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  • Udinese-Genoa 0-0, vince la noia e la paura di perdere

    Udinese-Genoa 0-0, vince la noia e la paura di perdere

    Finisce 0-0 l’anticipo dell’ora di pranzo fra Udinese e Genoa in una delle partite più brutte della storia del calcio dove non è successo praticamente nulla ad eccezione delle uniche due emozioni fornite dai friulani con Danilo e Fabbrini in tutti i 90’.

    Confermate le previsioni della vigilia con l’esclusione eccellente di Totò Di Natale che si accomoda in tribuna dopo il litigio con Francesco Guidolin e Dusan Basta in panchina a vantaggio di Faraoni. In casa rossoblù, attacco affidato ai soliti Immobile e Borriello.

    Inizio partita favorevole ai bianconeri che sfiorano subito il vantaggio con Danilo che scheggia la traversa con un colpo di testa su azione da calcio d’angolo. Dopo un inizio a buon ritmo la partita cala d’intensità con le due squadre a battagliare a centrocampo e con De Canio che è costretto alla prima sostituzione a causa dell’infortunio di Seymour che viene sostituito con Tozser. La prima frazione di gioco scivola via senza particolari emozioni con i due portieri spettatori non paganti in un match noioso e senza spettacolo.

    Udinese-Geona | © Dino Panato/Getty Images

    Anche la ripresa si apre all’insegna dell’equilibrio e dei ritmi bassi, il primo intervento serio di Frey viene compiuto al minuto 7 su un destro di Fabbrini mentre Brkic si produce in qualche uscita abbastanza spericolata e niente più. La partita diventa, e questo appare incredibile, ancora più brutta del primo tempo e nemmeno i cambi riescono a cambiare la rotta di un pareggio che sicuramente fa comodo a tutte e due le squadre ma che sicuramente ha deluso le aspettative di una partita che prometteva tanti gol ed azioni emozionanti.

    Tabellino e Pagelle di Udinese-Genoa

    UDINESE (3-5-2): Brkic 6; Benatia 6, Danilo 6,5 , Coda 6; Faraoni 5,5 (29′ st Allan 6), Pereyra 6,5, Pinzi 5,5, Lazzari 6, Pasquale 6; Fabbrini 6 (22’st Barreto 6), Ranegie 6. (Padelli, Pawlovski, Maicosuel, Heurtaux, Angella, Gabriel Silva, Willians, Armero, Basta, Badu). All. Guidolin.

    GENOA (4-3-1-2): Frey 6,5; Sampirisi 6 (1’st Ferronetti 6), Granqvist 6,5, Canini 6, Moretti 6; Kucka 5,5 (23′ st Anselmo), Seymour s.v. (14′ pt Toszer 6), Antonelli 6; Bertollacci 5,5; Immobile 5,5, Borriello 6. (Tzorvas, Stillo, Bovo, Merkel, Jorquera, Piscitella, Melazzi). All. De Canio.

    Ammoniti: Kukca (G), Pinzi (U), Borriello (G)

  • Genoa-Parma 1-1, Borriello su rigore risponde a Lucarelli

    Genoa-Parma 1-1, Borriello su rigore risponde a Lucarelli

    Genoa-Parma allo stadio Marassi si presenta come un match importante per testare le reali potenzialità del club rossoblu, alla ricerca del primo successo casalingo dopo l’importante vittoria contro la Lazio all’Olimpico di domenica scorsa. Il Parma di Roberto Donadoni, invece, cerca punti in trasferta dopo il rocambolesco pari interno contro la Fiorentina. La gara inizia, così, con la sorpresa Amauri schierato dal primo minuto fra i gialloblu, che al 4′ prova la conclusione che viene, però, facilmente neutralizzata da Sebastian Frey.

    Al 12′, invece, è il Genoa a rendersi pericolosissimo, con Ciro Immobile lanciato verso la porta degli emiliani che, però, colpisce clamorosamente il palo; un minuto dopo ancora una grande occasione per il giovane attaccante campano, che si fa, però, neutralizzare la palla gol dal portiere Mirante. Al 27′ giunge l’occasione che sblocca il match, con la rete realizzata da Lucarelli con un tiro da fuori al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo calciato da Valdes, che porta in vantaggio il Parma a Genova: 0-1. 

