Tag: giancarlo abete

  • Italia: Lippi ha il suo successore. Abete convince Prandelli e i Della Valle

    Una lunga telefonata tra Giancarlo Abete e Cesare Prandelli ha limato gli ultimi dettagli e cosi l’Italia al rientro dal Sud Africa sarà affidata al tecnico viola. Prandelli in questi anni ha dimostrato di esser un tecnico sapiente e con le idee giuste per sostituire un tecnico di spessore e caratterialmente forte come Lippi.

    Il presidente fedarale pare abbia ottenuto l’ok anche dal patron della Fiorentina Andrea Della Valle che forse ha trovato un escamotage per allontanare dalla panchina Prandelli dopo le enormi divergenze palesate durante quest’ultima stagione.

    Manca ancora l’ufficialità ovviamente ma potrebbe arrivare a breve vista l’intenzione di Abete di metter in chiaro il futuro ancor prima della missione azzurra in Sud Africa. La prima in azzurro di Prandelli dovrebbe esser in amichevole il 18 agosto.

  • Europei 2016: l’Uefa boccia l’Italia, anche la Francia ci supererà nel ranking

    In attesa del parere definitivo l’Uefa ha praticamente estromesso l’Italia dalla “lotta” per accaparrarsi gli Europei del 2016. Il “rapporto di valutazione” apparso oggi sul sito ufficiale dell’Uefa boccia la proposta azzurra pur ritenendola di qualità.

    Per l’Uefa la relazione azzurra presenta dei deficit sia dal punto di vista degli stadi: dei 12 necessari solo l’Olimpico è pronto, otto avrebbero bisogno di massicci interventi e i restanti tre dovrebbero esser fatti interamente. I tempi di realizzazione per la commissione europea non sono veritieri in quanto solo lo stadio della Juventus è in fase di costruzione mentre sugli altri impianti è tutto fermo. Durante gli 8 interventi, i club continuerebbero a giocare le gare casalinghe negli stadi. Questo potrebbe complicare e allungare i lavori, creando difficoltà di programmazione con possibili conseguenze sulla data di consegna. Non convincono nemmeno i collegamenti tra alcuni impianti e gli aereoporti e i prezzi dei biglietti considerati troppo alti.

    Le candidature di Francia e Turchia sembrano esser in vantaggio anche per ragioni politiche, le due nazioni infatti sono rappresentate rispettivamente dal Presidente e dal suo vice. Per l’Italia la bocciatura potrebbe aver gravi ripercussioni anche dal punto di visti degli introiti dettati dal Ranking Uefa: se dovesse vincere la Francia anche il quarto posto sarebbe a rischio con gravi ripercussioni per tutto il movimento calcistico italiano. E’ ora di invertire la rotta!

  • Le strane coincidenze: Agnelli presidente, Moggi radiato

    Le strane coincidenze: Agnelli presidente, Moggi radiato

    Giornata strana ieri per la Juventus e i suoi tifosi, John Elkann conferma il passaggio del testimone tra Jean Claude Blanc e Andrea Agnelli alla presidenze della Juventus e la Corde di giustizia federale radia Moggi da ogni possibile legame all’interno della Figc. Coincidenze? Forse no. Ma ormai è palese che il dopo Calciopoli non è cosi trasparente come vuol farsi apparire.

    Andiamo con ordine.

    Il presidente Abete il 31 marzo chiede, giorno in cui a Napoli i legali di Luciano Moggi chiedono la trascrizione di intercettazioni inedite atte a dimostrare il coinvolgimento di altre squadre nell’inchiesta, alla Corte Federale un parere su come considerare la posizione di Luciano Moggi e degli altri imputati al processo calciopoli. Subito i primi interrogativi. Perchè si è aspettato la fine dei 5 anni di squalifica? Perchè proprio il 31 marzo? Il lavoro fatto da Guido Rossi mostra un altra falla. E’ giusto risolvere un caso così spinoso e che ha generato squalifiche pesanti per alcuni club venga risolto facendo ricorso ad una interpretazione?

