Tag: giampaolo pazzini

  • Inter Lecce è poker. Si sbloccano Alvarez Milito

    Inter Lecce è poker. Si sbloccano Alvarez Milito

    Nerazzurri che cercavano la quarta vittoria consecutiva e a San Siro calano il poker, ritrovando i gol pesantissimi degli attaccanti con Milito e Pazzini nel tabellino dei marcatori. Inter Lecce è partita scoppiettante con gli ospiti inaspettatamente in vantaggio, e i nerazzurri che giocano al tiro al bersaglio colpendo quattro pali in dieci minuti prima si riportare la partita sul pari. Nella ripresa festival del gol con Milito che torna a sorridere, Nagatomo che serve due assist per Cambiasso e per Alvarez chiudendo ogni velleità dei salentini. Questa vittoria è il regalo migliore che Ranieri potesse fare al presidente Moratti, in attesa del prossimo mercato di gennaio.

    Nel dettaglio la sintesi di Inter Lecce:

    Non cambia il modulo ma cambiano gli interpreti, con Ranieri che sceglie il solito 4-4-2 lasciando in panchina Cambiasso con Coutinho e inserendo Faraoni e Alvarez in mediana. Novità anche davanti dove Forlan che doveva partire dalla panchina ruba il posto dal primo minuto a Milito. Anche il tecnico dei salentini, Serse Cosmi, non conferma i pronostici, schierando Gabrieli tra i pali e scegliendo Oliveira al posto di Strasser.

    Muriel illude il Lecce Inter | ©Giuseppe Cacace/Getty Images
    PRIMO TEMPO- La prima buona occasione della partita arriva al 12’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con Thiago Motta che anticipa tutti, schiaccia di testa senza trovare lo specchio della porta. Buoni spunti per Alvarez che sembra finalmente riuscire a soddisfare le richieste del suo tecnico, saltando spesso l’uomo e cercando il fondo per i cross per i compagni. Al 19’ inaspettatamente per i nerazzurri assoluti padroni del campo, arriva la doccia fredda con la perla di Muriel, che mette a sedere tutta la difesa interista e batte Julio Cesar con un rasoterra a fil di palo imprendibile. La risposta dell’Inter non tarda ad arrivare, ma c’è un pizzico di sfortuna: grandissima azione di Diego Forlan al 23’ quando si libera della marcatura e dal limite dell’area fa partire una conclusione di sinistro su cui Gabrieli si allunga e con l’aiuto del palo gli nega il gol. È una serata storta e se ne accorge anche Pazzini al 27’ quando sul cross di Maicon schiaccia di testa colpendo la traversa con il portiere salentino batutto. Ancora fortunato il Lecce a salvarsi con un altro legno, stavolta colpito da Samuel sempre su colpo di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione. Al 34’ i nerazzurri trovano il pareggio dopo un’altra traversa di Forlan, arriva la rete di Pazzini che in allungo anticipa Gabrieli e insacca festeggiando con un gol che era nell’aria. Ultimo brivido sempre per Pazzini all’ultimo minuto che colpisce di testa a botta sicura ma non centra lo specchio della porta.

    Milito, Alvarez e Pazzini a segno in Inter Lecce | © Giuseppe Cacace/Getty Images
    SECONDO TEMPO– Cambio per entrambe le squadre nella ripresa con Ranieri che utilizza due cambi schierando Cambiasso al posto di Faraoni e Milito per un buon Forlan, mentre Cosmi fa entrare Piatti a sostituire Oliveira. Grandissima giocata in verticale  al 4’ di Alvarez che serve un assist a tagliare fuori tutta la difesa e lasciare Milito solo contro Gabrieli. Il principe rompe definitivamente la maledizione del gol mancato e riesce a sbloccarsi battendo il portiere giallorosso e insaccando la rete del 2 a 1.  Cosmi corre ai ripari togliendo Muriel e inserendo Daniele Corvia al 9’, con i nerazzurri che continuano ad essere costantemente presenti nei pressi dell’area del Lecce. Rischia moltissimo l’Inter al 16’ su una ripartenza velocissima del Lecce, con Corvia che calcia a botta sicura e trova l’ennesimo miracolo di Julio Cesar a tenere a galla la partita. Secondo match point fallito da Corvia al 23’, ancora su una ripartenza velocissima di Cuadrado, calcia male e manda il pallone alto sulla traversa, sbagliando per la seconda volta davanti al portiere nerazzurro. Inizia a soffrire l’Inter che non pressa più come nel primo tempo e Ranieri corre ai ripari togliendo Pazzini per inserire Obi in grado di dare più garanzie difensive. Il gol della sicurezza per l’Inter arriva sull’asse Nagatomo-Cambiasso al 27’, con il giapponese che dribbla con una grande giocata Cuadrado per poi scaricare sull’argentino che con un colpo da biliardo mette in rete il gol del 3 a 1. Nerazzurri che cercavano il poker e lo trovano al 36’ realizzando il quarto gol con Alvarez a realizzare la sua prima rete stagionale in Serie A. Ancora Nagatomo nelle vesti dell’assist man è tra i migliori in campo per i suoi. La partita termina sul 4 a 1 con l’Inter che regala una bellissima vittoria si suoi tifosi per Natale.

  • Inter Lecce, Ranieri cerca il Poker. Cosmi lancia Petrachi

    Inter Lecce, Ranieri cerca il Poker. Cosmi lancia Petrachi

    Approfittando del clima festivo, i nerazzurri guidati Claudio Ranieri cercano in Inter Lecce partita pre natalizia in programma stasera a San Siro, di trovare il ‘poker’, centrando la quarta vittoria consecutiva che manca dall’epoca Leonardo. La rincorsa alla zona Champions è ufficialmente iniziata con la vittoria contro la Fiorentina, seguita da altri tre punti a Genova e una vittoria sudatissima contro il Cesena di Arrigoni che hanno rilanciato in maniera decisa i nerazzurri verso i piani alti della classifica. Discorso opposto per il Lecce, che nonostante l’addio di Eusebio Di Francesco e il subentro di Cosmi, non riesce a staccarsi dalla zona retrocessione occupando l’ultima casella della classifica. Ai tanti gol segnati corrispondono ad altrettante reti subite, palesando in questo modo limiti evidentissimi a livello difensivo. Una curiosità è rintracciabile sempre nelle statistiche, con la squadra di Cosmi che si esalta in trasferta: dei nove punti conquistati 7 sono arrivati fuori casa. L’Inter e Ranieri sono avvertiti.

