Tag: Gino Pozzo

  • An Italian job, Marco Cassetti e il Watford

    An Italian job, Marco Cassetti e il Watford

    Dopo essere stata una valida e spesso invalicabile colonna romanista, a 36 anni suonati Marco Cassetti, esterno difensivo duttile ed abile anche per le proiezioni offensive, ha sposato in pieno il progetto della famiglia Pozzo, che nella scorsa estate ha rilevato la proprietà del Watford con il proposito di riportarlo in breve tempo ai fasti che gli competono. Tesserato con l’Udinese, il giocatore che vanta anche 5 presenze nella Nazionale Italiana è passato in prestito alla compagine inglese che milita in Championship, la Serie B, allenata da Gianfranco Zola con Giancarlo Corradini nelle vesti di secondo, la cui rosa è stata irrobustita soprattutto da calciatori provenienti dal club friulano.

    Nato a Brescia e cresciuto nelle file del Montichiari e del Lumezzane, autentiche fucine di talenti del calcio lombardo, Marco Cassetti si è poi rivelato al grande pubblico con le maglie di Verona e Lecce, dove tra l’altro ha beneficiato delle indicazioni tattiche e degli insegnamenti di Zdenek Zeman.Nel corso della sua militanza con i salentini è arrivata anche la sua prima presenza in Nazionale, a Padova contro l’Islanda il 30 marzo del 2005.

    Marco Cassetti
    Marco Cassetti | ©Getty Images
    Quindi, una più che proficua esperienza con la maglia giallorossa dal 2006 al 2012, totalizzando tra campionato e coppe 195 apparizioni e 5 reti e vincendo la Coppa Italia nel 2007 e nel 2008 e la Supercoppa Italiana nel 2008. Il 6 dicembre del 2009 con un suo gol tra l’altro ha deciso il Derby della Capitale, cosa non da poco per chi gioca a Roma.
    Quindi in estate il trasferimento al Watford, squadra dell’Hertfordshire all’estremo nord della periferia di Londra passata in mano a Giampaolo Pozzo il 29 giugno del 2012. Gli hornets, i calabroni, mancano dalla Premier League dal 2007 e negli Anni Ottanta vissero il loro momento di maggior splendore. La presidenza era nelle mani del cantante pop Elton John e la squadra allenata da Graham Taylor arrivò seconda in campionato nel 1983 e l’anno successivo perse la finale di FA Cup contro l’Everton. I Pozzo hanno riportato entusiasmo a Vicarage Road, l’impianto di poco più di 17.000 posti, ingaggiando numerosi giocatori, tra cui Almunia, ex-portiere dell’Arsenal, e proprio Cassetti, indicato come nuovo punto di forza della squadra.

    Gli vanno a far compagnia altri giocatori appartenenti al club friulano come il ceko Vydra, il brasiliano Neuton, lo svizzero Abdi, lo svedese Ekstrand e gli argentini dal passaporto italiano Battocchio e Forestieri. La squadra ha ben assorbito i dettami tattici di Zola, che non è il primo italiano a sedersi sulla panchina dei giallo neri. In passato è transitato da Vicarage Road anche Gianluca Vialli. Ma Zola sembra godere di maggiori consensi e simpatie e non a caso la sua squadra si è arrampicata fino al 4° posto in graduatoria in piena zona play-off, anche se il secondo posto che dà diritto alla promozione diretta e occupato dall’Hull City dista appena tre punti. Irrangiungibile appare al momento la capolista Cardiff City. Mentre per i posti nei play-off si sgomita principalmente con il Leicester City, il Crystal Palace ed il Middelsbrough. Una Championship in ogni caso estremamente equilibrata.
    L’esperienza fino a questo momento di Marco Cassetti è stata estremamente positiva. 19 presenze in campionato quasi tutte ben oltre la sufficienza. Anzi l’ex-romanista è uno dei trascinatori della sua nuova squadra che spera di proiettare nuovamente in Premier League, vivendo nel frattempo nella lontana periferia londinese un’autentica seconda giovinezza.

