Tag: Gianluigi Buffon

  • Buffon tranquillizza i tifosi: “La Juventus è la mia priorità”

    In questi giorni concitati e culminati con l’insediamento della nuova dirigenza e del nuovo tecnico, Gigi Buffon fa eco alle dichiarazioni rilasciate dal suo procuratore Silvano Martina,che aveva smentito un trasferimento del portierone della Juventus in estate (in Inghilterra ndr), e sembra giurare amore eterno alla Vecchia Signora:

    • La priorità è stata, è e sarà sempre la Juve, nessuno può mettere in dubbio il mio amore per questa squadra. Non ho mai detto addio a nessuno e non ho mai creato un caso. Io parlo sinceramente se poi qualcuno deve creare dei casi non mi farà piacere. Non mi fate sbilanciare, perchè non ho nessun tipo di contatto con nessun altra squadra. Non ho mai sentito di Arsenal e degli altri club.
      Il presente è la Juve, vediamo di lavorare per creare un futuro migliore. Il duo Marotta – Del Neri è una buona base per cercare di ripartire nel migliore dei modi dopo un’annata che non è stata foriera di molte gioie. Quando ci vedremo
      – (con Marotta ndr) – parleremo, non credo che ci sia alcun tipo di problema. Tutti abbiamo voglia di vincere dopo tre anni di purgatorio. Società, giocatori e tifosi: con questa maglia è un obbligo.
      Del Neri ha un curriculum di tutto rispetto. E’ un allenatore molto pratico e coerente che ha dato un’identità precisa e un buon gioco alle sue squadre. Ho un giudizio molto positivo, è una persona molto pratica che pensa al sodo e non fa proclami
      “.
  • Buffon e Totti tra i 10 giocatori candidati per il Golden Foot

    Ci sono anche due italiani tra i dieci papabili chiamati a succedere a Ronaldinho nell’albo d’oro della Golden Foot e lasciare la propria impronte Champions Promenade, la ‘Walk of Fame’ del calcio mondiale. E’ un grosso riconoscimento alla carriera per Francesco Totti e Gigi Buffon. I nomi sono stati scelti da 50 giornalisti in rappresentanza di media sportivi di tutto il mondo. A decretare il vincitore saranno invece gli appassionati che potranno votare sul sito dal prossimo 8 ottobre.

    La top ten oltre ai due italiani vede la presenza di David Beckham (Inghilterra), Didier Drogba (Costa d’Avorio), Samuel Eto’o (Camerun), Steven Gerrard (Inghilterra), Ryan Giggs (Galles), Carles Puyol (Spagna), Raúl González Blanco (Spagna) e Clarence Seedorf (Olanda).

  • Del Neri riparte da Buffon. L’agente: “Gigi resta alla Juventus”

    Archiviato il campionato sabato sera con la sconfitta di San Siro contro il Milan, alla Juventus si sono aperti ufficialmente i lavori per una pronta ricostruzione dopo il fallimento di quest’anno. Nuovo organigramma dirigenziale con Andrea Agnelli presidente, Marotta direttore generale e Paratici direttore sportivo, via Bettega e Secco mentre per la panchina è stato scelto dal dg in persona Del Neri, compagno di viaggio nel corso dell’ultima e fortunata stagione alla Sampdoria.

    Definiti i vertici e il tecnico, nei prossimi giorni si passerà a lavorare inevitabilmente sul modellamento della rosa da mettere a disposizione di Del Neri che sembra già avere le idee chiare su chi fare affidamento. Il tecnico ha rilasciato un’intervista questa mattina in cui si augurava la permanenza di Buffon, uomo immagine della Juventus insieme a Del Piero.
    E, coincidenza, proprio questa mattina ha parlato anche il procuratore del portiere bianconero, Silvano Martina, spegnendo le voci su un suo possibile traferimento in questa finestra di mercato:

    Non so più cosa dire di Buffon perché sembra l’unico giocatore della Juve che debba andare via. Vista l’insistenza con cui si continua a parlare di lui, voglio ricordare che Buffon ha un contratto con la Juve e che il prossimo anno giocherà con la Juve. Lui alla domanda dove vorresti andare, posta in maniera ipotetica, ha sempre detto che privilegerebbe l’Inghilterra, ma non c’è niente di più. Inoltre anche sabato non ha mai detto che sarebbe andato via, le sue parole sono state male interpretate. Del Neri è un uomo intelligente e sa che può puntare su Buffon“.