    Immagine di Genoa-Parma, fase di gioco fra Antonelli e Acquah | © Marco Luzzani/Getty Images

    Il secondo tempo del match si apre con i padroni di casa ancora in attacco al 3′ con Immobile, e la conseguente parata dell’attento Mirante. Al 9′ Antonelli prova a rendersi pericoloso, ma il suo tiro non sortisce effetti: il Genoa prova a stanziare in zona d’attacco, ma il Parma riesce a difendersi con ordine, almeno fino all’episodio che giunge al 20′ del secondo tempo e che potrebbe sbloccare la gara per i padroni di casa, con l’inserimento del neo entrato Jorkera in area di rigore ed il fallo di mano di Galloppa, che provoca l’ assegnazione del calcio di rigore da parte del direttore di gara Guida: Marco Borriello si incarica del tiro dagli undici metri, con un colpo forte e secco che, però, si stampa sul palo alla destra di Mirante. Due minuti dopo, al 24′, altra grande occasione per Immobile, che dopo un ottimo taglio si ritrova nuovamente a tu per tu con Mirante, ma l’attaccante campano tira alto nonostante fosse in posizione ottimale per battere a rete, dando l’impressione di essere troppo frettoloso e di avvertire il peso delle occasioni sfumate in precedenza.

    Al 41′ del secondo tempo, ulteriore occasione per il Genoa, con il secondo calcio di rigore concesso ai rossoblu dall’arbitro Guida per fallo di Lucarelli su Borriello, di cui si incarica nuovamente lo stesso Marco Borriello: questa volta, però, il centravanti non sbaglia e spiazza Mirante, realizzando il pareggio per 1-1. 

    La gara si conclude, così, con il risultato di parità acciuffato in extremis dalla squadra di De Canio che, comunque, ha legittimato il punto conquistato costruendo diverse palle gol e conducendo la gara soprattutto nella ripresa: i rossoblu devono, però, rimandare ancora l’appuntamento con la prima vittoria fra le mura amiche, mentre il Parma ottiene un prezioso punto su un campo difficile pur recriminando duramente per i due rigori concessi al Genoa, al punto da promuovere un silenzio stampa di protesta.

    Le Pagelle di Genoa-Parma:

    Immobile 5.5 Lo scorso anno ha stupito tutti in serie B laureandosi capocannoniere del torneo, quest’anno è già benvoluto dai tifosi del grifone ma questa sera spreca troppe ghiotte occasioni a tu per tu con Mirante

    Borriello 6.5 Generoso e grintoso, oltre che coraggioso nel prendersi la responsabilità di calciare il secondo rigore (dopo aver stampato il primo sul palo) che lui stesso si è procurato: realizza il definitivo pareggio

    Lucarelli 6 Realizza un gran gol con un tiro a volo di sinistro con cui il Parma passa in vantaggio; a due minuti dalla fine è suo il fallo che determina il rigore del pari genoano

    Amauri 5 Donadoni gli concede fiducia schierandolo a sorpresa dal primo minuto, lui non riesce a ricambiarla con una prestazione positiva, al punto che viene sostituito dopo dieci minuti del secondo tempo

    Tabellino Genoa-Parma:

    Genoa (3-4-1-2): Frey 6; Canini 6, Bovo 6, Granqvist 6; Sampirisi 5.5 (dal 72′ Piscitella), Kucka 6, Tozser 6, Antonelli 6 (dal 77′ Anselmo); Bertolacci 5.5 (dal 53′ Jorquera); Borriello 6.5, Immobile 5.5.

