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  • Super Gillet, Palermo-Torino 0-0

    Super Gillet, Palermo-Torino 0-0

    Aspettando il posticipo di Marassi, l’unico match a reti inviolate della giornata è andato in scena al Barbera di Palermo: leitmotiv dell’incontro sono stati gli assalti, perlopiù rosanero, tanto veementi quanto imprecisi, e le puntuali risposte degli estremi difensori, col granata Gillet sugli scudi, e di gran lunga il migliore in campo. Ne viene fuori così un incontro gagliardo e palpitante, con un pari che alla fine va stretto ai padroni di casa, sempre penultimi, e premia oltremodo il Torino, che comunque muove la classifica.

    Nel Palermo Fabrizio Miccoli va in panchina (dal primo minuto va in campo Dybala), mentre Kurtic la spunta su Rios; nel Toro orfano di Ogbonna anche Glik cede il posto a Di Cesare, mentre in avanti va in scena il tridente Cerci, Bianchi e Meggiorini, con Vives schierato in mediana al posto di Stevanovic e Basha al posto di Brighi.

    Primo tempo di stampo rosanero, col Palermo che ha preso di mira la porta granata, insidiando lo strepitoso Gillet da subito con Donati al 7’ e Kurtic al 12’; straordinario è però il doppio intervento al 35’, su conclusione di Barreto prima e sul colpo di testa di Munoz sul corner susseguente, così come è fondamentale al 45’ la chiusura su Morganella lanciato a rete. Tre minuti prima era stato però il granata Bianchi a fallire sotto porta una palla clamorosa, bloccato da Ujkani in formato Gillet.

    Miccoli in Palermo-Torino
    Miccoli in Palermo-Torino © Tullio M. Puglia

    Nel secondo tempo Gasperini cambia Dybala (è sembrata un po’ impacciata la giovane punta) con Fabrizio Miccoli dopo che il Toro, rientrato in campo ringalluzzito e propositivo, ha sfiorato in contropiede la rete ancora con Bianchi al 57’ (Ujkani sventa il suo pallonetto) e con Cerci, sulla cui conclusione ravvicinata si è immolato efficacemente Garcia. Ventura mette dentro Stevanovic per Cerci, Gasperini manda in campo Pisano e Brienza per Von Bergen e Giorgi, ma i cambi non sembrano incidere; all’83’ il vantaggio del Palermo sembra cosa fatta, ma le rete granata resta inviolata non più per merito di Gillet, ma per colpa dello sciagurato sinistro a girare di Ilicic, che messo davanti all’estremo difensore riesce a calciare al lato .

    Un punto a testa e tanti rimpianti (soprattutto per il Palermo) è il bilancio del match che alla fin fine non lascia senza perplessità i due tecnici, con Gasperini e i suoi ancora in piena zona retrocessione, nonostante un gioco e un’identità di squadra in crescita, e con Ventura che si porta via dalla Sicilia un punto guadagnato, ma con una prestazione a sprazzi e un’identità di gioco ancora da definire e da inculcare bene nei suoi uomini.

    LE PAGELLE DI PALERMO-TORINO

    Gillet 8: il migliore in campo, se non si perde è merito suo, para tutto e di più, addirittura irritante per gli avversari che si deprimono a non batterlo. Superman!
    Bianchi 5,5 se non segna questi goal il capitano e il marcatore principe del Toro, chi li farà mai? Andrà meglio la prossima volta…
    Ujkani 7: quando il Toro riesce a offendere c’è sempre lui a metterci una pezza. Decisivo…un futuro Gillet!
    Dybala 5,5: si ritrova titolare quasi per caso, e complice un po’ d’emozione, stenta a ingranare…5,5 d’incoraggiamento…ma merita una seconda chance!

