Tag: giampaolo pazzini

  • Samp e Palermo non steccano. La Champions nello scontro diretto

    Samp e Palermo non steccano. La Champions nello scontro diretto

    Sampdoria e Palermo continuano nel loro ineccepibile campionato vincendo entrambi e facendo rimanere il distacco inalterato in vista del big match di settimana prossima che deciderà la Champions League.

    I blucerchiati rispettano in pieno le attese superando tra le mura amiche il fanalino di coda Livorno. E’ ancora Cassano protagonista e autore del gol vantaggio, nella ripresa chiude la contesa Ziegler con una bella punizione dalla sinistra.

    Impegno più probante per il Palermo, i siciliani vincono a Siena condannando alla B la squadra del presidente Mezzaroma. Rosanero in vantaggio grazie a una bella girata di Cavani su assist di Nocerino è invece Miccoli a raddoppiare nel secondo tempo. I senesi accorciano le distanze a dieci minuti dalla fine con Calaiò, ma nonostante la buona volontà il finale è 1-2.

    Il big match di domenica prossima metterà di fronte il Palermo e la Samp al Barbera, i blucerchiati potranno giocare per due risultati ma in Sicilia sarà dura davvero.

  • Juventus: nuova dirigenza, un budget di 80 milioni e il ritorno di Nedved

    Juventus: nuova dirigenza, un budget di 80 milioni e il ritorno di Nedved

    Una rivoluzione in casa Juventus per riscattare una stagione caratterizzata da ombre più che luci era necessaria ed è solo all’inizio: troppo mortificante il sesto posto in classifica a -19 dall’Inter capolista, a 6 punti dalla qualificazione in Champions a sole tre giornate dalla fine, un cammino in Europa disastroso e figuracce su tutti i campi d’Italia e non solo che rischia di infangare in modo indelebile la storia gloriosa della Vecchia Signora.
    La ricostruzione doveva partire necessariamente dai vertici societari: l’altro ieri John Elkann, maggior azionista nonchè presidente Exor e Fiat che detiene il 60% della Juventus, ha affidato al cugino Andrea Agnelli la presidenza del club bianconero che verrà investito ufficialmente dalla carica al prossimo consiglio di amministrazione in programma a fine stagione. E’ evidente che la strategia della famiglia (Agnelli – Elkann ndr) è stata quella di tornare in prima linea per assicuare un futuro più roseo dopo le vicissitudini e, ripetiamo, le mortificazioni di questa annata “maledetta”.

    Scelto il presidente del nuovo corso, l’altro obiettivo è quello di dotare l’organigramma del club di una persona che conosca bene il calcio, in grado di gestire, di fare da collante tra società e giocatori e fare da parafulmine quando occorre, in pratica il ruolo che per tanto tempo è stato di Luciano Moggi: il nuovo direttore generale sarà con ogni probabilità Beppe Marotta, attuale ad della Sampdoria e cultore, tra le altre cose, del settore giovanile. Con l’arrivo di Marotta verrà ridimensionato il ruolo del tuttofare, con scarsissimi risultati, Jean Claude Blanc: il manager francese tornerà alle origini e si occuperà soltanto della parte economica del club, incarico che ricopriva al suo arrivo alla Juventus e svolto, peraltro, egregiamente.
    Inoltre un posto da dirigente potrebbe trovarlo anche Pavel Nedved che, secondo il suo ex procuratore Raiola, con Andrea Agnelli presidente è molto probabile. Il giocatore ceco, ritiratosi alla fine della scorsa stagione, aveva avuto dei dissidi con l’attuale dirigenza che lo aveva costretto a dare l’addio alla Juventus e al calcio giocato; con il giovane Agnelli al timone di comando le cose potrebbero cambiare radicalmente ed accettare così un incarico in società o nel settore giovanile. Comunque sia sarà un gradito ritorno, un idolo per i tifosi bianconeri che non lo hanno mai dimenticato.

