E’ paradossale, lo sappiamo ma il big match della terza giornata in programma domani sera a San Siro può esser decisiva per il futuro di Gasperini e Luis Enrique sulla panchina di Inter e Roma. A sensazione, “chi se la passa peggio” è il tecnico nerazzurro poco protetto dalla società e in piena crisi di idee e modulo. L’asturiano, invece, pur con risultati non esaltanti ha dalla sua parte tutto lo staff dirigenziale e un gran numero di giocatori allettato dal nuovo modo di prender il calcio.
Vigilia in casa Inter. La doppia sconfitta contro Palermo e Trabzonspor ha contribuito ad aumentare l’attenzione intorno alla partita di domani sera. Gasperini, pur avendo avuto la conferma da parte di Moratti, è conscio che molte delle sue chance se le giocherà con il risultato di domani sera. In preallarme già ci sono Claudio Ranieri, Delio Rossi e il “solito” Walter Zenga anche se non è da escludere una soluzione interna. Resta da capire adesso come il tecnico si giocherà le sue carte. Darà retta al presidente rifugiandosi nel 4-3-3? O riproporrà la difesa a tre? I dubbi maggiori poi sono intorno all’utilizzo di Pazzini e Sneijder. L’italiano sembra destinato alla seconda panchina consecutiva in campionato con Milito che tornerà a far coppia con Forlan per il terzo uomo è ballottaggio tra l’olandese e Zarate anche se non è da escludere l’opzione Castaignos.
Vigilia in casa Roma I giallorossi, saggiamente dopo il ko contro il Cagliari hanno preferito rifugiarsi mantenendo un profilo basso e cercando di compattarsi e far quadrato. Totti, da capitano, ha invitato tutti a cena riproponendo quanto avvenne ai tempi di Spalletti con gli effetti che poi furono sotto gli occhi di tutti. Il tecnico asturiano sembra aver trovato la stima del gruppo e per domani sera sembra sia pronto a rivoluzionare in qualche modo la formazione. A sinistra il posto dello squalificato Jose Angel dovrebbe esser occupato da Heinze con il conseguente debutto di Kjaer in mezzo. A centrocampo ballottaggio tra Gago e Perrotta mentre dovrebbero esser della partita De Rossi e Pjanic. In attacco confermatissimo Totti, Borriello e Borini nutrono qualche chance per sostituire Bojan e Osvaldo.
Può un presidente entrare nelle scelte tecniche e condizionare l’allenatore? In alcuni casi si, penso alle lunghe chiacchierate tra Ancelotti e Berlusconi o l’intuizione dello stesso presidente nel cambiare il modulo di Zaccheroni e vincere lo scudetto.
Quando però un allenatore è all’inizio della sua nuova avventura in panchina deve avere l’autonomia ed esser leggittimato dalla società in modo da far breccia nei giocatori e acquistarne la stima e il rispetto. I fitti colloqui nel post Palermo prima tra Moratti e Branca e poi tra quest’ultimo e Gasperini hanno sortito le modifiche richieste dalla proprietà, difesa e 4 e Sneijder con Pazzini in campo. Risultato? Sotto gli occhi di tutti. Una squadra senza idee di gioco, senza cattiveria e con tante incongruenze tattiche e tecniche.
Siamo convinti, alla fine pagherà Gasperini, forse già domenica se la Roma, altra nobile in crisi, dovesse riuscire a far risultato pieno a San Siro. L’ex tecnico genoano paga però colpe non sue, come un mercato non in linea con l’allenatore, acquisti tardivi e non mirati ed un gruppo che dopo esser stato riluttante nei confronti di Benitez sembra pronto a replicare con il nuovo tecnico.
Nuovo tonfo dell’Inter e nuova imitazione di Gasperini del nerazzurro Fiorello. Lo showman finge di esser il tecnico dell’Inter in stato confusionale e incalzato dalle domande di Baldini ne esce fuori alla grande, l’Inter un pò imballata “colpa del sushi di Nagatomo”
Gasperini ha usato la ragione cambiando modulo ed interpreti per non sfigurare in Champions League ma il risultato è stato tutt’altro che soddisfacente. Il Trabzonspor con una partita tutt’altro che modesta riesce a portar via tre punti di platino da San Siro facendo entrare l’Inter in una crisi d’identità preoccupante e di difficile lettura.
L’ex tecnico genoano accoglie le richieste della società e della maggior parte die tifosi riaffidandosi alla difesa a quattro e agli osannati Sneijder e Pazzini. Ma sono proprio loro due a tradire l’Inter sbagliando occasioni incredibili a ripetizione.
Gasp nel post partita se la prende con la sfortuna e con il momento particolare ma si dice fiducioso nel trovare la via d’uscita anche se il tempo comincia ad esser sempre meno. La squadra ha giocato con impegno notevole, in questo momento non siamo fortunati. Ho visto comunque nel gruppo una grande rabbia e voglia di reagire. Nel calcio ci sono anche questi periodi, è l’inizio della stagione e questa sconfitta deve darci la molla per continuare a fare bene. Moratti? Nei miei confronti ha dimostrato sempre grande supporto, il fatto che si parli spesso insieme non vuol dire niente. Rispetto a Palermo ho visto una reazione della squadra. Possiamo fare meglio recuperando dei giocatori importanti. Abbiamo difficoltà di rodaggio, ma l’impegno e la disponibilità dei giocatori è notevole”.
Scontento ma equilibrato è il giudizio del presidente Moratti che scagiona il tecnico per la scelta del modulo “Non aspettatevi decisioni clamorose, mi pare che la squadra fosse messa bene in campo, è mancato un po’ lo sprint. Ma probabilmente i giocatori erano anche sotto shock dopo Palermo. Non mi pare che l’allenatore abbia colpe. Squadra frenata, ha sbagliato anche delle occasioni, poi ha preso un gol. Il calcio è anche questo. Se sono deluso? Ovviamente sì, alla prima partita in Champions league perdi contro questi qui. Come fai a non essere deluso?”