Otto mesi fa Sinisa Mihajlovic riuscì a salvare la panchina vincendo proprio contro il Genoa quella volta grazie ad una papera dell’incerto Eduardo, ieri invece i viola hanno giocato bene per almeno un tempo lasciando alle briciole al Grifone e portando a casa una vittoria importante. Il tecnico serbo stavolge la sua formazione lanciando i vari Romulo e Lazzari a centrocampo e riproponendo Gilardino come prima punta con Jovetic alle sue spalle. Il gol porta la firma dell’ex centrocampista al termine di una azione bellissima condotta in contropiede e culminata con un intelligente assist di Pasqual. L’unica pecca dei viola è comunque quella di non chiudere la partita nonostante tantissime occasioni propizie tanto da tener in partita il Genoa fino al termine rischiando nel finale la beffa con un tiro Costant. Liet motiv è ancora una volta la contestazione per Mihajlovic ampliata questa anche dalle tribune mentre solo applausi per l’ex Frey tornato al Franchi per la prima volta da avversario. Video highlights Youtube [jwplayer config=”15s” mediaid=”102688″] Le Pagelle Lazzari: 6,5 Un gol salva Mihajlovic, quindi importantissimo. Servirà anche per la sua definitivo ambientamento in squadra. La sua prova è comunque buona anche per dinamismo e qualità. Pasqual: 6,5 Ogni anno è dato in partenza ma poi si rivela uno dei migliori esterni del nostro campionato. Preciso in difesa è bravissimo quando può offendere. Kharja: 5 Il suo è un caso emblematico, molti lo considerano un possibile talento ma lui spreca tutte le occasioni. Montolivo: 5,5 Che succede al buon Riccardo? Sembra soffrire nuovamente i rumors di mercato e il derby di Milano per accaparrarselo. Veloso: 5,5 Meno positivo del solito è comunque quello che ci mette più grinta. Kucka: 5 Era dato in recupero ieri è stato sicuramente tra i più negativi. Palacio: 5 partita storta per quello che è considerato il valore aggiunto. IL TABELLINO Fiorentina-Genoa 1-0 42′ Lazzari Fiorentina (4-3-3): Boruc 6,5; Cassani 6, Gamberini 6, Natali 6, Pasqual 6,5; Kharja 5, Montolivo 5,5, Lazzari 6,5; Romulo 6,5 (41’st Munari sv), Gilardino 5,5 (25′ st Vargas 5), Jovetic 6 (45′ st Silva sv). A disposizione: Neto, Nastasic, De Silvestri, Cerci. All.: Mihajlovic Genoa (4-3-1-2): Frey 6; Mesto 6, Dainelli 5,5, Granqvist 5,5, Antonelli 6; Veloso 5, Kucka 5 (1′ st Jorquera 6), Rossi 5 (33′ st Constant 6); Merkel 6; Palacio 5, Jankovic 5 (12′ st Pratto 6). A disposizione: Lupatelli, Bovo, Birsa, Moretti. All.: Malesani Arbitro: Peruzzo Marcatori: Ammoniti: Natali (F), Kucka (G)
Tag: Genoa
-
Fiorentina-Genoa, Mihajlovic si gioca tutto. Frey da ex
Dopo il ko contro la Juventus la partita di quest’oggi contro il Genoa è vista come l’ultimo banco di prova per Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo si gioca contro il Grifone la panchina proprio come avvenne otto mesi fa e allora si salvò grazie ad una papera di Eduardo. I gigliati ritrovano Montolivo e schierano per la prima volta dall’infortunio Gilardino dal primo minuto, nonostante le indiscrezioni dovrebbe occupare la sua posizione in campo Cerci mentre tornerà in panchina Vargas al cui posto dovrebbe giocare Lazzari. In difesa Cassani sarà preferito a De Silestri. Fiorentina (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Munari, Montolivo, Lazzari; Cerci, Gilardino, Jovetic. A disp.: Neto, De Silvestri, Nastasic, Romulo, Vargas, Ljajic, Silva. All.: Mihajlovic In casa Grifone l’esame al Franchi è visto come quello della maturità. L’ex Malesani gode di un ottimo trend contro i viola e su questo sta cercando di caricare i suoi per una partita che può condizionare il resto della stagione. Senza Kaladze e Caracciolo il Genoa si schiererà ancora una volta con il 4-3-1-2 con Mesto e Antonelli esterni e Moretti al posto del georgiano squalificato. In mezzo al campo Seymour potrebbe far spazio ad un ritrovato Kucka mentre sarà riproposto il positivo Merkel alle spalle del duo Palacio Jankovic. Suggestivo il ritorno di Frey al Franchi dopo sei anni ricchi di soddisfazione con la maglia viola addosso. Genoa (4-3-1-2): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi, Kucka, Veloso; Merkel; Palacio, Jankovic. All.: Malesani. A disp.: Lupatelli, Bovo, Granqvist, Jorquera, Pratto, Seymour.
