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  • Bonucci decide un Juve-Roma tra le polemiche

    Bonucci decide un Juve-Roma tra le polemiche

    Ci si aspettava spettacolo dal big match tra le due prime della classe, i gol non sono mancati, lo spettacolo forse non è stato all’altezza delle due rose ma come sempre non sono mancate le polemiche che sono state furiose ed abbondanti.

    Sulla graticola finisce l’arbitro Rocchi colpevole di aver sbagliato praticamente tutto in una gara nervosa sin dai primi minuti.

    Leonardo Bonucci
    Leonardo Bonucci

    Venendo al campo invece il protagonista numero uno è stato sicuramente Leonardo Bonucci che al minuto 86° realizza un gran gol che permette ai bianconeri di trovare il 3-2 che vale i tre punti.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri sorprende tutti ed inserisce Pirlo dal primo minuto al posto di Vidal e conferma gli altri 10 visti in campo nella sfida di Champions contro l’Atletico Madrid. 

    Garcia invece scegli Holebas sulla fascia al posto di Cole e rilancia Iturbe dal primo minuto al posto di Florenzi. 

    Si parte ed è subito la Juventus a lamentarsi al 10° per un contatto tra Marchisio ed Holebas, i bianconeri chiedono il rigore Rocchi non lo concede. Il nervosismo nella gara cresce ed aumenta quando al 27° per un tocco di mano di Maicon, in area o fuori non si capisce, su punizione di Pirlo l’arbitro concede il rigore che Tevez trasforma, Garcia non gradisce lo fa notare all’arbitro con un gesto che pare “una sviolinata” e il direttore di gara lo espelle. Passano pochi minuti e Rocchi concede un altro penalty per una trattenuta di Lichtsteiner su Totti, ma anche qua nuove polemiche in quanto pare esserci un primo fallo del capitano giallorosso. Dal dischetto Totti fa 1-1 e ferma l’imbattibilità in campionato di Buffon. Al 44° azione di Gervinho che salta in velocità Caceres e trova Iturbe che fa 1-2. Passa pochissimo e l’equilibrio si ristabilisce con un altro rigore per la Juventus per fallo di Pjanic su Pogba, al limite dell’area ma più fuori che dentro, Tevez trasforma ancora. Si va al riposo sul 1-1.

    Nella ripresa Allegri è costretto a sostituire Caceres, infortunato, con Ogbonna. Il clima sembra leggermente meno teso e le due squadre hanno un occasione per parta, un tiro di Pjanic fuori di nulla al 60° ed un incrocio dei pali colpito da Morata intorno al 80°. Il colpo di magia però lo realizza poco dopo Leonardo Bonucci che dal limite calcia al volo dopo una respinta della difesa e realizza il gol vittoria. Negli ultimissimi minuti rosso per Morata e Manolas, il primo colpevole di una brutta entrata, il secondo di una reazione.

    Vince la Juventus, gli uomini di Allegri mantengono il punteggio pieno dopo 6 giornate, prima sconfitta per la Roma che però non è stata distrutta come lo scorso anno allo Stadium e certamente darà battaglia sino all’ultima giornata.

     

    JUVENTUS-ROMA 3-2 (2-2) (27° rig., 45°+1 rig. Tevez (J), 32° Totti (R), 44° Iturbe (R), 86° Bonucci (J))

    Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres (46° Ogbonna), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo (79° Vidal), Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente (59° Morata).

    Allenatore: Allegri.

    Roma (4-3-3): Skorupski; Maicon, Yanga Mbiwa, Manolas, Holebas; Pjanic (85° Paredes), Keita, Nainggolan; Iturbe (66° Florenzi), Totti (74° Destro), Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Maicon (R), Totti (R), Gervinho (R); Chiellini (J), Bonucci (J), Lichtsteiner (J), Tevez (J)

    Espulsi: Morata (J), Manolas (R).

  • Mourinho contro gli italiani Mancini, Rocchi e Balotelli

    Mourinho contro gli italiani Mancini, Rocchi e Balotelli

    Dopo il pareggio di ieri sera con il quale il Real Madrid di Josè Mourinho ha eliminato dalla Champions League il Manchester City di Roberto Mancini, il tecnico portoghese ha dato sfogo in sala stampa alla sua verve dialettica, in cui ha lanciato diverse frecciatine all’indirizzo di Mancini e del suo operato sulla panchina del City, non risparmiando neppure l’arbitro Rocchi – direttore di gara del match di Champions – e Mario Balotelli confermando, così, di non amare affatto gli italiani e di non ricambiare quel sentimento di ammirazione che molti nostalgici ancora oggi rimarcano in riferimento alle sue gesta nerazzurre.

