Il day after il pareggio in trasferta contro l’Atalanta è meno amaro rispetto a quello che la classifica mostra con un’Inter ferma a 8 punti. Dopo le prime timide proteste da parte di Ranieri che l’ha messa sul ridere evitando una polemica forte sul quinto rigore in otto partite disputate, è arrivata una risposta più decisa da parte dell’amministratore delegato nerazzurro Ernesto Paolillo, che ha voluto far sentire la sua voce ai microfoni di Inter Channel senza alzare troppo i toni:
Tag: Gianluigi Buffon
-
Verso Inter Juventus: Moratti e Paolillo “rigori contro? Trend fastidioso”
“C’è però amarezza dal fatto che ormai quando c’è un rigore dubbio contro di noi viene sempre dato. Siamo al quinto in otto partite, di questi netti mi sembra non ce ne fosse neanche uno. Troppa superficialità su episodi che andrebbero valutati con più attenzione, oggi per esempio l’arbitro non lo aveva dato ma l’assistente gli ha fatto cambiare idea. Io rispetto la classe arbitrale e non credo ci sia un disegno contro di noi, niente di così grosso o macchinoso, ma credo che la classe arbitrale psicologicamente pensa di dover dare i rigori dubbi sempre contro l’Inter, perché magari non darlo gli fa credere di aver omesso qualcosa, mentre a darlo non succede niente” MORATTI PENSIERO-Lo stesso presidente nerazzurro intervistato questa mattina dai cronisti presenti sotto i suoi uffici della Sara ha voluto commentare in maniera pacata l’arbitraggio di ieri sera, senza lesinare l’evidenza di un trend particolare sui rigori assegnati a sfavore: “Valeri è un bravissimo arbitro, è stato certamente casuale: ma insomma, cinque rigori in nove gare contro di noi cominciano a diventare fastidiosi”. Analizzando il match di ieri non solo dal punto di vista arbitrale, ma sotto l’aspetto del gioco espresso, il numero uno nerazzurro non si dice insoddisfatto, ma punzecchia il principe Milito con una dichiarazione che sicuramente il bomber argentino non apprezzerà in particolar modo: “La squadra mi è piaciuta, non posso dire che i singoli calciatori abbiano giocato male, ci sono stati piccoli errori ma stiamo crescendo. Solo Milito non mi è sembrato in gran forma. La squadra ha pressato tanto, ha tenuto palla ma è mancata la finalizzazione”. L’imminente sfida di sabato contro i rivali storici della Juventus rappresenta un’occasione unica per rilanciarsi in classifica e per la voglia di rivalsa e riscatto. Moratti frena gli entusiasmi parlando di un match da giocare guardando solo ai 3 punti in palio: “Non è la partita del riscatto; sarà una bella partita, ma nessuno cercherà riscatti, né da una parte né dall’altra. Da parte nostra c’è solo voglia di giocare, malgrado ci siano in palio punti importanti per entrambe le squadre”. INTER JUVENTUS– Cosa rappresenta realmente questa sfida? Ci sono ben oltre i 3 punti in palio per il vincitore e questo lo sanno tutti. Ranieri vorrà “vendicarsi” con la sua ex dirigenza per averlo fatto fuori dopo un secondo posto e un campionato più che dignitoso. La Juventus invece vorrà dimostrare di non essere tornata la capolista per puro caso in classifica, battendo i nerazzurri e demolendo in questo modo ogni ambizione di scudetto interista, affossando ulteriormente la squadra di Ranieri in classifica. Ovviamente è l’Inter a partire da sfavorita dopo aver rosicchiato qualche punticino qua e là senza convincere mai nel gioco espresso, con una Juventus che all’opposto ha dimostrato grazie a Conte di riuscire a trovare i risultati esprimendo anche un bel calcio giocato. Le assenze di Julio Cesar e Buffon peseranno in maniera inevitabile su una sfida che dimostrerà quanto la voglia di rivalsa di entrambe le squadre possa essere determinante per superare le difficoltà e essere utile alla conquista della vittoria. Dichiarazioni tratte da Fc Inter News. itMassimo Moratti | ©Claudio Villa/Getty Images -
Juve, Buffon e Vidal ko. Il portiere a rischio Inter
Brutte notizie per Antonio Conte. L’allenatore della Juventus dovrà fare a meno di due pedine importanti per la sfida di domani sera allo Stadium, finito proprio ieri sotto inchiesta dalla procura di Torino, nell’anticipo dell’ottava giornata di Serie A con il Genoa: parliamo di Gigi Buffon e Arturo Vidal.
