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  • Coppa d’Africa, la finale è Zambia Costa-d’Avorio

    Coppa d’Africa, la finale è Zambia Costa-d’Avorio

    Due partite due storie diverse, ci si aspettava una finale fra le due favorite Ghana e Costa d’Avorio e invece, come nelle migliori tradizioni calcistiche, il campo, almeno in una delle due semifinali, ha sovvertito i pronostici della vigilia. Ad accedere alla finale della competizione continentale è il sorprendente Zambia, che nonostante abbia disputato una gara non eccezionale riesce a sfruttare l’unica occasione che gli capita e con una rete di Emmanuel Mayuka, batte di misura le favoritissime black star del Ghana e si presenterà allo stadio di Libreville, per disputare la terza finale della sua storia contro gli elefanti ivoriani.

    La prima gara di giornata come detto, se la assicura la squadra dei Chipolopolo, che dopo aver subito per quasi tutta la gara trova il jolly con una splendida rete di Mayuka, l’attaccante partito dalla panchina, al 78° sfrutta l’appoggio su un avversario e poi scaglia un tiro a giro che batte l’incolpevole portiere ghanese e s’insacca. Un tiro un gol, e black star frustrate dalla mole di occasioni sprecate nel corso di tutto il match, clamoroso il rigore fallito o ben parato che dir si voglia, da Asamoah Gyan. Al quale si sono aggiunte poi le diverse occasioni avute da Ayew e dallo stesso Asamoah.

    Nel calcio si sa chi sbaglia paga e alla fine la disperazione per le occasioni mancate aumenta col passare del tempo e dopo essere passati in svantaggio le black star rimangono anche in dieci per l’espulsione di Boateng, aggravando ulteriormente la situazione e rendendo un fantomatico recupero sempre più improbabile. Al fischio finale la pioggia di Bata spazza via il sogno ghanese e lascia il popolo Chipolopolo a festeggiare per la conquista di una finale che mancava dal 1994.

    A rispettare i pronostici è invece la Costa d’Avorio di Didier Drogba, che supera di misura il Mali, ma avrebbe avuto la possibilità di rendere molto più largo il risultato. Gli elefanti hanno avuto in mano il pallino del gioco per tutto il match e solo nel primo quarto d’ora hanno già colpito due pali e impensierito in un altro paio d’occasioni l’estremo difensore maliano. Il frutto di tanta pressione arriva alla fine della prima frazione di gioco con Gervinho che si fa 50 metri di campo palla al piede e a tu per tu col portiere non sbaglia. Il secondo tempo segue il leitmotiv del primo, con la squadra ivoriana ad imporre una predominanza di gioco netta che porta altre occasioni non sfruttate, ma del resto per Drogba e compagni parlano i numeri, 5 partite giocate 5 vittorie, 9 gol fatti e nessuno subito, l’epilogo non poteva che essere quello di vederli in finale.

  • Coppa d’Africa, Mali e Ghana in semifinale

    Coppa d’Africa, Mali e Ghana in semifinale

    Nella giornata di ieri s’è conclusa il quadro dei quarti di finale, con due partite al cardiopalma e che hanno riservato molte sorprese. La prima gara della giornata è stata quella che ha visto affrontarsi il Gabon padrone di casa e il Mali del blaugrana Seydou Keita.

