Quanto vale il Pallone d’Oro? Serve per premiare il miglior giocatore dell’ultima stagione o il miglior giocatore in assoluto? Del Piero qualche tempo fa rispose alla domanda di un giornalista sul Pallone d’Oro con un altra domanda: “Maldini ha mai vinto il Pallone d’Oro? No? E allora non è un premio” (altro…)
Tag: Gianluigi Buffon
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Bayern Monaco-Juventus finisce 2-0, tedeschi troppo forti
Una Juventus irriconoscibile cade all’Allianz Arena e vede allontanarsi la semifinale di Champions League. Non tanto per i due gol subiti, comunque pesanti, quanto per la prestazione praticamente nulla al cospetto di un Bayern Monaco che ha fallito diverse occasioni che potevano rendere il divario ancora più ampio. (altro…)
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Buffon non vuol vincere facile: “Le difficoltà esaltano la Juve”
La vittoria di ieri contro il Chievo sembra aver risollevato il morale in casa Juventus, in particolare perchè è apparsa come una vera e propria boccata d’ossigeno dopo un periodo vissuto “in apnea”, dopo un mese di Gennaio difficile e avaro dal punto di vista dei risultati. In particolare, poi, i tre punti conquistati a Verona, hanno assunto un significato importante anche in termini di “reazione psicologica” considerando che il Napoli – con il successo di sabato sera – aveva agguantato la Signora in testa alla classifica, e che la Juventus è riuscita a porre nuovamente tre punti di distanza tra sè e i partenopei. In questo senso si esprime anche il capitano e numero uno della Juventus, Gigi Buffon, molto soddisfatto per la prestazione, sottolineando anche “le difficoltà e l’emergenza” con cui la squadra bianconera è scesa in campo, a causa delle assenze di Bonucci, Chiellini, Vucinic, Marchisio e Asamoah (solo per citarne alcuni). Per questo motivo, “questa vittoria ha un significato particolare” secondo Buffon ed è anche un messaggio recapitato ai diretti concorrenti del Napoli.
A proposito della lotta scudetto, Buffon sembra felice di “avere un’avversaria diretta e di non dover giocare contro noi stessi”, considerando che “noi abbiamo tre punti di vantaggio ma dobbiamo giocare al San Paolo, quindi noi e loro abbiamo 50 possibilità su 100 di vincere lo scudetto”. In tal senso, le parole di Buffon sembrano rivelare anche un aspetto particolarmente significativo per interpretare la psicologia della squadra juventina, e che potrebbe essere una chiave di lettura per comprendere le ragioni del calo (forse anche psicologico) del mese di Gennaio: “avere un avversario fornisce stimoli che inconsciamente erano mancati nelle ultime partite. Ci esalta sapere che non possiamo sbagliare”.
Buffon conferma, così, le parole del suo tecnico Antonio Conte che alla vigilia di Chievo-Juventus aveva sottolineato che la sua squadra si esalta sotto pressione. Non tutti i mali vengono per nuocere, dunque, e quel che al momento sembra certo è che il campionato si deciderà nelle ultime giornate, a Maggio, e sarà molto combattuto fino alla fine. Una circostanza per “cuori forti” che esalta, di certo, gli stimoli dei protagonisti in campo, fra cui lo stesso Gigi Buffon che sembra gradire una lotta scudetto sul filo di lana: “è bello che il campionato di decida a Maggio, per chiunque lo vincerà sarà un’enorme soddisfazione”.
La Juventus e Buffon, dunque, non vogliono “vincere facile” – parafrasando una nota pubblicità – ma preferiscono misurarsi in una lotta scudetto tirata e intensa, forse anche per continuare a mettersi alla prova e completare il proprio processo di crescita. Dal punto di vista della tenuta mentale, dunque, Buffon sottolinea l’intelligenza della gara condotta ieri, senza farsi prendere dalla frenesia dopo il gol del 2-1 subito, ma da portiere esperto e navigato non può non evidenziare l’ennesima distrazione difensiva, associata ad una gran dose di sfortuna per la deviazione sul tiro innocuo di Thereau, che ha portato a subire un gol nell’unica vera occasione pericolosa creata dal Chievo, confermando il trend negativo delle ultime giornate: “è un periodo che va così, ma se di vince non c’è problema”.
