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  • Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    LUCIO – Il difensore nerazzurro brasiliano Lucio Ferreira da Silva meglio noto come Lucio, dopo aver manifestato la volontà e il desiderio di chiudere la sua carriera con un ritorno al Bayern Monaco mette chiarezza sul suo futuro, tranquillizzando i tifosi nerazzurri, poiché come riporta la Gazzetta dello Sport in mattinata sarebbe pronto per lui un rinnovo contrattuale. La trattativa condotta da Marco Branca prevede un rinnovo con firma del giocatore fino al 2013 con l’opzione per un altro anno. Il giocatore come riporta la Gazzetta avrebbe già accettato, e mancherebbe solo l’ufficialità che arriverà in settimana. La società di Massimo Moratti nonostante l’età (33 anni per Lucio) conta ancora molto sul difensore brasiliano, in grado di offrire ottime prestazioni e soprattutto di fare da tutor a una giovane promessa come Ranocchia. Buone notizie arrivano anche dal ritiro verdeoro dove il giocatore interista ha ritrovato il posto da titolare e farà coppia in difesa con il rossonero Thiago Silva, formando una difesa stellare. Il grande rimpianto sarà saltare il derby per la squalifica rimediata in un modo davvero poco intelligente. Curioso invece che l’altro difensore nerazzurro Maicon sempre titolare con Dunga, stia lottando per un posto in squadra, da quando la nazionale Verdeoro è guidata da Menezes, attuale tecnico brasiliano. Il nuovo allenatore gli preferisce Dani Alves e il terzino nerazzurro dovrà dimostrare sul campo se meriterà una maglia da titolare. Infatti contro la Scozia è previsto un subentro a partita in corsa, magari nel secondo tempo, con una staffetta tra i due terzini.

    PAZZINI – Buone notizie arrivano anche dal ritiro di Coverciano, dove dopo la partita tra Italia e Slovenia in casa interista c’era molta paura per l’infortunio rimediato da Giampaolo Pazzini. la punta nerazzurra si era fatto male praticamente da solo, cadendo sopra il polso destro. Il dolore si era acutizzato nel post partita, consigliando al giocatore un controllo accurato per escludere eventuali fratture. L’apprensione in casa Inter era salita e non poco nella giornata di ieri. Solo le visite alla clinica Fanfani e le parole dello stesso giocatore hanno tranquillizzato l’ambiente della Pinetina: “ Tutto ok, era solo un controllo, nessuna frattura è una contusione. Tranquillizzate anche il mister.”

    Ulteriori garanzie sono arrivate dalle parole di Enrico Castellacci, responsabile medico della Nazionale Italiana: “Tac e risonanza magnetica hanno escluso lesioni ossee allo scafoide: è un normale versamento, nulla di preoccupante. Per noi è già a disposizione, in teoria può giocare già a Kiev, e dunque anche il derby: dopodiché, non spetta a me stabilire se resta o meno qui con noi”.

    In questo caso le strade sono due, o il giocatore potrebbe seguire lo stesso percorso di Ranocchia, facendo la felicità di Leonardo, oppure sempre con la dovuta diplomazia con il club nerazzurro, Pazzini si aggregherà al gruppo in direzione Ucraina, ma in vista di un ampio turn-over potrebbe accomodarsi in panchina.

     

    CAMBIASSO – Un’altra voce nerazzurra arriva direttamente dal ritiro della nazionale argentina, dove Esteban Cambiasso in un’intervista al quotidiano Olè ribadisce il concetto di un’Inter che crede nello scudetto, e soprattutto di una squadra che ha voglia di rivincere tutto e bissare l’impresa dell’anno appena passato: “In Italia e nell’Inter non abbiamo mai la pancia piena. Abbiamo vinto cinque scudetti e desideriamo il sesto, abbiamo vinto la Champions e ne vogliamo un’altra. Vincendo non passa mai la fame di successi”.

    L’intervista continua e Cambiasso parla del suo futuro in maglia nerazzurra: “All’Inter mi diverto, mi sento a mio agio e felice: ho ancora tre anni di contratto e le vittorie ti danno costante voglia di continuare a vincere!”.

    Chiusura nel finale con un commento sull’evergreen Zanetti: “Il capitano? Una bandiera!”

  • Da Cassano-Pazzini alla lotta salvezza, la parabola discendente della Samp

    Da Cassano-Pazzini alla lotta salvezza, la parabola discendente della Samp

    Ad agosto nemmeno il più sfegatato dei tifosi genoani avrebbe scommesso su una possibile retrocessione dei cugini doriani. Ora che sono passati sette mesi la Sampdoria è in caduta libera con 4 sconfitte consecutive alle spalle e tre soli punti dalla zona retrocessione. Andiamo a ripercorrere le tappe di una stagione cominciata nell’entusiasmo generale e che rischia di finire nel peggiore dei modi.