    Trascinato dal proprio pubblico e da uno scatenato Aubameyang, autore di splendide prestazioni nella fase a gironi, l’undici gabonese comincia alla grande la sua gara tenendo in mano il pallino del gioco e riuscendo anche a passare in vantaggio ad inizio ripresa con Mouloungui che sfrutta un ottimo assist dell’attaccante ex Milan. Lo stadio è in delirio ma la disdetta è dietro l’angolo è all’84° ecco consumarsi la prima parte della tragedia calcistica, Diabatè calcia un destro centrale che sembrerebbe innocuo ma che il portiere di casa fa passare fra le gambe concedendo il pari ai maliani. Si va ai supplementari dove a prevalere è maggiormente la paura di sbagliare da parte le entrambe le squadre, che si trascinano senza colpo ferire fino alla lotteria dei rigori. A tradire è purtroppo per i padroni di casa, proprio l’idolo Aubameyang, che dal dischetto fallisce il tiro che risulterà decisivo per l’eliminazione avvenuta grazie all’infallibilità dal dischetto mostrata dai maliani, con il solito Keyta a trasformare, dal dischetto, il penalty decisivo, che vale l’accesso alle semifinali, dove ad attendere la squadra di Alain Giresse ci sarà la favoritissima Costa D’Avorio.

    Nell’altro match a qualificarsi senza grossissimi affanni, nonostante i tempi supplementari, è il Ghana che già dopo 10 minuti dall’inizio del match si ritrova in vantaggio grazie ad una rete del capitano Mensah, che sfrutta al meglio un bel cross su calcio d’angolo e insacca di testa. Ma chi di spada ferisce di spada perisce, e infatti allo scadere della prima frazione ecco il pareggio della Tunisia con una splendida incornata di Kelifa che batte Kwarasey sul primo palo e che vale il punto del pareggio. Nella ripresa la partita si trascina in maniera blanda e le uniche due occasioni sono di marca ghanese, bravo però il portiere tunisino a farsi trovare pronto. Si arriva dunque ai supplementari, dove il caldo e la stanchezza la fanno da padrone, ma è alla conclusione del primo mini tempo che avviene quello che nessuna si aspettava, il numero uno dei magrebini compie un harakiri che ha dell’incredibile, su una palla senza pretese crossata in area l’estremo difensore si fa scappare la sfera e concede ad André Ayew una ghiotta occasione per il più facile dei tiri a porta vuota. 2-1 e partita chiusa anche perchè i tunisini rimangono anche in 10 e completano il disastro dopo aver sperato nel colpaccio.

    Ora ad attendere i ghanesi in semifinale ci sarà lo Zambia qualificatosi ieri ai danni del Sudan. Semifinali che saranno in programma entrambe mercoledì 8.

  • Coppa d’Africa oggi i quarti Zambia-Sudan e Costa d’Avorio-Guinea

    Coppa d’Africa oggi i quarti Zambia-Sudan e Costa d’Avorio-Guinea

    La Coppa d’Africa entra nel vivo con le gare Zambia-Sudan e Costa d’Avorio-Guinea che danno ufficialmente il via alla seconda fase della competizione con match ad eliminazione diretta. Gli accoppiamenti sembrano dover portare alla finale annunciata alla vigilia con lo scontro tra gli ivoriani di Didier Drogba, dei fratelli Tourè e di Abdul Keita e il Ghana dell’udinese Asamoah, del bomber Gyan Asamoah e del neo rossonero Muntari. Ovviamente la Coppa d’Africa è nota per dover regalare sempre sorprese e per questo i pronostici, seppur convincenti sono da prender con le pinze e le eliminazioni di Senegal e Marocco nella fase a gironi ne sono la più evidente dimostrazione.

    Si inizia con Zambia Sudan, alle 17:00 a Bata, il programma dei quarti per una partita imprevedibile tra due squadre che sono riuscite a strappare un posto tra le magnifiche otto solo all’ultima giornata. Lo Zambia superando i padroni di casa della Guinea Equatoriale sono riusciti ad evitare la Costa d’Avorio piazzandosi primi e alimentando quindi il sogno di arrivare in finale. Squadra quasi europea per il modo di tenere il campo non ha grandissime individualità ma gode di una buona organizzazione di gioco. Il Sudan ha strappato il pass sull’Angola solo per differenza reti alla fine di una estenuante battaglia a distanza.

