Tag: giorgio chiellini

  • Doria, la Juventus offre sei milioni di euro

    Doria, la Juventus offre sei milioni di euro

    L’infortunio muscolare di Giorgio Chiellini che dovrebbe tener fuori il difensore livornese per almeno due mesi e mezzo è stata una brutta tegola per la Juventus, costretta per questo a ricorrere ai ripari sul mercato di Gennaio, anche a causa della concomitante rescissione del contratto di Lucio, dopo un inizio di stagione in cui l’ex interista ha vissuto ai margini della squadra e che lo ha indotto al divorzio dal club bianconero per accasarsi proprio in questi giorni al San Paolo, tornando in patria. Ecco, dunque, che Beppe Marotta ed il suo team devono vagliare le alternative migliori alla causa bianconera, considerando l’importanza di poter contare su una valida alternativa all’inamovibile terzetto titolare Barzagli-Bonucci-Chiellini. In tal senso, nelle ultime ore è emerso il nome di Doria, giovane difensore brasiliano del Botafogo di soli 18 anni, stabilmente convocato dall’Under venti verdeoro.

    Per acquistare Matheus Macedo Doria, secondo quando rivelano alcuni quotidiani brasiliani, la Juventus avrebbe inizialmente offerto sei milioni di euro al club brasiliano, ma il presidente del club Assumpcao aveva iniziato un gioco al rialzo sottolineando che il Botafogo sarebbe stato disposto a negoziarlo soltanto per cifre superiori, che si aggirassero almeno sui dieci milioni di euro considerando che nel contratto che attualmente lega Doria al Botafogo – in scadenza nel 2015 – è prevista una clausola rescissoria da dodici milioni e mezzo di euro.

    Doria, la Juventus offre sei milioni | foto dal web
    Doria, la Juventus offre sei milioni | foto dal web

    Doria è molto giovane, ed i suoi diciottanni possono essere considerati un aspetto cruciale nella scelta di investire su di lui, ma nel calcio del tutto e subito l’ottica di breve periodo tende a prevalere su quella di lungo periodo: pertanto, la Juventus è disposta ad una spesa massima di sei milioni di euro per poi far aggregare – per un periodo di prova iniziale – il calciatore alla Primavera bianconera e dar modo a mister Conte di vederlo all’opera nella formazione giovanile per poi valutare se aggregarlo in prima squadra. Le caratteristiche del giovane Doria, però, sembrano promettere molto bene: è un difensore centrale classe 1994, alto 189 centimetri con grande prestanza fisica, molto forte di testa, gioca da centrale difensivo ed è  prevalentemente mancino, bravo con la palla al piede.

    Caratteristiche interessanti in termini di potenziale, anche perchè in Brasile considerano Doria come il più promettente difensore tra i suoi pari età, ma che almeno ad oggi non sembrano poter giustificare la richiesta eccessiva di dieci milioni di euro del Botafogo, anche perchè il giovane entrale ha esordito in prima squadra soltanto il 27 Maggio 2012 nella gara di campionato contro il Coritiba  a causa dell’indisponibilità dei due centrali titolari e, dunque, dalla sua parte non può contare sulla carta dell’esperienza che, per sostituire uno come Giorgio Chiellini – seppure a tempo – risulta essere fondamentale.

    Tuttavia, secondo quanto riporta l’edizione online del quotidiano brasiliano O’ Globo, la trattativa si sarebbe incanalata nelle ultime ore su un binario positivo, con il Botafogo pronto a ridurre la propria richiesta a sei milioni di euro, proprio la cifra offerta dalla Juventus, e che pertanto la trattativa sarebbe in fase avanzatissima.

  • Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    La Juventus ha conquistato il titolo di campione d’Inverno con due giornate d’anticipo e si appresta ad affrontare l’ultima fatica del 2012, la gara di campionato contro il Cagliari che concluderà un anno ricco di soddisfazioni sportive per il popolo bianconero, con lo scudetto conquistato dopo gli anni dell’inferno sportivo, e la ciliegina della Super Coppa Italiana in bacheca, oltre che il primato attuale in classifica con ampio margine sulle inseguitrici, la qualificazione agli ottavi di Champions (dove troveranno il Celtic, ndr) ed ai quarti di Coppa Italia. Cosa migliorare ancora? Difficile dirlo, ma non per Antonio Conte, insaziabile e sempre sul pezzo, soprattutto alla vigilia di una gara in cui c’è il rischio di allentare la tensione.

