Tag: gian piero gasperini

  • Esce Forlan entra Muntari, Gasp rompe con i tifosi

    Esce Forlan entra Muntari, Gasp rompe con i tifosi

    Gasperini con uno scialbo 0-0 si tiene stretta la panchina dell’Inter per un altra settimana ma se ad inizio partita i tifosi avevano scelto il tecnico contestando, dopo tanto tempo, la società per le scelte in sede di mercato, al minuto 79′ di Inter-Roma ha praticamente deluso tutto con un cambio inaspettato che non ha nulla a che fare con il blasone e gli obiettivi del popolo nerazzurro.

    Muntari sostituisce Forlan ©milanoweb.it
    L’ex tecnico del Grifone infatti denota un modesto coraggio inizialmente scegliendo ancora una volta la tanto vituperata difesa a tre concedendo però a Sneijder di giocare nelle sua posizione ideale al centro del campo e alle spalle delle due punte. La squadra, pur soffrendo le migliori capacità di palleggio dei giallorossi, crea le sue buone occasioni e sopratutto nel primo tempo fa vedere un barlume di risveglio. Il secondo tempo però la Roma dimostra di aver più fiato e più scelte tanto da costringere Gasp a modificare il suo modulo togliendo una punta in favore di un centrocampista. Il punto era troppo importante ma accontentarsi del pari a San Siro sacrificando ancora una volta il rapace Pazzini è un atteggiamento che i tifosi e Moratti (le smorfie in tribuna valgono quanto una confessione) non possono accettare. L’incubo esonero è solo rimandato a martedi prossimo quando i nerazzurri faranno visita al Novara per il debutto casalingo in serie A. I tre punti sono l’unico obiettivo, Gasp deve esser il primo a saperlo. ROMA-INTER 0-0, LE PAGELLE

  • Inter-Roma, Gasp o Luis Enrique?

    Inter-Roma, Gasp o Luis Enrique?

    Dentro o fuori, sembra un paradosso alla seconda giornata di campionato, ma è così. I destini di Gasperini e Luis Enrique sono strettamente connessi e legati all’esito di questa decisiva gara, che si terrà a San Siro nella anticipo della terza di serie A. Dopo l’amaro inizio sia per i giallorossi che per i nerazzurri, le panchine dei due allenatori non sono poi tanto tranquille, nonostante le due società si affannino a confermare le guide tecniche aldilà del risultato, è certo che chi delle due dovesse uscirne sconfitta farà saltare il posto del proprio allenatore. In casa romanista la situazione pare essere meno tesa, la società nuova ed il nuovo progetto sono appoggiati da tutto lo staff, ma quel che conta, come ha tenuto a sottolineare l’ex blaugrana, è il risultato, vincere guarisce ogni male, proprio per questo Luis Enrique da Gijon non farà a meno del capitano Totti e di De Rossi, sperando nel cuore orgoglioso dei due ragazzi di borgata, per guidare i colori capitolini alla vittoria.

    Luis Enrique © Andreas Solaro/Getty Images
    Chi sta peggio è sicuramente mister Gasperson, sono lontani i tempi in cui la Genova rossoblu lo osannava e le tre sconfitte in tre gare ufficiali da quando è tecnico dei nerazzurri, più le pressanti e fuoriluogo uscite tattiche, che il presidente faccia il presidente, del suo patron Moratti non lo agevolano molto. Gli hanno venduto Eto’o per risanare i bilanci, Milito non segna più e non pare essere il bomber infallibile sul quale il Gasp ha costruito la sua fama ai tempi del Genoa, Sneijder è l’unico a cantare e portare la croce predicando in quel deserto che è la formazione Campione del Mondo in carica e su Appiano Gentile aleggiano ormai da quasi due settimane gli spettri dei papabili allenatori che ambiscono alla panchina dell’Inter. Sono, infatti, molti i nomi che si susseguono in queste ore, come possibili sostituti del tecnico ex-genoano dato ormai per sicuro partente, da Figo a Baggio, il divin codino pupillo del presidente Moratti e ben voluto dalla piazza sarebbe però una scelta più d cuore che di cervello, e rappresenterebbe una fase di passaggio fino alla fine di questa stagione che si preannuncia travagliata e che porterebbe il prossim’anno all’approdo del numero uno per eccellenza Pep Guardiola. Tra gli altri in via Durini si è pensato anche a Carletto Ancelotti, libero da ogni impegno e con l’unico difetto di essere un ex bandiera milanista, ma questo, vedi Leonardo, non pare essere un problema, in questo caso però si tratterebbe di una scelta più a lungo termine e che prevederebbe un congruo esborso da parte delle casse presidenziali, per accontentare i progetti di ritorno alla vittoria dei colori nerazzurri.
    © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Tra chi potrebbe e chi non potrebbe, spuntano poi quelli che si propongono apertamente e che tornerebbe volentieri sulla panchina interista, stiamo parlando di Hector Cuper, il tecnico argentino, che i più ricordano come l’eterno secondo, ha apertamente dichiarato che tornerebbe volentieri a Milano, qualora arrivasse una telefonata del presidente. Un harakiri che, in tutta onestà non crediamo possibile, sarebbe masochismo puro e le coronarie dei tifosi della beneamata non sopporterebbe un tale affronto, memori ancora della piaga del 5 maggio e della successiva fuga dell’amato Ronaldo al Real Madrid. Ma fra questi molti nomi che circolano ce n’è uno che su tutti che crea scompiglio nei pensieri interisti di tifosi e addetti ai lavori, si tratta di quello di Josè Mourinho, no non stiamo parlando di un suo clamoroso ritorno, ma di un ingombrante fantasma che disturba il sonno dei suoi successori da Benitez a Gasperini, il paragone con lo Specialone è, infatti, insostenibile per chi è costretto a vincere quello che lui ha vinto e come e dopo quanti anni di astinenza. Ma non si può sempre vincere e forse è giunto il momento di accettare che per un anno si possa anche arrivar secondi con Gasperini o chi per lui.

