Tag: giorgio chiellini

  • Matri regala la decima Coppa Italia alla Juve

    Matri regala la decima Coppa Italia alla Juve

    Una partita intensa, magari non altamente spettacolare, una finale combattuta e che ha avuto bisogno dei tempi supplementari per decidere il vincitore della Coppa Italia.

    A festeggiare è stata la Juventus che ha sfruttato la zampata di Matri al 97° per sconfiggere una bella Lazio che si è arresa solo all’ultimo istante.

    La Juventus alza al cielo di Roma la Coppa Italia | Foto Twitter
    La Juventus alza al cielo di Roma la Coppa Italia | Foto Twitter

    Allegri può gioire, per il tecnico bianconero arriva una Coppa Italia, che a Torino mancava da 20 anni, dopo il successo in campionato. Obiettivi pre stagionali centrati per l’allenatore livornese. Ora c’è un sogno da cercare da far divenire realtà a Berlino, ma quella sarà un’altra storia.

    Oltre a Matri, tra i protagonisti si segnalano i difensori bianconeri, Chiellini ha pure siglato il gol del momentaneo 1-1, che hanno saputo tener testa agli attacchi degli avanti biancocelesti.

    Pioli da parte sua non ha niente da rimproverare ai suoi ragazzi, la mossa del nuovo modulo si è rivelata quasi vincente. La Lazio ha sorpreso la Juve, ha trovato subito il vantaggio al 4° con Radu (pareggiato dopo soli 6 minuti da Chiellini) e ad inizio primo tempo supplementare ha visto la palla calciata da Djordjevic sbattere prima su un palo e poi sull’altro prima di uscire beffarda dallo specchio della porta.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri, che non può schierare gli squalificati Marchisio e Morata, manda in campo la Juventus con un 3-5-2 che vede il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini in difesa, Pogba-Pirlo-Vidal a centrocampo con Llorente-Tevez coppia d’attacco.

    Pioli, che recupera Biglia solo per la panchina, schiera una formazione che può ricoprire due moduli 3-4-3 con de Vrij-Gentiletti-Radu centrali, oppure un 4-3-3 con Radu che si sposta sulla fascia e l’arretramento di Basta. In avanti trio Felipe Anderson-Klose-Candreva.

    La partenza vede intensità a centrocampo ma la Lazio la sblocca subito, punizione in area, svetta Radu colpo di testa e palla in rete. La Juventus ci mette poco a reagire e al 10° trova il pareggio, punizione di Pirlo, sponda di Evra e girata vincente di Chiellini. A questo punto la sfida torna sui binari dell’equilibrio con una Lazio aggressiva che cerca di non far ragionare i bianconeri. Tra un colpo di testa alto di Llorente e una ripartenza non finalizzata di cataldi si arriva alla mezz’ora sul 1-1. Al 31° Pogba sbaglia uno stop al limite della propria area, Parolo non si fa pregare e calcia, palla fuori di poco. Al 42°grosso rischio per Berisha che ritarda il rinvio sulla pressione di Tevez e centra in pieno l’Apache, per sua fortuna c’è un tocco di braccio e l’azione si perde. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    La ripresa parte con ritmi più bassi, con la Lazio che alterna momenti di calma ad altri di grande intensità, non si assiste però a grandi occasioni. Le due squadre non riescono a surclassarsi, la gara rimane sul filo dell’equilibrio con la Juventus che sembra voler addormentare la gara. Al 83° buona occasione per Djordjevic appena entrato, chiude bene Storari. Al 87° Matri ben imbeccato da Pirlo calcia e batte Berisha ma è in fuorigioco, gol annullato. Non accade altro, dopo 3 minuti di recupero si va ai tempi supplementari.

    Si parte e al 94° gran conclusione di Djordjevic che colpisce un palo, poi l’altro e poi viene allontanata da Pirlo. Il calcio però sa essere strano e maligno, al 97° infatti Matri si fa trovare pronto in area, vince un rimpallo e calcia battendo un insicuro Berisha. La Lazio cerca di reagire ma non riesce ad impensierire Storari, il primo tempo supplementare si chiude sul 2-1 Juventus.