    Cagliari-Juventus – Il mister salentino, però, puntualizza che l’impegno contro il sardi – che si disputerà a Parma – dovrà essere affrontato al massimo, scongiurando il rischio che il pensiero possa andare anche solo per un attimo alle valigie pronte per le vacanze, nella “prima settimana in cui ci sono stati elogi sperticati per tutti”. Oltre all’avversario in campo, dunque, il pericolo è quello di perdere mordente e di allentare la tensione: per questo, però, “ci penserò io” promette il tecnico salentino, e su questo c’è da credergli in parola. Conte è alla ricerca di risposte importanti, che dovranno giungere proprio in questo momento, perchè “la crescita passa dalla gestione di queste situazioni”.

    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Oscar – Nel coro degli elogi alla squadra bianconera, però, Antonio Conte non si sottrae dal complimentarsi con i suoi uomini per il cammino intrapreso fin qui e si sbilancia attribuendo ai suoi calciatori un premio figurativo, un Oscar che premi loro e la società, perchè “sono speciali e questo mi onora di essere il loro allenatore”. Ma, se da un lato arriva la “carota” dall’altro emerge immediatamente il “bastone”, ossia la determinazione e la grinta di Antonio Conte che analizza con lucidità l’importanza del risultato finale, a voler sottolineare che i conti si fanno a fine stagione, perchè “se non arriviamo ad alzare qualcosa non so che farmene del titolo d’inverno”. In tema di premi e riconoscimenti, inevitabile un riferimento al Pallone d’Oro, il più ambito riconoscimento individuale per un calciatore: in tal senso, il tecnico salentino si sbilancia nella sua personale preferenza ammettendo che avrebbe espresso il suo voto per Andrea Pirlo, che avrebbe meritato di stare sul podio del trofeo, subito dietro al vincitore indiscusso ed indiscutibile Leo Messi.

    Chiellini – In un clima di serenità e soddisfazione, la nota negativa riguarda l‘infortunio di Giorgio Chiellini, con una sospetta lesione al muscolo del polpaccio infortunato già un mese fa: ora, però, il difensore toscano sembra rischiare un lungo stop, di circa due mesi. Di certo, dunque, salterà la gara di venerdì con il Cagliari in attesa di conoscere tramite gli accertamenti del caso l’entità precisa del recupero. La Juventus perde un leader della sua difesa, anche se Chiellini cercherà di guarire il prima possibile con il supporto dello staff medico e di “tornare più forte di prima”. Sarà, dunque, molto difficile sopperire alla sua assenza, ma la Juventus probabilmente penserà a qualche “aggiustamento” sul mercato anche perchè era già nell’aria dopo il divorzio da Lucio ed alla luce del fatto che Asamoah a Gennaio dovrà partecipare alla Coppa d’Africa.

  • Chiellini out due mesi, Juve costretta a comprare

    Chiellini out due mesi, Juve costretta a comprare

    Chiellini infortunato. Il difensore della Juventus ha subito una pesante lesione muscolare al polpaccio destro, lo stesso che già nel recente passato l’ha tenuto fermo per un paio di settimane, facendogli saltare le partite contro Milan e Torino. Una ricaduta ben più grave invece quella di oggi, che costringerà con ogni probabilità Chiellini a star fermo per oltre 2 mesi. Infortunio grave per il centrale della Nazionale azzurra, che insieme a Barzagli e Bonucci rappresenta le fondamenta dell’equilibrio della squadra di Antonio Conte e di riflesso anche quelle del successo in campo nazionale ed internazionale. Adesso l’attesa è tutta per domani quando si saprà la reale entità dell’infortunio e per quante partite il toscano rimarrà fuori dalla rosa a disposizione del tecnico bianconero.

    ANNO DA DIMENTICARE – Per quanto riguarda il lato infortuni, quello che si sta per concludere è davvero un anno da dimenticare per Giorgio Chiellini, perseguitato in continuazione da una cieca sfortuna. Su tutti il pesante ko subito durante la finale degli Europei in Ucraina e Polonia contro la Spagna, quando Chiellini si procurò la lesione di primo grado al gemello mediale del polpaccio sinistro, un infortunio che gli fece saltare praticamente tutta la preparazione estiva con la Juve. Adesso l’ennesimo infortunio.