    Chiusa la parentesi dedicata alla dirigenza, passiamo alle questioni tecniche: è inutile continuare a nascondersi dietro un dito con smentite varie e scelte rimandate a fine stagione; il nuovo allenatore sarà Rafael Benitez, si attende soltanto la fine della stagione per darne l’ufficialità (qualcuno dice che abbia già firmato addirittura un pre-contratto). Molti considerano la scelta di Benitez, grande motivatore, come quella giusta per riportare la Juventus agli antichi splendori, lavorando prima sulla testa dei giocatori e poi sulle gambe.
    Il tecnico spagnolo, però, ha richiesto enormi sacrifici economici per spostarsi da Liverpool, che lo lascerà partire senza problemi per sbarazzarsi di un ingaggio pesante e contenere la crisi finanziaria che sta attraversando al momento il club del Merseyside. Elkann gli ha garantito i 4 milioni di euro di ingaggio annui, più bonus e premi, per le prossime 3 stagioni (esattamente quello che percepiva nel club inglese), il ruolo di manager all’inglese con pieni poteri decisionali per quanto riguarda il calciomercato ma, cosa più importante, il consistente investimento triennale di 200 milioni di euro, vale a dire un budget per questa stagione di 80 milioni, che potrà spendere a suo piacimento.

    Obiettivi principali del tecnico sono Fernando Torres (più un sogno che realtà) e Edin Dzeko: l’attaccante spagnolo ha già dichiarato di voler lasciare la Premier League per giocare in un altro campionato (una coincidenza?) ma l’elevato costo del cartellino (il Liverpool non lo venderà per meno di 60 milioni di euro) ne pregiudicano una possibile trattativa. A meno che non si ceda qualche giocatore illustre (Buffon, Felipe Melo, Diego, Amauri su tutti) per racimolare qualche milioncino in più e arrotondare gli 80 messi a disposizione dalla società. Torres è il pupillo di Benitez ma nonostante tutto sarà difficile portarlo con se a Torino. Ed è per questo che Rafa vorrebbe puntare su Dzeko: l’attaccante bosniaco, che è stato ad un passo dall’indossare la maglia del Milan ma seguito anche con attenzione dagli uomini di mercato bianconeri, sembra essere l’alternativa adatta a Torres. Il Wolfsburg chiede 30-35 milioni, l’affare può andare in porto. Occhi puntati anche su Pazzini e Gilardino, anche loro nelle mire del nuovo tecnico e di Marotta.
    Da Liverpool arriveranno sicuramente Dirk Kuyt e Javier Mascherano: per l’attaccante olandese, ottimo per il gioco di Benitez in cui è capace di ricoprire vari ruoli dalla prima punta all’esterno offensivo, ci vorranno non più di una decina di milioni; per il centrocampista argentino anche meno. L’arrivo dei due giocatori porterà alle cessioni sicure di Trezeguet e Camoranesi oltre quella di Sissoko, arrivato alla Juventus proprio dal Liverpool per la difficile convivenza con Benitez. Negli ultimi giorni si è parlato anche di un ritorno di fiamma per Aquilani (per lui l’investimento però si aggirà sui 20 milioni).
    Capitolo difensori. La retroguardia bianconera è da svecchiare: Legrottaglie, Cannavaro, Zebina, Grosso sono sul viale del tramonto mentre Grygera e De Ceglie non offrono molte garanzie. Gli unici sicuri del posto in squadra e su cui Benitez ha intenzione di rifondare la difesa sono Chiellini e Caceres che verrà riscattato per 7 milioni dal Barcellona e che presumibilmente verranno affiancati da Kjaer, ormai la trattativa con il Palermo è in fase avanzata e potrebbe chiudersi con esito positivo. Costo dell’operazione 15 milioni ma le pretese rosanero potrebbero abbassarsi se i bianconeri inseriranno qualche buon giovane di prospettiva nella trattativa. Ma non c’è solo il danese: Mexes continua ad interessare considerando anche che Ranieri nella Roma gli preferisce Burdisso nel suo ruolo; difficile però che arrivino entrambi. Infine per le corsie laterali si fanno i nomi di Rafinha dello Schalke, di Bale del Tottenham, di Evra del Manchester United, di Kolarov della Lazio e di Aogo dell’Amburgo sulle cui tracce c’è anche il Milan.