    La gioia della Costa d'Avorio | © ALEXANDER JOE/AFP/Getty Images

    Il pezzo forte della giornata sarà invece alle 20 con il match tra Costa d’Avorio e Guinea Equatoriale a Malabo. I padroni di casa cercheranno di spaventare gli ivoriani con il calore del pubblico anche se l’esito del match appare più che mai scontato. Il programma dei quarti di Coppa d’Africa 2012 proseguirà domani con il match più interessante dell’intero lotto dei quarti: Ghana Tunisia due formazioni interessantissime dal punto di vista qualitativo e si concluderà con Gabon Mali.

    SPECIALE COPPA D’AFRICA 2012

    Coppa d’Africa 2012: i quarti

    • Zambia Sudan
    • Costa d’Avorio Guinea Equatoriale
    • Ghana Tunisia
    • Mali Guinea
  • Brasile-Ghana Damiao salva Menezes, Ganso ancora ko. Video

    Brasile-Ghana Damiao salva Menezes, Ganso ancora ko. Video

    Che non fosse soltanto un amichevole lo si sapeva già alla vigilia tanto che in Brasile davano l’impegno contro il Ghana al Craven Cottage di Londra decisivo per il futuro in panchina Mano Menezes ma aspettarsi una vera e propria caccia all’uomo con sette ammoniti ed un espulso era davvero difficile.

    Damiao al primo gol ©Getty Images
    I verdeoro dopo la delusione della Coppa America devono rialzarsi e utilizzare questo anno e mezzo per arrivare nella migliore condizione psicomentale al Mondiale che si terrà tra le mura amiche e dove sarà difficile farsi perdonare qualche altro errore. Menezes conscio della precarietà del suo futuro catechizza bene i suoi ma a dire il vero la prima mezzora di gara è a netto appannaggio del Ghana che si fa preferire sia dal punto di vista atletico che nelle conclusioni. La svolta arriva al 33′ quando il legnoso Opare finisce anzitempo sotto la doccia per l’ennesima entrata killer su Neymar. Con un uomo in più il Brasile inizia a guadagnare campo mostrando al mondo le sue qualità, il gol arriva nel finale grazie ad un assist di Fernandinho per Leandro Damiao che segna la sua prima rete con la maglia della Selecao rimpinguando però il bottino del 2011 che lo vede di gran lunga come il migliore marcatore brasiliano. Nella ripresa il Ghana cala anche atleticamente anche se si continua nella solita caccia all’uomo con Neymar ad esser il bersaglio preferito. Il gioiello del Santos, che radiomercato vuole in ballottaggio tra Real Madrid e Barcellona per la prossima stagione, è sempre uno dei più pericolosi. Non brilla tanto Ronaldinho anche se nel finale va vicinissimo alla rete su un calcio di punizione telecomandato. Una nuova tegola invece per Ganso bloccatosi dopo appena a 8′ e stando alle prime indiscrezioni fuori per almeno un mese. [jwplayer config=”180s” mediaid=”94856″]

  • Olanda in finale, non basta il cuore dell’Uruguay

    E’ l’Olanda la prima finalista dei Mondiali di Sudafrica 2010.
    Gli “Oranje” battono l’Uruguay per 3-2 e raggiungono la loro terza finale della storia dei Mondiali.
    Nel primo tempo Van Bronckhorst e Forlan segnano due gol bellissimi, nella ripresa ci pensano Sneijder e Robben, sempre loro a spegnere le velleità della Celeste, brava comunque a crederci fino alla fine grazie al punto nel recupero di Maxi Pereira. La finale si tinge di arancione, ora sta a tecnico e giocatori riscrivere la storia!
    Non basta il cuore dell’Uruguay per strappare il pass per la finale ai rivali, ma la “Celeste” non ha nulla da rimproverarsi visto l’enorme impegno profuso sul campo, il grande spirito di sacrificio e quello di superare gli ostacoli più grandi.