    Giorgio Chiellini sarà fuori due mesi dopo l'infortunio di oggi al polpaccio | ©FABIO MUZZI/AFP/GettyImages
    Giorgio Chiellini sarà fuori due mesi dopo l’infortunio di oggi al polpaccio | ©FABIO MUZZI/AFP/GettyImages

    DIFESA DA RIFARE – A questo punto diventa indispensabile per la dirigenza juventina investire nel reparto arretrato già dai prossimi giorni. Infatti con il divorzio di non meno 48 ore fa da Lucio, (a proposito, ha firmato questa mattina con il San Paolo, fresco vincitore della Copa Sudamericana), la Juventus si trova in piena emergenza in difesa, con il solo Caceres a poter in qualche modo essere schierato fra i tre della difesa, e il contemporaneo arretramento di Luca Marrone, soluzione già adottata in passato da Conte con discreto successo.

  • Juve perfetta, a Donetsk arrivano vittoria e primo posto

    Juve perfetta, a Donetsk arrivano vittoria e primo posto

    Qualificazione e primo posto. Una Juve pressoché perfetta sbanca Donetsk e chiude in testa il proprio girone mantenendo l’imbattibilità nella competizione, cosa riuscita in questo primo turno solo a Malaga, Schalke e Borussia Dortmund. E pensare che dopo i tre pareggi del girone di andata, specie quello di Copenaghen contro il Nordsjaelland, il profumo di Europa League era fortissimo. Come fortissimo era l’odore di biscotto contro gli ucraini. Nulla di tutto ciò invece ed una Juve accorta in difesa e rapida nell’offendere piazza il colpaccio contro una squadra che vinceva da sedici turni consecutivi a casa rendendo cosi nulla la goleada del Chelsea nell’altro match.

    Un successo meritato come detto, giunto su un autogol viziato da un fuorigioco di Lichtsteiner, ma se di errori arbitrali bisogna parlare sono stati diversi gli episodi andati contro la Juve, in particolare un calcio di rigore non assegnato dall’arbitro per un fallo di mano di Fernandinho. Alessio e Conte non cambiano nulla rispetto a quanto preventivato alla vigilia. In difesa torna Chiellini, in avanti c’è Giovinco accanto a Vucinic. Comincia meglio la squadra di Lucescu che seppur qualificata mira a chiudere al primo posto il girone. La Juve soffre nei primissimi minuti ma poi con grande personalità esce allo scoperto e comincia a macinare gioco. Di occasioni da rete, specie nei primi 45’ se ne vedono pochi. I bianconeri reclamano, a ragione, un rigore per un fallo di mano di Fernandinho su punizione di Pirlo ma l’arbitro lascia correre. L’asse Vucinic-Giovinco intanto funziona e anche bene, e da una loro combinazione nasce la palla gol più ghiotta del primo tempo ma la Formica Atomica dal limite e con lo specchio della porta completamente libero, se si eccettua il portiere Pyatov, apre troppo il tiro spedendo a lato. Intanto Chiellini fa tremare tutti richiamando l’attenzione della panchina per un fastidio al polpaccio: Caceres si alza per riscaldarsi ma la cosa, dopo l’intervallo, rientrerà.

    La ripresa comincia esattamente come era iniziato il primo tempo, ovvero con uno Shakhtar subito pimpante che si fa vivo con un tiro di Alex Teixeira a seguito di una respinta corta di Buffon. Palla fuori. Più ghiotta la chance capitata a Pirlo che dal limite dell’area colpisce il palo. Ma la Juve è viva e poco dopo trova anche il gol: Lichtsteiner riceve palla sulla destra e mette in mezzo un pallone che Kucher devia verso la propria porta nel tentativo di fermare Giovinco. Gli ucraini voglio il pari ma cosi facendo lasciano praterie ai bianconeri. Vucinic supera anche il portiere avversario ma sbaglia tutto. I padroni di casa di occasioni non ne creato se si eccettua un auto palo colpito da Asamoah. La Juve fa festa: quegli ottavi che sembravano una chimera ora sono realtà.

