Il Mondiale di Calcio Femminile di Canada 2015 è giunto ormai alle semifinali, saranno Germania, Usa, Giappone ed Inghilterra a contendersi il titolo.
Come già accaduto durante l’arco della manifestazione canadese, le partite dei quarti di finale sono state spettacolari e concluse con il minimo scarto, tra Francia e Germania c’è stato bisogno dei calci di rigore per designare la semifinalista.
Alla fine tra le 4 squadre rimaste in lotta per il titolo ci sono 3 grandi ed una possibile incognita come l’Inghilterra.
Veniamo al racconto delle semifinali partendo dal derby europeo tra Germania e Francia.
GERMANIA – FRANCIA 6-5 d.c.r. (1-1 al termine dei supplementari)
La sfida europea vedeva una Germania grande favorita che avrebbe dovuto comandare il gioco ai danni delle transalpine. Invece non è stato così, sono state proprio le francesi ad avere il possesso del match e a sprecare una serie incredibile di occasioni specialmente nel primo tempo. La prima frazione si chiude sullo 0-0 ma poi al 64° la Francia passa meritatamente in vantaggio con Necib. La Germania sembra stentare a reagire, l’eliminazione è ad un passo ma al 84° l’arbitro concede un calcio di rigore che Sasic trasforma. Si va ai supplementari e anche qua le Blues hanno una chance enorme con Thiney che a porta vuota calcia clamorosamente fuori, rigori! Dal dischetto le cinque tedesche sono tutte perfette, anche le francesi non sbagliano sino al turno dell’ultimo rigore di Lavogez che viene respinto da Angerer. La Germania festeggia mentre la Francia ha tanto su cui rimpiangere.
USA – CINA 1-0
Gli Stati Uniti si sbarazzano con il minimo sforzo dell Cina ed ottengono il pass per la semifinale. La gara è stata sostanzialmente dominata dalle americane che però hanno difettato in precisione e concretezza. Ha segnare il gol vittoria ci ha pensato Lloyd al 51° con un colpo di testa. Gli Stati Uniti passano e se la vedranno con la Germania. La Cina esce ma tutto sommato ha disputato un mondiale al di sopra delle aspettative.
GIAPPONE – AUSTRALIA 1-0
Il cammino delle campionesse in carica prosegue. Il risultato potrebbe ingannare perchè il Giappone, pur giocando a ritmi bassi, ha creato diverse opportunità ma le ha fallite sia per imprecisione che per sfortuna. L’Australia è stata forse troppo rinunciataria ed è stata punita al 87° dal tocco sotto misura della subentrata Iwabuchi. La Nadeshiko va avanti nel suo tentativo di confermare il titolo, l’Australia esce con un punto di domanda, avrebbe potuto fare di più?
CANADA – INGHILTERRA 1-2
Finisce il mondiale delle padrone di casa. Il Canada cade contro l’Inghilterra svegliandosi così dal sogno cullato in questi giorni. Le inglesi invece ottengono una storica semifinale con una partenza super. Al 11° Taylor sblocca il match con un tiro vincente. Passano 3 minuti e Bronze con un perfetto colpo di testa raddoppia. Sul finale di tempo il Canada accorcia con Sinclair ma non basta, nella ripresa infatti le padrone di casa non riescono a creare grossi pericoli.
RISULTATI QUARTI DI FINALE CANADA 2015
GERMANIA – FRANCIA 6-5 d.c.r. (1-1 d.t.s.) (64° Necib (F), 84° rig. Sasic (G))
La seconda giornata dei Mondiali di Calcio Femminile di Canada 2015 ha riservato nuovamente tanti gol, alcuni dei quali davvero di pregevole fattura, tantissime emozioni, qualche sorpresa ed anche i primi verdetti.
Le campionesse in carica del Giappone ed il Brasile sono infatti le prime due squadre ad aver strappato il biglietto per gli ottavi di finale.
Sorprendenti invece le sconfitte di Francia e Nigeria, rispettivamente con Colombia ed Australia, per due motivi diversi: le transalpine erano da tutti considerate tra le squadre favorite ad un lungo percorso e questo stop potrebbe complicare la corsa mentre le africane avevano mostrato un bel calcio nella prima sfida, rendendole di fatto sorpresa d’inizio torneo.
Veniamo al racconto delle sfide.
GIRONE A
CANADA – NUOVA ZELANDA 0-0
Finisce 0-0 la sfida tra le padrone di casa e la Nuova Zelanda. Una sfida che è stata condizionata anche dal meteo, una fortissima pioggia si è infatti abbattuta durante il match. Protagonista assoluta è stato il portiere delle neozelandesi Erin Nayler che con i suoi interventi ha salvato la propria porta. La Nuova Zelanda però può anche rimpiangere il fatto di aver fallito un calcio di rigore al 31°, calciato da Hearn sulla traversa.
CINA – OLANDA 1-0
Colpo della Cina che torna in corsa per la qualificazione agli ottavi andando a sconfiggere l’Olanda. Le asiatiche hanno giocato meglio delle Orange nell’arco della gara, hanno colpito una traversa e al 91° con Wang, abile a sfruttare una disattenzione della difesa olandese, hanno trovato il gol da 3 punti.