  • Verso Inter-Roma, una panchina per due

    Verso Inter-Roma, una panchina per due

    E’ paradossale, lo sappiamo ma il big match della terza giornata in programma domani sera a San Siro può esser decisiva per il futuro di Gasperini e Luis Enrique sulla panchina di Inter e Roma. A sensazione, “chi se la passa peggio” è il tecnico nerazzurro poco protetto dalla società e in piena crisi di idee e modulo. L’asturiano, invece, pur con risultati non esaltanti ha dalla sua parte tutto lo staff dirigenziale e un gran numero di giocatori allettato dal nuovo modo di prender il calcio.


    Vigilia in casa Inter
    . La doppia sconfitta contro Palermo e Trabzonspor ha contribuito ad aumentare l’attenzione intorno alla partita di domani sera. Gasperini, pur avendo avuto la conferma da parte di Moratti, è conscio che molte delle sue chance se le giocherà con il risultato di domani sera. In preallarme già ci sono Claudio Ranieri, Delio Rossi e il “solito” Walter Zenga anche se non è da escludere una soluzione interna. Resta da capire adesso come il tecnico si giocherà le sue carte. Darà retta al presidente rifugiandosi nel 4-3-3? O riproporrà la difesa a tre? I dubbi maggiori poi sono intorno all’utilizzo di Pazzini e Sneijder. L’italiano sembra destinato alla seconda panchina consecutiva in campionato con Milito che tornerà a far coppia con Forlan per il terzo uomo è ballottaggio tra l’olandese e Zarate anche se non è da escludere l’opzione Castaignos.

    Vigilia in casa Roma I giallorossi, saggiamente dopo il ko contro il Cagliari hanno preferito rifugiarsi mantenendo un profilo basso e cercando di compattarsi e far quadrato. Totti, da capitano, ha invitato tutti a cena riproponendo quanto avvenne ai tempi di Spalletti con gli effetti che poi furono sotto gli occhi di tutti. Il tecnico asturiano sembra aver trovato la stima del gruppo e per domani sera sembra sia pronto a rivoluzionare in qualche modo la formazione. A sinistra il posto dello squalificato Jose Angel dovrebbe esser occupato da Heinze con il conseguente debutto di Kjaer in mezzo. A centrocampo ballottaggio tra Gago e Perrotta mentre dovrebbero esser della partita De Rossi e Pjanic. In attacco confermatissimo Totti, Borriello e Borini nutrono qualche chance per sostituire Bojan e Osvaldo.

  • Inter, le modifiche di Moratti un alibi per Gasperini

    Inter, le modifiche di Moratti un alibi per Gasperini

    Può un presidente entrare nelle scelte tecniche e condizionare l’allenatore? In alcuni casi si, penso alle lunghe chiacchierate tra Ancelotti e Berlusconi o l’intuizione dello stesso presidente nel cambiare il modulo di Zaccheroni e vincere lo scudetto.