Il portiere si è procurato una forte contusione alla spalla sinistra nell’allenamento di ieri che lo terrà lontano dai campi di gioco almeno per una decina di giorni. Salterà sicuramente quindi, oltre alla gara di domani, anche il turno infrasettimanale con la Fiorentina mentre è a forte rischio anche la supersfida di sabato prossimo a San Siro contro l’Inter. Scocca così l’ora di Marco Storari, che domani prenderà il posto tra i pali del numero uno bianconero. Il centrocampista cileno, reduce da una contrattura ai muscoli adduttori della coscia destra, non ha pienamente recuperato dall’infortunio e non è stato neanche inserito nella lista dei 21 convocati del tecnico per la gara di domani. Anche per lui niente Grifone. Vedremo se, vista l’indisponibilità di Vidal, Conte tornerà ad un più classico 4-4-2 (o 4-2-4 chiamatelo come volete) con l’inserimento di Matri al fianco di Vucinic oppure riconfermare il 4-1-4-1 delle ultime due uscite inserendo al fianco di Pirlo l’ex Napoli Pazienza.Gianluigi Buffon | © Marco Luzzani -
Doppio Cassano e l’Italia chiude in bellezza
Ultima gara del girone di qualificazione per l’Italia di Prandelli, una partita quella contro l’irlandesi del Nord con dei ritmi molto blandi che gli azzurri hanno amministrato dall’inizio alla fine, rischiando anche qualcosina di troppo e concedendosi alcune leziosità di troppo in fase di palleggio del tutto evitabili. Poche le emozioni durante i 90′ minuti se si eccettuano i 3 gol, la parte più emozionante della partita è sicuramente il pre-gara quando Maldini, Buffon, Cannavaro e Zoff sono stati premiati dal presidente Abete per essere entrati nel club dei centenari con la maglia della nazionale, una sfilata di quattro grandi capitani, con il solo Maldini a non aver eguagliato con la maglia italiana i successi ottenuti con quella rossonera, degli altri tre la storia la conosciamo tutti ed anche abbastanza bene. Tornando alla gara, la prima vera occasione è quella che al 19° vede Chiellini mancare di poco l’impatto con la palla su un bel calcio d’angolo battuto da Giovinco. Due minuti dopo ecco la prima perla di Antonio Cassano, l’attaccante di Bari vecchia sfrutta un bel lancio in verticale di De Rossi e con una demi-volée di destro colpisce con un collo pieno la palla che s’insacca dietro le spalle dell’incolpevole estremo difensore nordirlandese.
Passano cinque minuti e gli ospiti chiamano in causa Gigi Buffon, cross in area dalla trequarti e un colpo di spalla più che di testa da parte del numero 3 Cathcart crea qualche pensiero al nostro numero uno che è chiamato ad un intervento impegnativo alla sua destra. Il primo tempo di fatto si chiude qui, solo qualche sussulto da parte dell’undici di Prandelli, soprattutto con Giovinco che sente la partita e vuole dimostrare di essersi meritato oltre che la convocazione, anche la maglia da titolare. Inizia la ripresa e dopo dieci minuti è ancora Cassano a siglare una bella rete, quella del 2-0 con un perfetto diagonale alla destra del portiere da fuori area. Doppietta quindi per Fantantonio che anche con la maglia della nazionale conferma il buon momento di forma che sta attraversando, protagonista in campo quindi, ma anche fuori viste le dichiarazioni rilasciate a fine gara, quando, forse contagiato dall’Ibra pensiero, annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica fra tre anni a causa del troppo stress a cui si sente sottoposto da 13 anni a questa parte. Subito dopo la rete Cassano lascia il campo prendendosi la meritata standing ovation e lasciando il posto ad Osvaldo, esordio per lui in maglia azzurra dopo le polemiche suscitate da alcuni esponenti della Lega. In campo però le cose non cambiano la partita è sempre scialba le occasioni si contano sulle punte delle dita, al 21° ecco la seconda occasione per gli ospiti che con l’attaccante Feeny sbagliano una ghiotta palla gol. La