-
Genoa-Roma, probabili formazioni. Luis Enrique conferma Lamela
Genoa e Roma si sfidano questa sera nel match valido per la nona giornata di Serie A. Il Grifone arriva da un incoraggiante pareggio in casa della Juventus e la Roma dalla vittoria casalinga contro il Palermo. Nove sono i punti dei liguri e undici quelli dei giallorossi. E’ soprattutto la sfida tra i due argentini Palacio e Lamela. Ci sono, dunque, tutte le componenti per assistere a una bella partita. Da considerare il fattore climatico: le intense precipitazioni che oggi si sono riversate sulla Liguria infatti, anche questa sera al Marassi, potrebbero condizionare una partita ad alto tasso tecnico. PROBABILE FORMAZIONE GENOA – Malesani dovrebbe proporre il consueto 4-3-1-2. Per i genoani scenderà in campo una difesa d’esperienza con Dainelli e Moretti centrali, Mesto a destra e Antonelli a sinistra. Kaladze sconta l’ultimo turno di squalifica. I tre centrocampisti a fare da schermo alla difesa saranno il giovane Seymour in posizione centrale con capitan Rossi a destra e Veloso a sinistra. In lizza per un posto tra i tre anche Kucka che potrebbe soffiare il posto a Rossi. Nel ruolo di trequartista giocherà Merkel in una posizione, dunque, più avanzata del solito. Le due punte saranno Palacio, certo di una maglia nell’undici, e uno tra Caracciolo e Jankovic con l’italiano in svantaggio. PROBABILE FORMAZIONE ROMA – Anche per Luis Enrique il modulo è il 4-3-1-2 che facilmente diventa 4-3-3 in fase offensiva. Tra i pali la sicurezza Stekelenburg. Terzino destro Cassetti a causa delle defezioni di Rosi e Cicinho. Sulla sinistra Josè Angel dovrebbe scontare un turno di riposo a favore di Taddei. Coppia centrale tutta argentina composta da Burdisso e Heinze. Se così non fosse Juan è il primo candiadato per una maglia. A centrocampo titolarissimo sarà De Rossi iniseme a Perrotta. Per il terzo posto vacante se la giocano Gago, Pizarro e Greco. L’ex calciatore del Real Madrid è l’indiziato numero uno per partire dal primo minuto. Per quanto riguarda la trequarti dovrebbe essere riproposto il talento Lamela con Borini in agguato. In attacco grande incertezza: se la giocano alla pari Borriello e Osvaldo per affiancare Bojan. Nel caso in cui Enrique decidesse di risparmiare Lamela a quel punto giocherebbe Bojan rifinitore con Borini e Borriello. GENOA (4-3-1-2): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi, Seymour, Veloso; Merkel; Jankovic, Palacio. All: Malesani ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Cassetti, Burdisso, Kjaer, Taddei; Perrotta, De Rossi, Gago; Lamela; Bojan, Osvaldo. All: Luis Enrique
-
Juventus-Genoa 2-2, le pagelle. Disastro Chiellini, Matri e Merkel i migliori
Reduce dal pareggio a reti inviolate con il Chievo, la Juve impatta 2-2 con il Genoa nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A. A Matri (doppietta) rispondono prima Rossi e poi Caracciolo. Queste le pagelle ai protagonisti di Juventus – Genoa 2-2. JUVENTUS Storari 5: chiamato a sostituire l’infortunato Buffon, il portiere che bene aveva fatto l’anno scorso tanto da reclamare il posto da titolare anche al rientro del portierone azzurro, si rende colpevole, in compartecipazione con Bonucci e Chiellini, della seconda rete del pareggio dei Grifoni. Bonucci 5: sbaglia la marcatura su Caracciolo in occasione del gol del definitivo 2-2, si fa anticipare dall’Airone come Chiellini 4: una partita inguardabile per il difensore che porta anche la fascia di capitano al braccio. Goffo negli interventi, sbaglia una miriade di passaggi, anche semplici, è sempre fuori posizione e sembra frastornato. Non c’ha capito nulla, riassumendo il peggiore in campo. Da centrale nelle prime giornate non aveva convinto Conte che, per necessità, lo aveva traslocato nel suo ruolo originario di terzino. Anche in questo ruolo non convince, stasera è il principale