    Quando però un allenatore è all’inizio della sua nuova avventura in panchina deve avere l’autonomia ed esser leggittimato dalla società in modo da far breccia nei giocatori e acquistarne la stima e il rispetto. I fitti colloqui nel post Palermo prima tra Moratti e Branca e poi tra quest’ultimo e Gasperini hanno sortito le modifiche richieste dalla proprietà, difesa e 4 e Sneijder con Pazzini in campo. Risultato? Sotto gli occhi di tutti. Una squadra senza idee di gioco, senza cattiveria e con tante incongruenze tattiche e tecniche.

    Siamo convinti, alla fine pagherà Gasperini, forse già domenica se la Roma, altra nobile in crisi, dovesse riuscire a far risultato pieno a San Siro. L’ex tecnico genoano paga però colpe non sue, come un mercato non in linea con l’allenatore, acquisti tardivi e non mirati ed un gruppo che dopo esser stato riluttante nei confronti di Benitez sembra pronto a replicare con il nuovo tecnico.

  • Fiorello ci prende gusto, nuova imitazione di Gasperini. Video

    Fiorello ci prende gusto, nuova imitazione di Gasperini. Video

    Nuovo tonfo dell’Inter e nuova imitazione di Gasperini del nerazzurro Fiorello. Lo showman finge di esser il tecnico dell’Inter in stato confusionale e incalzato dalle domande di Baldini ne esce fuori alla grande, l’Inter un pò imballata “colpa del sushi di Nagatomo”

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  • Inter-Trabzonspor, Moratti scagiona Gasperini

    Inter-Trabzonspor, Moratti scagiona Gasperini

    Gasperini ha usato la ragione cambiando modulo ed interpreti per non sfigurare in Champions League ma il risultato è stato tutt’altro che soddisfacente. Il Trabzonspor con una partita tutt’altro che modesta riesce a portar via tre punti di platino da San Siro facendo entrare l’Inter in una crisi d’identità preoccupante e di difficile lettura.

    L’ex tecnico genoano accoglie le richieste della società e della maggior parte die tifosi riaffidandosi alla difesa a quattro e agli osannati Sneijder e Pazzini. Ma sono proprio loro due a tradire l’Inter sbagliando occasioni incredibili a ripetizione.

    Gasp nel post partita se la prende con la sfortuna e con il momento particolare ma si dice fiducioso nel trovare la via d’uscita anche se il tempo comincia ad esser sempre meno. La squadra ha giocato con impegno notevole, in questo momento non siamo fortunati. Ho visto comunque nel gruppo una grande rabbia e voglia di reagire. Nel calcio ci sono anche questi periodi, è l’inizio della stagione e questa sconfitta deve darci la molla per continuare a fare bene. Moratti? Nei miei confronti ha dimostrato sempre grande supporto, il fatto che si parli spesso insieme non vuol dire niente. Rispetto a Palermo ho visto una reazione della squadra. Possiamo fare meglio recuperando dei giocatori importanti. Abbiamo difficoltà di rodaggio, ma l’impegno e la disponibilità dei giocatori è notevole”.

    Scontento ma equilibrato è il giudizio del presidente Moratti che scagiona il tecnico per la scelta del modulo “Non aspettatevi decisioni clamorose, mi pare che la squadra fosse messa bene in campo, è mancato un po’ lo sprint. Ma probabilmente i giocatori erano anche sotto shock dopo Palermo. Non mi pare che l’allenatore abbia colpe. Squadra frenata, ha sbagliato anche delle occasioni, poi ha preso un gol. Il calcio è anche questo. Se sono deluso? Ovviamente sì, alla prima partita in Champions league perdi contro questi qui. Come fai a non essere deluso?”

  • Inter adesso è crisi nera. Trabzonspor letale, Champions in salita

    Inter adesso è crisi nera. Trabzonspor letale, Champions in salita

    Altra sconfitta per l’Inter nella prima di Champions League contro il modesto Trabzonspor e solita grana per Gasperini che alla sua terza partita ufficiale allunga la sua serie negativa in nerazzurro. Stavolta non reggerà nemmeno la scusa della difesa a tre, o come molti scriveranno domani la sfortuna poiché con un solo tiro i turchi riescono a segnare il goal decisivo mentre i nerazzurri  nonostante moltissime occasioni sprecano tanto. In queste occasioni più che parlare di sfortuna è umano parlare di mancanza di concretezza, di cattiveria, in una squadra che ora più che mai è orfana di un centrocampo di qualità (Obi e Alvarez non sono all’altezza) di Maicon e di un Eto’o che da solo l’anno passato segnò quasi 40 gol in una stagione. Il fantasma di Benitez inizia ad aleggiare sulla testa di Gasperini.

    © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Formazione rispettata per l’Inter con il cambiamento pronosticato in difesa per Gasperini che sceglie di schierare una linea a quattro, con Lucio e Ranocchia centrali e Jonathan e Nagatomo sulle fasce. Sneijder ancora una volta sacrificato sull’esterno dell’attacco con Pazzini e Zarate. Out Milito, Samuel e Stankovic per un affaticamento muscolare per il serbo. PRIMO TEMPO – Le prime fiammate nerazzurre partono direttamente dai piedi di Sneijder che sembra particolarmente ispirato, nonostante sia schierato comunque fuori ruolo, come esterno d’attacco.  Nerazzurri molto attenti in fase difensiva, ma con un ritmo di gioco troppo lento e compassato che favorisce la partita preparata dai turchi. Egoismo puro di Zarate al 18’ su errore della difesa del Trabzonspor, con l’argentino che recupera palla si invola verso l’area avversaria e non serve l’assist a Pazzini assolutamente libero sulla destra, finendo per perdere palla. Partita che intorno alla mezz’ora risulta essere assolutamente noiosa con pochissime azioni degne di nota e molti errori in fase di impostazione da entrambe le parti. Ritmo lento e poca qualità, dove se per i turchi ci si poteva aspettare una partita del genere, sicuramente era attesa una reazione migliore dell’Inter dopo la sconfitta di Palermo. Arrivano i primi applausi di San Siro al 32’ su una bella azione nerazzurra conclusa dal dribbling e tiro di Zarate, con Tolga che gli nega il gol sul suo palo. Occasionissima nell’azione seguente per Pazzini che manca il pallone nell’area piccola tentando la girata al volo. I nerazzurri sembrano aver ritrovato la giusta convinzione e si affacciano con molta più pericolosità e una discreta continuità, senza riuscire a trovare mai il guizzo vincente. Manca sempre il tocco finale in grado di mettere l’ultimo uomo nelle condizioni di segnare. Ultima conclusione degna di nota un bel tiro al volo dal limite dell’area nel finale di primo tempo da parte di Cambiasso che finisce di poco a lato. Le squadre vanno a riposo sul punteggio di 0-0. SECONDO TEMPO – Squadre che rientrano in campo con le stesse identiche formazioni, nonostante il portiere Tolga del Trabzonspor abbia accusato alcuni problemi nel finale di primo tempo. Turchi che mostrano una buona personalità, tenendo palla e affacciandosi avanti con pericolosità con un’Inter che invece sonnecchia e ricorda quella vista nei primi venti minuti del primo tempo. Gasperini vede i suoi in difficoltà e al 54’ cerca di dare una scossa con il doppio cambio Alvarez e Milito per Obi e Pazzini. Bellissima giocata del Principe Milito al 62’ che si libera di uomo con il suo dribbling a rientrare, per servire un pallone teso in area dove non arriva Alvarez in ritardo. Atteggiamento più offensivo per l’Inter che sente di dover vincere a tutti i costi questa partita per cancellare le critiche piovute sulla squadra dopo le ultime prestazioni deludenti. Fallisce un match point facilissimo al 71’ Milito che servito da Cambiasso in area da solo davanti a Tolga calcia a botta sicura ma si fa parare in due tempi la conclusione strozzando l’urlo di gioia della curva interista. Non passa nemmeno un minuto e l’attaccante argentino ha nuovamente l’occasione di fare male ai turchi colpendo un pallone di testa ma mancando nuovamente l’appuntamento col gol. La partita assume i toni dell’assurdo al 31′ del secondo tempo quando al primo vero tiro in porta dei turchi arriva il gol che gela il sangue a tutti i nerazzurri. Prima Altintop, perso dalla difesa interista in posizione di fuorigioco dubbia, fa partire una sassata che impatta sulla traversa e poi sulla ribattuta Celutska infila di sinistro Julio Cesar sul secondo palo, con un tiro decisamente non irresistibile. Trabzonspor 1 Inter 0. La reazione dell’Inter arriva in ritardo e sui piedi di Coutinho che tira al volo ma si vede negare il gol dalla solita parata di Tolga, migliore in campo dei suoi senza dubbi. Nient’altro da segnalare per un’Inter che rinuncia e chiude la partita con una sconfitta immeritata ma comunque amara. Zero punti e girone in salita.

  • Fiorello imita Gasperini. Il Video fa il boom sul web

    Fiorello imita Gasperini. Il Video fa il boom sul web

    Di solito si dice che quando un personaggio arriva ad esser imitato ha raggiunto l’apice della notorietà, in realtà Gasperini vive in nerazzurro una situazione di forte precarietà con lo spettro dell’esonero che inizia a far capolino.