    IL TABELLINO

    PALERMO: Ujkani 7, Munoz 6, Donati 6,5, Von Bergen 6,5 (15’st Pisano 5,5); Morganella 6, Barreto 6, Kurtic 6,5, Garcia 6, Ilicic 6, Giorgi 6 (20’ st Brienza 5,5), Dybala 5,5 (10’ st Miccoli 5,5).
    TORINO: Gillet 8, D’Ambrosio 5,5 , Di Cesare 6, Rodriguez 6, Masiello 5,5; Basha 5,5, Gazzi 6, Vives 6; Cerci 5 (14’ st Stevanovic 5,5), Bianchi 5,5 , Meggiorini 5,5 ( 28’ Sgrigna 5,5).

  • Palermo-Torino, Miccoli e Ogbonna ko

    Palermo-Torino, Miccoli e Ogbonna ko

    Palermo-Torino, sfida tra profondo Nord e profondo Sud si presenta, almeno ai nastri di partenza, a posizioni di classifica invertite rispetto alle aspettative e di fatto rappresenta già un importante scontro salvezza. I padroni di casa, precipitati malamente al penultimo posto in classifica a 5 punti, ospitano un Torino a 8 punti che probabilmente non si aspettava di precedere gli isolani a questo punto del campionato; d’altra parte il Palermo è in trend positivo (vittoria casalinga col Chievo e buon pareggio a Genova), più altalenante l’andamento dei granata, sconfitti nel precedente turno in casa dal Cagliari, e capaci di alternare in trasferta grigie prestazioni a fragorosi risultati (ad esempio l’ 1-5 di Bergamo).

    Sarà probabilmente lo scontro dei grandi assenti; sfuma infatti il duello tra i giocatori simbolo delle due compagini, Angelo Ogbonna, giovane difensore in ascesa e uomo mercato granata, e Fabrizio Miccoli, esperto folletto rosanero e goleador della squadra. Il difensore, fermatosi per un risentimento muscolare durante la rifinitura non è partito per Palermo, mentre Miccoli, a causa di qualche acciacco, sarà in forse sino all’ultimo. Statistiche alla mano, gli ultimi 5 incontri tra Palermo e Torino hanno visto un trionfo rosanero, due pareggi e due vittorie granata, e ad eccezione dell’1-3 del 10 febbraio 2008, le sfide non sono mai state ricchissime di goal.

    PALERMO – L’assenza del numero dieci rosanero farebbe perdere di estro e imprevedibilità la manovra rosanera e Gasperini lo sa bene, che nelle intenzioni era orientato a riproporre l’undici titolare che aveva pareggiato a Genova prima della sosta. Ritorna disponibile Brienza, ma dovrebbe spuntarla comunque Giorgi, che assieme ad Ilicic sosterranno un’unica punta: se non sarà Miccoli, con l’infortunato di lungo corso Hernandez, sono in ballottaggio dal primo minuto Dyabala e Budan. A centrocampo confermato il quartetto Morganella, Barreto , Rios e Garcia; in difesa Ujkani in porta col trio Munoz, Donati e Von Bergen.

    Fabrizio Miccoli
    Fabrizio Miccoli © Tullio M. Puglia/Getty Images

    TORINOVentura, che non è l’ultimo arrivato, non si fida del Palermo, convinto di andare ad affrontare un avversario più forte di quanto dica la classifica: Miccoli o non Miccoli, il tecnico ha dichiarato di temere comunque l’avversario e l’ambiente caldo che si respira di solito nelle sfide al Barbera. Dovrà essere come sempre un Torino votato al sacrificio e con la mentalità giusta quello che dovrà scendere in campo per potersela giocare anche a Palermo. Senza Ogbonna e Darmian, Ventura dovrà scegliere tra il 4-2-4 e il 4-3-3; probabile la riconferma del primo modulo con Gillet confermatissimo in porta, quattro di difesa con D’Ambrosio e Masiello sulle fasce, Rodriguez come vice-Ogbonna al fianco di Glik, fresco di goal all’Inghilterra, diga di centrocampo composta da Brighi e Gazzi; davanti sulle ali Cerci e Stevanovic, al centro dell’attacco confermatissimo Bianchi e ballottaggio per chi lo affiancherà tra Meggiorini e Sansone.

