Tag: giovanni trapattoni

  • Anche Maldini e il Trap nella Hall Fame del calcio italiano

    Anche Maldini e il Trap nella Hall Fame del calcio italiano

    Si arricchisce di undici nuove stelle la Hall Fame del calcio italiano. Presso il Palazzo Vecchio di Firenze si è tenuta la cerimonia di questa speciale iniziativa intrapresa dalla Figc, arrivata quest’anno alla sua seconda edizione. Dodici mesi fa vennero introdotti istituzioni del calcio italiano come Roberto Baggio, Arrigo Sacchi, Marcello Lippi, Luigi Riva e tanti altri ancora, senza dimenticare i riconoscimenti alla memoria di Enzo Bearzot, Giuseppe Meazza, Gaetano Scirea e Silvio Piola. Anche nel 2012 le personalità inserite all’interno della Hall Fame del calcio italiano sono di tutto rispetto, non poteva essere altrimenti d’altronde quando figurano i totem del nostro Paese, e non solo. Perché la Figc ha deciso di premiare ciascun anno anche i più forti calciatori stranieri.

    GIOCATORE ITALIANO – Il premio di quest’anno va al leggendario capitano del Milan Paolo Maldini, che ha chiuso la sua carriera tre stagioni fa, dopo 25 anni di carriera tra le fila rossonere. D’altronde vincere cinque Coppe dei Campioni e sette scudetti non è da tutti.

    ALLENATORE ITALIANO – L’anno scorso ricevettero il premio Marcello Lippi e Arrigo Sacchi, due allenatori che hanno riscritto la storia del calcio italiano, vincendo in Italia, in Europa e nel mondo. Il 2012 sorride invece a Giovanni Trapattoni, il tecnico più vincente della storia nostrana con 7 titoli come allenatore della Juventus e altri due scudetti con Benfica (2004-2005) e Salisburgo (2006-2007).

    AC Milan v AS Roma - Serie A
    Paolo Maldini entra nella Hall Fame del calcio italiano | ©Vittorio Zunino/Getty Images

    VETERANO ITALIANO – Altra affermazione di un’istituzione della Juventus, con Dino Zoff che entra nella Hall Fame del calcio italiano come “veterano”. Ad oggi l’ex portiere azzurro è l’unico italiano ad aver vinto sia il Campionato Europeo (’68) che il Campionato del mondo (’82).

    DIRIGENTE ITALIANO – Ennesima festa bianconera. Anche Giampiero Boniperti infatti viene eletto nella Hall Fame in qualità di dirigente italiano. L’attuale presidente onorario della Juventus è famoso per la frase “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”.

    ARBITRO ITALIANO – Dopo Collina lo scorso anno, nel 2012 è il turno di Luigi Agnolin e Paolo Casarin, storici fischietti italiani degli anni ’70-’80. Insieme a loro anche Concetto Lo Bello, il celeberrimo arbitro di Siracusa morto nel 1991 all’età di 67 anni.

    GIOCATORE STRANIERO – Il secondo giocatore straniero inserito nella Hall Fame del calcio italiano è Marco Van Basten. L’ex attaccante del Milan conquista il prestigioso premio che dodici mesi fa andò al francese Michel Platini.

    RICONOSCIMENTI ALLA MEMORIA – Infine le ultime tre stelle che da quest’anno fanno parte ufficialmente della Hall Fame sono Angelo Schiavio (mitico bomber del Bologna e campione del mondo ’34), Valentino Mazzola (indimenticato fuoriclasse del Grande Torino) e Nereo Rocco (il primo a portare a casa la Coppa dei Campioni tutta italiana come allenatore del Milan nel ’63).

  • Juve, pronto rinnovo e ruolo da manager per Antonio Conte

    Juve, pronto rinnovo e ruolo da manager per Antonio Conte

    Un Antonio Conte alla Alex Ferguson. E’ a questo che sta pensando la Juventus per il suo allenatore, reduce dalla riduzione della squalifica da 10 a 4 mesi da parte del Tnas. Un legame più forte e duraturo quello che i bianconeri vogliono instaurare con il tecnico che li ha riportati allo scudetto. Attualmente il contratto di Conte scade nel 2015 ma l’obiettivo di Andrea Agnelli è quello di prolungarlo di ulteriori tre anni, come riportato stamani dalla Gazzetta dello Sport. Ma questo prolungamento porterebbe con sé ulteriori compiti da svolgere per l’allenatore pugliese che andrebbe cosi ad occuparsi, unitamente al resto dello staff dirigenziale, Marotta su tutti, anche degli aspetti che concernono il mercato, dando cosi indicazioni concrete in base a quelle che sono le esigenze che ha.

