Tag: giorgio chiellini

  • Polemiche post Milan Juve, Ambrosini “Chiellini ha fatto la spia con Ibra”

    Polemiche post Milan Juve, Ambrosini “Chiellini ha fatto la spia con Ibra”

    La vittoria della Juventus in Coppa Italia contro il Milan, ieri sera a San Siro, ha lasciato strascichi di polemica e di tensione nei rispettivi spogliatoi, soprattutto in seguito alla mini-rissa finale, che ha coinvolto il solito esagitato Ibrahimovic, oltre che il portiere bianconero Marco Storari, il difensore juventino Giorgio Chiellini, il vice di Massimiliano Allegri, Mauro Tassotti, che cercava di proteggere i propri giocatori, il portiere rossonero Marco Amelia ed il centrocampista milanista Massimo Ambrosini.

    Un litigio scaturito da un episodio di campo, sul finire della gara, combattuta e tirata, nella quale si sono alternati momenti di agonismo ed episodi contestati quali la rete annullata a Zlatan Ibrahimovic per il fallo di mano commesso, degno di un pallavolista, oltre che il contestato recupero, di due minuti, eccessivamente ridotto secondo Adriano Galliani.

    L’episodio incriminato, però, dal quale sarebbe nata la tensione in campo, sarebbe stata una palla terminata a fondo campo a seguito di una deviazione del portiere bianconero, anche se lo stesso Storari, interpellato in merito dal direttore di gara, non avrebbe ammesso di aver mandato la palla in calcio d’angolo, in modo da ripartire con una più vantaggiosa rimessa dal fondo campo. A seguito di questo episodio si sarebbe scatenato il nervosismo dello svedese, che ha puntato letteralmente il dito contro il portiere Juventino, con tanto di buffetto, ormai una consuetudine per Zlatan dopo il doppio colpo rimediato appena domenica scorsa al napoletano Aronica e, di riflesso, al compagno di squadra Nocerino che si trovava molto vicino ai due litiganti poichè stava discutendo, lui stesso, con il difensore del Napoli.

    Il giorno dopo l’episodio (e la sconfitta casalinga, ndr) nell’ambiente rossonero il coro dei commenti appare unanime a voler sottolineare, più che altro, la mancanza di sportività dello juventino Chiellini, reo di aver “accusato” in sala stampa Ibra, sottolineandone il comportamento violento (reiterato).

    Ha parlato in tal senso Massimo Ambrosini, definendo le parole di Chiellini “antipatiche e fuori luogo“, anche perchè il difensore toscano ha chiesto ai microfoni l’utilizzo della prova tv nei confronti del gesto compiuto da Ibra, precisando comunque che lo svedese “non ha lasciato occhi neri nè ha ucciso nessuno, ma il gesto dello svedese è stato simile a quello di domenica e, pertanto, dovrebbe essere documentato“.

    Il capitano del Milan ha voluto dipingere Chiellini come “una spia“, piuttosto che far ricadere le giuste responsabilità sul compagno di squadra che, in veste di “totem intoccabile” dev’essere in qualche modo giustificato. L’importanza di Ibra in campo per le sorti del Milan è innegabile, ma non possono i fattori tecnici andare a sopravanzare tutto il resto: è innegabile l’eccessivo nervosismo dello svedese che mostra una palese difficoltà a contenere le sue reazioni e, pertanto, parlare di “accanimento” nei suoi confronti appare contrario ad amore di verità e, comunque, non servirà a cambiare il comportamento troppo spesso arrogante e sopra le righe da parte dello svedese.

    Dopo le tre giornate di squalifica comminategli in campionato, un nuovo episodio, anche se di minore entità in Coppa Italia: Amelia parla di “reazione infantile” da parte della Juventus la quale invece sottolinea la non saldezza di nervi da parte di Zlatan Ibrahimovic.

    Quel che è certo, comunque, è che la semifinale di andata di Coppa Italia di ieri sera a San Siro, è stato solo l’antipasto in clima sfida scudetto, considerando che il prossimo 25 Febbraio San Siro sarà nuovamente “teatro” della sfida fra bianconeri e rossoneri, in cui saranno in palio molto più dei tre punti previsti, ed in cui si giocherà una fetta molto importante del campionato delle due formazioni, che testeranno sul campo, nella sfida diretta, le rispettive ambizioni tricolori, con tutta probabilità senza Ibrahimovic in campo.