    L'esultanza di Alessandro Matri | Foto Twitter
    L’esultanza di Alessandro Matri | Foto Twitter

    Si riparte con Pioli che si gioca anche la carta Keita che va a prendere il posto di de Vrij per una Lazio ultra offensiva. I biancocelesti però sono stanchi, le azioni sono confusionarie e poco prolifiche. La Juventus tiene e al fischio finale può festeggiare, dopo lo scudetto arriva anche la Coppa Italia.

     

    JUVENTUS – LAZIO 2-1 d.t.s. (4° Radu (L), 10° Chiellini (J), 97° Matri (J))

    Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (115° Padoin), Pogba (77° Pereyra), Pirlo, Vidal, Evra; Llorente (84° Matri), Tevez.

    Allenatore: Allegri.

    Lazio (3-4-3): Berisha; de Vrij (105° Keita), Gentiletti, Radu (71° Mauricio); Basta, Parolo, Cataldi, Lulic; Candreva, Klose (82° Djordjevic), Felipe Anderson.

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Parolo (L), Evra (J), Bonucci (J), Matri (J), Candreva (L)

  • Fa tutto Chiellini, l’Italia rischia ma batte l’Azerbaijan

    Fa tutto Chiellini, l’Italia rischia ma batte l’Azerbaijan

    Terza partita, seconda nelle gare di qualificazioni ad Euro2016, per l’Italia di Antonio Conte e terzo successo se pur arrivato con modalità diverse rispetto alle due precedenti gare.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini

    Gli azzurri comandano il gioco per quasi tutta la gara, costruiscono e sprecano tanto e alla mezz’ora del secondo tempo rischiano la beffa.

    Protagonista assoluto del match è stato sicuramente Giorgio Chiellini che sul finire di primo tempo ha sbloccato la gara con un colpo di testa anticipando l’uscita del portiere. Al 75° ha causato, in collaborazione con Buffon, l’autogol che aveva regalato il pareggio agli ospiti e poi qualche minuto dopo, grazie ad un altro colpo di testa, stavolta su perfetto cross di Giovinco, ha trovato il gol del definitivo 2-1.

    Veniamo al racconto della gara.

    Conte non cambia il suo consueto 3-5-2, inserendo Pirlo dall’inizio con Marchisio e Florenzi al suo fianco, Ranocchia-Bonucci-Chiellini nel pacchetto difensivo, Darmian e De Sciglio sugli esterni, Zaza ed Immobile coppia d’attacco.

    Berti Vogts schiera i suoi con un 4-4-2 piuttosto prudente, delegando alla coppia Dadasov-Aliyev il compito di gestire l’attacco.

    E’ l’Italia a fare subito la partita, al 5° già una ghiotta occasione per Marchisio che si inserisce su tocco di Immobile ma calcia alto. Al 9° anche Florenzi non inquadra la porta ma c’è solo una squadra in campo, l’Italia. Per diversi minuti gli azzurri non riescono a trovare spazio e l’occasione arriva da corner con un colpo di testa di Bonucci bloccato dal portiere. L’Italia non trova spazio sulle fasce e quindi diventano importanti i calci piazzati, su un corner al 36° è Ranocchia a sfiorare il gol. E proprio da un corner al 43° arriva la rete: calcia Pirlo, Chiellini stacca bene, anticipa il portiere e di testa fa 1-0. Risultato con il quale si va al riposo.

    Il secondo tempo riparte con lo stesso copione, azzurri in avanti con Zaza che prova per due volte in acrobazia a cercare il gol. I minuti passano senza pericoli per Buffon e con il solito Zaza che va altre due volte vicino al gol, la porta però per lui pare stregata. Al 75° arriva come un fulmine a ciel sereno il pareggio dell’Azerbaijan: calcio d’angolo degli ospiti, pasticcio della difesa azzurra con Chiellini che la tocca nella sua porta rendendo vano il tentativo di Buffon. Lo Shock per gli azzurri dura solo pochi minuti perchè al 81° Giovinco pennella per la testa di Chiellini, sempre lui, che insacca il nuovo vantaggio. Nel finale si accende Giovinco che prima si scatena in un azione personale non riuscendo a servire Immobile e qualche minuto dopo centra la traversa. Dopo 3 minuti di recupero arriva il fischio finale che certifica il successo, se pur con qualche sofferenza, per gli uomini di Conte.

