Tag: Giro d’Italia

  • Impresa Rubiano a Porto S.Elpidio, Malori in rosa

    Impresa Rubiano a Porto S.Elpidio, Malori in rosa

    Il colombiano Miguel Angel Rubiano ha vinto la sesta tappa del Giro 2012 grazie ad una azione spettacolare partita sin dai primi km della tappa, secondo e nuova maglia rosa, l’italiano della Lampre Adriano Malori con il polacco  Michal Golas, a completare il podio di una delle tappe più belle della storia del Giro.

    L’ultima volta che l’arrivo della corsa rosa fu a Porto S.Elpidio s’impose Mario Cipollini nel 1992, ma oggi le ruote veloci non hanno avuto scampo con Rubiano, autore di una vera e propria impresa.

    Lo scalatore dell’Androni-Venezuela è il promotore della fuga di giornata assieme a Michal Golas, Pablo Lastras e Cesare Benedetti con la Liquigas di Ivan Basso e la Farnese Vini a tirare la fuga. Il primo ad arrendersi dei fuggitivi è lo sfortunatissimo Pablo Lastras che al km 92 è autore di una rovinosa caduta che lo costringe al ritiro. A 62 km dal traguardo sono otti i corridori in fuga: Malori, Dyachenko, Bauer,  Smukulis, Rubiano Chavez, Golas, Benedetti e Roberts con il gruppo della maglia rosa distanziato di oltre sei minuti. Il colombiano Chavez si dimostra il più pimpante degli attaccanti conquistando tutti i gran premi di montagna presenti sul percorso e riuscendo a fare una netta selezione fra gli attaccanti. Dietro è la Farnese Vini di Pippo Pozzato che detta il ritmo con la maglia rosa del lituano Navardauskas completamente in crisi e fuori gara. Lo sforzo di Pozzato è inutile e forse partito con un colpevole ritardo considerata la durezza del percorso già conosciuto agli appassionati della Tirreno – Adriatico, corsa sottotono da parte dei big, a eccezione della Liquigas di Ivan Basso, che si è preso la responsabilità di tenere l’andatura del gruppo fino alla salita del passo della Cappella.

    Adriano Malori ©Luk Beines/AFP/GettyImages

    Rubiano è ormai imprendibile e sul lungomare di Porto S.Elpidio si gode la vittoria più bella della sua carriera, dietro è battaglia durissima fra Adriano Malori e Golas che viene vinta dall’azzurro allo sprint conquistando anche, grazie agli abbuoni, la prima maglia rosa italiana di questa edizione del Giro.

    Le dichiarazioni di Rubiano all’arrivo: “Una tappa bellissima, ho gestito molto bene la fuga. Prima pensavo solo ai Gpm, dopo l’ultimo ho avuto un po’ paura del ritorno del gruppo, ma conoscevo queste strade, ho abitato a Montegranaro tanti anni, ho rischiato ed e’ andata bene

    E quelle della nuova maglia rosa Adriano Malori: “Sono molto contento, ho preso la fuga buona e ho fatto una fatica bestiale. Ma quando mi hanno detto che potevo conquistare la maglia rosa ho dato veramente tutto. Non vedevo piu’ la strada ma che emozione!

    E da domani arrivano le salite, con il doppio arrivo in salita prima a Rocca di Cambio e poi, domenica, su Lago Laceno.

    Ordine d’arrivo

    1 Miguel RUBIANO CHAVEZ  Col ANDRONI – VENEZUELA

    5:38:30

    2 Adriano MALORI  Ita LAMPRE ISD

    +1:10

    3 Michal GOLAS  Pol OMEGA PHARMA

    +1:10

    4 Alexsandar DYACHENKO  Kaz TEAM ASTANA

    +1:10

    5 Cesare BENEDETTI  Ita NETAPP

    +1:10

    Classifica Generale

    1 Adriano MALORI  Ita LAMPRE ISD

    20:25:28

    2 Michal GOLAS  Pol OMEGA PHARMA

    +15

    3 Ryder HESJEDAL  Can GARMIN – BARRACUDA

    +17

    4  Miguel RUBIANO CHAVEZ  Col ANDRONI – VENEZUELA

    +30

    5 Christian VANDELVELDE  Usa GARMIN – BARRACUDA

    +32

    6 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  Spa KATUSHA TEAM

    +36

    7 Peter STETINA  Usa GARMIN – BARRACUDA

    +37

    8 Moreno FERNANDEZ DANIEL  Spa KATUSHA TEAM

    +39

    9 Enrico GASPAROTTO  Ita TEAM ASTANA

    +39

    10 Luke ROBERTS  Aus SAXO BANK

    +41

  • Cavendish concede il bis, Navardauskas sempre leader

    Cavendish concede il bis, Navardauskas sempre leader

    Secondo sigillo del campione del Mondo Mark Cavendish al Giro 2012, il britannico del team Sky vince la volata di Fano precedendo l’australiano Matthew Goss e l’azzurro Daniele Bennati.