RISULTATI E CLASSIFICA DEL GIRONE A
CANADA – NUOVA ZELANDA 0-0
CINA – OLANDA 1-0 (91° Wang)
Canada 4 pt, Cina e Olanda 3, Nuova Zelanda 1
GIRONE B
GERMANIA – NORVEGIA 1-1
Pareggio a sorpresa per le fortissime tedesche che vengono fermate sul 1-1 da una buona Norvegia. La partenza della Germania è super con Mittag che, dopo 5 minuti, è abile a girare in porta una corta respinta del portiere norvegese su tiro di Maroszan. Il gol carica le ragazze di Neid che spingono alla ricerca del raddoppio. Le scandinave, con qualche fatica, reggono il colpo e nella ripresa trovano il pari con una punizione fantastica di Mjelde. La Germania ci riprova ma Sasic trova sulla sua strada Hjelmseth che gli nega il gol, finisce 1-1.
THAILANDIA – COSTA D’AVORIO 3-2
La Thailandia festeggia la prima storica vittoria nel mondiale e lo fa ai danni di una Costa d’Avorio che dopo soli 4 minuti con il gol di Nguessan aveva trovato il vantaggio. La risposta delle asiatiche si è concretizzata con Srimanee che prima ha pareggiato al 26° e poi ha portato avanti la sua squadra nel recupero del primo tempo. Nella ripresa la Thailandia ha rinforzato il vantaggio con la rete di Chawong. Le ragazze africane hanno reagito, accorciato con Nahi ma poi la traversa ha definitivamente spento le speranze ivoriane.
RISULTATI E CLASSIFICA DEL GIRONE B
GERMANIA – NORVEGIA 1-1 (4° Mittag (G), 61° Mjelde (N))
THAILANDIA – COSTA D’AVORIO 3-2 (4° Nguessan (C), 26°, 45°+3 Srimanee (T), 75° Chawong (T), 88° Nahi (C))
Germania e Norvegia 4 pt, Thailandia 3, Costa d’Avorio 0
GIRONE C
GIAPPONE – CAMERUN 2-1
Il Giappone soffre ma porta a casa un successo pesantissimo sul Camerun, che vale il passaggio matematico agli ottavi di finale di Canada 2015. Nadeshiko subito avanti dopo sei minuti con Sameshima che sfrutta l’incertezza della difesa avversaria e deposita in gol a porta vuota. Tutto facile anche al 17° quando è Sugasawa di testa a spinger in gol dopo un’uscita errata di Ngo Ndom. Il secondo tempo è un assedio del Camerun che però trova solo al 90° con Nchout il gol del 1-2. Nel recupero però brivido per il Giappone, il colpo di testa di Enganamouit esce di pochissimo.
SVIZZERA – ECUADOR 10-1
Tutto facile per la Svizzera che asfalta l’Ecuador con ben 10 gol. Nel primo tempo le sudamericane tengono, vanno al riposo solo sullo 0-2 per l’autogol di Ponce e la rete di Aigbogun. Nella ripresa le elvetiche si scatenano, tripletta di Humm in 5 minuti, 3 gol anche per Bachmann, uno per Moser e ancora un autogol per Ponce. La stessa Ponce è l’autrice del gol della bandiera dell’Ecuador.
Una delle sfide più attese di questo mondiale, si chiude a reti bianche e con poche emozioni. Primo tempo leggermente di prevalenza a stelle e strisce, ripresa meglio la Svezia con l’occasione di Seger nel finale salvata sulla linea dalla difesa americana.
AUSTRALIA – NIGERIA 2-0
L’Australia gioca un gran match e ridimensiona una Nigeria, lontana parente di quella vista all’esordio contro la Svezia. La gara la decide Simon che segna una rete per tempo, sigla il vantaggio nella prima frazione al 29° e poi la chiude definitivamente al 68°.
RISULTATI E CLASSIFICA DEL GIRONE D
USA – SVEZIA 0-0
AUSTRALIA – NIGERIA 2-0 (29°, 68° Simon)
Usa 4 pt, Australia 3, Svezia 2, Nigeria 1
GIRONE E
BRASILE – SPAGNA 1-0
Basta un gol di Alves, al 44°, alle verdeoro per battere la Spagna e guadagnarsi la matematica qualificazione agli ottavi. La partita per la Seleçao non è stata certo semplice perche le spagnole hanno avuto anche le occasioni di trovare il vantaggio. Sbloccata la gara però nella ripresa per il Brasile è stato semplice gestire il risultato. La spagna ora dovrà sudarsi il passaggio del turno.
COREA DEL SUD – COSTA RICA 2-2
Il Costa Rica non si arrende mai e riesce a recuperare una partita che sembrava ormai persa. Al vantaggio delle Centramericane giunto al 17° con la rete di Herrera, ha risposto la Corea con un uno-due in soli 4 minuti marchiato dal gol dal dischetto di Ji So-Yun al 21° e dalla rete di Jeon Ga-Eul al 25°. Come già successo con la Spagna però il Costa Rica non molla, ci crede ed impatta sul 2-2 al 89° con Villalobos.