     

    ITALIA – AZERBAIJAN 2-1 (1-0) (43°, 81° Chiellini, 75° aut. Chiellini)

    ITALIA (3-5-2): Buffon; Chiellini, Ranocchia, Bonucci; Darmian (81° Candreva), Florenzi (76° Giovinco), Pirlo (73° Aquilani), Marchisio, De Sciglio; Immobile, Zaza.

    Allenatore: Conte.

    AZERBAIJAN (4-4-2): Agayev; Allahverdiyev, Guseynov, Sadygov, Qirtimov (46° Ramaldanov); Abdullayev, Qarayev, Amirquliyev (86° Nadirov), Nazarov; Dadasov (59° Huseynov), Aliyev.

    Allenatore: Vogts.

    Arbitro: Gocek.

    Ammoniti: Dadasov (A), Pirlo (I), Sadygov (A), Zaza (I).

  • Consiglio Federale: lunedi si decide il nuovo Presidente

    Consiglio Federale: lunedi si decide il nuovo Presidente

    Il giorno decisivo sarà lunedi prossimo, l’11 agosto, il giorno del Consiglio Federale che deciderà il successore di Giancarlo Abete. Ma già quest’oggi potrebbe essere stata una giornata di quelle che lasciano il segno. Lui, come l’altro candidato alla presidenza Demetrio Albertini, non erano presenti a Firenze dove si è svolta l’elezione dei due consiglieri federali  della Lega Pro nel gran giorno in cui sono stati stabiliti i tre gironi della prossima Lega Pro Unica. Per una volta uniti, i due contendenti, hanno deciso di non darsi battaglia in pubblico, almeno per oggi.

    Albertini, però, non ha nulla da perdere, Quando si è candidato aveva dalla sua parte soltanto il 30% dei voti: 10% allenatori, 20% atleti. La Lega Dilettanti e la Lega Pro non si sono fino a ora scomposte, decidendo di seguire il percorso tracciato dai rispettivi presidenti Carlo Tavecchio e Mario Macalli e regalando al primo dei due un pacchetto che vale da solo la maggioranza assoluta: 34% rappresentato dalla Lega Dilettanti e 17% per la Lega Pro. In data odierna la Lega Pro si è mantenuta compatta dalla parte di Tavecchio, queste le parole del Presidente Macalli:

    “La Lega Pro è unita, poi che una Lega con 60 società possa perdere quattro, cinque o sei adesioni al momento del voto non mi meraviglia affatto. Come Lega Pro quando abbiamo preso un impegno lo abbiamo sempre mantenuto. Abbiamo perso dei voti anche quando eravamo un blocco di granito.  Rispetto chi non la pensa nella stessa maniera. L’importante -evidenzia- è che la maggioranza di questa lega sia quella che ha dimostrato di essere questa mattina. Tutte le richieste su cui ci sono state votazioni oggi sono state votate all’unanimità, non a maggioranza.”

    Demetrio Albertini
    Demetrio Albertini

    Sono oramai quotidiane le prese di posizione tra i favorevoli all’elezione di Tavecchio e i contrari. A dire la loro sono stati due pilastri della nazionale italiana: se per lo juventino Giorgio Chiellini: “Albertini è la persona giusta per cambiare il calcio italiano”; per il romanista Daniele De Rossi: “In America, Francia e Inghilterra per cose cosi sopo un giorno ti fanno dimettere. Non giudico la persona, ma le parole di Tavecchio sono gravi

    L’Italia ha già perso quello scarso credito internazionale che vantava, si è già esposta a un nuovo biennio di risolini da parte della Fifa e della Uefa per via delle frasi di un potenziale presidente fuori luogo, Tavecchio ha perso completamente credibilità ancor prima di essere eletto, ancor prima che si potesse entrare nel merito dei programmi, giudicare il suo operato e le sue intenzioni. Tavecchio ha già perso, soprattutto, perchè il contropotere, sul quale ha fatto leva magistralmente Andrea Agnelli, lo ha già messo spalle al muro. Lotito potrà anche riuscire a portarlo alla guida del calcio italiano ma non riuscirà mai a imporre in toto la propria visione e applicare a pieno il programma.

    Tavecchio ha già perso anche se probabilmente vincerà. Sarà il tempo a stabilire se, insieme a lui, è stato sconfitto tutto il movimento calcistico italiano.

  • Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il giorno dopo la decisione della Commissione Disciplinare della FIFA che ha inflitto a Luis Suarez, per il morso rifilato a Chiellini durante Italia-Uruguay, una squalifica di 9 gare ufficiali con la maglia della Celeste e 4 mesi di inibizione dai campi da calcio con il ritiro dell’accredito che non consentirà all’attaccante di stare vicino ai compagni di squadra nel proseguimento del Mondiale, cominciano arrivare le reazioni dal mondo del calcio, uno di questi è proprio l’altro protagonista della vicenda, ovvero Giorgio Chiellini.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini

    Il difensore della Nazionale italiana e della Juventus ha voluto affidare al proprio sito ufficiale le sue opinioni sulla vicenda Suarez:

    Dentro di me ora non ci sono sentimenti di gioia, di vendetta o di rabbia contro Suarez per un incidente che è accaduto in campo ed è finito lì. Rimangono solo la rabbia e delusione per la partita persa. Al momento il mio unico pensiero è per Luis e la sua famiglia, perché si troveranno ad affrontare un periodo molto difficile. Ho sempre considerato inequivocabili gli interventi disciplinari da parte degli organi competenti, ma allo stesso tempo credo che la formula proposta sia eccessiva. Spero sinceramente che gli sarà consentito, almeno, di stare vicino ai suoi compagni di squadra durante le partite perché tale divieto è davvero alienante per un giocatore.

    Dunque Chiellini, colui che ha subito il morso dal Pistolero, perdona l’avversario e ritiene pesante il provvedimento per Suarez, ma quella del difensore toscano non è stata l’unica reazione, c’è stata anche quella più pesante del presidente dell’Uruguay José Mujica che ha voluto esprimere la propria opinione sulla vicenda e come riporta “La Gazzetta dello Sport”, lo ha fatto tramite i microfoni della trasmissione “De Zurda” condotta da Diego Armando Maradona e Victor Hugo Morales:

    Siamo furiosi perché la Fifa usa due pesi e due misure. Sono anziano e ne ho viste tante in vita mia, ma questa volta si è passato il limite. Si vedono di continuo falli e gesti ben più gravi, ma si permettono di trattarci con i piedi solo perché siamo un Paese piccolo e contiamo poco.

    Diego Armando Maradona
    Diego Armando Maradona

    La stessa Gazzetta riporta anche le parole di Maradona, il Pibe de Oro ha chiaramente mostrato il suo appoggio a Suarez, indossando anche una maglietta con su scritto “Luisito estamos con vos” (Luis siamo con te):

    Non capiscono nulla, si sono voluti accanire contro Luis in maniera spietata. E’ chiaro che la Fifa abbia voluto penalizzare l’Uruguay perché se usasse lo stesso metro di giudizio con tutti le partite terminerebbero cinque contro cinque.

    Per Suarez però i problemi non si limiteranno alla squalifica, l’Adidas ha deciso di sospendere gli spot con Luis Suarez, e come riporta l’Ansa, la società tedesca ha fatto sapere riconsidererà il rapporto con il giocatore al termine del mondiale.

     

  • La FIFA ha deciso, 9 giornate di stop per Suarez

    La FIFA ha deciso, 9 giornate di stop per Suarez

    La decisione tanto attesa sul caso Suarez-Chiellini è arrivata pochi minuti fa, il morso di Suarez sulla spalla del difensore della nazionale italiana è costata molto all’Uruguay, la commissione della FIFA ha deciso di punire l’attaccante con una squalifica di 9 turni nelle gare con la maglia della nazionale e lo ha bandito per 4 mesi da qualsiasi altra attività calcistica.

    Tale comportamento non può essere tollerato in qualsiasi campo di calcio, e in particolare non ad una Coppa del Mondo FIFA quando gli occhi di milioni di persone sono sulle stelle in campo. La Commissione Disciplinare ha tenuto conto di tutti i fattori del caso e del grado di colpevolezza del signor Suárez in conformità delle pertinenti disposizioni del Codice.

    Queste sono le parole di Claudio Sulser, presidente della Commissione Disciplinare della FIFA riportate dal sito ufficiale del massimo organo del calcio mondiale.

    Luis Suarez ha violato l’articolo 48 par. 1 del Codice Disciplinare della FIFA e anche l’art. 57 relativamente al comportamento antisportivo tenuto nell’occasione.