    Fiorello ©Franco Origlia/Getty Images
    L’ex tecnico del Genoa persona schietta, integralista convinto e mai sopra le righe è stato imitato da Fiorello come una persona insicura in piena crisi di panico. L’imitazione spopola sul web trovando consensi e strappando risate chi sa però cosa pensa l’interista Fiorello di Gasperini. [jwplayer config=”120s” mediaid=”95978″]

  • Inter, Moratti aut aut a Gasp. Cambio modulo o esonero

    Inter, Moratti aut aut a Gasp. Cambio modulo o esonero

    La sconfitta di Palermo, dopo quella in Supercoppa contro il Milan, ha aperto una crepa nell’ambiente nerazzurro. Moratti mai convinto totalmente della scelta Gasperini sembra adesso addirittura pronto a ricorrere all’esonero per non ripetere l’errore commesso con Benitez e buttare all’aria l’intera stagione sin dall’avvio.

    Gasperini ©Marcello Paternostro/Getty Images
    Le indiscrezioni in casa Inter, tornate copiose come ai tempi di Vieri e Ronaldo raccontano di un Moratti fortemente adirato e categorico con Branca nelle ore successive alla debacle di Palermo. Il presidente pretende un cambio di modulo per dar ai giocatori maggiore tranquillità ed evitare inutili sfiancamenti nell’inseguimento di un modulo non consono alle qualità di organico nerazzurro. Questa mattina lo stesso Branca, uno dei sostenitori di Gasperini, avrà un faccia a faccia con il tecnico e non è escluso a questo punto un ritorno all’antico nel match di Champions League in programma domani sera contro il Trabzonspor a San Siro. Gasperini si piegherà ai voleri della società e dei giocatori? Solo il campo potrà dirlo la sensazione è però che l’Inter abbia perso una nuova occasione sprecando il terzo allenatore del dopo Mourinho.

  • Inter, fiducia a tempo per Gasp. Le colpe del tecnico e della società

    Inter, fiducia a tempo per Gasp. Le colpe del tecnico e della società

    Perdere a Palermo alla prima giornata è una possibilità che molte squadre mettono in cantiere. Condizione approssimativa, schemi di gioco non ancora oleati, i nuovi che tardano ad inserirsi, sono tutte ottime ragione per non dar subito in testa all’allenatore permettendogli di lavorare ed aver il tempo necessario di inculcare il suo credo tattico.

    Gasperini e Mangia ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Quello però che lascia un pò perplessi è il modo con cui è arrivata la sconfitta e le scelte che Gasperini ha fatto sia nella formazione iniziale che a partita in corso. L’ex tecnico del Genoa si è voluto intestardire con il suo 3-4-3 pur non avendo avuto il tempo per farlo assimilare ai suoi giocatori chiedendo poi sacrificio e miracoli a chi non è ancora in grado di farne. Provo a spiegarvi il mio punto di vista elencandovi le più grandi colpe di Gasperini. 1) Il ruolo di Javier Zanetti. Il capitano è un icona per impegno e determinazione ma metterlo in marcatura è davvero un suicidio. 2) L’utilizzo di Zarate. Davvero credete che Zarate possa sostituire Eto’o quantomeno in termini di sacrificio? Reja oggi starà morendo dal ridere. Averlo sostituito poi nel momento del vantaggio nerazzurro avrà un effetto devastante sul morale del ragazzo. 3) La posizione di Forlan. L’uruguaiano per spessore ed esperienza si è calato senza proferir parola in un ruolo non suo, difendendo e andando in soccorso di Nagatomo prima e Jonathan poi ma quanto potrà durare? 4) Coraggio a metà. Gasperini usa il pugno duro con Ranocchia, Sneijder e Pazzini schiera però poi giocatori fuori ruolo in nome di un modulo tattico. Analizziamo adesso le colpe della società. 1) Nessun acquisto per il 3-4-3 di Gasperini. Si è gia capito che Zarate non è Palacio. A sinistra manca un alternativa a Nagatomo. 2) La tutela dell’allenatore. Posso sbagliarmi ma nel gruppo interista vedo gli stessi atteggiamenti di preclusione avuti nei confronti di Benitez. Moratti e Branca dovrebbero tutelare di più l’allenatore avallando, almeno pubblicamente, le scelte. Il prossimo mese sarà cruciale per i nerazzurri e per il futuro di Gasperini con 7 partita verità. Si inizia mercoledì con lo Trabzonspor in Champions, continua con la Roma in campionato e si concluderà con un pericolosissimo Inter-Napoli il prossimo primo ottobre