Tag: giampaolo pozzo

  • Debiti Serie A: Moratti ha speso 1160 milioni per l’Inter

    Debiti Serie A: Moratti ha speso 1160 milioni per l’Inter

    Debiti Serie A. Mondo del calcio in piena crisi, fair play finanziario alle porte e presidenti italiani che tagliano le spese. Il periodo che sta attraversando la serie A non è dei migliori e un’inchiesta della Gazzetta dello Sport ha sottolineato come i dieci patron delle maggiori società della massima serie abbiano speso di tasca loro circa 2.5 miliardi di euro! Cifre da capogiro che fanno capire quanto possa essere difficile gestire un club, puntando più sui soldi che sulle idee. Ora è arrivato il tempo del “taglio dei costi” causato soprattutto della crisi mondiale che ha causato una notevole riduzione dei guadagni nelle maggiori attività dei vari presidenti italiani. Pochi giorni fa Zamparini, presidente del Palermo, ha dichiarato che ormai ha speso tutto nel calcio.

    Ultimamente voci di possibili cessioni societarie sono aumentate a dismisura. Lo stesso patron siciliano aspetta l’arrivo degli arabi per poterlo aiutare negli investimenti in società. Anche il Milan di Silvio Berlusconi sta trattando (nonostante le varie smentite) la cessione del club che comanda dal lontano 1986 ed infine Moratti, presidente dell’Inter, colui che detiene il record di investimenti personali in un club, valuta la possibilità di inserire imprenditori cinesi in società. Periodo difficile, sotto tutti i punti di vista, dai risultati in campo europeo, ai guadagni sempre più bassi e infine all’appeal in discesa rapida.

    Maurizio Zamparini
    Zamparini, presidente del Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nonostante tutto, il calcio rimane lo sport più seguito in Italia, nonché quello che fa girare il maggior numero di soldi. Il problema è il modo di investire sbagliato, spesso portato avanti per la voglia di vincere o di provare a vincere (dipende dai casi) e in alcuni casi anche per interessi personali che ben si uniscono con il mondo pallonaro. In questa inchiesta sono state scelte le dieci società con i presidenti più spendaccioni: Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Palermo, Sampdoria e Udinese.

    FIORENTINADiego Della Valle – Il patron viola, proprietario dell’industria Tod’s (azienda di calzature), ha investito in dieci anni di presidenza nella società toscana ben 165 milioni di euro di capitali privati per poter rilanciare il club (acquistato nell’estate 2002 dopo il fallimento) nelle zone nobili della Serie A, con una risalita lampo dalla ex C2 fino alla massima serie.

    GENOAEnrico Preziosi – E’ il re dei giocatoli per bambini. Grazie alla sua azienda “Giochi Preziosi”, ha potuto investire importanti somme personali nel mondo del calcio, a volte senza successo (vedi Saronno e Como fallite). Il presidente rossoblu, dal 2003 proprietario del Genoa, ha speso ben 64 milioni di euro di tasca propria per le varie ricapitalizzazioni.

    INTERMassimo Moratti – Amministratore delegato della Saras (raffinazione del petrolio) di cui il fratello è presidente (dopo aver ereditato l’industria dal padre). E’ al momento il presidente più spendaccione della Serie A con i suoi 1160 milioni di euro investiti personalmente nella società, riuscendo a centrare importanti vittorie solo nell’ultimo periodo. Ora ha deciso di chiudere la cassaforte, entrando nell’ottica delle idee di un autofinanziamento societario (così come richiedere il fair-play finanziario).

    JUVENTUSAndrea Agnelli – Uno dei più “giovani” (per esperienza) dei presidenti di serie A. Ha ereditato dal padre la gestione della Fiat e dal 2010 la presidenza della società bianconera. In soli due anni ha speso 141 milioni di euro in capitali personali, che però gli sono valsi uno scudetto e soprattutto la costruzione del nuovo Juventus Stadium che porterà notevoli benefici nel corso degli anni al club juventino.