    Inter Lecce, le ultime dai ritiri

    Ranieri obiettivo Poker in Inter Lecce | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    INTER- Claudio Ranieri ha espressamente spiegato nella consueta conferenza stampa alla vigilia del match, come stasera l’Inter, nonostante la classifica parli chiaro (il Lecce è ultimo in classifica), troverà di fronte a se un avversario duro da battere. Scongiuri scaramantici o eccesso di diplomazia avranno pensato i più maligni, ma la realtà parla chiaro: il Lecce in trasferta diventa squadra rognosa da affrontare, con un attacco devastante (5 gol in due gare) e un paio di giovani talenti da tenere sott’occhio, come Muriel e Cuadrado. Rinunciando fino al nuovo anno ancora una volta a Sneijder, Ranieri dovrebbe scegliere il classico 4-4-2 con i due esterni larghi. In difesa il ballottaggio è tra Samuel e Ranocchia, autore del gol partita a Cesena, per un posto con Lucio al centro. Parte in vantaggio l’argentino che nell’ultimo turno ha riposato. Corsie esterne occupate da Maicon a destra e Nagatomo a sinistra. In mediana pochi dubbi con il recupero di Thiago Motta e il solito Cambiasso a schermo della difesa. Ai lati solito ballottaggio, Zanetti inamovibile e un posto per tre quattro nomi e Coutinho in leggero vantaggio su Alvarez, Faraoni o Poli. Davanti nonostante gli ottimi progressi di Forlan, Ranieri sembra voler confermare il duo offensivo Pazzini Milito, concedendo all’argentino l’opportunità di ritrovare quel gol che manca da troppo tempo, chiudendo in modo dignitoso un’annata assolutamente storta.

    LECCE- Cosmi deve a far a meno di una lista numerosissima di indisponibili e infortunati, rinunciando anche a Carrozzieri che sconta un turno di squalifica rimediato nell’ultimo match contro il Parma. Formazione rimaneggiata dunque, con le assenze più pesanti tra i pali, dove con Benassi in infermeria si è fermato anche Julio Sergio, alle prese con un problema muscolare alla coscia destra . Largo dunque al terzo portiere Davide Petrachi che non poteva sognare un debutto migliore nello stadio denominato la Scala del calcio. Per quanto riguarda il modulo, Serse Cosmi conferma quanto visto nel secondo tempo contro il Parma riconfermando il 3-5-2, costringendo al rientro affrettato Tomovic, fermo da una settimana, che dovrà stringere i denti, vista la squalifica di Carrozzieri e l’infortunio di Esposito a decimare la difesa salentina. Centrale destro agirà Oddo, mentre sull’altra corsia ci sarà Ferrario. In mediana Brivio dovrebbe prendere il posto di Mesbah largo a sinistra, mentre al centro ci saranno Obodo, Giacomazzi e uno tra Oliveira e Strasser. Largo a destra Cuadrado, a supporto del duo offensivo Di Michele, Muriel.

    Inter Lecce le probabili formazioni

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Poli; Pazzini, Milito.
    A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Muntari, Alvarez, Obi, Forlan, Zarate.All. Ranieri.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Sneijder, Chivu, Stankovic, Viviano, Jonathan.

    Lecce (4-3-3): Petrachi; Oddo, Tomovic, Ferrario, Brivio; Strasser, Obodo, Giacomazzi; Cuadrado, Muriel, Di Michele.
    A disp.: Gabrieli, Legittimo, Grossmuller, Pasquato, Olivera, Piatti, Corvia.All. Cosmi.

    Squalificati: Carrozzieri.
    Indisponibile: Mesbah, Bertolacci, Benassi, Julio Sergio, Esposito, Ofere, Giandonato.

  • Cesena Inter, le pagelle. Julio Cesar l’uomo dei miracoli!

    Cesena Inter, le pagelle. Julio Cesar l’uomo dei miracoli!

    Cesena era un campo difficile, ma ciò non giustifica la prestazione nerazzurra, apparsa assolutamente al di sotto delle aspettative. I 3 punti servivano e sono arrivati, ma senza ombra di dubbio s’è vista un’involuzione nel gioco espresso. Se contro la Fiorentina e contro il Genoa insieme ai punti si erano intravisti sprazzi di buone giocate, che facevano presagire una rimonta e una condizione fisica in divenire, oggi in Cesena Inter l’undici di Ranieri ha nuovamente palesato tutti i suoi limiti. Il rientro di Maicon ha tappato un buco enorme sulla fascia destra, ma l’assenza di Sneijder purtroppo per il tecnico romano, è ancora incolmabile, e a pagarne le spese sono Pazzini e Milito lasciati soli davanti alla disperata ricerca di palloni giocabili che non arrivano.

    Il Cesena non ha assolutamente meritato una sconfitta, che è passata anche nelle mani di Julio Cesar capace di lasciare inviolata la sua rete per la terza partita di fila, grazie a una parata d’istinto su Ghezzal. Il Cesena torna a casa con 0 punti, leccandosi le ferite di questa sconfitta, ma con la consapevolezza di essersela giocata a testa alta e fino agli ultimi minuti contro una big come l’Inter.

    Julio Cesar torna Superman in Cesena Inter | ©Giuseppe Cacace/Getty Images

    PAGELLE CESENA INTER

    Antonioli 5,5 Non viene praticamente mai chiamato in causa per tutta la partita, e quando deve uscire per anticipare Ranocchia sul cross di Maicon, sbaglia i tempi e lascia la porta sguarnita. Mezzo voto in più perché nel finale nega l’emozione del gol a Stankovic allungandosi come un gatto sul secondo palo.

