mercoledì contro il Bologna (altro…)

  • Cambiasso, un solo turno di stop per fallo su Giovinco

    Cambiasso, un solo turno di stop per fallo su Giovinco

    L’attesa per le decisioni del giudice sportivo era concentrata soprattutto sul provvedimento disciplinare riferito al centrocampista argentino dell’Inter Esteban Cambiasso, protagonista di un bruttissimo fallo durante Inter-Juventus di sabato scorso, ai danni di Sebastian Giovinco quando la gara era ormai praticamente terminata ed il punteggio era fissato sul risultato di 1-2 per la Juventus. Cambiasso era entrato da pochi minuti in campo e, preso dalla trance agonistica, ha effettuato tale entrataccia con piede a martello sulla caviglia del numero dodici juventino che gli è costata inevitabilmente il cartellino rosso diretto da parte dell’arbitro Rizzoli: un simile fallo, di certo, non rientra nel suo “stile” considerando che si tratta della prima espulsione rimediata nella sua lunga esperienza di nove stagioni in serie A. Come si suol dire, “gli sono saltati i nervi” anche a causa del nervosismo per la sconfitta che stava maturando e, data la precedente condotta irreprensibile, si è tentato di giustificarlo a fine gara, anche perchè lui stesso ha prontamente ammesso la sua responsabilità e si è subito recato nello spogliatoio della Juventus a scusarsi con Sebastian Giovinco e con tutta la squadra.

    Cambiasso solo un turno di stop | ©  Claudio Villa/ Getty Images
    Cambiasso solo un turno di stop | © Claudio Villa/
    Getty Images

    In tal senso, lo stesso Antonio Conte che si trovava nei pressi della linea di bordo campo dove è avvenuto il fallo, si è prontamente avvicinato a Cambiasso per sottrarlo alla furia dei suoi giocatori, ovviamente infastiditi e irritati dall’entrata tanto violenta su Giovinco e, fortunatamente – considerando il fatto che il piede d’appoggio colpito sia scivolato piuttosto che rimanere piantato sul terreno di gioco – non vi è stata nessuna grave conseguenza per la Formica Atomica che dopo qualche minuto di  comprensibile spavento si è prontamente rialzato e, probabilmente anche in virtù di questo, il giudice sportivo ha deciso di “graziare” Esteban Cambiasso comminandogli una sola giornata di squalifica tenendo conto del suo mea culpa a caldo, pur riconoscendo il “grave fallo di giuoco commesso” ma senza considerare l’aggravante della condotta violenta che, invece, avrebbe determinato almeno tre turni di stop.

    Sia nel referto del direttore di gara Nicola Rizzoli che nella decisione del giudice sportivo, si è dunque voluto premiare con una punizione così leggera – e contraria alle previsioni – il fair play e l’ammissione dell’errore con tanto di conseguenti pubbliche scuse ma, così facendo, si rischia di lasciare un pericoloso quanto insidioso precedente considerando che, un fallo di simile violenza, è stato punito con una sola giornata di squalifica al pari di chi viene squalificato perchè viene espulso con doppia ammonizione oppure per un’ammonizione ricevuta da diffidato come nel caso, in questa giornata, dei due difensori della Juventus Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini (che salteranno il prossimo match con il Pescara), Stefano Lucchini e Andrea Consigli dell’Atalanta, ed Eder della Sampdoria.

    In casa Inter, inoltre, il giudice sportivo ha inferto una multa da 20 mila euro alla società a causa di un coro razzista rivolto dai tifosi ad un giocatore juventino attorno al minuto 45 del primo tempo, ed un’ammonizione con diffida e 5 mila euro di multa per  il team manager Ivan Ramiro Cordoba per aver contestato al 15′ del secondo tempo “platealmente l’operato dell’arbitro uscendo dall’area tecnica”. 