gara si trascina lentamente alla fine quando al 29′ un intuizione di Pirlo, sempre lui, smarca Balzaretti in area che mette in mezzo al volo e McAuley con un intervento goffo e maldestro batte il proprio portiere fissando il risultato sul 3-0. L’ultimo brivido lo regala Giovinco che sempre su lancio illuminante del centrocampista della Juve colpisce al volo ma debolmente e senza impensierire l’estremo difensore ospite. Finisce la partita e il pensiero di tutti adesso si sposta sul campionato che già domenica tornerà con importanti match.Italia | © Claudio Villa/Getty Image -
Italia-Irlanda del Nord è l’ora di Giovinco. Le probabili formazioni
Ultima gara del girone per i nostri azzurri e qualche novità di formazione per il nostro condottiero Cesare Prandelli. Un’Italia già qualificata da due turni e reduce da una buona prestazione contro la Serbia chiuderà il proprio girone nello stadio di Pescara, una partita inutile ai fini del risultato ma che di certo gli uomini di Prandelli non vorranno perdere per non rovinare lo straordinario record d’imbattibilità nel girone. Come detto ci saranno grosse novità nella formazione, prima fra tutte quella che vedrà Sebastian Giovinco in campo al fianco del fedelissimo Cassano. La formica atomica sta vivendo uno splendido periodo di forma e da riserva di lusso nella sua Juventus, che a detta dell’attaccante l’ha ripudiato e maltrattato, è passato a leader nella formazione emiliana. Un elemento di cui il Parma non può fare a meno e che nella dimensione di provincia pare aver trovato la sua isola felice dove poter esprimere al meglio il proprio talento. Dall’ emilia alla nazionale il passo è stato breve per il talento piemontese e stasera avrà modo di dimostrare anche con la maglia italiana tutto il suo valore, agendo come punta e come detto avrà vicino a lui un altro grande talento del nostro calcio, alle loro spalle agirà invece Aquilani vertice alto del rombo di centrocampo completato da Montolivo e De Rossi in posizione da mezzala e Pirlo ovviamente davanti alla difesa ad agire come metronomo. Una linea mediana di grande qualità quindi, come da buona tradizione prandelliana. In difesa confermato per 3/5 il blocco Juve, con qualche modifica, ovviamente Buffon in porta, stasera premiato in campo da Abete, con Zoff, Cannavaro e Maldini per essere entrato nel club dei centenari in maglia azzurra, sugli esterni invece Cassani e Balzaretti, con quest’ultimo che prenderà il posto di Chiellini spostato nuovamente al centro a far coppia con lo splendido Barzagli di questo primo stralcio di stagione. Italia (4-3-1-2): 1 Buffon, 16 Cassani, 15 Barzagli, 4 Chiellini, 3 Balzaretti, 5 De Rossi, 21 Pirlo, 14 Aquilani, 18 Montolivo, 10 Cassano, 20 Giovinco.
In casa degli irlandesi la partita sarà poco più di una gita in Italia vista la classifica, il tecnico schiererà un classico 4-4-2 con Taylor fra i pali, linea difensiva a quattro con Hodson e Cathcart sugli esterni e Mc Alley e Baird al centro. In mediana Mc Ginn e Davis formeranno il blocco di sinistra mentre C. Evans e Mc Court formeranno quello di destra. Coppia d’attacco formata da Healy e Feeny. Irlanda del Nord (4-4-2): 1 Taylor; 2 Hodson, 4 Mc Alley, 5 Baird, 3 Cathcart; 7 Mc Ginn, 6 Davis, 8 C. Evans, 11 Mc Court; 9 Healy, 10 Feeny.Sebastian Giovinco | © Claudio Villa/Getty Images -
Serbia-Italia, ultime e formazioni. Prandelli vara l’Ital-Juve
Poco meno di un’ora (20:45) e Serbia e Italia scenderanno in campo per la nona giornata del gruppo C delle qualificazioni agli Europei del 2012. Con gli azzurri che hanno già staccato il biglietto per la Polonia e l’Ucraina, la partita è fondamentale in chiave qualificazione per la Serbia che deve difendere il secondo posto nel raggruppamento dagli attacchi di Estonia e Slovenia per potre accedere agli spareggi che la porterà a scontrarsi con un’altra seconda degli altri gruppi.