  • Maccarone e Ardemagni, la Samp prepara i colpi Champions

    La Sampdoria è ad un passo dal grande traguardo Champions League impensabile ad inizio stagione ma meritato sul campo grazie all’encomiabile lavoro di Gigi Del Neri e a un organico che ha dimostrato di aver carattere e qualità.

    Raggiungere il quarto posto vuol dire partecipare alla massima competizione per club ma anche ottenere un bonus dei proventi dalla negoziazione dei diritti televisivi, che dalla prossima stagione varieranno anche secondo la posizione di classifica.

    Il patron Garrone in questa settimana ha messo mano al portafogli per ripianare il passivo della Samp al bilancio ma nella prossima stagione non si sottrarrà al sacrificio per render la sua creatura competitiva per il doppio probante impegno.

    La qualificazione vorrebbe dire congelare i gioielli Palombo, Pazzini e Del Neri ma anche investire sul mercato alla ricerca di alternative importanti. I nomi che girano con più insistenza sono quelli di Massimo Maccarone e Matteo Ardemagni, due attaccanti di razza con un passato al Milan in comune.

    Su Big Mac pare esserci proprio il Milan ma i blucerchiati sembrano esser in netto vantaggio, sul giovane Ardemagni protagonista assoluto della favola Cittadella la concorrenza da battere è quella del Bologna e del Napoli.

  • Rifondazione Juve, nuove conferme sull’arrivo di Benitez e Marotta

    Rifondazione Juve, nuove conferme sull’arrivo di Benitez e Marotta

    Fonti vicine alla società Juventus F.C. confermano le indiscrezioni che circolano già da alcuni giorni: la rifondazione bianconera partirà dall’asse Benitez-Marotta ed innescherà una vera e propria rivoluzione sul parco giocatori. La scelta del club bianconero circa la guida tecnica per la stagione 2010/11 è caduta dunque su Rafa Benitez, già accostato a gennaio al sodalizio torinese: per l’ufficialità si dovrà attendere ancora qualche settimana ma l’attuale allenatore del Liverpool si legherà alla Juventus per 4 anni con un ingaggio di 4,5 mln di euro a stagione.

    A fine campionato, inoltre, Giuseppe Marotta lascerà la Sampdoria per iniziare la sua nuova avventura piemontese con conseguente ridimensionamento di Blanc cui verranno revocate le deleghe sportive. Sul fronte calciatori, Benitez considera incedibili Marchisio, Chiellini, Diego e Sissoko; Amauri potrebbe avere una nuova chance in maglia bianconera e si punta al rinnovo del prestito di Caceres. Dei pretoriani del trainer spagnolo, Kuyt dovrebbe seguire il medesimo percorso del suo mentore e costituire con Afellay del Psv la coppia di esterni offensivi di centrocampo; accantonato il sogno Torres (troppo caro), un tentativo verrà fatto per Mascherano ma sul buon esito dell’operazione si nutrono parecchi dubbi.

    Criscito e Palladino potrebbero essere riscattati entrambi, contrariamente a quanto sostenuto da settimane, per una cifra vicina agli 11 milioni; quasi definito l’arrivo del centrale del Palermo Simon Kjaer. Per la prima punta, detto di Torres, si punta su Dzeko (difficile) o Pazzini (probabile).

  • Liscio & Sbalascio: Pazzini fa volare la Samp, Milan e Fiorentina allo sbando

    Anche la 35esima giornata del massimo campionato di calcio è passata in archivio. Come ogni settimana esaminiamo i migliori e i peggiori del turno appena concluso.