    Le squalifiche di Fucile e soprattutto di Luis Suarez costringono Tabarez a cambiare il suo Uruguay: il C.T. della “Celeste” torna al 4-4-2, con il palermitano Cavani seconda punta al fianco di Diego Forlan. Lo juventino Caceres prende posto sulla sinistra in difesa, mentre a centrocampo c’è spazio anche per il napoletano Gargano. Lugano non ce la fa, al centro della difesa ecco Godin a formare la coppia centrale con Victorino. Anche Bert Van Marwijk è costretto a cambiare, causa squalifiche: non ci sono Van der Wiel e De Jong, al loro posto rispettivamente Boulahrouz in difesa e De Zeeuw a centrocampo. In attacco, conferma per i “fantastici 4”: Kuyt, Robben, Sneijder e Van Persie, ancora a cerca della defnitiva consacrazione.

    L’Olanda è la squadra più pericolosa in avvio: dopo 3 minuti la prima palla gol dell’incontro capita a Kuyt che prò non riesce a tenere palla bassa in girata con il destro. Non c’è dubbio che la squadra europea sia la più determinata in campo: al 13esimo solo il corpo dell’ “odiato” Van Persie non permette ad un tiro di Sneijder di trovare lo specchio della porta di Muslera.
    Ma al 18esimo gli “Orange ” passano lo stesso: un missile del capitano Giovanni Van Bronckhorst beffa Muslera da oltre 35 metri, per l’entusiasmo deoi circa 45 mila tifosi olandesi sugli spalti. Secondo gol subito per i sudamericani in tutto il Mondiale.
    La “Celeste” prova a reagire soprattutto attaccando la profondità con Cavani e Forlan, ma senza preoccupare più di tanto la solida retroguardia avversaria. A far paura sono le accelerazioni degli “Oranje” in ripartenza: al 30esimo Robben con uno scatto arriva al centro dell’area di rigore, ma è bravissimo Caceres ad anticiparlo di un soffio, appoggiando a Muslera. Il primo spunto degno di nota dell’Uruguay arriva al 35esimo, quando Cavani non sfrutta al meglio una palla persa dalla difesa olandese: il suo cross al centro viene contrastato prima di diventare pericoloso. Attenzione a dare per morto l’Uruguay però: il gol del pareggio arriva, ed è un altro tiro da incorniciare. Al 41esimo Diego Forlan finta con il destro, manda fuori giri Mathijsen, si sistema la palla sul sinistro e fa partire un bel tiro fiondato: conclusione centrale, ma uno Stekelenburg non impeccabile si fa bucare colpevolmente. Goffo il suo tentativo di alzare con il pugno, la sfera finisce in rete per l’1-1 uruguaiano. Si va all’intervallo in parità.

    Nel secondo tempo Van Marwijk decide di cambiare marcia ed inserisce Van der Vaart per De Zeeuw, ma a sorpresa sono i sudamericani a continuare a giocare rendendosi spesso pericolosi e sicuramente mostrandosi più in palla fisicamente rispetto agli avversari che sembrano spegnersi lentamente. Al 50’esimo Boulahrouz rischia di rovinare la gara olandese: troppo corto il retropassaggio per Stekelenburg, Cavani si avventa sulla sfera, ma il portiere è bravo a opporsi con il corpo, poi è Van Bronckhorst a salvare sulla linea di porta sul successivo tentativo di Alvaro Pereira. E proprio quando l’Uruguay sembra padrone del campo, dopo un paio di occasioni da una parte e dall’altra (punizione di Forlan e clamoroso errore di Robben quasi a porta vuota), ecco arrivare il vantaggio arancione: al 70esimo Sneijder trova un destro a giro che prima batte sul palo e poi finisce in rete. E’ il 2-1, anche se rimane il dubbio che la posizione di Van Persie sia di fuorigioco attivo. L’arbitro, l’uzbeko Irmatov, decide di lasciar correre: diventano cinque in gol al Mondiale del numero 10 olandese. Ma non è finita, anzi è solo l’inizio della fine per l’Uruguay (in soli 3 minuti!): infatti approfittando dello scompiglio nella difesa della Celeste, al 73esimo Robben infila in porta di testa un perfetto cross di Kuyt. E’ il 3-1 che ammazza la gara e affossa le velleità dell’Uruguay.
    Gli uomini di Tabarez cercano di buttare il cuore oltre l’ostacolo e solo al 92esimo riescono ad accorciare le distanze con il sinistro a giro di Maximiliano Pereira: è troppo tardi però, non c’è più tempo. L’assalto al fortino “Oranje” non porta gli effetti voluti anche se un paio di azioni mettono paura ai tifosi olandesi, anche perchè l’arbitro concede 3 minuti di recupero ma poi ne lascia giocare quasi 5. Vince l’Olanda, l’Uruguay si arrende ma a testa altissima!

