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  • Serie A: la Figc riduce il numero degli extracomunitari, i club protestano

    Il Consiglio Federale della Figc ha approvato la riduzione, a partire da questa stagione, la 2010-2011, del numero degli extracomunitari tesserabili durante la finestra di calciomercato da due a uno. La decisione è stata presa nel pomeriggio nonostante il parere negativo della Lega di Serie A durante la riunione che ha confermato, tra l’altro, alla presidenza della Federazione Giancarlo Abete.

    Dunque i club italiani dovranno limitare il proprio raggio d’azione per quanto riguarda possibili acquisti da Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea. Nelle ultime due stagioni il regolamento prevedeva che una società di calcio ne poteva acquistare al massimo due a condizione che questi andassero a prendere il posto in squadra di altrettanti extracomunitari.

    Dura la presa di posizione dei club di Serie A. Tutti sulla stessa lunghezza d’onda, a partire dal presidente della Lega Calcio di Serie A Maurizio Beretta:

    • “Regola extracomunitari? Polvere negli occhi. Se questa è la risposta al problema dei vivai, è alquanto riduttiva e per di piu’ avviene in una fase di mercato aperto. Avrei preferito un progetto organico condiviso, che arrivasse anche a questa decisione ma magari a partire dalla finestra del mercato di gennaio. Dico questo con rammarico, perchè la discussione del mattino era stata interessante e costruttiva: le squadre di Serie A investono tanto nei vivai, questa decisione rischia di complicare la vita delle società senza sortire effetti reali”.

    Galliani: “Preferisco non commentare. Il mio parere è perfettamente espresso dal presidente Beretta: la nostra posizione si allinea perfettamente con quella espressa dalla Lega di Serie A“.

    Lotito: “Questa decisione penalizza alcuni club di A che hanno intavolato delle trattative che oggi non possono più concludersi, rischiando anche responsabilità contrattuali. Non è il momento di aprire processi, però questa decisione non è la soluzione ai problemi sollevati“.

    Corvino: “La diminuzione degli extracomunitari tesserabili è una brutta notizia che mi lascia perplesso e rammaricato. Il danno di questa decisione non è solo economico ma tecnico, negli altri paesi non si guarda a queste cose ma si privilegia la qualità“.

    Zamparini: “E’ la più grande cavolata che si possa fare. E’ un provvedimento fatto da incapaci. Chi ha preso questa decisione deve andare a casa. Quando fanno queste cose in corsa dimostrano di essere delle persone incapaci. Invece di gestire le cose per bene fanno solo del male, come se il campionato del mondo l’avessimo perso per i due extracomunitari. Chi ha preso questo provvedimento deve vergognarsi e i fatti lo dimostreranno, ma questi non hanno vergogna di nulla“.

  • Intercettazioni: Abete Mazzini e “l’operazione salvataggio”

    Il “physique du rôle” di Giancarlo Abete è messo a dura prova in questi ultimi giorni. La figura del presidente federale, sulla gogna mediatica per l’insuccesso azzurro ai mondiali in Sudafrica e per la lentezza della giustizia sportiva, dalle nuove intercettazioni tirate fuori da Nicola Penta, consulente tecnico della difesa di Luciano Moggi nel processo a Calciopoli, ne esce ancor più deviata.

    La nuova intercettazione tra Giancarlo Abete e Innocenzo Mazzini, risale al 22 maggio 2005, giorno dopo dell’incredibile errore di Rosetti nella partita tra Lazio e Fiorentina per il fallo di mani di Zauri e riporta in auge “l’operazione salvataggio Fiorentina”.

    Mazzini: “Questo imbecille di Rosetti”

    Abete: “Con quello che ha fatto adesso siamo nei casini…”

    Mazzini: “Ma si va a chiedere a Giannichedda?”

    Abete: “Vai dal giocatore (Zauri, ndr) e prendilo a brutto muso, e se mi fai fesso ti rovino per i prossimi trent’anni…”

    Mazzini: “Datti una regolata tra il primo e il secondo tem­po… Bergamo era distrutto, mi hanno te­lefonato Carraro, Lippi, il sindaco di Fi­renze”

    Abete: “E’ un problema per i motivi che possiamo facil­mente comprendere. Io non sono andato allo stadio per oppor­tunità. Adesso è difficile spiegarlo e con­vincere le persone”.

    E’ misterioso come Abete sia diventato presidente ma speriamo almeno che alla luce degli errori di gestione possa esser sollevato dall’incarico.

  • Picconate di Calderoli su Lippi e Abete

    Il mondiale per l’Italia è andato in archivio e ancor prima che inizi il processo nel mondo azzurro si è voltato pagina dando spazio alla rassegnazione. Se in Francia il presidente Sarkozy in persona ha convocato un tavolo per capire le cause e a quanto pare son pronte a saltare le prime teste.

    In Italia il mondo politico boccheggia tirando a campare e i protagonisti della disfatta son pronti a tenersi ben stretta la poltrona. Ma è ancora il “verde” Calderoli a picconare contro l’Italia, Marcello Lippi e il presidente Abete.