    Prima dello scandalo del 2006, infatti, le norme federali prevedevano che la giustizia sportiva potesse proporre al presidente federale la radiazione di un tesserato condannato per fatti di “particolare gravità”. Perchè allora non applicarlo al presidente Preziosi, trovato con le mani nella marmellata? O per Oriali e Baldini coinvolti in passaportopoli?

    Vuoi vedere che, il presidente Abete, avendo avuto il sentore dell’imminente entrata in campo di un Agnelli, pronto a quanto pare a dar battaglia sia nella rifondazione tecnica della Juventus che nelle sedi opportune per lo scudetto del 2006 si sia voluto tutelare?

    Luciano Moggi ha sin dall’inizio incoronato Andrea Agnelli come l’ideale presidente della Juventus non nascondendo la possibilità di un suo ritorno insieme al giovane rampollo. E il giorno della sua ufficializzazione, arriva il primo paletto nella rifondazione. Per il momento è tutto ipotetico ma la verità come sempre viene a galla.

  • Calciopoli: per la Figc Moggi è radiato dal calcio

    La Corte di giustizia della Federcalcio ha stabilito la radiazione da ogni ruolo nel calcio italiano dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi precisando, in risposta al quesito interpretativo del presidente federale Giancarlo Abete, che “la preclusione da ogni rango o categoria debba ritenersi implicita come effetto ex lege” dopo la condanna per i fatti di Calciopoli.

    Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete aveva chiesto alla Corte di giustizia federale, il 31 marzo scorso, di sciogliere il nodo su chi dovesse decidere sull’eventuale radiazione di Moggi e degli ex dirigenti condannati a 5 anni di squalifica, visto il vuoto di potere determinato dalla modifica dello statuto intervenuta dopo Calciopoli. Prima dello scandalo del 2006, infatti, le norme federali prevedevano che la giustizia sportiva potesse proporre al presidente federale la radiazione di un tesserato condannato per fatti di “particolare gravità”; e così fu per Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente federale.

    Ma con la riforma varata sotto Guido Rossi, il potere di radiare un tesserato passò alla giustizia sportiva. Di fatto, la squalifica di Moggi, Giraudo e Mazzini scadeva nel 2011, ma sulla proposta di radiazione non si era espresso nessuno né poteva esprimersi Abete. La Corte di giustizia sportiva, in sezione consultiva il 13 aprile scorso, ha fornito oggi le sue risposte:

    Si ritiene che il provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito, quale effetto ex lege, nelle decisioni con cui gli organi della giustizia sportiva, dopo aver irrogato la sanzione della sospensione nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della ‘particolare gravità delle infrazioni“.

  • Calciopoli: E’ ufficiale, aperta l’inchiesta per Calciopoli 2

    Calciopoli: E’ ufficiale, aperta l’inchiesta per Calciopoli 2

    E’ ufficialmente aperta l’inchiesta Calciopoli2. E’ quanto riferisce oggi Tuttosport, secondo cui il procuratore federale Stefano Palazzi ha assegnato a un suo vicecapo della Procura il fascicolo contenente il materiale delle intercettazioni (video, articoli e oltre 170 mila telefonate). Anche Abete ha chiesto di avere all’avvocato Millella, legale che difende la parte civile Fgc a Napoli, il suddetto materiale.
    Il problema per Palazzi si pone in relazione all’art.39 del codice: “PUNTO A – eventuale dolo di una parte nei confronti di un’altra (chi tace fatti che potrebbero cambiare il corso di un processo)”; PUNTO C – “se, a causa di forza maggiore o per fatto altrui, la parte non ha potuto presentare nel precedente procedimento documenti influenti ai fini del decidere (punto c)”; PUNTO D – “se è stato omesso l’esame di un fatto decisivo che non si è potuto conoscere nel precedente procedimento oppure sono sopravvenuti, dopo che la decisione è divenuta inappellabile, fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia“.
    L’art.39 quindi farebbe ricadere i fatti (vecchi e nuovi) in prescrizione, quindi anche Moggi avrebbe in prescrizione i suoi reati e proprio per evitare che ciò accada si potrebbe considerare la reite­razione dei reati eventuali commessi da altri fuori dal primo processo.
    La sensazione dunque è che avremo ancora da sentir parlare di questa triste pagine del calcio italiano, se si considera che Calcipoli 1, dopo quattro anni, ancora non si è conclusa.