RISULTATI E CLASSIFICA DEL GIRONE E
BRASILE – SPAGNA 1-0 (44° Alves)
COREA DEL SUD – COSTA RICA 2-2 (17° Herrera (Cos), 21° rig. Ji So-Yun (Cor), 25° Jeon Ga-Eul (Cor), 89° Villalobos (Cos)
Brasile 6 pt, Costa Rica 2, Spagna e Corea del Sud 1
GIRONE F
COLOMBIA – FRANCIA 2-0
Delusione per la Francia che cade sotto i colpi di una sorprendente Colombia che con la grande organizzazione riesce ad imbrigliare e battere le Blues. Partenza buona per le transalpine ma vantaggio delle sudamericane con Andrade al 19°. La Francia prova a buttarsi in avanti ma sbatte contro la difesa ed il portiere colombiano e nel finale, dopo una sciocchezza del portiere Bouhaddi, la Colombia chiude il match con la rete di Usme.
INGHILTERRA – MESSICO 2-1
Si risolve nel finale una partita piuttosto combattuta. La vittoria la porta a casa l’Inghilterra che sblocca il match al 71° con Kirby e raddoppia al 82° con Carney. Nel recupero il Messico riesce a riaprirla con la rete di Ibarra ma non basta, i tre punti li portano a casa le inglesi.
I campioni in carica della Asian Cup salutano la competizione già ai quarti di finale. Ai Samurai Blue costano cari gli errori ai calci di rigore, contro gli Emirati Arabi Uniti, delle due stelle Honda e Kagawa.
Fa il suo dovere senza grandi problemi l’Australia che elimina la Cina. Soffre un po’ di più la Corea del Sud che ha bisogno dei supplementari per imporsi sull’Uzbekistan.
L’altra grande sorpresa arriva dall’Iraq che riesce, imponendosi ai tiri dal dischetto, sull’Iran e conquistando l’accesso alla semifinale.
Veniamo al racconto di questi quarti di finale di Asian Cup.
COREA DEL SUD – UZBEKISTAN 2-0 d.t.s (104°, 119° Heung-Min Son)
Andiamo in ordine cronologico e partiamo dalla vittoria della Corea del Sud contro l’Uzbekistan. Dopo 90 minuti a reti bianche, nei supplementari si accende Heung-Min Son che trova la doppietta che lancia in semifinale le tigri d’Asia.
AUSTRALIA – CINA 2-0 (49°, 65° Cahill)
I padroni di casa non falliscono il match e guidati dall’eterno Cahill. Dopo un primo tempo in cui la difesa cinese ha retto il colpo, ad inizio ripresa arriva il capolavoro dell’attaccante dei Socceroos che con una rovesciata porta avanti i suoi. Al 65° ancora Cahill questa volta di testa, fissa il risultato sul 2-0. Alla Cina, che ci ha provato con il cuore, rimane la sensazione di un buon torneo e di un progetto ben avviato.
Servono cuore ed orgoglio all’Iraq per eliminare, in una gara dalle grandi emozioni, l’Iran. I favoriti iraniani trovano il vantaggio nel primo tempo con Azomun ma poi rimangono in 10 e ad inizio ripresa vengono agganciati da Yasin. Il risultato non cambia e si va ai supplementari e per due volte l’Iraq va avanti e pensa di avercela fatta, ma prima Pouraliganji, sul finire del 1° supplementare, poi Ghoochannejhad, al 119°, riportano in parità l’Iran. Si va ai rigori e qua hanno la meglio gli iracheni che si aggiudicano la possibilità di sfidare la Corea del Sud in semifinale.
Il Giappone dice addio alla possibilità di riconfermare il titolo. Gli Emirati Arabi partono forte, trovano il vantaggio e poi si chiudono dietro con i nipponici che prendono d’assedio la porta degli EAU ma sprecano tantissimo e trovano la parità solo al 81° con Shibasaki. Dopo i supplementari in cui il risultato non cambia, si va alla lotteria dei rigori. Il Giappone viene tradito dagli errori di Honda e Kagawa, in semifinale vanno gli Emirati Arabi.
Classe 1994 ma già buona esperienza, grinta, abilità, temperamento ed un titolo di campionessa d’Italia che porta orgogliosamente del petto. Stiamo parlando del giovane difensore del Brescia e della nazionale italiana Elena Linari.
Toscana, della provincia di Firenze, Elena ha saputo mettersi in luce in Serie A, dopo un passato con la maglia del Firenze, con il Brescia ed è salita alle cronache per un gol stupendo, su calcio di punizione, realizzato contro il Brasile nel Mondiale U20 in Giappone nel 2012.
Abbiamo fatto una chiacchierata con lei per conoscerla meglio, dai suoi inizi, sino all’attualità.
Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai scelto di praticare questo sport?
Diciamo che ho iniziato per caso, a 5 anni giocavo con gli amici ai giardinetti, non sapevo esistessero società di calcio per le bambine, mia mamma mi aveva iscritto a nuoto. Poi un amico mi disse che c’era un provino con l’Atletico Castello, squadre del mio paese. Ho fatto quel provino, mi hanno accolta benissimo, tutt’ora sono in ottimi rapporti con loro, mi sono appassionata e alla fine ho dovuto fare una scelta ed ho scartato il nuoto per il calcio.