    PRELIMINARI – La Samp comincia la stagione sul più prestigioso dei palcoscenici, quello della Champions League, grazie al 4° posto ottenuto nella stagione precedente. Per accedere alla fase a gironi gli uomini dell’allora tecnico Di Carlo, l’uomo del dopo Delneri, devono sconfiggere il Werder Brema (curiosamente anche i tedeschi sono attualmente in lotta salvezza). Nella gara in Germania i blucerchiati perdono 3 a 0 fino a pochi secondi dal termine quando Pazzini segna un gol buono ad alimentare le speranze per la gara di ritorno, dove la “Doria” si vede restituire il favore di un gol all’ultimo minuto. Ai supplementari passano i tedeschi con gol di Pizarro.

    INIZIO CAMPIONATO – Nonostante la cocente delusione per l’eliminazione in Champions il campionato della Sampdoria comincia bene, grazie alla coppia offensiva formata da Cassano e Pazzini e da una squadra che sembra giovare per intero della presenza dei due campioni in attacco. Dopo 8 giornate la squadra genovese occupa l’8° posto. Il 29 ottobre però arriva il primo elemento di rottura nella stagione della Samp con l’allontanamento dal gruppo di Cassano, per un acceso diverbio tra il talento barese e il presidente Garrone. Da quel momento in poi Cassano non vestirà più la maglia numero 99 della Samp. Passano le giornate e i doriani cercano di andare avanti, spinti da un immenso Pazzini che adesso fa coppia con Pozzi, non proprio la stessa cosa che giocare con il “genio” di Bari vecchia. Alla 2a giornata di ritorno Palombo e compagni sono al 10° posto in classifica, ma la campagna acquisti del presidente Garrone priva la squadra del suo elemento migliore: il “Pazzo” prende la strada per Appiano Gentile e a Genova arrivano Biabiany, Maccarone e Macheda.

    CRISI PROFONDA – Senza i suoi punti di riferimento in avanti la Sampdoria va allo sbando e complice anche l’infortunio di Palombo, i blucerchiati perdono 8 partite su 10. Nel mezzo anche il cambio di allenatore, con la squadra affidata alle cure di Cavasin, tecnico ritenuto esperto per quanto riguarda la lotta salvezza. I dati dei nuovi arrivati parlano da soli: 2 reti in tre, messe a segno entrambe da Maccarone e una Samp che non sembra in grado di reagire alla nuova situazione di classifica.

    Adesso arrivano due sfide fondamentali per la permanenza in A: la trasferta di Verona contro il Chievo e l’importantissimo spareggio salvezza in casa contro il Lecce. Poi la gara col Milan e altre due sfide che la Samp non si può permettere di sbagliare contro Bari e Brescia. La salvezza blucerchiata passa dagli scontri diretti che fino a 7 mesi fa sembravano impensabili. E chissà se Garrone non si stia un pò pentendo di aver lasciato partire Pazzini con 6 mesi di anticipo…

  • Milan “nero” di rabbia: Pazzini come Ibra ma con due differenze

    Milan “nero” di rabbia: Pazzini come Ibra ma con due differenze

    Lo si era capito in presa diretta, il gol di Pazzini al Lecce avrebbe acceso ulteriormente il derby del 2 aprile. Negli ambienti rossoneri, anche se ancora non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, monta la rabbia per la disparità di trattamento tra Pazzini e Ibra per due episodi simili.

    Allo svedese domenica scorsa contro il Bari era stato annullato un gol per un controllo con il braccio, Ibra in quella occasione veniva anche ammonito. LO stesso intervento, guardacaso nella stessa area di rigore, non è stato sanzionato ai danni di Pazzini permettendo all’Inter di portarsi -2 dal Milan superando l’ostico Lecce e ironia della sorte avere il Pazzo nel big match.

    L’ex doriano in diffida, qualora l’arbitro avesse riscontrato l’irregolarità avrebbe saltato la stracittadina. Il Corriere dello Sport spiega come in casa Milan è forte la convinzione che il campionato sia stato riaperto per decisionin sfavorevoli ai rossoneri e favorevoli alle inseguitrici.

    Intanto c’è trepidazione in vista del ricorso presentato per la squalifcia di Ibrahimovic ma averlo per il derby è impossibile.

  • Le pagelle di Inter – Lecce 1-0: Pazzini decisivo

    Le pagelle di Inter – Lecce 1-0: Pazzini decisivo

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 7 Sul tabellone dei marcatori dovrebbe esserci anche il suo nome, perché la parata che compie nel finale vale quanto un gol. Dopo gli erroracci di Monaco e San Siro contro il Bayern, ricorda a tutti che i campioni dopo gli errori si sanno rialzare e tornare grandi. Idolo.

    Maicon 5,5 Poche incursioni, qualche sofferenza di troppo in fase difensiva e molte conclusioni sbilenche. Non è in giornata e si vede dal passo. Prestazione opaca anche a Monaco. Forse sta accusando la stanchezza, non avendo praticamente riposato mai da quando in panchina siede Leonardo.

    Lucio 6 La sua partita è senza sbavature, perché chiude dove è possibile e non concede nulla agli avversari. Il problema sta nel fatto che fosse diffidato, ed è davvero inspiegabile l’ammonizione rimediata a centrocampo. Stacco e colpo da pallavolista in un’azione che non aveva nulla di pericoloso. Salterà il derby in un momento in cui la sua presenza era fondamentale. Avventato.