    Ad una precisa domanda circa la situazione dei tecnici italiani sulle panchine estere – dopo l’esonero di Roberto Di Matteo, l’eliminazione dalla Champions dello Zenith San Pietroburgo di Luciano Spalletti e del City di Mancini – Josè Mourinho non ha usato alcun tipi di diplomazia e con l’audace schiettezza che lo contraddistingue ha “messo sale sulla ferita” sottolineando la grande pazienza di una società come il City che “supporta un allenatore fino alla fine del proprio contratto”: sembrerebbe quasi un complimento ma, in realtà, la seconda frase chiarisce meglio il concetto e permette di leggere l’ironica frecciatina al tecnico jesino: “E’ incredibile che una squadra con i campioni del City non si qualifichi per gli ottavi”. Roberto Mancini ha preferito non cadere nella provocazione ed, infatti, ha liquidato la questione con un secco “non mi interessa quel che dice”, confermando ancora una volta che tra i due ex tecnici dell’Inter non corra affatto buon sangue.

    Mourinho critica Mancini, Rocchi e Balotelli
    Mourinho critica Mancini, Rocchi e Balotelli | © Alex Livesey/Getty Images

    Chiuso l’argomento Mancini, lo Specialone affonda il colpo all’indirizzo dell’arbitro Rocchi, ricordando dapprima il Derby milanese del 2009, in cui a dirigere il match era proprio il fischietto fiorentino, e l’Inter di Mou terminò la gara in nove, subendo un rigore che il tecnico contestò furiosamente: i nerazzurri vinsero comunque quella gara, al contrario del Real Madrid di ieri che non è riuscito ad andare oltre il pareggio. In questo caso, la furia di Mourinho riguarda proprio il gol del pari del City, su calcio di rigore concesso da Rocchi, sostenendo di non voler commentare “ma se mi chiedete perchè non abbiamo vinto rispondo con una domanda: era rigore quello?” 

    In merito alla polemica arbitrale, poi, le proteste del portoghese sono state spalleggiate ampiamente dalla stampa spagnola, con il quotidiano Marca che, senza troppi giri di parole, ha titolato “Contro dodici” riferendosi proprio al presunto arbitraggio contrario alle merengues di Gianluca Rocchi, attaccandolo ancora più aspramente nell’articolo di cronaca del match, sottolineando che “l’arbitro si è preso gioco della sua professione” e che sembrava sbagliasse “deliberatamente”.

    In osservanza al “non c’è due senza tre”, dopo aver polemizzato con i due italiani Mancini e Rocchi, Josè Mourinho ha trovato il modo di ironizzare anche su Mario Balotelli, sempre in riferimento alle dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni da Roberto Mancini, il quale aveva rimarcato il grande potenziale di Super Mario, precisando che – se l’attaccante avesse la testa giusta – potrebbe essere all’altezza dei più grandi calciatori attualmente in attività, ossia Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. La risposta di Mou? Un sorriso quasi di scherno e due parole che tagliano corto la questione:Non scherziamo”.

  • Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Il recupero della 22 giornata fra Cesena Catania termina con uno 0-0 che suona quasi da condanna definitiva per la squadra di casa. Un punto che consente ai romagnoli di raggiungere il Novara a quota 17 punti. La salvezza dista 12 punti, con altrettante gare da disputare da qui alla fine del campionato. L’incontro è stato pesantemente condizionato dall’espulsione nel primo tempo del bianconero Pudil, che viene espulso dall’arbitro Rocchi a seguito delle proteste per aver ricevuto un cartellino giallo ritenuto ingiusto dall’esterno ceco.

    Il Catania ha avuto per larghi tratti il pallino del gioco in mano e soltanto la poca precisione dell’argentino Barrientos non ha consentito agli etnei di ottenere i tre punti, con i quali i rossoblu avrebbero raggiunto l’Inter al settimo posto in classifica. Nel finale espulso anche il centrocampista Almiron, per una testata al difensore Comotto. La squadra di Montella resta all’ottavo posto, a 3 punti dall’Europa League.

    INIZIALE EQUILIBRIO – I primi 10′ minuti dell’incontro vivono su un equilibrio quasi matematico. Niente di trascendentale per entrambe le squadre, conforta però la determinazione mostrata dai padroni di casa che vanno al tiro con il centrocampista Colucci, schierato a sorpresa titolare dal tecnico Beretta. Dopo l’iniziale equilibrio la partita diventa cattiva, con i giocatori del Cesena che sentono la pressione del match da ultima spiaggia.