C’è un calciatore a cui ti sei ispirata o che puoi definire tuo idolo?
Inizialmente, in nazionale, avevo il numero 13 quindi direi Alessandro Nesta. Anche Fabio Cannavaro mi piace, poi lui ha conquistato anche il Pallone d’Oro e non è semplice per un difensore. Uno che mi piace moltissimo è Thiago Silva, alcuni mi hanno paragonata anche a lui, del difensore brasiliano mi piace molto il suo stile in campo, il suo temperamento.
Come abbiamo già anticipato, sei stata protagonista del Mondiale U20 del 2012 con la nazionale italiana, cosa ti ricordi di quell’evento, le tue sensazioni, cos’hai provato quando hai segnato quel super gol al Brasile?
Giocare il mondiale è già un emozione unica, è impossibile descrivere la sensazione, è stato un mese fantastico, sia per il gruppo che si è venuto a creare, sia per l’ambiente e per l’organizzazione giapponese. Per quanto riguarda il gol, ogni volta che lo vedo non riesco a realizzare. Quando sono andata sul pallone ho cercato di calciare il più forte possibile, cercando di trovare lo specchio, quando ho colpito la palla ho sentito che era partito un buon tiro, però non avrei immaginato che sarebbe finita lì, in quel punto imparabile.
Rimanendo al capitolo Nazionale, in questo 2014 c’è stata la grande delusione dell’eliminazione ad un passo dai Mondiali del 2015, come si riparte?
E’ stata una bella batosta, ci tenevamo, poteva essere un punto di partenza importante. Da ciò che ho visto anche nell’ultimo ritrovo di Coverciano, sembra che siamo ripartiti con il piede giusto, con le convocazioni di giovani interessanti. Possiamo progettare così l’Europeo e magari creare un gruppo che può far bene per almeno una decina di anni.
C’è una calciatrice dei campionati esteri con cui vorresti giocare?
Anche se non sono nel mio ruolo, giocano in avanti, direi le due tedesche Dzsenifer Marozsan e Lena Lotzen.
Quest’anno hai avuto modo di affrontare l’esperienza della Champions League, se pur con due sconfitte molto pesanti contro un’avversaria di altissimo livello come il Lione. Cosa ti è rimasto di questa nuova avventura e cosa manca alle squadre italiane per cercare di competere a livello europeo?
Il Lione è una grande squadra, è una società che ha fatto un grande lavoro e che ha portato le calciatrici a livello dei colleghi maschi. In Italia purtroppo manca un progetto serio, ma non deve essere un qualcosa di rapido e veloce, deve essere sviluppato con le giuste tempistiche, deve essere un progetto a lungo termine.
Qual è il tuo punto di forza, dove vorresti migliorare?
Punti di forza sicuramente la tecnica ed il lancio lungo. Vorrei migliorare in rapidità e velocità, sono ancora lenta nei movimenti nello stretto e magari ai ritmi della Serie A non si nota mentre è molto più evidente quando gioco all’estero con altri ritmi.
Veniamo all’attualità, con il Brescia non siete partite fortissimo, ma ora siete in netta crescita e ad un passo dal Verona capoclassifica, l’obiettivo rimane sempre lo scudetto?
L’obiettivo è riconfermarsi, un unico anno di vittorie non avrebbe alcun senso, potrebbe sembrare una casualità. La società ha creduto in noi giovani e noi vogliamo continuare a vincere, vogliamo aprire un ciclo di vittorie.
C’è uno stadio in cui vorresti giocare?
Mi è piaciuto molto giocare al Rigamonti, è stata una bella esperienza. Da fiorentina per me sarebbe il top giocare allo Stadio Franchi di Firenze. Mi piacerebbe anche uno stadio all’inglese, con i tifosi vicini al campo.
Veniamo all’ultima domanda, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?
Perchè è un calcio molto più vero. Anche con il pubblico c’è un rapporto diverso da quello distaccato che hanno i colleghi maschi. Le calciatrici si trovano a contatto diretto con i tifosi.
Con le due gare odierne del gruppo D, si è chiusa la fase a gironi della Asian Cup 2015, ed è incredibile da dire ma nelle 24 partite giocate non c’è stato nemmeno un pareggio.
Non ci sono state eliminazioni clamorose, forse le uniche due sorprese sono state la conquista del primo posto di Corea del Sud e Cina. Questo comunque l’elenco delle magnifiche 8 che si sono qualificate ai quarti di finale: Corea del Sud, Australia, Cina, Uzbekistan, Iran, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Iraq.
Veniamo al racconto delle gare di questa terza ed ultima giornata dei gironi di Asian Cup.
GIRONE A
Inaspettato stop dell’Australia che nella gara che decideva la leadership del gruppo. La Corea del Sud si è dimostrata di una concretezza unica, terzo successo su tre gare per 1-0, e grazie alla rete di Lee Jung-hyup ha conquistato la vetta del girone andando così a sfidare negli ottavi la seconda del gruppo B.