    Il Morso di Suarez a Chiellini
    Il Morso di Suarez a Chiellini

    Ricordiamo il fatto, al minuto 80 della gara valevole come terza giornata del Gruppo D tra Italia ed Uruguay, dopo un contrasto di gioco Suarez si avventava sulla spalla di Chiellini mordendolo. Gli ufficiali di gara non vedevano il fatto e nonostante le proteste del difensore azzurro, che mostrava anche il segno dei denti, decidevano di non prendere provvedimenti. Per questo motivo al termine della gara la FIFA ha aperto un inchiesta che ha portato poi a questa squalifica per Suarez di 9 gare ufficiali con la maglia della Celeste e a 4 mesi lontano da qualsiasi attività calcistica ufficiale, oltre ad una multa di centomila Franchi svizzeri.

    Molo probabilmente sulla pesantezza del provvedimento hanno influito anche i precedenti del Pistolero, soprannominato anche il Cannibale o il vampiro, che già in passato ai tempi dell’Ajax aveva morso Bakkal del Psv nel novembre 2010, venendo squalificato per 7 turni, poi si era ripetuto nell’aprile 2013 con la maglia del Liverpool ai danni del difensore del Chelsea Ivanovic subendo una squalifica di 10 giornate.

    Questa decisione peserà anche sul calciomercato, Suarez era ambito da diverse squadre tra le quali Barcellona e Real Madrid, adesso ci sarà da capire se le pretendenti saranno disposte ad un grande investimento per un calciatore di grande talento che non solo sarà fermo sino a fine ottobre, ma che ha dimostrato anche di non riuscire a controllare i propri istinti.

  • Ancora un morso, l’Uruguay passa ma Suarez no

    Ancora un morso, l’Uruguay passa ma Suarez no

    Lo chiamano el conejo per i suoi denti sporgenti e lui non esita mai a usarli. Quando però si è su un campo di calcio in cui si sta disputando una partita della Coppa del Mondo o qualsiasi altra competizione un calciatore dovrebbe dimenticarsi di avere bocca (per non protestare), mani e, nel caso di Luis Suarez, i denti. E’ risaputo che lui sia un personaggio di certo non calmo, tanto che in Inghilterra è seguito da vari psicologi che lo aiutano a controllare le reazioni. Evidentemente o non sanno fare il loro lavoro (cosa che escludiamo), o è l’attaccante uruguayano che non si sa controllare.

    I tre morsi di Suarez, dall' alto Bakkal, Ivanovic e Chiellini, foto di Facebook / Il Pallonaro
    I tre morsi di Suarez, dall’ alto Bakkal, Ivanovic e Chiellini, foto di Facebook

    E’ abituato ad essere squalificato Suarez: all’Ajax arrivò il primo morso, contro il PSV. La vittima fu Bakkal. Fu subito messo fuori rosa e poi squalificato dal giudice sportivo per sole 5 partite. Passato al Chelsea per 25 milioni, si fa squalificare per insulti razzisti a Patrice Evra del Manchester United. E ancora, il secondo morso della carriera, l’anno scorso, a Ivanovic contro il Chelsea. Dopo questo fatto aveva scritto su twitter “sono triste per quanto successo oggi pomeriggio. Chiedo scusa a Ivanovic e a tutto il mondo del calcio per il mio imperdonabile comportamento. Mi dispiace davvero di questo!”. 

    Nonostante le sue scuse, la FA non gli risparmiò 10 giornate di squalifica. E ieri ancora un morso, stavolta a Chiellini, che ha anche mostrato i segni degli incisivi di Suarez all’arbitro, mentre el pistolero si toccava i denti doloranti che, evidentemente, avevano preso un osso e non la carne del centrale bianconero. Strano che un arbitro che viene chiamato Dracula non abbia visto un collega all’opera…

    Stavolta la FIFA sarà durissima o così si dice. E’ stata aperta un’inchiesta e senza dubbio il mondiale di Suarez è finito ieri, ma rischia mesi (si parla anche di anni) di squalifica, che se dovessero essere confermati sicuramente porteranno Barcellona e Real  Madrid, da sempre interessate a lui, a cambiare attaccante nel mirino.

