Tag: giovanni malagò

  • Coni, presentato il nuovo logo

    Coni, presentato il nuovo logo

    Il Coni ha svelato il nuovo logo realizzato in occasione dei cento anni di attività celebrati proprio quest’anno. Si tratta, però, di un elemento che sancisce di fatto il ritorno all’antico, al passato ed alla tradizione, riscoprendo il simbolo delle origini proprio in occasione delle imminenti celebrazioni. Il nuovo logo del Coni presenterà un tricolore in bella vista su sfondo bianco ed i cerchi olimpici in testa. Il tricolore, inoltre, riporta la scritta “Italia” mentre la sigla “Coni” è riportata in basso in nero ed in stampatello. Il nuovo logo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano è stato così presentato questa mattina al Foro Italico di Roma, nella Casa delle Armi, alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò e di illustri esponenti dello sport Azzurro e delle istituzioni: Franco Carraro, Gianni Petrucci, Mario Pescante. Presenti, inoltre, importanti campioni dello sport del presente e del passato che hanno fatto da “padrini” e “madrine” al battesimo del nuovo marchio: da Alessandra Sensini ad Armin Zoeggeler, da Giuseppe Abbagnale a Manuela Di Centa, da Jessica Rossi a Mauro Checcoli.

    Coni, presentato il nuovo logo
    Coni, presentato il nuovo logo

    In occasione della presentazione del nuovo simbolo, si è colta l’occasione per fare il punto sulle celebrazioni del centenario del Coni, che proprio nel Giugno del 1914 vide “la luce”. Tali festeggiamenti prenderanno il via il prossimo 8 Giugno e proseguiranno fino al 10 Giugno, prevedendo la giornata clou il giorno 9 con una serie di eventi musicali e concerti, il passaggio delle frecce tricolori e una diretta televisiva su Rai Uno dal Foro Italico. In occasione delle celebrazioni del centenario è stata, inoltre, coniata anche una medaglia commemorativa.

    L’accento posto sulla presentazione del logo del Coni ha, poi, delle importanti implicazioni a carattere di marketing: il presidente Giovanni Malagò, infatti, ha voluto sottolineare la rilevanza dello sfruttamento del merchandising in particolar modo con la creazione dei “Coni-Point” in cui saranno disponibili i prodotti ufficiali che, ovviamente, riporteranno il nuovo logo del Coni.

    Proprio in tal senso, il presidente Giovanni Malagò ha dichiarato come il nuovo logo fosse un suo desiderio, perchè “tengo tantissimo alla striscia di colore oro e alla scritta Italia, e sono sicuro che questo nuovo marchio potrà farci vendere tantissimi nostri prodotti”. 

  • Sochi 2014, 113 convocati per le Olimpiadi invernali

    Sochi 2014, 113 convocati per le Olimpiadi invernali

    Le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 sono alle porte e prenderanno il via il prossimo 7 Febbraio. La Russia intera è in fibrillazione per il tanto atteso evento, che darà lustro ad un Paese controverso, in cerca di “leggerezza” e di visibilità internazionale. Un Paese che deve fare i conti con una situazione interna non semplice, di spaccatura tra i “paperoni” oligarchi petrolieri e la classe povera ancora costretta a emigrare a Ovest a cercar fortuna. Il tutto in un clima politico teso, in cui le libertà sono ben lontane dagli standard delle vere democrazie, e il pericolo di atti terroristici è comunque forte. In tal senso, è stato individuato l’autore delle minacce terroristiche inviate via mail al Comitato organizzatore: si tratta di un cittadino russo attualmente residente all’estero, ma ci sarebbero forti dubbi sulle sue condizioni di salute mentale. Per ora la situazione è, dunque, sotto controllo così come aveva voluto sottolineare lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò in vista della partenza della truppa azzurra per Sochi 2014. La composizione della spedizione italiana è stata ufficializzata in queste ore e prevede la presenza di 113 atleti in totale, 69 uomini e 44 donne, suddivisi per le diverse specialità in programma: Sci alpino, sci di fondo, freestyle, snowboard, biathlon, salto, slittino, bob, skeleton, pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità, short track.