    In tal modo la Juventus dopo essere stata la prima squadra in Italia a costruire uno stadio di proprietà sul modello inglese potrebbe adottare anche la figura dell’allenatore manager, come accade spesso oltre Manica e il cui esempio più lampante è quello relativo ad Alex Ferguson nel Manchester United. In ogni caso il rinnovo non arriverà comunque prima di gennaio 2013, ma la volontà di ambedue le parti è quella di continuare quanto più possibile questo matrimonio.

    Andrea Agnelli, Antonio Conte e John Elkann
    Andrea Agnelli, Antonio Conte e John Elkann © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nell’ipotesi in cui ciò avvenisse e senza intoppi, Conte raggiungerebbe quota sette stagioni di fila come allenatore dei bianconeri, sfiorando cosi quanto fatto da Marcello Lippi che ha guidato i piemontesi per otto stagioni anche se a più riprese, mentre sembra essere lontano il primato di Giovanni Trapattoni, il quale per ben dieci annate consecutive è stato alla guida della squadra torinese. Ma in quest’ultimo caso si parla di altri tempi, periodi in cui il verbo esonerare era ben lontano dalla mente dei presidenti. Intanto però si attende l’inizio del nuovo anno che potrebbe portare all’atteso rinnovo contrattuale.

  • Italia-Irlanda 2-0, azzurri ai quarti. Adesso non fermiamoci

    Italia-Irlanda 2-0, azzurri ai quarti. Adesso non fermiamoci

    Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Nel match tra Italia-Irlanda gli azzurri hanno superato gli irlandesi con un 2-0 finale che, grazie anche alla vittoria della Spagna sulla Crozia, conquistano così la qualificazione ai quarti di finale di questo Campionato Europeo 2012. Dopo due pareggi l’Italia riesce a sbloccarsi nell’incontro più importante del girone aggiudicandosi così il secondo posto che gli consentirà di disputare la partita contro la prima classifica del girone D. Un fantastico secondo tempo regala agli azzurri la qualificazione grazie alle reti di Cassano e Balotelli, subentrato a Di Natale al 73′ di gioco. Ora Prandelli dovrà preparare al meglio il match per superare anche questo ostacolo e passare in semifinale.

    LA PARTITA: Cambio tattico per Prandelli che decide di schierare una difesa a 4 con un centrocampo 3 e la coppia Di Natale-Cassano in attacco. Fuori quindi Balotelli, oltre a Bonucci, Maggio e Giaccherini titolari nelle prime due partite. Trapattoni scegli invece il solito 4-4-2 con Doyle-Keane in fase offesiva che nei secondi finale mettono in crisi gli azzurri i quali aprono con un erroraccio su retropassaggio, facendo intervenire Buffon che ripara prontamente. Gli azzurri sono troppo fermi durante il primo tempo e si trovano a dover scappare dal pressing degli irlandesi ma è Cassano al 35′ che insacca la retesu calcio d’angolo colpendo di testa il pallone che supera Given e regala il momentaneo 1-0 agli azzurri.

    Balotelli © Christof Koepsel / Getty Images

    Nella ripresa l’Irlanda cerca in tutti i modi di conquistare il pareggio e Prandelli si vede costretto al cambio forzato per infortunio di Chiellini che si procura uno stiramento al flessore destro e lascia il posto a Bonucci al 56′ di gioco. Dopo poco il ct azzurro decide di togliere Cassano ed inserire Diamanti, il quale da un po’ di energia e freschezza all’Italia. Nel giro di 10′ l’Irlanda utilizza tutti e tre i cambi a disposizione optando per la sostituzione di Mcgeady che lascia il posto a Lond, di Doyle per Walters e di Keane per Cox. Ma nei minuti finali a farla da padrone è l’Italia che, dopo il rosso all’irlandese Andreawx all’89, va a segno grazie ad una magnifica rete di Mario Balotelli che su calcio d’angolo insacca la rete zittendo tutti i presenti.

    “Sofferenza, gioia, c’è di tutto – spiega a fine gara il ct azzurro Cesare Prandelli – è stata una partita molto difficile, perchè abbiamo giocato contro una squadra che non molla mai ma noi abbiamo accettato di soffrire ma ci siamo meritati la vittoria finale. Sicuramente nel match di oggi abbiamo capito che dobbiamo mettere anche molto cuore oltre alla tecnica e alla tattica e dobbiamo tenerlo ben presente per la prossima partita che come questa, avrà bisogno di tanto cuore e generosità”.

    “Io devo dire che ho vissuto quattro giorni sereni in quanto l’unica preoccupazione che avevo era la nostra partita – spiega il capitano dell’Italia Gigi Buffon – perchè ero convinto che gli spagnoli vincessero ma non sapevo come potevamo giocare noi. Ho fatto due interventi importanti però credo sia stato importante vincere perchè fino ad oggi noi abbiamo sempre messo in equilibrio ogni partita, sia con le più forti che con le più deboli, invece oggi abbiamo avuto quel cinismo in più che serviva. Avevamo anche bisogno di Mario e Antonio ed è un gran segnale in quanto fino ad oggi sono stati sempre molto presenti in campo ma mancavano le loro reti”.