    LAZIOClaudio Lotito – Imprenditore nel campo dei servizi di pulizia, manutenzione e sanificazione. Acquista la società biancoceleste nel 2004, ad un passo dal fallimento, investendo 21 milioni di euro (ma questi soldi non vengono conteggiati nel calcolo dei 2.5 miliardi di euro dell’inchiesta). Il patron laziale è uno dei pochi presidenti a non aver utilizzato capitali propri nella gestione del club.

    MILANSilvio Berlusconi – Magnate milanese nel settore della televisione. Acquista la società rossonera nel 1986 investendo parecchi capitali personali. Circa 600 milioni di euro che sono serviti a vincere tanto nel calcio (sia in ambito nazionale che europeo) che in politica, visto che spesso le sue campagne elettorali coincidevano con qualche colpo a sorpresa del club. Con la crisi mondiale i suoi guadagni sono calati, tanto da far pensare ad una cessione societaria.

    NAPOLIAurelio De Laurentiis – Il produttore cinematografico, presidente della società partenopea dal 2005, in seguito al fallimento del club con conseguente partenza dall’ex C1. E’ riuscito, grazie ad un’ottima gestione dei ricavi, ad investire poco o nulla, tanto da far diventare nel giro di pochi anni, il Napoli un modello da imitare sotto il punto di vista dell’organizzazione e delle spese.

    PALERMOMaurizio Zamparini – Imprenditore immobiliare commerciale. Costruisce e avvia grandi centri commerciali per poi rivenderli. Dal 2002 è presidente della società siciliana, rilevata dai Sensi per 15 milioni di euro. In dieci anni ha rimesso quasi 60 milioni di euro di fondi personali, tanto da “denunciare” la sua impossibilità a continuare questa avventura, cercando nuovi acquirenti per il club.

    SAMPDORIARiccardo Garrone – Presidente dell’azienda petrolifera ERG, acquista la Sampdoria nel 2002. Nonostante sia chiamato dai liguri “braccino corto” per il suo modo di operare in fase di mercato, il buon Garrone ha investito privatamente ben 181 milioni di euro per il rilancio del club blucerchiato. Risultati? Una qualificazione ai preliminari di Champions League e poco altro.

    UDINESEGiampaolo Pozzo – Imprenditore nella lavorazione del legno, acquistò l’Udinese nel luglio 1986. Dopo i primi anni di assestamento, con conseguenti investimenti personali (circa 20 milioni in totale nei 26 anni di presidenza) è riuscito ad organizzare al meglio la società, permettendo di farla “vivere” senza bisogno di ricapitalizzazioni. Negli ultimi anni, grazie a questo modo di lavorare, ha potuto acquistare anche due società straniere (Granada e Watford).

  • La Juve stringe per Armero, accordo vicino con l’Udinese

    La Juve stringe per Armero, accordo vicino con l’Udinese

    Dopo aver fatto “shopping” in Friuli con il doppio colpo Isla-Asamoah, la Juventus torna a bussare alla porta della famiglia Pozzo per un altro pezzo pregiato della formazione bianconera friulana, ossia il laterale sinistro Pablo Armero. Un giocatore che potrebbe rivelarsi molto utile nei programmi di Antonio Conte – anche in ottica “ricambi affidabili”- e che, pertanto, Beppe Marotta è fermamente intenzionato a trattare, anche se l’Udinese pare disposta a cederlo soltanto in comproprietà.

    Pertanto, la Juventus che inizialmente preferiva un prestito gratuito con riscatto a fine stagione fissato per otto milioni di euro, sembra adesso intenzionata a presentare un’offerta da circa due milioni di euro (per la prima rata da pagare immediatamente, ndr) per il prestito oneroso fissando, inoltre, l’obbligo di riscatto dell’intero cartellino per il prossimo mese di giugno, per la cifra residuale di sei milioni di euro che, dunque, completerebbe la valutazione del giocatore colombiano, fissata sugli otto milioni di euro.