    La Juventus festeggia gli ottavi
    La Juventus festeggia gli ottavi © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Le pagelle di Shakhtar Donetsk-Juventus:
    Fernandinho 6,5: Tra i brasiliani forse è quello che ha di meno la testa alle vacanze ma rischia tanto nel primo tempo quando colpisce la palla con le mani nella propria area.
    Willian 6: Più volte cerca di accelerare ma la retroguardia bianconera, stavolta, lo controlla abbastanza bene.
    Eduardo 5: Prova abulica la sua, tanto che raccatta anche un’ammonizione inutile.
    Chiellini 7: Prestazione maiuscola per lui che soffre anche un po’ di un risentimento al polpaccio ma porta la gara al termine. Peccato per quella ammonizione presa nel finale che non gli consentirà di giocare l’andata degli ottavi poiché diffidato.
    Pogba 6: Alterna cose buone ad errori che specie in quel punto del campo non si dovrebbero fare. Ma la gara gli è servita per fare esperienza.
    Giovinco 7: E’ una delle cause principali dell’autogol che ha portato i bianconeri al successo. Sempre pimpante nel primo tempo ha avuto una chance non sfruttata a dovere. Ma la sua prova va ben oltre la sufficienza.

    Il tabellino di Shakhtar Donetsk-Juventus
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6,5, Kucher 5,5, Rakytskyy 6, Rat 6; Fernandinho 6,5, Stepanenko 5,5; Alex Teixeira 5 (20′ st Ilsinho 6), Mkhitaryan 5,5, Willian 6; Eduardo 5 (1′ st Devic 6). In panchina: Kanibolotsky, Kryvtsov, Kobin, Gai, Douglas Costa. Allenatore: Lucescu 5,5
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 7, Chiellini 7; Lichtsteiner 7, Vidal 6,5, Pirlo 6, Pogba 6, Asamoah 6; Giovinco 7 (47′ st Giaccherini sv), Vucinic 6,5 (43′ st Matri sv). In panchina: Storari, Caceres, Padoin, Marrone, Quagliarella. Allenatore: Alessio 7

    Le immagini video di Shakhtar Donetsk-Juventus
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  • Juventus a Donetsk per la notte della verità

    Juventus a Donetsk per la notte della verità

    Dentro o fuori. Champions League o Europa League. Tutto in una gara. Tutto in una notte. La Juventus si gioca una buona fetta di stagione nell’ultima gara del girone eliminatorio in casa dello Shakhtar Donetsk. Alla squadra di Conte, il quale per l’ultima volta seguirà la sua Juventus dalla tribuna visto che la squalifica si sta per concludere, basterà un pari contro i già qualificati ucraini. La “ics” sembra essere il risultato più probabile anche a guardare le quote dei bookmakers ma guai a parlare di biscotto. Alla vigilia infatti sia Lucescu che la formazione bianconera hanno respinto con forza questa ipotesi, ma è chiaro che ci saranno differenti motivazioni.

    Per i padroni di casa l’unica plausibile sembra essere quella della conquista del primo posto, anche se negli ultimi giorni si era parlato di un massimo impegno al fine di raggiungere il successo per favorire cosi una possibile qualificazione del Chelsea il cui patron Abramovich è socio in affari con il main sponsor dello Shakhtar. Pure invenzioni o fondo di verità? Anche qui i dubbi restano, ma l’unica cosa certa è che i tanti brasiliani presenti nella formazione di Donetsk sono con la testa alle vacanze considerando che dopo il match voleranno in Sudamerica per un mese di ferie. Dal canto suo la Juve sa di poter giocare per due risultati su tre ma di non potersi permettere di perdere visto che nell’altro match il Chelsea farà un sol boccone del Nordsjaelland.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini al rientro © Valerio Pennicino/Getty Images

    Praticamente come l’ultima volta in un girone di qualificazione dei bianconeri in Champions. In quell’occasione contro il Bayern Monaco finì male, malissimo. Storie diverse, anni diverse, squadre diverse. L’unica certezza è che gli ucraini hanno vinto le ultime sedici gare disputate in casa. Roba da rabbrividire, altro che il freddo dell’est. Passando alle due squadre Conte deve rinunciare oltre che sullo squalificato Marchisio anche su Lucio e Bendtner, rimasti a Torino a causa di problemi fisici. Risolti i problemi che riguardavano Chiellini e Bonucci: entrambi saranno della contesa. Sicuro l’inserimento di Pogba da titolare accanto al rientrante Vidal mentre Lichtsteiner e Isla sembrano in lizza per un posto sulla corsia di destra. Favorito lo svizzero anche perché la sciagurata prova del cileno contro il Milan è ancora un ricordo vivo nella mente del tecnico bianconero. Sulla sinistra invece rientra da titolare.