    Chivu 7 In una non recentissima intervista il giocatore romeno aveva dichiarato di non trovarsi bene a giocare vicino alla linea di campo, disprezzando il ruolo di terzino. Torna a ‘casa sua’ al centro della difesa come ai tempi della Roma, e fa una partita senza nemmeno una sbavatura. Perfetto in fase di copertura e nel gioco aereo. Leonardo ha un’opzione in più per coprire il vuoto lasciato da Lucio nel derby.

    Pazzini 7 Di solito il primo pallone che tocca lo mette dentro. Stavolta si concede il ‘lusso’ di sbagliare. Prima colpisce di testa a colpo sicuro e Rosati gli nega il gol. Nell’azione seguente si vendica gonfiando la rete e esultando a modo suo, con la curva che impazzisce. L’esultanza del bomber nerazzurro stavolta è anche un segnale per il Milan: “occhio stiamo arrivando!”

    Pagelle Lecce

    Rosati 6 Incolpevole sul gol di Pazzini, gli nega la rete un minuto prima con una grande parata su un colpo di testa ravvicinato. Per il resto, non viene impegnato perché la partita non regala molte occasioni da gol ai giocatori nerazzurri.

    Tomovic 5,5 Parte bene e si presenta più volte davanti . Nel finale di primo tempo ha una grande occasione al limite dell’area ma manca il controllo e fa partire un cross svirgolato. Anche nel secondo tempo si affaccia dalle parti dell’area interista con coraggio.

    Oliveira 5,5 Lotta come un leone e ruba molti palloni a centrocampo facendo ripartire la manovra offensiva della sua squadra. Al 37’ ha un’occasione d’oro con una punizione al limite dell’area, ma calcia di potenza sulla barriera.

    Bertolacci 5,5 l’uomo che aveva castigato la Juve, sbaglia la più clamorosa delle palle gol della partita, calciando un piattone centrale dall’altezza del dischetto di rigore. Julio Cesar non si fa sorprendere e ferma il risultato sul’ 1 a 0. Da segnalare anche la punizione conquistata su Chivu che Oliveira sbaglierà al limite dell’area.

    Giacomazzi 5 non è giornata per lui, e si vede soprattutto quando continua a fare falli su Eto’o e su Sneijder. Rimedia l’ammonizione ma continua imperterrito. Essendo diffidato come Lucio, poteva evitare. Salterà la prossima partita contro l’Udinese. Nervoso.

    INTER-LECCE 1-0

    MARCATORE: Pazzini al 7’ st.

    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta; Pandev (dal 28’ s.t. Coutinho), Sneijder (dal 39’ s.t. Kharja), Eto’o (dal 48’ s.t. Stankovic); Pazzini.

    A disposizione: (Castellazzi, Materazzi, Nagatomo, Mariga).

    Allenatore: Leonardo

    LECCE (4-2-3-1): Rosati; Tomovic (dal 48’ s.t. Donati), Ferrario, Fabiano, Brivio (dal 45’ s.t Piatti); Olivera, Vives, Giacomazzi (dal 38’ s.t. Jeda), Bertolacci, Mesbah; Corvia.

    A disposizione: (Benassi, Gustavo, Grossmuller, Coppola).

    Allenatore: De Canio.

    ARBITRO: Orsato di Schio.

    NOTE: ammoniti Giacomazzi (L), Tomovic (L), Motta (I) per gioco scorretto, Lucio (I) per c.n.r., Rosati (L) per proteste.

  • Pazzini porta l’Inter a -2 dal Milan. Lecce ko 1-0

    Pazzini porta l’Inter a -2 dal Milan. Lecce ko 1-0

    C’è la firma di Pazzini sulla vittoria dei nerazzurri contro il Lecce. Partita che sulla carta poteva sembrare una passeggiata e invece riserva molte insidie, con un’Inter che soffre molto e riesce strappare i 3 punti più che fondamentali a San Siro. La squadra di Leonardo con questa vittoria si avvicina ulteriormente al Milan e la distanza di soli 2 punti attuale, non farà certamente dormire sonni tranquilli agli uomini di Allegri. Il derby del 2 Aprile, come era prevedibile sarà la sfida che deciderà molto della stagione di entrambe le squadre di Milano.
    Attenzione all’Udinese che con questa vittoria e a -6 dalla capolista e al Napoli impegnato in serata contro il Cagliari. Il Milan è avvisato.

    Novità nella formazione iniziale per Leonardo che sceglie una formazione più offensiva, lasciando in panchina Nagatomo e Stankovic, con Zanetti che torna a fare il terzino, e Thiago Motta e Cambiasso a fare schermo davanti alla difesa. Sneijder sulla linea di Eto’o e Pandev posizionati sulle fasce, con Pazzini ultimo uomo davanti.