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Buffon rinnova con la Juve fino al 2015, l’annuncio con Agnelli
Gianluigi Buffon: un nome, una garanzia. L’estremo difensore bianconero è stato recentemente premiato come il miglior portiere dell’ultimo quarto di secolo e, notizia dell’ultim’ora, ha appena rinnovato il suo contratto con la Juventus fino al 2015. Buffon e la Vecchia Signora, un legame iniziato nel lontano 2001 con l’acquisto dell’allora giovane portiere dal Parma da parte della Juventus per fior di quattrini, un’immensità per un estremo difensore. I risultati non si fanno però attendere perchè in pochi anni Buffon vince tutto quello che c’è da vincere a livello di squadra: campionati, coppe e pure un Mondiale con l’Italia. Gli unici due vuoti in bacheca riguardano il Pallone d’Oro e la Champions League: se per il primo ormai non ci sono più molte speranze visti i fenomeni in circolazione, per il secondo ce ne sono eccome.
ETERNO AMORE – Se non è amore eterno poco ci manca. Secondo quanto dalle fonti più autorevoli, Buffon e la Juventus avrebbero già trovato l’accordo per il rinnovo del contratto del numero uno bianconero in scadenza. Si parla di un possibile prolungamento fino al 2015 e per domani, è attesa la conferenza del numero uno assieme ad Agnelli di fronte ai giornalisti. Nel 2015 Buffon avrà 37 anni suonati e presumibilmente la Juventus sarà il suo ultimo club di livello poi chissà, nulla vieta che Gigi decida di terminare la sua straordinaria carriera in qualche altro campionato “alla Del Piero” per intenderci. Sono molte proprio le analogie fra i due grandi uomini bianconeri. Uno su tutti è il senso di appartenenza e l’impegno mostrato nell’indossare una maglia blasonata come quella della Juventus, onorata con sudore e con orgoglio in ogni situazione. Le sirene di mercato erano forti anche per Buffon. Soprattutto nell’anno della sciagurata retrocessione della Juventus, il portiere bianconero era uno dei giocatori più desiderati dai club europei. In quel periodo il Milan aveva quasi concluso il suo trasferimento in maglia rossonera ma qualcosa bloccò il passaggio. Buffon, rifiutando proposte di livello, come detto del Milan ma anche di squadre estere come il Real Madrid o il Chelsea, decise di scendere in Serie B assieme ai suoi compagni, assieme alla sua Juve. Esemplare anche la scelta di ridursi l’ingaggio e di voler restare bandiera della causa bianconera. Ad oggi Buffon è considerato uno dei migliori portieri del mondo se non il migliore in assoluto.
MERCATO – La Juventus in pieno mercato trova il rinnovo di un suo giocatore. Nonostante questo, nessuno si dimentica che ai bianconeri servono dei rinforzi, soprattutto nel reparto offensivo. I nomi che si fanno sono sempre quelli e l’identikit pure: è necessario portare a Vinovo un top-player in grado di segnare molti gol e di garantire il salto di qualità a un attacco spesso e volentieri sterile. Ecco dunque l’ultimatum all’ivoriano Drogba che dovrà decidere entro 48 ore. Più facile la pista che porta a Llorente che dovrebbe sì arrivare ma solo a giugno. Nel caso non ci sia l’intesa con i due bomber citati ecco altri nomi d’emergenza: Borriello e Immobile, un usato garantito in quanto entrambi hanno avuto esperienze bianconere e giocano in Serie A. Non serve nemmeno il periodo di ambientazione.
