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  • Ballardini, no al Bologna. Si pensa a Beretta

    Ballardini, no al Bologna. Si pensa a Beretta

    Il caos regna sovrano in casa Bologna: pareva ormai certa la notizia dell’approdo di Davide Ballardini sulla panchina rossoblu per sostituire Pierpaolo Bisoli ma, improvvisamente, vi è stato un cambio di rotta.

    Ballardini © Carlo HermannGetty Images
    Ballardini, infatti, ha rinunciato ad assumere la guida tecnica della squadra ed ha motivato tale circostanza specificando che non ritiene la rosa della squadra felsinea all’altezza, ritenendo di non possedere le necessarie garanzie tecniche. Una circostanza innegabile, anche alla luce dello scarso rendimento del Bologna in questo avvio di stagione, con un solo punto conquistato (seppur in casa della capolista Juventus) in cinque gare disputate. Incassato, quindi, il “no” di Ballardini, occorre trovare un altro potenziale tecnico in tempi brevi: in pole, Mario Beretta, nella speranza che accetti la proposta: se così non fosse, si tratterebbe del terzo rifiuto in pochi giorni, dopo quello di Delio Rossi giunto nella giornata di Lunedì, e la dirigenza dovrebbe vagliare altre ipotesi, quali Roberto Donadoni, Bortolo Mutti, o Camolese. Le ragioni dei vari rifiuti, comunque, attengono pressocchè tutte all’attuale situazione tecnica, ossia alla inadeguatezza della rosa a disposizione, ed alle scarse garanzie di un intervento nel mercato di riparazione di Gennaio per renderla più competitiva ed adatta a centrale l’obiettivo stagionale, ossia una salvezza tranquilla, con “sul filo di lana”. L’offerta economica per la futura guida tecnica, invece, non pare affatto esigua: 2,5 milioni di euro complessivi, 850 mila per il tecnico e 350 mila per lo staff, con un contratto annuale con opzione per la seconda stagione: probabilmente, però, Davide Ballardini avrebbe preferito un biennale secco e, comunque, esiste anche la probabilità che sia interessato ad altre destinazioni, una su tutte il Genoa, dove è sempre apprezzato dal presidente Preziosi.

  • Caracciolo e Diamanti dal Brescia al Bologna

    Caracciolo e Diamanti dal Brescia al Bologna

    Il Brescia retrocesso nella serie cadetta dopo una stagione fallimentare non può trattenere i suoi pezzi pregiati. Stiamo parlando di Andrea Caracciolo e Alessandro Diamanti.

    Caracciolo e Diamanti | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Capitolo ‘Airone’. E’ stata appena rifiutata dal Brescia un’offerta di 6 milioni di euro per la punta milanese classe 1981 arrivata dall’Ucraina da parte della Dinamo Kiev. E’ stato Caracciolo ad opporsi. Vuole giocare nel suo paese. In questo senso alla finestra c’è il Bologna. Il presidente bresciano, Gino Corioni, non è disposto a scendere sotto l’offerta ricevuta da Kiev. Dunque ha dato il mandato al ds in carica, Gianluca Nani, di trattare con gli emiliani. E ci sono contatti quotidiani tra le due dirigenze. Una prima offerta del Bologna sarebbe stata di 4 milioni di euro. Rifiutata. La seconda di 3,5 milioni di euro più il cartellino del giovane Marco Bernacci. Anche questa rifiutata. Corioni non vuole svendere i suoi giocatori migliori e soprattutto preferisce il cash e non vuole contropartite tecniche in questa trattativa. Le parti comunque si stanno avvicinando anche perchè il neo allenatore rossoblu, Pierpaolo Bisoli, è molto attratto dall’idea di allenare un calciatore come Caracciolo: classica prima punta di 193 cm e 12 goal nell’ultima stagione. Un giocatore forte di testa, capace di segnare e contemporaneamente fare tanto lavoro di sacrificio per la squadra. Tra l’altro è stato monitorato ripetutamente dal ct degli Azzurri Cesare Prandelli. Per quanto riguarda Diamanti la situazione è simile. Nel senso che anch’egli lascerà Brescia. Dopo una stagione fatta di luci ed ombre. Il fantasista toscano, classe 1983 non ha confermato le attese e non ha giustificato lo sforzo economico fatto dal Brescia per riportarlo a casa dalla Premier League dopo una stagione positiva col West Ham di Gianfranco Zola. La valutazione di Diamanti, che vanta una presenza con la Nazionale, si aggira intorno ai 4 milioni di euro. Ed è qui che Corioni ha avuto l’idea per risolvere entrambe le cessioni. Dieci milioni di euro e Caracciolo e Diamanti possono diventare entrambi del Bologna. L’interesse dei bolognesi per Caracciolo è stato detto, ma anche per Diamanti c’è molta attenzione da parte della dirigenza. Il doppio affare si può concludere. Quel che c’è da capire è se l’interesse del Bologna per i due attaccanti possa tradursi in un tale sforzo economico per una società che è appena uscita da una forte instabilità.