  • Montervino, 6 giornate di stop dopo Aversa

    Montervino, 6 giornate di stop dopo Aversa

    Stangata del giudice sportivo di Lega Pro per Francesco Montervino, centrocampista della Salernitana resosi protagonista nel derby contro l’Aversa Normanna di un increscioso episodio, che gli è costato sei giornate di squalifica. Dopo la sua rete decisiva per la vittoria della Salernitana, infatti, Montervino ha raggiunto la tribuna dove sedevano i tifosi avversari dell’Aversa ed ha iniziato a rivolgere al loro indirizzo, come si legge nel referto del giudice sportivo, “frasi ingiuriose, gesti volgari e sputi”: un atteggiamento ovviamente poco consono che, in un ipotizzato rapporto di causa-effetto, avrebbe surriscaldato gli animi all’interno dello stadio e provocando, di riflesso, incidenti tra le opposte tifoserie con il conseguente ferimento di tre carabinieri in servizio di sicurezza. Un comportamento irresponsabile che non poteva avere una minore punizione di sei turni di squalifica considerando che – a caldo – qualcuno aveva anche ipotizzato il Daspo per lui o, comunque, un “provvedimento durissimo” Non si è giunti a questo, ma la squalifica di sei giornate è comunque un provvedimento “importante”, aggravato anche dall‘ammenda di quindici mila euro per il club granata presieduto da Claudio Lotito: Francesco Montervino, quindi, potrà tornare in campo soltanto nel mese di Marzo ma, attorno alla sua posizione, crescono le polemiche e le considerazioni che coinvolgono anche Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori.

    Montervino, sei turni di stop per il dopo Aversa | © Maurizio Lagana/Getty Image
    Montervino, sei turni di stop per il dopo Aversa | © Maurizio Lagana/Getty Image

    L’ex giocatore della Roma ed attuale numero uno del sindacato calciatori, infatti, pur riconoscendo l’errore di Montervino rileva che il problema degli incidenti avvenuti tra tifosi nel corso della gara non può essere imputata interamente a Montervino, considerando che “il clima era già surriscaldato” con episodi di sputi (ebbene si) da parte dei sostenitori dell’Aversa all’indirizzo dei giocatori della Salernitana nel riscaldamento pre-gara, cui sarebbe poi seguita la “vendetta” di Montervino al momento del gol realizzato. In ogni caso, però, data la gravità dell’episodio, Damiano Tommasi sottolinea l’importanza di una seria riflessione sul comportamento del giocatore da parte dell’intera Assocalciatori, “lavorando sulla responsabilità in campo dei nostri associati”.   Per ora, prima della sentenza del giudice sportivo, erano giunte le parole di pentimento di Francesco Montervino, ma anche una parziale difesa del suo comportamento, con il centrocampista della Salernitana che aveva dichiarato di scusarsi con l’Aversa perchè “non volevo offendere, i fatti sono stati stravolti, non ho insultato nessuno“.

    Inoltre, alcune voci interne allo spogliatoio della Salernitana avevano fatto trapelare possibili ipotesi sul “movente” del comportamento di Montervino, che nel corso del primo tempo sarebbe stato oggetto di pesanti insulti personali da parte dei tifosi dell’Aversa, che lo avrebbero infastidito ancora di più considerando la presenza della sua famiglia in tribuna. Lo stesso Montervino, che nel corso della gara in questione ha poi subito un’espulsione per doppia ammonizione, ha voluto sottolineare ancora la sua “non scorrettezza” e la riprova del suo atteggiamento “corretto e sportivo” evidenziando che, al momento  della sua espulsione, i giocatori avversari gli avrebbero stretto la mano. Per ora, però, le sei giornate non sembrano in discussione nonostante la Salernitana ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la stangata del giudice sportivo.