Nell’altra gara del girone, che valeva solo per l’onore, un gol di Al-Muqbali, nella ripresa, consegna il successo all’Oman sul Kuwait.
AUSTRALIA – COREA DEL SUD 0-1 (32° Lee Jung-hyup)
OMAN – KUWAIT 1-0 (69° Al-Muqbali)
Classifica: COREA DEL SUD 9, AUSTRALIA 6, Oman 3, Kuwait 0
GIRONE B
Continua a correre la Cina, protagonista è ancora una volta Sun Ke che dopo poco più di un minuto sblocca la gara e sul finale del primo tempo raddoppia. La Corea del Nord, già eliminata, prova a riaprirla al 57° con Jong Il-gwan ma non basta, vince la Cina che chiude a punteggio pieno.
L’altra gara del girone era un vero e proprio spareggio qualificazione. Ad aggiudicarsi successo e passaggio ai quarti è stato l’Uzbekistan che grazie a Rashidov, autore di una doppietta, e Shodiev, battono l’Arabia Saudita a cui non basta il momentaneo 1-1 siglato dal dischetto da Al-Sahlawi.
CINA – COREA DEL NORD 2-1 (1°, 42° Sun Ke (Ci), 57° Jong Il-gwan (Co))
Classifica: CINA 9, UZBEKISTAN 6, Arabia Saudita 3, Corea del Nord 0
GIRONE C
Una rete di Reza Ghoochennejhad nel primo minuto di recupero del secondo tempo, permette all’Iran, in una gara non certo indimenticabile, di battere gli Emirati Arabi uniti e vincere così il girone.
Nell’altra gare del girone, tra due squadre già eliminate, la spunta il Bahrein che sconfigge per 2-1 il Qatar grazie ai gol di Dhiya, nel primo tempo e di Jaafar a 8 minuti dal termine. Inutile per il Qatar la rete di Al Haydos che al 68° aveva siglato il gol del 1-1.
Il Giappone guidato da Keisuke Honda, in gol in tutte e tre le gare, si impone per 2-0 sulla Giordania e fa sua la vetta del gruppo. Oltre alla rete di Honda, arrivata nel primo tempo, è andato a segno anche Shinji Kagawa che ha chiuso la gara al 82°.
Nell’altra gara del girone si qualifica l’Iraq che fa il suo dovere contro la Palestina, ci mette un tempo a sbloccarla ma poi, trovato il gol al 48° Mahmoud tutto si mette in discesa e, dopo un errore dal dischetto sempre di Mahmoud, ha chiuso la gara nel finale con il gol di Yasin a due minuti dal termine.
Alla Asian Cup 2015 è andata in archivio la seconda giornata in tutti e 4 i gironi e, come accaduto per la prima, non si sono registrate grandi sorprese, se non il ko dell’Uzbekistan con la Cina, ed abbiamo già alcune squadre che hanno staccato il biglietto per i quarti di finale.
Australia, Corea del Sud, Cina, Emirati Arabi Uniti ed Iran sono già certe del passaggio al prossimo turno, Uzbekistan e Arabia Saudita si giocheranno il passaggio nello scontro diretto mentre il gruppo D è sostanzialmente ancora tutto aperto con il Giappone in vantaggio sulle avversarie.
Veniamo al racconto delle gare di questo turno.
GIRONE A
Tutto facile per l’Australia che si sbarazza con un poker dell’Oman con due gol per tempo e con il portiere Ryan sostanzialmente spettatore dell’incontro.
Nell’altra gara del girone la Corea del Sud ha sconfitto di misura il Kuwait con una rete di Nam Tae-hee. Adesso per le tigri d’Asia ci sarà la sfida con l’Australia per cercare di conquistare il primo posto nel girone.
AUSTRALIA – OMAN 4-0 (27° McKay, 30° Kruse, 48° rig. Milligan, 70° Juric)
KUWAIT – COREA DEL SUD 0-1 (36° Nam Tae-hee)
Classifica: Australia e Corea del Sud 6, Oman e Kuwait 0
GIRONE B
L’Arabia Saudita torna in corsa per la qualificazione. Contro la Corea del Nord gli arabi vanno sotto dopo poco più di 10 minuti per la rete di Ryang Yong Gi ma riescono a trovare la parità prima della fine del primo tempo grazie al gol di Hazazi. Nella ripresa non c’è storia, l’Arabia Saudita spinge e va in gol 3 volte per il definitivo 4-1 che elimina matematicamente la Corea del Nord.
Continua a stupire la Cina che nella difficile sfida contro l’Uzbekistan va sotto per 1-0 per il gol di Ahmedov ma ha la forza di reagire e trovare la rimonta vincente firmata da Wu Xi e Sun Ke. Per l’Uzbekistan ci sarà un vero e proprio spareggio con l’Arabia Saudita.