    Ora la palla passa alla società che ha vacillato seriamente davanti alle offerte del Manchester City ma il discorso con il club allenato da Roberto Mancini è stato congelato per consentire alla nuova dirigenza di avere il tempo di insediarsi e cominciare a lavorare per il nuovo corso. Se ne parlerà più in la.

  • Leonardo si congeda con una vittoria. Il Milan passeggia sulla Juve

    Leonardo si congeda con una vittoria. Il Milan passeggia sulla Juve

    Leonardo saluta San Siro nel migliore dei modi festeggiando l’ultima sulla panchina del Milan con una vittoria sulla Juventus con il medesimo risultato dell’andata, 3-0. Un addio dolce quello dell’ormai ex allenatore rossonero con i tifosi che hanno intonato cori in suo onore per tutta la durata della partita, segno del grande affetto (reciproco) del pubblico milanista verso il tecnico, e contestato invece apertamente la società.
    Ma Leonardo non è stato l’unico a congedarsi: stasera è terminata anche l’avventura di Zaccheroni sulla panchina della Juventus. Un addio diverso dal brasiliano, i bianconeri concludono una stagione iniziata male e finita nel peggior modo possibile con la mancata qualificazione alla Champions League, il settimo posto in classifica eguagliando il record negativo di sconfitte (15) e di gol subiti in campionato (56) terminando la stagione 2009-2010 addirittura con una differenza reti negativa (-1). Un fallimento enorme e senza precedenti.

    La partita, con entrambe le squadre senza stimoli campionato, ha poco da raccontare. Il ritmo è elevato, le squadre lasciano ampi spazi agli avversari e il pubblico di San Siro si diverte soprattutto nel vedere la propria squadra infilare, come se fosse burro, la retroguardia bianconera. Al 14′ è già vantaggio rossonero con il primo gol in campionato di Antonini lanciato in profondità da Seedorf che beffa, con la complicità di Cannavaro che devia leggermente la sua conclusione, Buffon. Passano altrettanti minuti e Ronaldinho raddoppia: errore in disimpegno di Grosso con il fantasista che trafigge il numero uno bianconero per la seconda volta. Alla mezz’ora dunque il Milan si trova già con due reti di vantaggio.
    La reazione della Juventus è sterile e tutta in una conclusione di Del Piero da distanza siderale che impegna Dida. Iaquinta deve lottare con un Thiago Silva in serata stellare che non gli concede un attimo di respiro, la fantasia del centrocampo è affidata ai piedi buoni di Candreva (Diego come Felipe Melo in tribuna) che però non trova collaborazione nei compagni di squadra.

    Secondo tempo che riprende senza Buffon, sostituito da Manninger, e Salihamidzic, al suo posto Camoranesi. La Juventus però continua a non pungere li davanti anche se qualcosa il Milan la concede, soprattutto a Del Piero che in un paio di occasioni non trova il guizzo giusto.
    Al 66′ il tris di Ronaldinho: doppietta personale per lui con un destro rasoterra nell’angolino più lontano da Manninger, un colpo da biliardo; ma la marcatura su di lui di Poulsen fa venire i brividi.
    Il finale è riservato alle passerelle rossonore: ad aprire è Favalli, in scadenza di contratto che non gli verrà rinnovato, poi è la volta di Ronaldinho, salutato dai compagni quasi come se si trattasse di un addio, prendersi la standing ovation di San Siro, la stessa riservata a Nesta entrato al proprio al posto del brasiliano, poi a 5 minuti dal termine finisce anche l’era Dida dopo 7 lunghi anni di militanza in rossonero e dopo aver conquistato da protagonista 1 scudetto, 2 Champions League, 1 Mondiale per Club, 2 Supercoppe Europee, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa italiana. Al fischio finale tocca a lui, Leonardo, salutato con l’ovazione di tutto San Siro; per lui si spalancano le porte della nazionale brasiliana.
    Archiviato questo campionato, sia per Milan che Juventus è giunta già ora di voltare pagina: Tassotti e Galli si vestiranno quasi certamente di rossonero, Del Neri potrebbe emularli indossando però il bianconero.