    ROCCHI SHOW – Al 21° minuto arriva la svolta. L’esterno di sinistra bianconero Pudil insulta l’arbitro Rocchi che non esita un istante ad estrarre il cartellino rosso. Il Manuzzi è in rivolta, e lo stesso allenatore dei padroni di casa inveisce contro il fischietto toscano. Rocchi invita Beretta ad abbandonare la panchina, con quest’ultimo che si avvia verso gli spogliatoi applaudendo ironicamente l’arbitro.

    CATANIA NON PUNGE – Dopo l’espulsione la partita viene controllata abbastanza agevolmente dagli uomini di Montella, sebbene gli etnei non riescano a creare grossi pericoli ad Antonioli. L’estremo difensore bianconero compie solamente una facile parata sul colpo di testa dell’argentino Gomez. L’occasione più ghiotta capita nel finale del primo tempo a Motta, che tutto solo non riesce a girare in rete un bel cross del centrocampista Lodi.

    sergio almiron | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    BARRIENTOS SPRECONE – Nella ripresa il Cesena (senza Mutu, dentro il 18 enne Arrigoni) parte forte nonostante l’inferiorità numerica. Sugli sviluppi di un corner guadagnato da Iaquinta, Carrizo non è perfetto nella presa e per poco Rodriguez non beffa il portiere rossoblu. Quella del difensore bianconero rimane però un episodio isolato e gli etnei riprendono in mano le operazioni dell’incontro. Assoluto protagonista l’esterno destro Barrientos. L’argentino fallisce una buona occasione al 16′, quando conclude centralmente dal dischetto su assist di Gomez. Sempre Barrientos a metà ripresa ha sui piedi la palla del vantaggio etneo ma da pochi metri colpisce il palo esterno della porta difesa da Antonioli.

    ANCHE ALMIRON ESPULSO – I padroni di casa, letteralmente scomparsi nei secondi 45′ minuti di gara, potrebbero capitolare allo scadere, ma Antonioli è bravo a evitare la beffa parando un tiro insidioso dell’onnipresente Barrientos. Nei minuti di recupero Almiron “perde” la testa e colpisce violentemente Comotto, che pochi attimi prima si era rivolto verbalmente al centrocampista argentino. Il risultato non cambia, il Cesena impatta sullo 0-0 contro il Catania e abbandona ogni residua speranza di salvezza.

  • Bologna Milan, le pagelle. Amelia riabilita Rocchi

    Bologna Milan, le pagelle. Amelia riabilita Rocchi

    E’ ci capita fin troppo spesso di sentire “l’arbitro è umano e può sbagliare” o ancora “alla fine del campionato favori e torti si compensano” Bologna Milan ha però ancora una volta confermato l’inaffidabilità di Gianluca Rocchi considerato dai vertici dell’Aia uno dei migliori fischietti italiani ma condannato ripetutamente da direzioni di gara approssimative e condite da errori. Dopo la trasferta di Firenze il Milan aveva molto da recriminare per tante sviste arbitrali al Dall’Ara ieri nel corso di Bologna Milan è stato più volte graziato e per fortuna l’undici di Pioli ha trovato nella difesa rossonera e in Amelia un alleato per il pari finale che ha in parte assopito le polemiche. Complessivamente sottotono la prova dei rossoneri con difesa e Pato sotto accusa, nel Bologna invece brilla l’ispiratissimo asse Diamanti Di Vaio. Analizziamo adesso le prove individuali attraverso le pagelle di Bologna Milan

    Amelia giornata no Bologna Milan| ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Pagelle Bologna
    Gillet 6,5 Sempre attento non può nulla sui gol.
    Crespo 6 Diligente in difesa non eccede in fase di spinta
    Raggi 5 La prova tutta cuore allo Juventus Stadium gli vale la riconferma da centrale. Eccede però nell’aggressività perderndo lucidità.
    Portanova 6,5 Il Milan non sfonda e gran merito è il suo. Bello il duello fisico con Ibrahimovic
    Morleo 6,5 Si conferma uno dei migliori esterni sinistri del campionato. Bravo in fase difensiva si esalta quando può arrivare al cross.
    Casarini 5 Viene risucchiato dal centrocampo rossonero (1′ st Perez 6,5) cambia il volto alla partita permettendo al Bologna di conquistare la mediana nella ripresa
    Mudingayi 6,5 Il solito combattente, limita il raggio d’azione di Boateng e non lascia ragionare Van Bommel.
    Kone 6 Buona la sua prova impreziosita da un bel sombrero ad Antonini nel finale
    Ramirez 6 Diamanti e Di Vaio gli rubano la scena lui comunque è autore di una discreta partita
    (32′ st Taider sv)
    Diamanti 7,5 tecnicamente non è secondo a nessuno quando poi è propenso al sacrificio diventa un valore aggiunto
    (38′ st Cherubin sv)
    Di Vaio 7,5 Discutere Di Vaio è davvero assurdo, bomber di razza aveva solo bisogno di una scintilla
    Pioli 6,5 prepara la partita alla grande e sarebbe stato davvero una beffa perderla.