    Video dell’esultanza “incriminata di Francesco Montervino durante il derby tra Salernitana e Aversa Normanna:

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  • Juve e Napoli sanzionate dal Giudice Sportivo

    Juve e Napoli sanzionate dal Giudice Sportivo

    Il Giudice Sportivo ha inflitto a Juve e Napoli delle ammende per i fatti accaduti durante il big match giocato sabato sera allo Juventus Stadium e vinto dalla Juve 2-0. In particolare il Napoli ha ricevuto 7mila euro di ammenda per i danni che i tifosi partenopei hanno procurato allo Juventus Stadium e altri 10mila euro ‘per avere un suo collaboratore addetto al magazzino, all’inizio della gara, nel recinto di giuoco, colpito con uno schiaffo al volto uno steward’. Anche la Juve ha ricevuto un’ammenda di 7mila euro a causa di un coro insultante che i suoi tifosi hanno intonato nei confronti della tifoseria avversaria al 25′ del secondo tempo. Queste quindi le sanzioni che il Giudice Sportivo ha voluto comminare in merito a quanto successo in Juve-Napoli, l’attesa di 2 settimane per un match importante ma non decisivo ai fini della classifica non ha fatto altro che aumentare la pressione intorno ai rispettivi ambienti.

    Tifosi Juve
    Tifosi Juve © Marco Luzzani/Getty Images

    Sul campo ha vinto la Juve, fuori dal campo è successo un pò di tutto, basti pensare all’episodio che ha visto protagonista un giornalista della Rai, tale Giampiero Amandola. In un servizio mandato in onda per il tg3 del Piemonte, Amandola ha chiaramente leso l’immagine dei napoletani di tutto il mondo. La Rai ha annunciato ieri di aver sospeso Amandola, per il quale è stato aperto un procedimento disciplinare.

    Detto questo certamente nell’ultimo weekend calcistico l’Italia ha dimostrato nuovamente di essere un paese dove la cultura sportiva non abbonda anzi. Il calcio si sa da sempre unisce e divide le persone, ma queste dovrebbero imparare a non trovare nel calcio un motivo di rivalsa sociale, a rispettare gli altri e le cose degli altri, a non ledere la dignità altrui. Insomma ci vorrebbe più rispetto per tutti da parte di tutti.

  • Cagliari-Roma ufficiale lo 0-3 a tavolino

    Cagliari-Roma ufficiale lo 0-3 a tavolino

    Dopo il rinvio a data da destinarsi disposto dalla Prefettura per Cagliari-Roma, prevista per la quarta giornata di serie A, e le conseguenti ipotesi connesse al “se, come, quando e dove” far giocare il match, è giunta la notizia ufficiale della sconfitta a tavolino per la squadra rossoblu con punteggio di 0-3 a seguito della decisione del giudice sportivo. In tal senso, Tosel ha motivato il suo provvedimento definendo come “provocatoria” l’iniziativa assunta dalla società Cagliari, che ha costituito una “palese violazione” delle norme che impongono alle Società l’osservanza delle disposizioni emanate in materia di pubblica sicurezza.

    Quanto stabilito dalla giustizia sportiva, dunque, risulta come la diretta punizione del club sardo che paga le colpe del suo presidente Massimo Cellino, il quale con la sua condotta ha influito in maniera “diretta ed esclusiva” sull’impossibilità di far disputare regolarmente il match. Infatti, nonostante l‘inagibilità dello stadio Sant’Elia accertata da diversi sopralluoghi delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco, il presidente rossoblu aveva invitato i tifosi abbonati a recarsi ugualmente allo stadio, contravvenendo alla decisione di far disputare la partita a porte chiuse e, di fatto, tale circostanza ha indotto al rinvio della gara, danneggiando gli stessi tifosi ma anche la squadra ospite.

    Gli spalti dell’inagibile Sant’Elia di Cagliari | © Enrico Locci/Getty Images

    Proprio il tal senso, la stessa As Roma aveva subito deciso di definirsi “parte lesa”  presentando reclamo alle autorità sportive competenti al fine di ottenere la vittoria a tavolino, con il direttore generale giallorosso Franco Baldini che ha definito tale decisione “non come una scelta ma come un obbligo” per tutelare gli interessi della società, della squadra e dei suoi tifosi.