    In avanti solito dubbio riguardo al partner di Vucinic: Giovinco è comunque favorito su Matri e Quagliarella. Dall’altro lato nessun turnover per Lucescu che deve rinunciare al solo Luiz Adriano, protagonista del mancato fair play nella gara di Copenaghen.Ma in avanti ci sarà il temibile quartetto composto da Alex Texeira, Mkhiataryan, Willian ed Eduardo.

    Le probabili formazioni di Shakhtar Donetsk-Juventus:

    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakytskyy, Rat; Hubschmann, Fernandinho; Alex Texeira, Mkhiataryan, Willian; Eduardo. In panchina: Kanibolotsky, Shevchuk, Stepanenko, Ilsinho, Kobin, Gai, Devic. Allenatore: Lucescu

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Vucinic, Giovinco. In panchina: Storari, Marrone, De Ceglie, Giaccherini, Isla, Quagliarella, Matri. Allenatore: Alessio

  • Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini

    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini

    La Juventus è giunta in terra ucraina con qualche imprevisto nel corso del viaggio, dato che il volo della squadra è partito con un’ora di ritardo ed è atterrato con qualche difficoltà a causa delle turbolenze nel cielo ucraino ma, a parte questi inconvenienti, mister Antonio Conte si augura di non doverne affrontare altri, soprattutto alla luce dell’importanza del match che i bianconeri dovranno affrontare mercoledì sera, quando si giocheranno la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Contro la squadra di Mircea Lucescu, come noto, basterà un punto per la certezza del passaggio del turno ma, nonostante il traguardo sembri realmente vicino e a “portata di mano” gli impegni europei non devono essere mai sottovalutati, soprattutto per una squadra ancora inesperta in campo internazionale come questa Juventus in cui soltanto capitan Buffon può ritenersi un veterano di questa competizione.

    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini
    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Juventus la concentrazione sul delicato impegno dovrà, dunque, essere massima e per questo motivo Conte si augura di poter recuperare in extremis uno dei pilastri della sua difesa, che risulta acciaccato dalla gara contro il Chelsea: Giorgio Chiellini. Il difensore toscano, infatti, ha saltato sia la gara contro il Milan sia il derby di sabato scorso contro il Torino per precauzione e per evitare di compromettere la sua presenza contro lo Shakhtar. Ora, però, nonostante la prudenza osservata, la sua presenza dal primo minuto contro gli ucraini non è ancora certa. Mister Conte vuole che sia proprio lo stesso Chiellini a decidere se scendere in campo, avendo l’ultima parola e, sulla sua valutazione finale che probabilmente avverrà domattina, peserà probabilmente anche la rigida temperatura prevista per la serata di mercoledì a Donetsk che potrebbe influire sul suo problema muscolare al polpaccio.

    Nel caso di forfait di Chiellini, ci sarà spazio per Martin Caceres che ha dimostrato più volte di essere una valida alternativa in quel ruolo, anche alla luce del fatto che Lucio non si è aggregato alla trasferta ucraina per problemi fisici legati ad un affaticamento agli adduttori, rimanendo a Torino insieme a Bendtner, Simone Pepe e lo squalificato Claudio Marchisio, l’uomo copertina del derby ed autore di una doppietta.

    Quel che è certo, è che la Juventus contro lo Shakthar dovrà mostrare la massima determinazione per superare il “limbo” attuale del girone. Il destino del cammino europeo è nelle mani dei bianconeri ma la qualificazione è tutta da giocare considerando due variabili di estremo rilievo. In primis, la forza e la pericolosità della giovane squadra di Lucescu che non farà sconti e non vuol sentir parlare di “biscotti”, alla quale mancherà, però, l’attaccante Luiz Adriano squalificato per un turno per comportamento antisportivo tenuto nella gara con il Nordsjaelland. In secundis, l’importanza della posta in gioco considerando che il risultato della gara di mercoledì può condizionare l’intera stagione bianconera perchè, nonostante la prova di forza mostrata nell’ultima uscita europea contro il Chelsea, il passaggio del turno è ancora in bilico, così come ha voluto precisare il presidente Andrea Agnelli che ha evidenziato come tutto sia ancora possibile, nel bene e nel male: “Donetsk dobbiamo scendere in campo con determinazione e cattiveria. Possiamo conquistare la vetta del girone, ma rischiamo anche l’eliminazione”.