    “Se qualcuno si assume le responsabilità di tutto, come ha fatto Lippi, si assuma pure quella di rinunciare allo stipendio: e anche il presidente che dice che il calcio è autonomo ma i versamenti dal Coni dimostrano che non lo è, si assuma la sua parte di responsabilità e si dimetta”.

  • Prandelli: La presentazione il 1 Luglio

    Il nuovo tecnico della nazionale Cesare Prandelli sarà presentato giovedì primo luglio. Ad annunciarlo è stato il presidente della Federcalcio italiana Giancarlo Abete, che in un colloquio telefonico ha stabilità la presentazione giusto una settimana dopo della debacle azzurra ai mondiali.

    Prandelli preoccupato? È un uomo di calcio, conosce i giocatori e il calcio italiano, sa benissimo quale è la situazione”, ha detto Abete, che ha anche comunicato che il 2 luglio convocherà un consiglio federale per affrontare la crisi dopo l’eliminazione degli azzurri dal Mondiale.

  • Abete non molla la poltrona: “c’è delusione ma ripartiamo”

    “C’è tanta amarezza, tristezza e delusione per quanto successo ma dobbiamo assumerci le nostre responsabilità per quanto accaduto. Ora dobbiamo ripartire, consapevoli di un abbassamento preoccupante della qualità. C’è poca esperienza a livello internazionale”

    Il presidente federale Giancarlo Abete al pari del ct Marcello Lippi e dei giocatori azzurri si prende la sua parte di responsabilità per il catastrofico mondiale azzurro. Ma chi si aspettava un suo passo indietro resterà profondamente deluso, dal primo di luglio con Prandelli in panchina il cammino azzurro ripartirà con lo stesso quadro dirigenziale che da Germania 2006 ha saputo partorire la delusione dell’Europeo di Austria e Svizzera e la secca bocciatura dell’idea di ospitare gli Europei 2016.

    “Siamo un po’ preoccupati da una situazione che però è sotto gli occhi di tutti, anche a livello di club. C’è poca esperienza internazionale e questo si riflette anche sulla Nazionale che sta trovando sempre maggiore competitività e difficoltà, basti ricordare la sofferenza contro Cipro per citarne una”
    – continua Abete – “Quelle che mi competono come presidente della Federcalcio. Non rinnego la scelta di Lippi perché non ho motivo di farlo. C’è gratitudine nei suoi confronti ma anche il giusto spirito critico per ciò che non ha funzionato in questo Mondiale”.

    “Non possiamo però intristirci troppo, abbiamo il dovere di ripartire. E’ un obbligo dell’intero movimento italiano. Non si tratta di pessimismo ma di valutazioni: se l’Under 21 ha difficoltà a qualificarsi agli Europei, se la Nazionale non ha ancora vinto nel 2010, il problema è un dato oggettivo e come tale va risolto.”.

    “Siamo preoccupati ma non pessimisti – aggiunge Abete – C’è un problema qualitativo di giocatori selezionabili, molti grandi club sono pieni di giocatori stranieri e quindi i giocatori italiani sono poco esperti a livello internazionale. Ci aspettiamo tante critiche ma non insulti che sono sempre gratuiti, siamo sereni ma non irresponsabili. Dobbiamo però mantenere un equilibrio in questo momento difficile”.

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  • Pagano solo Lippi e Cannavaro? Pretendiamo le dimissioni di Abete

    Pagano solo Lippi e Cannavaro? Pretendiamo le dimissioni di Abete

    E’ tempo di verdetti in casa azzurri. Germania 2006 è cosi lontana tanto da far sembrare la delusione di questa sera ancor più grande della immensa gioia della notte di Berlino. Un Italia cosi incolore non può che esser frutto di scelte sbagliate e quindi non posso che inserire Lippi in cima alla lista dei colpevoli.

    Il ct campione del mondo ha sbagliato a fidarsi dei suoi uomini di Germania. Dal capitano Fabio Cannavaro a Iaquinta, tutti hanno deluso ed è giusto che adesso vengano messi sulla graticola.

    Ma se il Sudafrica ormai è passato il futuro non può che esser ancor più buio. Il primo motivo è perchè non cambieranno i vertici delle Federazione, chi ha rimesso in sella Lippi è lo stesso che scelse Donadoni per poi pentirsene. Stiamo parlando del presidente Giancarlo Abete colui che guidò la delegazione azzurra negli insuccessi all’Europeo di Svizzera e Austria e sopratutto alle magre figure nella scelta di Euro 2016 e per ultimo la scelta di far consegnare la nostra coppa del mondo ad un francese.

    Se rivoluzione deve esser, questa volta, deve esserlo a 360° e con Lippi, Cannavaro e gli altri responsabili della debacle sudafricana devono pagare i vertici della nostra Federazione. Toccherà a Prandelli rifondare ma non con Abete in sella. Pretendiamo le sue dimissioni.