    PRIMO TEMPO – Occasione iniziale per Sneijder al 4’ servito in area da Pandev con l’olandese che calcia a giro ma trova Rosati a neutralizzare il tiro. Moltissimi spazi per la squadra nerazzurra che si rende pericolosa con tutti i giocatori offensivi. Qualche rischio per i nerazzurri sulle ripartenze del Lecce con Mesbah a insidiare la zona di competenza di Julio Cesar. L’Inter continua a fare gioco e possesso palla, trovando un Lecce molto organizzato nella fase difensiva, che chiude praticamente tutti gli spazi. I salentini non demordono e nelle ripartenze si rendono davvero pericolosi, soprattutto con Corvia al 17’ servito in area che calcia di poco a lato spaventando i tifosi nerazzurri.

    Al 19’ Sneijder calcia una punizione defilata con una traiettoria che fa urlare al gol ai tifosi, ma in realtà è solo un’illusione ottica perché il pallone colpisce l’esterno della rete.

    I nerazzurri nonostante il tridente non riescono a creare grandi occasioni da gol, anzi portando quasi tutti i giocatori in fase offensiva lasciano la retroguardia scoperta soffrendo più del previsto. Alla mezz’ora la partita rimane noiosa, con un possesso palla sterile per l’Inter e pochissime occasioni gol da entrambe le parti. Arriva il fischio dell’arbitro con il risultato bloccato sullo 0 a 0, e un’Inter troppo lenta per far male alla squadra di De Canio.

    SECONDO TEMPO – Fischio di Orsato e le squadre tornano a giocare con le stesse formazioni.  Al 2’ inevitabile e al tempo stesso un po’ sciocca, l’ammonizione rimediata da Lucio che, a centrocampo stoppa il pallone con la mano cercando di fermare l’azione del Lecce. Essendo diffidato salterà il derby con il Milan in programma tra quindici giorni.

    Al 6’ grandissima occasione per Pazzini, che servito in area da Sneijder colpisce di testa e si vede negare il gol da una splendida parata di Rosati. Non passa nemmeno un minuto e l’ex doriano si vendica battendo il portiere del Lecce e facendo esultare tutta la curva Nord di San Siro. Servito al limite dell’area controlla il pallone e fa partire un tiro che finisce alle spalle di Rosati. Inter 1 Lecce 0. Sull’azione del gol rimane il dubbio di un possibile controllo con il braccio del numero 7 nerazzurro. Inter virtualmente a – 2 dai cugini rossoneri.

    Leonardo dalla panchina ordina ai suoi di abbassare i ritmi e continuare a fare possesso palla per evitare che il Lecce possa rientrare in partita. Al 27’ cambio in casa nerazzurra, con Coutinho che subentra a Pandev. Il Lecce non demorde e quando può si affaccia molto pericolosamente vicino l’area difesa da Julio Cesar. Al 38’ si concretizza la più grande occasione della partita del Lecce, quando Bertolacci servito all’altezza del dischetto di rigore  calcia a botta sicura. Julio Cesar si fa trovare pronto e gli nega la gioia del gol. Poche occasioni degne di nota nel finale.

    Orsato fischia, la partita finisce, con l’Inter che batte il Lecce e si aggiudica la possibilità di giocarsi il derby a -2.

  • Garrone duro su Pazzini: “Ha fatto di tutto per andare via”

    Garrone duro su Pazzini: “Ha fatto di tutto per andare via”

    Il presidente Doriano si è sfogato con i giornalisti di Sky in merito al caso Pazzini, e in particolare alla sua cessione. Parole amare per Garrone che spiega come non c’erano possibilità di trattenere il giocatore che aveva espressamente dichiarato di voler andar via: “Non c’è nessuno, a meno che non sia un folle, che tenga un giocatore che vuole andare via e che ha fatto di tutto per andare via. Questa è la ragione per cui è andato via Pazzini- ha spiegato ai giornalisti GarroneSi continua a dire sui media che questa situazione della Samp è la conseguenza dell’uscita di Pazzini. Ma in realtà Giampaolo Pazzini com’era a gennaio, a dicembre e com’è stato da quest’estate alla Sampdoria, sarebbe stato meglio far giocare Cristicic, sia ben chiaro”. Parole di un presidente che è stato tradito dai suoi giocatori migliori.

    Discorso a parte per il caso Cassano, di cui Garrone non vuole sentire più parlare. Il presidente doriano infatti chiude l’argomento con un pizzico di amarezza, mostrando una delusione evidente per i fatti accaduti: “ La storia di Cassano non è il caso di ripeterla. Io sarò fatto diverso da altri ma resto come sono sempre stato nella vita. Ci sono momenti in cui la dignità e il comportamento della gente è fondamentale rispetto a qualsiasi altra cosa, anche se ci possono essere delle conseguenze negative come ci sono state”.