  • Juventus-Cagliari, probabili formazioni. De Ceglie per Chiellini

    Juventus-Cagliari, probabili formazioni. De Ceglie per Chiellini

    Partita fondamentale per la Juventus, chiamata ad un impegno tutt’altro che facile. Nella conferenza stampa pre-gara, Antonio Conte, come sempre del resto, ha predicato prudenza, ribadendo con forza la totale estraneità d’interesse nei confronti del match clou (derby di Milano) di questa giornata che potrebbe valere, qualora i bianconeri battessero il Cagliari, il vertice solitario della classifica.

    Antonio Conte | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il tecnico salentino dovrà fare a meno per questa gara dello squalificato Chiellini, al cui posto dovrebbe giocare il solito De Ceglie, oltre al difensore toscano neanche convocati, Giaccherini, dolore alla zona lombare per lui, e lo sfortunato Quagliarella, reduce dall’operazione per la frattura allo zigomo rimediata nella scorsa gara a Lecce. Proprio l’assenza del bomber napoletano, ha consentito al neo acquisto Borriello di rientrare nella lista dei convocati di mister Conte.
    Per il resto confermata la solita formazione con cui i bianconeri scendono regolarmente in campo, Buffon fra i pali, difesa a quattro con Lichtsteiner  sulla fascia destra e la coppia Barzagli-Bonucci, a completare il reparto. A centrocampo solito pacchetto con Pirlo, affiancato da Marchisio e Vidal, mentre in attacco Vucinic e Pepe agiranno sugli esterni con Matri unica punta centrale.

    In previsione dell’impegnativa trasferta allo Juventus Stadium, il tecnico isolano, Ballardini ha confermato in toto l’undici vittorioso contro il Genoa, con Agazzi tra i pali e a protezione del giovane portiere sardo una linea difensiva composta da Pisano e Agostini esterni bassi e la coppia Canini-Astori coppia centrale. A centrocampo insieme al solito Nainggolan, accostato anche alla Vecchia Signora in questa sessione invernale di mercato, ci saranno Dessena, sostituto di Biondini passato al Genoa, e l’ex di turno Ekdal a sostituire il degente ma recuperato capitan Conti. In attacco la coppia dovrebbe essere composta da Larrivey e Ibarbo, con il giovane colombiano unico sicuro del posto, mentre per quanto riguarda l’argentino, dovrebbe giocarsi il ruolo di punta con El Kabir, in grande spolvero nell’allenamento pre-trasferta. Dietro il duo d’attacco il solito Cossu, ad agire da trequartista, con compiti di copertura in caso di ripartenza bianconera.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS-CAGLIARI

    Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic.
    A disp.: Storari, Sorensen, Marrone, Pazienza, Estigarribia, Del Piero, Borriello.

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Dessena, Nainggolan, Ekdal; Cossu; Larrivey, Ibarbo.
    A disp.: Avramov, Gozzi, Ariaudo, Conti, Ceppelini, Thiago Ribeiro, El Kabir.

  • Juve verso il derby con il Novara. Del Piero scalpita

    Juve verso il derby con il Novara. Del Piero scalpita

    Dopo la buona prova in campo di ieri contro la formazione dilettantistica molisana dell’Olympia Agnonese battuta 4-0, Antonio Conte prepara la lista dei probabili giocatori che questa domenica affronteranno il Novara nel derby piemontese. La Juve che scenderà in campo domenica dovrebbe essere formata da 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti, con Chiellini che torna al centro della difesa per sostituire lo squalificato Bonucci, mentre De Ceglie tornerà titolare nella corsia di sinistra dopo le deludenti prestazioni di inizio stagione. Chiellini, sulla possibilità di rientrare ad occupare il suo vecchio ruolo spiega:

    Sono pronto a tornare come centrale, ma deciderà il mister. Per me non ci sono problemi. Ora è qualche partita che gioco terzino sinistro ma in un mese non si dimentica quanto fatto negli ultimi 4 anni“.