    PROBABILI FORMAZIONI PALERMO-TORINO

    PALERMO (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Donati, Von Bergen ; Morganella, Barreto, Rios, Garcia, Ilicic, Giorgi, Miccoli.
    A disposizione: Benussi,Brichetto, Cetto, Labrin, Pisano,Kurtic,Viola,Bertolo, Sanseverino, Dyabala,Budan, Brienza.

    TORINO (4-2-4):Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic.
    A disposizione: Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Vives, Sgrigna, Sansone, Birsa.

  • Genoa-Palermo 1-1, Marassi regala standing ovation a Gasperini

    Genoa-Palermo 1-1, Marassi regala standing ovation a Gasperini

    Nella partita che anticipava l’apertura della settima giornata di questa stagione ci ha pensato Borriello a rovinare la festa a Gasperini, ritornato da avversario al Ferraris: in Genoa-Palermo infatti i rosanero stavano conducendo con un 0-1 che gli avrebbe regalato tre punti d’oro ma la zampata nella ripresa del ritrovato ex attaccante giallorosso ha strappato il pareggio ai siciliani. Un pareggio che alla fine sembra più che giusto in quanto le due squadre hanno affrontato il match a viso aperto facendo il possibile per portarsi a casa la vittoria ma accontentandosi al triplice fischio del punto guadagnato dopo la sfiorata sconfitta del Palermo in quanto Immobile ha sbagliato anche la rete del raddoppio.

    La parte più entusiasmante dell’incontro pare essere stata per tutti i tifosi presenti l’arrivo di Giampiero Gasperini per la prima volta come avversario: appena entrato allo stadio è infatti partita una standing ovation composta da applausi e cori che è stata ricambiata da un saluto del tecnico che si è mostrato visibilmente emozionato. Non a caso il Genoa ricorda Gasperini come uno degli allenatori con il quale la squadra è cresciuta più di tutti e soprattutto con cui ha messo in archivio risultati importanti.

    Gian Piero Gasperini Genoa CFC v US Citta di Palermo - Serie A
    Gian Piero Gasperini © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Passati i minuti delle emozioni sugli spalti è arrivato il tempo del fischio d’inizio dove a farla da padrona nel primo tempo è proprio il Palermo: nonostante le tre sconfitte precedenti negli incontri in trasferta i rosanero si dimostrano affamati di vittoria e, complice forse un Genoa che non si aspettava una squadra così, già al 14′ di gioco si portano in vantaggio con il colpo di testa di Giorgi che insacca la rete grazie al cross di Illicic. Dall’altra parte i padroni di casa provano a reagire, trovando anche delle ottime giocate che mettono sul filo del rasoio il pareggio: a fare la differenza è infatti un gran Ujkani che s’impone più volte sulle conclusioni dei soliti Borriello, Immobile e Antonelli.

    Nella ripresa l’appena entrato Jorquera da al Genoa quel qualcosa in più e soprattutto al 7′ di gioco mette un pallone d’oro sulla testa di Borriello che riesce finalmente a superare l’estremo difensore rosanero e ad insaccare la rete del pareggio. Nel restante tempo disponibile la partita è un continuo tentare di raddoppiare: i locali vogliono la vittoria visti i continuii pareggi, ed i rosanero cercano la via del goal per guadagnare punti importanti. L’incontro termina però con un pareggio che accontenta in parte entrambe le formazioni e soprattutto il pubblico che applaude i giocatori, i quali sono stati in grado di regalare una gara intensa e piacevole per i tifosi.