Non per questo però Prandelli manderà in campo delle seconde linee, anzi. Il ct della Nazionale nonostante in settimana abbia dovuto far fronte ai numerosi infortuni che hanno colpito Mario Balotelli, Giampaolo Pazzini, Mimmo Criscito (rispediti a casa) e i recuperati in extremis, Giuseppe Rossi, o in via di guarigione, Federico Balzaretti, schiererà la formazione migliore possibile con difesa e centrocampo composta per sei/ottavi da giocatori della Juventus ad eccezione di Maggio, che agirà come terzino destro, e Daniele De Rossi: capitan Buffon tra i pali, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, quest’ultimo traslocato sulla corsia sinistra visto anche l’emergenza nel ruolo, in difesa e Claudio Marchisio e il direttore d’orchestra Andra Pirlo in mediana sono i bianconeri titolari. Dietro le punte spazio a Riccardo Montolivo (che ha vinto il ballottaggio con Giovinco) mentre di punta giocheranno Antonio Cassano e Pepito Rossi, recuperato dall’infortunio al ginocchio. Il ct della Serbia Petrovic ha un solo dubbio di formazione, chi farà d’ariete tra Zigic (favorito) e Pantelic. Per il resto saranno regolarmente in campo gli “italiani” Dejan Stankovic e Milos Krasic, quest’ultimo andrà a comporre il trio dietro l’unica punta con Tosic e Jovanovic, mentre al fianco del capitano in mediana ci sarà Petrovic. Difesa con terzini “inglesi”, Ivanovic (Chelsea), a destra, e Kolarov (Manchester City), a sinistra, con al centro Subotic e Rajkovic. In porta Jorganovic. All’andata, a Genova, finì con un 3-0 a tavolino per l’Italia, assegnato dalla Uefa dopo i vergognosi disordini della tifoseria serba nel settore riservato ai tifosi ospiti dello stadio Marassi che ne impedì lo svolgimento regolare del match e che portò all’arresto di diverse persone tra cui il capo di quei teppisti Ivan Bogdanov, che sta scontando una condanna di 3 anni e 3 mesi nel nostro paese. FORMAZIONI SERBIA – ITALIA (ore 20:45) SERBIA (4-2-3-1): Jorgacevic; Ivanovic, Subotic, Rajkovic, Kolarov; Stankovic, Petrovic; Krasic, Tosic, Jovanovic; Zigic. Panchina: Saranov, Tomovic, Simic, Ninkovic, Tomic, Ljajic, Pantelic, Mrdja. Allenatore: Petrovic. ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Maggio, Barzagli, Bonucci, Chiellini; De Rossi, Pirlo, Marchisio; Montolivo; Rossi, Cassano. Panchina: Sirigu, Cassano, Astori, Nocerino, Aquilani, Giovinco, Osvaldo. Allenatore: Prandelli.Cesare Prandelli | © Claudio Villa/Getty Images -
Buffon: sei squadre davanti a noi, ma la Juve c’è
Uno come lui ne ha viste tante di sfide: ne ha vinte molte, ne ha persa qualcuna. Le sue parole sono sempre un punto di partenza importante, un punto di riferimento fondamentale nello spogliatoio bianconero, un cardine imprescindibile ed insostituibile.