  • Juventus-Torino formazioni: Chiellini out Conte torna al 4-3-3

    Juventus-Torino formazioni: Chiellini out Conte torna al 4-3-3

    A tre anni di distanza torna il derby della Mole. Juventus-Torino, questa sera, si sfideranno in una delle stracittadine più storiche d’Italia. La permanenza dei granata in Serie B per diverse stagioni non aveva permesso la disputa di questa sfida negli ultimi anni, e per la prima volta le due compagini si affronteranno, tra andata e ritorno, in stadi diversi. Stasera toccherà allo Juventus Stadium accendere i riflettori e ospitare una gara come al solito sentitissima nel capoluogo piemontese. Nonostante tutto però Conte, alla sua ultima gara da squalificato in campionato, farà un po’ di turnover risparmiando Vidal e Asamoah in vista del decisivo incontro di mercoledi contro lo Shakhtar Donetsk che potrebbe valere l’accesso agli ottavi di finale di Champions League.

    Al loro posto pronti Pogba, Giaccherini e Matri. In difesa, dove non ci saranno Chiellini e Caceres, si torna a 4 con l’ingresso di De Ceglie. Torna titolare anche Lichtsteiner, con Isla che siederà in panchina dopo la sciagurata prova di San Siro. Dall’altro lato Ventura recupera Basha ma dovrà rinunciare a Bakic. Per il resto dovrebbe essere confermata la solita formazione con Ogbonna regolarmente in difesa e con un solo dubbio in attacco: chi giocherà tra Sansone e Meggiorini accanto a Bianchi? Il rebus probabilmente verrà sciolto appena prima del match anche se Meggiorini sembra l’indiziato numero uno ad ottenere una maglia da titolare. Previsto, ovviamente, il tutto esaurito.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini © Valerio Pennicino/Getty Images

    Le probabili formazioni di Juventus-Torino:
    JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, De Ceglie; Pogba, Pirlo, Marchisio; Giaccherini, Vucinic, Giovinco. In panchina: Storari, Marrone, Isla, Asamoah, Padoin, Lucio, Pepe, Vidal, Bendtner, Matri, Quagliarella. Allenatore: Alessio
    TORINO (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Basha, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Santana. In panchina: L. Gomis, Di Cesare, Rodriguez, Agostini, Masiello, Stevanovic, Brighi, Birsa, Vives, Verdi, Sgrigna, Sansone. Allenatore: Ventura

  • Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Poco più di 3 giorni ci separano dal big match Juve-Napoli, la sosta per le nazionali volge al termine con la testa dei giocatori già proiettata al prossimo impegno di campionato. Tra una partita e l’altra delle varie nazionali però non sono mancate le polemiche con protagonisti i giocatori delle prime 2 squadre di Serie A, Juve e Napoli per l’appunto. La chiamata di De Laurentiis ad Abete, le spiegazioni di Prandelli su un presunto favoritismo ai bianconeri nazionali, il ballottaggio Buffon-De Sanctis davvero futile poichè riguardante i portieri, che giocando acquisiscono più fiducia che stanchezza. Insomma non ci siamo fatti mancare niente in questo mare di polemiche dove l’unico filo conduttore è la sfida al vertice di sabato sera. Ieri è andata in scena la seconda tornata dei match per le qualificazioni ai mondiali del 2014. Ecco che allora noi, trascinati da tutte le polemiche, vogliamo capirci di più. Tra Juve e Napoli chi ha riposato di più? Chi arriva meglio alla sfida al vertice? Il Napoli? O la Juve?

    Innanzitutto considerando anche la prima tornata di sfide nazionali, quelle giocate venerdì scorso per intenderci, è la Juve ad aver giocato di più con i suoi 1699′ totali, ben 120 minuti più del Napoli (1579′). Considerando invece solo le partite giocate ieri, il Napoli ha giocato in totale 729′ mentre i bianconeri 713′. 16 minuti di riposo in favore della Juve, faranno la differenza? Non dovrebbe essere così, ma per capirci di più possiamo continuare la nostra analisi facendo una distinzione importante che ci porterà a confrontare solo i minuti giocati dai titolari bianconeri e i minuti giocati dai titolarissimi di Mazzarri.