    IL TABELLINO E LE PAGELLE:

    Genoa-Palermo 1-1
    Genoa (4-3-3): Frey 6.5; Sampirisi 5, Granqvist 5.5, Bovo 6.5, Antonelli 6; Kucka 6.5, Tozser 5 (42′ Jorquera 6.5), Seymour 6; Immobile 5.5 (24′ st Vargas 5.5), Borriello 7, Jankovic 5.5 (41′ st Moretti). A disp.: Tzorvas, Donnarumma, Melazzi, Merkel, Piscitella, Anselmo, Bertolacci, Canini. All.: De Canio
    Palermo (3-4-2-1): Ujkani 7; Muñoz 6, Donati 6, Von Bergen 5.5; Morganella 5.5, Barreto 6.5, Rios 6, Garcia 6.5; Giorgi 7 (30′ st Bertolo), Ilicic 6.5 (11′ st Kurtic 5.5); Miccoli 5.5 (8′ st Hernandez 5). A disp.: Benussi, Brichetto, Cetto, Viola, Dybala, Labrin, Budan, Pisano. All.: Gasperini
    Arbitro: Tommasi
    Marcatori: 14′ Giorgi (P), 7′ st Borriello (G)
    Ammoniti: Bovo, Jankovic, Jorquera (G), Von Bergen, Morganella (P)

    VIDEO GENOA-PALERMO 1-1

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  • Video Miccoli gol da 40 metri

    Video Miccoli gol da 40 metri

    Il Palermo non può fare a meno di Fabrizio Miccoli. Il capitano rosanero con una superba prestazione ha regalato la prima vittoria a Gian Piero Gasperini dando finalmente tranquillità all’ambiente alle prese con i continui scossoni voluti dal presidente Zamparini. Miccoli autore di una partita superlativa ha portato in vantaggio il Palermo sul Chievo con una bella punizione dalla distanza, dopo il pari clivense ha segnato il raddoppio prima di scardinare la difesa clivense con una azione personale sull’out sinistro propiziando la rete di Giorni. A suggellare la giornata arriva però il sigillo d’autore: Miccoli segna con un tiro al volo da quaranta metri beffando Sorrentino e facendo esplodere il Barbera per la prodezza. Il gol è sicuramente il più bello della 6° giornata di Serie A ma avanza la sua candidatura anche come il miglior gol della serie A 2012-2013.

    Miccoli gol da 40 metri | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Fabrizio Miccoli gol da 40 metri. Video
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  • Zamparini caccia Perinetti, al suo posto arriva Lo Monaco

    Zamparini caccia Perinetti, al suo posto arriva Lo Monaco

    Nei giorni scorsi, quando Zamparini aveva deciso di togliere il posto di allenatore a Sannino consegnando il Palermo nelle mani di Gasperini, il presidente dei rosanero aveva spiegato di non aver intenzione di effettuare altri cambiamenti: probabilmente però si riferisse solamente alla parte della squadra in quanto in queste ore a saltare sarà il posto di Giorgio Perinetti. Il direttore sportivo del club siciliano è stato infatti messo fuori dallo staff per l’avvio di campionato alquanto deludente: il motivo principale è che è stato proprio lui a voler puntare su Sannino e quindi Zamparini ha deciso di mandar via entrambi, complici di un inizio assolutamente da dimenticare. Altra causa di questo imminente divorzio sembra essere il mercato estivo in quanto Perinetti non è riuscito a mettere in pratica alcune cessioni che Zamparini voleva effettuare.

    Inizialmente si diceva fossero solamente voci ma ora la cosa è certa e c’è già il nome del sostituto: si tratta di Pietro Lo Monaco il quale ha rotto di recente con il Genoa e si ritrova quindi alla ricerca di una società con cui poter collaborare. I sospetti che la scelta ricada su di lui sono avvenuti dopo la partita tra Cagliari e Palermo in quanto il ds di Torre Annunziata era presente in tribuna ed ha guardato attentamente il match, nell’ultima apparizione di Sannino sulla panchina rosanero.