    Alessandro Del Piero | ©Paolo Bruno/Getty Images

    A centrocampo Giaccherini prenderà il posto dello squalificato Vidal occupando la posizione di interno destro insieme agli altri due compagni di reparto, Pirlo e Marchisio. In attacco la novità potrebbe essere la presenza di Del Piero dal primo minuto a far coppia con Matri e Pepe, con Quagliarella che si accomoderà ancora una volta in panchina. Il posto da titolare il capitano bianconero potrebbe averlo conquistato proprio in seguito all’ottima prestazione in campo nell’amichevole infrasettimanale, condita da uno splendido gol al volo di destro.

    Nella seduta di rifinitura si avranno ulteriori chiarimenti sulla formazione che il tecnico bianconero Conte manderà in campo Domenica allo Juventus Stadium dove, per l’ultimo appuntamento casalingo del 2011, ci sarà ancora una volta il tutto esaurito. La Juve cercherà un nuovo successo per regalare, in vista delle Festività Natalizie, ancora il primato in classifica e il primato di imbattibilità (è l’unica squadra a non aver ancora perso una partita ufficiale in stagione) ai suoi tifosi che sono stati molto vicini a squadra e tecnico.

  • Conte fa il pompiere “Krasic e Chiellini fondamentali”

    Conte fa il pompiere “Krasic e Chiellini fondamentali”

    Per fortuna il turno infrasettimanale dà poco tempo per pensare a ciò che poteva esser e non è stato. I tre punti persi contro il Genoa dopo quelli con Bologna e Catania iniziano a suonare come un campanello d’allarme in casa Juventus con alle porte lo spettro della passate stagione che voleva i bianconeri grandi con le grande e autori di apparizioni sottotono con le cosìddette proviciali. Per due volte in vantaggio contro il Grifone la JUventus pur non con una partita entusiasmante stava portando a casa tre punti fondamentali prima che Caracciolo approfittasse dell’errore difensivo per piazzare la rete del pari.

    Antonio Conte | ©Getty Images
    I due gol del Genoa mettono in discussione ancora una volta la difesa che se non difesa e protetta dal centrocampo denota preoccupanti limiti di tenuta con Chiellini e Bonucci in forte imbarazzo. Proprio Giorgione è finito ancora una volta sottoaccusa per una prestazione altamente insufficiente che riporta in auge il problema in difesa nella Vecchia Signora. Insieme a Chiellini sotto accusa è ancora una volta Milos Krasic entrato per dar profondità e respiro alla manovra bianconera ma protagonista in negativo per aver perso il pallone da cui è nata l’azione del pareggio ospite. Due grane per Conte che però oggi in conferenza stampa ha cercato di placare confermando la sua fiducia incondizionata “Un allenatore deve far rendere tutti al massimo, specie chi attraversa un momento di difficoltà come Krasic e Chiellini. Ma entrambi sono due giocatori fondamentali, se mettiamo in discussione due come loro io inizio ad andare in ansia. Diventa problematico avere dubbi su uno come Chiellini, per me è una certezza. Io devo fare un gran lavoro tecnico, tattico e anche psicologico. Con alcuni giocatori parlo di più di quanto parlo con mia madre e mio padre. Bastone o carota, a seconda della necessità”. Conte adesso però deve trovare le risposte sul campo e dimostrare di non aver esaurito l’onda inziale dello Juventus Stadium dove i tifosi sabato hanno scelto ancora una volta di stare con Del Piero criticando l’operato di Andrea Agnelli. Domani l’anticipo della nona giornata contro la Fiorentina è l’occasione giusta per rivoltare pagina e metter alle spalle le inevitabili polemiche.

  • Juventus-Genoa 2-2, le pagelle. Disastro Chiellini, Matri e Merkel i migliori

    Juventus-Genoa 2-2, le pagelle. Disastro Chiellini, Matri e Merkel i migliori

    Reduce dal pareggio a reti inviolate con il Chievo, la Juve impatta 2-2 con il Genoa nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A. A Matri (doppietta) rispondono prima Rossi e poi Caracciolo. Queste le pagelle ai protagonisti di Juventus – Genoa 2-2.