    Migliore in assoluto è, senza ombra di dubbio alcuno, la Sampdoria e il suo cannoniere Giampaolo Pazzini (arrivato alla 17esima segnatura in questo campionato).
    I blucerchiati sono la squadra più in forma del momento e mantenendo questa condizione non dovrebbero avere difficoltà a portare a casa un quarto posto un pò imprevisto ad inizio torneo che li proietterebbe nel giro dell’Europa che conta, regalando i preliminari di Champions League. Certo ancora ci sarà da sudare in vista anche dello scontro diretto della penultima giornata contro il super Palermo di Delio Rossi che sabato sera ha annichilito il Milan, ma le basi per fare bene ci sono tutte: la Roma non perdeva da 24 giornate e batterla sul terreno amico dell’Olimpico non è roba da tutti, un campo che ha visto anche il tracollo della super Inter di Mourinho qualche giornata fa e questo evidenzia in modo ancor più netto l’impresa dei liguri. Delneri con i 2 cambi del primo tempo ha dato scacco matto ai più quotati avversari, segno che l’impronta data a questa squadra dal tecnico ex Atalanta, Roma e Chievo è evidente. Peccato che una tra Samp e Palermo resterà fuori dal giro Champions, indubbiamente lo avrebbero meritato entrambe dopo questo stratosferico campionato giocato sempre ai vertici.

    Secondo posto per Vincenzo Iaquinta che tornato dal lungo infortunio da un paio di partite si è rimesso in condizione e i risultati non sono tardati ad arrivare: doppietta al Bari e Juve trascinata al successo. Peccato che l’attaccante calabrese abbia avuto poca fortuna quest’anno per quanto riguarda l’integrità fisica, con lui siamo certi che la Juventus avrebbe qualche punticino in più in classifica, non per lottare per lo scudetto, ma sicuramente sullo stesso livello di Palermo e Sampdoria. Ora invece dopo i risultati di ieri i bianconeri saranno sicuramente costretti alla zona Europa League, l’obiettivo Champions resterà solo un sogno, visto che oltre a 3 vittorie nelle ultime 3 partite serve una combinazione di risultati delle dirette avversarie che sarebbe molto più facile giocare 6 numeri al Superenalotto e vincerlo. Ma non tutto il male viene per nuocere, sbagliando si impara e speriamo vivamente, per tutti i milioni di tifosi della “Vecchia Signora”, che i dirigenti faranno tesoro di questa annata disgraziata, per far risorgere dalle proprie ceneri la società più gloriosa in Italia.

    Terzo posto che è condiviso da 2 giocatori: uno è Christian Chivu, che nel turno dove l’Inter si riappropria di ciò che le era stato tolto qualche settimana fa dalla Roma, segna un grandissimo gol, dai molteplici significati, soprattutto dopo aver rischiato la carriera calcistica (e non solo) per il terribile infortunio alla testa patito contro il Chievo nel girone di andata e di cui porta, evidenti, i segni. L’altro è Maxi Lopez che segna un gol capolavoro a Livorno (brutta sconfitta però per il Catania contro i retrocessi labronici!). Un mix di istinto, cordinazione, fiuto del gol, eleganza e bravura che ne faranno sicuramente la rete dell’anno: veramente da restare senza parole!

    Passiamo ai peggiori dove trova posto come quasi accennato poco fa il Catania: la squadra quando vuole giocare a calcio è una formazione che non avrebbe nulla da invidiare a team più blasonati (non parliamo certamente di Inter e Roma, ma giocherebbe alla pari con tante altre squadre di vertice di questo campionato). La batosta di ieri a Livorno giunge un pò inaspettata, quindi come ne sono stati evidenziati i meriti quando ha battuto l’Inter, così dobbiamo evidenziarne i demeriti nella giornata di ieri. E anche Mihajlovic, crediamo, abbia le sue colpe!

    Secondo gradino del podio per il Milan che oramai è allo sbando. Il Palermo gioca una partita sostanziosa, niente di fenomenale, ma a questo Milan basta poco per andare letteralmente in bambola, anche le semplici giocate dei diretti avversari. Oddo disastroso (non è il suo ruolo quello di centrale ma a questi livelli non possono compiersi errori così grossolani e lo aveva fatto già domenica contro la Sampdoria). C’è apprensione anche per il terzo posto, fortuna vuole che cmq Palermo e Samp hanno un difficile scontro diretto da giocarsi!