  • Abete entra in tackle sulla Fifa: “siamo noi i Campioni del Mondo”

    Abete entra in tackle sulla Fifa: “siamo noi i Campioni del Mondo”

    Che l’Italia non avesse un forte appeal in seno alla Fifa lo si era capito al momento della premiazione di Berlino 2006 ma nolenti o volenti per questi quattro anni i colori azzurri si sono tinti vicino a quelli della Coppa del Mondo. Tutti forse potevano pensare che nella cerimonia di riconsegna l’Italia potesse esser finalmente protagonista e invece… In una misteriosa cerimonia di consegna della coppa in Sudafrica è stato il francese Vieira a far da traghettatore.

    Gesto poco garbato verso gli azzurri che hanno risposto in maniera piccata con il suo membro più rappresentativo. Giancarlo Abete senza giri di parole ha accusa la Fifa della gaffe chiedendo le scuse ufficiali “La consegna della Coppa del Mondo al Sudafrica da parte dell’ex giocatore francese Patrick Vieira è una gaffe della Fifa. Quella coppa non l’ha vinta lui né nessun altro altro giocatore ma l’Italia”

    “L’iniziativa di giovedì sera era un evento commerciale, nel senso migliore: c’erano diversi ex giocatori. Ma noi non avevamo ricevuto alcun invito formale. Né io come presidente né la federazione – ha proseguito Abete – c’era stata solo una richiesta informale per la presenza di Pirlo, infortunato, alla serata. Ma senza alcun riferimento a gesti ufficiali. Pirlo non era potuto andare perché si doveva sottoporre ad un esame medico”.

    “Se ci avessero chiesto una presenza ufficiale – ha concluso Abete – non avrei avuto alcun problema a rispondere sì. Come Federcalcio ci siamo sempre prestati a qualsiasi iniziativa di valorizzazione della Coppa”.

  • Calciopoli: intercettazione choc tra Abete e Carraro

    Il processo di Napoli potrebbe vivere un altro momento esilerante cambiando ancora una volta le carte in tavola. Secondo indiscrezioni pare infatti che sia saltata una intercettazione tra il presidente della Figc Giancarlo Abete e Franco Carraro nella quale l’attuale presidente della Federazione chiederebbe un trattamento speciale per una squadra di A.

    Abete convocato al Processo dai legali di Moggi ha fatto sapere che sarà a disposizione dopo l’avventura africana dell’Italia. Ma se alle indiscrezioni dovesse davvero uscir fuori la trascrizione sarebbe palese che il processo sportivo di quattro anni orsono ha contribuito a scremare solo il malcostume ma non a sconfiggere il male.

  • Mondiali 2010: recupero Pirlo, Abete ci crede

    Mondiali 2010: recupero Pirlo, Abete ci crede

    Sembrano arrivare notizie confortanti sul recupero di Andrea Pirlo e Mauro German Camoranesi e Lippi potrebbe tirare un sospiro di sollievo avendo l’organico a disposizione a ranghi quasi completi.

    Il centrocampista rossonero potrebbe tornare disponibile già dalla partita contro la Slovacchia, mentre Camoranesi potrebbe esser a disposizione dall’esordio contro il Paraguay. Le condizioni dei giocatori migliorano e nell’ambiente azzurro traspare l’ottimismo. Il presidente Abete di ritorno dal Sudafrica ha voluto difendere Marchisio e rassicurare i tifosi sulle condizioni di Pirlo

    “Per Pirlo c’è fiducia e consapevolezza della sua importanza.Tante volte Pirlo ha fatto la differenza e prima di rinunciare a lui bisogna pensarci tantissime volte – dice Abete ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport -. E’ determinato a giocare questo Mondiale e vediamo strada facendo quali saranno le sue condizioni”

  • Prandelli, Sacchi e Maldini: Abete vara la triade per il dopo Lippi

    Nell’estate in cui quasi tutte le panchine della serie A cambiano padrone non può non farlo anche la nazionale. Marcello Lippi dopo il mondiale africano saluterà l’azzurro per intraprendere nuove strade dirigenziali questa volta e sulla panchina azzurra a meno di clamorosi stravolgimenti si siederà Cesare Prandelli.

    Il tecnico viola non ha rivali in questo momento e conclusa la torunèe negli Stati Uniti con la Fiorentina sarà annunciato da Abete come successore di Marcello Lippi. Insieme a Prandelli dovrebbero ricoprire incarichi azzurri Arrigo Sacchi e Paolo Maldini, l’ex capitano del Milan e della Nazionale rappresenterà l’Italia alla cerimonia per la proclamazione della nazione che ospiterà gli Europei del 2016 e poi dovrebbe intraprendere la carriera da dirigente azzurro.

    Arrigo Sacchi dovrebbe essere una sorta di supervisore tecnico e lavorare in stretta sintonia con Prandelli alla ristrutturazione degli azzurri poi Sud Africa. La conferma è arrivata ieri dal presidente federale Abete: “Sacchi e Maldini sono due grandi risorse professionali e culturali per il calcio italiano anche se non ho mai parlato di un possibile incarico da supervisore delle nazionali di Sacchi. Se ci fossero ha continuato ancora Abete, “le condizioni per una collaborazione, sarebbe un fatto gradito per la Federcalcio. Sul futuro ct, invece, c’è stata un’accelerazione e comunicheremo la nuova guida tecnica azzurra prima della partenza per il Sudafrica dell’8 giugno”.