    Uruguay-Olanda 2-3
    Uruguay (4-4-2): Muslera; M.Pereira, Victorino, Godin, M.Caceres; Perez, Arevalo, Gargano, A.Pereira; Forlan, Cavani. A disposizione: Castillo, Silva, Scotti, Eguren, Gonzalez, Abreu, A.Fernandez, S.Fernandez. Ct.: Tabarez.
    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Zeeuw (1’st Van der Vaart); Robben, Sneijder, Kuyt; Van Persie. A disposizione: Boschker, Vorm, Ooijer, Braafheid, Schaars, Afellay, Elia, Babel, Huntelaar. Ct.: Van Marwijk.
    Arbitro: Irmatov (UZB)
    Marcatori: 18′ Van Bronckhorst (O), 40′ Forlan (U), 25’st Sneijder (O), 28’st Robben (O), 47’st Maxi Pereira (U)
    Ammoniti: Maxi Pereira, Caceres (U), Sneijder (O)

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  • Mondiali 2010: L’Uruguay per sognare ancora, l’Olanda vuole la finale

    Questa sera a Città del Capo avremo il nome della prima finalista di questo Mondiale 2010.
    E sarà una tra Uruguay e Olanda ad arrivare al prestigioso appuntamento dopo un cammino esaltante per entrambe le formazioni, soprattutto per gli “Oranje” che nel turno precedente, i quarti di finale, hanno fatto fuori il Brasile super favorito nella corsa al titolo mondiale e che invece è stato rimandato a casa “con la coda tra le gambe”.

    La favola dell’Uruguay potrebbe invece continuare ancora, dato che la compattezza del gruppo “Celeste” è arrivata a livelli altissimi.
    Sognare non costa nulla, e il tecnico della Celeste Oscar Washington Tabarez sa che i suoi giocatori hanno tutte le carte in regola per ribaltare il pronostico. Queste infatti le sue parole alla vigilia dell’attesissima sfida:

    • Per la nostra storia, ci si è sempre aspettato molto dall’Uruguay, e siccome negli ultimi tornei non siamo stati all’altezza delle aspettative, un cammino come quello di quest’anno spicca ancora di più. Ma non vogliamo paragonarci alle squadre che hanno vinto i Mondiali del 1930 e del 1950, anche se possiamo ancora ripercorrere le loro orme. Il fatto che la gente guardi alla semifinale come la partita più importante degli ultimi decenni è comprensibile ma questo non aggiunge ulteriore pressione. L’Olanda è un avversario molto difficile ma non impossibile da battere. Rispetto al passato, è una squadra molto equilibrata, dietro non concedono nulla a differenza di altre nazionali olandesi che non davano tanta importanza alla fase difensiva“.

    Ha sottolineato l’ex allenatore di Cagliari e Milan. Poi ha commentato anche sulle assenze della sua squadra, soprattutto quella di Luis Suarez, diventato improvvisamente eroe nazionale dopo la parata al 120esimo minuto contro il Ghana che gli è costata l’espulsione ma che è valsa, a conti fatti, la qualificazione alla sua squadra:

    • Abbiamo abbastanza giocatori da mandare in campo, una squadra che merita tutta la fiducia“.