    Giorgio Perinetti © Claudio Villa/Getty Images

    Quel che è certo è che Lo Monaco quando si siederà sulla poltrona di Perinetti non avrà vita facile: la situazione a Palermo non è delle migliori e l’aria è alquanto tesa. Nemmeno l’arrivo di Gasperini ha sbloccato la squadra e, finchè non arriveranno i primi risultati positivi il clima non sarà dei migliori. Il compito di Lo Monaco è sicuramente quello di mettere a segno alcuni movimenti che siano in grado di aiutare la squadra in questo momento difficile ma ovviamente dovrà fare tutto questo stando agli ordini di Zamparini, conosciuto per essere un presidente esigente e assolutamente presente. Se il ds ha voluto interrompere il rapporto con il Genoa per i problemi con Preziosi per incompatibilità di carattere, figuriamoci cosa ne uscirà dalla collaborazione con Maurizio Zamparini.

  • Esordio amaro per Gasperini, Atalanta-Palermo 1-0

    Esordio amaro per Gasperini, Atalanta-Palermo 1-0

    La scossa del nuovo tecnico Gian Piero Gasperini sembra non essere arrivata al Palermo che, nella partita di oggi contro l’Atalanta, è caduto allo stadio bergamasco con un 1-0 finale: i rosanero scendono infatti in campo decisamente spaesati causa il cambio di schema tattico che il “Gasp” ha voluto imporre su di loro. Nonostante i giocatori non siano adatti al 3-4-3, il tecnico del club siciliano decide di scendere in campo spostando di ruolo alcuni calciatori e soprattutto lasciando Miccoli in panchina, preferendogli Hernandez, il quale non riesce a dare il massimo meritandosi la nomina di peggiore in campo.

    Dall’altra parte Colantuono schiera il solito 4-4-1-1 ma durante il primo tempo i neroazzurri sono nettamente sottotono e a spiccare è invece il Palermo che al 40′ di gioco mette in rete la palla grazie al tiro del difensore Munoz: purtroppo però la bandierina si alza per fuorigioco e quindi è tutto da rifare. Nella ripresa i ruoli si invertono: il Palermo non riesce a sfoderare il buon gioco del primo tempo mentre l’Atalanta dimostra di voler bissare la vittoria conquistata a San Siro contro il Milan. Colantuono azzecca la mossa vincente inserendo De Luca, il quale da quel tocco in più ai locali facendo letteralmente impazzire i palermitani.

    Cristian Raimondi © Tullio M. Puglia/Getty Images

    La Dea comincia infatti a macinare gioco pericoloso e, complice anche la buona prestazione di Consigli tra i pali, riesce a mettere in difficoltà i rosanero: nonostante tutto però per il goal dell’Atalanta i tifosi devono aspettare l’87’ di gioco quando Cigarini calcia perfettamente il pallone, andando a servire Raimondi che insacca la rete avversaria superando Ujkani.

    Atalanta-Palermo 1-0
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Ferri, Lucchini (28′ st Stendardo), Manfredini, Brivio; Raimondi, Cigarini, Cazzola, Bonaventura (15′ st De Luca); Moralez (38′ st Troisi); Denis. A disp.: Frezzolini, Polito, Matheu, Scozzarella, Palma, Parra. All.: Colantuono
    Palermo (3-5-2): Ujkani; Munoz, Von Bergen, Garcia; Morganella (45′ st Dybala), Giorgi (32′ st Pisano), Rios, Barreto, Donati; Ilicic (18′ st Miccoli), Hernandez. A disp.: Benussi, Dybala, Labrin, Milanovic, Cetto, Viola, Kurtic, Bricchetto, Budan. All.: Gasperini
    Arbitro: Giacomelli

    Marcatori: 43′ st Raimondi (A)
    Ammoniti: Lucchini, Manfredini, Cigarini, Troisi (A), Ilicic, Giorgi, Donati (P)

    IL VIDEO DEGLI HIGHLIGHTS DI ATALANTA-PALERMO

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  • Atalanta-Palermo, esordio di Gasperini alla guida dei rosanero