    Pablo Armero | © Valerio Pennicino/Getty Images

    L’affare, dunque, sembra destinato a concludersi positivamente ed in tempi brevi proprio alla luce del sostanziale accordo tra le due società e dell’allineamento fra domanda ed offerta: in settimana, pertanto, è previsto un nuovo vertice per definire i dettagli dell’operazione che, comunque, appare indiscutibilmente molto ben avviata. In tal senso, pare essere un inequivocabile “indizio” della possibile partenza di Armero per Torino il fatto che il club friulano abbia bloccato la partenza di Giovanni Pasquale (considerato un sostituto di Armero, ndr) e che, in queste uscite precampionato, il tecnico Francesco Guidolin stia schierando Gabriel Silva nel ruolo di esterno, per “testarlo” in veste di alternativa proprio del colombiano Pablo Armero.

    Qualora il discorso Armero dovesse concludersi positivamente come sembra, la Juventus avrà, poi, tutto il tempo necessario per dedicarsi all’acquisto del top player d’attacco, con Jovetic in pole position: l’estate di Beppe Marotta e del suo entourage continuerà, così, all’insegna del “duro” lavoro.

  • Udinese lancia nuovo stadio Friuli, un gioiello da 25 mila posti

    Udinese lancia nuovo stadio Friuli, un gioiello da 25 mila posti

    Dopo i positivi riscontri della scorsa stagione ottenuti dalla Juventus, appare sempre più importante, nell’ottica dei club calcistici, l’acquisto di uno stadio di proprietà, che possa diventare “la propria casa”, il proprio simbolo, il luogo di culto per i tifosi. “Modello English“, si diceva, ma se vogliamo italianizzarlo potremmo tradurlo in modello “Juventus Stadium”, facendo riferimento proprio allo stadio della Signora, inaugurato con tanto di fastosa cerimonia lo scorso Settembre, ripercorrendo nella splendida coreografia tutti i momenti simbolo della storia juventina, e che si è, poi, rivelato un elemento assolutamente di peso nell’economia della cavalcata scudetto, divenendo un catino caldissimo, soprattutto negli ultimi due-tre mesi di campionato, facendo registrare più di venti sold out. Un modello che, ora, troverà un’altra società pronta a raccoglierlo, confermandosi un club all’avanguardia: l’Udinese, infatti, ha allo studio il progetto del nuovo stadio Friuli, che diventerà il tempio del tifo friulano.

    Giampaolo Pozzo | © Roberto Serra/Getty Images

    Nel caso della Juventus, lo stadio è divenuto il punto di partenza per il rilancio del club, per la costruzione di una nuova immagine vincente, ma l’importanza dello stadio di proprietà è indubbia anche per altri club, che potrebbero avere comunque diverse esigenze. In tal senso, nel caso della seconda squadra di serie A ad inaugurare il suo stadio di proprietà (l’Udinese, appunto) l’impianto sarà realizzato con un’importante lavoro sinergico fra Comune e società che promette di dare ottimi frutti, fermo restando che la spesa sarà sostenuta dal club (che verserà anche un canone di locazione per il terreno, in virtù del diritto di superficie concesso per 99 anni, ndr) ma il Comune ne potrà beneficiare grazie alla creazione di posti di lavoro e, naturalmente, grazie alla creazione di un importante “attrattore” turistico, che permetterà di estendere la vivibilità del calcio friulano ben oltre l’orizzonte della classica partita domenicale, con diverse iniziative connesse, che si svolgeranno nello stadio.

    Per quanto concerne gli aspetti prettamente strutturali, il nuovo impianto avrà 25 mila posti, interamente coperti, con gli spalti a ridosso del terreno di gioco, con una forma ad anfiteatro, rivoluzionando interamente l’attuale struttura dello stadio Friuli, che presenta un’eccessiva distanza fra gli spalti ed il rettangolo verde: nonostante il limitato numero di posti, i vertici della società friulana ritengono che i posti disponibili siano congruenti ai bisogni del club. Inoltre, verrà ripristinata interamente la zollatura del manto erboso, prevedendo un sistema di riscaldamento sottostante, indispensabile per fronteggiare i rigidi inverni friulani e scongiurare il pericolo ghiaccio.