    Parma (3-5-2): Mirante 6.5; Zaccardo 6, Paletta 6, Lucarelli 6; Acquah 6, Parolo 5.5 (dall’80’ Sansone), Valdes 6, Galloppa 5.5, Goggi 6; Amauri 5 (dal 56′ Biabiany), Belfodil 5 (dal 38’ Pabon)

    VIDEO GENOA-PARMA 1-1

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  • Lazio primo ko, Borriello regala i 3 punti al Genoa

    Lazio primo ko, Borriello regala i 3 punti al Genoa

    Cade la Lazio in casa e s’interrompono i sogni di record accarezzati da parte del tecnico bosniaco Petkovic. I biancocelesti non sono riusciti a capitalizzare le numerose occasioni avute nel corso della gara e alla fine sono stati puniti dall’unica vera palla gol capitata tra i piedi di Marco Borriello. L’attaccante partenopeo con questa rete, complice anche il pareggio esterno del Napoli, ha regalato il primato in solitaria alla sua ex squadra. Mini rivoluzione rispetto a quanto previsto alla vigilia per entrambe le squadre, i biancocelesti rinunciano a Klose e Mauri, a favore di Kozak e Zarate che però durante l’incontro risulteranno inconcludenti, tenuti a riposo per il solito turnover post coppe, una scelta che però non darà i risultati sperati.

    Anche il Genoa arriva a Roma con qualche modifica alla formazione che aveva ben figurato nel primo tempo contro la Juventus. Su tutte l’esclusione di Bertolacci e Jankovic a favore di Merkel e Anselmo, all’esordio nel nostro campionato.

    Marco Borriello match winner contro la Lazio| © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Ma veniamo alla partita, ci prova spesso la Lazio specie nel primo tempo sia con Candreva, ottima la sua prova, che arriva spesso al tiro da fuori, sia con Hernanes che da quando ha arretrato il proprio raggio d’azione si trova sempre più a suo agio nel modulo di Petkovic. Le conclusioni dei due centrocampisti capitolini però o finiscono di poco a lato o trovano sulla loro strada un Frey in serata di grazia.
    Nel secondo tempo il Genoa prova a rendersi un po’ più pericoloso con qualche cambio come l’ingresso di Jankovic, ma l’andazzo non cambia, sono i padroni di casa ad andare più vicini al gol prima con Hernanes, che si libera bene al tiro e centra la traversa e poi con il panzer Klose, subentrato a Zarate e resosi subito pericoloso presentandosi a tu per tu con Frey e spedendo di poco a lato, due minuti appena dal suo ingresso in campo. Quando però il risultato sembra scorrere verso lo 0-0 senza particolari intoppi, ecco la zampata di Borriello che sfruttando un bellissimo assist di tacco al volo da parte di Antonelli, si presenta a tu per tu con Marchetti e lo batte con una rasoiata mancina all’angolo basso. Prima sconfitta in questa stagione per i capitolini, che abbandonano il sogno di raggiungere la Juventus e la lasciano per la prima volta solitaria in vetta.

    Pagelle Lazio-Genoa

    Borriello 7: il voto alto è solo perchè ha avuto il gran merito di mettere in porta l’unica palla giocabile che ha ricevuto, un gol da 3 punti.

    Frey 6,5: sempre pronto e attento, a volte non stilisticamente bello a vedersi, ma presente su tutte le sortite offensive degli avversari.

    Ciani 6,5: ottimo esordio per l’imponente centrale difensivo ex Bordeaux, che sicuramente dona stabilità ulteriore ad un intero reparto anche grazie alla sua esperienza internazionale.

    Candreva 6,5: corre per tutto il campo come un forsennato e questo a volte gli procura poca lucidità al tiro, le altre volte s’infrange su Frey.

  • Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Nonostante tutta l’attenzione, in questi giorni, sia rivolta al ciclone scommessopoli e alla Nazionale azzurra che si sta preparando per gli Europei di Polonia ed Ucraina, le società continuano a lavorare sia per quanto riguarda il calciomercato, al fine di rafforzare gli organici da mettere a disposizione degli allenatori sin dall’inizio della preparazione estiva. Ed a proposito di allenatori, cercheremo adesso di far un borsino allenatori serie A provando ad intuire i movimenti sulle ancora tante panchine vuote o le cui società non hanno sciolto le riserve. Ma partiamo dalle certezze. E qui vi rientrano le prime tre classificate dell’ultima stagione.