responsabile in entrambi i gol del Genoa (e non è la prima volta che la Juve subisce gol per colpe sue). Sarebbe il caso di fargli fare un pò di panchina, non gli farebbe male. Pirlo 7: la solita luce che illumina ma stasera si avventura in qualche dribbling di troppo cercando di destreggiarsi tra le folte maglie genoane (Malesani gli ha costruito una vera e propria gabbia) che, fortunatamente per lui, non crea pericoli alla sua squadra. Geniale il velo per il 2-1 di Matri, tramuta la palla in oro anche quando non la tocca. Matri 7.5: al rientro da titolare dopo due panchine consecutive, risulta il migliore in campo. Non solo la doppietta ma tanto movimento in avanti, fa sponda, permette alla squadra di risalire, in pratica sorregge da solo tutto il peso dell’attacco bianconero. In una sola parola, indispensabile. Vucinic 4.5: invisibile nel primo tempo, impalpabile nella ripresa. A parte il passaggio destinato a Pirlo che poi il regista lascia scorrere per Matri in occasione del 2-1, il montenegrino non si vede quasi mai. Pesa come un macigno l’errore nel primo tempo quando intercetta un buon pallone sulla trequarti sparando addosso a Frey. GENOA Frey 6.5: salva diverse volte il risultato, soprattutto quando deve intervenire sul tiro di Vucinic. Ingaggia un bel duello con Matri: anche qui finisce in parità 2-2 come il risultato finale della partita con l’attaccante che riesce a fargli 2 gol e con il portiere che glielo nega per due volte con ottimi interventi. Moretti 5.5: in campo da titolare per sostituire lo squalificato Kaladze, va in difficoltà su Matri, meglio in marcatura su Vucinic. Rossi 6.5: quando vede la Juve vede rosso, non è la prima volta che il capitano rossoblu segna alla Vecchia Signora. Gara di grande spessore, come al solito. Jorquera 6.5: gioca solo 13 minuti (7 regolamentari e 6 di recupero) ma entra subito in partita dimostrando di possedere già carisma. Sue le accelerazioni che fanno male alla Juve nel finale, suo lo spiovente in area per Kucka nell’azione del gol del pareggio, sua la conclusione dalla distanza in recupero sulla quale ha impegnato Storari che poteva valere il colpaccio. Merkel 7: sicuramente il migliore dei rossoblu, coniuga quantità, quando deve fare il lavoro sporco sui portatori di palla bianconeri, in particolar modo su Pirlo, e qualità quando serve un preciso assist per la testa di Marco Rossi che fa 1-1, colpendo la traversa con un colpo di testa e sfiorando la stessa con un colpo da biliardo. Caracciolo 6.5: rapace in occasione del gol del pareggio, l’Airone, partito dalla panchina, aiuta la squadra a stare alta con il suo fisico. Palacio 5.5: Malesani lo isola in attacco dove Jankovic non riesce a dargli il giusto appoggio. Nervoso, si fa anche ammonire rischiando anche qualcosa di più dando uno schiaffetto sulla amno all’arbitro. Meglio nella ripresa quando l’ingresso di Caracciolo gli da un pò di respiro. JUVENTUS (4-2-4): Storari 5; Lichtsteiner 5.5, Barzagli 6, Bonucci 5, Chiellini 4; Pirlo 6.5, Marchisio 6; Pepe 6.5 (45′ Del Piero sv), Matri 7, Vucinic 4.5 (86′ Krasic sv), Estigarribia 5.5 (67′ Pazienza 5.5). Allenatore: Conte 5.5 GENOA (4-4-1-1): Frey 6.5; Mesto 6, Dainelli 6, Moretti 5.5, Antonelli 6; Rossi 6.5 (83′ Jorquera 6.5), Seymour 5.5 (72′ Kucka 6), Veloso 5.5, Merkel 7; Jankovic 5 (62′ Caracciolo 6.5); Palacio 5.5. Allenatore: Malesani 6.5
-
Matri non basta, Juve bloccata dal Genoa 2-2