Gigi Buffon, quando parla, non ha l’abitudine di nascondersi dietro le parole, non ha peli sulla lingua ma, anzi, a volte appare fin troppo schietto e diretto: una dote rara nel mondo del calcio dalle dichiarazioni in serie, confezionate e stereotipate dietro la banalità delle parole. Lui parla chiaro, è abituato a farlo, e lo fa anche ora, all’inizio dell’era Antonio Conte, l’ennesima promessa di riscatto per la Juventus, dopo le promesse (non mantenute) di Ciro Ferrara e Gigi Del Neri. Il realismo, prima di ogni cosa: il pragmatico Buffon, dunque, parte con la considerazione che davanti alla Juve vi sono altre sei squadre, in termini di potenziale e di organico, almeno per ora. Parole espresse in base ad una cena di beneficienza a Bardonecchia, nella sede del ritiro della Juventus. L’importante per il club bianconero è migliorare gradino per gradino e crescere con continuità, ma con impegno, lavoro e dedizione. Gigi Buffon, poi, sottolinea l’importanza del lavoro fin qui svolto da Antonio Conte, con il suo credo calcistico offensivo e spregiudicato, il 4-2-4, con spazio agli attaccanti e possibilità di esprimersi in avanti, oltre che la determinazione e le idee chiare del neo mister, uno che già in campo aveva la stoffa da allenatore. Infine, chiusura sul mercato, sulle voci che lo volevano altrove per il prossimo anno, ma che sono state smentite dai fatti, e dalla volontà del portierone di difendere i pali della porta della Signora ancora per molto.© Claudio Villa/Getty Images -
Juve, Agnelli sullo scudetto 2006: “Vogliamo rispetto”
Il silenzio è stato rotto in quella che sarà la nuova casa della Juventus. C’era tanta attesa per conoscere la posizione della società bianconera dopo che il procuratore Stefano Palazzi nella sua relazione consegnata alla Figc in merito all’assegnazione dello scudetto del 2006 ha evidenziato come anche l’Inter, ai tempi di Calciopoli, si macchiò di illecito sportivo.
E chi meglio del presidente Andrea Agnelli a farsi portavoce del pensiero e dello stato d’animo del popolo bianconero. Dopo due giorni di bocche cucite quale occasione più adatta della presentazione delle nuove divise avvenuta nelle stanze del nuovo stadio a fare da cornice per affondare il colpo su chi nel 2006 decise di togliere il titolo ai bianconeri e assegnarlo ai nerazzurri. Il numero uno di Corso Galileo Ferraris ha così tuonato: “Abbiamo gli strumenti per muoverci anche fuori della giustizia sportiva, per ora aspettiamo. Il nostro esposto si base sulla parità di trattamento. Il nostro timore è che si decida di non decidere. Decidere di non decidere sarebbe deleterio in questo che è uno dei momenti più bassi del calcio italiano. Voglio rispetto verso la Juventus, verso i dirigenti, verso i calciatori. Questa società ha fatto la storia del calcio italiano nel mondo, ha una storia ultracentenaria. Abbiamo chiesto parità di trattamento dal 28 aprile 2010“. Agnelli ha poi parlato, ovviamente, anche di calciomercato, l’altro tema caldo di questa estate che si annuncia rovente per la Vecchia Signora: “Abbiamo acquistato Pirlo che è uno dei migliori centrocampisti al mondo e già con lui facciamo un grosso salto di qualità. Per quel che riguarda i prossimi acquisti, Marotta sta cercando giocatori di grandi qualità, ma noi non vogliamo partecipare ad aste, vogliamo acquistare i giocatori al giusto prezzo e con la giusta retribuzione. Ci saranno altre operazioni in entrata e in uscita, c’è ancora un mese e 20 giorni di tempo, operiamo quotidianamente. Si parla solo di due giocatori (Aguero e Rossi ndr), ma a noi piacciono anche Higuain, Sanchez e altri ancora, ma le condizioni devono essere le nostre. Rivincere sul campo significa chiudere il cerchio. E questo stadio ci darà un grosso vantaggio in termini economici e di ambiente“. Sulla questione sono intervenuti anche le due bandiere bianconere Alessandro Del Piero e Gianluigi Buffon che si sono prestati a fare i modelli per la presentazione delle nuove maglie: “Per lo scudetto 2006 aspettiamo sviluppi. C’è una situazione in atto che cambia, aspetto gli sviluppi definitivi della vicenda” dice il capitano “Sono passati tanti anni e abbiamo festeggiato sul campo con una bella festa la vittoria di quello scudetto che era più che meritata. Nel corso di questi 5 anni sono cambiate tantissime cose, c’è stato un evolversi della situazione e il fatto che adesso potremmo ritrovare quello scudetto che abbiamo vinto sul campo, sarebbe una bella soddisfazione” gli fa eco il portiere. Alla Juve ora non resta che attendere il verdetto della Federazione sulla questione scudetto che avverrà il 18 luglio prossimo.© Valerio Pennicino/Getty Images -