    La Juventus, nonostante l’avviso di garanzia della Procura di Cremona, ha difeso ma spada tratta e confermato Antonio Conte, l’uomo che ha riportato i bianconeri sul tetto d’Italia dopo diversi anni. Resterà sulla panchina del Milan Massimiliano Allegri, nei cui confronti sembrava mancare la fiducia della società rossonera che invece ha deciso di dare un’altra chance all’allenatore toscano nonostante la non brillante annata appena trascorsa. Sembra aver smaltito la stanchezza che si era palesata dopo l’ultimo turno di campionato Francesco Guidolin, il quale guiderà l’Udinese sin dai preliminari di Champions League.

    In zona Europa League al momento l’unica panchina certa è quella dell’Inter, affidata ad Andrea Stramaccioni che ha avuto il compito di guidare i neroazzurri nel’ultima parte dell’annata appena trascorsa. Discorso diverso invece per Napoli e Lazio. De Laurentiis come al solito non ha sciolto le riserve con Mazzarri, il quale pretende alcune garanzie tecniche ben precise. Al momento c’è circa il 70% delle possibilità che resti, mentre il restante 30% è da dividere tra Reja (20%) e Montella (10%), tecnici gli ultimi due molto graditi dal patron dei campani. La Lazio sembra aver sciolto ogni dubbio: sarà il serbo Vladimir Petkovic il nuovo tecnico.

    Zdenek Zeman © Giusepep Bellini/Getty Images

    Tecnico straniero anche per la Roma, ormai vicinissima a Zdenek Zeman. Il boemo (90%) sembra aver battuto la concorrenza sia di Vincenzo Montella (5%) che di Andrè Villas Boas (5%). E a proposito di Montella (60%), sembra essere lui il prescelto di Pradè per guidare la Fiorentina, ma ancora il discorso è tutt’altro che concluso. La società infatti sta valutando anche altre soluzioni, come quella che porta a Claudio Ranieri (30%) e Fulvio Pea (10%), mentre per Zeman ormai c’è poco da fare. Se l’aeroplanino risolverà il rapporto con il Catania, allora l’affare potrebbe concludersi in fretta. Ed a proposito degli etnei, il patron Pulvirenti sembra orientato su Marino (70%), il quale dovrebbe battere la concorrenza di Maran (20%) e Ficcadenti (10%). Quest’ultimo infatti sembra orientato alla riconferma in quel di Cagliari.

    Tanto per cambiare nuovo allenatore a Palermo: si tratta di Giuseppe Sannino, reduce da un’ottima stagione in quel di Siena. I toscani, per la sua successione, stanno seriamente pensando all’attuale tecnico del Sassuolo Pea (60%), ma molto dipenderà anche dall’eventuale promozione degli emiliani in Serie A e dal futuro dei bianconeri implicati nella vicenda scommessopoli. L’alternativa sembra essere rappresentata da Davide Dionigi (30%) del Taranto, mentre sembra da escludere l’ipotesi Devis Mangia (10%). Non cambieranno nulla Atalanta, Bologna, Chievo e Parma, le quali proseguiranno rispettivamente con Colantuono, Pioli, Di Carlo e Donadoni, autori di ottime stagioni.

    Preziosi ha deciso di dare fiducia a Gigi De Canio, il quale ha guidato il Genoa alla salvezza nelle ultime giornate del campionato appena trascorso. Capitolo neo promosse: Giampiero Ventura non si muoverà da Torino, mentre il Pescara cambierà, con Zeman destinato alla Roma. In pole sembra esserci Delio Rossi (40%), ma la concorrenza è davvero tanta. Da non escludere però un ritorno di Eusebio Di Francesco (30%) o la scommessa Giacomo Modica (30%), pupillo di Zeman.

  • Quasi Champions, Udinese Genoa 2-0

    Quasi Champions, Udinese Genoa 2-0

    Udinese Genoa finisce 2-0, decidono Di Natale (splendida punizione) e Floro Flores, in una partita a senso unico grazie anche alla doppia espulsione per Kukca e Rodrigo Palacio nel primo tempo che hanno ridotto i rossoblù in nove uomini per quasi tutto il match.

    Vittoria importantissima per i friulani che, grazie alla sconfitta del Napoli a Bologna, mettono una serie ipoteca per la qualificazione ai preliminari di Champions League.