    Candreva 6,5 Indemoniato. Gli riesce qualsiasi cosa, in una partita condita da corsa, giocate di qualità, e buone conclusioni, gli manca solo il gol. Mette in seria difficoltà tutta la retroguardia nerazzurra, risultando il migliore in campo dei suoi

    Parolo 6 Appena sufficiente la sua prestazione. Non sfigura nel centrocampo dei suoi, mostrando anche un paio di buone conclusioni e interrompendo quando può le trame di gioco dei nerazzurri, lottando spesso con Thiago Motta.

    Mutu 5,5 Avrebbe voluto segnare a tutti i costi il gol numero 100 in serie A, ma non è la sua giornata, soprattutto quando si ritrova in area con il pallone tra i piedi ma si vede murare la conclusione da Ranocchia. Si lotta e batte come un leone, ma davanti non combina molto.

    Ghezzal 6 Il suo ingresso cambia notevolmente gli equilibri tattici della partita, costringendo la difesa nerazzurra a fare gli straordinari. Gli capita anche l’occasione di pareggiare, quando servito da Lauro di testa, prova un colpo in acrobazia ma  trova sulla sua strada un super Julio Cesar a negargli l’emozione del gol

    Julio Cesar 7,5 Superman. Torna a risultare decisivo come in passato. Se la sua porta rimane inviolata oggi la maggior parte dei meriti è sua. Presso la Santa Sede si dice stiano catalogando e studiando la sua parata sulla conclusione di Ghezzal come un miracolo vero e proprio. In piazza del Duomo è pronta la sua beatificazione. Ranieri ringrazia. Santo Subito.

    Ranocchia 6,5 Mezzo voto in più per il gol realizzato. In fase difensiva risulta roccioso e solido, anche se contro Eder soffre moltissimo le sue accelerazioni. Altro discorso per la fase d’impostazione dove è inguardabile, sbagliando moltissimi appoggi semplici mettendo in serio pericolo tutta la sua squadra.

    Nagatomo 6 Aveva promesso il terzo gol consecutivo, e in avvio su una splendida apertura di Maicon ci va vicino. Poi si spegne e fa una partita di ordinaria amministrazione senza lodi e sbavature.

    Coutinho 5 Involuzione totale per il brasiliano che perso il primo pallone si demoralizza e non combina niente di buono, costringendo Ranieri a sostituirlo nella ripresa.

    Pazzini 5 Il ricordo della doppietta nella passata stagione  al Cesena è sbiadito. Servito pochissimo e male prova a combinare qualcosa di buono ma non riesce a tirar fuori nulla più di un paio di conclusioni sugli spalti e un colpo di testa fuori misura.

    Cesena Inter 0-1 video highlights
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”115436″]

    Leggi Anche
    Serie A 16 giornata risultati, classifica e marcatori
    Inter corsara al Manuzzi grazie a Ranocchia

  • Genoa Inter made in Japan. Nagatomo gela il Ferraris

    Genoa Inter made in Japan. Nagatomo gela il Ferraris

    Successo sperato e conquistato per la banda Ranieri che dopo la vittoria casalinga contro la Fiorentina agguanta altri tre punti fondamentali nel recupero a Marassi contro un Genoa fin troppo catenacciaro. Ancora una volta la vittoria porta la firma inaspettata del terzino nipponico Yuto Nagatomo, che sembra averci preso gusto a trovare il gol. Merito anche all’autore dell’assist, Alvarez che questa sera non ha deluso le aspettative del tecnico romano. Partita da provinciale per il Genoa che gioca quasi 80 minuti arroccata in difesa senza tirare mai in porta, per poi svegliarsi nel finale e giocarsi la partita a viso aperto mettendo in difficoltà i nerazzurri e rischiando molto. Classifica dal gusto più dolce per i nerazzurri che salgono a quota 20 punti conquistando il settimo posto insieme al Palermo ad un solo punto dal Napoli in quinta posizione. Le prossime partite prima della sosta serviranno a capire se le ambizioni europee nerazzurre saranno ancora realizzabili.

    Nel dettaglio la sintesi di Genoa Inter:

    Genoa Inter Zanetti si inchina a Nagatomo |©Valerio Pennicino/Getty Images

    Sorpresa nella lettura delle formazioni per l’Inter con Ranieri che lascia addirittura in tribuna Coutinho (alle prese con i soliti problemi muscolari), inserendo al suo posto il giovane Poliex Sampdoria, ancora mai utilizzato. Malesani mescola le carte in tavola schierando un 5-4-1, difesa con tre centrali e due esterni larghi, lasciando in avanti come unica punta il brasiliano Ze Eduardo.

    PRIMO TEMPO- Partita che non decolla nei primi minuti, dove il Genoa con il nuovo modulo chiude ogni spazio e i nerazzurri fanno girare in maniera troppo lenta il pallone senza trovare le verticalizzazioni utili per gli attaccanti. Poche azioni degne di nota alla mezz’ora con le squadre che usano a dismisura il lancio lungo, scavalcando troppo spesso i relativi centrocampisti senza creare nulla di pericoloso, e lo spettacolo stenta a decollare, lasciando spazio alla noia.  Doppia mostruosa palla gol per l’Inter al 33’ con Samuel che sugli sviluppi di un calcio d’angolo schiaccia di testa ma trova una parata straordinaria di Frey, poi la palla torna sui piedi di Milito che deve solo calciarla in rete e invece (forse in memoria del suo passato rossoblu) calcia sulle mani del portiere del Genoa mancando un gol impossibile da sbagliare. Molte proteste nerazzurre al 37’ su un fallo da ultimo uomo di Granqvist su Milito lanciato a rete con Banti che invece lascia giocare. Altra buona situazione per l’Inter con Lucio che sull’esterno mette in area un pallone di prima che Nagatomo in maniera sporca tocca con la coscia sfiorando il gol. Quattro minuti di recupero e tutti a riposo sul punteggio di 0 a 0.