    Atalanta-Palermo, esordio di Gasperini alla guida dei rosanero

    Alle ore 15.00 scenderanno in campo le formazioni di Atalanta-Palermo, due squadre che fino ad ora hanno messo a segno un percorso completamente diverso: da una parte ci sono infatti i locali neroazzurri che arrivano dall’ottima prova contro il Milan dove sono riusciti a strappare tre punti importanti superando la squadra di Allegri con un 1-0 finale, dall’altra c’è invece l’esordio di Gasperini, nuovo allenatore dei rosanero, il quale ha preso il posto di Sannino, esonerato dopo le due pesanti sconfitte rispettivamente con Napoli e Lazio ed il pareggio con il Cagliari.

    Proprio per questo per il match c’è grande attesa: di certo l’Atalanta vorrà riconfermarsi ed asfalatare i palermitani che si trovano invece sotto pressione e di fronte alla prova del nove. Da tempo è ben noto a tutti che il modulo preferito da Gasperini è il 3-4-3, schema tattico che difficilmente si adatta però agli attuali giocatori di punta del Palermo: non bastasse il club siciliano ha dovuto fare i conti con la mancata partecipazione all’allenamento di rifinitura di Andrea Mantovani, il quale si è preparato a parte visto il piccolo infortunio al ginocchio subito durante i giorni scorsi. A quanto pare inoltre Gasperini ha deciso di far partire dalla panchina Hernandez e Budan, preferendo Ilici e Bertolo, i quali andranno a formare il 3-4-2-1 con cui il tecnico cercherà di dare una svolta al club rosanero.

    Gian Piero Gasperini © Dino Panato/Getty Images

    Situazione diversa per l’Atalanta di Colantuono, la quale dall’avvio del campionato ha totalizzato la sconfitta contro la Lazio, il pareggio con il Cagliari e la recente vittoria con il Milan: per il match contro il Palermo però i neroazzurri dovranno fare a meno di Peluso, di Schelotto, di Carmona e di Biondini. Per queste assenze il tecnico del club bergamasco ha deciso di inserire Brivio, inserendo poi Cazzola ed affidandosi all’ormai conosciuto 4-4-1-1: durante la conferenza stampa tenutasi in vista della delicata partita Colantuono ha dichiarato quanto segue, parlando anche del doppio esonero che subì nel 2007 e nel 2008 proprio quando era seduto nella panchina rosanero alla guida del Palermo.

    “Noi allenatori in Italia veniamo esonerati facilmente non ci dobbiamo stupire. Il Palermo? Non voglio parlarne, è una bella città e sono stato bene. Non mi ha fatto piacere essere esonerato da sesto in classifica”.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA-PALERMO

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli, Bellini, Lucchini, Manfredini, Brivio, Raimondi, Cigarini, Cazzola, Bonaventura, Morales, Denis. In panchina: Frezzolini, Polito, Matheu, Scozzarella, Ferri, Parra, Troisi, Stendardo e De Luca. All. Colantuono
    PALERMO (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Von Bergen, Garcia, Piano, Barreto, Donati, Mantovani, Ilici, Bertolo, Miccoli. In panchina: Benussi, Dybala, Labrin, Milanovic, Morganella, Rios, Viola, Kurtic, Hernandez, Budan e Giorgi. All. Gasperini

  • Giuseppe Sannino esonerato, Palermo a Gian Piero Gasperini

    Giuseppe Sannino esonerato, Palermo a Gian Piero Gasperini

    E come volevasi dimostrare è arrivato puntuale come un orologio svizzero l’esonero del primo allenatore in serie A. La sfida era tra Palermo e Cagliari. Zamparini vs Cellino. The winner is: Giuseppe Sannino. Il pareggio 1-1 contro i rossoblu non è bastato al presidente rosanero per confermare l’ex tecnico del Siena che dopo sole tre giornate e un punto conquistato, lascia la panchina siciliana. Siamo alle solite. Programmazione di qua, programmazione di là e alla fine la fiducia come per magia sparisce dopo neanche un mese di campionato. Il patron palermitano ha già scelto il sostituto. Sarà Gian Piero Gasperini a sedersi sulla bollente panchina del Palermo. L’ex tecnico di Genoa e Inter si rimette in gioco dopo la non brillantissima esperienza a Milano.