    Le formazioni della vigilia vengono ampiamente confermate con Francesco Guidolin che si affida al suo capitano Totò Di Natale  e Gigi De Canio che lascia Alberto Gilardino per l’ennesima volta a scaldare la panchina. Il Genoa ha necessariamente bisogno di un punto per salvarsi e la partita vive sull’equilibrio a centrocampo e senza particolari emozioni. La svolta arriva alla mezz’ora di gioco con Kukca che pensa bene di racimolare due cartellini gialli in appena 5 minuti l’uno dall’altro lasciando i rossoblù in dieci. Sulla punizione consequenziale all’espulsione, pennellata di Totò Di Natale che beffa un Frey non proprio esente da colpe. Passano 10’ e Tagliavento butta fuori per rosso diretto un incredulo Rodrigo Palacio, reo per l’arbitro, di averlo preso in giro per un fallo non sanzionato. Le immagini invece rivelano che Palacio aveva inveito verso un suo compagno che non aveva effettuato la rimessa laterale in maniera perfetta. La partita praticamente si chiude qui, con il Genoa che non riuscirà mai a rendersi pericoloso dalle parti di Samir Handanovic.

    Totò Di Natale ©Marco Luzzani/Getty Images

    La ripresa si apre con i padroni di casa vogliosi di realizzare subito il gol della sicurezza, ma Tagliavento non è di questo avviso annullando un gol regolarissimo di Pazienza segnalando una irregolarità assolutamente inesistente. Appena 10′ minuto dopo è Moretti che di schiena salva una rete praticamente già fatta di Totò Di Natale che aveva pregustato la gioia dell’ennesima doppietta stagionale, ma al 21’ ecco che arriva però il gol della tranquillità per i bianconeri, grazie a Floro Flores che ribadisce in rete di testa un cross preciso di Basta. La partita finisce con almeno 15’ ancora da giocare con il Genoa che si limita a non prendere un imbarcata di gol e l’Udinese a non umiliare ulteriormente gli avversari.

    Adesso ai bianconeri basterà un punto domenica prossima a Catania per conquistare l’ennesimo traguardo impossibile alla vigilia, e cioè una qualificazione ai preliminari di Champions League. Per il Genoa l’appuntamento con la salvezza viene rimandato di una settimana, i rossoblù hanno ancora bisogno di un punto e cercheranno di conquistarlo in casa contro il Palermo mentre il Lecce sarà impegnato a Verona contro il Chievo.

    Tabellino e Pagelle Udinese Genoa 2-0

    UDINESE (3-5-2): Handanovic 6; Benatia 6, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 7, Pereyra 6,5 (al 28′ s.t. Fernandes 6), Pinzi 6 (al 10′ p.t. Pazienza 6,5), Asamoah 6,5, Pasquale 6; Fabbrini 5,5 (al 7′ s.t. Floro Flores 6,5), Di Natale 7. (Padelli, Coda, Armero, Torje). All. Guidolin.

    GENOA (4-5-1): Frey 5,5; Mesto5,5, Granqvist 5 (al 9′ s.t. Sampirisi 5,5), Carvalho 5,5, Moretti 5; Rossi 5,5, Kucka 4, Belluschi 5 (al 31′ s.t. Birsa s.v.), Biondini 5,5 (al 39′ s.t. Alhassan s.v.), Jankovic 5; Palacio 4,5. (Lupatelli, Sculli, Jorquera, Gilardino). All. De Canio.

    Ammoniti: Kucka, Pereyra, Fabbrini. Espulsi: al 29′ p.t. Kucka, al 38′ p.t. Palacio.

  • Udinese – Genoa, Gilardino nuova panchina, Fabbrini titolare

    Udinese – Genoa, Gilardino nuova panchina, Fabbrini titolare

    Udinese Genoa sarà una delle partite più interessanti della penultima giornata del campionato di Serie A. Infatti tutte e due le compagini in campo hanno ancora degli obiettivi da raggiungere, i padroni di casa un posto per la Champions ed i grifoni una salvezza che sembra annunciata.

    Infatti la sconfitta del Lecce in casa contro la Fiorentina ha di molto tranquillizzato l’ambiente rossoblù a cui basta un punto per raggiungere un traguardo che alla vigilia del Campionato non veniva assolutamente preventivato.