    SECONDO TEMPO- Inizia la ripresa con Malesani che lascia lo schieramento invariato, mentre Ranieri lancia Alvarez a destra sostituendo Faraoni. Al 6’ finisce la partita di Ze Eduardo, che non ha ricevuto un pallone giocabile, con Malesani che gli preferisce Pratto. Urlo in gola strozzato per Granqvist che al 11’ sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Veloso segna di testa ma si vede annullare la rete dal guardalinee per fuorigioco. Malesani intanto al 15’ effettua il secondo cambio disponibile inserendo Jankovic per Constant. I rossoblu sembrano più pericolosi in questa fase di gioco, con l’Inter che, come da copione nella gestione Ranieri cala vistosamente nella ripresa, palesando i suoi limiti atletici. Situazione difficile per i nerazzurri, che Nagatomo sbroglia al 22’ su uno splendido cross di Alvarez battendo Frey e portando i suoi in vantaggio. L’argentino pennella un assist da destra con Nagatomo che si inserisce alla perfezione tagliando sul secondo palo,  trovandosi libero di colpire indisturbato. Ranieri nel frattempo sostituisce Andrea Poli inserendo un più fresco Joel Obi, mentre Malesani alla mezz’ora si gioca il tutto per tutto togliendo Merkel e inserendo una punta come Caracciolo. Break di Alvarez al 33’ che scambia con Thiago Motta e prova una conclusione dalla distanza, sfiorando il gol del 2 a 0 cogliendo il palo alla destra di Frey. Ritorno in campo al 36’ per Forlan che sostituisce un Milito irriconoscibile.  Doppia opportunità per il Genoa al 45’ su un contropiede con Rossi dal limite chiuso da Nagatomo e sulla respinta sulla conclusione di Veloso si supera Julio Cesar negandogli il gol. Sul ribaltamento di fronte ottima occasione per Pazzini sventata da un monumentale Frey. Fischio finale dopo 5 minuti di recupero con l’Inter che infila la seconda vittoria consecutiva e torna a vedere una classifica dignitosa.

    Genoa Inter 0-1 video gol di Nagatomo
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”114532″]

  • Inter, Pazzini e Nagatomo stendono la Fiorentina

    Inter, Pazzini e Nagatomo stendono la Fiorentina

    Finalmente una prestazione convincente dell’Inter di Ranieri che riesce a dominare totalmente una Fiorentina quasi inesistente imponendosi per 2-0 e prendendo i 3 punti necessari per risalire la china della classifica con un gol di Pazzini, che rompe nel modo migliore il digiuno del gol, e con un pizzico di fortuna sulla rete del raddoppio con un rimpallo che favorisce Nagatomo.

    Giampaolo Pazzini | © Claudio Villa/Getty Images

    Molte critiche per la squadra di Delio Rossi che non riesce mai ad entrare pienamente in partita e rende il compito fin troppo facile ai nerazzurri. Unica critica per gli uomini di Ranieri, la scarsa concretezza sotto porta evidenziata nel finale con Muntari e Pazzini protagonisti in negativo per le occasioni clamorose sprecate.

    Le prime sorprese dal campo arrivano dall’annuncio delle formazioni ufficiali, con Ranieri che sceglie di giocarsi la carta Coutinho, schierando il baby brasiliano alle spalle del tandem offensivo Milito – Pazzini, dando al Principe un’occasione di rivincita. Brutta tegola invece per la Fiorentina, con Delio Rossi che deve rinunciare al suo giocatore più in forma Stefan Jovetic che all’ultimo momento ha accusato un problema all’anca, con lo stop medico per i dovuti accertamenti. Il tecnico viola corre ai ripari schierando Ljajic alle spalle di Gilardino.

    PRIMO TEMPO – Nei primi quindici minuti di gioco non succede nulla di concreto, i nerazzurri sono sicuramente più propositivi della Fiorentina ma come spesso visto anche nelle scorse partite, il terminale offensivo interista è fin troppo inefficace. Qualche dubbio al 27’ su un presunto tocco di mano in area di Gamberini sul crosso di Coutinho, con deboli proteste da parte dei giocatori nerazzurri non ratificate dal direttore di gara. Ottimo lo spunto del baby brasiliano alla mezz’ora che riesce a puntare Gamberini in area, si libera e trova una buona conclusione respinta da un prontissimo Boruc. Ancora il portiere ex Celtic al 34’ riesce a negare il gol ai nerazzurri con un’uscita perfetta a togliere il pallone a Nagatomo.

    Tantissimi errori in fase di impostazione per la Fiorentina che non riesce a costruire gioco e soffre le fiammate nerazzurre. Al 41’ arriva il colpo decisivo dell’Inter che riesce finalmente a trovare il gol con Pazzini: Coutinho serve un pallone in verticale a scavalcare la difesa viola, il Pazzo anticipa Natali e trova una traiettoria imprendibile per Boruc. Nessun esultanza per l’ex di turno che ritrova la via del gol dopo un digiuno lunghissimo. La prima frazione di gioco termina con l’Inter in vantaggio e un Delio Rossi assolutamente non contento per la prestazione di Ljajic.

    SECONDO TEMPO –  Stessi undici in campo sia per Ranieri che Delio Rossi che confermano le scelte iniziali nella ripresa. Non passano nemmeno 3 minuti e l’Inter colpisce ancora portandosi sul 2-0 sull’asse Pazzini – Nagatomo con il giapponese che finalizza l’azione con un pizzico di fortuna, ricevendo sul corpo il pallone rimpallato da Natali. Incomprensione con Boruc e il pallone dopo la carambola finisce in rete.
    Buona la presenza in campo dei nerazzurri che sembravano aver ritrovato la fiducia che mancava da troppe partite, mentre la Fiorentina sembra essere frastornata dall’uno due della squadra nerazzurra.