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Juve rabbiosa, tre punti e record con il Cagliari. Matri rapace
Rabbia, orgoglio e determinazione. C’è voluta una Juve con queste caratteristiche, almeno nei secondi 45’, per piegare le resistenze del Cagliari ed incassare tre punti al Tardini di Parma che permettono di chiudere l’anno solare in grande spolvero. Una vittoria in rimonta per 3-1 maturata in pieno recupero al termine di un match scoppiettante e ricco di polemiche per qualche decisione arbitrale poco chiara. Alla fine però la spunta una Juve che nel complesso ha decisamente meritato, specie dopo l’ingresso in campo di Alessandro Matri che ancora una volta appena vede la sua ex squadra sembra un toro dinanzi ad una bandiera rossa.
Per lui una doppietta che ribalta il gol messo a segno su rigore nel primo tempo da Pinilla e che cancella, almeno in parte, le polemiche relative a due rigori negati ai bianconeri e l’amarezza per quello fallito da Vidal. Oltre alle innumerevoli parate di Agazzi. In chiusura di gara Vucinic fa 3-1 ma ormai la Juve il record l’aveva già battuto. Quale? Quello dei 94 punti in un anno solare, uno in più della Juve 2005 di Capello. Un’altra soddisfazione per Conte, il quale comunque non ha sorpreso per ciò che riguarda la formazione iniziale: fuori lo stakanovista Vucinic, dentro Quagliarella, mentre in difesa Caceres prende il posto di Chiellini. Lopez e Pulga invece rinunciano a Cossu preferendogli il brasiliano Thiago Ribeiro.
Il primo tempo non è poi cosi spettacolare: il Cagliari gioca senza timore e si difende bene da una Juve che prova qualche affondo specie sulle corsie laterali ma l’unica palla gol, targata Quagliarella, viene sprecata malamente. Ci sarebbe anche un rigore per la Juve causa uno strattonamento di Astori, già ammonito, su Quagliarella, ma Damato lascia correre. Dall’altra parte i sardi pescano il jolly per un rigore, stavolta concesso dall’arbitro, forse generosamente, a Sau per un fallo di Vidal. Episodio che non è andato giù ai bianconeri specie dopo che dal dischetto Pinilla ha dimostrato precisione chirurgica.
Nella ripresa però è un’altra Juve. Il Cagliari, complice anche la collezione di gialli nel primo tempo con praticamente tutta la difesa a rischio espulsione, arretra pericolosamente e comincia a lasciare varchi pericolosi. Conte si gioca due carte: Matri per Quagliarella e Padoin per Caceres. E’ di Sau l’unica offensiva sarda dei secondi 45’: Buffon para e da lì in poi si riposa. La Juve non molla un centimetro e al 19’ manca di un soffio il gol: sugli sviluppi di un corner Bonucci centra la traversa, Matri gira verso la porta ma Agazzi respinge proprio su Asamoah che spinto alle spalle da Nainggolan non riesce di testa a deviare in rete. Rigore solare ma non per gli arbitri e proteste piemontesi inevitabili.
Di lì a poco il Cagliari resta in dieci: Astori, già ammonito, stende da dietro Giovinco e si becca il rosso. Lopez corre ai ripari con Del Fabro ma è proprio il giovane difensore a fare fallo in area su Giovinco e dare ai bianconeri la più facile delle occasioni per pareggiare. Ma Vidal, in serata no, spara il penalty dritto dritto in curva. Bianconeri che hanno una relazione molto difficile con i rigori in questa stagione. Anche Padoin spreca da dentro l’area. Conte intanto si gioca la carta Vucinic che subentra a Lichtsteiner. E il montenegrino comincia a calciare con continuità verso la porta di Agazzi che però in una di queste circostanze respinge corto permettendo a Matri di pareggiare i conti. I sardi sono alle corde, Ekdal è in campo ma solo perché i cambi sono già stati esauriti.