    Sulla sponda opposta, il ct olandese Bert van Marwijk sottolinea le qualità degli avversari:

    • All’inizio del torneo, l’avevo detto ai miei giocatori che si trattava di una squadra da prendere ad esempio. Ogni squadra ha il suo punto di forza, e per l’Uruguay è la passione. Domenica in allenamento, i giocatori erano un po’ stanchi. Ma oggi avevano già riacquistato la loro freschezza. Sono tutti molto ben preparati“.

    Van Marwijk respinge poi le accuse di una squadra dal gioco poco spettacolare:

    • Non abbiamo vinto per caso contro grandi squadre come il Brasile. Se si fanno dei gol è perché creiamo delle opportunità. Ma non è suffciente per essere sempre spumeggianti“.

    Uruguay oppure Olanda, dunque! E per entrambe si tratterà, in caso di qualificazione, della terza finale della loro storia: ottimi i precedenti della “Celeste” con 2 vittorie nel 1930 e nel 1950, un pò meno incoraggianti i precedenti degli “Oranje” con 2 sconfitte nel 1974 e nel 1978 ai tempi del calcio totale olandese con Johan Cruijff massimo esponente del movimento.

    E’ il quarto confronto tra queste due Nazionali: l’Uruguay si è imposto per 3 volte, l’Olanda una. Al Mondiale, però, l’unico precedente è favorevole agli “Oranje”, che nel ’74 si imposero per 2-0 in una gara della fase a gironi. Nelle sfide tra queste 2 nazionali, la vincitrice ha sempre segnato 2 reti: 3 di questi match sono terminati con il risultato di 2-0, l’altro si è concluso con il punteggio di 2-1. Contro l’Uruguay, l’Olanda potrebbe stabilire il proprio nuovo record di vittorie in una edizione della Coppa del Mondo, dopo aver eguagliato quello del 1974 (5 successi) battendo il Brasile ai quarti di finale. L’Olanda ha perso solo 2 delle 10 gare disputate contro nazionali sudamericane in Coppa del Mondo (escluse le partite perse ai calci di rigore). La nazionale uruguaiana non ha vinto nessuna delle ultime 13 gare contro avversarie europee ai Mondiali (6 pareggi e 7 sconfitte); l’ultimo successo dell’Uruguay contro una nazionale europea risale al 1970, quando si impose sull’Unione Sovietica per 1-0 ai quarti di finale. Diego Forlan ha segnato 4 reti in Coppa del Mondo finora (dal 2002 ad oggi), ma non ha ancora trovato la via del gol contro nazionali non africane.

    Poche ore al via, poi Sneijder e Robben da una parte e Forlan e Cavani dall’altra daranno il via ai fuochi d’artificio.

    Queste le probabili formazioni di Uruguay-Olanda, semifinale del campionato del mondo, in programma martedì sera (20.30) a Città del Capo.
    URUGUAY (4-3-3): 1 Muslera, 2 Lugano, 6 Victorino, 3 Godin, 22 Caceres, 16 M. Pereira, 15 Perez, 17 Arevalo, 7 Cavani 10 Forlan, 13 Abreu. (12 Castillo, 23 Silva, 8 Eguren, 11 A. Pereira, 20 A. Fernandez, 14 Lodeiro, 5 Gargano, 18 Gonzalez, 19 Scotti, 21 S. Fernandez). All.: Tabarez
    OLANDA (4-2-3-1): 1 Stekelenburg, 12 Boulahrouz, 3 Heitinga, 4 Mathijsen, 5 Van Bronckhorst, 6 Van Bommel, 14 de Zeeuw, 7 Kuyt, 10 Sneijder, 11 Robben, 9 Van Persie (16 Vorm, 22 Boschker, 13 Ooijer, 15 Braafheid, 18 Schaars, 20 Afellay, 19 Babel, 17 Elia 21 Huntelaar, 23 Van der Vaart). All.: Van Marwijk.
    Arbitro: Irmatov (Uzbekistan).