    Ranieri al 16’ vede Coutinho stanco e manda in campo Muntari per rinforzare il centrocampo. Buona personalità di Faraoni che prova spesso la conclusione dal limite, cercando anche la giocata più difficile. Sostituzione da entrambe le parti al 19’ con Milito che viene rilevato da Zarate e Ljajic che lascia il campo a Santiago Silva. Alla mezz’ora è il turno di Kharja a prendere il posto di uno spentissimo Lazzari.
    Al 31′ errore di Muntari che sbaglia un gol facile facile, servito da Maicon deve solo toccare il pallone di interno ma colpisce in maniera goffa e la palla va larga senza trovare il tap in di Pazzini che prova l’allungo in scivolata. Ancora errori sotto porta al 40’ con Pazzini da solo davanti a Boruc che controlla il pallone e gli calcia sui piedi con il portiere già a terra. Ultimi guizzi nerazzurri e Tagliavento manda tutti sotto la doccia dopo pochi minuti di recupero. L’Inter torna a sorridere a San Siro.

  • Inter, l’attacco è sterile. Idea Farfan per sostituire Milito

    Inter, l’attacco è sterile. Idea Farfan per sostituire Milito

    È inutile nascondersi dietro ad un dito, l’Inter di Ranieri oltre ai soliti problemi relativi al logorio di molti senatori e al fatto che molti giovani non si stiano rivelando all’altezza delle aspettative, deve far i conti in maniera prepotente anche con la sterilità di un reparto offensivo che sembra essere in piena fase di ‘divorzio con il gol’.

    Jefferson Farfan | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pazzini acquistato nella scorsa stagione proprio nel mercato di gennaio, nella gestione Leonardo aveva fatto faville, e anche nella primissima fase di Ranieri sembrava essere destinato a gonfiare la rete altrui a raffica, mentre continua a digiunare con il gol, dimostrando con lo scivolone di sabato come non sia il suo momento migliore. Milito ormai è un caso scientifico, sembra abbia un’aura negativa che gli impedisca di realizzare anche i gol più semplici, lasciandolo tormentato dal fantasma di quel giocatore meraviglioso della stagione del Triplete. Forlan? Chi? El Cacha non è mai realmente entrato a pieno titolo nell’attacco nerazzurro, perché è stato utilizzato fuori ruolo, e l’ultimo infortunio l’ha praticamente escluso dalla prima parte di stagione disastrosa per l’Inter. Castaignos troppo acerbo, dopotutto ha soli 19 anni e soprattutto è una punta centrale e non un esterno puro. Zarate invece è l’esempio lampante di come ci insegna Ligabue: “chi si accontenta gode…così così…” poiché l’argentino è stato un contentino dato a Gasperini, nell’ultimo giorno di mercato vista l’impossibilità di arrivare al giocatore che il tecnico aveva espressamente richiesto: Palacio. I risultati sono evidenti, un prestito oneroso che graverà sulle casse societarie, ma viste le prestazioni di basso livello dell’argentino, fortunatamente un riscatto che molto probabilmente a meno di un cambio di rotta evidente, non sarà esercitato.

    SOLUZIONI? FARFAN, VARGAS E JUAN – I continui summit tra il presidente Moratti, Ausilio, Figo, Branca e Ranieri sono un chiarissimo campanello di allarme che mostrano come la rosa attuale senza i dovuti rinforzi non abbia nelle gambe la possibilità di raggiungere il terzo posto in campionato utile alla prossima partecipazione alla Champions League. Il mercato di riparazione, sta diventando in questi ultimi anni in casa Inter, il vero e proprio mercato per cancellare le scelte sbagliate di quello estivo. Circolano diversi rumors giornalistici, di un vero e proprio interessamento dello Schalke 04 per il Principe Milito, dove anche il Psg di Leonardo sarebbe interessato a voler avere l’attaccante argentino nelle sue fila. Occhio dunque alle partenze che potrebbero lasciare aperte delle caselle vuote da riempire nell’immediato, dove la dirigenza nerazzurra si sarebbe già tutelata mettendo gli occhi sull’attaccante esterno dello Schalke 04 il 27enne Jefferson Farfan. Il giocatore peruviano ha il contratto in scadenza nel 2012, ed ha più volte fatto capire di non essere intenzionato al rinnovo, facilitando la trattativa con i nerazzurri. Per quanto riguardo l’ingaggio si parla di un triennale vicino ai 3.5 milioni di euro, che potrebbe essere abbassato con l’inserimento di clausole bonus. Essersi lasciato scappare Tevez non è stato certo un bel segnale per indicare le forza dei nerazzurri sul mercato, quindi il messaggio lanciato ai tifosi è chiaro: Acquisti low cost, con giocatori di prospettiva e talento che dovranno diventare campioni alla Pinetina.

    Altro obiettivo è Eduardo Vargas, 22enne attaccante dell’Universidad de Chile, sui cui c’è il forte interesse e la concorrenza da battere dello Zenit di Spalletti. Più che un sogno è una scommessa, e come insegna il caso Alvarez non sempre l’adattamento dal calcio sudamericano al nostrano riesce perfettamente. L’ultimo tassello è quello che riguarda un rinforzo per la retroguardia nerazzurra, dove l’affare Juan Jesus (il difensore centrale dell’Internacional ambito dai più grandi club europei) sembra essere in stand by, e forse si sbloccherà non prima del prossimo giugno.

  • Inter Udinese 0-1, le pagelle. Patatrak Pazzini

    Inter Udinese 0-1, le pagelle. Patatrak Pazzini

    Brutta prova offerta dall’Inter ieri sera davanti ai suoi tifosi: distratta in difesa, molle a centrocampo e con le polveri bagnate i nerazzurri hanno vanificato le vittorie in trasferta perdendo un importante scontro diretto per un posto nell’Europa che conta. I friulani, dal canto loro, hanno giocato l’ennesima partita di alto contenuto tecnico sfruttando la sua arma migliore che sono le fulminee ripartenze. Nella serata che Di Natale decide di star lontano dal gol a risolvere la partita ci pensa Isla autore del secondo centro consecutivo in campionato, il terzo stagione. Analizziamo adesso le pagelle di Inter Udinese:

    Disperazione Pazzini in Inter Udinese | ©OLIVIER MORIN/Getty Images

    Pagelle Inter
    Julio Cesar 6,5 Non può far nulla sul gol, respinge il rigore che tiene in partita l’Inter.