    Successo tutto dedicato alla piccola Delilah, primogenita del campione del mondo che festeggia nel migliore dei modi il nono sigillo nella corsa rosa.

    Come da copione, l’inizio di una tappa pianeggiante è sempre molto movimentato, si cerca la fuga buona e la trovano in quattro: Alessandro De Marchi (Androni), Pier Paolo De Negri (Farnese Vini), Olivier Kaisen e Brian Bulgac (Lotto-Belisol), con quest’ultimo che per buona parte della tappa è anche maglia rosa virtuale della corsa. Il Gran premio di montagna di Gabicce Monte di quarta categoria è lo spartiacque dell’avventura dei quattro, si rialzano in tre con il solo De Marchi a continuare l’azione che purtroppo per il bravo corridore dell’Androni, si spegne ai meno 20 km dall’arrivo.

    Il finale di tappa presenta molti saliscendi con alcuni papabili per la vittoria finale, costretti ad alzare bandiera bianca come il norvegese Thor Hushovd e l’americano Tyler Farrar. Taylor Phinney continua il suo momento nero cadendo ancora una volta a causa di una ingenuità dell’argentino Haedo nelle retrovie del gruppo che costringe l’ex maglia rosa a tagliare il traguardo con 12” da Mark Cavendish. Il team Sky prende le redini del comando ai meno 5 km dall’ arrivo con Geraint Thomas a pilotare Cavendish con il campione del Mondo che parte ai meno 150m, vincendo una volata senza storia da assoluto dominatore.

    Mark Cavendish ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni di Cavendish all’arrivo “Sono molto felice di aver vinto qui a Fano. E’ la prima volta che mia figlia mi vede correre. E’ stata una giornata incredibile. E’ la seconda vittoria in questo Giro, purtroppo non sono riuscito a vincere anche la terza, ma va bene lo stesso. Mi sento sempre meglio… Delilah? E’ vestita di rosa perché siamo al Giro d’Italia… Sono fiero di lei perché ha potuto vivere il podio grazie a questo successo”

    La maglia rosa viene conservata dal lituano del team Garmin Ramunas Navardauskas che cercherà nella sesta tappa di difenderla con i denti dagli attacchi dei big nel primo assaggio di montagna in questa edizione della corsa rosa.  Si partirà da Urbino e si arriverà a Porto Sant’Elpidio per un totale di 210 km, da Cingoli (km 95) all’arrivo non c’è praticamente pianura: ci sono le salite di Passo della Cappella (km 4,5 al 7% medio, ma punte al 16%) e gli strappi di Montelupone (non dal versante durissimo della Tirreno-Adriatico), Morrovalle e Montegranaro. Uno dei favoriti sarà Damiano Cunego che su queste pendenze si è sempre trovato a suo agio con Michele Scarponi pronto a seguirlo a ruota.

    Ordine d’ Arrivo.

    1 Mark CAVENDISH  Gbr TEAM SKY

    4:43:15

    2 Matthew HARLEY GOSS  Aus GREENEDGE CYCLING TEAM

    +0

    3 Daniele BENNATI  Ita RADIO SHACK NISSAN

    +0

    4 Robert HUNTER  Rsa GARMIN – BARRACUDA

    +0

    5 Sasha MODOLO  Ita COLNAGO

    +0

    Classifica Generale

    1 Ramunas NAVARDAUSKAS  Ltu GARMIN – BARRACUDA

    14:45:13

    2 Robert HUNTER  Rsa GARMIN – BARRACUDA

    +5

    3 Ryder HESJEDAL  Can GARMIN – BARRACUDA

    +11

    4 Matthew HARLEY GOSS  Aus GREENEDGE CYCLING TEAM

    +13

    5 Mark CAVENDISH  Gbr TEAM SKY

    +14

    6 Geraint THOMAS  Gbr TEAM SKY

    +16

    7 Manuele BOARO  Ita SAXO BANK

    +19

    8 Christian VANDELVELDE  Usa GARMIN – BARRACUDA

    +26

    9 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  Spa KATUSHA TEAM

    +30

    10 Alexsander KRISTOFF  Nor KATUSHA TEAM

    +30

  • Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, in volata è sempre Cavendish

    Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, in volata è sempre Cavendish

    Tappa pianeggiante, per velocisti, volatone, Cavendish.
    Potrei concludere qua il resoconto della tappa di ieri, ma da bravo cronista sarò scrupoloso e cercherò di allietare la vostra lettura con delle note di costume, in vista delle prime tappe con delle salite che arriveranno da domani.
    Parte la solita fuga velleitaria, vecchia conoscenza delle prime tappe di questo Giro, ripresa dalle squadre dei velocisti. Rimini, Riccione, Gabicce Mare, Fano, i corridori attraversano le note località turistiche, forse per questo ci si apettava una giornata tranquilla, magari con i ciclisti con un ghiacciolo in mano che ci provano con le belle svedesi come i Vitelloni nei film degli anni Settanta. Invece quella che doveva sembrare un’allegra passeggiata di salute è stata una corsa sfrenata a quasi 50 chilometri all’ora sulle strade dell’Adriatico.

    Mark Cavendish vince in volata la quarta tappa | © LUK BENIES/AFP/GettyImages
    Da segnalare una caduta che ha lasciato indietro alcuni velocisti importanti, come ad esempio Hushovd, che si sono trovati staccati e non sono riusciti a rientrare in tempo per la volata. Ecco, probabilmente loro ne hanno approfittato per fischiare dietro alle rare straniere che circolano in questo periodo sulla Riviera Romagnola.
    Nulla da segnalare per la classifica generale, il lituano col cognome impronunciabile che chiameremo semplicemente “Il lituano col cognome impronunciabile” continua a mantenere la maglia rosa, che presumibilmente perderà nella nervosa tappa di domani.

    Nota di costume: Cavendish è salito sul podio con la figlia, che ha poco più di un mese. Chissà se vuole farla conoscere a mio figlio, magari si piacciono e io mi ritrovo consuocero di una campione del mondo. Il casino vero sarà invitarlo a pranzo, mica posso preparare la consueta pasta al forno e il polpettone a un velocista! Quindi mi sa che niente, per mio figlio troverò una fidanzata con un consuocero che mangia normalmente. Non sarà un campione del mondo, ma almeno alla fine del pranzo non mi dovrò vergognare a offrirgli il limoncello.
    Io e mio figlio andiamo a scaldarci per la tappa nervosa di oggi, magari pedaliamo un po’ ciascuno visto che ci sono delle salite.

  • Il Giro d’Italia con il bambino in braccio – La crono squadre

    Il Giro d’Italia con il bambino in braccio – La crono squadre

    Prima tappa in Italia, e si comincia con una Crono squadre. La Crono squadre è una gara atipica. Il ciclismo, si sa, è soprattutto uno sport individuale, e dover correre tutti assieme per arrivare al traguardo è come giocare una partita di calcio invece che 11 contro 11 contemporaneamente, soltanto uno alla volta per 9 minuti ciascuno (escluso il portiere). Non so se rendo l’idea, ma spero che nessuno della Fifa legga questa mia affermazione perché, conoscendoli, potrebbero decidere di far giocare davvero alcune partite così per rendere più spettacolari i tornei.

    Cronosquadre nella quale trionfa la Garmin, praticamente una squadra costruita per le crono. La maglia rosa va al lituano Ramunas Navardauskas, primo lituano a indossare la maglia di leader nella storia. Come qualche giorno fa Goos aveva vinto perché Cavendish era cappottato durante la volata, allo stesso modo Navardauskas è primo in classifica perché il suo compagno Rasmussen, meglio piazzato di lui in classifica, a un certo punto si è praticamente fermato. Possiamo dire che fino a oggi il Giro è dominato dagli avvenimenti casuali e si sospetta anche da alcune macumbe effettuate ai danni dei favoriti.

    Astana al Giro d'Italia © Luk Beines/AFP/GettyImages

    Al secondo posto la Katusha, squadra russa. Quindi ha vinto una squadra americana, seconda una squadra russa, al terzo posto mi sarei aspettato la Germania Est. Un ritorno della Guerra Fredda oltre 20 anni dopo, sul palco mi sarei aspettato che a premiare il vincitore ci fossero Gorbaciov e Reagan. Gli uomini di classifica sono tutti lì, in poco meno di un minuto, quindi non ci sono stati grandi sconvolgimenti e il divertimento arriverà tra poco, con le prime tappe di quasi montagna. C’era anche da aspettarselo, sono tutti freschi in queste prime giornate e immaginavamo non ci sarebbero stati grossi distacchi.