    ITALIA-IRLANDA 2-0 (p.t. 1-0)
    ITALIA (4-3-1-2):
    Buffon 6, Abate 6, Barzagli 7, Chiellini 6 (dal 12’ s.t. Bonucci 6), Balzaretti 7, Marchisio 7, Pirlo 5.5, De Rossi 6, Thiago Motta 4.5, Di Natale 5.5 (dal 29’ s.t. Balotelli 6.5), Cassano 6 (dal 17’ s.t. Diamanti 6.5). A disposizione: De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Maggio, Giaccherini, Nocerino, Montolivo, Borini, Giovinco. All. Prandelli.
    IRLANDA (4-4-2):
    Given 5.5, O’Shea 5.5, Dunne 5, St Ledger 6, Ward 6, Duff 5, Andrews 6, Whelan 6.5, McGeady 5 (dal 20’ s.t. Long); Doyle 6 (dal 30 ’s.t. Walters), Keane 6 (dal 42’ s.t. Cox). A disposizione: Westwood, Forde, Kelly, McShane, O’Dea, Gibson, Hunt, Green, McClean. All. Trapattoni.
    ARBITRO: Cakir

    Italia Irlanda 2-0 video highlights
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  • Italia-Irlanda, conta solo vincere. Balotelli out, c’è Di Natale

    Italia-Irlanda, conta solo vincere. Balotelli out, c’è Di Natale

    Si gioca oggi la terza ed ultima gara del Girone C dove ad affrontarsi saranno Italia-Irlanda e Croazia-Spagna; importanti match quelli di stasera in quanto l’Italia, la Croazia e la Spagna si giocheranno l’accesso ai quarti di finale. L’Irlanda è infatti già matematicamente eliminata ma non per questo scenderà in campo meno determinata a far suo almeno questo ultimo incontro prima di tornare a casa.

    La formazione di Prandelli è invece costretta a vincere per tentare di passare il turno: la vittoria degli azzurri non è però un pass certo in quanto un possibile pareggio sul 2-2 tra Croazia e Spagna qualificherebbe direttamente quest’ultime essendo ora entrambe a quota 4 punti in classifica. Se invece tra la squadra di Del Bosque e quella di Bilic finisse 1-1 la classifica vedrebbe tre squadre a 5 punti con lo stesso numero di reti segnate negli scontri diretti e quindi per qualificarsi entrerebbe in gioco la differenza reti. Per questo motivo gli azzurri nel match di oggi, oltre a battere l’Irlanda dovrebbero vincere con almeno 2 reti di differenza così da mettere al sicuro ogni dubbio.

    Cesare Prandelli | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nonostante l’Italia sia vista come vincitrice scontata, l’ultimo precedente tra le due squadre vede come vincitrice l’Irlanda che, a giugno del 2011, superò gli azzurri per 2-0 in un’amichevole. Per quanto riguarda le competizioni ufficiali le due squadre si sono incontrate nel girone di qualificazione ai Mondiali 2010 ottenendo un doppio pareggio, mentre l’ultima vittoria azzurra contro gli irlandesi risale ad agosto 2005 grazie alle reti di Pirlo e Gilardino. In ogni caso guardando tutte le partite disputate l’Italia è in netto vantaggio con 7 successi, 2 pareggi e 2 sconfitte.

    Sinceramente vi posso dire che non importa tanto come giocheremo e chi scenderà in campo spiega il ct azzurro Cesare Prandelliabbiamo provato sistemi diversi è vero, ma conta giocare con la testa e con il cuore e soprattutto avere voglia e determinazione e noi ce l’abbiamo. Per quanto riguarda la questione del biscotto non ne voglio neanche più parlare, penso che dei professionisti come loro non vogliano nemmeno pensare a una cosa del genere e noi dobbiamo solo giocare ed evitare di metterci in mezzo a questi discorsi. La partita contro l’Irlanda sarà la partita più importante della mia carriera, la squadra si è allenata benissimo e siamo consapevoli che dipende solo da noi e da nessun’altro. I test dicono che stiamo molto bene fisicamente e che possiamo giocare 90 minuti a grande velocità. C’è anche da dire che di là c’è il Trap che per me sarà sempre ‘il mister’ e sarà dura perché l’Irlanda non avrà pressioni ed è una squadra che non molla mai ed ha dei lanci lunghi e ripartenze veloci che noi dovremo essere bravi a contrastare in modo da fare noi la partita senza concedere situazioni del genere“.