    Zanetti: 5 In coppia con Faraoni limita nel primo tempo Armero, nella ripresa le scelte di Ranieri lo costringono a sdoppiarsi perdendo lucidità e trovando il primo rosso della carriera in campionato.

    Ranocchia e Samuel 4,5 Mi piacerebbe sapere a che pensavano mentre Di Natale controllava indisturbato il pallone del vantaggio. Troppo distratti per esser veri.

    Chivu: 5,5 E’ il più “attento” della retroguardia, qualche diagonale ben fatta cerca di accompagnare l’azione d’attacco.

    Faraoni: 6 Dal suo piede arrivano bei cross, corre molto e tiene bene la fascia. Esce per crampi ma meriterebbe più fiducia come la meriterebbe Caldirola in difesa.

    Thiago Motta e Cambiasso: 5 Se la partita si giocasse in poltrona farebbero ancora la loro figura. Lenti e imprecisi danno sempre modo all’Udinese di recuperare la posizione.

    Alvarez: 4,5 Ostinarsi sul ragazzo forse non è giusto.Se Ranieri vuole un esterno non è lui il giocatore da schierare, lui però deve giocare di più con la squadra.

    Milito: 5 Ha il merito di procurarsi il rigore, poi? Chi l’ha visto.

    Pazzini: 4 Se non si calciano i rigori non si possono sbagliare, ma se ti prendi la responsabilità in un momento delicato devi aver la forza di non crollare. Speriamo che Prandelli se ne ricordi in Polonia e Ucraina.

    Nagatomo: 4 Sarà pure simpatico il giapponese ma per l’Inter può esser solo un investimento mediatico.

    Zarate: 4,5 Inizia con qualche buono spunto poi si perde.

    Stankovic: 4 Gioca pochissimo per meritare un voto, la piena insufficienza è però per l’errore nel finale inconcepibile per un giocatore della sua esperienza.

    Pagelle Udinese
    Handanovic: 6 Partita di ordinaria amnistrazione, Pazzini gli evita pure di rovinarsi la sua media da para rigori.

    Benatia: 7 Chi riesce a prenderlo fa un affare. Sicuro come un veterano si dimostra bravo anche nel far partire l’azione.

    Danilo: 7,5 Con tutto il rispetto per Zapata ma il brasiliano è di un altro pianeta. Maturo e leader della difesa si fa apprezzare sia nel gioco aereo che negli anticipi.

    Ferronetti: 5 La sua partita non è stata malvagia ma rovina tutto con le proteste che costringono l’Udinese in dieci.

    Basta: 6 Il suo ruolo da esterno è interessante. Copre bene e da profondità insieme ad Isla

    Isla: 7 In estate, quando Guidolin lo provò da interno mi lasciò perplesso. Il tecnico friulano invece ha avuto un altra grande intuizione, è un motorino a tutto campo e adesso segna pure gol importanti.

    Asamoah: 6,5 Giovane, atletico e scattante vince a mani basse il confronto con i centrocampisti nerazzurri.

    Pinzi: 6,5 Una spina nel fianco dei nerazzurri. La sua posizione dà fastidio.

    Torje: 6 Il Messi di Romania sta crescendo e a veder la fiducia che gli concede Guidolin presto ci farà divertire.

    Di Natale: 5 Serata decisamente non per il bomber. Distratto in attacco sbaglia pure il rigore della sicurezza. La nota lieta è però che l’Udinese dimostra di non esser Di Natale dipendente.

    Floro Flores 6,5 Buono il suo impatto sulla gara.

    INTER UDINESE 0-1 COMMENTO E VIDEO HIGHLIGHTS

  • Inter Udinese 0-1, Isla riapre la crisi

    Inter Udinese 0-1, Isla riapre la crisi

    Precipita nuovamente nel baratro l’Inter al termine della partita contro l’Udinese giocata ieri sera a San Siro per il posticipo della 14esima giornata. Dopo due vittorie, frutto più degli episodi che di un ritrovato gioco di squadra la consistenza dei nerazzurri si squaglia di fronte ad una Udinese pimpante e coesa ma sopratutto meritatamente capolista dopo l’ennesima prova di forza. Inter Udinese è stata l’ennesima prova che più che l’allenatore in casa Inter manca un progetto con una squadra stanca nei suoi uomini migliori e senza la giusta tranquillità per esser traghettata verso un nuovo futuro.

    Isla mattatore di Inter Udinese | ©Claudio Villa/Getty Images
    Inter Udinese, la partita Ranieri conferma le indiscrezioni della vigilia schierando dal primo minuto un inedito 4-4-2 con Pazzini e Milito di punta e i giovani Alvarez e Faraoni esterni, in difesa con Ranocchia c’è Samuel mentre la mediana è formata da Thiago Motta e Cambiasso. Guidolin rispetto alla gare di Europa League rispolvera i titolari schierando Di Natale in avanti con Torje questa volta a supporto, mentre in difesa Ferronetti completa la difesa a tre con Danilo e Benatia. Il primo tempo è sostanzialmente equilibrato con l’Inter che tiene bene il campo limitandosi al possesso palla in orizzontale, mentre l’Udinese è pericolosissima nelle fulminee ripartenze. Le occasioni più ghiotte capitano a Torje da un lato e Thiago Motta dall’altro. Nella ripresa, avviene forse la svolta, Ranieri per rinforzare ulteriormente la fase difensiva toglie un abulico Alvarez per Nagatomo, la mossa limita si l’Udinese sugli esterni ma praticamente non permette più l’Inter di uscire dalla propria metà campo. Torje mette paura a Julio Cesar prima di lasciare il posto a Floro Flores mentre Ranieri è costretto a cambiare Faraoni per crampi inserendo al suo posto Zarate per un Inter ancor più spregiudicata. L’Inter perde le geometrie e l’Udinese prima mette paura in contropiede con Isla che però sbaglia l’ultimo passaggio e poi lo stesso cileno trova il gol del vantaggio al termine di una bella azione iniziata da Di Natale e finalizzata dall’assist di Floro Flores. L’Inter cerca la reazione d’orgoglio ma mostra il fianco all’Udinese che trova l’occasione del raddoppio dagli undici metri per un fallo di Zanetti su Armero, il capitano riceve la sua prima espulsione in campionato ma dal dischetto Di Natale si fa ipnotizzare da Julio Cesar. Sul cambio di campo è Milito a procurarsi il calcio di rigore ma a testimoniare il periodo no dei nerazzurri è l’imbarazzante errore di Pazzini che scivola al momento del tiro. Nel finale Stankovic spreca un altra grossa occasione.