    Il tabellino
    MILAN – JUVENTUS 3-0
    14′ Antonini, 28′ Ronaldinho, 66′ Ronaldinho
    MILAN (4-2-1-3): Dida (87′ Abbiati); Zambrotta, Thiago Silva, Favalli (61′ Nesta), Antonini; Gattuso, Pirlo; Seedorf; Pato, Borriello, Ronaldinho (70′ F. Inzaghi).
    A disposizione: Abate, Jankulovski, Mancini, Huntelaar.
    Allenatore: Leonardo
    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon (46′ Manninger); Zebina (76′ Caceres), F. Cannavaro, Chiellini, Grosso; Salihamidzic (46′ Camoranesi), Poulsen, Marchisio; Candreva; Iaquinta, Del Piero.
    A disposizione: Legrottaglie, Paolucci, Amauri, Trezeguet.
    Allenatore: Zaccheroni
    Arbitro: Trefoloni
    Ammoniti: Gattuso (M), Cannavaro (J), Grosso (J), Ronaldinho (M)

  • Buffon verso la Premier, la Juve punta Di Maria

    Buffon verso la Premier, la Juve punta Di Maria

    Le parole di Gigi Buffon hanno il sapore dell’addio. Il portierone bianconero partirà a fine stagione alla ricerca di nuove avventure e la destinazione ideale sembra esser la Premier League dove pare avere parecchi estimatori. La scelta migliore e suggestiva sembra esser il Manchester United dove Alex Ferguson ha l’esigenza di trovare un sostituto all’altezza di Ven der Sar ma anche il City di Mancini sembra poter avanzare un offerta interessante.

    Intanto il 10 maggio sarà ufficiale il passaggio di consegne tra Blanc e Andrea Agnelli e per suggellare il momento non è escluso la presentazione di qualche altro componente dello staff tecnico. La squadra sembra fatta, anche se è stato posto un ultimatum a Benitez, non ci dovrebbero esser problemi invece per Marotta, Nedved e Paratici.

    Sul fronte mercato arrivano voci di una proposta interessante per il funambolico argentino Angel Di Maria. La stella del Benfica arriverebbe in bianconero in cambio di Tiago e un compenso economico superiore ai 25 milioni di euro.

  • Juventus: nuova dirigenza, un budget di 80 milioni e il ritorno di Nedved

    Juventus: nuova dirigenza, un budget di 80 milioni e il ritorno di Nedved

    Una rivoluzione in casa Juventus per riscattare una stagione caratterizzata da ombre più che luci era necessaria ed è solo all’inizio: troppo mortificante il sesto posto in classifica a -19 dall’Inter capolista, a 6 punti dalla qualificazione in Champions a sole tre giornate dalla fine, un cammino in Europa disastroso e figuracce su tutti i campi d’Italia e non solo che rischia di infangare in modo indelebile la storia gloriosa della Vecchia Signora.
    La ricostruzione doveva partire necessariamente dai vertici societari: l’altro ieri John Elkann, maggior azionista nonchè presidente Exor e Fiat che detiene il 60% della Juventus, ha affidato al cugino Andrea Agnelli la presidenza del club bianconero che verrà investito ufficialmente dalla carica al prossimo consiglio di amministrazione in programma a fine stagione. E’ evidente che la strategia della famiglia (Agnelli – Elkann ndr) è stata quella di tornare in prima linea per assicuare un futuro più roseo dopo le vicissitudini e, ripetiamo, le mortificazioni di questa annata “maledetta”.