    Intanto fatto curioso, alla luce di quanto aveva dichiarato Massimo Moratti su una sua spontanea deposizione, l’avvocato Prioreschi, legale di Moggi fa sapere:

    Lui non può andare in udienza, perché siamo al dibattimento. Ma lo posso fin d’ora tranquillizzare, nel senso che avremo noi l’onore di chiamarlo. Come testimone, è ovvio, perché siamo noi i primi a voler sentire quello che il presidente dell’Inter avrà da dire su quanto sta emergendo. Avrà il dovere di rispondere sotto giuramento alle nostre domande, a quelle della parte civile e dei pm“.

  • I signori del calcio si fanno sentire: più rispetto per Facchetti.

    Dopo il presidente della FIGC Giancarlo Abete, interviene in favore di Giacinto Facchetti anche il tecnico della Fiorentina Prandelli che , alla luce delle nuove intercettazioni, ha chiesto maggior rispetto per le persone, che non essendoci più, non avrebbero il modo di difendersi.. “Ci vuole maggiore rispetto per Facchetti che non ha possibilità di difendersi in quanto è venuto a mancare ormai da tempo“, aveva detto Abete ieri, “anche su questo la Figc vigilerà“.

  • Calciopoli bis: qualcosa si smuove, Palazzi indaga

    Alla fine anche la Figc si è dovuta ravvedere di fronte al nuovo capitolo di intercettazioni che sta sconvolgendo tutti quelli che credevano di aver estirpato il male dal calcio nell’estate di quattro stagioni orsono.

    Il procuratore Palazzi, in attesa dell’udienza del 13 aprile che potrebbe dalle indiscrezioni cambiare le sorti del Processo a Luciano Moggi, ha aperto un fascicolo ma non e’ stata ancora avviata nessuna inchiesta.

    La federazione, si apprende, non vuole accelerare o inficiare l’iter del procedimento penale. Gli organi della Figc, che a Napoli si e’ costituita parte civile e che sara’ presente all’udienza del 13 aprile con il legale Tito Milella, valuteranno eventuali nuove prove e intercettazioni se queste, compatibilmente con i termini stabiliti dalla giustizia sportiva, dovessero risultare utili a fare ulteriore chiarezza.

  • Abete si arrende all’evidenza:”L’italia non segna, Lippi può contare su Balotelli”.

    Abete si arrende all’evidenza:”L’italia non segna, Lippi può contare su Balotelli”.

    «Per l’Italia quello del gol è un problema reale. Manca un bomber alla Gigi Riva». Giancarlo Abete è preoccupato dalla scarsa vena realizzativa degli attaccanti azzurri a circa tre mesi dall’inizio dei Mondiali. Il presidente della Federcalcio, tuttavia, non si esprime sul tormentone Balotelli e gira la domanda a Marcello Lippi: «Le sue qualità sono indiscutibili, ma devo rispettare il ruolo del ct e la valutazione spetta a lui». Quanto al futuro del ct azzurro dopo i Mondiali, Abete ribadisce quanto detto in passato: «C’è l’impegno di fare chiarezza entro maggio e sarà rispettato».

    Il n.1 di via Allegri analizza l’amichevole dell’Italia contro il Camerun e promuove la retroguardia azzurra: «Non è arrivato il gol ma c’è stata una buona tenuta in difesa», dice Abete a Sky Sport 24. Sotto porta, però, le cose non vanno bene: «Il problema del gol è un problema reale», ammette Abete. «Abbiamo ottimi giocatori ma se ho detto che ci manca un bomber alla Gigi Riva è perchè negli ultimi anni non c’è stata continuità di quei giocatori che possono salire nei primi posti della classifica dei bomber della nazionale». I gol e la fantasia di Mario Balotelli potrebbero aiutare l’Italia.