    Non ci aspettavamo due sconfitte su due partite e quindi daremo tutto anche se ormai non conta più nulla – spiega ct dell’ Irlanda Giovanni Trapattonicontro l’Italia giocheremo soprattutto per l’onore della nazione, per i nostri tifosi che ci hanno supportato e applaudito anche dopo il 4-0 subito contro Spagna. Abbiamo il dovere di fare del nostro meglio, non vogliamo tornare a casa con un’altra sconfitta e se non prendiamo gol nei primi minuti sono certo che per noi sarà una gara del tutto diversa rispetto alle precedenti. Devo dire che Cesare ha fatto un gran lavoro con l’Italia, ha saputo nei giocatori la giusta mentalità, abbinando il bel gioco ai risultati e ha anche dimostrato una certa saggezza nel trattare i casi più delicati, come Mario Balotelli e Antonio Cassano. Lo stimavo prima come giocatore e lo stimo adesso come tecnico“.

    LE PROBABILI FORMAZIONI:
    Italia (4-3-1-2): Buffon, Abate, Barzagli, Chiellini, Balzaretti, De Rossi, Pirlo, Marchisio, Motta, Cassano, Di Natale. Allenatore: Cesare Prandelli
    Irlanda (4-4-2)
    : Given, O’Shea, St Ledger, Dunne, Ward, Duff, Whelan, Andrews, McGeady, Keane, Doyle. Allenatore: Giovanni Trapattoni
    Arbitro
    : Cakir (Turchia)

    L’ITALIA SI QUALIFICA SE…

    SPECIALE EURO 2012

  • L’Italia si qualifica se… Biscotto permettendo

    L’Italia si qualifica se… Biscotto permettendo

    Il giorno fatidico per gli Azzurri è arrivato: alle 20.45 la Nazionale di Prandelli scenderà in campo contro l’Irlanda di Giovanni Trapattoni, mentre la Spagna affronterà in contemporanea la Croazia nell’ultima giornata della fase a gironi del Gruppo C. La situazione di classifica attuale vede gli spagnoli in testa con 4 punti, al pari dei croati, segue, poi, l’Italia a quota 2 e l’Irlanda, in ultima posizione e già matematicamente eliminata, a 0 punti.

    I calcoli, dunque, sono d’obbligo per capire quali sono le speranze di qualificazione ai quarti di finale degli Azzurri, considerando che le combinazioni possibili sono molteplici e che, dunque, le notizie rimbalzeranno incessantemente fra Poznan (dove giocano gli Azzurri) e Danzica (dove si disputa Spagna-Croazia).

    Naturalmente, l’imperativo per l’Italia è di ottenere la vittoria contro l’Irlanda, sia ai fini della qualificazione sia per legittimare le ambizioni di proseguire nel campionato europeo, ampiamente dichiarate, ma l’avversario – seppur già eliminato – non sarà affatto agevole, considerando soprattutto l’orgoglio del Trap, che non vorrà sfigurare proprio contro la Nazionale che lui stesso ha guidato per quattro anni, ed attualmente allenata dal suo ex calciatore ai tempi della Juventus Cesare Prandelli, che lo ricorda come “il mister, che mi ha preso a 20 anni, mi ha portato a giocare e mi ha sempre rispettato”.

    L’Italia ha l’obbligo di ottenere i tre punti contro l’Irlanda, perchè un risultato diverso (pareggio o sconfitta) porterebbe la certa eliminazione. Supponendo, dunque, una vittoria Azzurra, ecco i possibili scenari:

    1) Se Spagna e Croazia non pareggiano, gli Azzurri si qualificano come secondi nel girone.

    2) Se Spagna e Croazia pareggiano per 0-0, e l’Italia vince con qualsiasi risultato, gli Azzurri si qualificano come primi nel girone, perchè Spagna, Croazia e Italia si troverebbero a 5 punti e la classifica avulsa: dato che, in tal caso, la parità sarebbe perfetta anche in termini di punti negli scontri diretti fra le tre squadre e di differenza reti negli scontri diretti fra le tre squadre. Il criterio che risolverebbe la questione sarebbe, dunque, quello dei gol segnati negli scontri diretti: gli Azzurri sarebbero a quota 2 (uno alla Spagna ed uno alla Croazia), mentre la Spagna e la Croazia a quota 1 (uno ciascuno all’Italia). La seconda nel girone sarebbe la Spagna in virtù della differenza reti complessiva, ossia +4, mentre la Croazia sarebbe eliminata con differenza reti generale +2.

    Cesare Prandelli | © Claudio Villa/Getty Images

    3) Se Spagna e Croazia pareggiano per 1-1, l’Italia deve vincere contro l’Irlanda con almeno due gol di scarto, ma non per 2-0. In caso di vittoria per 3-1, gli Azzurri si qualificherebbero come secondi nel girone, in virtù del maggior coefficiente Uefa rispetto alla Croazia.