    Scelto il presidente del nuovo corso, l’altro obiettivo è quello di dotare l’organigramma del club di una persona che conosca bene il calcio, in grado di gestire, di fare da collante tra società e giocatori e fare da parafulmine quando occorre, in pratica il ruolo che per tanto tempo è stato di Luciano Moggi: il nuovo direttore generale sarà con ogni probabilità Beppe Marotta, attuale ad della Sampdoria e cultore, tra le altre cose, del settore giovanile. Con l’arrivo di Marotta verrà ridimensionato il ruolo del tuttofare, con scarsissimi risultati, Jean Claude Blanc: il manager francese tornerà alle origini e si occuperà soltanto della parte economica del club, incarico che ricopriva al suo arrivo alla Juventus e svolto, peraltro, egregiamente.
    Inoltre un posto da dirigente potrebbe trovarlo anche Pavel Nedved che, secondo il suo ex procuratore Raiola, con Andrea Agnelli presidente è molto probabile. Il giocatore ceco, ritiratosi alla fine della scorsa stagione, aveva avuto dei dissidi con l’attuale dirigenza che lo aveva costretto a dare l’addio alla Juventus e al calcio giocato; con il giovane Agnelli al timone di comando le cose potrebbero cambiare radicalmente ed accettare così un incarico in società o nel settore giovanile. Comunque sia sarà un gradito ritorno, un idolo per i tifosi bianconeri che non lo hanno mai dimenticato.

    Chiusa la parentesi dedicata alla dirigenza, passiamo alle questioni tecniche: è inutile continuare a nascondersi dietro un dito con smentite varie e scelte rimandate a fine stagione; il nuovo allenatore sarà Rafael Benitez, si attende soltanto la fine della stagione per darne l’ufficialità (qualcuno dice che abbia già firmato addirittura un pre-contratto). Molti considerano la scelta di Benitez, grande motivatore, come quella giusta per riportare la Juventus agli antichi splendori, lavorando prima sulla testa dei giocatori e poi sulle gambe.
    Il tecnico spagnolo, però, ha richiesto enormi sacrifici economici per spostarsi da Liverpool, che lo lascerà partire senza problemi per sbarazzarsi di un ingaggio pesante e contenere la crisi finanziaria che sta attraversando al momento il club del Merseyside. Elkann gli ha garantito i 4 milioni di euro di ingaggio annui, più bonus e premi, per le prossime 3 stagioni (esattamente quello che percepiva nel club inglese), il ruolo di manager all’inglese con pieni poteri decisionali per quanto riguarda il calciomercato ma, cosa più importante, il consistente investimento triennale di 200 milioni di euro, vale a dire un budget per questa stagione di 80 milioni, che potrà spendere a suo piacimento.

    Obiettivi principali del tecnico sono Fernando Torres (più un sogno che realtà) e Edin Dzeko: l’attaccante spagnolo ha già dichiarato di voler lasciare la Premier League per giocare in un altro campionato (una coincidenza?) ma l’elevato costo del cartellino (il Liverpool non lo venderà per meno di 60 milioni di euro) ne pregiudicano una possibile trattativa. A meno che non si ceda qualche giocatore illustre (Buffon, Felipe Melo, Diego, Amauri su tutti) per racimolare qualche milioncino in più e arrotondare gli 80 messi a disposizione dalla società. Torres è il pupillo di Benitez ma nonostante tutto sarà difficile portarlo con se a Torino. Ed è per questo che Rafa vorrebbe puntare su Dzeko: l’attaccante bosniaco, che è stato ad un passo dall’indossare la maglia del Milan ma seguito anche con attenzione dagli uomini di mercato bianconeri, sembra essere l’alternativa adatta a Torres. Il Wolfsburg chiede 30-35 milioni, l’affare può andare in porto. Occhi puntati anche su Pazzini e Gilardino, anche loro nelle mire del nuovo tecnico e di Marotta.
    Da Liverpool arriveranno sicuramente Dirk Kuyt e Javier Mascherano: per l’attaccante olandese, ottimo per il gioco di Benitez in cui è capace di ricoprire vari ruoli dalla prima punta all’esterno offensivo, ci vorranno non più di una decina di milioni; per il centrocampista argentino anche meno. L’arrivo dei due giocatori porterà alle cessioni sicure di Trezeguet e Camoranesi oltre quella di Sissoko, arrivato alla Juventus proprio dal Liverpool per la difficile convivenza con Benitez. Negli ultimi giorni si è parlato anche di un ritorno di fiamma per Aquilani (per lui l’investimento però si aggirà sui 20 milioni).
    Capitolo difensori. La retroguardia bianconera è da svecchiare: Legrottaglie, Cannavaro, Zebina, Grosso sono sul viale del tramonto mentre Grygera e De Ceglie non offrono molte garanzie. Gli unici sicuri del posto in squadra e su cui Benitez ha intenzione di rifondare la difesa sono Chiellini e Caceres che verrà riscattato per 7 milioni dal Barcellona e che presumibilmente verranno affiancati da Kjaer, ormai la trattativa con il Palermo è in fase avanzata e potrebbe chiudersi con esito positivo. Costo dell’operazione 15 milioni ma le pretese rosanero potrebbero abbassarsi se i bianconeri inseriranno qualche buon giovane di prospettiva nella trattativa. Ma non c’è solo il danese: Mexes continua ad interessare considerando anche che Ranieri nella Roma gli preferisce Burdisso nel suo ruolo; difficile però che arrivino entrambi. Infine per le corsie laterali si fanno i nomi di Rafinha dello Schalke, di Bale del Tottenham, di Evra del Manchester United, di Kolarov della Lazio e di Aogo dell’Amburgo sulle cui tracce c’è anche il Milan.