    Inevitabile la risposta e le prese in giro del web, con foto che raffigurano Suarez con la museruola o battute del genere “sì, Suarez è un attaccante molto incisivo..”, oppure Fiorello che fa finta di mordere Jovanotti  simulando l’accaduto di ieri. Questi alcuni dei fotomontaggi su Suarez:

    Suarez come un cane, "Stay hungry, stay Suarez", foto da Facebook / Il Pallonaro
    Suarez come un cane, “Stay hungry, stay Suarez”, foto da Facebook
  • Chiellini, prova Tv da 3 giornate, Prandelli: “Niente codice etico”

    Chiellini, prova Tv da 3 giornate, Prandelli: “Niente codice etico”

    La gomitata di Chiellini a Pjanic, che aveva iniziato a suscitare polemiche già domenica sera al termine di Roma-Juventus non è sfuggita all’occhio della prova Tv, che era stata richiesta dalla Procura Federale della Figc. Con la visione delle immagini, il Giudice Sportivo ha deciso di squalificare il difensore bianconero per 3 giornate.

    La gomitata di Chiellini a Pjanic
    La gomitata di Chiellini a Pjanic

    Questo Giudice  ritiene che il colpo inferto dal calciatore Chiellini con il gomito sinistro al volto del calciatore Pjanic integri gli estremi della “condotta violenta” che, se “non vista” dall’Arbitro, legittima la “prova televisiva” ax art. 35 CGS. Il braccio sinistro portato all’altezza della spalla e quindi rivolto con repentino movimento rotatorio, non correlato ad una esigenza agonistica, al volto dell’antagonista, evidenzia infatti una “intenzionalità lesiva”, i cui effetti sono riscontrabili nelle immagini televisive. Ne consegue la sanzionabilità di tale “condotta violenta non vista dall’Arbitro”, nella misura che appare equo quantificare nel minimo edittale ex art. 19, n. 4 lettera b) CGS. P.Q.M. delibera di sanzionare il calciatore Chiellini Giorgio (soc. Juventus), in relazione alla segnalazione del Procuratore federale, con la squalifica di tre giornate effettive di gara.

    Queste le motivazioni che si leggono nel comunicato del Giudice Sportivo Tosel che hanno portato alla squalifica di tre turni che Giorgio Chiellini sconterà nella prossima giornata contro il Cagliari e nelle prime due del prossimo campionato.

    Cesare Prandelli e Giorgio Chiellini
    Cesare Prandelli e Giorgio Chiellini

    Il Caso Chiellini ha però non ha toccato solo il mondo bianconero, essendo il difensore uno dei probabili 23 che indosseranno la maglia azzurra ai mondiali di Brasile 2014, molti hanno richiesto per lui l’esclusione dalla rosa della nazionale per l’applicazione del Codice Etico del Ct Cesare Prandelli.

    Il tecnico della nazionale però non ha intenzione di utilizzare il Codice Etico nei confronti di Chiellini ed ha fornito così la sua spiegazione all’Ansa:

    Massimo rispetto per la giustizia sportiva, ma sono due canali diversi, come ho sempre detto. Per me l’azione non rientra in una gestualità violenta, non ha alzato il braccio per fare male. Io sono responsabile dei nostri comportamenti, quindi per me non e’ un gesto violento.

    Prandelli ha voluto poi dire la sua alla domanda sulle eventuali critiche per questa sua scelta:

    “Se mi aspetto critiche? Sono quattro anni che ci sono polemiche sul codice etico. Ma se vogliamo tornare all’origine, nessuno ha fatto polemiche quando in Inghilterra diedero due giornate a Balotelli, io ero presente a Manchester, avevo visto l’azione, non la reputai violenta e lo convocai”.

    Dunque nella lista dei 30 preconvocati, che il Ct dovrebbe consegnare in giornata, ci sarà anche Giorgio Chiellini, una decisione che lascerà certamente dubbi e polemiche sopratutto per coloro che non credono nel Codice Etico e che nei diversi commenti che si leggono in giro per la rete su Twitter ha preso campo l‘Hastag #GiustificaConPrandelli, viene definito più un codice d’utilità, ricordando anche le parole che il Ct aveva rilasciato un mese fa e così riportate dalla Gazzetta dello Sport:

    Non ho parlato individualmente con nessuno, ho solo ricordato ai ragazzi che, fino alla fine del campionato, avranno tutti la possibilità di essere dei 23 che partiranno per il Brasile. A patto che non infrangano il codice etico, che sarà in vigore anche nell’ultimo mese. Chi sbaglia sta a casa, non convocherò giocatori squalificati per questi atteggiamenti, non mi serve il Giudice Sportivo per valutare certi comportamenti.