    Amelia 4 Le disattenzioni del portiere iniziano ad esser una prassi in casa Milan. Sbaglia l’uscita sul gol del vantaggio, regala il pari. Decisamente una giornata no
    Abate 6 Il suo rendimento è sempre sui standard elevati arriva anche al tiro ma trova di fronte un bravo Gillet
    Thiago Silva 5 Una giornata storta capita anche agli extraterrestri
    Yepes 5,5 Meglio del brasiliano ma anche lui troppo distratto sui tagli di Di Vaio e Ramirez (16′ st Bonera 5,5) entra nel momento peggiore della partita,
    Antonini 4,5 Solita prova frenetica e senza spunti interessanti. Dalla destra il Bologna trova il pertugio in maniera sistematica, sbaglia anche in fase di impostazione;
    Aquilani 6 prova generosa, sbaglia però due gol facili facili
    Van Bommel 5 tra lui ed Ambrosini il ruolo di schermo difensivo in questo momento è decisamente approssimativo
    Seedorf 6 gran gol, Rocchi lo grazia in occasione del fallo di mano
    (22′ st Emanuelson 5) Il suo ruolo resta sempre un mistero;
    Boateng 5 soffre l’aggressività del Bologna non riuscendo a trovare i tagli che lo hanno reso famoso
    Pato 4 Se vuol mantenere il posto deve necessariamente aumentare la qualità delle sue prestazione e giocare di più con la squadra
    (32′ st Robinho 5,5) cerca di dar più dinamismo
    Ibrahimovic 6,5 per fortuna del Milan lui è in gran forma.
    Allegri 5 Vista la difficoltà cronica del centrocampo quantomeno in trasferta potrebbe usare qualche accorgimento tattico
    Rocchi 4 sbaglia tutte le decisioni importanti

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  • Il disastro di Rocchi un alibi per una piccola Inter

    Il disastro di Rocchi un alibi per una piccola Inter

    La certezza non l’avremo mai ma ho la convizione che l’Inter la partita di ieri sera contro un Napoli superlativo non l’avrebbe vinta ugualmente. La disastrosa conduzione di gara del fiorentino Gianluca Rocchi è infatti servita a mascherare una realtà imbarazzante, una società, quella nerazzurra, in forte crisi di idee e di gestione.

    Rocchi assediato dai giocatori dell'Inter ©Alberto Pizzoli/Getty Images
    E’ vero il rigore per il Napoli non c’era e l’espulsione di Obi è viziata da un primo giallo inesistente, chi condanna Rocchi però dovrebbe accennare al mancato giallo al nigeriano per una evidente trattenuta sullo scatenato Maggio in avvio di gara. Il nervosismo nerazzurro poi è indice di scarso carattere e di poca convinzione di una squadra che si fregia ancora del titolo di campione del Mondo. Pensavate davvero che il passaggio dall’inadatto Gasperini al “normalizzatore” Ranieri potesse nascondere tutte le lacune di un organico logoro, stanco e con molti elementi fuori dalla condizione ideale. Il Napoli in confronto a questa Inter sembra una squadra inglese, i ritmi alti mettono in crisi la staticità di un centrocampo poco avvezzo a subire e senza idee in fase costruttiva. Assurde poi le polemiche di un insolito Ranieri a fine primo tempo e da censura quelle di Moratti e Cambiasso nel post partita. Il presidente tuona contro l’arbitro definendolo scarso e minacciando Braschi per eventuali nuove designazioni di Rocchi a dirigere l’Inter. Inappropriate e senza senso quelle dell’argentino che addirittura ipotizza una punizione predemeditata da parte dei fischietti per far pagare lo scudetto del 2006. L’Inter è una buona squadra ma come nella passata stagione paga una campagna acquisti senza logica e con i nuovi Forlan e Alvarez ancora a disagio nel campionato italiano. Inter-Napoli 0-3 le pagelle

  • Inter-Napoli 0-3, le pagelle. Maggio Superman, Rocchi un disastro

    Inter-Napoli 0-3, le pagelle. Maggio Superman, Rocchi un disastro

    Le pagelle ai protagonisti di Inter – Napoli 0-3 INTER Maicon 6.5: buon inizio di gara per il rientrante terzino brasiliano, entra subito in partita e ha gamba come hai vecchi tempi. Purtroppo la sua partita finisce, come quella di tutti i suoi comnpagni, quando l’Inter rimane in 10. Lucio 4.5: da colonna portante della difesa di Mourinho a pasticcione della difesa di Gasperini prima e Ranieri poi. Un pò di panchina non gli farebbe male. Nagatomo 4: lui che è un fulmine in quanto a velocità si fa bruciare e beffare da Maggio in occasione del 2-0 del Napoli. Assolutamente insufficiente.

