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  • Olimpiadi 2012, Vezzali riceve bandiera Italia da Napolitano

    Olimpiadi 2012, Vezzali riceve bandiera Italia da Napolitano

    A Roma è avvenuta oggi la consegna del tricolore da parte del Presidente dello Stato Giorgio Napolitano alla fiorettista Valentina Vezzali, designata come portabandiera alle Olimpiadi di Londra 2012. Napolitano, visibilmente commosso alla consegna dei tricolori – è stata consegnata anche la bandiera a Oscar De Pellegrin, portabandiera dell’Italia alle Paralimpiadi di Londra 2012 – ha spiegato che tutti gli atleti dovranno rappresentare al massimo la nazionale italiana e che farà di tutto per essere accanto agli atleti che scenderanno in campo.

    Il Presidente nel riportare alla mente di tutti i presenti i pareggi e la vittoria dei calciatori impegnati agli Europei in questi giorni, non è riuscito a contenere la commozione, spiegando che l’importante non è solo vincere, ma soprattutto avere una mentalità vincente.

    Così la Vezzali, a pochi giorni dalla vittoria con il quartetto del fioretto, ha voluto ringraziare Napolitano, chiarendo che tutti ci metteranno il necessario per tornare a casa da vincitori e avendo dato il massimo in ogni partita e competizione.

    Valentina Vezzali Portabandiera © Vittorio Zunino / Getty Images

    Lo stesso ha voluto fare De Pellegrin che ha invitato Napolitano a seguire da vicino le gare degli azzurri a Londra 2012, dopo aver ringraziato tutti per avergli affidato quest’importante ruolo alla cerimonia d’apertura.

    Vezzali e De Pellegrin alla fine della consegna si fanno fotografare fieri di essere stati chiamati a fare da portabandiera, riportando alla mente di tutti la dichiarazione rilasciata dalla nuotatrice Federica Pellegrini, la quale si era rifiutata di fare da alfiere nella cerimonia d’apertura per motivi fisici.

    Valentina Vezzali va quindi ad aggiungersi alla lunga lista di atleti che dal 1912 ad oggi  è stata scelta dall’Italia come portabandiera:

    Stoccolma 1912 Alberto Braglia Ginnastica
    Anversa 1920 Nedo Nadi Scherma
    Parigi 1924 Ugo Frigero Atletica
    Amsterdam 1928 Carlo Galimberti Sollevamento pesi
    Los Angeles 1932 Ugo Frigero Atletica
    Berlino 1936 Giulio Gaudini Scherma
    Londra 1948 Giovanni Rocca Atletica
    Helsinki 1952 Miranda Cicognani Ginnastica
    Melbourne 1956 Edoardo Mangiarotti Scherma
    Roma 1960 Edoardo Mangiarotti Scherma
    Tokyo 1964 Giuseppe Delfino Scherma
    Città del Messico 1968 Raimondo d’Inzeo Equitazione
    Monaco 1972 Abdon Pamich Atletica
    Montreal 1976 Klaus Dibiasi Tuffi
    Mosca 1980 Nessuno
    Los Angeles 1984 Sara Simeoni Atletica
    Seoul 1988 Pietro Mennea Atletica
    Barcellona 1992 Giuseppe Abbagnale Canottaggio
    Atlanta 1996 Givanna Trillini Scherma
    Sydney 2000 Jury Chechi Ginnastica
    Atene 2004 Carlton Myers Basket
    Pechino 2008 Antonio Rossi Canoa

     

  • Napolitano abbraccia Buffon, orgoglioso degli Azzurri

    Napolitano abbraccia Buffon, orgoglioso degli Azzurri

    La gara di ieri contro la Spagna, oltre al positivo risultato del campo ed al bell’approccio degli Azzurri al match d’esordio Europeo, ha mostrato altri temi interessanti, anche fuori dal rettangolo di gioco, restituendo al nostro calcio quella dimensione di cuore e passione che, a causa dei troppi scandali, spesso finisce in secondo piano.

    Nonostante tutti i veleni della vigilia e le problematiche connesse, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non è voluto mancare all’esordio azzurro, sedendo in tribuna d’onore allo stadio di Danzica, al fianco della moglie Clio e del presidente Uefa Michel Platini, ed a poca distanza dalla coppia reale spagnola, costituita dal principe delle Asturie Felipe e dalla consorte Letizia.

    Il presidente Napolitano, dunque, ha deciso di mostrare la sua vicinanza ed il suo supporto agli Azzurri, in un momento tanto delicato e decisivo, emulando quella che – nel fatidico 1982 (dopo il primo scandalo scommessopoli, ndr) – fu la “storica” decisione del presidente Pertini, premiato, poi, dalla conquista del Mondiale spagnolo dalla nazionale di Bearzot.

    Giorgio Napolitano in veste di presidente-tifoso ha spiegato alla moglie Clio chi fosse l’uomo seduto al suo fianco, (riferendosi a Michel Platini, ndr), ha seguito attentamente la gara, esultando al gol del vantaggio di Totò Di Natale ed assistendo, quattro minuti dopo, al pareggio spagnolo firmato da Fabregas, con un simpatico scambio di battute con il principe spagnolo a proposito del buon risultato che stava maturando per entrambe le squadre e della possibilità di “firmare per il pareggio”.

    Al termine della gara, ancor prima che gli Azzurri facessero la doccia, il presidente ha voluto salutare personalmente la Nazionale, scendendo personalmente nello spogliatoio per complimentarsi dell’ottima prestazione: i calciatori sono rimasti piacevolmente sorpresi da tanto affetto e partecipazione, ancor di più, dopo il lungo e sentito abbraccio del presidente Napolitano al capitano Gigi Buffon. Anche in tal caso, curioso siparietto con il presidente che rivela al portiere quanto era accaduto in tribuna d’onore con il principe Felipe, raccomandandosi con una battuta di “non rivelare a nessuno che abbiamo firmato per il pari”, ottenendo la pronta risposta ironica di Gigi: “eh no, altrimenti ci mettono dentro”.

    Il presidente Giorgio Napolitano | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Battute a parte, l’aspetto più bello del post-gara è stata proprio l’intensità emozionale ed il coinvolgimento del Capo dello Stato, che ha dismesso i panni istituzionali per mostrarsi nel ruolo di appassionato,  complimentandosi con tutti – “Bravi siete stati bravi, è stata una grande soddisfazione, abbiamo visto una bellissima partita” – ricevendo la risposta entusiasta dei calciatori, che hanno apprezzato particolarmente il gesto ed il coinvolgimento del presidente, con capitan Buffon che ha deciso di donargli la sua maglia da gara, con il numero uno naturalmente.

    Un bel regalo e tanti sorrisi, che testimoniano la ritrovata serenità del  gruppo di Prandelli, confermata proprio dalle parole del suo uomo di maggiore esperienza, soddisfatto di aver visto in campo “l’Italia che sognavo, è stato bello vedere i miei compagni sacrificarsi e giocare alla pari con la Spagna”.

    Il cammino è appena iniziato, con il passo giusto, ma solo con l’unione di forze ed intenti il gruppo Azzurro può cementarsi ancora di più, raccogliendo gli stimoli esterni e tramutandoli in maggiori motivazioni e voglia di far bene, elementi sempre preziosi in una competizione tanto importante quanto breve e intensa come gli Europei.

    Il sostegno del Presidente, la figura più importante della nostra Nazione, in tal senso, è un tassello importante per riportare loro la vicinanza di una Nazione delusa e ferita, ma pronta ad appassionarsi ed innamorarsi nuovamente allo sport che da sempre ama di più, sognando nuove notti magiche.