     

     

     

  • Spagna-Italia, molto più di un’amichevole

    Spagna-Italia, molto più di un’amichevole

    Spagna-Italia non può essere una semplice amichevole, anche se il calendario ufficiale recita così. La sostanza è ben altra considerando il blasone delle due Nazionali, la vicinanza geografica e spirituale, le individualità in campo. (altro…)

  • Conte contro Prandelli per convocazione Chiellini

    Conte contro Prandelli per convocazione Chiellini

    A muso duro, come sempre. Anche dopo una vittoria fondamentale come quella appena ottenuta contro il Milan a San Siro, soffrendo e sudando, con la capacità di mostrarsi squadra unita e di rispolverare i colpi di teatro delle individualità di Tevez e Llorente. Antonio Conte, però, non guarda mai al compito svolto, ma a quello che sarà: la conferenza stampa post-partita si accende improvvisamente e non per aspetti legati al match appena giocato. Il bersaglio è un “collega”, ma non si parla di Capello, bensì di Cesare Prandelli. L’accusa al cittì della Nazionale che si appresta a preparare l’amichevole di mercoledì contro la Spagna è molto chiara e netta, quasi pungente: non aver chiesto il suo parere (nè quello della Juventus) in merito alla convocazione di Giorgio Chiellini, fuori da tre settimane a causa di un fastidio muscolare e che solo ieri sera era rientrato in panchina effettuando solo un breve riscaldamento nel finale di gara.

    Conte contro Prandelli | foto da web
    Conte contro Prandelli | foto da web

    Non ha usato toni velati – come suo costume – Antonio Conte, definendo Prandelli “poco educato, poco garbato e poco rispettoso”, sottolineando quanto fosse importante per Chiellini poter recuperare in allenamento durante la settimana, anche in vista dei prossimi importanti impegni contro la Fiorentina in campionato e in Europa League. Inoltre, Antonio Conte non ha dimenticato di evidenziare come la sua Juventus sia stata sempre molto generosa nei confronti della Nazionale Azzurra, considerando che gli juventini convocati fissi di Prandelli sono molto numerosi: “dai tanti giocatori alla Nazionale e ti fanno anche questo, non lo trovo giusto”.

    Dello stesso parere sulla questione è Beppe Marotta anche se il dg juventino adopera toni e termini ben differenti rispetto a quelli di Antonio Conte: “siamo meravigliati per questa convocazione, ci vorrebbe più comunicazione. Chiellini è fuori da tre settimane e ha fatto sempre allenamenti differenziati, questa convocazione ci pare strana”. Appare, dunque, evidente come il problema di comunicazione ci sia stato, eccome.

    Il tutto appare ancor più insolito dato il low profile di Cesare Prandelli ed il suo consueto stile impeccabile nel curare i rapporti e le relazioni con club e calciatori. Probabilmente il cittì Prandelli avrà valutato prioritaria la convocazione di Chiellini piuttosto che chiedere il parere della società anche – e soprattutto – poichè era quantomeno probabile che la Juventus avrebbe spinto per la non partenza del suo difensore, appena rientrato dopo un lungo stop. Ecco perchè la pronta replica di Prandelli non si è fatta attendere e si è riferita proprio alla sua rivendicazione di convocare chi voglia: “Quando un giocatore è a disposizione ho il diritto di chiamarlo, sono io che mi aspettavo una telefonata dalla Juve. Ieri sera alle 23.22 il medico della Juventus ha mandato un messaggio al nostro medico dicendo che tutti i calciatori stavano bene e che Giorgio aveva fatto riscaldamento”.

    Nell’anno dei Mondiali, auguriamoci che questi strappi possano ricucirsi in fretta. Il clima di tensione non è, di certo, costruttivo.

  • La legge dello Juventus Stadium non risparmia l’Inter

    La legge dello Juventus Stadium non risparmia l’Inter

    In attesa dell’ultimo match in programma questa sera tra Genoa e Sampdoria il posticipo domenicale è stato l’attesissimo Derby d’Italia tra Juventus e Inter. (altro…)