    Sochi 2014,  113 azzurri convocati | © Matthew Stockman/Getty Images
    Sochi 2014, 113 azzurri convocati | © Matthew Stockman/Getty Images

    Ecco la lista completa con i nomi dei 113 Azzurri che prenderanno parte alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 in programma dal 7 al 23 Febbraio:

    Sci Alpino: Luca De Aliprandini, Peter Fill, Stefano Gross, Werner Heel, Christof Innerhofer, Manfred Moelgg, Roberto Nani, Dominik Paris, Giuliano Razzoli, Davide Simoncelli, Patrick Thaler, Federica Brignone, Chiara Costazza, Elena Fanchini, Nadia Fanchini, Denise Karbon, Francesca Marsaglia, Daniela Merighetti, Verena Stuffer.

    Freestyle: Markus Eder, Giacomo Matiz, Silvia Bertagna, Deborah Scanzio.

    Snowboard: Mainhard Erlacher, Roland Fischnaller, Tommaso Leoni, Aaron March, Luca Matteotti, Christoph Mick, Emanuel Perathoner, Omar Visintin, Corinna Boccacini, Raffaella Brutto, Michela Moioli, Nadya Ochner.

    Sci di Fondo: Roland Clara, Francesca De Fabiani, Giorgio Di Centa, David Hofer, Enrico Nizzi, Dietmar Noeckeler, Fabio Pasini, Mattia Pellegrin, Federico Pellegrino, Debora Agreiter, Elisa Brocard, Virginia De Martin Topranin, Ilaria Debertolis, Greta Laurent, Marina Piller, Gaia Vuerich.

    Biathlon: Christian De Lorenzi, Lukas Hofer, Daniel Taschler, Dominik Windisch, Markus Windisch, Nicole Gontier, Karin Oberhofer, Michela Ponza, Alexia Runggaldier, Dorothea Wierer.

    Salto: Davide Bresadola, Sebastian Colloredo, Roberto Dellasega, Evelyn Insam, Elena Runggaldier.

    Combinata Nordica: Armin Bauer, Samuel Costa, Giuseppe Michielli, Alessandro Pittin, Lukas Runggaldier.

    Bob: Simone Bertazzo, Francesco Costa, Simone Fontana, William Frullani

    Slittino: Dominik Fischnaller, Patrick Gruber, Christian Oberstolz, Patrick Rastner, Emanuel Rieder, Ludwig Rieder, Armin Zoeggeler, Sandra Gasparini, Sandra Robatscher, Andrea Voetter. Skeleton: Maurizio Oioli.

    Pattinaggio di Velocità: Matteo Anesi, David Bosa, Andrea Giovannini, Mirko Nenzi, Yvonne Daldossi e Francesca Lollobrigida.

    Pattinaggio di figura: Paul Bonifacio Parkinson, Carolina Kostner, Valentina Marchei, Stefania Berton e Ondrej Hotarek, Anna Cappellini e Luca Lanotte, Nicole Della Monica e Matteo Guarise, Charlene Guignard e Marco Fabbri.

    Short Track: Arianna Fontana, Cecilia Maffei, Lucia Peretti, Martina Valcepina, Elena Viviani, Yuri Confortola, Tommaso Dotti, Anthony Lobello, Nicola Rodigari e Davide Viscardi.

  • Addio Pietro Mennea, Freccia del Sud dei 200

    Addio Pietro Mennea, Freccia del Sud dei 200

    Lo sport italiano perde oggi un uomo simbolo della sua eccellenza, capace di vincere l’oro Olimpico a Mosca 1980 e di detenere per ben 17 anni il record del mondo nei duecento metri: Pietro Mennea è stato l’immagine della velocità in pista e, purtroppo, ci ha lasciato troppo presto, a soli sessant’anni a causa di un male incurabile con cui ha lottato a lungo e che oggi lo ha portato via, in una clinica di Roma dov’era ricoverato. Lo sport italiano e l’Italia in generale potranno rendergli omaggio questo pomeriggio, nella camera ardente nella sede del Coni a Roma predisposta per volontà del presidente Giovanni Malagò, per ricordare con tutti gli onori colui che ha rappresentato con grandissimo valore lo sport italiano ed i suoi valori. Chi lo ha conosciuto bene, Livio Berruti, medaglia d’oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma 1960, lo definisce oggi un “ascetico”, un uomo dedito al sacrificio ed alla resistenza, che non si faceva piegare o spaventare dalla fatica e faceva della tenacia la propria bandiera con grande voglia di mettersi in luce, vedendo l’atletica come un lavoro e non soltanto come un divertimento, facendo prevalere in tutto e per tutto un grande senso pragmatico.