Asamoah, di testa, chiama Agazzi al grande intervento complice anche l’aiuto del palo. I 6’ di recupero fanno sperare tanto i bianconeri che sono fortunati quando il rinvio di Nenè colpisce la mano di Vidal permettendo a Matri da due passi di fulminare Agazzi. Vittoria bianconera ormai in tasca e appena prima del triplice fischio Giovinco con un diagonale scavalca il portiere sardo con Vucinic che sulla linea accompagna la sfera in rete. Finisce cosi 3-1 e adesso arrivano le sospirate vacanze per le due squadre. Bianconeri che già pensano al mercato che potrebbe regalare un paio di difensori e un attaccante, ma forse non Drogba. Cagliari che invece perde quota in classifica con il presidente Cellino che a fine gara è un fiume in piena per la solita storia dell’Is Arenas.
Le pagelle di Cagliari-Juventus
Agazzi 7,5: Un felino. Vola da una parte all’altra, para di tutto e di più. Ma deve capitolare anche lui davanti a Matri.
Astori 5: Finchè è in campo non fa male ma dimostra tanto, troppo nervosismo e il suo rosso agevola il successo bianconero.
Nainggolan 6,5: Grande prova in mezzo al campo, tanta qualità e quantità. Furbo nello spingere Asamoah in occasione del fallo da rigore non concesso alla Juve.
Vidal 5: Serata non per il cileno. Causa un rigore, ne sbaglia un altro, sempre impreciso. Si rifarà.
Asamoah 7: Nel primo tempo è l’unico a spingere. Nella ripresa va vicinissimo al gol che prima una spinta di Nainggolan poi Agazzi gli negano.
Matri 7,5: Rapace. Si fa trovare pronto in area piccola e castiga ancora una volta la sua ex squadra. Chissà se avrà fatto ricredere la Juve riguardo ad una sua eventuale cessione a gennaio.Il tabellino di Cagliari-Juventus
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 7,5; Pisano 6, Ariaudo 6, Astori 5, Murru 6 (8′ st Perico 5,5); Dessena 6, Nainggolan 6,5, Ekdal 6,5; Thiago Ribeiro 6; Sau 6 (22′ st Del Fabro 5), Pinilla 6 (31′ st Nené sv). In panchina: Avramov, Rossettini, Avelar, Casarini,Ceppelini, Cossu. Allenatori: Lopez-Pulga 6.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Caceres 5,5 (17′ st Padoin 5,5), Bonucci 6,5, Barzagli 6; Lichtsteiner 5,5 (27′ st Vucinic 6,5), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 7; Quagliarella 5 (15′ st Matri 7,5), Giovinco 6,5. In panchina: Storari, Rubinho, Marrone, Isla, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. Allenatore: Conte 7 -
Buffon punta in alto: “Vogliamo il primo posto”
Il giorno della verità è arrivato per la Juventus, che questa sera affronterà gli ucraini dello Shakhtar Donetsk per giocarsi la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League. E’ già tempo di verdetti importanti e, dunque, era inevitabile che a parlare fosse l’uomo di maggiore esperienza internazionale, il capitano Gigi Buffon che, come di consueto, ha analizzato la situazione con grande lucidità ed acume, individuando i temi fondamentali della gara, ed i pericoli in agguato.
Per l’occasione Gigi Buffon ripropone un’affermazione che aveva già rimarcato dopo la prima gara di Champions disputata quest’anno, a Stamford Bridge contro il Chelsea, quando la Juventus conquistò un buon pareggio per 2-2: allora, Buffon dichiarò che “questa Juve può giocarsela con tutti” proponendo un auspicio che oggi è divenuto certezza, soprattutto dopo l’importante vittoria ottenuta contro i campioni d’Europa in carica del Chelsea nella gara disputata a Torino, dando l’impressione che “la Juve è tornata ad essere competitiva anche a livello europeo” .