    Il compito dell’Udinese è invece molto difficile, i friulani devono assolutamente cercare di vincere e sperare che il Bologna crei del filo da torcere ad un Napoli che sembrerebbe essere la squadra più in forma di questo finale di stagione. Formazione tipo per mister Francesco Guidolin che potrà contare sulla difesa titolare con il rientro di Benatia dopo il turno di squalifica, su Diego Fabbrini che si è garantito un’altra opportunità da titolare dopo il gol vittoria di mercoledì e su un Totò Di Natale voglioso di chiudere alla grande l’ennesima stagione ricca di gol soprattutto in ottica Euro 2012.

    Alberto Gilardino ©Marco Luzzani/Getty Images

    Gigi De Canio, reduce dalla pesantissima vittoria contro il Cagliari di mercoledì scorso si affida ad un undici solido e compatto che possa sperare di amministrare le offensive bianconere e cercare al tempo stesso di pungere in contropiede. Ancora panchina per Alberto Gilardino con Palacio che sarà affiancato da Bosko Jankovic e Giuseppe Sculli. In difesa out Kaladze con Moretti a sostituire il georgiano e Belluschi in mediana a scapito di un Miguel Veloso apparso opaco nelle ultime giornate e nemmeno convocato.

    Le Formazioni di Udinese Genoa

    UDINESE (3-5-1-1) Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Pinzi, Asamoah, Fernandes, Armero; Fabbrini; Di Natale. A disposizione: Padelli, Coda, Pasquale, Fernandes, Pazienza, Torje, Floro Flores. All.: Guidolin.

    GENOA (4-5-1) Frey; Mesto, Granqvist, Moretti; Rossi, Kucka, Belluschi, Biondini, Jankovic, Sculli; Palacio. A disposizione: Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa, Sampirisi, Gilardino, Jorquera. All.: De Canio.

  • Bologna – Genoa 3-2, Diamanti delizia Prandelli

    Bologna – Genoa 3-2, Diamanti delizia Prandelli

    Bologna Genoa finisce 3-2 con i gol di Portanova, Ramirez e Garics per i padroni di casa e Palacio e Jorquera per i grifoni. Super Diamanti autore di due assist e di una prestazione al limite della perfezione.

    Le formazioni previste alla vigilia vengono ampiamente confermate dai due tecnici con Ramirez che gioca dal primo minuto vicino a Diamanti a supporto di Marco Di Vaio e Alberto Gilardino, inizialmente in panchina, con Sculli affianco di Rodrigo Palacio.

    Primi 15’ di solito studio con il Bologna che riesce Mantenere un minimo di supremazia territoriale grazie al dinamismo di Mudingay ed alla classe di Alessandro Diamanti voglioso di ben figurare davanti a Cesare Prandelli, presente sulla tribuna del “Dall’Ara”. È proprio una pennellata di Diamanti su calcio piazzato che rompe l’equilibrio del match: l’ex giocatore di Livorno e West Ham disegna una traiettoria perfetta pescando Daniele Portanova dimenticato colpevolmente da Kaladze e compagni, con la palla che s’insacca dritta dritta alle spalle di Sebastien Frey. Il vantaggio dei padroni di casa non produce la reazione del grifoni che invece subiscono il raddoppio con Gaston Ramirez che sfrutta alla grande una respinta di Frey su tiro di Marco Di Vaio. Rodrigo Palacio è abbandonato a se stesso con il centrocampo del Bologna che non lascia nessuna ripartenza al Genoa che si rende pericoloso solo su azione da calcio d’angolo nel finale del primo tempo. La prima frazione di gioco si chiude con una sola squadra in campo, il Bologna e con Alessandro Diamanti, assoluto mattatore del match.