    Peggiore in assoluto (ed è un bel pò di settimane che lo diciamo) la Fiorentina che sembra una squadra senza capo nè coda. Vargas ha i suoi “meriti” nel risultato di ieri avendo sbagliato il rigore del possibile vantaggio, ma la situazione appare veramente tragica visto che il Chievo è salvo e senza motivazioni mentre i Viola si giocano (o si giocavano!) un posto in Europa. Certamente gli infortuni del primo tempo hanno inciso, ma resta il fatto che questa squadra dopo la batosta dell’eliminazione in Champions da parte del Bayern Monaco, ha perso gran parte degli stimoli. In forte calo, ed è un peccato vedere una stagione sicuramente buona, buttata via in questo modo con sconfitte sopra sconfitte. Speriamo vada bene la prossima.

  • Highlights Roma – Sampdoria 1-2

    Incredibile rimonta della Samp firmata Pazzini all’Olimpico contro la Roma. I giallorossi in vantaggio con Totti si disuniscono nel secondo tempo dovendo dire addio al primo posto e allo scudetto.

  • Roma – Sampdoria: Ranieri non molla, Marotta e Del Neri concentrati sul presente

    Pazzini:“Abbiamo fatto un primo tempo non da noi, facevano quello che volevano, poi ci siamo messi a posto e nel secondo tempo abbiamo fatto una grande partita per la Champions.
    Abbiamo meritato questa vittoria, se vogliamo ambire a grandi traguardi dobbiamo tentare di vincere contro le grandi. La doppietta è per la Samp e per il sogno Champions, poi il Sudafrica è vicino e ci spero sempre di piu’.”

    Del Neri:
    “La squadra è molto maturata nel secondo tempo. Nel primo eravamo molto timidi, e questo non mi è piaciuto della mia squadra. Dobbiamo sopportare anche le pressioni del dover vincere. Tutta la squadra ha le caratteristiche per supportare due grandi giocatori come Cassano e Pazzini. Il quarto posto? Penso che si deciderà all’ultima domenica, questo campionato è davvero strano. Se manteniamo la nostra serenità psicologica ci possiamo giocare la Champions fino all’ultima domenica. La qualità di Tissone è stata importante, ho visto che Perrotta andava spesso su Palombo, Poli forse è ancora troppo giovane. Ma la chiave è stata tutta la squadra, che ci ha creduto e alla fine ha meritato questa vittoria. La squadra sta bene, quando affrontiamo le grandi squadra spendiamo a livello fisico e mentale. La squadra in queste partite con Genoa, Milan e stasera ha dimostrato una grande maturità. Storari? Si è inserito molto bene, è molto attento e dà grande sicurezza alla difesa. Castellazzi aveva fatto bene prima del suo infortunio. I grandi campioni devono comunque inserirsi nella squadra, e questo vale anche per Cassano e Pazzini. Il mio contratto? Si firmerà presto, alla Juve ci va Benitez, noi siamo tranquilli e sereni a lavorare qui. Penso che le cose si svilupperanno come è logico sia. Il derby è stato particolare perché venivamo da tre sconfitte di fila, vincendolo la nostra convinzione è aumentata, crediamo di poter recuperare su tutti. I due cambi a inizio ripresa? Le caratteristiche dei giocatori sono diversi, ho chiamato giocatori di tendenza fisica e tecnica. Ma è cambiata soprattutto la mentalità della squadra di stare in campo. Io sarei stato contento anche se la Samp avesse perso. La Champions? Sarebbe un sogno importante, questi tifosi lo meritano, però non deve essere un imperativo ma appunto un sogno”.