    Inoltre, sarà uno stadio a misura di spettatore, per garantirgli di vivere un’esperienza “unica”, con i confort dei più moderni impianti: wi-fi gratis per la connessione a internet, un complesso e funzionale sistema di videosorveglianza per garantire la più totale sicurezza, un sistema di tornelli all’insegna dell’efficienza, per evitare le code all’ingresso dello stadio, calcolando la tempistica d’entrata in massimo 30 minuti d’attesa. Infine, sarà un impianto sostenibile, perchè disporrà di un moderno impianto fotovoltaico sul tetto, capace di produrre energia per circa un milione di kWh e che, quindi, potrà essere sfruttata per l’illuminazione dell’impianto durante le partite in notturna, con un risparmio stimato di elettricità intorno al 20%.

    I lavori per la realizzazione del nuovo stadio Friuli inizieranno, secondo le previsioni, nei primi mesi del prossimo anno, con tutta probabilità del mese di Marzo, quando potrebbe essere simbolicamente “posata la prima pietra”, mentre l’inaugurazione potrebbe avvenire nella stagione 2014-2015.

    Il video presentazione del progetto del nuovo stadio Friuli

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”148442″]

  • Il Watford di Pozzo e Zola tenta Del Piero

    Il Watford di Pozzo e Zola tenta Del Piero

    Al ritiro di Chatillon della Juventus, senza la presenza importante di Alessandro Del Piero “manca qualcosa”: ad affermarlo non è stato un tifoso nostalgico qualsiasi, ma il tecnico duro e pragmatico per eccellenza, ossia Antonio Conte. E, se anche il mister si lascia prendere dai sentimenti verso un compagno-giocatore che ha lasciato, inevitabilmente, un grande vuoto, vuol dire che la presenza dell’ormai ex capitano sarà davvero impossibile da rimpiazzare, almeno nell’immediato.

    Lo stesso Del Piero, qualche giorno fa, aveva commentato, con una punta di inevitabile malinconia, come fosse insolito assistere da spettatore esterno al raduno estivo della Juventus, ai nastri di partenza verso una nuova stagione: i colori bianconero, per ora, non appartengono più al “suo presente” ed è per questo che, in questi giorni, il mercato sembra muoversi verso di lui con maggiore decisione.

    Alessandro Del Piero | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Mentre Alex tornerà in campo a Kashima il prossimo 21 Luglio per un’amichevole di beneficenza in favore delle vittime del terremoto giapponese dello scorso anno, pare che il Watford, il club allenato da Gianfranco Zola ed appena acquistato dalla famiglia Pozzo, si sia fatto avanti con una proposta di ingaggio per l’ex numero dieci juventino. A ben guardare, pare che il club londinese possa avere molti “punti a favore” nella scelta di Alex, considerando che un trasferimento in terra britannica sarebbe molto gradito anche alla moglie Sonia – anche per una questione di maggiore vicinanza all’Italia rispetto a destinazioni quali gli USA o l’Asia – e, dunque, l’unico aspetto ancora da “valutare” consiste nella categoria di appartenenza del Watford, ossia la serie B inglese.

    Alex, naturalmente, preferirebbe un club di Premier League, ma la presenza di un’ “anima italiana” nel club, e di una figura di spessore come quella di Zola in panchina, potrebbe convincerlo ad accettare la proposta, per vivere, nuovamente, una stimolante “sfida promozione”, così come fu nel campionato 2006-2007 con la Juventus, quando riuscì a calarsi alla perfezione della serie cadetta, al punto da segnare ben 20 gol.

    La strada di Londra, dunque, potrebbe essere la meta più probabile per la prossima stagione di Pinturicchio, soprattutto perchè il fascino del calcio british, anche in serie B, non può reggere il confronto con nessun’altro campionato, neppure con i petroldollari di Dubai.

  • Zola al Watford, la nuova sfida della famiglia Pozzo

    Zola al Watford, la nuova sfida della famiglia Pozzo

    Adesso è ufficiale. Gianfranco Zola è il nuovo tecnico del Watford (club di Championship, la Serie B inglese). La leggenda di Oliena torna ad allenare in Inghilterra dopo 2 anni. L’ultima esperienza di Zola sul suolo inglese era stata infatti sulla panchina del West Ham, da dove venne allontanato al termine della seconda stagione, nonostante la salvezza ottenuta in Premier. Dopo una breve parentesi alla guida dell’Italia U16, Zola torna nel calcio che conta, là dove è considerato un vero e proprio eroe nazionale (Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico e miglior giocatore del Chelsea di tutti i tempi, questi alcuni dei premi ottenuti da “Magic Box” nei primi anni 2000). Riuscirà nell’impresa di coniugare bel gioco e risultati nella sua nuova avventura?