    Gaston Ramirez ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il secondo tempo si apre senza cambi ma a cambiare decisamente il suo atteggiamento in campo è il Genoa che parte a mille sfiorando il gol con Kucka da fuori area e con Kaladze che colpisce la traversa da posizione invitantissima. È il preludio del gol che arriva grazie a Rodrigo Palacio che sfrutta di testa un assist al bacio di Marco Rossi. Esce Ramirez per Belfodil ed è proprio il nuovo entrato che propizia il terzo gol del Bologna: l’algerino brucia sulla fascia sinistra Marco Rossi, palla al bacio sul dischetto del rigore con Diamanti che intelligentemente non tira di destro ma preferisce servire Garics che scaraventa in gol. Il Genoa ha il merito di non alzare bandiera bianca  riuscendo ad accorciare ancora le distanze con Jorquera e sfiorando addirittura il pareggio nei minuti finali con Kucka che di testa costringe Agliardi ad un vero e proprio miracolo.

    Finisce con la vittoria dei padroni di casa che possono gioire per la salvezza matematica, grazie alla sconfitta del Lecce contro il Parma e soprattutto ad una prestazione superlativa di Alessandro Diamanti, che forse è riuscito a convincere Prandelli per una chiamata ad Euro2012. Continua invece il grande momento di difficoltà per il Genoa che deve assolutamente cambiare marcia se non vuole cadere nel baratro della serie B.

    Tabellino e Pagelle Bologna Genoa 3-2

    BOLOGNA (3-4-2-1): Agliardi 6,5; Raggi 6,5 (dal 26′ s.t. Antonsson 5,5), Portanova 7, Cherubin 6; Garics 6,5, Taider 6, Mudingayi 6,5, Morleo 6,5; Ramirez 7 (dal 19′ p.t. Belgodil 6,5), Diamanti 7,5 (dal 38′ s.t. Kone s.v.); Di Vaio 6. (Stojanovic, Loria, Rubin, Acquafresca). All. Pioli.

    GENOA (4-4-1-1): Frey 5,5; Mesto 5,5, Granqvist 5,5, Kaladze 6, Moretti 5; Rossi 5 (dal 25′ s.t. Zè Eduardo 5), Kucka 6, Belluschi 5 (dal 17′ s.t. Jorquera 6,5), Birsa 5 (dal 1′ s.t. Biondini 5,5); Sculli 6; Palacio 6,5. (Lupatelli, Carvalho, Veloso, Gilardino). All. De Canio.

    SERIE A 35 GIORNATA RISULTATI MARCATORI E CLASSIFICA

  • Bologna – Genoa, Ramirez c’e’, Gilardino in panca

    Bologna – Genoa, Ramirez c’e’, Gilardino in panca

    Bologna Genoa sarà l’anticipo domenicale delle 12.30, i grifoni saranno ospiti di un Bologna tutto sommato tranquillo in ottica salvezza ma voglioso al tempo stesso di regalare tre punti ai propri tifosi e di non concedere assolutamente nulla agli ospiti, in profonda crisi d’identità e di risultati e con il peso dell’assurda contenstazione subita dai propri tifosi a Marassi, nella sconfitta contro il Siena di domenica scorsa.

    Il Genoa visto mercoledì contro i rossoneri a San Siro non è certo dispiaciuto ai più, Gigi De Caio ha saputo contenere bene le offensive dei rossoneri riuscendo a dare almeno quell’equilibrio fra i reparti, che era completamente saltato sia con la gestione Marino che con quella targata Alberto Malesani.

    Stefano Pioli recupera dai problemi fisici accusati nei giorni scorsi l’uruguaiano Gaston Ramirez in attacco, un recupero questo molto importante per i padroni di casa che potranno contare sulla fantasia del gioiellino rossoblù che insieme ad Alessandro Diamanti cercherà di innescare Marco Di Vaio, a secco da un po’ di partite. Assente ancora  il portiere titolare Gillet in porta ci sarà Agliardi, Rubin e Garics sulle fasce con TaiderGaby Mudingayin mediana.

    Gaston Ramirez ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il Genoa si presenta al Dall’Ara con Rodrigo Palacio unica punta, Gigi de Canio è fortemente intenzionato a mandare Alberto Gilardino in non perfette condizioni fisiche, in panchina per schierare un Genoa  sicuramente non a trazione anteriore con un modulo, il  4-5-1, per cercare di rischiare il meno possibile in difesa e poter sferrare la stoccata decisiva nel finale del match.