    © Claudio Villa/Getty Images
    Obi 5.5: il povero nigeriano è vittima di Rocchi: rimedia due gialli inventati (sul primo il fallo non esiste nemmeno, sul secondo c’è il fallo ma l’ammonizione è eccessiva) e viene espulso ingiustamente lasciando i compagni in 10. Fino a lì una gara quasi da sufficienza. Alvarez 4: la giovane promessa del calcio argentino è l’oggetto misterioso del momento. Dov’è finito tutto il suo talento? Pazzini 6.5: ha stretto i denti ed è sceso in campo, tiene da solo tutto il reparto avanzato nerazzurro rendendosi pericoloso più volte. Cannavaro all’inizio fatica su di lui, poi con l’Inter in inferiorità numerica è costretto al sacrificio e si perde nell’oceano azzurro… NAPOLI Campagnaro 7.5: infallibile in difesa, controlla e annulla Forlan. Ha il merito anche di segnare la rete che sblocca il risultato. Solita gara di quantità e qualità. Maggio 8: corre, corre, corre e segna pure. Ma quanti chilometri ha macinato stasera? Senza dubbio il migliore in campo, Nagatomo stanotte avrà gli incubi. Inler e Gargano 7: i mediani del Napoli fanno il loro egregio lavoro in mezzo al campo. Una delle coppie centrali di centrocampo più forti in Italia, mescolano la grinta alla velocità, passaggi sempre precisi e mai inutili. Ottimi in fase di contenimento. Hamsik 6: non gioca una delle sue migliori partite ma è, come sempre del resto, prezioso nella vittoria del Napoli a San Siro contro l’Inter 17 anni dopo, 17 come il suo numero di maglia. Sbaglia il penalty, indolore perchè poi ribattuto in rete da Campagnaro, sigla la rete del 3-0. Pandev 5: l’ex di turno ha l’arduo compito di non far sentire l’assenza di Cavani. Risultato? L’assenza del Matador si è fatta sentire eccome. Confuso e indeciso in parecchie situazioni. Arbitro Rocchi 3: un disastro, si accanisce su Obi manco fosse il suo peggior nemico. La prima ammonizione è a dir poco ridicola, la seconda, in occasione del calcio di rigore ma con fallo fuori area, poteva benissimo risparmiargliela. Bocciato, consigliamo di metterlo a riposo per un pò. INTER (4-3-2-1): Julio Cesar 6; Maicon 6.5, Lucio 4.5, Samuel 5, Chivu 5 (43′ Nagatomo 4); Zanetti 5.5, Cambiasso 5.5, Obi 5.5; Alvarez 4 (61′ Stankovic 5); Pazzini 6.5, Forlan 4.5 (68′ Zarate sv). Allenatore: Ranieri 5 NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 5.5; Campagnaro 7.5, Cannavaro 6.5, Aronica 6 (87′ Fernandez sv); Maggio 8, Inler 7, Gargano 7, Zuniga 6; Hamsik 6, Pandev 5 (51′ Mascara 5.5); Lavezzi 6.5 (79′ Chavez sv). Allenatore: Mazzarri 7

  • Napoli in delirio, l’Inter crolla a San Siro. Nerazzurri furiosi con Rocchi

    Napoli in delirio, l’Inter crolla a San Siro. Nerazzurri furiosi con Rocchi

    Dopo 17 anni il Napoli torna a violare il San Siro nerazzurro battendo l’Inter nell’anticipo serale della sesta giornata di Serie A. Gli azzurri di Mazzarri, che stanno sfatando tutti i tabù, hanno travolto la Beneamata per 3-0 con le reti di Campagnaro, nel primo tempo, e di Maggio e Hamsik nella ripresa, risultato questo che proietta i partenopei in vetta alla classifica del campionato in solitaria con 10 punti in attesa delle altre gare in particolare di quella di domani sera allo Juventus Stadium tra bianconeri e Milan. Una sconfitta bruciante per la squadra di Ranieri che possono recriminare per un pessimo arbitraggio del direttore di gara Rocchi il quale, con alcune decisioni completamente errate, ha condizionato, senza nulla togliere alla gara del Napoli, l’esito della gara.

    © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Senza il Matador Cavani, infortunatosi alla caviglia nella gara di Champions con il Villarreal nonostante abbia provato a stringere i denti fino all’ultimo, il Napoli si presenta con l’ex Pandev di punta con a supporto i soliti Lavezzi e Hamsik pronti a creare scompiglio nella retroguardia avversaria mentre tra le fila dei nerazzurri Pazzini recupera e va a prendersi le chiavi dell’attacco davanti a Forlan e Alvarez pronti a svariare su tutto il fronte offensivo. L’Inter è più carica e grintosa e interpreta meglio degli avversari la prima mezz’ora di gioco caratterizzata da ritmi altissimi che porta spesso le due squadre a spezzarsi in due: Pazzini è un cliente scomodo per Cannavaro e compagni mentre Maicon, al suo esordio stagionale, sembra essere tornato quello di un tempo proponendosi spesso e volentieri in avanti tenendo sotto pressione Zuniga e Aronica che stazionano da quelle parti. L’attaccante ex Sampdoria è l’uomo più pericoloso dei nerazzurri e dopo un paio di buone occasioni potrebbe festeggiare anche il suo secondo centro stagionale se non fosse che al momento del tiro dalla distanza di Zanetti, che De Sanctis non trattiene, non si trovasse al di là della linea difensiva napoletana. La svolta del match però arriva nei minuti seguenti quando Rocchi prima ammonisce per un fallo inesistente a centrocampo Obi e poi toglie il secondo giallo allo stesso, con conseguente cartellino rosso, per un fallo, questa volta sì evidente, ma fuori l’area di rigore che l’arbitro Rocchi invece giudica dentro: doppia beffa, penalty e Inter in dieci uomini a 5 minuti dal termine del primo tempo. Dagli undici metri va Hamsik che però si fa ipnotizzare da Julio Cesar ma sulla respinta Campagnaro è il più lesto di tutti a ribadire in rete per il vantaggio partenopeo. Nella ripresa in panchina non si vede più un inviperito Claudio Ranieri, espulso per eccessive proteste nei confronti del direttore di gara  mentre le squadre stavano rientrando negli spogliatoi tra i fischi di tutto San Siro. Con un uomo in meno e con un Alvarez che gira a vuoto, il Napoli ha vita facile e trova il raddoppio al 55′ con l’immenso Maggio che brucia un fulmine come Nagatomo anticipando sia il nipponico che Julio Cesar in uscita: 2-0 e partita che viene messa definitivamente in ghiacciaia da Hamsik che, partito sul filo del fuorigioco e smarcato da un assist di Lavezzi, mette dentro la palla del 3-0 che chiude definitivamente la contesa. L’Inter subisce la prima sconfitta stagionale della gestione Ranieri dopo le due vittorie consecutive ottenute con Bologna e Cska Mosca che avevavo allontanato un pò la crisi di inizio stagione. La classifica dei nerazzurri si fa così critica con solo 4 punti all’attivo conquistati in cinque gare giocate che equivalgono il quint’ultimo posto, ma questa volta l’alibi c’è e si chiama Rocchi. Tutt’altro l’umore in casa Napoli che, dopo aver battuto il Milan, vince stasera la sua seconda sfida scudetto dell’anno davanti a 6 mila supporters in trasferta. Mazzarri, che oggi festeggiava i 50 anni, sa di avere per le mani la squadra giusta quest’anno, a tratti devastante, per tentare di arrivare a quel sogno che si chiama scudetto. L’euforia è al massimo storico, alle pendici del Vesuvio non si respirava quest’aria dai mitici tempi di Diego Armando Maradona. E, si sa, chi ben incomincia è già a metà dell’opera…. LE PAGELLE Video Inter – Napoli 0-3 [jwplayer config=”240s” mediaid=”98607″]

  • Lecce-Lazio 2-4: le pagelle

    Lecce-Lazio 2-4: le pagelle

    La speranza e l’ impegno della Lazio non sono state ripagate dal raggiungimento del traguardo desiderato, ma la Lazio ha profuso fino all’ ultima giornata il massimo impegno, conquistando anche nell’ ultima giornata i tre punti, realizzando 4 gol in trasferta in terra salentina. Il Lecce, invece, non aveva più nulla da chiedere al campionato dopo aver raggiunto la salvezza, ma ha comunque offerto una buona prestazione, in una partita nel complesso divertente e veloce.

    Le pagelle:

      Benassi 5 Impreciso in alcune uscite, viene scavalcato dal pallonetto di Zarate poi respinto dal palo, oltre che nella seconda occasione quando l’ Argentino tira a lato; esce in modo avventato su Rocchi procurandosi un rosso diretto e causando il rigore del 3 a 2.