    Giorgio Chiellini | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    JUVENTUS Storari 5: chiamato a sostituire l’infortunato Buffon, il portiere che bene aveva fatto l’anno scorso tanto da reclamare il posto da titolare anche al rientro del portierone azzurro, si rende colpevole, in compartecipazione con Bonucci e Chiellini, della seconda rete del pareggio dei Grifoni. Bonucci 5: sbaglia la marcatura su Caracciolo in occasione del gol del definitivo 2-2, si fa anticipare dall’Airone come Chiellini 4: una partita inguardabile per il difensore che porta anche la fascia di capitano al braccio. Goffo negli interventi, sbaglia una miriade di passaggi, anche semplici, è sempre fuori posizione e sembra frastornato. Non c’ha capito nulla, riassumendo il peggiore in campo. Da centrale nelle prime giornate non aveva convinto Conte che, per necessità, lo aveva traslocato nel suo ruolo originario di terzino. Anche in questo ruolo non convince, stasera è il principale responsabile in entrambi i gol del Genoa (e non è la prima volta che la Juve subisce gol per colpe sue). Sarebbe il caso di fargli fare un pò di panchina, non gli farebbe male. Pirlo 7: la solita luce che illumina ma stasera si avventura in qualche dribbling di troppo cercando di destreggiarsi tra le folte maglie genoane (Malesani gli ha costruito una vera e propria gabbia) che, fortunatamente per lui, non crea pericoli alla sua squadra. Geniale il velo per il 2-1 di Matri, tramuta la palla in oro anche quando non la tocca. Matri 7.5: al rientro da titolare dopo due panchine consecutive, risulta il migliore in campo. Non solo la doppietta ma tanto movimento in avanti, fa sponda, permette alla squadra di risalire, in pratica sorregge da solo tutto il peso dell’attacco bianconero. In una sola parola, indispensabile. Vucinic 4.5: invisibile nel primo tempo, impalpabile nella ripresa. A parte il passaggio destinato a Pirlo che poi il regista lascia scorrere per Matri in occasione del 2-1, il montenegrino non si vede quasi mai. Pesa come un macigno l’errore nel primo tempo quando intercetta un buon pallone sulla trequarti sparando addosso a Frey. GENOA Frey 6.5: salva diverse volte il risultato, soprattutto quando deve intervenire sul tiro di Vucinic. Ingaggia un bel duello con Matri: anche qui finisce in parità 2-2 come il risultato finale della partita con l’attaccante che riesce a fargli 2 gol e con il portiere che glielo nega per due volte con ottimi interventi. Moretti 5.5: in campo da titolare per sostituire lo squalificato Kaladze, va in difficoltà su Matri, meglio in marcatura su Vucinic. Rossi 6.5: quando vede la Juve vede rosso, non è la prima volta che il capitano rossoblu segna alla Vecchia Signora. Gara di grande spessore, come al solito. Jorquera 6.5: gioca solo 13 minuti (7 regolamentari e 6 di recupero) ma entra subito in partita dimostrando di possedere già carisma. Sue le accelerazioni che fanno male alla Juve nel finale, suo lo spiovente in area per Kucka nell’azione del gol del pareggio, sua la conclusione dalla distanza in recupero sulla quale ha impegnato Storari che poteva valere il colpaccio. Merkel 7: sicuramente il migliore dei rossoblu, coniuga quantità, quando deve fare il lavoro sporco sui portatori di palla bianconeri, in particolar modo su Pirlo, e qualità quando serve un preciso assist per la testa di Marco Rossi che fa 1-1, colpendo la traversa con un colpo di testa e sfiorando la stessa con un colpo da biliardo. Caracciolo 6.5: rapace in occasione del gol del pareggio, l’Airone, partito dalla panchina, aiuta la squadra a stare alta con il suo fisico. Palacio 5.5: Malesani lo isola in attacco dove Jankovic non riesce a dargli il giusto appoggio. Nervoso, si fa anche ammonire rischiando anche qualcosa di più dando uno schiaffetto sulla amno all’arbitro. Meglio nella ripresa quando l’ingresso di Caracciolo gli da un pò di respiro. JUVENTUS (4-2-4): Storari 5; Lichtsteiner 5.5, Barzagli 6, Bonucci 5, Chiellini 4; Pirlo 6.5, Marchisio 6; Pepe 6.5 (45′ Del Piero sv), Matri 7, Vucinic 4.5 (86′ Krasic sv), Estigarribia 5.5 (67′ Pazienza 5.5). Allenatore: Conte 5.5 GENOA (4-4-1-1): Frey 6.5; Mesto 6, Dainelli 6, Moretti 5.5, Antonelli 6; Rossi 6.5 (83′ Jorquera 6.5), Seymour 5.5 (72′ Kucka 6), Veloso 5.5, Merkel 7; Jankovic 5 (62′ Caracciolo 6.5); Palacio 5.5. Allenatore: Malesani 6.5