    Alla posizione assunta dalla Roma e dal dg Baldini aveva replicato lo stesso presidente Cellino, apostrofando come “avvoltoio” il dirigente giallorosso ed accusandolo di voler approfittare della situazione di difficoltà del suo club per ottenere una vittoria “non sul campo”, rigettando al mittente le accuse di aver causato il rinvio della partita e, per tal motivo, il Cagliari presenterà ricorso nei prossimi tre giorni a disposizione, come già annunciato dal suo legale l’avvocato Mattia Grassani. La posizione del Cagliari, infatti, era già ben delineata dalla giornata di ieri, quando il club ha diramato un comunicato ufficiale per affermare come fosse contrario all’intervento della giustizia sportiva nel merito della questione – “perchè la gara non è mai stata giocata per ordine del Prefetto”.

    Tuttavia, non era pensabile che tale situazione potesse venir risolta diversamente da quanto avvenuto proprio a causa del comportamento irresponsabile di Cellino: mai prima d’ora era accaduto che un dirigente di un club intervenisse, direttamente o indirettamente, nel rendere impossibile lo svolgimento di un match e, dunque, la decisione di Tosel va anche nella direzione di una dura stigmatizzazione di simili atteggiamenti, punendo la squadra per punire il suo “numero uno”, oltre che per evitare di creare un pericolosissimo precedente.

    Inoltre, proprio per approfondire la posizione di Massimo Cellino, lo stesso giudice sportivo Tosel ha deciso di trasmettere copia degli atti al Procuratore Federale Stefano Palazzi, affinchè possa analizzare e valutare per quanto di sua competenza la posizione assunta dal presidente cagliaritano nella vicenda: il presidente rossoblu, in tal senso, rischierebbe di essere deferito oltre che di vedersi comminare altri provvedimenti disciplinari da parte della giustizia sportiva.

  • Fischi all’inno nazionale, Napoli multato

    Fischi all’inno nazionale, Napoli multato

    Il Giudice Sportivo ha sanzionato il Napoli con un’ammenda di 20 mila euro a causa dei fischi dei suoi tifosi durante l’esecuzione dell’inno nazionale ad opera di Arisa. Sanzione giusta ma che non cancella l’episodio deplorevole accaduto allo stadio Olimpico di Roma domenica scorsa durante la finale della Tim Cup 2011/2012.

    Prima dell’inizio di Juventus-Napoli la cantante Arisa ha fatto il suo ingresso in campo per cantare l’inno italiano. Alcuni sostenitori partenopei hanno turbato l’esecuzione dell’inno con ininterrotte bordate di fischi. Episodio davvero da dimenticare che non può essere giustificato nonostante sia alla luce del giorno la situazione particolare che vive l’Italia negli ultimi mesi. L’inno nazionale deve essere un momento di aggregazione di tutto il popolo italiano.

    Arisa canta l'inno nazionale © Claudio Villa/Getty Images

    Per fortuna gli stessi tifosi che hanno fischiato l’inno di Mameli sono rinsaviti pochi minuti dopo quando lo stadio ha tenuto un minuto di silenzio in onore della ragazza uccisa nell’attentato di Brindisi e dei 7 morti a causa del terremoto che ha colpito l’Emilia. Alla luce di questo si è intuito che quei fischi erano di malcontento verso chi rappresenta il popolo italiano e non a caso allo stadio Olimpico domenica scorsa erano presenti tantissime autorità dello Stato.

    Ritornando alla sanzione comminata dal Giudice Sportivo al Napoli, la multa di 20 mila euro è scaturita non solo per i fischi all’inno ma anche per il fatto che alcuni sostenitori partenopei durante lo svolgimento della partita hanno lanciato numerosi fumogeni, petardi e bengala nel proprio settore, nel recinto e sul terreno di gioco. Stesso dicasi per i tifosi della Juventus e ciò costerà alla società di Andrea Agnelli una multa di 10 mila euro. Oltre alle ammende per le due società finaliste di Tim Cup il Giudice Sportivo ha sanzionato con tre giornate di squalifica il calciatore della Juventus Fabio Quagliarella, reo di aver colpito con una gomitata al volto il calciatore del Napoli Salvatore Aronica. Una giornata di squalifica invece per Marco Borriello e Marco Storari in quanto erano diffidati e hanno ricevuto la seconda sanzione durante la finale.