Buffon, Eto’o e Zanetti tra i 10 candidati al Golden Foot 2011
E’ stato presentato l’altro ieri, domenica 5 giugno, su Radio Monte Carlo il Golden Foot 2011, premio internazionale alla carriera che gode dell’Alto Patronato di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e che l’anno scorso fu vinto dal capitano della Roma Francesco Totti. Questi i nomi dei 10 candidati, selezionati da una giuria composta da 58 giornalisti, che si contenderanno il prestigioso riconoscimento che permetterà al calciatore vincitore di lasciare le sue impronte sulla “Champions Promenade”, la “Walk of Fame” del calcio mondiale: il centrocampista inglese David Beckham, il portiere della Juventus Gianluigi Buffon, quello del Real Madrid Iker Casillas, l’attaccante del Chelsea Didier Drogba e dell’Inter Samuel Eto’o, il centrocampista del Manchester United Ryan Giggs, il difensore del Barcellona Carles Puyol, l’attaccante dello Schalke Raul, il regista del Barcellona Xavi e il capitano dell’Inter Javier Zanetti. A decretare il vincitore saranno gli appassionati e i tifosi che potranno esprimere la propria preferenza attraverso una votazione sul sito www.goldenfoot.com. Termine ultimo per votare sono le 12:00 del prossimo 7 ottobre, la premiazione avverrà tre giorni più tardi, lunedì 10 ottobre 2011 nel Principato di Monaco.Image.net -
Scandalo scommesse, le reazioni degli Azzurri
Dopo le notizie trapelate sullo scandalo partite falsate in serie B e Lega Pro, non tardano ad arrivare le reazioni da parte dei giocatori convocati in Nazionale da Cesare Prandelli, in un clima di stupore ed indignazione generale. Soprattutto alla luce del coinvolgimento di molti nomi illustri fra gli indagati, come gli ex Azzurri Beppe Signori, Stefano Bettarini e Cristiano Doni.
Il portierone Gigi Buffon, capitano e leader indiscusso dello spogliatoio Azzurro, usa parole all’insegna della cautela, andando con i piedi di piombo prima di lanciare accuse, anche se la delusione per questa ennesima vicenda non pulita che coinvolge il nostro calcio è evidente: “Decisamente non ci voleva, in questo momento, ma ora però aspettiamo. Finchè non si sa qualcosa di più definitivo, non è il caso di dare giudizi”.
Più diretto e drastico, invece, Andrea Pirlo, usando poche parole ma molto sincere: “E’ uno schifo”. A lui fa eco l’altro Juventino Alessandro Matri, che aggiunge: “Non so molto, ci stiamo informando, ma se davvero davano dei calmanti ai giocatori per far calare le prestazioni, questo è uno schifo, davvero uno schifo“. Impossibile dargli torto.
-
Buffon: “Conte è l’uomo giusto per la Juve”
Gigi Buffon in questi giorni pare il punto di riferimento dei pensieri dello spogliatoio Juventino nonostante le vacanze siano quasi cominciate, impegni di Nazionale a parte. Dopo aver dichiarato di voler restare alla Juve e di voler rispettare il suo contratto con il club bianconero, il portierone si è espresso sul prossimo tecnico juventino, Antonio Conte, con il quale ha condiviso, quando Conte ancora giocava, alcune stagioni in maglia juventina.
Un giocatore che nello spogliatoio aveva un peso specifico importantissimo, per anni anche capitano della Juve, e che insieme a Del Piero e Ferrara è stato uno dei punt di riferimento nelle sue prime stagioni in bianconero. Ecco perchè Gigi ritiene che Conte anche da tecnico possa fare una grande carriera, per le doti caratteriali e per la sua preparazione, augurandogli di farlo proprio sulla panchina della Juventus. “Sta facendo molto bene da allenatore e secondo me, per le idee che ha, farà una grande carriera. Spero che possa farla alla Juventus”.
Antonio Conte, dunque, rappresenterà il futuro, il nuovo corso, che Gigi si augura migliore del recente passato fallimentare, per il quale – insieme ai compagni – si assume tutte le colpe, assolvendo in pieno l’operato di Gigi Del Neri, che saluta e ringrazia per “aver fatto il massimo” nonostante le tantissime difficoltà.