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  • Rivelazioni Mondiali: Asamoah Gyan, la graffiante pantera ghanese

    Ha trascinato per mano la sua Nazionale verso uno storico accesso ai quarti di finale di un Mondiale, ma proprio sul suo capo cade l’errore che estromette il Ghana dalle semifinali: Asamoah Gyan, graffiante pantera africana, scaglia al minuto 120’ della partita con l’Uruguay il calcio di rigore dell’apoteosi, macchiando al tempo stesso una rassegna iridata per lui entusiasmante.

    Leader della nuova generazione gi grandi talenti ghanesi insieme a Prince Boateng ed Ayew, Asamoah Gyan è stata la migliore punta africana del Mondiale sudafricano, con buona pace di fuoriclasse come Eto’o e Drogba. Bravo tecnicamente e dotato di ottimo fisico, la vecchia conoscenza del calcio italiano (ha militato nell’Udinese e nel Modena) si è distinto come ottimo cecchino nei pressi della porta avversaria e per il grande movimento che ha aperto varchi per gli inserimenti dei compagni. Un ottimo Mondiale, insomma, e peccato per il rigore che resterà negli annali e nel suo curriculum alla voce ‘eventi infausti’.

    Nome: Asamoah Gyan
    Nato il: 22 Novembre 1985
    Luogo: Accra
    Nazionale: Ghana
    Ruolo: attaccante
    Altezza: 180 cm
    Peso: 79 kg
    Squadra di appartenenza: Rennes
    Precedenti squadre: Liberty Professionals, Udinese, Modena

  • Mondiali 2010: highlights Uruguay – Ghana 1-1 (5-3 dcr)

    Dopo 40 anni l’Uruguay approda in semifinale di un Mondiale. La Celeste ha battuto soltanto ai rigori e al termine di una lunga battaglia il Ghana che al 120′ ha avuto la possibilità di segnare il gol qualificazione su calcio di rigore sbagliato da Asamoah Gyan.
    Gli africani passano in vantaggio al secondo minuto di recupero del primo tempo con un tiro dalla distanza di Muntari, il pari arriva dai piedi del solito Forlan direttamente su calcio di punizione al 55′. I tempi regolamentari si chiudono sull’1-1.
    Nei supplementari il Ghana assedia la porta avversaria ma non riuscendo a trovare la via del gol. Al 120′ la svolta: su una mischia in area e su seguente colpo di testa di Appiah, Suarez para con le mani sulla linea di porta mentre la sfera stava entrando in rete. Inevitabile la decisione dell’arbitro che estrae all’attaccante uruguagio il cartellino rosso decretando la massima punizione a favore del Ghana. Sul dischetto Asamoah Gyan fallisce il match point calciando sulla traversa.
    Nei successivi rigori risultano fatali gli errori dagli 11 metri di Mensah e Adiyiah, entrambi parati da Muslera; il rigore decisivo viene segnato da Abreu che fa il cucchiaio a Kingson tenendo fede al soprannome “El Loco” (in italiano il pazzo) che ormai si porta dietro da parecchi anni.

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  • L’Uruguay in semifinale. Continua la maledizione africana

    L’Uruguay in semifinale. Continua la maledizione africana

    Si conclude ancora una volta ai quarti l’avventura di una squadra africana nella Coppa del Mondo, il Ghana però è andato veramente vicino all’impresa sprecando un calcio di rigore al 120′.

    Uruguay e Ghana danno vita ad una partita spettacolare senza tatticismi e con tantissime occasioni. Sono le Black Stars a comandare il ritmo del gioco nei primi 45′ minuti chiusi con il vantaggio grazie ad un siluro di Muntari che trova impreparato Muslera.