    Dopo le ultime sconfitte, e la serie di risultati negativa che hanno portato la Sampdoria in piena zona retrocessione, sono arrivate le contestazioni dei tifosi, sempre in merito alla decisione di vendere Pazzini alla società nerazzurra di Massimo Moratti: “Sono amareggiato perché credo che tutti quelli che contestano non hanno capito che Pazzini non si poteva tenere e continuano a protestare su questo – ha ribadito il presidente blucerchiato – tra l’altro, è incomprensibile come i tifosi non capiscano che Pazzini non si poteva più tenere, tanto che l’hanno applaudito quando è venuto a giocare a Genova, mentre Cassano l’hanno fischiato”

    Sull’esonero del tecnico Di Carlo, Garrone aggiunge: “Dal punto di vista umano mi dispiace molto ma a questo punto si guardano i risultati ottenuti“. La Sampdoria infatti nelle ultime giornate aveva ottenuto una media punti da retrocessione. Il paradosso sta nel fatto che la società blucerchiata dopo aver sfiorato l’ingresso in Champions League con la sconfitta bruciante contro il Werder Brema, è praticamente crollata in una spirale discendente. L’addio di Del Neri, il litigio di Cassano con Garrone e la sua successiva esclusione hanno rovinato gli equilibri di un gruppo che nella scorsa annata aveva dimostrato di poter giocare un ottimo calcio e competere con le big. L’ulteriore partenza di Pazzini in direzione Milano nerazzurra è risultata essere decisiva per distruggere i sogni dei tifosi blucerchiati.

    Esonerato Di Carlo, che è stato utilizzato come capro espiatorio dalla tifoseria con uno striscione polemico durante la partita contro il Cesena recante scritto “Di Carlo Vattene” Garrone ha scelto come sostituto per la panchina doriana Alberto Cavasin :“La scelta arriva valutando tutti gli allenatori disponibili a prendere un incarico in questo momento. Si ritiene che la sua storia, la sua professionalità e il suo temperamento vadano bene in questo momento. E’ evidente che spero che questo sia sufficiente per risollevare la squadra”.

    Sicuramente la scelta di un nuovo tecnico darà una scossa psicologica alla squadra, ma le responsabilità di questa discesa in classifica non sono tutti attribuibili al tecnico ex Chievo, considerando anche come i sostituti arrivati per l’attacco, non siano stati in grado di sostituire la coppia dei gemelli del gol Cassano -Pazzini. Come troppo spesso accade nel mondo del calcio, è l’allenatore a pagare per gli errori  o le scelte sbagliate delle società!

    (Fonte: Eurosport)

  • Pagelle Inter – Genoa 5-2: Eto’o Marziano!

    Pagelle Inter – Genoa 5-2: Eto’o Marziano!

    Pagelle Inter

    Maicon 7 Devastante il brasiliano, che non salta una partita in campionato dall’arrivo di Leonardo in panchina. Completamente rigenerato dopo la gestione Benitez, corre sulla fascia come nello scorso anno, nella sua stagione migliore. Sul gol dell’1 a 1 c’è la sua firma, con l’assist perfetto per Pazzini. Bene anche in fase di chiusura, è davvero tornato ai suoi livelli. Il premio di miglior giocatore brasiliano europeo è completamente meritato.Pendolino.

    Nagatomo 7 Doveva entrare 15 minuti prima, quando Chivu aveva chiesto il cambio dopo aver preso un colpo in campo. Entra in ritardo. Per sostituire Ranocchia, e fa impazzire lo stadio e la sua nazione con un gol che non ti aspetti dal primo nipponico nerazzurro. Controllo di palla in mezzo a due difensori e ordinazione perfetta per battere Eduardo. L’ultimo samurai!

    Pandev 7 è tornato, i tifosi lo stavano aspettando da tantissimo tempo, e lui ha saputo ricambiare l’affetto della gente. Dopo un periodo non proprio perfetto, e il gol che mancava da troppo tempo, entra nella ripresa e spacca in due la partita, con una prestazione da 7 in pagella! Ciliegina sulla torta anche il gol su regalo di Sneijder e il ritorno al sorriso.

    Eto’o 8 Extraterrestre. Non ha bisogno di presentazioni parlano i numeri per lui, con la doppietta di oggi raggiunge quota 30 gol in questa stagione tra campionato e coppe. Un giocatore unico che praticamente decide le partite da solo, e oggi entra direttamente in quasi tutte le azioni da gol. L’azione del 3 a 1 ci mostra tutta la sua eleganza e contemporaneamente tutta la sua potenza. Un mix unico. Da clonare!

    Pazzini 7 Periodo duro per il Pazzo che non segna da due partite, e non vede molti palloni buoni per il suo modo di giocare. Aspetta la palla giusta che arriva a inizio ripresa da Maicon e gonfia la rete facendo impazzire tutti i tifosi nerazzurri con l’esultanza più bella del momento. Uomo partita Sky, perché Samuel Eto’o è timido alle interviste!

    Pegelle Genoa

    Eduardo 4,5 Entra nelle cronache di questa partita, come altre volte aveva fatto per un suo clamoroso errore che porta l’Inter sul 2 a 1 e che spiana la strada ai nerazzurri. Poi ne prende altri 4 sicuramente non aiutato dalla sua difesa. Saponettato

    Mesto 4,5 Incredibile come abbia giocato un ottimo primo tempo, senza nemmeno una sbavatura, e invece nella ripresa abbia sofferto moltissimo le avanzate interiste. Clamoroso l’errore da cui nasce il gol del 3 a 1 quando si addormenta con il pallone in difesa e si fa soffiare palla da Eto’o poi involato in area per segnare.