    Ranieri: “Non siamo più gli artefici del nostro destino. Un punto o zero per noi sarebbe stata la stessa cosa. Anche avessimo pareggiato, dovevamo sempre vincere le ultime tre partite sperando in un pari dell’Inter. E allora, se tutte e due arrivano a quota 80, la spuntiamo noi per gli scontri diretti. Dispiace tantissimo davanti al nostro pubblico, sapevamo che la Samp era uno scoglio durissimo, avevamo fatto il 50 per cento ma non è bastato. Damato? Come lo valuto io non conta molto, magari si parla a caldo e delusi. Conta invece la valutazione di Collina, che è freddo e vedrà lui se c’erano gli estremi per qualche rigore o se tutto è filato liscio. Dobbiamo avere la coscienza a posto, senza rimpianti. Così come la dea bendata è stata dalla nostra parte nel derby, stasera non è andata allo stesso modo ma non ci arrendiamo. Noi siamo qui perchè l’Inter ha perso qualche punto di troppo in campionato, è un’armata che ha battuto anche il Barcellona. Andremo a Parma per fare la nostra partita, come se non fosse successo niente. E continueremo a lottare, perchè ho già detto che lo scudetto si deciderà negli ultimi minuti della gara con il Chievo. Peccato per stasera, certo, la Roma ha fatto il miglior primo tempo da quando sono arrivato trovando però solo un gol. Questo è il calcio perchè poi non siamo riusciti a restare compatti ed era prevedibile che la Sampdoria ne avrebbe approfittato, con due campioni lì davanti come Cassano e Pazzini”.

    Marotta: “Il mio futuro e quello di Delneri? Ora siamo concentrati sulla corsa alla Champions, un traguardo che a inizio stagione nemmeno immaginavamo. Garrone ha dato il via libera alla mia partenza? I giornali li leggiamo tutti, ora, come ha detto il mister, pensiamo alla gara col Livorno”.

  • Le pagelle Roma – Sampdoria 1-2

    Menez: 7 Il ragazzo ha stoffa, è il miglior in campo nella Roma. Sta attraversando un buon stato di forma e le sue accelerazioni fanno male.

    Pazzini: 7,5
    E’ ancora decisivo. Il sogno Champions passa dai suoi acuti

    Cassano: 6,5 Soffre l’Olimpico e i suoi fischi ma quando ha la palla nei piedi è sempre un potenziale pericolo.

    Totti: 6,5 Un gol e tanta qualità nel primo tempo cala alla distanza.

    Storari: 7,5
    Siamo sicuri che il Milan debba trovare un portiere? Dimostra ancora una volta di esser sicuro e affidabile anche sotto pressione.

    Burdisso: 6,5 Ennesima prestazione maiuscola dell’ex interista, è leader della difesa giallorossa.

    TABELLINO
    Roma-Sampdoria 1-2


    Roma (4-2-3-1):
    Julio Sergio 6; Cassetti 6(29′ st Taddei 5,5), Burdisso 6,5, Juan 6, Riise 6; Pizarro 6,5, De Rossi 6; Menez 7, Perrotta 6 (22′ st Toni 6), Vucinic 5,5; Totti 6,5. A disp.: Lobont, Mexes, Tonetto, Brighi, Baptista. All.: Ranieri.
    Sampdoria (4-4-2): Storari 7,5; Zauri 5,5, Gastaldello 6, Lucchini 6,5, Ziegler 6; Semioli 6,5, Poli 6 (1′ st Tissone 6,5), Palombo 7, Guberti 5(1′ st Mannini 6,5); Cassano 6,5(36′ st Testardi sv), Pazzini 7,7. A disp.: Guardalben, Cacciatore, Rossi, Padalino. All.: Del Neri
    Arbitro: Damato di Barletta
    Marcatori: 14′ pt Totti (R), 7′ e 40′ st Pazzini (S)
    Ammonito: Ziegler (S)

  • Samp, rimonta Champions. Il Pazzo stende la Roma, gode l’Inter

    Samp, rimonta Champions. Il Pazzo stende la Roma, gode l’Inter

    Finisce tra la gioia di Cassano e compagni e lo scoramento dei giallorossi il big match di giornata tra Roma e Sampdoria. La Roma gioca in modo spettacolare nel primo tempo per poi disunirsi e mostrare il fianco alla Sampdoria nella ripresa. I giallorossi trovano il gol del vantaggio dopo poco meno di un quarto d’ora grazie ad una splendida girata di Totti su assist di un opaco Vucinic.