    Donati 6 Buona gara, impreziosita da un buon assist per il 2 a 2 di Piatti

     Giacomazzi 5 Impreciso, nella zona centrale la Lazio riesce a creare molti problemi, soprattutto con gli inserimenti di Rocchi e Zarate

     Giuliatto 5 Come Giacomazzi, impreciso e lento

     Brivio 5.5 Soffre molto le accelerazioni di Lichsteiner sulla sua fascia

     Munari 5.5 Partita poco precisa

     Vives 6 Sfortunato nella goffa autorete su corner di Zarate, ma nel resto della gara gioca una  partita di buona sostanza 

    Coppola 7 Ottimo il pallonetto che porta il pareggio per 1 a 1 del Lecce, ancor di più la prontezza nel salvataggio su Rocchi a porta vuota.

    Mesbah (49′ Corvia) 6 Qualche buona accelerazione e giocata, ma non incide

    Piatti (49′ Chevanton) 6.5 Buona partita, per spunti ed impegno, culminata con il gol del provvisorio 2 a 2

     Di Michele (53′ Rosati) 5.5 Poco incisivo, attacca poco la profondità e non riesce a pungere

    Lazio:

    Muslera 5.5 Disattento sul pallonetto di Coppola, poi riesce a riscattarsi con alcuni interventi positivi. Discontinuo nel rendimento ma non è una novità

    Lichtsteiner (83′ Scaloni) 6.5 Spinge e crossa, fa soffrire molto il suo diretto marcatore sulla fascia destra

     Biava 6 Partita sufficiente nel complesso, soffre in alcuni casi ma si riscatta con chiusure importanti

     Dias 6.5 Salva sulla linea di porta un gol già fatto dal Lecce con Piatti, molto attento in quell’ occasione così come nel corso della gara

     Garrido 5 Poco presente e spesso lontano dal vivo del gioco

     Brocchi 6 Partita di grande sostanza e generosità: corre, recupera, ripiega instancabilmente

    Ledesma 6 Qualche intuizione lodevole, suggerendo in modo preciso ed intelligente, ma pecca di continuità di rendimento nell’arco dei novanta minuti

     Mauri 6 Si inserisce frequentemente, anche senza palla, recupera palloni prezioni, trova sempre la posizione giusta, aiutando i compagni in fase di ripiegamento e facendola ripartire con intelligenza 

    Hernanes (46′ Gonzalez) 5 Molto deludente in quest’ occasione, a differenza di quanto mostrato nell’arco della stagione. Molle e poco lucido, oltre che disattento tatticamente cosatringendo Reja a sostituirlo

     Zarate 6.5 Alcuni errori per eccesso di sicurezza come spesso gli accade, soprattutto all’ inizio del secondo tempo quando scarta il portiere e tira a lato a porta vuota. Segna, però, due gol di cui un rigore che gli consente di riscattarsi – in parte – del clamoroso errore di Udine dal dischetto che è costato alla Lazio una buona fetta della qualificazione in Champions League. Autore anche del tiro d’angolo che Vives manda nella sua porta per il 3 a 2.

     Rocchi (64′ Floccari) 7 Sempre nel vivo dell’azione ed al posto giusto, scatta sul filo del fuorigioco, corre, segna il primo gol, fa da assist man a Zarate sul 2 a 1, potrebbe segnare anche la doppietta se non venisse fermato da Coppola sulla linea di porta: è il migliore in campo da vero capitano

  • Lazio a valanga sul Genoa: ed ora si gufa

    Lazio a valanga sul Genoa: ed ora si gufa

    Nonostante la sconfitta contro l’ Udinese nella scorsa giornata le abbia fatto sfuggire la quarta posizione in classifica, la Lazio ha dimostrato di credere ancora nella possibilità di qualificarsi alla Champions League, un sogno accarezzato per gran parte del girone di ritorno.

    Il match delle 18 contro il Genoa ha mostrato proprio questo: la grinta e la voglia di non mollare, di esserci e di provarci ancora, per non avere rimorsi, per chiudere degnamente una stagione molto positiva, e per approfittare di un eventuale passo falso dell’ Udinese nelle prossime due partite. La Lazio ha vinto e convinto, segnando ben 4 gol, anche se ha dilagato solo nel secondo tempo, e salutando i suoi tifosi (è stata l’ultima partita a Roma in questa stagione) nel miglior modo possibile.

    Ad aprire le marcature del match è stato Biava, poi il pari di Palacio per il Genoa e, nella ripresa, i gol di Rocchi e la doppietta di Hernanes, che ha ragginto quota undici reti in campionato, conquistando un record importante e gratificante, raggiungendo Pavel Nedved nella speciale classifica dei centrocampisti più prolifici in zona gol della storia biancoceleste. Sul finire del match, poi, il gol di Floro Flores per il Genoa.