    Palacio 6,5 Migliore in campo per i rossoblu, soprattutto nel primo tempo quando mette in seria difficoltà tutta la retroguardia interista. Bellissima la sua rete, con un diagonale che mette fiori causa Julio Cesar. Determinato anche nel finale quando salta Chivu e serve l’assist per il gol di Boselli. Grinta e vida per l’argentino

    Boselli 6 Prima partita in serie A per l’argentino appena arrivato dal Wigan direttamente dalla Premier Leauge. Aveva detto in un’intervista:Mai giocato contro l’Inter, spero di esordire. E poi, chissà. Questa è una partita bella da giocare.. spero di segnare un gol a Julio Cesar” . È stato di parola. Nostradamus!

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar s.v; Maicon 7, Lucio 6,5, Ranocchia6,5( 32’ s.t. Nagatomo 7), Chivu 6; Zanetti 7, Thiago Motta6, Stankovic 5,5 (1’ s.t. Pandev 7); Sneijder 7; Eto’o 8, Pazzini 7 (29’ s.t .Kharja 6.5).

    GENOA (4-4-2): Eduardo 4,5; Mesto 4,5, Dainelli 5, Kaladze 5,5 (38’s.t. Chico), Moretti 5; Rafinha5,5, Konko6(28’ s.t. Antonelli), Kucka 5,5, Rossi 5,5; Palacio 6,5, Paloschi 5,5(28 s.t. Boselli 6).

  • Inter a valanga, travolto il Genoa. Il Milan non scappa

    Inter a valanga, travolto il Genoa. Il Milan non scappa

    I nerazzurri scendono in campo a San Siro contro il Genoa per avere ancora una voce in capitolo nel discorso scudetto, i rossoblu invece cercano di rifarsi dopo la sconfitta esterna al Massimino contro il Catania di Simeone. Formazioni confermate per entrambi i tecnici, con Leonardo che si affida alla coppia Eto’o Pazzini per cercare i tre punti e Ballardini lancia Paloschi insieme all’argentino Palacio.

    Squadre equilibrate nei primi minuti, con l’Inter che fa girare molto palla e prova a fare subito la partita imponendo il suo ritmo di gioco.

    Poche occasioni da gol all’inizio ma in compenso c’è molto lavoro per i difensori centrali. Il Genoa è ben disposto in campo ed è davvero difficile per l’Inter trovare gli spazi giusti per far male ai rossoblu.

    L’Inter con un prolungato possesso palla, cerca di scardinare la difesa genoana, ed è quasi sempre Eto’o sulla fascia nell’uno contro uno a creare superiorità numerica e accentrarsi per provare il tiro. Il Genoa si chiude bene e riparte velocemente, e al 40’ Konko serve un pallone sulla corsia di destra a Palacio, l’argentino potrebbe servire in area Paloschi, e invece fa partire un diagonale chirurgico che va a finire nell’angolo opposto della rete. Genoa in vantaggio e Inter virtualmente a -8 dalla vetta. Le squadre vanno a riposo con i nerazzurri che devono rincorrere per cercare la rimonta nel secondo tempo.

    Nella ripresa l’Inter scende in campo con la formazione più offensiva, inserendo Pandev al posto di Stankovic, utilizzando a pieno le potenzialità del tridente offensivo.

    Basta poco ai nerazzurri per ritrovare il pareggio quando Eto’o porta a spasso mezzo centrocampo del Genoa, serve Maicon sulla fascia, e il brasiliano mette una palla tesa in area dove trova il rapace del gol Pazzini di mestiere insacca alle spalle del portiere genoano. Pareggio e il Pazzo esulta alla sua maniera.

    Non passa nemmeno un minuto e l’Inter si riaffaccia avanti, dove Pandev scambia con Pazzini, e calcia in porta dove Eduardo commette l’ennesima papera permettendo ad Eto’o di portare i suoi sul punteggio di 2 a 1. Risultato ribaltato in due minuti e pubblico in delirio. Ancora Inter al 12’ quando Mesto si addormenta e si fa rubare palla da Eto’o, il camerunense entra in area dribbla Kaladze e con una finta batte ancora Eduardo segnando un gol favoloso.

    Game Over al 25’ quando Eto’o trova Sneijder in area davanti al portiere e l’olandese generosamente fa tornare al gol Goran Pandev. Inter 4 Genoa 1.

    Passerella finale per Kharja e Nagatomo per l’Inter e Boselli e Antonelli per il Genoa.

    La festa continua per i colori nerazzurri  con Yuto Nagatomo al 39’ che in area in mezzo a due difensori riesce a girarsi e a trovare lo spazio per calciare e battere per la quinta volta Eduardo. Inchino dal Sol Levante per il nuovo arrivato!

    Ultime emozioni al 90 quando la difesa interista ormai in vacanza lascia spazio a Palacio, che dal fondo crossa e mette in condizione Boselli di segnare la sua prima rete in serie A.

    Il Genoa che aveva subito solo 9 gol in 14 trasferte ne prende 5 in una solo giornata e con questo risultato l’Inter risponde al Milan e torna a -5 dalla vetta. Inoltre con il pareggio del Napoli guadagna altri due punti sui partenopei.