    Prima di tutto, la nostra analisi ha come punto di riferimento le formazioni tipo di Juve e Napoli di seguito elencate:

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pirlo, Marchisio, Vidal, Asamoah; Vucinic, Giovinco

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Cannavaro, Campagnaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani

    Juventus FC v SSC Napoli - 2012 Italian Super Cup
    Cresce l’attesa per Juventus-Napoli © Lintao Zhang/Getty Images

    Dei 22 giocatori sopra elencati ieri non hanno giocato neanche un minuto Buffon, Bonucci, Vidal, Asamoah, Giovinco per la Juventus e Cannavaro, Gamberini, Maggio, Zuniga e Pandev per il Napoli. Questa prima analisi finita in pareggio (5-5) non soddisfa abbastanza la nostra curiosità. Quindi passiamo ad analizzare dettagliatamente i minutaggi di coloro che sono scesi in campo. Barzagli, Chiellini e Pirlo hanno giocato ieri la partita per intero così come Lichsteiner con la Svizzera. A questi aggiungiamo i 74′ giocati da Marchisio, uscito per una sublussazione alla spalla sinistra che non dovrebbe mettere a rischio la sua presenza contro il Napoli, e i 4 minuti giocati da Vucinic subentrato a Jovetic con il Montenegro. Se la matematica non è un’opinione i 6 titolari bianconeri in campo ieri hanno totalizzato 438 minuti. Per quanto concerne il Napoli partita intera per De Sanctis, Behrami, Inler e Hamsik. A loro si aggiungono Campagnaro, per lui 90′ in Cile-Argentina e la punta di diamante Cavani. El Matador è subentrato a Maxi Pereira al 37′ di Bolivia-Uruguay 4-1, senza riuscire però a cambiare l’inerzia della partita. In definitiva sommando i minutaggi dei 6 titolari azzurri vien fuori un totale di 503′, che genera una differenza di 65′ relativamente più grande rispetto al confronto fatto senza distinzione tra titolari e panchinari.

    Questo perchè molti possibili panchinari di Juve-Napoli ieri hanno giocato eccome. Partita piena per i juventini Isla, Marrone e Bendtner mentre Giaccherini ha visto il campo solo negli ultimi 5 minuti. Nel Napoli da segnalare i 90′ giocati da Insigne, i 36′ disputati da Vargas con il Cile, i 10′ di Dzemaili con la Svizzera e infine la partita intera di Fernandez nell’Argentina. I numeri dicono che i nazionali del Napoli hanno giocato leggermente in più, soprattutto ieri, ma è anche vero che alla Juve la nazionale ha restituito ben 3 titolari acciaccati vedi Buffon, Giovinco e Marchisio.

    Dopo aver dato i numeri è tempo di lasciar spazio al campo. Tra poco più di 72 ore il prato dello Juventus Stadium ci dirà il suo verdetto.

  • Buffon e Giovinco verso il forfait? Balzaretti e Balotelli dal 1′

    Buffon e Giovinco verso il forfait? Balzaretti e Balotelli dal 1′

    La vittoriosa, ma non del tutto convincente, trasferta in Armenia è ormai alle spalle e l’attenzione dell’Italia di Cesare Prandelli è tutta rivolta alla sfida in programma domani sera al Meazza contro la Danimarca. Rispetto alla gara di venerdì il commissario tecnico degli azzurri sembra intenzionato a fare un po’ di turnover. Per scelta in alcuni casi, per obbligo in altri. Fatto sta che rispetto a Yerevan è molto probabile che cambino cinque undicesimi della formazione titolare. Certi dell’impiego sono Abate, Balzaretti, Chiellini e Balotelli che sostituiranno, rispettivamente, Maggio, Criscito, Bonucci e Giovinco. L’unico dubbio sembra essere legato al portiere: se Buffon non ce la farà in campo scenderò De Sanctis.

    Per il resto confermati i vari Barzagli, Montolivo, De Rossi, Pirlo, Marchisio e Osvaldo. Modulo confermato ma interpreti diversi dunque, ma qualche cambio sembra davvero inevitabile visto che ancora nessuno dei giocatori è al top. Ma l’attenzione della vigilia, più che sulla Danimarca e sulle insidie che può nascondere sembra essere concentrata sull’impiego dei giocatori in vista del super match di sabato prossimo tra Juventus e Napoli. Prima le grandi polemiche relative al rosso a Vidal che cosi rientrerà dal Cile in anticipo e dell’ammonizione subita da Pandev che, diffidato, salterà la gara di domani della sua Macedonia, poi quelle che riguardano direttamente i giocatori delle due squadre presenti nella Nazionale azzurra.