    Addio Pietro Mennea, re dei 200 | © AFP/Getty Images
    Addio Pietro Mennea, re dei 200 | © AFP/Getty Images

    Caratteristiche che, indubbiamente, sono servite a Pietro Mennea per arrivare lontano, partendo da Barletta, in Puglia, per conquistare il mondo con la casacca della Nazionale azzurra di atletica: il debutto olimpico nell’edizione di Monaco di Baviera del 1974 ed il primo bronzo nei 200 metri, poi l’argento agli Europei di Roma nei 100 metri e l’oro nella sua specialità dei 200 metri, ed ancora a Praga negli Europei del 1978 centra l’oro nell’ accoppiata 100-200 metri, fino ad arrivare alle Universiadi del 1979 di Città del Messico dove la storia gli spalanca le porte conquistando i 200 metri in 19” e 72, il record che resisterà per ben 17 anni, battuto poi da Michael Johnson nel 1996 ad Atlanta. Nel 1980, poi, la definitiva consacrazione con la vittoria Olimpica a Mosca e con il bronzo nella 4×400. Il suo medagliere personale si arricchisce ancora ai mondiali di Hesinki del 1982 dove conquista un bronzo nei 200 metri ed un argento nella 4×100, ed un oro ai Giochi del Mediterraneo. Infine, nonostante le successive edizioni olimpiche non gli portarono ulteriori successi, la sua gloriosa carriera si completò con il prestigioso riconoscimento di portabandiere azzurro ai giochi di Seoul del 1988.

    Dopo il suo ritiro dalle competizioni, però, Pietro Mennea ha saputo reinventarsi e ha dedicato la sua esperienza allo sport ed alla cultura, divenendo dirigente della Salernitana Calcio negli anni dal 1998 al 1999 e poi conseguendo le lauree in scienze politiche, in giurisprudenza, scienza dell’educazione motoria e lettere, divenendo anche docente all’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara, e dedicandosi anche alla carriera politica, divenendo parlamentare europeo dal 1999 al 2004.

    Un uomo poliedrico, dunque, “verticale e tutto d’un pezzo, grande, grande, grande” – come lo ha definito con grande commozione il suo amico e giornalista Gianni Minà – che mancherà all’intero mondo sportivo italiano che, secondo alcuni, non lo ha mai onorificato a sufficienza nonostante fosse stato il più grande velocista italiano di tutti i tempi. Addio Pietro Mennea, addio alla “Freccia del Sud”.

  • Coni, Malagò elimina tessere gratis ai parlamentari

    Coni, Malagò elimina tessere gratis ai parlamentari

    La classe politica italiana sembra voler cambiare, incamminandosi sulla strada del rinnovamento delle istituzioni e dei costumi, per provare ad avvicinarsi alla società civile con la quale nel corso degli ultimi decenni si è creata una vera e propria frattura che appariva insanabile e incolmabile. Secondo alcuni osservatori il cambio di tendenza registrato negli ultimi tempi è da attribuire allo Tsunami del Movimento Cinque Stelle che, al grido di “arrendetevi, siete circondati” e con il successo elettorale ottenuto alle urne, ha spaventato non poco la vecchia politica impolverata e l’ha costretta ad adeguarsi alle richieste per evitare di essere completamente cancellata dell’anti-politica. Emblematici esempi di questo processo ancora in corso sono rappresentati dall’elezione della Presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini e del Presidente del Senato Piero Grasso, due figure di “rottura” con i cosiddetti mestieranti della politica e che hanno fatto dell’impegno civile la bandiera della propria esistenza. Un messaggio in tal senso, poi, sembra giungere anche dall’altra sponda del Tevere, da quella Città del Vaticano troppo spesso riluttante al cambiamento ed all’abbandono degli sfarzi che per secoli l’hanno contraddistinta, anteponendo i privilegi e i lussi alla vera essenza del cattolicesimo. In direzione opposta, invece, sembra essere l’elezione di Papa Francesco, che già dalle prime parole pronunciate, dal tono amichevole e poco formale, dalla volontà di incontrare da vicino i fedeli, dalla rinuncia ai simboli di sfarzo quali il mantello broccato o la croce d’oro preferendole quella di ferro. Un vento nuovo, dunque, che sta avvolgendo questo periodo sferzato dalla tempesta della crisi e che, almeno su tali aspetti, sembra portare qualche novità importante che si estendono anche ad un altro mondo tradizionalmente improntato al riconoscimento dei privilegi alla casta, quello dello sport. In tale direzione, dunque, suona come rivoluzionaria la decisione del Coni – per volontà del neo presidente Giovanni Malagò – di eliminare le tessere con le quali i parlamentari potevano beneficiare di ingressi gratuiti allo stadio.

    Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web
    Coni elimina tessere gratis parlamentari | immagini dal web

    Una decisione ovviamente simbolica per seguire la tendenza in atto e per mettere in chiaro che il nuovo corso del Coni (e quindi dello sport italiano) vuole andare di pari passo con le istanze di cambiamento del Paese, andando a promuovere una decisione anti-casta e anti-privilegi che affonda la sua ratio nella intollerabilità del fatto che coloro che beneficiano di cospicue indennità parlamentari abbiano il diritto divino di accedere nei settori più esclusivi degli stadi gratuitamente, mentre la gente comune è costretta a pagare il biglietto, tra l’altro anche a prezzi molto cari, anche per andare in curva.

    Può apparire singolare che una decisione del genere, che dà uno scossone molto forte alla Roma del potere e dei privilegi, sia partita proprio sotto la presidenza del Coni di un uomo come Malagò cresciuto nel quartiere altolocato dei Parioli, e che sia stato per anni membro e poi presidente di uno dei circoli più esclusivi della Capitale, ossia il circolo Aniene: eppure, è accaduto proprio ieri, 18 Marzo 2013.

    Anche i parlamentari pagheranno il biglietto allo stadio, dunque, e grazie alla decisione del Coni per molti di loro sarà come scendere dall’Olimpo per mescolarsi ai comuni mortali: era ora!

  • Malagò e il nuovo Coni: “Non deve appiattirsi sul calcio”

    Malagò e il nuovo Coni: “Non deve appiattirsi sul calcio”

    La sua elezione a presidente del Coni è giunta di sorpresa, ribaltando ogni pronostico della vigilia considerando che il suo competitor, Raffaele Pagnozzi, era l’uomo di fiducia del presidente uscente Gianni Petrucci, che fino all’ultimo ha spinto per la vittoria di Pagnozzi, suo braccio destro per vent’anni. Invece, i numeri hanno dato ragione a Giovanni Malagò, imprenditore molto noto e frequentatore dei salotti romani che contano, presidente del prestigioso Circolo Canottieri Aniene oltre che del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Nuoto del 2009, ma anche ex calciatore agonista di calcio a cinque. Un uomo che, dunque, nel mondo sportivo si trova perfettamente a suo agio e che lo conosce a 360 gradi, con intenti innovatori, almeno stando alle dichiarazioni post-vittoria. Ma nel cercare di comprendere le  ragioni alla base della sua elezione, ed in particolar modo il “ribaltone” clamoroso che lo ha portato a superare per 40-35 il suo rivale Pagnozzi, secondo i bene informati ci sarebbe l’appoggio di uomini di potere molto influenti, che occupano sponde politiche trasversali. Tra questi, Gianni Letta che non ha mai fatto mistero della sua vicinanza, così come Mario Pescante, già parlamentare e sottosegretario con delega allo sport nel Governo Berlusconi dal 2001 al 2006. Ma anche la canoista italo-tedesca Josefa Idem, attualmente impegnata come testimonial e supporter della campagna elettorale di Pierluigi Bersani, e che in molti prevedono possa divenire il prossimo Ministro dello Sport nel caso in cui la coalizione di centrosinistra vincesse le prossime elezioni.

    Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web
    Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web

    Il neo presidente del Coni Giovanni Malagò, però, chiamato a rispondere su tali aspetti preferisce mettere da parte gli orientamenti politici per considerare in primo piano i rapporti personali con Josefa Idem e Gianni Letta, che lui stesso definisce “all’insegna dell’affetto profondo, che prescindono dalle implicazioni politiche”, precisando poi che “quando si parla di sport non contano le casacche di appartenenza”. L’intento del presidente Giovanni Malagò sarà, dunque, quello di porre al centro dell’attenzione il processo riformatore ed innovatore che dovrà riguardare l’intero mondo sportivo italiano, cercando di ascoltare le esigenze dell’intero movimento e non soltanto dei suoi dirigenti.

    In tal senso, pare che la sua elezione sia stata fortemente voluta proprio dai vertici degli sport cosiddetti “piccoli” – anche se in tal senso il neo presidente smentisce di essere stato appoggiato solo dalle federazioni minori – ma è innegabile il fatto che nella sua intenzione c’è la volontà di rendere maggiore giustizia a quegli sport che solitamente non riescono ad accedere alla grande utenza e che sono costretti a vivere di “briciole”.