Il potenziale, dunque, è di sicuro notevole ma ora quel che occorre è l’ultimo passo – e per definizione il più importante – verso il primo traguardo stagionale: questa sera contro l’ostica squadra di Mircea Lucescu la Juventus dovrà centrare almeno il pareggio per avere la matematica certezza del passaggio del girone, insieme al già qualificato Shakhtar: in caso di pari, dunque, la Juventus sarebbe seconda e gli ucraini primi; in caso di vittoria bianconera, invece, la situazione sarebbe opposta, con la Juventus a guidare il gruppo e gli ucraini secondi. In apparenza, dunque, gli ucraini potrebbero sembrare più rilassati avendo già in tasca il passaggio agli ottavi ma, come ha ricordato lo stesso Lucescu, non si faranno sconti: per questo motivo secondo Buffon non è il caso di riproporre quella frase che fece scalpore quando lui stesso, con grande sincerità, la pronunciò per spiegare un “costume” consolidato nel mondo del calcio: “meglio due feriti che un morto? Non ci sono i requisiti perchè una squadra è qualificata e l’altra no”.
Pertanto, considerando le insidie della gara e la forza dell’avversario che potrà giocare con maggiore serenità e meno pressioni, Gigi Buffon sottolinea il rischio principale del match, ossia “il terzo risultato, quello che non ci piacerebbe”. Per questo motivo, per evitare rischi che comprometterebbero ciò che di buono è stato fatto finora, la squadra dovrà dare il massimo, anche perchè se si riuscisse a centrare il risultato pieno, i bianconeri arriverebbero al primo posto nel girone che, secondo Gigi Buffon, potrebbe essere un “particolare” importante da considerare perchè “c’è differenza tra chi arriva primo e chi secondo visto chi si va ad affrontare agli ottavi”, sottolineando l’importanza di evitare di incontrare subito delle “potenziali vincitrici”. Proiettandosi al futuro prossimo della competizione, augurandosi di essere “in gioco”, il numero uno bianconero si sbilancia su quello che, finora, era un discorso quasi tabù, ossia la vittoria finale: “ci sono 3-4 squadre più forti di noi, ma sognare non costa nulla”.
La concentrazione e l’attenzione, pertanto, dovranno essere massime questa sera, così come conferma Angelo Alessio (alla sua ultima presenza da primo allenatore in panchina considerando che il 9 Dicembre rientrerà Antonio Conte, ndr) proiettato sul raggiungimento dell’obiettivo-qualificazione, con l’auspicio di smentire le parole di Lucescu che, nei giorni scorsi, aveva sminuito il gioco bianconero definendolo “prevedibile e ripetitivo”.
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Buffon: “Rigore non è alibi, abbiamo giocato male”
Un campione si riconosce dai dettagli che lo possono elevare al di sopra della banalità e della violenza verbale delle dichiarazioni post-partita, quando a seguito di una sconfitta si cerca di appigliarsi ad ogni motivazione che possa giustificarla, addolcirla, ridimensionarla. Un campione, ed un capitano, non si nasconde dietro le parole, ma affronta le situazioni con analisi sincere, anche per rispetto nei confronti dei tifosi, che hanno appena assistito ad una prova a dir poco inadeguata da parte della squadra. Il campione, in tal caso, è Gigi Buffon, protagonista nel post gara di Milan-Juventus di un intervento ai microfoni di Sky, analizzando a caldo ma con estrema lucidità la sconfitta della Juventus, senza cercare l’ombra di un alibi, con assoluta onestà intellettuale.
Non è una novità, certo, considerando che il portierone si è sempre distinto per tali caratteristiche, ma è un aspetto sempre lodevole soprattutto considerando il livello dialettico su cui si basano solitamente tali commenti e tali dichiarazioni, in cui ognuno cerca di adoperare le solite frasi preconfezionate utilizzandole ad arte in un collage di luoghi comuni, spesso finalizzati a dribblare i problemi, a concentrare l’attenzione sugli errori altrui per non dover ammettere i propri.