    Inter Udinese il punto Le due vittorie avevano forse convinto qualcuno di esser usciti dal periodo buio ma l’Inter ha bisogno di nuova linfa sopratutto a centrocampo. Male l’esperimento della doppia punta ma malissimo la difesa. Per l’Udinese onestamente non esistono più aggettivi, i friulani giocano un buon calcio si sanno difendere e quando hanno spazi possono far male a chiunque.

    Inter Udinese le interviste post partita Visibilmente amareggiato Claudio Ranieri a fine partite ha dato merito all’Udinese per la vittoria “Loro sono stati molto bravi in contropiede, dobbiamo solo fargli i complimenti. Milito e Pazzini non riescono a segnare? Sono momenti che gli attaccanti attraversano nel corso della carriera, oggi però hanno lottato”. A chi gli domanda del futuro poi “Dobbiamo solo stare zitti e rimboccarci le maniche, le altre squadre facciano il loro campionato, noi dobbiamo cercare di avvicinarci nella speranza di recuperare qualcuno. Io penso sempre positivo”.

    Soddisfatto ma con i piedi per terra Guidolin “Stiamo facendo molti punti, per noi questo è un momento meraviglioso. Mancano 13 punti alla salvezza? Lo sappiamo, aggiorniamo costantemente la classifica nello spogliatoio. Cosa ho pensato sul rigore di Pazzini? Ho sperato in Handanovic… Quando è arrivato l’errore dal dischetto ho tirato un bel sospiro di sollievo. La nostra è però una vittoria meritata, sono contentissimo della prova della squadra, vincere a San Siro non capita spesso”. (Le pagelle di Inter Udinese)

    Inter Udinese 0-1 video highlights
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”112840″]

  • Inter Udinese, Zarate o Milito al fianco di Pazzini?

    Inter Udinese, Zarate o Milito al fianco di Pazzini?

    Anticipo di lusso questa sera alle ore 20:45 sul campo di San Siro dove si affronteranno Inter e Udinese in un match che vorrà dire continuità per i nerazzurri e ulteriori conferme per la splendida Udinese di Guidolin.

    Mauro Zarate e Diego Milito | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Il tecnico interista Claudio Ranieri cerca di dare la scossa ai suoi, inseguendo dopo quella contro il Cagliari e contro il Siena, la terza vittoria consecutiva per dare un senso a una classifica assolutamente non da Inter. L’obiettivo oltre ai tre punti è anche ritrovare la vena realizzativa di bomber di razza come Pazzini e Milito da troppo tempo a digiuno sotto porta. Guidolin invece sembra molto preoccupato per il poco riposo concesso alla sua squadra reduce dal pareggio di mercoledì in Europa League contro il Rennes, non lesinando una polemica in stile mourinhano.

    INTER – Sono moltissimi i dubbi relativi alla formazione che Claudio Ranieri schiererà questa sera a San Siro. L’Udinese messa in campo da Guidolin è una squadra che corre moltissimo, riuscendo a chiudere ogni spazio e a realizzare ripartenze devastanti per qualsiasi squadra. Come evidenziato nelle ultime uscite stagionali, gli uomini di Ranieri sono assolutamente lontani dal bel gioco e da una condizione ottimale, condizioni necessarie per attuare un calcio veloce e di qualità. Difficile dunque dire quali saranno le scelte del tecnico ex Roma e Juve, che potrebbe schierare nuovamente un 4-1-4-1 dando una nuova chance a Alvarez e Zarate, oppure ripiegando sul classico 4-4-2 con il rombo a centrocampo e l’ipotesi dell’utilizzo di entrambe le prime punte di peso Pazzini e Milito. Nel dettaglio se sarà la stessa Inter di Siena, in difesa vedremo nuovamente le assenze di Maicon e Lucio sopperite da questo reparto arretrato: Samuel e Ranocchia al centro con l’aiuto sugli esterni di Nagatomo e capitan Zanetti; centrocampo con Thiago Motta solito play basso, con ai lati Stankovic e Cambiasso mentre più larghi sugli esterni agiranno Alvarez e Zarate a supporto dell’unica punta Pazzini. Ovviamente con l’altro modulo spazio a Milito – Pazzini e novità a centrocampo con alcune indicazioni che fanno presagire un possibile utilizzo di Faraoni come esterno di centrocampo.