COREA DEL NORD – ARABIA SAUDITA 1-4 (11° Ryang (C), 37° Hazazi (A), 52°, 54° Al Sahlawy (A), 77° Al Ahbed (A))
CINA – UZBEKISTAN 2-1 (22° Ahmedov (U), 55° Wu Xi (C), 68° Sun Ke (C))
Classifica: Cina 6, Arabia Saudita e Uzbekistan 3, Corea del Nord 0
GIRONE C
L’Iran ottiene la qualificazione ai quarti con il minimo sforzo, contro il Qatar basta una rete di Azmoun ad inizio ripresa per portare a casa i 3 punti.
Nell’altra gara del girone anche gli Emirati Arabi Uniti, tambureggianti nel primo turno, fanno il loro dovere andando a sconfiggere 2-1 il Bahrein e raggiungendo quota 6 punti in classifica al pari dell’Iran.
IRAN – QATAR 1-0 (52° Azmoun)
BAHREIN – EMIRATI ARABI UNITI 1-2 (1° Al Hajeri (E), 26° Okwunwanne (B), 73° aut. Hussain (B))
Classifica: Emirati Arabi Uniti e Iran 6, Qatar e Bahrein 0
GIRONE D
Un Giappone sprecone (3 legni per Honda) batte di misura l’Iraq, grazie ad un gol al 23° dal dischetto proprio del calciatore del Milan e si avvicina alla qualificazione, servirà almeno un pari nel prossimo match.
Goleada piuttosto prevedibile per la Giordania che grazie ad uno scatenato Al Dardour, 4 gol per lui, rifila 5 reti alla Palestina. Per la piccola matricola però arriva la soddisfazione del primo storico centro nel torneo, messo a segno da Hbaisha a 5 minuti dal termine.
Con i due match di oggi, Giappone-Palestina e Giordania-Iraq, si è conclusa la prima giornata di tutti e 4 i gruppi della prima fase di Asian Cup.
Come si legge dal titolo, non c’è stata alcuna sorpresa, le grandi non hanno steccato all’esordio con Australia e Giappone capaci di realizzare un Poker mentre la Corea del Sud e l’Uzbekistan hanno vinto di misura. Molto bene anche gli Emirati Arabi Uniti e l’Iran.
Veniamo al racconto delle 8 gare disputate e del resoconto delle situazioni dei gironi dopo questa prima giornata.
GIRONE A
La gara inaugurale di questa Asian Cup è stata quella tra Australia e Kuwait con i padroni di casa capaci di rifilare un sonoro 4-1 agli avversari. Un risultato netto che però ha visto i Socceros andare subito sotto per il gol di Fadhel. La rimonta l’ha guidata il solito Cahill che ha trovato il pari al 33°. Scacciata la paura l’Australia ha poi dilagato con le reti di Luongo, Jedinak dal dischetto e, in pieno recupero, con lo juventino James Troisi.
Nell’altra gara del girone la Corea del Sud si è imposta per uno a zero contro l’Oman, agganciando l’Australia in vetta, grazie al gol di Young Cheol Cho al minuto 45.
Classifica: Australia 3, Corea del Sud 3, Oman 0, Kuwait 0
GIRONE B
Parte con il piede giusto l’Uzbekistan, una delle favorite al successo finale, anche se contro la Corea del Nord arriva un successo di misura firmato dal gol di Sergeev al 62°.
Nell’altra gara del girone la Cina batte per 1-0 l’Arabia Saudita con il gol di Yu Hai a 10 minuti dal termine. L’eroe di giornata è però il portiere cinese Wang Dalei che ha respinto un calcio di rigore quando si era ancora sullo 0-0.
UZBEKISTAN – COREA DEL NORD 1-0 (62° Sergeev)
CINA – ARABIA SAUDITA 1-0 (81° Yu Hai)
Classifica: Cina 3, Uzbekistan 3, Arabia Saudita 0, Corea del Nord 0
GIRONE C
Agevole vittoria per gli Emirati Arabi Uniti che però sono costretti a rimontare l’iniziale vantaggio del Qatar firmato da Ibrahimi al 22°. A ribaltare la situazione ci pensano Khalil ed Al Hajeri entrambi autori di una doppietta.
Nell’altra gara del girone l’Iran rispetta le previsioni della vigilia e sconfigge per 2-0, sbloccando però il risultato solo nel recupero del primo tempo, il Bahrein grazie ai gol di Hajsafi e Shojaei.
EMIRATI ARABI UNITI – QATAR 4-1 (22° Ibrahimi (Q), 37°, 52° Khalil (E), 56°, 90° Al Hajeri (E))
Tutto facile per il Giappone che batte con grande facilità la piccola Palestina. I Samurai Blue chiudono la pratica già nella prima frazione grazie ai gol di Endo, Okazaki ed al rigore trasformato da Honda. Nella ripresa Yoshida, di testa, ha completato il poker.
Decisamente più equilibrata, ma era previsto, e bruttina la sfida tra Giordania ed Iraq. A conquistare i tre punti sono stati gli iracheni che hanno sfruttato la rete di Kasim al minuto 77.
Tra una settimana, più precisamente il 9 Gennaio, avrà inizio l’Asian Cup, la massima competizione asiatica per nazionali.