    Sfida affascinante quella intrapresa da Zola, che ha accolto con entusiasmo la proposta offertagli da Giampaolo Pozzo, patron dell’Udinese e nuovo padre-padrone del Watford dallo scorso 29 giugno. Una settimana dopo il suo insediamento ufficiale in Inghilterra, Pozzo ha da subito voluto dare un indirizzo ben preciso riguardo la filosofia del nuovo progetto anglosassone. Nelle sue precedenti carriere da allenatore, Gianfranco Zola ha sempre dato alla propria squadra un gioco altamente offensivo, capace di divertire i tifosi presenti allo stadio la domenica.

    gianfranco zola | Christopher Lee/Getty Images

    L’annuncio ufficiale dell’arrivo del tecnico italiano sulla panchina del Watford è stato pubblicato nel sito della società inglese questa mattina. Zola ha firmato un contratto biennale, che lo legherà alla famiglia Pozzo fino a giugno del 2014. Inoltre, come rivela in esclusiva il sito Tuttomercatoweb, Zola avrà un’opzione per altri due anni, ovvero per 4 anni in totale. Percepirà una cifra intorno alle 250 mila sterline all’anno, ingaggio che potrà aumentare in caso di promozione.

    Oltre all’esperienza e la maestria dei  Pozzo, Zola potrà contare anche sull’apporto del ds Gianluca Nani. Si ricompone così la coppia che era stata protagonista nei due anni al West Ham, quando Nani ricopriva allora il ruolo di direttore tecnico. In bocca al lupo ” Magic Box”.

  • Udinese, Armero Benatia Cuadrado Muriel le prossime cessioni?

    Udinese, Armero Benatia Cuadrado Muriel le prossime cessioni?

    Giorni difficili attendono i tifosi dell’Udinese. Dopo la notizia di ieri che voleva Armero ad un passo dal Napoli, la società friulana pare seriamente intenzionata a proseguire le trattative con la società partenopea anche per altri tre calciatori bianconeri: Benatia, Cuadrado e Muriel. Tutti e tre i calciatori, o per meglio dire tutti e quattro, sono fortemente voluti da Aurelio De Laurentiis. Il presidente del club azzurro vanta da sempre un forte legame con la famiglia Pozzo, e mai come in questa stagione pare che esso stia procurando al Napoli grandi benefici sotto il punto di vista del parco giocatori. I supporter del Napoli sognano in grande, mentre quelli bianconeri si chiedono il senso della politica adottata dai Pozzo: tra un mese infatti è già tempo di Champions.

    E’ stato lo stesso numero uno dell’Udinese a confermare l’interesse del Napoli verso i gioielli bianconeri durante l’intervista rilasciata ieri sera a Radio Kiss Kiss. Pozzo ha spiegato inoltre come sia difficile per l’Udinese trattenere i calciatori richiesti dalle grandi squadre, visto lo status di “provinciale” di cui gode la squadra friulana. E’ lecito credere che le cessioni dei vari Isla, Asamoah, Handanovicsiano soltanto le prime del calciomercato bianconero, e che presto anche altri giocatori emigreranno da Udine.

    mehdi benatia | ©Anteprima/AFP/Getty Images

    Oltre ad Armero, il più vicino al Napoli è Cuadrado. Come riportato nella giornata di ieri dal portale Calciomercato.it, i partenopei hanno offerto per il colombiano 4 milioni di euro, proposta di poco inferiore ai 5 milioni richiesti dall’Udinese. Sull’ex giocatore del Lecce c’è anche la Roma di Zeman.