  • Udinese-Genoa, fuori Totò Di Natale. Pubalgia per Jankovic

    Udinese-Genoa, fuori Totò Di Natale. Pubalgia per Jankovic

    L’anticipo dell’ora di pranzo vedrà in campo ad Udine i padroni di casa bianconeri opposti al Torino di mister Gianpiero Ventura e del capitano Rolando Bianchi.

    Partita molto importante per ambedue le compagini in campo che devono cercare di riscattare l’opaca prova fornita nel turno infrasettimanale. Da registrare in casa friulana lo screzio fra Francesco Guidolin e Totò Di Natale che ha costretto il tecnico bianconero a non convocare l’uomo simbolo della squadra del patran Gino Pozzo.

    Defezioni importanti in casa bianconera con l’assenza più importante rappresentata sicuramente dal capitano e trascinatore Totò Di Natale che, dopo la panchina forzata mercoledì a Torino a causa di una costipazione che ne ha impedito l’utilizzo e la lite con Guidolin nei giorni scorsi, non è stato nemmeno convocato. In difesa c’e’ il rientro di Dusan Basta che dovrebbe aver recuperato dal problema al tendine d’achille che ne sta fortemente limitando le prestazioni in queste ultime settimane. Qualora Basta non dovesse farcela sarà Faraoni il  suo sostituto di con l’ex giovane promessa dell’Inter che dovrà sfruttare al massimo l’occasione concessagli da Francesco Guidolin.

    Marco Borriello | © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Anche gli ospiti si presentano in campo con qualche problema di formazione con Immobile e Borriello, super utilizzati in questo periodo, che non sembrano essere al massimo della condizione ma difficilmente i rossoblù potranno fare a meno di loro in attacco. Chi proprio non ce la fa è Bosko Jankovic che deve affrontare l’annoso problema della pubalgia. In difesa rientra Cesare Bovo al posto di Granqvist con Antonelli spostato in posizione più avanzata.

    Le probabili formazioni di Udinese-Genoa

    Udinese (3-5-1-1): Brkic; Benatia, Danilo, Coda; Basta, Badu, Pinzi, Lazzari, Pasquale; Pereyra; Ranegie. 
    A disp.: Padelli, Pawlowski, Angella, Faraonii, Allan, Willians, Hertaux, Armero, Fabbrini, Maicosuel, Barreto, Kasinski. All.: Guidolin
    Genoa (4-3-1-2): Frey; Sampirisi, Bovo, Canini, Moretti; Kucka, Seymour, Antonelli; Merkel; Immobile, Borriello
    A disp.: Tzorvas, Stillo, Moretti, Granqvist, Ferronetti, Anselmo, Toszer, Bertolacci, Piscitella, Jorquera, Melazzi. All.: De Canio

  • La Juventus si avvicina ad Armero. Marotta però deve prima vendere

    La Juventus si avvicina ad Armero. Marotta però deve prima vendere

    La Juventus sempre più vicina a Pablo Armero. Il laterale colombiano dell’Udinese infatti ha rinunciato ad ogni altra destinazione, Inter e Napoli nella fattispecie, poiché vuole raggiungere i suoi ex compagni Asamoah e Isla a Torino. E il trasferimento in Piemonte dell’esterno classe 1986 appare meno proibitivo rispetto a qualche giorno fa. La chiave sta tutta intorno alla formula da adottare per il trasferimento: la società di Pozzo vuole che la Juventus prenda l’intero cartellino subito o quantomeno la compartecipazione. Marotta invece punta ad un prestito con obbligo di riscatto.