    Buffon e De Sanctis
    Buffon e De Sanctis © KAREN MINASYAN/AFP/GettyImages

    In particolare Buffon, vittima di un infortunio all’adduttore sinistro e il cui impiego è in forte dubbio. Al suo posto giocherebbe il napoletano De Sanctis. E’ bastato questo a scatenare l’ira dei tifosi napoletani che hanno accusato il portiere juventino di volersi “riposare” in vista della sfida di sabato, obbligando cosi a far scendere in campo l’estremo difensore partenopeo. Ma le accuse non sono state rivolte solo nei suoi riguardi, ma anche a Giovinco. Quest’ultimo però era uscito con una caviglia gonfia dalla sfida in Armenia e in ogni caso il rientro di Balotelli lo avrebbe fatto accomodare in panchina. L’altro napoletano, Maggio, è invece rientrato a casa poiché la moglie ha dato alla luce il figlio Mattia, ma ripartirà per Milano dove sarà regolarmente in panchina.

    I diretti interessati, e i compagni di squadra, hanno comunque respinto con forza tutte le illazioni cosi come Prandelli e Abete. L’Italia ancora una volta si riscopre double face: tutti, o quasi, tifosi agli Europei o ai Mondiali. Tutti, o quasi, pronti a salvaguardare solo l’interesse dei club nelle gare di qualificazione.

  • Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus. Chi ha visto la partita in televisione, si sarà accorto che lo Juventus Stadium non registrava il tutto esaurito, cosa insolita per il nuovo impianto bianconero, soprattutto visto che si trattava dell’esordio in Champions League in questo stadio. La colpa va attribuita soprattutto al caro biglietti imposto dalla società di corso Galileo Ferraris. Un tagliando per la curva costava 40 euro, cifra ritenuta alta dal pubblico bianconero. Per questo motivo, per tutto il match Juventus-Shakthar c’è stato un clima abbastanza particolare, nessun coro e poco incitamento per la squadra che abituata al calore della curva juventina ha risentito di questa situazione, giocando una partita ampiamente al di sotto delle proprie capacità, il merito va dato anche agli ucraini, unica formazione in grado di proporre il proprio gioco a Torino.

    Un vero e proprio passo indietro per lo Juventus Stadium, che non ha raggiunto le 30mila persone presenti all’interno dell’impianto. La dirigenza bianconera, soprattutto Agnelli e Marotta, minimizzano la situazione, dando la colpa al fatto che il tifoso medio juventino abita fuori Torino e che per la partita del martedì o del mercoledì è più complicato spostarsi per motivi lavorativi, inoltre il presidente del club non accetta la lamentela contro il caro biglietti, visto che la cifra non rappresentava un ostacolo insormontabile.

    In secondo piano, spazi liberi nello Juventus Stadium © Olivier Morin/GettyImages

    Una soluzione poteva essere un mini abbonamento (come fatto dal Milan) per le tre partite casalinghe della Champions League, in modo tale da abbassare il prezzo unitario del biglietto, come avviene normalmente per il campionato, ma Juventus per quest’anno ha preferito non usare questo metodo, sperando comunque di riempire lo stadio, cosa che non è avvenuta.

    Che ci fossero difficoltà nella vendita dei biglietti era stato constatato nel primo pomeriggio di ieri, quando un preoccupato Chiellini, tramite Twitter, invitava il popolo bianconero ad acquistare il tagliando, ammettendo quasi con stupore che c’erano a disposizione ancora parecchi posti liberi come poi si è potuto osservare durante la partita.

    Lo stesso difensore bianconero, insieme al collega di reparto e autore del pareggio, Leonardo Bonucci, nel dopo partita hanno ammesso di aver giocato in un clima surreale, con lo stadio che si presentava diversamente rispetto alle partite di campionato e con lo sciopero dei tifosi che ha aumentato le difficoltà della squadra nel caricarsi durante il pre partita e durante la stessa.

    Secondo i bene informati, lo sciopero continuerà anche nelle prossime partite, ma a rimetterci saranno solo i giocatori, che non sentiranno più il sostegno del pubblico durante le partite casalinghe, annullando così il famoso “dodicesimo uomo in campo” tanto esaltato dai calciatori della Juventus.