    Le formazioni di Bologna Genoa

    Bologna (3-4-2-1) Agliardi; Sorensen, Portanova, Antosson, Garics; Mudingay, Taider, Rubin; Ramirez, Diamanti; Di Vaio. Panchina: Stojanovic, Raggi, Cherubin, Morleo, Kone, Belfodil, Acquafresca. All. Stefano Pioli.

    Genoa (4-5-1) Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Rossi, Belluschi, Biondini, Kucka, Sculli; Palacio. Panchina: Lupatelli, Carvalho, Veloso, Birsa, Jorquera, Gilardino, Zè Eduardo. All. Gigi De Canio.

  • Caos Genoa, paga Malesani

    Caos Genoa, paga Malesani

    Il pomeriggio di follia del Marassi di Genova ha portato con sè i primi “verdetti”, anche se – ancora una volta – a pagare il conto per tutti resta sempre l’allenatore: Alberto Malesani, infatti, non è più il tecnico del Genoa, e sarà sostituito con effetto immediato da Gigi De Canio, che guiderà i rossoblu fin dalla prossima delicatissima gara contro il Milan. Una scelta d’impulso, probabilmente, anche perchè la lucidità può far difetto in un clima di tale tensione ed agitazione come quello che ha contraddistinto la gara di ieri contro il Siena, ma che ancora una volta lascia sul banco degli imputati esclusivamente il tecnico, con l’aggravante che  il tecnico veronese era già stato esonerato nel mese di Dicembre, per far posto a Pasquale Marino, e che era stato poi richiamato in concomitanza con l’esonero di Marino, dal 2 Aprile. La sua nuova permanenza, dunque, è durata meno di un mese ma è bastato a farlo divenire il primo espiatore della difficile situazione in cui versa la squadra.

    Alberto Malesani | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Di certo, la sconfitta subita nello spareggio salvezza contro i toscani è stata una resa preoccupante, considerando il passivo di quattro gol subiti ed il fatto che la squadra non ha mostrato la voglia di lottare sul campo ma, all’indomani della pesantissima contestazione degli ultras, che – con lancio di fumogeni e petardi, dopo essersi arrampicati sulla barriera di plexiglass che separa gli spalti dal terreno di gioco e dopo essersi posizionati anche sul tunnel che separa gli spogliatoi dal terreno di gioco – esigevano che la squadra consegnasse loro le maglie da gioco, la decisione di sollevare il tecnico appare come un punto a loro favore. Probabilmente, anche senza la contestazione, la dirigenza avrebbe preso la medesima decisione dopo una sconfitta di tale misura, ma farlo dopo la violenta ed aberrante “messa in scena” di ieri pomeriggio, appare come una decisione poco saggia.

    Il compito del nuovo tecnico, Gigi De Canio, sarà quello di risollevare il morale all’ambiente, scosso dalla sconfitta e, soprattutto, dalla contestazione, considerando che molti giocatori sono stati bersaglio della follia ultras, che non hanno mostrato alcuna forma di rispetto neppure verso la bandiera del Grifone, il capitano Marco Rossi, costretto a rimanere in canotta, nè verso altri pilastri dello spogliatoio come il portierone Sebastian Frey, o l’argentino Palacio. In tale clima, la squadra è partita già per Milano, anche per allontanarsi dalle tensioni di Genova, e rimarrà in ritiro fino alla partita contro i rossoneri in programma a San Siro mercoledì pomeriggio alle ore 18. Difficoltà del confronto a parte, per il Grifone sarà essenziale ricominciare a far punti, considerando come la situazione in classifica sia diventata improvvisamente molto preoccupante: il Lecce di Serse Cosmi, infatti, dopo il pareggio in extremis contro la Lazio, dista, ora, solo un punto dal quart’ultimo posto, occupato proprio dai rossoblu. Il fatto sportivo, però, nonostante l’importanza della notizia, non può che restare in secondo piano dopo i vergognosi episodi di ieri, di cui ha parlato anche il Presidente Preziosi, sceso anche sul terreno di gioco per provare a parlare con gli ultras: ferma la sua condanna per l’accaduto, anche in virtù del pessimo esempio che è scaturito da scene tanto becere, in cui le famiglie ed i bambini presenti allo stadio sono stati costretti a fuggire via impauriti, lasciando la scena al gruppetto di facinorosi.

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