  • Matri non basta, Juve bloccata dal Genoa 2-2

    Matri non basta, Juve bloccata dal Genoa 2-2

    E fanno 4 su 7. Altro pareggio per la Juventus che nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A lascia per strada altri due punti importanti facendosi rimontare per due volte il vantaggio da un Genoa che non si è mai arreso. In uno Juventus Stadium esaurito, brilla finalmente Matri, autore della doppietta bianconera ma, in contrasto, si registra un’altra partita da insufficienza piena per Chiellini, colpevole in entrambi i gol genoani.

    Andrea Caracciolo | © Claudio Villa/Getty Images
    Malesani sorprende tutti con la decisione di lasciare in panchina Kucka e dare spazio dal primo minuto a Seymour davanti alla difesa infoltendo il centrocampo preferendo la duttilità tattica di Merkel alla fantasia di Jorquera. Il tedesco si rivelerà la chiave tattica di successo per il Genoa eseguendo alla lettera il compito affidatogli dal tecnico rossoblu facendo da collante tra centrocampo e attacco infastidendo la manovra di Pirlo e supportando, in fase di possesso, Palacio isolato là davanti. Tutto confermato invece per Conte che torna al 4-2-4 bocciando sia Krasic che Elia scegliendo Estigarribia come esterno alto oltre a Pepe e affiancando Matri a Vucinic in attacco. La scelta si rivela azzeccatta perchè dopo appena 6 minuti la Juve va già in vantaggio, Pirlo esegue uno schema su un corner servendo al limite dell’area Marchisio che conclude di prima intenzione, sulla traiettoria della palla si trova Matri che corregge in rete tagliando fuori il portiere Frey. Vantaggio meritato per i bianconeri entrati in campo con una grande determinazione e che legittimano il risultato nei primi 20 minuti di gioco. Il Genoa prende le misure e comincia ad uscire fuori guadagnando metri su metri, il pari giunge alla mezz’ora quando Merkel se ne va sulla sinistra e serve un cross preciso per la testa di Marco Rossi che solo in area di rigore schiaccia di testa e supera Storari per l’1-1. Colpevole però Chiellini che lascia il capiano rossoblu libero di staccare di testa indisturbato. Juve colpita ma non accusa il colpo perchè poco prima della fine del primo tempo su un erroraccio di Veloso, Vucinic avrebbe l’opportunità di riportare avanti la Vecchia Signora involandosi verso la porta avversaria ma il tiro dell’ex attaccante della Roma è troppo centrale e viene respinto da Frey. Che Conte striglia i suoi negli spogliatoi si capisce sin dai primi minuti della ripresa, la Juve preme sull’acceleratore alla ricerca della seconda rete, ci prova ancora una volta Matri dopo una sgroppata di Pepe ma è ancora Frey a dire di no mandando in calcio d’angolo. Il gol è nell’aria e arriva puntuale al minuto 58 quando su un passaggio di Vucinic, Pirlo ha l’intuizione geniale di fare velo per Matri che ben appostato al centro dell’area di rigore non sbaglia e trafigge l’estremo difensore genoano. Juve di nuovo avanti per il delirio dei 40 mila spettatori di fede bianconera che cominciano ad assaporare il gusto dei 3 punti e il primato solitario in classifica. Conte ridisegna la squadra e passa ad un più prudente 4-5-1 togliendo un esterno, Estigarribia, per un mediano, Pazienza, per dar man forte nella zona nevralgica del campo a Pirlo e Marchisio, e retrocedendo Vucinic e Pepe sulla linea dei centrocampisti nella fase di non possesso, Malesani corre ai ripari e inserisce Caracciolo per Jankovic, per dare più peso in attacco, e Kucka per Seymour. Merkel mette i brividi ai tifosi di casa quando di testa coglie la traversa sugli sviluppi di un calcio di punizione, Malesani ci crede e si gioca la carta Jorquera nel finale mentre invece sul fronte opposto Krasic, il grande escluso, prende il posto di uno spento Vucinic. Ed è proprio a 5 minuti dal termine che viene premiato il coraggio del tecnico del Grifone perchè l’azione che porta al pareggio viene confezionata dai tre giocatori entrati nella ripresa: Jorquera effettua un lungo cros dalla sinistra sul secondo palo per Kucka, lo slovacco spizza la palla di testa e Caracciolo si avventa come un avvoltoio, pardon, come un Airone beffando Bonucci e Storari in uscita. Ancora una volta, però, è palese l’errore di Chiellini che lascia Kucka libero di saltare e colpire la sfera, poi la marcatura sbagliata di Bonucci sull’attaccante genoano e l’uscita un pò avventata di Storari completano il pasticcio. La Juve accusa il colpo e barcolla nei minuti finali rischiando addirittura il colpo del ko, Storari questa volta si fa trovare pronto sulla conclusione potente da fuori area di Jorquera, poi sul corner è ancora Caracciolo che gela per un attimo lo Stadium mandando alto da due passi. Finisce così 2-2. La Juventus esce tra i fischi del proprio pubblico, i primi della gestione Conte. Martedì c’è la Fiorentina per un’altra gara in casa, questa volta i 3 punti sono necessari per affrontare con la giusta carica e concentrazione le due trasferte consecutive terribili con che l’ aspettano in sette giorni con Inter e Napoli che ci diranno se questa Juventus potrà lottare davvero per lo scudetto o, perlomeno, per le posizioni di testa. Il Genoa invece torna a casa con il morale alto e con la consapevolezza di aver strappato un punto importante in un momento delicato del campionato, merito soprattutto di Malesani che ha preparato una partita (quasi) perfetta.