    Eppure, alla vigilia di Palermo-Cagliari, Zamparini aveva dichiarato “Sannino può perdere anche altre due gare di fila, non sarebbe in ogni caso a rischio“. La coerenza prima di tutto insomma. Ma non siamo di certo sorpresi davanti a questa decisione, già nell’aria da qualche giorno e con lo stesso presidente rosanero che aveva provato a contattare Reja e Delio Rossiprendendosi due netti rifiuti.

    Sannino, ormai ex mister del Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Questo il comunicato ufficiale nel sito del Palermo Calcio: “L’U.S. Città di Palermo comunica d’aver sollevato dall’incarico d’allenatore della Prima Squadra il Signor Giuseppe Sannino. A lui e al suo staff tecnico il ringraziamento per l’impegno e la professionalità mostrati in questi mesi. Contestualmente la Società ha affidato la guida tecnica a Gian Piero Gasperini che guiderà il suo primo allenamento con la squadra martedì pomeriggio“.

    Rimane un piccolo dubbio. La società ha costruito la rosa secondo le indicazioni tattiche dell’ormai ex allenatore che ha nel suo credo tattico il modulo 4-4-2. Gasperini è da sempre amante del 3-4-3. L’ex tecnico di Genoa e Inter punterà sulle sue idee o si adatterà agli elementi a disposizione?

    Adesso è caccia al prossimo esonero. Stroppa è stato confermato nonostante le tre sconfitte stagionali, Guidolin è intoccabile. Potrebbe essere Ficcadenti, mister del Cagliari del patron Cellino (grande amico di Zamparini con la passione in comune del cambiare allenatore) ma non escludiamo a priori che lo stesso Gasperini! Alla prossima puntata.

  • Inter, Bielsa nella mente di Moratti

    Inter, Bielsa nella mente di Moratti

    Continua il toto allenatore in casa Inter, dove la conferma di Ranieri anche dopo giugno ormai è da considerarsi una pura utopia. Sfogliando la margherita dei tecnici, i nomi rimangono sempre gli stessi, con ‘Il Loco’ Marcelo Bielsa che sembra essere leggermente favorito su Andrè Villas Boas, e su Blanc. Idee e impostazioni tattiche differenti per tutti i tecnici, ed è per questo motivo che Massimo Moratti aspetterà il termine di questa stagione, scegliendo l’allenatore che gli darà più garanzie per partire con un progetto a lungo termine.

    GASPERINI E RANIERI – La storia recente infatti insegna che prendere le decisioni senza programmare il futuro non dai mai i risultati sperati. Proprio l’ex tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini, fu scelto in estate in un momento inaspettato, poiché l’addio di Leonardo fu di fatto come un fulmine a ciel sereno, facendo saltare ogni piano nei vertici interisti. La lista dei rifiuti eccellenti è lunghissima, con Fabio Capello in primis, poi il tentativo di strappare al Porto Andrè Villas Boas, trattativa frenata solo dall’onerosa clausola rescissoria e infine il no di Bielsa, poiché già promesso sposo dell’Athletic Bilbao. Solo allora, quasi per accontentarsi, e quasi perché fosse l’unico disponibile su piazza, si scelse l’ex tecnico del Genoa Gasperini, con i risultati che tutti conosciamo: campagna acquisti che non ha mai assecondato le richieste del tecnico, e dettami tattici che non sono mai entrati nelle menti dei calciatori nerazzurri. Via il Gasp l’arrivo di Ranieri il normalizzatore aveva riportato la squadra a correre, a giocare e a vincere, illudendo tifosi e dirigenza di aver risolto tutti i problemi con la bacchetta magica. Ora che l’Inter è ripiombata nella crisi di risultati, e che probabilmente nella prossima stagione sarà fuori dalle competizioni europee (con mancati introiti), la programmazione e la scelta del tecnico adatto diventano una necessità imprescindibile.