    Una menzione va soprattutto all’idolo di questi primi giorni di Giro: Phinney. Ha dovuto cedere la maglia, anche perché dolorante per le cadute dei giorni scorsi e quindi non al massimo della condizione, a un certo punto è andato anche a finire tra i prati. È riuscito a non cadere per terra, e tornando dalla sua escursione in mezzo alla campagna ha raccolto anche un chilo di pregiatissimi funghi porcini che ha generosamente donato ai propri compagni di squadra. Taylor, amico dei giorni più lieti, sarai anche fortissimo, sarai anche l’erede di Armstrong, ma se continua così alla prossima tappa conviene che sulla tua bicicletta montino delle rotelline come ai bambini.

    Domani pianura, e quindi si prospetta il volatone finale. Se non accadono sconvolgimenti e se nessun cecchino appostato sui tetti spara a Cavendish durante la volata, il favorito è abbastanza prevedibile. A meno che non ci sia qualcun altro che lo butta per terra, ma in quel caso potrebbe scoppiare l’incidente diplomatico con la nazione australiana che già minaccia di sospendere l’export di boomerang in tutta l’Europa.
    Io e mio figlio vi salutiamo, andiamo a correre la nostra cronosquadre. Siamo sponsorizzati dalla Pampers, in questo momento, ma meditiamo di passare alla Lines, che ci dà un ottimo contratto e una fornitura di pannolini fatti apposta per i ciclisti neonati, con una pratica sacca per inserirci il cordone ombelicale e impedire che dia fastidio durante la pedalata.

  • Phinney in lacrime. Navardauskas nuovo leader

    Phinney in lacrime. Navardauskas nuovo leader

    La quarta tappa del Giro d’Italia 2012, una cronometro a squadre di 33 km sulle splendide strade di Verona è stata vinta dal team americano Garmin-Barracuda con il lituano Navardauskas, nuovo leader della classifica generale.

    Sono stati invece 33 km d’agonia per Taylor Phinney che ha stretto i denti, ed anche qualcosa di più, per poter finire una tappa in cui l’americano non è riuscito a dare il suo contributo fantastico a cronometro a causa del bruttissimo taglio alla caviglia procuratosi nella caduta di Hornens.

    La sorpresa della crono è stato il team Katusha che, grazie al secondo posto dietro soli 5”, ha consentito al suo capitano “Purito” Rodriguez, di guadagnare secondi preziosi sui diretti pretendenti alla vittoria finale. Il podio viene completato dall’Astana di Roman Kreuziger a 22” mentre Ivan Basso ha complessivamente perso 17” da Rodriguez ed il duo Lampre composto da Scarponi e Cunego, tutto sommato si è difeso concedendo 29” allo scalatore spagnolo.

    La maglia rosa viene per la prima volta nella centenaria storia della corsa rosa, indossata da un corridore lituano, Ramunas Navardauskas che a 24 anni corona uno dei sogni più importanti della sua giovane carriera. Dicevamo di Phinney, beh, l’americano è stato veramente stoico con tre punti di sutura, una caviglia gonfia come un cocomero ed anche una caduta sull’erba insieme a tre compagni di squadra è riuscito a non farsi staccare completando la crono insieme a tutti i suoi compagni del team BMC, team che, grazie all’apporto che poteva dare Phinney se fosse stato nelle condizioni migliori, poteva sicuramente lottare per la vittoria di tappa.

    Ramunas Navardauskas ©Luk Beines/AFP/GettyImages

    Le parole del lituano dopo la conquista della maglia rosa: “Incredibile. Poche settimane fa (alla TirrenoAdriatico, ndr) ero su un letto con una clavicola rotta. Oggi sono in maglia rosa, al Giro, per il quale sono stato selezionato proprio per le mie attitudini alla cronometro a squadre. Volevo puntate a questa tappa e dare il meglio”.

    La quinta tappa, da Modena a Fano di 209 km sarà ancora una lotta all’insegna della velocità per onorare al meglio la partenza, che avverrà dal museo “Enzo Ferrari” di Modena.

    Ordine d’ Arrivo.