  • Bonucci, gli elogi a Chiellini, Barzagli passando per Pirlo

    Bonucci, gli elogi a Chiellini, Barzagli passando per Pirlo

    Il campionato di Leonardo Bonucci non è ancora entrato nel vivo complici un pò di scorie, bagaglio della scorsa sfortunata stagione, che lo hanno relegato in panchina nelle prime giornate di campionato in veste di riserva di Barzagli e Chiellini, coppia centrale.

    Leonardo Bonucci | © Marco Luzzani/Getty Images
    Contro il Milan, però, nell’ultima gara disputata prima della sosta, mister Conte ha voluto concedere fiducia all’ex difensore del Bari, spostando Chiellini sulla fascia, e formando una nuova coppia “sperimentale”, proprio con Bonucci e Barzagli. Un esperimento riuscito, a giudicare dall’importante vittoria conquistata, senza gol subiti e con pochi pericoli accorsi alla retroguardia bianconera. Qualche brivido, in realtà, con le giocate di Leonardo Bonucci “sul filo dell’errore”, mister Conte lo avrà patito, ma – da uomo di campo – avrà capito che un filo d’emozione nel “ritorno” ci può stare, soprattutto se la pressione è alta e la posta in gioco si chiama “vetta della classifica”. Un ritorno bissato in Nazionale, contro la Serbia, dove la presenza di Giorgio Chiellini sulla fascia ha dato una sicurezza in più a Bonucci ed il suo rendimento ne ha risentito in positivo. Ecco perchè il difensore elogia Chiellini e le sue doti da “centrale prestato alla fascia”, che riesce a dare un ottimo contributo in fase di spinta ed in copertura. Elogi non completamente disinteressati però: se Chiellini accettasse di tornare al suo ruolo originario, infatti, per Bonucci ci sarebbe un posto da titolare al fianco di Andrea Barzagli, nella Juve come in Azzurro. Elogi anche per Barzagli, “un grande colpo” compiuto dalla Juve nello scorso mercato di riparazione, oltre che per Andrea Pirlo, il “faro” della Juventus di Conte, una “banca”, dall’intuizione geniale e la battuta pronta, nonostante lo sguardo cupo, ma solo in apparenza. Dopo la pausa Bonucci e la Juventus sono pronti a calarsi di nuovo nel campionato, continuando a martellare, con lo spirito di sacrificio delle provinciali, come mister Conte chiede, anzi esige.