    Hernanes è stato, infatti, una assoluta rivelazione della stagione biancoceleste, ed ha intenzione di restare a Roma a prescindere dalla qualificazione in Champions, in virtù del contratto quinquennale che lo lega al club biancoceleste.

    Il sogno Champions, però, secondo il tecnico Edi Reja non deve essere ancora accantonato, poichè vale la pena di continuare a sperare e crederci ancora, soprattutto in virtù della vittoria di questo pomeriggio, trascorrendo una domenica da spettatori interessati alle partite delle dirette concorrenti, ossia Udinese e Roma, impegnate rispettivamente contro Chievo ed Udinese. In ogni caso, anche se Reja afferma di non voler gufare, se ci fosse qualche sorpresa favorevole alla Lazio, non gli dispiacerebbe di certo.

  • Rizzoli e Rocchi talismani di Inter e Juve? Le statistiche dei big match

    Rizzoli e Rocchi talismani di Inter e Juve? Le statistiche dei big match

    Le statistiche, spesso, lasciano il tempo che trovano nel calcio, pronte ad essere smentite dall’imprevedibilità del campo. E’ questa la bellezza del calcio, ma è interessante, soprattutto prima dei big match, studiare i precedenti fra le due squadre protagoniste.

    Ancor di più in una giornata tanto ricca di spunti, come la prossima, con il derby milanese di sabato sera e la classica Roma Juve in programma in posticipo domenica sera.

    Le designazioni arbitrali hanno scelto Rizzoli per la stracittadina di Milano, e Rocchi per il posticipo dell’Olimpico. Curioso che, per entrambi i direttori di gara, si tratti della terza direzione nei rispettivi big match.

    Infatti, l’esperienza di Rizzoli nella stracittadina è iniziata con Inter-Milan dell’ 11 Marzo 2007, ed è proseguita con Inter-Milan del 29 Agosto 2009. In entrambi i casi, vinse l’Inter: nel 2007 per 2-1, nel 2009 per 4-0.

    Con Rizzoli, dunque, la cabala è tutta a favore dei nerazzurri di Leonardo, che si troverà per la prima volta ad affrontare il suo passato milanista. Nel complesso, l’Inter con Rizzoli vanta 13 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, mentre il Milan 11 vittorie, 1 pareggio ed 8 sconfitte.

    Rocchi, invece, sarà impegnato nel suo terzo Roma-Juventus, con i due precedenti favorevoli alla Juventus, con due vittorie nel campionato 2005-2006 (1-4 con Spalletti in panchina)e per 1-3 lo scorso anno, che portò alle dimissioni dello stesso Spalletti ed all’arrivo di Claudio Ranieri.

    Sarà confermato il detto “non c’è due senza tre”? Juventus ed Inter, naturalmente, se lo augurano, mentre Roma e Milan avrebbero preferito scaramanticamente un’altra designazione.

    Nel complesso, la Roma è stata arbitrata da Rocchi 22 volte, con un bilancio di 9 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte, la Juventus è stata diretta 16 volte, con uno score di 11 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Quel che è certo, però, che la Roma Juventus di domenica perderà una delle tematiche più interessanti, ossia lo scontro fra i due capitani Totti e Del Piero, due delle ultime bandiere rimaste nel nostro campionato. I risultati degli esami strumentali, infatti, hanno evidenziato un risentimento muscolare che lo terrà fermo per 15 giorni, costringendolo a saltare la trasferta dell’Olimpico. Totti, in gran forma, invece ci sarà.

    Ed è un peccato che la partita perda lo scontro a distanza fra i due capitani, due assoluti protagonisti del calcio italiano degli ultimi quindici anni, campioni del mondo nel 2006, tanto diversi nel carattere e nella personalità, ma molto simili nei valori fondamentali della vita e del calcio, come l’attaccamento alle rispettive maglie: per questo, spesso rivali sul campo ma mai nemici. Non a caso, Alex dopo il record di gol di Francesco Totti con la maglia giallorossa (201), si era complimentato pubblicamente con il capitano della Roma: ” Quella che ha fatto Totti è una cosa fantastica, così come è fantastico il suo rapporto con la Roma”.

    Tornando al  tema delle statistiche, dopo i precedenti favorevoli alla Juve con l’arbitro Rocchi, un dato positivo per la Roma: i giallorossi sono in vantaggio nei confronti all’ Olimpico con la Juve, con 28 vittorie (l’ultima nel 2004 per 4-0, con tanto di sfottò da parte di Totti), contro le 23 vittorie in trasferta della Juventus e 25 pareggi.

    Nel caso del derby, invece, è sempre in vantaggio l’ Inter (nelle partite giocate in casa), con 25 vittorie contro le 22 dei rossoneri.

    E dopo tanti numeri, la parola al campo.