    1 GARMIN-BARRACUDA Usa

    37:04

    2 TEAM KATUSHA Rus

    +5

    3 TEAM ASTANA Kaz

    +22

    4 TEAM SAXO BANK Den

    +22

    5 OMEGA PHARMA QUICK STEP Bel

    +24

    Classifica Generale

    1 Ramunas NAVARDAUSKAS Ltu

    10.01:53

    2 Tyler FARRAR Usa

    +10

    3 Robert HUNTER Rsa

    +10

    4 Ryder HESJEDAL Can

    +11

    5 Taylor PHINNEY Usa

    +13

    6 Manuele BOARO Ita

    +19

    7 Thomas GERAINT Aus

    +21

    8 Sebastien ROSSELER Fra

    +25

    9 Christian VANDEVELDE Usa

    +26

    10 Joaquim RODRIGUEZ Spa

    +30

  • Il Giro d’Italia con il bambino in braccio. Arrivederci Danimarca

    Il Giro d’Italia con il bambino in braccio. Arrivederci Danimarca

    Ultima tappa in terra danese, ci aspettavamo tutti la seconda vittoria di Mark Cavendish. E invece a pochi metri dal traguardo il campione del mondo è stato impallinato ed è crollato per terra. Ma andiamo con ordine.
    Ieri si scalava la montagna più alta della Danimarca: 158 metri. La chiamano montagna perché altrimenti non saprebbero su cosa interrogare in geografia i bambini alle elementari, in realtà è una specie di collinetta sulla quale vanno i giovani danesi a suonare i bonghi e a fumare. Ho il sospetto che sia stata costruita con i Lego, visto che questa nazione vanta tra le sue glorie proprio i famosi mattoncini colorati.
    Tappa abbastanza breve, per permettere il trasferimento in Italia. Ho letto che per risparmiare le squadre quest’anno hanno deciso di viaggiare low cost. Ottima idea, l’unica difficoltà è riuscire a far stare la bici nel bagaglio a mano della Ryan Air. Alcuni ci sono riusciti, altri l’hanno legata con una catena al carrello dell’aereo.

    Giro d'Italia ieri ultima tappa in Danimarca | ©CLAUS FISKER/AFP/GettyImages
    I soliti attaccanti dal chilometro zero, sulle cui velleità mi sono espresso ieri, e poi i treni delle squadre dei velocisti e degli uomini di classifica davanti a tirare. Finale meno pericoloso di ieri, perché c’era un lungo rettilineo di 1500 metri alla fine. La SKY si piazza in testa per portare avanti Cavendish, si disunisce un po’ alla fine ma l’australiano è comunque in buona posizione. Non fosse che a un certo punto, mentre lancia lo sprint, gli taglia la strada Roberto Ferrari, che tocca la ruota davanti e manda per terra Cavendish, che termina la gara con la bicicletta in spalla come un corridore di ciclocross e l’unica parola che riesce a dire alla fine è “Ferrari, Ferrari”. I commentatori televisivi hanno tralasciato di dire che mentre escalamava queste parole il buon Mark era diventato verde e urlava, quindi nell’aria si sentiva una specie di FERRARI!!! FERRARI!!! pronunciato dall’Incredibile Hulk.

    Ora, amico Ferrari, vieni qua che ti devo dire una cosa: Ma con tanti ciclisti da buttare per terra, proprio Cavendish? Non potevi buttarne un altro, di modo da non subire nessun richiamo e nessuna squalifica? Proprio con quello? Come se io avessi voglia di andare a tagliare le gomme della macchina di qualcuno, e decidessi di farlo sulla macchina di Sandokan, il capo dei Casalesi. Diciamo che un po’ te la sei andata a cercare la retrocessione all’ultimo posto.

    Vince Goos, sfruttando appunto l’unica occasione possibile, ovvero l’atterramento di Cavendish. Pù che allo sprint, ha vinto per KO tecnico
    Per terra rotola ancora Phinney, la maglia rosa. È la seconda volta in due giorni, se continua così cominceranno a utilizzarlo come disco da curling, vista la sua abilità nello scivolare. Speriamo che oggi, durante il giorno di riposo, non cada dalla scaletta del’aereo. Magari vuole mantenersi in allenamento.
    Io e mio figlio vi salutiamo, dovevamo andare in montagna a raccogliere funghi, credo che andremo invece a raccogliere Phinney, che ultimamente cade come le foglie in autunno.

  • Cadono Phinney e Cavendish, gioia per Matthew Goss

    Cadono Phinney e Cavendish, gioia per Matthew Goss

    L’australiano del team GreenEdge Matthew Goss si aggiudica in volata la terza tappa del Giro d’Italia, secondo l’argentino Josè Haedo con l’americano Tyler Farrar a completare il podio. Capitombolo spaventoso per il campione del Mondo e maglia rossa del Giro Mark Cavendish a 50m dal traguardo, in una caduta in cui è stata coinvolta anche la maglia rosa.