  • Prandelli copia Conte, Chiellini a sinistra. Barzagli dal primo minuto

    Prandelli copia Conte, Chiellini a sinistra. Barzagli dal primo minuto

    Dopo aver ottenuto una brillante qualificazione l’Italia di Prandelli domani sera in Serbia dovrà dimostrare di esser cresciuta anche dal punto di vista sportivo giocando al meglio evitando e giocandosi la partita con il coltello tra i denti per non viziare la corsa al secondo posto. Proprio per dare questo segnale Cesare Prandelli aveva dato fiducia a tutta la Vecchia Guardia evitando un deleterio turnover rimandando gli esperimenti ad altre occasioni. Le defezioni di Pazzini, Criscito e Balotelli e le precarie condizioni di Balzaretti e Giuseppe Rossi hanno però alterato un pò la strategia dovendo stravolgere l’undici titolare.

    Cesare Prandelli ©Getty Images
    Il problema maggiore è sull’out sinistro di difesa dove i due titolari (Criscito e Balzaretti ndr) hanno alzato bandiera bianca costringendo Prandelli a far sua l’idea vincente di Conte contro il Milan. Per 4/5 la difesa azzurra sarà quella della Vecchia Signora con Buffon in porta, coppia centrale composta da Barzagli e Bonucci e Chiellini dirottato sulla sinistra. A destra giocherà invece Maggio. A centrocampo, scontato l’utilizzo di Pirlo, Montolivo e De Rossi ballotaggio invece tra Aquilani e Marchisio per l’ultima maglia da titolare. Favorito sembra esser lo juventino per il maggior dinamismo e per la maggiore propensione al sacrificio. In avanti la confermatissima coppia Cassano Giuseppe Rossi. Gli ultimi arrivati, Osvaldo e Ogbonna partiranno invece dalla panchina.

  • Juve, è Chiellini il tallone d’Achille della difesa?

    Juve, è Chiellini il tallone d’Achille della difesa?

    Nonostante il primato in classifica, a dir la verità molto corta, da spartire con l’Udinese di Guidolin, in casa Juventus non regna di certo la tranquillità. A parte la gara all’esordio con il Parma, tatticamente quasi perfetta e con la rete della bandiera dei ducali dell’1-4 arrivata in pieno recupero su un’ingenuità di Paolo De Ceglie, la squadra di Antonio Conte ha evidenziato, nelle ultime tre uscite di campionato, delle lacune difensive evidenti, errori da ricercare nelle prestazioni di Giorgio Chiellini.