    4) Se Spagna e Croazia pareggiassero per 2-2, 3-3, 4-4, e così via, l’Italia sarebbe eliminata a prescindere dal risultato contro l’Irlanda. Sarebbe questa, dunque, la famigerata ipotesi del Biscotto, che prenderebbe forma a causa della classifica avulsa, applicando la regola dei “gol negli scontri diretti tra le squadre a pari punti”: in tal caso, gli Azzurri sarebbero a +2, mentre Spagna e Croazia sarebbero almeno +3.

    Confidando nella sportività degli iberici, ampiamente garantita dallo stesso ct Del Bosque, l’argomento Biscotto – colazione a parte – ci si augura possa finire in secondo piano, lasciando spazio alla concentrazione degli Azzurri ed alla volontà di non cercare potenziali alibi, distaccandosi dalla cultura del sospetto che, tradizionalmente, ci accompagna e profondendo il massimo impegno nella gara contro l’Irlanda.

  • Super Torres, la Spagna travolge l’Irlanda 4-0. Trap eliminato

    Super Torres, la Spagna travolge l’Irlanda 4-0. Trap eliminato

    A seguire, dopo la partita dell’Italia contro la Croazia, si è giocato il match tra Spagna ed Irlanda, le rimanenti squadre del Girone C; il match è finito con la vittoria della Spagna che è andata subito a rete con Torres e la conseguente eliminazione da questi Europei 2012 per la squadra di Trapattoni.  Il mezzo passo falso degli azzurri ha incoraggiato gli spagnoli ad entrare subito decisi in campo e, senza perdere tempo, el Nino ha insaccato la rete neanche dopo aver fatto trascorrere 5′ dal fischio d’inizio. La supremazia della Spagna si nota tutta infatti le altri reti non tardano ad arrivare: nella ripresa è prima Silva, poi nuovamente Torres ed infine Fabregas ad insaccare la rete irlandese chiudendo il match con un netto 4-0.

    LA PARTITA: Si apre con un cambio tra gli undici titolari della scorsa partita molto importante per Del Bosque che, al posto di Fabregas, a rete contro l’Italia, inserisce Fernando Torres nonostante la brutta prestazione proprio contro gli azzurri. Fa bene il ct spagnolo a dar fiducia a El Nino: a 5′ dall’inizio l’attaccante si avventa infatti su un pallone vagante nell’area avversaria, supera di slancio Stephen Ward e lascia partire un destro potente che si insacca sotto la traversa di Shay Given portando la Spagna a condurre sull’1-0. Il primo tempo è tutto delle furie rosse che creano azioni di gioco importanti, senza però riuscire a finalizzare, grazie ad alcuni buoni interventi del portiere irlandese Given. L’Irlanda appare troppo impostata e, contro le prodezze dei giocatori spagnoli, si trova sempre in svantaggio.

    Fernando Torres © Alex Grimm/Getty Images

    Nella ripresa il ct dell’Irlanda Trapattoni opta per il cambio: inserisce infatti Walters al posto di Cox ma questo non basta alla squadra in casacca verdebianca a cambiare il ritmo del match. La Spagna si rivela nettamente superiore e continua a creare situazioni di possibile rete finchè Silva, in mezzo a tre difensori nell’area irlandese, piazza un rasoterra vincente alla destra del portiere, portando le furie rosse sul 2-0. Con il risultato quasi al sicuro Del Bosque decide quindi di effettuare il primo cambio: ad uscire è Alonso che lascia spazio a Martinez; pochi minuti dopo è nuovamente Torres ad andare a segno, superando il portiere avversario su contropiede.

    Subito dopo la doppietta de El Nino, Del Bosque decide che per oggi può bastare e inserisce Fabregas al posto di Torres. La risposta arriva subito da Trapattoni che inserisce il giovane Mcclean al post di Duff, cercando almeno di arginare la sconfitta. Nei minuti finali spazio anche allo spagnolo Cazorla che viene inserito al posto di Iniesta e all’irlandese Green che sostituisce Whelan. Ma ancora una volta a farla da padrona è la Spagna che, con un tiro di Fabregas pieno di forza e rabbia, insacca la rete e metto a segno il 4-0 finale.