    Abete si limita ad evidenziare le potenzialità dell’attaccante dell’Inter: «Da dirigente il mio primo dovere è quello di rispettare il ruolo del tecnico. Balotelli è maturo e Lippi può contarci, ma spetta a lui decidere. Le qualità del giocatore sono indiscutibili, ieri con l’Under 21 si è sacrificato anche nel gruppo. Era molto atteso alla prova e c’era il rischio che, non indovinando qualche giocata iniziale, potesse sentire la pressione. E invece è stato tutta la partita al servizio della squadra. Spero che Lippi si trovi di fronte a tante difficoltà nelle scelte a maggio»

  • Platini al contrattacco: “Abete? mi aspettavo di risentirlo dopo Inter-Chelsea”

    Michel Platini non ci sta. Il linciaggio mediatico a cui è stato sottoposto dopo Bayern-Fiorentina è stato spietato. Cosa che non è successa dopo Inter-Chelsea, quando gli inglesi sono stati pesantemente penalizzati contro i nerazzurri per un rigore (con annessa espulsione di Samuel) non concesso per un evidente fallo su Kalou: «Dopo l’errore di Ovrebo con la Fiorentina, Abete mi ha telefonato. Per il rigore non dato al Chelsea, no». Ecco uno stralcio dell’intervista pubblicata dalla Gazzetta dello Sport.

    Da Euro 2016 ai disastri arbitrali nelle coppe: è un momento difficile tra Uefa e Italia?
    «Ci mancherebbe. Qualcuno mi accusa: avrei aiutato il Bayern perché Rummenigge è mio amico. Dai! Con le designazioni arbitrali non c’entro niente, decide la Commissione: quante volte devo dirlo?».

    L’International Board allungherà i test dei cinque arbitri?

    «Spero. Le relazioni sull’esperimento in Europa League sono molto positive. L’obiettivo è schierarli nella prossima Champions e nelle qualificazioni per Euro 2012. Ma occorrono sei voti».

    S’era parlato di cinque arbitri anche al Mondiale, poi…

    «Sarebbe stato troppo presto. Lavoriamo al progetto da tre anni: non si può cambiare tutto in tre mesi».

    Blatter porterà al Board il pallone con il chip, per l’ennesima volta,e l’«occhio di falco». Tecnologie utili?

    «Degli altri esperimenti non m’importa. Se vogliono aggiungere qualcosa, perché no? L’importante è che ci sia l’arbitro accanto alla linea di porta».

    Arbitri nella bufera?

    «In tv si vedono al microscopio tutti i loro errori: è in crisi l’arbitraggio, non gli arbitri. Ma è tempo di cambiare qualcosa».
    [via: juvemania

  • Italia: Abete e Lippi non demordono “convinceremo Nesta”

    Italia: Abete e Lippi non demordono “convinceremo Nesta”

    L’Italia di Marcello Lippi seppur in formazione rimaneggiata è al lavoro per l’ultima amichevole prima delle scelte definitive per i magnifici 23 che voleranno in Sud Africa. Molti giocatori in campo domani si giocano, forse, l’ultima possibilità ma i vertici federali con in testa il presidente Abete ancora sperano in un dietrofront di Alessandro Nesta e di Francesco Totti.

    Sul difensore rossonero il ct nutriva più di qualche speranza di averlo a disposizione già per il Camerun, ma il no del giocatore pare di comune accordo con il Milan non ha intaccato le speranze di convincerlo “Quanto mi dispiace il suo no? Moltissimo. Ma io ci spero ancora”.

    Pur rispettando la volontà del giocatore anche Abete conferma le intenzioni di convincere il giocatore “I tentativi per convincerlo si faranno fino all’ultimo – ha assicurato Abete – bisogna rispettare le volontà di un giocatore che deve fare i conti con Champions e campionato. Ma quando finiranno ci sarà solo il Mondiale e c’è la speranza che Nesta possa far parte del gruppo, compatibilmente con le scelte del ct. E’ chiaro che è un giocatore di grande qualità di cui abbiamo necessità in nazionale”.