  • La Juventus non molla la Champions, 3-0 al Bari. Doppietta di Iaquinta

    La Juventus non molla la Champions, 3-0 al Bari. Doppietta di Iaquinta

    Una buona Juve porta a casa un prezioso successo che al momento non la esclude dalla corsa al quarto posto che vale la qualificazione in Champions League. All’Olimpico di Torino i bianconeri battono 3-0 il Bari con reti arrivate tutte nella ripresa e con l’ingresso di Iaquinta, autore di una doppietta, nella ripresa che ha dato lo scossone definitivo al match. L’altra marcatura bianconera è firmata
    Alessandro Del Piero direttamente su calcio di rigore.

    Primo tempo piuttosto confusionario con la Juve che cerca di spingere e di tenere schiacciati i pugliesi nella propria metà campo, ma con quest’ultimi che ripartono velocemente creando nei primi 45′ due occasioni pericolose e sempre con l’ungherese Koman che di testa e di piede impegna Buffon. I bianconeri sono troppo impacciati negli ultimi 20 metri e non crea particolari pericoli alla porta difesa da Gillet. Il nervosismo rischia di prendere il sopravvento tra gli uomini di Zaccheroni con Camoranesi che rischia il cartellino rosso per aver dato una spallata al guardalinee e che avrebbe complicato e non poco l’andamento della gara.

    Nella ripresa, con l’ingresso in campo di Iaquinta per lo spento Amauri, si vede un’altra Juve: l’attaccante calabrese porta subito in vantaggio i bianconeri dribblando Gillet e depositando in rete di sinistro, poco prima del gol Del Piero aveva preso da due passi la traversa di testa, poi Diego si vede annullare, giustamente, un gol per fuorigioco. Si arriva al minuto 69′ quando su azione di contropiede Iaquinta, che poteva servire Del Piero da solo in mezzo all’area, sceglie l’opzione Diego che viene atterrato in area: calcio di rigore e il capitano bianconero che fa 2-0 e ottavo gol in stagione. La partita è chiusa anche per l’atteggiamento rinunciatario del Bari che subisce la terza rete ancora per mano di Iaquinta su assist di Candreva. Prima del fischio finale c’è il tempo per Zebina di esaltare le doti di Buffon con un tentativo, involontario, di autorete.

    La Juventus così rimane in corsa per il quarto posto a -4 dal Palermo e -3 dalla Sampdoria che stasera, nel posticipo contro la Roma, può però allungare. Ai bianconeri non resta che tifare Ranieri per avere qualche speranza in più di agguantare la qualificazione, comunque difficile, in Champions.

    Il tabellino
    JUVENTUS – BARI 3-0
    53′ Iaquinta, 69′ rig Del Piero, 86′ Iaquinta
    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Zebina, Cannavaro, Chiellini, De Ceglie; Camoranesi (46′ Candreva), Poulsen, Marchisio (78′ Salihamidzic); Diego; Del Piero, Amauri (46′ Iaquinta).
    A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Grosso, Marrone.
    Allenatore: Zaccheroni
    BARI (4-4-2): Gillet; Belmonte, Stellini, Bonucci, Masiello; Alvarez (71′ Gosztonyi), Almiron, Donati, Koman (63′ Rivas); Barreto, Castillo (55′ Meggiorini).
    A disposizione: Padelli, Diamoutene, Parisi, De Vezze.
    Allenatore: Ventura
    Arbitro: Gervasoni
    Ammoniti: Almiron, Meggiorini, Gillet (B), Camoranesi (J)
    Espulsi: –

  • Buffon – Juventus, addio a fine stagione?