    La triplice operazione è stata confermata anche dall’altro diretto interessato, Aurelio De Laurentiis, il quale ha speso parole d’elogio per il suo amico Pozzo, non nascondendo la propria ammirazione verso il collega friulano. Il patron azzurro ha inoltre sottolineato come la sua intenzione sia quella di lasciare Cuadrado e Muriel ad Udine per un altro anno, per poi acquistarli in via definitiva nella stagione 2013-2014.

    Non è da escludere infine un possibile inserimento nella trattativa del gioiellino napoletano Lorenzo Insigne, come specificato dallo stesso Pozzo al termine dell’intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss, considerando l’ex fantasista del Pescara un calciatore perfetto per una piazza come quella di Udine.

  • Asamoah, domani Juve a colloquio con l’Udinese

    Asamoah, domani Juve a colloquio con l’Udinese

    La Juventus sembra la società più attiva in tema calciomercato, certo la strada è ancora lunga ma il Dg bianconero, Beppe Marotta, non vuole perdere tempo e comincia a proporre le prime offerte per rafforzare l’organico per la prossima stagione in vista del ritorno in Champions League.

    Già domani potrebbe essere il giorno decisivo per l’assalto ad Asamoah, infatti è in programma l’incontro tra il dg juventino e il patron dei friulani Pozzo il quale chiede 15 milioni per il centrocampista ghanese. Volontà della dirigenza piemontese è quella di chiedere ai Pozzo uno sconto magari grazie all’inserimento nella trattativa di alcune contropartite tecniche, per esempio Sorensen, giovane che piace molto all’Udinese e che è in procinto di rientrare dal prestito dal Bologna e, soprattutto il forte interessamento dei friuliani verso Giandonato e Marrone, quest’ultimo motivo di tentennamento da parte dei bianconeri che sulla trattativa non troverebbero il benestare di Antonio Conte. L’Udinese sarebbe anche interessata a Pogba in arrivo a parametro zero dal Manchester United e a Taider, 20enne talento francese preso dal Bologna.

    Kwadwo Asamoah © Maurizio Lagana/Getty Images

    La questione Asamoah dovrebbe presto essere risolta anche perchè sul giocatore ci sarebbe la concorrenza del Manchester United di Ferguson che finora però si è fermato ad un’offerta da 10 milioni di euro. L’incontro tra i due club però potrebbe allargarsi anche ad altri giocatori, infatti la Juventus è interessata ad Isla e ad Armero mentre l’Udinese potrebbe riscattare Pazienza per 4-5 milioni di euro.

    Intanto si continua a lavorare anche sul fronte dei rientri dei giocatori partiti in prestito a Gennaio: Iaquinta, che rientrerà da Cesena, piace molto al Fulham, mentre sulla questione Grosso, che si svincolerà a partire dal 30 giugno per fine contratto, rimane un grande punto interrogativo. Stesso discorso vale per il destino di Motta, Pasquato e Giandonato alla ricerca di una squadra in vista della prossima stagione.

  • Udinese, la rabbia di Pozzo “Barreto il vice Sanchez”

    Udinese, la rabbia di Pozzo “Barreto il vice Sanchez”

    Le cessioni di Zapata, Inler e Sanchez hanno esaltato le capacità gestionali e di scouting dell’Udinese facendo diventar sempre più popolare la famiglia Pozzo, in molti però una volta incassato per non snobbare l’obiettivo Champions League avevano ipotizzato uno snaturamento del credo societario con un intervento più massiccio e di grido sul mercato. In questi ultimi giorni, come ogni anno a dire il vero, l’Udinese è finita un pò troppo nel mirino della critica tanto da far intervenire il patron Pozzo attraverso una lunga lettera apparsa sul sito ufficiale.