    © Valerio Pennicino/Getty Images
    Il rendimento del difensore centrale bianconero è vertiginosamente calato negli ultimi anni e da aspirante leader della difesa, sia della Juventus che della nazionale italiana, dopo il ritiro di Fabio Cannavaro e quello ancor prima di Alessandro Nesta, è passato a quello di comprimario; sono già in molti che gli hanno tolto l’etichetta di “miglior difensore italiano”. In due dei tre gol subiti dalla Juventus in questo campionato c’è il suo zampino. In particolare si è visto come il centrale perda spesso l’uomo sui calci piazzati e, piuttosto facilmente, la concentrazione nei minuti decisivi del match: gli esempi lampanti, e più recenti, da riportare sono quelli con Bologna, dove è proprio lui a permettere a Portanova di saltare indisturbato e di insaccare di testa in rete alle spalle di un immobile Buffon, e ieri a Catania dove prima si è fatto sorprendere da Bergessio, abile a prendere posizione sul cross rasoterra e insidioso di Gomez, in occasione del vantaggio etneo e poi stoppando con sufficienza una palla in area di rigore nei minuti finali di gara “servendo” il liberissimo Suazo con Buffon costretto al prodigioso intervento per evitare una certa sconfitta, e sarebbe stata la prima dell’era Conte. E allora ci chiediamo: cosa sta accadendo a Chiellini? Quali sono i motivi di questa sua involuzione? E’ stato sopravvalutato sin dall’inizio oppure è soltanto perchè sta attraversando un periodo non felice della sua carriera? Viceversa chi ha ben impressionato in questa prima parte di stagione è Barzagli che il tecnico ha lanciato definitivamente al fianco di Chiellini a spese di Bonucci, pagato ben 16 milioni lo scorso anno e rivelatosi, per il momento per quanto pagato, un flop. E’ l’ex centrale di Palermo e Wolfsburg a guidare bene il reparto ma di certo non ha potuto fare nulla sugli svarioni difensivi del collega. Che risieda proprio in Chiellini quindi la vulnerabilità della difesa juventina? Solo visionando le prossime gare potremmo avere una risposta, ma il fatto che la Juve abbia praticamente quasi concluso l’acquisto dal San Paolo del centrale brasiliano, in arrivo a gennaio, Rhodolfo la dice lunga sulle intenzioni future del tecnico che pare abbia intenzione di far traslocare Giorgio e impiegarlo nel ruolo di terzino sinistro, come fece per qualche partita lo scorso anno Del Neri, visto anche il “buco” da coprire in quel settore del campo dove nè De Ceglie e nè Grosso offrono ampie garanzie (e allora perchè vendere Ziegler?).

  • Juve, preso Rhodolfo. Arriva a gennaio

    Juve, preso Rhodolfo. Arriva a gennaio

    La nuova Juventus targata Antonio Conte è partita con il piede giusto, due vittorie e un pareggio nelle prime tre uscite stagionali che hanno consentito ai bianconeri di salire in vetta alla classifica di Serie A in coabitazione con Genoa e Udinese.

    © MAURICIO LIMA/AFP/Getty Images
    Se il reparto avanzato è sovraffollato con gente come Quagliarella e Toni costretta a guardare le partite dalla panchina, o addirittura, dalla tribuna, lo stesso non si può dire del pacchetto arretrato dove l’obiettivo principale per il mercato di riparazione è riempire prima possibile la casella del terzino sinistro dopo la partenza di Ziegler ai turchi del Fenerbahce concludendo la sua avventura a Torino dopo soli 3 mesi dal suo arrivo per incomprensioni con il tecnico Conte, che ha lasciato “un buco” in quella zona del campo dove nè De Ceglie e nè Grosso, nonostante la buona prova di questo a Siena, offrono ampie garanzie. La Juventus così sta cercando di correre ai ripari ed è sul punto di ingaggiare il 25enne difensore brasiliano Rhodolfo. L’accordo con il giocatore è stato già trovato da agosto, mancava solo quello con il suo club d’appartenenza, il San Paolo che chiedeva 10 milioni di euro a fronte di una offerta bianconera di 6. Pare che l’intesa, come scrivono i quotidiani brasiliani, tra i due club sia stata trovata sulla base di 8.5 milioni: il gigante Rhodolfo, alto 193 cm, si trasferirà in Italia a gennaio (a campionato brasiliano concluso) a rinforzare la retroguardia della Vecchia Signora. Insomma sarebbe questione solo di definire gli ultimi dettagli e di annunciarne l’ufficialità. Bisognerà ora capire le intenzioni di Conte, se vorrà chiedere a Marotta un ulteriore intervento in difesa ingaggiando un terzino all’altezza in modo tale da affrontare tutto il campionato coperto in quel settore del campo (in questo caso l’addio di Bonucci appare scontato) oppure far traslocare Chiellini sulla fascia sinistra e cercare di “tamponare” fino al termine della stagione (in quest’altro caso Bonucci verrebbe tenuto come primo ricambio di uno tra Barzagli e Rhodolfo).