    Nel giorno del ricordo per il corridore belga Wouter Weylandt, scomparso a causa di una rovinosa caduta in discesa proprio nella terza tappa del Giro 2011, un’altro spaventoso capitombolo ha coinvolto la carovana sul rettilineo finale di Hornens. Mark Cavendish fortunatamente è riuscito a tagliare il traguardo sulle proprie gambe a differenza della maglia rosa Taylor Phinney che è stato costretto a salire in ambulanza a causa di un bruttissimo taglio alla caviglia destra.

    Terza tappa che parte ed arriva ad Hornens in un tracciato poco impegnativo ed adatto esclusivamente ad una volata finale. La corsa vive sulla fuga di sei corridori: Miguel Mínguez (Euskaltel-Euskadi), Alfredo Balloni (Farnese Vini), Ramunas Navardauskas (Garmin-Barracuda), Reto Hollenstein (NetApp), Mads Christensen (Saxo Bank) e Martijn Keizer (Vacansoleil-DCM). Di questi è il lituano Navardauskas il posizionato meglio in classifica a 18” dalla maglia rosa Phinney. I fuggitivi vengono però ripresi ai meno 30 km dall’arrivo con le squadre dei velocisti pronte a darsi battaglia e con il team GreenEdge, che prende le redini del gruppo per poter consentire a Matthew Goss di poter impostare la volata nel miglior modo possibile. Cavendish inizia la volata partendo un po’ dietro e, quando ai meno 100m dall’arrivo la rimonta del britannico sembra essere cosa fatta, ecco la follia di Roberto Ferrari che scarta improvvisamente a destra dalla sua linea di volata tranciando completamente il Campione del Mondo che finisce rovinosamente a terra. Spaventosa la dinamica del replay che dimostra come Cavendish sia veramente fatto di gomma a differenza di Phinneyche sin da subito si dimostra dolorante a terra ad una caviglia. Dopo l’arrivo il ciclista italiano viene relegato dalla Giuria in ultima posizione a causa della manovra pirata che poteva eliminare dalla corsa rosa due sicuri protagonisti.

    Matthew Goss ©Morne de Klerk/Getty Images

    Fortunatamente la paura per la maglia rosa dura solo pochi minuti, l’americano entrato in ambulanza, ha riportato un brutto taglio sulla caviglia destra che tuttavia non pregiudicherà il prosieguo della corsa rosa. queste le sue parole dopo lo spavento: “All’inizio ero preoccupato, ma sull’ambulanza mi hanno applicato del ghiaccio nella caviglia destra e la situazione è migliorata, tant’é che sono riuscito a presentarmi alla premiazione. Ora sono tranquillo“.

    Domani giorno di riposo per la carovana che potrà così fare il rientro in Italia dopo il trittico di tappe danesi. La quarta tappa partirà mercoledì da Verona per un emozionantissima cronometro a squadre di 33 km che sicuramente rivoluzionerà la classifica generale. Il primo dei 22 team scatterà alle 15.25; 3’ di intervallo tra ciascuna squadra, il tempo verrà preso sul quinto corridore classificato.

    Ordine d’ Arrivo.

    1 Matthew GOSS Aus

    4.20:53

    2 Josè HAEDO Arg

    +0

    3 Tyler FARRAR Usa

    +0

    4 Arnaud DEMARE Fra

    +0

    5 Mark RENSHAW Aus

    +0

    Classifica Generale

    1 Taylor PHINNEY Usa

    9.24:31

    2 Geraint THOMAS Aus

    +9

    3 Alex RASMUSSEN Den

    +13

    4 Manuele BOARO Ita

    +15

    5 Ramunas NAVARDAUSKAS Ltu

    +18

    6 Gustav LARSSON Swe

    +22

    7 Brett LANCASTER Aus

    +23

    8 Matthew GOSS Aus

    +23

    9 Marco PINOTTI Ita

    +26

    10 Jesse SERGENT Nzl

    +27

  • Il Giro d’Italia col bambino in braccio – Tappa 2

    Il Giro d’Italia col bambino in braccio – Tappa 2

    Seconda tappa del Giro d’Italia, come ampiamente previsto (non solo da me, credo anche da mia nonna che non sa neanche che cosa sia il ciclismo) ha vinto Mark Cavendish.
    Non che sia stata un tappa facile. È partita una fuga al km 0, ovviamente ripresa. Che cosa fanno partire a fare una fuga, se la tappa è tutta pianeggiante e il Gran Premio della montagna è piazzato a 55 metri sul livello del mare? Io ogni volta penso che la speranza degli attaccanti sia che, partendo così presto, non trovino traffico mentre il gruppo rimane imbottigliato nel controesodo domenicale. Più che una fuga, una partenza intelligente. Solo che li riprendono sempre. Come succede a quelli che fanno la partenza intelligente, che arrivano sempre dopo degli altri.