    Marcelo Bielsa © SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images

    BIELSA – L’attuale tecnico dell’Athletic Bilbao, già in estate sembrava essere ad un passo dalla panchina dell’Inter, con Massimo Moratti da sempre suo grande estimatore. Un allenatore con modi davvero particolari, e con un carattere assolutamente eccentrico a ricordare Josè Mourinho. Con la squadra spagnola sta ottenendo in terra basca ottimi risultati, con l’ultima impresa in Europa League, dove ha eliminato il Manchester United di Alex Ferguson. Ha un contratto di un anno, e la scadenza è fissata a giugno, momento in cui sia l’Inter, sia il Chelsea partiranno alla carica per cercare di strapparlo agli spagnoli. Un suo arrivo in nerazzurro comporterebbe una rifondazione molto ampia, poiché il suo modulo preferito sarebbe un 4-3-3 condito dalla continua corsa degli esterni, e con un centrocampo a triangolo. I nomi che si associano al loco, sono quelli di Isla e Asamoah in forza all’Udinese, il sogno Lavezzi da sempre pupillo di Moratti, e la forte candidatura ultima in ordine di tempo di Giuseppe Rossi, con il suo agente a rimarcare il fascino e l’appeal dei nerazzurri. Ovviamente senza Champions, sarebbe più difficile strappare Lucas del San Paolo ai forti interessi del Chelsea. Occhio anche a Iker Muniain dell’Athletic Bilbao, giocatore prediletto da Bielsa.

  • Inter, Moratti rivede i fantasmi ma Gasp e tifosi lo mettono sotto accusa

    Inter, Moratti rivede i fantasmi ma Gasp e tifosi lo mettono sotto accusa

    La classifica parla chiaro, l’Inter nonostante il cambio di panchina annaspa in fondo alla classifica acutizzando i segnali della fine di un ciclo. Il capitombolo di Catania ha fatto ancora più male di quello contro il Napoli giustificato, erroneamente, con le nefandezze di Rocchi. Massimo Moratti dopo aver fatto stemperare la delusione questa mattina attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport ha cercato di spiegare il suo punto di vista ma chi pensava a un segnale di consapevolezza e l’annuncio di un nuovo ritorno sul mercato a dicembre è rimasto deluso.

    Massimo Moratti | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Il patron nerazzurro infatti si scaglia, come nel periodo precalciopoli, contro gli arbitri accusati a suo dire di aver condizionato il cammino in campionato della sua squadra “Se devo pensare solo male mi viene in mente che abbiamo avuto contro quattro rigori e tre erano inventati. Due su tre tra l’altro sono stati decisivi. Speriamo che si abbia la coscienza di capire che finora è stato fatto qualcosa che non stento a definire esagerato”. I rigori contro Bologna, Napoli e Catania sotto accusa episodi che secondo Moratti hanno condizionato l’atteggiamento dei suoi facendo affiorare una insolita paura di perdere. Ma se in passato i tifosi sono sempre stati dalla parte del presidente adesso sui forum e social network i tifosi nerazzurri prendono consapevolezza degli errori di programmazione societaria mettendo all’indice proprio le scelte di Moratti. Sotto accusa l’organico troppo vecchio, (a Catania in campo solo due under 30), e gli innesti di questa stagione rivelatasi ancora una volta seconde scelte. La doppia sconfitta poi ha rivalutato la gestione Gasperini e proprio l’ex tecnico le usa per toglersi qualche sassolino dalle scarpe accusando la società di non aver avuto voglia di innovarsi. La classifica è obiettivamente corta e i nerazzurri hanno la possibilità di rientrare ma anche il tempo è poco e il ritmo forsennato non aiuta Ranieri.