    Nella ripresa Tabarez butta nella mischia anche Lodeiro rendendo ancor più spregiudicato il 4-3-3 dell’Uruguay. Il Ghana sembra resistere alla forza d’urto dei sudamericani e con il solito Gyan e Boateng mette paura in contropiede.

    Ma è ancora Forlan a pescare dal cilindro la punizione del pari al 10 del secondo tempo. Le occasioni si susseguono ma il risultato non si schioda dal pari.

    AI supplementari il Ghana sembra avere più benzina e ha ben tre occasioni per andare in vantaggio. L’occasione più ghiotta capita però in pieno recupero quando Suarez stoppa di mano il gol qualificazione di Adiyiah. Dagli undici metri Gyan becca la traversa.

    Alla lotteria dei rigori risultano fatali gli errori di Mensah e Adiyiah. Uruguay in semifinale dopo 40 anni. Adesso l’Olanda, per il Ghana davvero una beffa ma il calcio africano dimostra di crescere.

    IL TABELLINO
    URUGUAY-GHANA 1-1 (5-3 dcr)
    Uruguay (4-3-3):
    Muslera; M. Pereira, Lugano (38′ pt Scotti), Victorino, Fucile; Perez, Arevalo, A. Fernandez; Cavani (31′ st Abreu), Suarez, Forlan. A disposizione: Castillo, Silva, Godin, Gargano, Eguren, A. Pereira, Lodeiro, Gonzalez, S. Fernandez, Caceres. All.: Tabarez
    Ghana (4-5-1): Kingson; Sarpei, Vorsah, John Mensah, Pantsil; Inkoom (29′ st Appiah), Annan, K. P. Boateng, K. Asamoah, Muntari (43′ st Adiyiah); Gyan. A disposizione: Agyei, Ahorlu , D. Boateng, Ayew, Amoah, Addy, Tagoe, Owusu-Abeyie. All.: Rajevac
    Arbitro: Benquerenca (Portogallo)
    Marcatori: 47′ pt Muntari (G); 10′ st Forlan (U);
    Ammoniti: Fucile (U); Arevalo (U); Pantsil (G); Perez (U); Sarpei (G); John Mensah (G);
    Espulsi: –

  • Mondiali 2010: Uruguay – Ghana. Streaming e formazioni

    Mondiali 2010: Uruguay – Ghana. Streaming e formazioni

    Probabili formazioni URUGUAY – GHANA (ore 20:30)

    URUGUAY (4-4-2): 1 Muslera; 2 Lugano, 6 Victorino, 4 Fucile 16 M. Pereira, 15 Perez, 17 Arevalo, 7 Cavani, 20 A. Fernandez, 9 Suarez, 10 Forlan.
    A disposizione: 12 Castillo, 23 Silva, 3 Godin, 5 Gargano, 8 Eguren, 11 A. Pereira, 13 Abreu, 14 Lodeiro, 18 Gonzalez, 19 Scotti, 21 S. Fernandez, 22 Caceres
    Ct: Tabarez
    GHANA (4-4-2): 22 Kingson; 4 Pantsil, 5 John Mensah, 19 Addy, 15 Vorsah, 6 Annan, 7 Inkoom, 11 Muntari, 23 K. P. Boateng, 3 Asamoah Gyan, 12 Tagoe.
    A disposizione: 1 Agyei, 16 Ahorlu, 2 Sarpei, 9 D. Boateng, 10 Appiah, 14 Amoah, 17 Ayew, 18 Adiyiah, 20 Owusu-Abeyie, 21 K. Asamoah
    Ct: Rajevac

    Potrai assistere alla partita direttamente dal tuo pc cliccando sul link che ti collegherà al canale: CANALE 1, CANALE 2, CANALE 3, CANALE 4, CANALE 5, CANALE 6, CANALE 7, CANALE 8

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