Dopo il rigore concesso dal direttore di gara Rizzoli per il fallo di “ascella” di Mauricio Isla – ed a tal proposito, sempre nel post-partita, Adriano Galliani chiedeva l’intervento del Dottor House per capire se l’ascella fosse o meno parte del braccio – Buffon esprime in maniera diretta il suo giudizio sul fatto che l’intervento del numero 33 bianconero non fosse da punire con il penalty, sottolineando subito dopo che “la Juventus non ha perso per quel rigore”. Il numero uno bianconero, infatti, ha motivato la sua osservazione alludendo al fatto che la squadra avrebbe avuto un’ora di tempo per provare a recuperare, se avesse giocato come ha dimostrato di saper fare ed, invece, “non lo abbiamo fatto”.
Secco e perentorio il commento di Buffon, dal cui viso tirato per la delusione della sconfitta trapela la volontà di lanciare un messaggio per preciso al mondo del calcio italiano, proprio per evitare che all’episodio contestato possa seguire un’infinita serie di polemiche ed “approfondimenti”, ricalcando quanto accaduto lo scorso anno con il gol annullato a Muntari (proprio nella stessa area di rigore, ndr), o le recenti infuocate contestazioni dell’Inter per il gol in fuorigioco realizzato dalla Juventus nello scontro diretto dello Juventus Stadium.
Il concetto da esprimere è semplice: non è giusto cercare degli alibi, soprattutto di fronte ad una sconfitta che la squadra non ha saputo evitare sul campo; è giusto, invece, riflettere sulle cause del secondo stop in campionato, analizzare le ragioni delle difficoltà, fisiche o psicologiche che siano. Sarà stato colpa della gara di Champions League di martedì scorso contro il Chelsea che ha assorbito energie e concentrazione? Sarà un momento in cui la fatidica “fame” predicata da Conte è stata parzialmente saziata da qualcos’altro? Non è ancora dato saperlo, ma quel che è certo – secondo lo stesso Buffon – è che “abbiamo fatto una pessima partita, e dopo una lunga serie di risultati positivi siamo un po’ sottotono, non abbiamo avuto il giusto atteggiamento e dobbiamo lavorarci“.
Parole degne di un numero uno, in tutti i sensi, dal quale l’intero movimento calcistico ha molto da imparare: touchè.
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La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”
Fantastica iniziativa quella della Juventus che per l’occasione decide di vestirsi in maschera cogliendo al balzo l’arrivo di Halloween e ripetendo quanto fatto lo scorso anno quasi fosse diventato un atto scaramantico: sul sito ufficiale della squadra è apparsa nella giornata di lunedì una fotogallery chiamata “Happy Halloween II” che racchiude i giocatori in versione horror: il titolo non poteva essere più azzeccato e, per farsi ancora più nemici il tutto è racchiuso nella scritta “Una Juventus mostruosa… Continuiamo a far paura!”.
Si parte con in copertina proprio il meno atteso: un Antonio Conte vestito da “Conte Dracula”, con tanto di canini affilati e mantello. Si passa poi ad Andrea Pirlo quasi irriconoscibile nelle vesta di Joker; Gianluigi Buffon è uno dei più azzeccati nei panni di Freddy Krueger con cappello in testa, guanto di rasoi in una mano e pallone ben saldo nell’altra. Nicklas Bendtner per l’occasione diventa Frankenstein mentre Arturo Vidal è imprigionato in una barella in versione Hannibal Lecter. Kwadwo Asamoah ricopre il ruolo di Blade, Claudio Marchisio quello di Jonathan Kramer, pazzoide protagonista di Saw, Leonardo Bonucci quello di Jason e Paul Pogba quello del mito di guerre stellari Darth Maul. Si arriva poi a Lucio, inserito nella gallery horror come Terminator, Stephan Lichtsteiner ne “La Mummia”, Sebastian Giovinco nei panni di Hellraiser ed infine Mirko Vucinic perfettamente inserito nel corpo di Benjamin Barker, diabolico parrucchiere di Fleet Street.