    UDINESE – Aggressività e ritmi alti sono i marchi di fabbrica di questa favola Udinese. Ma come spiega Guidolin nella consueta conferenza stampa alla vigilia della partita, è un po’ inspiegabile la scelta di anticipare la partita a sabato sera, ragionando sul fatto che l’Inter debba giocare soltanto mercoledì, togliendo in questo modo un giorno di riposo che sarebbe stato importante per la propria squadra. L’ultima vittoria in campionato contro la Roma ha portato l’entusiasmo alle stelle, lanciando nei piani alti della classifica i friulani, per un sogno e una parola da non pronunciare mai che si chiama Scudetto. Guidolin per quanto riguarda l’aspetto tattico, dovrebbe scegliere il classico 3-5-2, dovendo però fare a meno di Abdi e Domizzi alle prese con gli infortuni, schierando in difesa Danilo, Benatia e Ferronetti proprio a sostituire Domizzi. Centrocampo solido e veloce grazie a Isla, Asamoah, Pinzi, Basta, e il devastante Armero sempre più sui taccuini degli osservatori dei principali club europei. Dubbi in attacco con l’inamovibile Totò Di Natale a quota 9 gol quest’anno (nonostante le statistiche parlino di un digiuno da gol in trasferta lungo 73 giorni), affiancato da Floro Flores o Torje, con il partenopeo leggermente favorito.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER UDINESE

    INTER (4-1-4-1): Julio Cesar; Nagatomo, Ranocchia, Samuel, Zanetti; Cambiasso, Alvarez, Stankovic, Motta; Zarate, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Obi, Coutinho, Poli, Castaignos, Milito.
    Allenatore: Ranieri.

    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Benatia, Danilo, Ferronetti; Basta, Isla, Pinzi, Asamoah, Armero; Floro Flores, Di Natale.
    A disposizione: Padelli, Neuton, Badu, Battocchio, Pasquale, Fabbrini, Torje.
    Allenatore: Guidolin.

  • Siena Inter, ultime e probabili formazioni. Ranieri conferma Alvarez

    Siena Inter, ultime e probabili formazioni. Ranieri conferma Alvarez

    Si torna a respirare il clima campionato in casa nerazzurra dove gli uomini guidati da Claudio Ranieri, impegnati nella difficile trasferta di Siena all’Artemio Franchi, dovranno tornare a correre per scalare una classifica che ancora profuma di zona retrocessione.

    Ricky Alvarez | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Anche se lo stadio evoca ricordi particolari per i nerazzurri, dove appunto si decisero lo scudetto 2007, e quello del 2010 (che diede inizio al Triplete nell’era Mourinho), oggi l’Inter dovrà affrontare una squadra che ha dimostrato sia contro l’Atalanta che contro il Cagliari in Coppa Italia di essere davvero in gran forma. Anche la classifica sorride ai toscani, recitando Siena 14 e Inter 11. Ranieri dal canto suo, punta forte su Alvarez in continua crescita dopo la buona prova contro il Cagliari e il primo gol contro il Trabzonspor, dando all’argentino una nuova possibilità di sorprendere in positivo i suoi tifosi.

    SIENA – Sannino sta lentamente diventando il nuovo idolo dei tifosi, riuscendo a far esprimere al suo Siena un calcio di qualità che porti allo stesso tempo a buoni risultati. L’ultima vittoria contro il Cagliari in Coppa Italia (2-1) garantisce una buona dose di morale in vista della complicatissima sfida contro l’Inter. Il tecnico sa perfettamente come sulla carta i nerazzurri, visto l’elevato tasso tecnico, siano favoriti ma carica i suoi spronandoli a dare il massimo, chiedendo in particolar modo una partita fatta di sacrificio. Sulla situazione infortunati, rimangono ancora ai box Vergassola e Grossi, con l’aggiunta dell’ultima ora del bomber Mattia Destro (per lui si parla di una distrazione all’otturatore dell’anca sinistra). Il giovane attaccante è un ex di turno, poiché è cresciuto nelle giovanili dell’Inter, poi è stato girato al Genoa nell’affare Ranocchia.

    Sannino dovrebbe dunque schierare un classico 4-4-2, con il recuperato Brkcic tra i pali, una linea difensiva composta da Vitiello, Rossettini, Terzi e Del Grosso. Centrocampo robusto con D’Agostino e Gazzi centrali, supportati sulle corsie laterali dall’ex Napoli Mannini e Brienza. Tanti dubbi in attacco, dove ci sono da valutare le condizioni di Calaiò, rientrante da un infortunio, con Gonzalez che dopo aver punito in Cagliari in Coppa Italia scalpita per avere una nuova occasione. L’alternativa all’italiano dovrebbe essere Larrondo.

    INTER – Ranieri si presenta all’Artemio Franchi con una squadra quasi priva di terzini, poiché all’ultimo infortunio di Lucio (stiramento di secondo grado) si aggiungono i forfait di Chivu alle prese con i soliti dolori alla caviglia e quello di Jonathan per un’infiammazione al ginocchio destro. Scelte obbligate almeno per quanto riguarda la fase difensiva, con Nagatomo unico terzino di ruolo titolare e Zanetti sicuramente arretrato per coprire l’altra fascia. Il tecnico nerazzurro ha spiegato ieri nella conferenza stampa come tutti questi infortuni non permettano di far riposare i giocatori più utilizzati, e di come in attesa dei vari Sneijder e Forlan, ci sarà bisogno di stringere i denti ancora per un po’. Si torna al 4-1-4-1 (o meglio il 4-2-3-1) cercando di allargare in maniera forte il gioco sugli esterni, utilizzando Alvarez nella posizione più consona alle sue caratteristiche, supportato sull’altra fascia dal compagno Zarate.

    Quindi nel dettaglio la difesa sarà composta da Samuel e Ranocchia a sostituire Lucio, con Zanetti e Nagatomo per garantire copertura e spinta sulle corsie laterali. Centrocampo con Thiago Motta play basso, aiutato ai lati da Cambiasso e Stankovic. Ad allargare il gioco sugli esterni come già detto in precedenza ci saranno Alvarez e Zarate, con l’unico terminale offensivo Pazzini assolutamente favorito su Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA INTER

    Siena (4-4-2): Brkcic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, D’Agostino, Gazzi, Brienza; Larrondo, Calaio.
    A disp.:
    Pegolo, Contini, Rossi, Angelo, Bolzoni, Reginaldo, Gonzalez.
    All.
    Sannino

    Inter (4-1-4-1): Julio Cesar; Nagatomo, Samuel, Ranocchia, Zanetti; Cambiasso; Alvarez, Motta, Stankovic, Zarate; Pazzini
    A disp.:
    Castellazzi, Cordoba, Poli, Obi, Coutinho, Castaignos, Milito.
    All.:
    Ranieri