    PAGELLE SPAGNA-IRLANDA

    Spagna (4-3-3): Casillas 6; Arbeloa 5.5, Piqué 6, Ramos 6, Jordi Alba 6, Busquets 6, Xabi Alonso 6 (65′ Martinez 5.5), Xavi 6; Silva 6.5, Iniesta 6.5 (80′ Cazorla), Fernando Torres 7 (72′ Fabregas). All. Del Bosque 7.5

    Irlanda (4-4-1-1): Given 4; O’Shea 4.5, St. Ledger 4.5, Dunne 5, Ward 5; Andrews 5.5, Whelan 5.5 (81′ Green); Duff 5 (88′ McClean), McGeady 5.5; Robbie Keane 6, Cox 5.5 (46′ Walters 5). All. Trapattoni 5

    CLASSIFICA GIRONE C

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO SPAGNA-IRLANDA 4-0

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  • Spagna-Irlanda, le furie rosse a caccia della prima vittoria

    Spagna-Irlanda, le furie rosse a caccia della prima vittoria

    Questa sera alle 20:45 va in scena Spagna-Irlanda, partita che chiuderà la seconda giornata del gruppo C di Euro 2012. Le furie rosse, reduci dal pareggio della prima giornata con l’Italia, cercano la prima vittoria in questi europei e proveranno a centrarla a Danzica contro l’Irlanda di Giovanni Trapattoni. Gli irlandesi sembrano propensi a recitare il ruolo di cenerentola del gruppo C, vista la netta sconfitta (1-3 con la Croazia) patita nella prima partita. Tuttavia il Trap ha invitato tutti a non considerare la sua squadra già battuta e per fermare la squadra campione del mondo ha in mente il solito modulo difensivista per la precisione un 4-5-1. Basterà impostare la partita sulla difensiva per intrappolare una squadra dalle infinite qualità tecniche come la Spagna?

    Non basterà di certo, dato che l’Irlanda vista in campo 4 giorni fa non sembra in grado di saper svolgere al meglio neanche la fase difensiva, principale marchio di fabbrica del Trap. I croati Mandzukic e Jelavic ne sono la conferma evidente, loro due insieme hanno bucato la difesa irlandese per ben 3 volte e i ragazzi di Vicente Del Bosque hanno le capacità per bucarli altrettante e più volte. Resta da capire chi sarà il finalizzatore dello scacchiere spagnolo visto che il ct delle furie rosse sembra molto propenso a schierare una vera punta a differenza della formazione anti-Italia.

    Vicente Del Bosque © Handout/UEFA/Getty Images

    Chi tra i due Fernando? Il ritorno al 4-2-3-1 genera in Del Bosque il dilemma Llorente-Torres. L’attaccante del Chelsea nonostante un paio di gol sbagliati ha inciso positivamente quando è subentrato nella ripresa di Spagna-Italia e quindi non è da escludere una chance da titolare per el nino. L’altro Fernando non ha ancora visto il campo in questa rassegna europea ma è un centravanti che quest’anno ha visto molto bene la porta visti i suoi 29 gol stagionali siglati con la maglia dell’Athletic Bilbao. A far posto ad uno dei due Fernando dovrebbe essere Xabi Alonso, centrocampista del Real Madrid chiamato ad un turno di riposo. Per quanto riguarda lo scacchiere irlandese, Giovanni Trapattoni dovrebbe optare per un modulo più abbottonato con l’inserimento di Gibson al posto di Doyle mentre il peso dell’attacco graverà sulle spalle dell’ex Inter Robbie Keane.

    PRECEDENTI E QUOTE – Sono 24 (10 in amichevole) i precedenti tra Spagna e Irlanda e il bilancio vede il predominio degli spagnoli vincitori in ben 13 occasioni. A completare il quadro ci sono 7 pareggi e solo 4 vittorie irlandesi. Non hanno dubbi gli scommettitori sull’esito finale della partita visto che la vittoria delle furie rosse è quotata a 1,20 mentre sono di molto più alte le quote su pareggio e vittoria irlandese bancate rispettivamente a 5,75 e 16. Interessante come per gli scommettitori i principali indiziati a siglare il primo gol della sfida siano Llorente e Torres, quotati entrambi a 5. Solo uno di loro giocherà titolare e avrà quindi maggiori possibilità di essere il primo marcatore di Spagna-Irlanda.

    PROBABILI FORMAZIONI SPAGNA-IRLANDA

    Spagna (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Xavi, Iniesta, David Silva, Fabregas, Torres. A disposizione: Victor Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Xabi Alonso, Cazorla, Jesus Navas, Pedro, Mata, Llorente, Negredo. Allenatore: Vicente Del Bosque.

    Irlanda (4-5-1): Given, O’Shea, Dunne, St Ledger, Ward, Whelan, McGeady, Gibson, Andrews, Duff, Keane. A disposizione: Westwood, Forde, Kelly, McShane, 0′Dea, Hunt, Green, McClean, Doyle, Walters, Cox, Long. Allenatore: Giovanni Trapattoni.