Un modo simpatico per far capire che in ogni caso la squadra che comanda in questo campionato è ancora quella di Torino, nonostante tutto e tutti e soprattutto per scacciare ogni tipo di polemica che in questi giorni si era alzata nei confronti della Juventus. Tutto pronto dunque in casa bianconera che proprio questa sera, affronterà il Bologna per la decima giornata di andata della nuova stagione sperando che l’aver riproposto la gallery horror possa portargli fortuna anche sul campo.
LA GALLERY COMPLETA:
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Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista
Nella lista dei calciatori in corsa per la conquista del Pallone d’Oro 2012, pubblicata oggi dal quotidiano France Football, appaiono anche i nomi di tre calciatori italiani: si tratta infatti dei due bianconeri Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo e soprattutto del bomber del City Mario Balotelli. Sicuramente inaspettato il nome del talento senza testa che, nonostante i tanti capricci e litigi avvenuti in questi ultimi tempi, si è conquistato un posto tra i 23 giocatori più forti del mondo.
Inutile dire che la maggior parte dei calciatori è di nazionalità spagnola e specificatamente indossano la maglia del Real Madrid e del Barcellona: solamente loro infatti occupano undici posti dei ventitre disponibili. Per la prima volta inoltre tra i candidati vi è un giocatore che milita nel campionato cinese: si tratta ovviamente di Didier Drogba, attaccante in forza allo Shanghai Shenhua.
Sicuramente per tutti gli atleti inseriti nella lista è un grande onore ma le scommesse vedono come favoriti alla vittoria finale i soliti Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, veri e propri talenti della natura che stanno continuando a stupire partita dopo partita.
Ecco dunque la lista completa:
Sergio Aguero (Manchester City – Argentina)
Mario Balotelli (Manchester City – Italia)
Karim Benzema (Real Madrid – Francia)
Gianluigi Buffon (Juventus – Italia)
Sergio Busquets (FC Barcellona – Spagna)
Iker Casillas (Real Madrid – Spagna)
Didier Drogba (Chelsea e Shanghai Shenhua – Costa d’Avorio)
Radamel Falcao (Atletico Madrid – Colombia)
Zlatan Ibrahimovic (Milan e PSG – Svezia)
Andrés Iniesta (FC Barcellona- Spagna)
Lionel Messi (FC Barcellona – Argetina)
Manuel Neuer (Bayern Monaco – Germania)
Neymar (Santos – Brasile)
Mesut Özil (Real Madrid – Germania)
Gerard Piqué (FC Barcellona – Spagna)
Andrea Pirlo (Juventus – Italia)
Sergio Ramos (Real Madrid – Spagna)
Cristiano Ronaldo (Real Madrid – Portogallo)
Wayne Rooney (Manchester United – Inghilterra)
Yaya Toure (Manchester City – Costa d’Avorio)
Robin van Persie (Arsenal e Manchester United – Olanda)
Xabi Alonso (Real Madrid – Spagna)
Xavi Hernandez (FC Barcellona – Spagna)Nello stesso articolo è stato poi riportata la lista dei candidati per la nomina di miglior allenatore: tra i dieci vi sono gli italiani Roberto Di Matteo, Roberto Mancini e Cesare Prandelli.
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Vucinic salva la Juve in Danimarca. La strada in Champions si fa in salita
Se in Italia le 47 gare di imbattibilità rappresentano un dato di cui vantarsi, in Europa le nona gara di fila senza sconfitte ha fatto dannare tutti i tifosi della Juventus. E sì perché anche contro il modesto Nordsjaelland è arrivato il nono pareggio di fila, il terzo di questo girone di Champions League che alla vigilia sembrava alla portata dei bianconeri ma che settimana dopo settimana sembra essere sempre più difficile.