    Comunque, dicevo, tappa completamente pianeggiante e per velocisti. La paura in queste tappe è di prendere il vento oppure le cadute. Oppure i guasti tecnici a pochi chilometri dalla fine. Infatti durante la tappa è successo tutto questo.

    Giro d'Italia 2012 – 2 tappa | ©CLAUS FISKER/AFP/GettyImages

    La caduta c’è stata nell’ultima curva, piazzata a pochi metri dal traguardo. Alcuni corridori si sono andati a schiantare contro le transenne mentre lanciavano la volata, per la velocità uno dei ciclisti coinvolti è decollato ed è stato ritrovato in Olanda. Ora sta bene, solo che si è rifatto una vita, ha indossato un paio di zoccoli di legno e ha cominciato a coltivare tulipani.

    Phinney per colpa di un guasto meccanico ha dovuto pedalare fortissimo nel finale per non perdere la maglia rosa. Nessuna resa dei conti nella sua squadra, se si esclude il fatto che il meccanico che gli ha messo a posto la bicicletta dovrà tornare in Italia da solo invece che con l’aereo insieme agli altri. Ah, dimenticavo, dovrà tornare pedalando dalla Danimarca all’Italia sulla bici fallata di Phinney.
    Cavendish ha stravinto e mentre gli altri sgomitavano lui, quatto quatto, è partito con la sua accelerazione ed è arrivato primo. Ha dovuto anche rallentare nel finale perché aveva preso troppo slancio e stava per superare le 88 miglia orarie, rischiando di ritrovarsi nel 1955 insieme a Marthy McFly di “Ritorno al futuro”.
    Oggi altra tappa pianeggiante, come ovvio in Danimarca visto che la montagna più alta misura 147 metri. Il favorito potete intuirlo da soli.

    Io e mio figlio vi salutiamo caramente, andiamo a comprare una scatola di biscotti danesi, quelli nella latta. Che poi nessuno li compra mai per i biscotti, ma solo per la latta, solitamente riciclata per metterci dentro i fili, gli aghi, la roba per cucire insomma. Non avete idea di quanta frustrazione ho sofferto nella mia vita da piccolo aprendo quelle scatole sperando di trovarci dei biscotti, e trovandoci sempre e solo dei fili per cucire. Che poi puntualmente mangiavo, visto la fatica che avevo fatto per trovarli.

  • Mark Cavendish piazza la prima, Phinney conserva la rosa

    Mark Cavendish piazza la prima, Phinney conserva la rosa

    Il campione del Mondo Mark Cavendish vince in volata la seconda tappa della corsa rosa dimostrandosi ancora una volta, il numero uno al mondo sulle ruote veloci.

    Vittoria praticamente senza storia per il britannico che ha preceduto sul traguardo ancora di Herning, un buon Matthew Goss con il francese Soupe che a sorpresa completa il podio beffando un opaco Tyler Farrar.

    La seconda tappa della Giro d’Italia edizione 2012 parte e arriva ad Herning, luogo dell’arrivo anche del cronoprologo di ieri, per un totale di 206 km assolutamente pianeggianti. Dopo 20 km di tranquilla pianura, scatta la prima fuga di giornata. Se ne vanno in tre Alfredo Balloni (Farnese-SelleItalia), Miguel Angel Rubiano Chavez (Androni-Venezuela) e Oliver Kaisen (Lotto Belisol), i tre comandano per lungo tempo la corsa con il gruppo che si limita esclusivamente a controllare. Il sogno dei tre svanisce a 50 km dal traguardo con la carovana che inizia ad aumentare l’andatura in vista della volata finale.

    Mark Cavendish ©CLAUS FISKER/AFP/GettyImages

    A 8 km dal traguardo brivido per la maglia rosa Taylor Phinney che, a causa di un salto di catena, perde quasi 40” dal gruppo. La fortuna dell’americano è che davanti ancora la bagarre non è iniziata e quindi, anche grazie ad una innata dote a cronometro, viene ricucito il distacco a tre km dall’arrivo. Davanti è battaglia vera con team Sky (Cavendish) e quello Garmin (Farrar) a comandare la situazione ma, a 100m dal traguardo, Farrar viene lasciato troppo solo al vento venendo rintuzzato prima da Cavendish e poi da tutti gli altri con il gruppo che arriva a poco a poco a causa di una brutta caduta proprio sulla curva che precedeva l’arrivo.