    Genoa Inter

    Marcatori: 40’ 1T Palacio (G), 5’ 2T Pazzini (I), 6’ 2T Eto’o (I), 12’ Eto’o 2T (I), 26’ 2T Pandev (I) 39’ 2T Nagatomo (I), 45’ 2T Boselli (G)

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia( 32’ s.t. Nagatomo), Chivu; Zanetti, Thiago Motta, Stankovic (1’ s.t. Pandev); Sneijder; Eto’o, Pazzini (29’ s.t .Kharja).

    A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Nagatomo, Mariga, Kharja, Coutinho, Pandev

    GENOA (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze (38’s.t. Chico), Moretti; Rafinha, Konko (28’ s.t. Antonelli), Kucka, Rossi; Palacio, Paloschi(28 s.t. Boselli).

    A disposizione: Scarpi, Polenta, Chico, Antonelli, Milanetto, Jankovic, Boselli

  • Inter – Genoa, ultime e probabili formazioni

    Inter – Genoa, ultime e probabili formazioni

    Il Milan di Allegri vincendo ieri sera all’Olimpico di Torino ha dimostrato di meritare la posizione al vertice della classifica, lanciando un segnale molto forte alle inseguitrici. Paradossale situazione in casa nerazzurra dove in una sola settimana sono passati dal -2  dopo la vittoria contro la Samp ad essere staccati di 8 punti dalla capolista proprio dopo Juventus-Milan. Leonardo aveva già detto nella conferenza stampa pre-partita di non essere interessato al risultato del match di sabato sera, poiché non sarebbe stato decisivo per le sorti del campionato. È indiscutibile però che in questa situazione è dura per chi insegue, vedere la squadra davanti non perdere mai punti e continuare ad essere sempre lontana. Adesso con la vittoria di Torino è il Milan a mettere pressione sui nerazzurri.

    L’Inter scenderà in campo a San Siro alle 15 contro il Genoa di Ballardini, per cercare di rimanere attaccato al treno scudetto. Una partita non facile nonostante il Genoa abbia una formazione d’emergenza viste le numerose squalifiche dopo la partita persa contro il Catania. Ma i nerazzurri troveranno un Genoa sicuramente rigenerato, dopo l’ultimo trend di partite negative i grifoni hanno vinto il derby della lanterna e strappato una vittoria inaspettata contro la Roma nel rocambolesco 4 a 3 che è costato la panchina a Ranieri.

    Vediamo nel dettaglio come scenderanno in campo le due squadre:

    Leonardo, dovrà fare a meno dei soliti infortunati e indisponibili, tra cui Milito che sta tentando il recupero lampo per essere presente al ritorno degli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco, e Cambiasso che insieme al Prinicipe sta  svolgendo programmi individuali di recupero. Partita da ex per Ranocchia e Kharja che fino a gennaio militavano nella squadra di Preziosi. Ancora in dubbio la scelta dei giocatori con diversi ballottaggi. In porta Julio Cesar con davanti la difesa composta molto probabilmente da Lucio e Ranocchia che si contende il posto con Cordoba. A destra Maicon e a sinistra a sostituire Nagatomo torna Chivu. Centrocampo classico con Thiago Motta vertice basso, con Zanetti e Stankovic ai lati, e Sneijder a supporto della solita coppia Pazzini Eto’o. In panchina pronti a subentrare Kharja e Pandev, apparso in evidente miglioramento fisico nell’ultima partita.

    Dalla parte opposta il tecnico genoano Davide Ballardini (squalificato), sta facendo in conti con una formazione decimata dalle squalifiche relative alla sfida contro il Catania.  Floro Flores, Criscito e Miguel Veloso sono i nomi dei giocatori di cui dovrà fare a meno l’allenatore rossoblu per l’importante sfida odierna. Notizia positiva dell’ultima ora è il recupero inaspettato di Milanetto, anche se non avendo preso parte alla rifinitura non dovrebbe partire titolare.

    Lo schieramento iniziale dovrebbe avere questa fisionomia con un 4-4-2 classico con la miglior difesa esterna della Serie A composta da Dainelli, Kaladze, Mesto e Moretti. Centrocampo con Rafinha che dovrebbe scalare al centro con Kucka,  Rossi esterno e il rientro di Konko sull’altra fascia.  Tandem d’attacco affiatato con Paloschi e Palacio. In panchina ci sarà l’argentino Boselli che ancora non ha mai disputato una partita con il Genoa.

    Il tecnico genoano Ballardini nonostante dovrà seguire la partita dalla tribuna mostra sicurezza e un cauto ottimismo: “Questo Grifone possiede la forza per giocare una grande partita, anche perché non siamo certo la squadra che va in campo per speculare”. L’Inter è avvertita.

     

    Probabili formazioni:

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Thiago Motta, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Pazzini.

    A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Nagatomo, Mariga, Kharja, Coutinho, Pandev

    Allentatore: Leonardo

    Squalificati: nessuno

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Lucio

    Indisponibili: Samuel, Milito, Cambiasso

     

    GENOA (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Moretti; Rafinha, Konko, Kucka, Rossi; Palacio, Paloschi.