    Arbitro: Proenca (Portogallo)

    SPECIALE EURO 2012

  • Irlanda-Croazia 1-3, brutto esordio per Trap

    Irlanda-Croazia 1-3, brutto esordio per Trap

    Nel girone C degli Europei 2012, dopo il pareggio per 1 a 1 tra Italia e Spagna maturato nel pomeriggio, Irlanda-Croazia, gara delle 20.45, si preannunciava come un’occasione importante al fine di conquistare punti preziosi nell’impegno, sulla carta, più abbordabile rispetto alle prossime contro gli Azzurri e le Furie Rosse.

    Teatro del match è lo stadio di Poznan, dove il 73 enne Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino compie il suo esordio in questo Europeo alla guida dell’Irlanda, che si è affacciata alla fase finale della competizione continentale per la seconda volta, dopo il debutto nel lontano 1988. Di fronte, la Croazia di mister Bilic, di maggiore esperienza in tal senso, alla luce delle sue precedenti tre presenze europee.

    Per le due formazioni outsider del girone C, dunque, il match d’esordio assume una connotazione realmente importante, un’occasione unica per incamerare punti preziosi nell’economia di un girone tanto complesso: si sono, pertanto, approcciate alla gara con uno schieramento speculare, il classico 4-4-2 tanto caro al Trap.

    Gli equilibri della gara, però, si rompono appena dopo 4 minuti dal fischio d’inizio, con il gol che porta in vantaggio la Croazia firmato di testa da Mandzukic, attaccante del Wolfsburg, raccogliendo un cross di Srna impennatosi al centro dell’area di rigore dopo una deviazione della difesa irlandese: 1 a 0 per la Croazia.

    La gara inizia, così, con il giusto piglio per i croati, che provano a spingere nei minuti iniziali, per sfruttare l’effetto sorpresa: l’Irlanda del Trap, però, riesce a ricompattarsi e, nonostante la pioggia copiosa che cade sul campo da gioco, al 19′ trova il gol del pareggio: punizione pennellata da Mc Geady, errore della difesa croata con Corluka che si lascia sfuggire St Ledger, libero di deviare in rete e di realizzare l’ 1 a 1 che riporta la gara in equilibrio.

    Un minuto dopo, però, è già in agguato la Croazia, con Jelavic libero in area fermato da un provvidenziale intervento difensivo di Dunne; al 36′ grande giocata di Jelavic che regala un assist-sombrero per Perisic, che sfodera un bel destro al volo impensierendo il portiere irlandese. Al 44′ la giornata di grande ispirazione di Jelavic si concretizza con il gol del 2 a 1 per la Croazia, realizzato da vero rapinatore d’area, approfittando di un errore difensivo di Ward, e superando in pallonetto il portiere Given impreciso.

    Dopo l’intervallo, le due formazioni rientrano con gli stessi uomini sul terreno di gioco, anche se probabilmente l’Irlanda del Trap avrebbe avuto bisogno di qualche correttivo per “registrare” meglio alcuni meccanismi che, nella prima frazione, erano apparsi poco oliati: dopo soli tre minuti dall’inizio della ripresa la Croazia mostra un’azione da manuale, con iniziativa sulla fascia sinistra di Perisic che crossa per Mandzukic, che firma di testa la sua personale doppietta ed il gol del 3 a 1: nell’azione del gol la palla colpisce prima il palo e, poi, il portiere Given prima di terminare in rete ma il gol è, comunque, da attribuire al calciatore croato perchè, anche senza il rimbalzo su Given sarebbe entrata in gol.

    Giovanni Trapattoni | © DANIEL MIHAILESCU/AFP/GettyImages

    Dopo il terzo gol subito, l’Irlanda esce definitivamente di scena, rischiando di incassare anche un passivo più pesante, soprattutto quando, al minuto 77, Rakitic sfiora il secondo palo d’interno destro: i minuti finali vengono, così, contraddistinti dalla Croazia che amministra il rassicurante vantaggio e la squadra del Trap che si mostra ancora più confusa e incapace di alcun tipo di reazione.

    La gara termina, così, con la vittoria della Croazia con il definitivo punteggio di 3 a 1, che le regala i tre punti ed il primo posto nel girone C, davanti ad Italia e Spagna a quota uno; fanalino di coda, l’Eire a zero punti, con la necessità di analizzare al più presto le criticità di tale prestazione all’insegna di un preoccupante appannamento e di una carenza di idee di gioco: il prossimo impegno del Trap (che perde l’imbattibilità dopo 14 gare) sarà ancora più ostico contro la Spagna, mentre la Croazia – apparsa realmente in gran forma – sarà la prossima avversaria degli Azzurri di Prandelli, giovedì prossimo: una partita che si preannuncia per nulla semplice.

    Pagelle Irlanda – Croazia:

    Irlanda: Given 4.5 Uno dei peggiori dei suoi, molto lontano dai suoi standard del passato, non riesce a dare sicurezza alla sua retroguardia ed, anzi, entra goffamente nell’azione del terzo gol firmato dalla Croazia.