    Domani la tre giorni in terra danese si concluderà con la terza tappa, Horsens-Horsens, km 190, ancora una frazione adatta ai velocisti e che verrà dedicata allo sfortunatissimo corridore olandese Wouter Weylandt, il belga morto il 9 maggio 2011 nella discesa dal Passo del Bocco, e del sindaco di Horsens, Jan Trojborg, scomparso stamattina per un infarto mentre partecipava a una pedalata in attesa dell’arrivo del Giro.

    Ordine d’ Arrivo.

    1 Mark CAVENDISH

    4.53:26

    2 Matthew GOSS

    +0

    3 Geoffry SOUPE

    +0

    4 Tyler FARRAR

    +0

    5 Roberto FERRARI

    +0

    Classifica Generale

    1 Taylor PHINNEY

    10:26

    2 Geraint THOMAS

    +9

    3 Alex RASMUSSEN

    +13

    4 Manuele BOARO

    +15

    5 Gustav LARSSON

    +22

    6 Ramunas NAVARDAUSKAS

    +22

    7 Brett LANCASTER

    +23

    8 Marco PINOTTI

    +24

    9 Jesse SERGENT

    +26

    10 Nelson OLiveira

    +27

  • Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, prima tappa

    Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, prima tappa

    Ieri è cominciato il Giro d’Italia . 3 giorni fa è nato mio figlio. Visto che il ciclismo è da sempre una mia passione, e da 3 giorni mio figlio è diventato la mia passione più grande, perché non metterle assieme e fare finta di essere l’inviato che avrebbe dovuto essere a seguire il Giro d’Italia ma è dovuto rimanere a casa e badare al proprio bambino? Anche se in realtà Il Pallonaro non mi avrebbe mandato da nessuna parte, diciamo che in ogni caso avrei avuto un’ottima scusa.

    Il Giro d’Italia di quest’anno è partito da Herning, Danimarca (la cronaca della prima tappa). Il Giro d’Italia che parte da un’altra nazione che non sia la nostra penisola mi fa ricordare sempre quella battuta sul colore del cavallo bianco di Napoleone. Se tra vent’anni un vecchio Gerry Scotti a “Chi vuol essere milionario edizione 2032” chiedesse: “Da che nazione è partito il Giro d’Italia 2012?”, molti penserebbero a una domanda trabocchetto. Comunque, solitamente viene chiamato Crono prologo, invece stavolta era una tappa vera e propria, lunga 8 Chilometri e 700 metri. Troppo per un prologo, poco per una tappa. Avrebbero potuto chiamarla mezza tappa, oppure tappa corta, oppure tapparella, non so.

    Taylor Phinney vince prima tappa al Giro d'Italia | ©Getty Imageas

    Come ampiamente previsto, ha vinto Phinney, detto il nuovo Armstrong. Un ragazzino di 22 anni che fila come un treno, maniacale nella preparazione e dotato di una grinta straordinaria. Se penso che a 22 anni io non sapevo neanche impennare con la bicicletta, comincio a preoccuparmi per la mia anzianità galoppante. Tra parentesi, ho 31 anni.

    Primo degli italiani, al quarto posto, Manuele Boaro. Avevo scommesso su di lui, sapendo di perdere. Manuele, in caso ci dovessimo mai vedere, mi devi una birra per aver creduto in te comunque.

    I big della classifica si sono difesi, bene Basso (il mio favorito, lo dico subito), malissimo Scarponi che per fare il figo ha usato la bicicletta normale e non quella da crono. È arrivato 135°. Niente da dire Michele, buona idea. La prossima volta magari ci pensi meglio prima di fare certe scelte, eh?

    Oggi al Giro d’Italia tappa pianeggiante, il favorito d’obbligo è ovviamente Cavendish. Per gli altri c’è qualche possibilità se Cavendish forasse almeno 5 volte durante la tappa, venisse sorpreso dalla diarrea, avesse un attacco di cecità acuta negli ultimi 4 chilometri oppure al posto delle scarpette da ciclista dovesse correre con gli anfibi militari per un errore durante la vestizione mattutina. Non c’è che dire, davvero una bella prospettiva per gli altri velocisti…

    Io e mio figlio vi salutiamo, a domani!