    A disposizione: Scarpi, Polenta, Chico, Antonelli, Milanetto, Jankovic, Boselli

    Allenatore: Ballardini

    Squalificati: Criscito (1), Veloso (1), Floro Flores (2)

    Diffidati: Criscito, Destro

    Indisponibili: Destro

     

  • Sampdoria – Inter: le probabili formazioni. Pazzini ex di turno

    Sampdoria – Inter: le probabili formazioni. Pazzini ex di turno

    Trasferta delicatissima per gli uomini di Leonardo stasera in campo a Marassi contro una Sampdoria che dopo la partita a reti bianche contro la Fiorentina deve vincere obbligatoriamente per risalire la classifica.

    Diversi gli obiettivi delle due squadre, dove l’Inter da buona inseguitrice deve assolutamente portare a casa i tre punti, tenendo lo sguardo al big match di lunedì sera tra Milan e Napoli, che potrebbe rappresentare l’occasione d’oro per rosicchiare punti su una delle pretendenti al titolo o addirittura in caso di pareggio ( auspicato dallo stesso tecnico Leonardo) di recuperare due punti su entrambe. Situazione diversa in casa Samp, dove Di Carlo sta cercando di uscire dalla crisi che vede protagonista la sua squadra, dopo la sconfitta nel derby contro il Genoa, e il prezioso punto conquistato con la Fiorentina. Persa la coppia dei ‘gemelli del gol’ Cassano Pazzini rispettivamente sulle sponde opposte di Milano, Di Carlo sta cercando di lavorare sui nuovi innesti non ancora inseriti perfettamente nel gioco della squadra, con l’ esempio lampante Macheda.

    Vediamo come scenderanno nel dettaglio in campo le due squadre:

    Formazione novità per il tecnico nerazzurro che dovendo fare i conti con la lunga lista di infortuni, cercherà di far rendere al meglio i suoi uomini disponibili. In porta Julio Cesar che sicuramente vorrà rifarsi dopo l’errore contro il Bayern Monaco. In difesa c’è da fare un discorso a parte, dove Ranocchia sembra aver già recuperato dalla distorsione al ginocchio ed è stato inserito nella lista dei convocati. Ovviamente non farà parte dell’undici titolare che vedrà una difesa composta dalla coppia Lucio Chivu, con il romeno che torna nella posizione che ama di più, già occupata quando giocava nella Roma insieme a Mexes. Sulla fascia destra poiché Maicon è stato squalificato dovrebbe scendere il capitano Zanetti con un ritorno alle origini, giocando nella posizione che occupava nell’Inter al suo arrivo. Sull’altra fascia ancora fiducia al nipponico Nagatomo. Centrocampo reinventato dovendo fare a meno di Cambiasso e di Thiago Motta (comunque convocato nonostante l’affaticamento muscolare) con Stankovic arretrato e Kharja, Mariga ai lati. Sneijder  si muoverà dietro le punte Pazzini ed Eto’o. Proprio Pazzini scenderà in campo  per la prima volta questa sera contro la sua ex squadra in una partita che a livello di emozioni vorrà dire molto per il giovane attaccante.

    Di Carlo sulla sponda doriana, dopo il pareggio contro la Fiorentina dovrebbe confermare la difesa a 3 con Gastaldello, Lucchini e Zauri in ballottaggio con Martinez. L’idea è quella di schierare un centrocampo ‘diga’ che possa arginare le offensive e il gioco dei nerazzurri, composto da 5 uomini: capitan Palombo, Poli ( su cui si è parlato molto in queste ultime ore di un forte interessamento della società di Massimo Moratti) Ziegler, Dessena e Guberti che parte favorito a destra al posto di Koman. Dubbio sull’utilizzo di  due punte con ‘Big Mac’ Maccarone affiancato da Macheda, o la soluzione con l’unica punta ex Palermo supportato da Biabiany alle spalle. Partita da ex anche per il francese che dopo l’esperienza interista ( coronata anche con un gol nella finale del mondiale per Club) si è gettato nella nuova realtà doriana lasciandosi il passato alle spalle.

    Ecco le probabili formazioni in campo questa sera alle ore 20 e 45 a Marassi

    SAMPDORIA (3-5-1-1): Curci; Zauri, Gastaldello, Lucchini; Guberti, Poli, Palombo, Dessena, Ziegler; Biabiany; Maccarone.

    Panchina : Da Costa, Martinez, Volta, Mannini, Koman, Macheda, Zaza.

    Allenatore: Di Carlo

    Diffidati: Mannini, Ziegler

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Semioli, Pozzi, Tissone

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Chivu, Nagatomo; Kharja, Stankovic, Mariga; Sneijder; Eto’o, Pazzini.

    Panchina: Castellazzi, Materazzi, Ranocchia, Obi, Thiago Motta, Coutinho, Pandev

    Allenatore: Leonardo

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o

    Squalificati: Maicon (1)

    Indisponibili: Samuel, Milito, Cambiasso, Cordoba