Particolarità di questa edizione 2015 è la location: le gare infatti si disputeranno in Australia, nazione che geograficamente appartiene all’Oceania ma che calcisticamente da qualche anno fa parte della federazione asiatica.
Con Australia-Kuwait del prossimo giovedì si apre la caccia a quel titolo attualmente detenuto dal Giappone che nel 2011 in Qatar riuscì ad imporsi in finale per 1-0 (rete di Lee Tadanari) dopo i tempi supplementari proprio contro l’Australia.
Le 16 squadre, che si sono qualificate alla Asian Cup 2015, saranno divise in 4 gironi da 4 squadre ciascuno. Le gare si giocheranno negli stadi di Brisbane, Canberra, Melbourne, Newcastle e Sidney.
Veniamo ad una breve analisi dei 4 gironi.
GIRONE A (Australia, Corea del Sud, Kuwait, Oman)
Il Girone A comprende due delle possibili favorite al titolo ovvero l’Australia e la Corea del Sud. I Socceroosoltre al fattore campo, possono puntare su un gruppo compatto e ben guidato dal Ct Postecoglou. Il calcio australiano è decisamente in crescita, basti pensare che l’ultima Champions Asiatica è stata vinta dai Sidney Wanderers. Un non arrivo in finale sarebbe da considerarsi un grosso fallimento. L’altra favorita al passaggio del turno, e non solo, è la Corea del Sud che, se pur non stia vivendo il momento migliore della propria storia, è una squadra da prendere con le pinze, calcolando anche il talentuoso Son Heung-Min e dalla presenza sulla panchina del ct tedesco Stielike. Kuwait ed Oman non sembrano poter ambire ad infastidire le due grandi del girone ma non sono nemmeno da considerarsi squadre materasso e potrebbero, se non affrontate con la giusta concentrazione ed il dovuto rispetto, creare qualche grattacapo ad Australia e Corea del Sud.
GIRONE B (Uzbekistan, Arabia Saudita, Corea del Nord, Cina)
Il Girone B è sulla carta decisamente equilibrato, a parte l’Uzbekistan, che viene da un ottimo quarto posto nella scorsa edizione, che sembra un gradino superiore alle altre tre, viene difficile poter trovare la seconda squadra candidata al passaggio del turno. L’Arabia Saudita non è nemmeno lontana parente di quella vista brillare negli anni 90, i verdi però hanno una buona intelaiatura proveniente dal Al Hilal che ha ben figurato in Champions asiatica. La Corea del Nord ha dalla sua un buon settore giovanile e potrebbe puntare proprio sulla voglia dei più giovani per cercare di conquistare il pass. Età media bassa anche per la Cina, per questo motivo sembra avere poche possibilità. L’obiettivo della federazione cinese è senza dubbio cercare di far crescere i propri calciatori per poter creare un gruppo vincente per il futuro.
GIRONE C (Emirati Arabi Uniti, Iran, Qatar, Bahrain)
Il Girone C è difficile da analizzare, tutte e 4 le squadre hanno la potenzialità di passare alla fase successiva. Gli Emirati Arabi Uniti hanno dimostrato di aver un buon settore giovanile, lo dimostrano la coppa d’AsiaU20 vinta e i quarti raggiunti nel mondiale U20, basterà? L’Iran non ha sfigurato al mondiale brasiliano, sfiorando anche l’impresa di fermare l’Argentina sullo 0-0 prima del gioiello di Messi. Un nome da tenere d’occhio per quanto riguarda gli iraniani è certamente Reza Ghoochannejhad. Il Qatar ha dalla sua un enorme disponibilità economica e certamente proveranno a migliorare i quarti ottenuti nella scorsa Coppa d’Asia, giocata in casa. Ultimo ma non certo per importanza c’è il Bahrain che arriva a questa coppa totalmente snobbato ma che nel girone di qualificazione ha dimostrato di avere un’ottima difesa, con la quale tentare l’impresa del passaggio del turno.
GIRONE D (Giappone, Giordania, Iraq, Palestina)
Il Girone D ha senza dubbio nel Giappone la favorita numero uno. I Samurai Blue, campioni in carica, vengono da un mondiale decisamente disastroso che ha coinciso con la fine del ciclo di Zaccheroni. Il 4-3-3 di Aguirre non sembra esser stato ancora digerito dai calciatori, tant’è che il tecnico messicano è tornato nelle ultime gare a convocare e schierare i senatori, confidando nel talento di Honda e nei gol di Okazaki. La probabile seconda del girone è senza dubbio la Giordania, squadra ben organizzata e che negli ultimi anni ha dimostrato buon gioco. Poche le speranze dell’Iraq di poter passare il primo turno. La squadra ha un gruppo compatto ma questo non può bastare per puntare ai quarti. Stesso discorso per la Palestina, che però la sua coppa l’ha già vinta ottenendo questa prima storica qualificazione.