Un pareggio per 1-1 quello di Copenaghen arrivato all’ultimo grazie ad un guizzo di Vucinic in un match probabilmente sottovalutato dalla squadra bianconera chiamata all’impresa nel girone di ritorno. Per avere la certezza del passaggio del turno infatti bisognerà vincere le due gare interne contro Nordsjaelland e Chelsea e pareggiare a Donetsk. Viceversa, molto probabilmente, si rischia di finire, nella migliore delle ipotesi, in Europa League. Un’eventualità che dunque dipende solo dai bianconeri che hanno evidenziato le solite lacune offensive: la mole di gioco creata non viene concretizzata e ciò si ripercuote negativamente su tutto l’impianto di gioco.
Non ci sono sorprese nei due undici della vigilia, con Alessio che deve fare a meno di Asamoah, Lichtsteiner e Pepe e che lancia Lucio, Isla e De Ceglie titolari. Vucinic parte dalla panchina e lascia spazio a Matri. La Juventus comincia a giochicchiare ma senza provare mai a concludere seriamente a rete. Ci prova Giovinco, lanciato come al solito da Pirlo, a sorprendere il portiere avversario ma prima si fa anticipare da un difensore al momento del tiro e poi conclude ma non centra la porta da posizione defilata. Nel mezzo un dubbio intervento fuori area di Buffon tra braccio e petto. L’arbitro lascia correre.
Ci prova anche Matri, ma non riesce ad andare a segno. Ed è proprio il centravanti ex Cagliari a creare la prima chance della ripresa con un bel colpo di testa che però trova prontissimo alla risposta Hansen. Al 5’ arriva a sorpresa il vantaggio danese: punizione dal limite che Beckmann insacca alle spalle di Buffon. La Juve a questo punto reagisce con Giovinco che di testa su cross di De Ceglie chiama in causa Hansen. Alessio getta nella mischia Vucinic e Bendtner ma è sempre Hansen a salire in cattedra, stavolta su Vidal. A 9’ dalla fine però su preciso pallone in mezzo di Isla ecco che proprio Vucinic al volo centra il pari. I bianconeri però non riescono a fare molto altro e si accontentano del punticino.
Le pagelle di Nordsjaelland-Juventus
Hansen 7,5: Serata di grazia per il portiere dei danesi che para qualsiasi cosa abbia una forma sferica che capiti dalle sue parti. Una serata che ricorderà a lungo.
Okore 7: Grande prova in mezzo alla difesa per lui, anche se prima dell’ingresso di Vucinic non è che ci sia tanto da fare.
Beckmann 7: Disegna una bella parabola e si toglie la soddisfazione di mettere a segno il primo gol in Champions della sua squadra.
Isla 5,5: Mette in mezzo il pallone del pareggio, è vero, ma sbaglia cross a più non posso. Ok che arriva da un lungo infortunio, ma ancora non ha azzeccato una partita.
Matri 5: In Europa dimostra ancora di avere grossi limiti. Prova in qualche modo a farsi pericoloso, ma dovrebbe fare molto di più.
Vucinic 7: Anche a mezzo servizio è l’unico che può rompere gli equilibri delle difese avversarie nel reparto offensivo dei bianconeri.Il tabellino di Nordsjaelland-Juventus:
NORDSJAELLAND (4-2-3-1): Hansen 7,5; Parkhurst 6, Okore 7, Runje 7, Mtiliga 6,5; Adu 6, Stokholm 6,5; Lorentzen 6 (42′ st Christiansen sv), Laudrup 6 (25′ st Christensen sv), John 6; Beckmann 7 (22′ st Nordstrand sv). In panchina: Villadsen, Gundelach, Ticinovic, Petry. Allenatore: Hjulmand 6,5.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5,5; Lucio 5,5 (31′ st Bendtner sv), Bonucci 6,5, Chiellini 5,5; Isla 5,5, Vidal 5,5 (38′ st Giaccherini sv), Pirlo 6, Marchisio 5,5, De Ceglie 6; Matri 5 (22′ st Vucinic 7), Giovinco 6.In panchina: Storari, Caceres, Marrone, Pogba. Allenatore: Alessio 5.Le immagini di Nordsjaelland-Juventus
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