    Tira aria di divorzio tra Gigi Buffon e la Juventus. Al termine della gara persa contro l’Inter, il portiere bianconero ha fatto intendere che il suo futuro a Torino non è più certo come sembra:

    Il fatto che io resti o meno non dipende dal piazzamento della squadra. Venti giorni fa la società ha fatto un comunicato, e lì c’è scritto il mio futuro. Basta leggere tra le righe“.

    Il comunicato in questione riferiva, tra le altre cose, che la permanenza di Buffon non era in discussione ma si capiva che nel caso fosse arrivata un’offerta vantaggiosa per il numero uno si sarebbe valutata con molta attenzione. Manchester City e Manchester United hanno fatto già sapere di essere interessate all’acquisto, bisogna vedere se entrambe siano disposte a pagare una cifra importante per il suo cartellino che non viene valutato meno di 35 milioni di euro.
    Il dopo Buffon alla Juventus si chiama Lloris, il giovane portiere del Lione che sta facendo più che bene in questa stagione. Bisognerà capire però quanto il presidente del club transalpino sia disposto a trattare.
    Intanto i tifosi bianconeri cominciano davvero a temere la cessione di una delle sue bandiere più gloriose.

  • Inter – Juventus 2-0. Maicon ed Eto’o riportano in vetta i nerazzurri

    Inter – Juventus 2-0. Maicon ed Eto’o riportano in vetta i nerazzurri

    L’Inter si aggiudica il derby d’Italia numero 155 battendo a San Siro la Juventus 2-0 riprendendosi la vetta della classifica, in attesa del derby della capitale di domenica. Una gara che si mette subito in discesa per i nerazzurri favoriti dall’espulsione di Sissoko per doppia ammonizione che ha lasciato con un uomo in meno i bianconeri per oltre un tempo. Decisiva le rete spettacolare di Maicon che precede il bis di Eto’o a tempo scaduto. Non ci poteva essere festeggiamento migliore per Zanetti, 500 gettoni con la maglia nerazzurra in campionato, e Mourinho alla sua 100esima presenza sulla panchina dell’Inter.

    La Juventus incassa un’altra sconfitta, la 13esima in campionato quest’anno, giocando comunque una buona gara difensiva, forse una delle migliore della stagione: Cannavaro e Chiellini tengono a bada il trio d’attacco Eto’o, Milito, Pandev fino a quando poi sono costretti ad arrendersi sul tiro da fuori area di Maicon. Impalpabile ancora una volta Diego, recuperato in extremis e gettato nella mischia da Zaccheroni dal primo minuto mentre Del Piero riesce a fare ben poco fino a quando il tecnico non decide di sostituirlo con Poulsen per sopperire all’espulsione di Sissoko e tappare il buco in mezzo al campo lasciato vuoto dal maliano.

    L’inizio di gara è della Juventus che è più determinata dell’avversario e si fa pericolosa con Iaquinta e Del Piero, in entrambe le occasioni è bravo Julio Cesar ad opporsi. Il primo tiro dell’Inter verso la porta bianconera avviene al 16′ con Thiago Motta, Buffon si distende e sventa il pericolo. Il centrocampo nerazzurro cresce pian pianino come il nervosismo, soprattutto quello juventino che prima vede i gialli di Felipe Melo e Sissoko e poi il rosso a quest’ultimo che ne condizionerà il prosieguo della gara.