    Croazia: Mandzukic 7.5 Autore di una doppietta, sempre in agguato: una spina nel fianco per la traballante difesa irlandese, grande lottatore

    Jelavic 7 Giocate di pregiata fattura, un gol e assist: ottimo esordio per uno degli uomini più attenzionati di questo Europeo, di cui si candida a divenire “rivelazione”

    Rakitic 6.5 Bella prova, fatta di buone iniziative e suggerimenti preziosi: sfiora il gol del potenziale 4 a 1 con un bel tiro a giro.

    CLASSIFICA GIRONE C

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO IRLANDA-CROAZIA 1-3

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  • Irlanda – Croazia, una lotta per il primato

    Irlanda – Croazia, una lotta per il primato

    Giornata di esordi italiani ad Euro 2012, oltre agli azzurri di Prandelli anche un vecchio guru del calcio di casa nostra disputerà la sua prima gara nella competizione continentale, stiamo ovviamente parlando di Giovanni Trapattoni, che alla guida dell’Irlanda affronterà alle 20.45 la Croazia.

    La vigilia di “Mister Calcio” come l’ha definito Bilic, allenatore della Croazia, riferendosi al nostro Trap, non è stata delle più serene, le critiche per alcune scelte tecniche non sono state digerite dall’ex allenatore di Inter e Juve, che in conferenza stampa ha regalato come al solito dell’ottimo materiale per tutte le tv del globo calcistico. Il modulo che adotterà sarà sicuramente un 4-4-2 molto coperto, con Given tra i pali, che si temeva dovesse saltare la gara per infortunio,  che avrà davanti una difesa a quattro in linea, composta dall’ex United O’Shea e Ward sugli esterni, St.Ledger e Dunne in mezzo. Centrocampo con le due ali pure ed intercambiabili l’ex Chelsea Duff e McGeady, mentre al centro agiranno Whelan ed Andrews. In attacco Doyle attaccante del Wolverhampton affiancherà il capitano Robbie Keane.

    Giovanni Trapattoni| © Handout/UEFA via Getty Images

    L’allenatore italiano in una recente intervista ha lasciato intendere che nulla è impossibile anche per la giovane Irlanda, poco avvezza alle competizioni europee, mancava dalla competizione dal 1988, ma che in un girone dove a farla da padrone dovrebbero essere Italia e Spagna, potrebbe rivelarsi come una lieta sorpresa.

     

    Dal canto suo la Croazia di Bilic sa di avere i favori del pronostico e dopo il pareggio delle due grandi nel pomeriggio vorrebbe approfittarne per portarsi in vetta alla classifica del girone. Anche in casa croata la situazione non è delle più rosee, l’attuale allenatore lascerà alla fine dell’avventura europea e ha perso alla vigilia tre elementi di spicco della propria formazione, su tutti Olic, che ha dato forfait proprio nell’ultima amichevole prima dell’inizio del torneo.
    La formazione scelta dal tecnico è speculare a quella dell’Irlanda, con un classico 4-4-2 dotato però di una maggiore qualità. In porta il portiere Pletikosa, con gli esperti Srna e Strinic a giostrare sulle fasce, Corluka-Schildenfeld coppia centrale che completa la linea a quattro di difesa. Il centrocampo è sicuramente il punto di maggior qualità della squadra balcanica, con Lucas Modric stella della squadra che agirà al centro affiancato da Vukojevic. Mentre Rakitic e Ivan Perisic del Dortmund ad agire sugli out. In attacco coppia gol formata da due cannonieri rispettivamente di Wolfsburg ed Everton, Mandzukic e Jelavic.

     

    Irlanda (4-4-2): Given; O’Shea, St Ledger, Dunne, Ward; McGeady, Whelan, Andrews, Duff; Keane, Doyle. All. Trapattoni

    A disp: Westwood, Forde, McShane, Kelly, O’Dea, Gibson, Hunt, Green, Walters, McClean, Long, Cox.

    Croazia (4-4-2): Pletikosa, Srna, Corluka, Schildenfeld, Strinic; Rakitic, Vukojevic, Modric, Perisic; Mandzukic, Jelavic. All. Bilic

    A disp: Kelava, Subasic, Simunic, Buljat, Pranjic, Vida, Badelj, Vrsalijko, Dujmovic, Kranjcar, Kalinic, Eduardo

  • Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.

    LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.

    SPAGNA

    Spagna © Jasper Juinen/Getty Images

    L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.

    ITALIA

    Cassano e Balotelli © Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.

    In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.

    IRLANDA

    Giovanni Trapattoni © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.

    CROAZIA

    Croazia © HRVOJE POLAN/AFP/GettyImages

    CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.

    SPECIALE EURO 2012

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