    ©Massimo Cebrelli/Getty Images
      “Non capisco, e non accetto, questo clima di sfiducia generale che aleggia attorno alla squadra leggendo gli articoli degli ultimi giorni.Ai tifosi dico: fidatevi di noi. Sono 25 anni che gestiamo questo club con la stessa filosofia e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non pretendo che venga creato ‘ad hoc’ un clima di ottimismo, ma chiedo soltanto equilibrio nelle valutazioni e fiducia, nulla di più” La rosa attuale “Sembra che abbiamo smantellato la squadra e che chi è partito non sia stato sostituito da elementi validi. Invece la difesa è più forte di quella dello scorso anno, a centrocampo, oltre ai nuovi innesti, abbiamo in rosa un giocatore come Badu, mai calcolato dai media. L’attacco? Qui il vero sostituto di Sanchez, e parlo di sostituto perchè un clone del cileno non può esistere, è Barreto. Lo abbiamo riportato a Udine perchè crediamo ciecamente in lui, perchè è un grande giocatore che cinque anni fa, e quindi molto più giovane e con meno esperienza di adesso, ci ha permesso di qualificarci in Champions League nella gara di Lisbona e che, fino a quando è non si è infortunato, ha fatto le fortune del Bari”. Il mercatoQualsiasi giocatore arriverà, e vi assicuro che arriverà, non può certo ambientarsi subito ed essere pronto per il preliminare o per le prime gare di campionato. Io ho la massima fiducia nella rosa che abbiamo allestito. In goni caso la società continuerà a lavorare con il nostro stile e con il nostro ‘modus operandi’ di sempre. Senza clamore, senza fare troppa pubblicità, ma con la consapevolezza di saper scegliere bene i giocatori”. Il ciclone Muriel “Fino a due giorni fa nessuno parlava di lui, e probabilmente nemmeno sapeva che fosse un nostro calciatore, mentre adesso è sulle pagine di tutti i giornali locali e nazionali descritto come una delle nuove promesse del calcio mondiale”.

  • Sanchez si veste di blaugrana. Il capolavoro dei Pozzo

    Sanchez si veste di blaugrana. Il capolavoro dei Pozzo

    E’ stato il tormentone della prima parte del calciomercato ma alla fine c’è stata la prestigiosa fumata bianca, storica per il tenore della trattativa, per il blasone delle protagoniste e per il coronamento di un sogno per il ragazzo.

    fcbarcellona.com
    Il Barcellona acquista dall’Udinese Alexis Sanchez, a comunicarlo è lo stesso club catalano con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale “Il 22enne giocatore cileno Alexis Sanchez si trasferisce dall’Udinese al Barcellona. In bianconero ha giocato le ultime tre stagioni, l’ultima delle quali condita da 12 goal in 31 presenza. Quest’estate ha giocato la Copa America dove ha disputato quattro partite, in due delle quali è stato eletto MVP. E’ un giocatore che è stato cercato dalle migliori squadre al mondo ma ha fortemente voluto il Barça” Un coronamento per il giocatore ma una trattativa sontuosa per l’Udinese che realizza l’ennesima plusvalenza dimostrando di esser leader nello scouting.

  • Granada in Liga, la favola dei Pozzo

    Granada in Liga, la favola dei Pozzo

    Il 2011 sarà sicuramente un anno da ricordare per la famiglia Pozzo, l’Udinese dopo un campionato stratosferico ha la possibilità di regalare al Friuli i prestigiosi riflettori della Champions League e da ieri una nuova gioia arriva da Granada club rilevato due anni fa per evitargli il fallimento e riportato nella Liga in appena due stagioni con due promozioni consecutive.

    Giampaolo Pozzo | © Roberto Serra/Getty Images
    Granada aspettava il massimo campionato da ben 35 anni, ieri infatti per la città è stato festa allo stato puro. Ovviamente gran parte del merito va ancora una volta alle scelte oculate della famiglia Pozzo, la rete di osservatori in giro per il mondo, le sinergie con la stessa Udinese e le notevoli capacità manageriali sono un esempio da seguire. Se fino a ieri infatti tutti esaltavamo la cantera del Barcellona e la sua capacità di allevare grandi talenti, da oggi è doveroso esaltare il “sistema Pozzo” fatto nelle periferie del grande calcio ma con risultati incoraggianti. Nel Granda ci sono ben 12 giocatori che fanno riferimento all’Udinese, l’erore della partita promozione è Odion Ighalo, attaccante nigeriano passato dall’Udinese e il Cesena prima di trovare la sua dimensione naturale. Nella scuderia Pozzo pare stia per entrare a far parte anche il Tenerife per sogni ancora diversi.