    Nella ripresa, dopo una decina di minuti di assestamento, Eto’o ha sul piede giusto l’occasione del vantaggio ma arrivato nei pressi di Buffon calcia alto sulla traversa. La pressione dell’Inter si fa maggiore e Milito si mangia clamorosamente un gol già fatto a due passi dal numero uno bianconero mandando di poco a lato la sfera di testa, ci prova anche Stankovic dalla distanza ma Buffon è attento e smanaccia in calcio d’angolo. E’ il preludio al gol che arriva grazie alla magia di Maicon ad un quarto d’ora dal termine che raccoglie la sfera al limite dell’area e con un bel palleggio come solo i brasiliani sanno fare scaglia il destro imparabile per Buffon. San Siro si alza in piedi ad applaudire il gesto tecnico di Maicon.
    La Juventus è alle corde e, prima del raddoppio di Eto’o al 92′, coglie una traversa su punizione calciato da Balotelli.

    Il tabellino
    INTER – JUVENTUS 2-0
    75′ Maicon, 92′ Eto’o
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, J. Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta (46′ Stankovic); Eto’o, Sneijder (89′ Muntari), Pandev (55′ Balotelli); Milito.
    A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Materazzi, Arnautovic.
    Allenatore: Mourinho
    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Zebina, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko, Melo, Marchisio (77′ Salihamidzic); Diego; Iaquinta (72′ Amauri), Del Piero (42′ Poulsen).
    A disposizione: Manninger, Legrottaglie, De Ceglie, Camoranesi.
    Allenatore: Zaccheroni.
    Arbitro: Damato
    Ammoniti: Samuel (I), Iaquinta (J), Melo (J), Thiago Motta (I), Chiellini (J), Balotelli (I)
    Espulso: Sissoko (J)

  • Juventus : Pronta la rivoluzione. Giovani di qualità e “tagli” eccellenti.

    Juventus : Pronta la rivoluzione. Giovani di qualità e “tagli” eccellenti.

    Sembra ormai che il futuro della vecchia Signora, debba necessariamente passare attraverso un opera di ringiovanimento e di contenimento del monte ingaggi. Infatti, gli ultimi movimenti di mercato sembrano deliberare proprio questa ipotesi.

    Il contenimento del monte ingaggi, che si ricorda attualmente ammonta a 115 milioni (terzo monte dopo Inter e Milan), verrà avviato con le cessioni “illustri” ma forse neanche troppo di Trezeguet, Cannavaro, Camoranesi, Poulsen, Zebina, Grygera e Grosso. Si cercherà di trovare una sistemazione ai vari Tiago, per lui l’ Atletico Madrid è pronto a spendere non più di 6 milioni; Almiron, che verrà utilizzato come pedina di scambio per arrivare a Bonucci e Molinaro che verrà riscattato dallo Stoccarda per 3 milioni. Gli unici dell’attuale rosa ad avere ancora mercato sono Buffon, per il portierone si parte da 25 milioni con il profilarsi all’ orizzonte un derby tra le due di Manchester; Felipe Melo, flebile ma ancora presente l’ interesse dell’ Arsenal, si potrebbe chiudere per 10 milioni; Diego che dovrebbe sostituire al Bayern il partente Ribery ed infine Amauri che potrebbe trovare una buona sistemazione in Inghilterra.

    L’opera di ringiovanimento partirà con il riscatto di Caceres (22 anni) fissato a 12 milioni, ma si potrebbe chiudere a 10; Candreva (22 anni), per lui pronti 8 milioni per la metà del cartellino; Bonucci (22 anni), per lui verranno ceduti a titolo definitivo Almiron per la metà di proprietà del Bari e uno tra Criscito e Palladino per la Metà genoana; a sinistra si proverà l’ assalto a Bale (20 anni) del Totthenam, per il giovane terzino pronti 15 milioni cash oppure uno scambio con Amauri. A centrocampo vi saranno le conferme di Marchisio (24 anni) e Sissoko (25 anni), con l’ ipotesi sempre presente dell’ arrivo di Aquilani (26 anni) dal Liverpool, di Gourcuff (24 anni) che andrà a sostituire Diego e dell’acquisto, ormai imminente, del gioiellino Colombiano Rodriguez (19 anni). Operazioni, queste, che dovrebbero chiudersi con una cifra complessiva vicino ai 40/50 milioni di euro.

    L’ unico reparto ancora incerto resta quello offensivo, si dovranno valutare le condizioni di Iaquinta e di Del Piero e si proverà l’ assalto a Pazzini (26 anni) della Sampdoria, per lui pronti 20 milioni più Giovinco.