    In tal senso è molto chiara la dichiarazione di Giovanni Malagò a proposito del fatto che “il Coni non dovrà più essere appiattito sul mondo del calcio”, un messaggio che giunge ben chiaro al movimento calcistico, abituato a “fagocitare” la maggior parte della torta del panorama sportivo italiano. Tuttavia, non è corretto ipotizzare un’esclusione del calcio dalla Giunta del Coni – anche se lo stesso Malagò aveva avanzato tale proposta – ed anche il presidente dell’ Assocalciatori Damiano Tommasi, che ricopre anche il ruolo di membro del Consiglio Nazionale del Coni, sembra essere concorde con la volontà di creare una sinergia tra Coni e mondo calcistico, in modo che la forza mediatica della disciplina sportiva più seguita e popolare possa essere al servizio del Coni e, dunque, degli altri sport.

  • Giovanni Malagò eletto nuovo presidente del Coni

    Giovanni Malagò eletto nuovo presidente del Coni

    Un’elezione a sorpresa per la presidenza del Coni del dopo Gianni Petrucci, almeno a giudicare dalle previsioni della “vigilia” che davano per grande favorito Raffaele Pagnozzi, uomo di fiducia per oltre vent’anni del presidente uscente e segretario generale del Coni. Invece, a spuntarla è stato Giovanni Malagò, 53 anni, imprenditore romano conosciuto per la sua vita mondana e per le sue frequentazioni alto-borghesi al punto tale da guadagnarsi qualche anno fa il soprannome di “Megalò” da parte di Susanna Agnelli, e già presidente del circolo canottieri Aniene e del Comitato organizzatore per i Mondiali di Nuoto di Roma 2009, oltre grande tifoso della Roma ed ex giocatore agonista di calcio a cinque. Il voto gli ha dato ragione con un 40 preferenze contro 35 ancor più inaspettato dopo i discorsi dei due candidati, considerando che l’intervento pre-voto di Pagnozzi era risultato assai più applaudito di quello di Malagò lasciando intendere che avrebbe avuto maggiori consensi; invece, non è stato così ed i 76 “grandi elettori” dello sport italiano hanno preferito lui. Quali le ragioni di un cambio così inatteso e, secondo molti, radicale? La risposta più “gettonata” in tal senso sembra essere quella di una necessaria svolta nel panorama sportivo italiano, una non più rimandabile “scossa per lo sport del nostro Paese”. 

    Giovanni Malagò eletto nuovo presidente del Coni | immagini dal web
    Giovanni Malagò eletto nuovo presidente del Coni | immagini dal web

    Giovanni Malagò e la sua “squadra” avranno, dunque, questo compito senz’altro arduo ma tra i suoi supporters c’è chi mostra ampia fiducia nelle sue capacità di attuare questo cambiamento. In primis, Vittoria e Ludovica, le due figlie gemelle nate dalla relazione con l’attrice Lucrezia Lante Della Rovere, che sono giunte a Roma da Los Angeles per appoggiare il padre, e proprio a loro Giovanni Malagò ha rivolto il primo abbraccio dopo la notizia della vittoria a sorpresa che lo ha proclamato neo presidente del Coni. Subito dopo, in maniera sportiva (ed era proprio il caso di esserlo considerando la carica ricevuta, ndr) Giovanni Malagò ha rivolto un pensiero allo “sconfitto”, affermando che “è facile vincere ma è più difficile mettersi nei panni di chi non vince. Da sportivo ed in assoluta sincerità voglio fare un abbraccio a Lello (Raffale Pagnozzi, ndr)“.

    Quali i suoi propositi da neo numero uno del Coni? “Farò di tutto per onorare quella che per me è la più importante carica del Paese e non solo di questo Paese”. In attesa di conoscere in maniera specifica in che modo declinerà questo intento innovatore, le reazioni che sono giunte alla sua elezione sono contrastanti. In tal senso, se lo sconfitto Raffaele Pagnozzi ha mostrato grande fair play, congratulandosi e rivolgendo un in bocca al lupo al vincitore, il presidente uscente Gianni Petrucci non ha nascosto il suo disappunto sottolineando come “Pagnozzi resta il più grande di tutti”, precisando come per lui “questa è stata una sconfitta nonostante non fossi io il candidato”. 

    Entusiaste, invece, due delle più grandi atlete olimpiche dello sport italiano come la canoista Josefa Idem e la velista Alessandra Sensini che sottolineano all’unisono come “Malagò sia la persona giusta per il cambiamento, con un segnale di discontinuità rispetto al passato”.