    La Sampdoria non punge ed è spesso in balia della Roma che va vicinissimo al raddoppio in svariate occasioni ma un super Storari e qualche errore di troppo nella conclusione evitano il tracollo doriano. Nell’intervallo Del Neri striglia i suoi che si ripresentano in campo con due volti nuovi: Mannini e Tissone subentrano a Guberti e Poli.

    I doriani adesso fanno paura a centrocampo e le verticalizzazioni sulle fasce sono spesso pericolose. Al 7′ il solito Pazzini vola in cielo per metter in rete un cross al bacio del solito Cassano. Il pari cambia i piani della Roma che manda in campo Toni e subito dopo Taddei per un modulo spregiudicato, è Storari a salire in cattedra e respingere tutto ciò che passa nell’area di rigore.

    E al 40′ la beffa, è Mannini questa volta a metter il pallone giusto per il solito Pazzini che firma il sorpasso alla Roma e al Palermo in classifica. Cassano e compagni adesso hanno il Milan come obiettivo distante solo 4 punti, per la Roma sarà dura crederci ancora.

    TABELLINO
    Roma-Sampdoria 1-2


    Roma (4-2-3-1):
    Julio Sergio; Cassetti (29′ st Taddei), Burdisso, Juan, Riise; Pizarro, De Rossi; Menez, Perrotta (22′ st Toni), Vucinic; Totti . A disp.: Lobont, Mexes, Tonetto, Brighi, Baptista. All.: Ranieri.
    Sampdoria (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Semioli, Poli (1′ st Tissone), Palombo, Guberti (1′ st Mannini); Cassano (36′ st Testardi), Pazzini. A disp.: Guardalben, Cacciatore, Rossi, Padalino. All.: Del Neri
    Arbitro: Damato di Barletta
    Marcatori: 14′ pt Totti (R), 7′ e 40′ st Pazzini (S)
    Ammonito: Ziegler (S)

  • Calciomercato Juventus: Benitez vicino, con lui Kuyt, Mascherano e Kjaer

    Calciomercato Juventus: Benitez vicino, con lui Kuyt, Mascherano e Kjaer

    Paralizzata in campo, inerme davanti ai giudici, la vecchia Signora sembra dare qualche segno di vita nel mercato e non potrebbe essere altrimenti viste le rivoluzioni pronte per il prossimo anno.

    Il nodo da sciogliere è ovviamente quello sulla guida tecnica, da quella partiranno tutte le indicazioni più importanti sia per quanto riguarda gli acquisti che le cessioni. La pista Benitez è quella più calda, con lo spagnolo alla guida di madama, sicuri sarebbero gli arrivi di Kuyt e di Mascherano, ci sarebbe il ritorno di Palladino e con la prima punta da scegliere tra Dzeko e Pazzini.

    In difesa, viste le sicure partenze di Zebina, Cannavaro e Grosso, le novità più importanti sono rappresentate dal rinnovo del prestito di Martin Caceres a destra, della trattativa aperta con il Tottenham per Bale a sinistra e dal centrale da scegliere tra Leonardo Bonucci e Simon Kjaer, con il rosanero favorito dalle ultime indiscrezioni che vedono un offerta della Juve di 10 milioni più il cartellino di Albin Ekdal, oppure uno scambio secco con Sebastian Giovinco.

    Per quanto riguarda le cessioni Buffon andrà via solamente per un offerta superiore ai 25 milioni, cifra questa, che non spaventa sicuramente le due squadre di Manchester, in pole per accaparrarsi il portierone azzurro. Sicura è la partenza di Felipe Melo, per “l’Asso” brasiliano vi è l’interesse di squadre come l’Arsenal e il Manchester City che cercheranno di prendere il giocatore in saldo viste le sue prestazioni a dir poco deludenti.

    Restano da valutare le posizioni di Diego, Candreva e Amauri. Per il brasiliano si attende un’offerta da parte del Bayern Monaco, per Candreva si dovrà valutare attentamente la sua esatta posizione in campo per non commettere lo stesso errore fatto con Felipe Melo, mentre per il neo-italiano si prospetta un futuro inglese.