    E sta proprio qui la riluttanza di Pozzo che non vuole cedere il giocatore alla Juve con tale formula, ma vorrebbe piuttosto che la Vecchia Signora si presentasse con dodici milioni di euro cosicché la chiusura della trattativa fosse immeditata. Ma la Juventus non sembra in grado di poter far fronte ad un investimento del genere e punta soprattutto a sfruttare i buoni rapporti con i friulani dopo gli acquisti in compartecipazione di Asamoah e Isla delle scorse settimane. Dunque si continua a trattare e se da un lato la Juventus punta al prestito con obbligo di riscatto dall’altro è cosciente del fatto che con un esborso, anche in compartecipazione, l’ex esterno del Palmeiras potrebbe arrivare subito.

    Pablo Armero © Dino Panato/Getty Images

    Considerando il costo complessivo del cartellino di Armero è di 12 milioni di euro, ne servirebbero circa 6 per comprarne la metà. Soldi che la Juventus potrebbe ricavare da alcune cessioni. Prima fra tutte quella di Reto Ziegler, esterno che piace molto a Lazio e Benfica. Marotta chiede 3 milioni e mezzo per il giocatore, e in caso di cessione dello svizzero si potrebbero reinvestire i soldi per Pablo Armero. Ma sulla lista dei partenti, al fine di incassare, ci sono anche altri elementi: a partire da Pazienza passando poi per Matri e Quagliarella, ma le cessioni di questi ultimi due sono più complicate e potrebbero rientrare in scambi per arrivare ad altre pedine.

    La sensazione dunque è quella che se ci saranno almeno una o due cessioni si potrebbe arrivare subito ad una compartecipazione per Armero, il quale cosi giungerebbe a Torino ritrovando i suoi ex compagni Isla e Asamoah mentre Conte sistemerebbe un altro tassello in vista della prossima stagione. Ipotesi queste che appaiono piuttosto concrete.

  • Marotta beffa l’Udinese, Leo Bonatini alla Juventus

    Marotta beffa l’Udinese, Leo Bonatini alla Juventus

    Ennesima operazione per Beppe Marotta e soci che questa volta hanno battuto sul tempo anche la società regina nel talent scout e cioè l’Udinese soffiando alla società friulana la giovane e promettente punta brasiliana, classe 1994, Leo Bonatini.

    È stato il responsabile del settore giovanile bianconero, Giovanni Rossi, attraverso un blitz direttamente in Brasile a chiudere repentinamente la trattativa scongiurando l’inserimento della famiglia Pozzo sempre attenta e vigile in tutto il mondo nella scoperta del grande talento.

    La notizia per prima in Italia è stata rivelata da Gianluca Di Marzio, autorevolissima fonte di calcio mercato dell’emittente satellitare Sky, che ha dato già concluso l’affare. Andiamo allora a conoscere meglio Leonardo Bonatini Lonher Maia, meglio conosciuto come Léo Bonatini. Punta centrale di 185 centimetri, è stato tra i protagonisti del Brasile under 17, semifinalista al mondiale di categoria del 2011: quattro partite, due gol. Cresciuto nel sempre fertile vivaio del Cruzeiro, è stato ad un passo nel finire alla corte di Roberto Mancini finito nella trattativa con il Manchester City per portare a Belo Horizonte, l’attaccante paraguaiano, Roque Santa Cruz. Rapace dell’area di rigore, è un destro naturale molto bravo anche a far salire la squadra.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Un possibile grande colpo può essere allora quello messo a segno da Beppe Marotta che si è accaparrato la punta di riferimento della nazionale giovanile brasiliana, nelle prossime settimane la Juventus deciderà se far approdare subito in Italia il giocatore oppure lasciarlo un altro anno in Brasile.

    Appare molto chiaro adesso la politica juventina nel fronteggiare l’avanzata dei club più ricchi al mondo, il talento va preso subito senza tentennamenti per far sì che possa crescere all’interno del proprio settore giovanile. Infatti mai come quest’anno la Vecchia Signora si è concentrata sui giovani talenti, sicuramente un esempio dell’evoluzione del calcio moderno e forse l’unica possibilità per poter competere quasi alla pari con i club europei letteralmente “drogati” dai soldi degli sceicchi.