Keisuke Honda ha aperto la strada rossonera verso il Sol Levante, adesso, secondo alcune voci e rumors di calciomercato, il Milan decisamente soddisfatto dal rendimento del giapponese, che nella prima parte di questa stagione ha dimostrato di non essere soltanto un ottimo veicolo commerciale ma bensì ha confermato tutte le doti tecniche che aveva mostrato nelle sue precedenti avventure e nella nazionale giapponese, potrebbe cercare di accaparrarsi altri due talenti provenienti dal Giappone: il terzino Gotoku Sakai, attualmente in forza allo Stoccarda in Bundesliga e il centrocampista dei Kashima Antlers, Gaku Shibasaki.
Proviamo a conoscere meglio questi due potenziali obiettivi rossoneri.
Quello di Gotoku Sakai è probabilmente un nome più noto agli appassionati italiani vista la sua militanza nella Bundesliga. Sakai, classe ’91, è un terzino destro che però sa adattarsi a giocare anche sull’altra fascia. Dopo esser cresciuto nell’Albirex Niigata è passato a gennaio 2012 allo Stoccarda squadra con la quale ha disputato 87 gare andando a segno in un unica occasione in Europa League. 1,76 per 74 kg Sakai sfrutta al meglio le sue caratteristiche fisiche per spingere sulla fascia e giungere al cross dal fondo. Ha giocato in tutte le nazionali del suo paese ed è la prima alternativa alla coppia Uchida-Nagatomo che paiono essere i titolari nei Samurai Blue.Il suo possibile arrivo in Italia è agevolato dal fatto di avere il passaporto comunitario avendo la madre tedesca, oltre alla sua già citata duttilità.
L’altro nome accostato al Milan è quello del 22enne Gaku Shibasaki. Il giovane centrocampista dei Kashima Antlers sin da piccolo ha sempre ben impressionato per le proprie doti e per la possibilità di andare a ricoprire praticamente ogni ruolo del centrocampo, dal mediano, al regista, sino al trequartista con la possibilità di adattarsi, se richiesto, anche sull’esterno. E’ in costante crescita e pare destinato a diventare l’erede con la maglia dei Samurai Blue, in nazionale ha già esordito trovando anche un gol, di Yasuhito Endo. Con la maglia dei Kashima Antlers ha disputato 144 gare con un ottimo bottino di 12 gol e 18 assist, sopratutto perchè stiamo parlando di un classe 92 con tanti margini di miglioramento. Le due uniche difficoltà che potrebbero complicare la trattativa o la sua avventura al Milan sono dovuti al passaporto da Extracomunitario e dal fatto che potrebbe riscontrare difficoltà a vivere la prima esperienza al di fuori del Giappone.
L’ultima giornata del Gruppo C ai Mondiali in Brasile ha confermato la forza della Colombia che se pur con un ampio turnover ha vinto nettamente contro un Giappone che paradossalmente ha fatto una buona partita.
La sorpresa però arriva dall’altra gara dove la Grecia che prima delle sfide partiva dall’ultimo posto in graduatoria, è riuscita nell’impresa di battere la Costa d’Avorio e conquistare così il pass per gli ottavi di finale.
Partiamo con l’analizzare Giappone-Colombia, Zaccheroni reinserisce Kagawa dal primo minuto, per il resto conferma la formazione del turno precedente, Pekerman invece con la qualificazione già in tasca fa riposare molti titolari. Parte meglio il Giappone, obbligato a vincere per sperare ma al 17° un’ingenuità di Konno regala il rigore alla Colombia che Cuadrado trasforma. I nipponici si ributtano in avanti e pur rischiando in contropiede trovano il pareggio con Okazaki di testa, imbeccato da Honda proprio allo scadere del primo tempo.
Nella ripresa Jackson Martinez al 55° riporta avanti i suoi, il Giappone non molla, spinge, costruisce ma non concretizza ed al 82° arriva la doppietta di Martinez che spegne ogni speranza. Nel finale c’è la chance per gli uomini di Zac per accorciare le distanze ma Kagawa spreca e al 89° arriva il gioiello di James Rodriguez che fissa il finale sul 4-1, lanciando la Colombia agli ottavi a punteggio pieno.
Nell’altra gara come detto si è avuta una sorpresa enorme, il Ct della GreciaSantos costretto a vincere mette in campo il 4-3-3, stesso schema per Lamouchi che questa volta manda in campo dal primo minuto Drogba. La partita comincia male per la Grecia che nei primi 25 minuti perde per infortunio Kone (al 12°) e il portiere Karnezis. Le difficoltà caricano gli ellenici che al 33° centrano una traversa con Holebas ed al 43° trovano il vantaggio con il sostituto di Kone, Samaris che scambia con Samaras e fa 1-0.
Nella ripresa ancora la Grecia in attacco ed ancora un legno a fermarli. Lamouchi inserisce Bony ed al 74° la mossa da i suoi frutti, assist di Gervinho e pari di Bony con la qualificazione che torna agli ivoriani. Sembra tutto finito ma ecco che al 92° Sio commette un ingenuo fallo da rigore su Samaras, dal dischetto va lo stesso attaccante ex Celtic che realizza e manda sull’Olimpo tutta la Grecia per una qualificazione agli ottavi, contro Costa Rica, davvero inaspettata.
GRECIA – COSTA D’AVORIO 2-1 (1-0) (43° Samaris (G), 74° Bony (C), 93° Samaras (G))