E fanno 4 su 7. Altro pareggio per la Juventus che nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A lascia per strada altri due punti importanti facendosi rimontare per due volte il vantaggio da un Genoa che non si è mai arreso. In uno Juventus Stadium esaurito, brilla finalmente Matri, autore della doppietta bianconera ma, in contrasto, si registra un’altra partita da insufficienza piena per Chiellini, colpevole in entrambi i gol genoani. Malesani sorprende tutti con la decisione di lasciare in panchina Kucka e dare spazio dal primo minuto a Seymour davanti alla difesa infoltendo il centrocampo preferendo la duttilità tattica di Merkel alla fantasia di Jorquera. Il tedesco si rivelerà la chiave tattica di successo per il Genoa eseguendo alla lettera il compito affidatogli dal tecnico rossoblu facendo da collante tra centrocampo e attacco infastidendo la manovra di Pirlo e supportando, in fase di possesso, Palacio isolato là davanti. Tutto confermato invece per Conte che torna al 4-2-4 bocciando sia Krasic che Elia scegliendo Estigarribia come esterno alto oltre a Pepe e affiancando Matri a Vucinic in attacco. La scelta si rivela azzeccatta perchè dopo appena 6 minuti la Juve va già in vantaggio, Pirlo esegue uno schema su un corner servendo al limite dell’area Marchisio che conclude di prima intenzione, sulla traiettoria della palla si trova Matri che corregge in rete tagliando fuori il portiere Frey. Vantaggio meritato per i bianconeri entrati in campo con una grande determinazione e che legittimano il risultato nei primi 20 minuti di gioco. Il Genoa prende le misure e comincia ad uscire fuori guadagnando metri su metri, il pari giunge alla mezz’ora quando Merkel se ne va sulla sinistra e serve un cross preciso per la testa di Marco Rossi che solo in area di rigore schiaccia di testa e supera Storari per l’1-1. Colpevole però Chiellini che lascia il capiano rossoblu libero di staccare di testa indisturbato. Juve colpita ma non accusa il colpo perchè poco prima della fine del primo tempo su un erroraccio di Veloso, Vucinic avrebbe l’opportunità di riportare avanti la Vecchia Signora involandosi verso la porta avversaria ma il tiro dell’ex attaccante della Roma è troppo centrale e viene respinto da Frey. Che Conte striglia i suoi negli spogliatoi si capisce sin dai primi minuti della ripresa, la Juve preme sull’acceleratore alla ricerca della seconda rete, ci prova ancora una volta Matri dopo una sgroppata di Pepe ma è ancora Frey a dire di no mandando in calcio d’angolo. Il gol è nell’aria e arriva puntuale al minuto 58 quando su un passaggio di Vucinic, Pirlo ha l’intuizione geniale di fare velo per Matri che ben appostato al centro dell’area di rigore non sbaglia e trafigge l’estremo difensore genoano. Juve di nuovo avanti per il delirio dei 40 mila spettatori di fede bianconera che cominciano ad assaporare il gusto dei 3 punti e il primato solitario in classifica. Conte ridisegna la squadra e passa ad un più prudente 4-5-1 togliendo un esterno, Estigarribia, per un mediano, Pazienza, per dar man forte nella zona nevralgica del campo a Pirlo e Marchisio, e retrocedendo Vucinic e Pepe sulla linea dei centrocampisti nella fase di non possesso, Malesani corre ai ripari e inserisce Caracciolo per Jankovic, per dare più peso in attacco, e Kucka per Seymour. Merkel mette i brividi ai tifosi di casa quando di testa coglie la traversa sugli sviluppi di un calcio di punizione, Malesani ci crede e si gioca la carta Jorquera nel finale mentre invece sul fronte opposto Krasic, il grande escluso, prende il posto di uno spento Vucinic. Ed è proprio a 5 minuti dal termine che viene premiato il coraggio del tecnico del Grifone perchè l’azione che porta al pareggio viene confezionata dai tre giocatori entrati nella ripresa: Jorquera effettua un lungo cros dalla sinistra sul secondo palo per Kucka, lo slovacco spizza la palla di testa e Caracciolo si avventa come un avvoltoio, pardon, come un Airone beffando Bonucci e Storari in uscita. Ancora una volta, però, è palese l’errore di Chiellini che lascia Kucka libero di saltare e colpire la sfera, poi la marcatura sbagliata di Bonucci sull’attaccante genoano e l’uscita un pò avventata di Storari completano il pasticcio. La Juve accusa il colpo e barcolla nei minuti finali rischiando addirittura il colpo del ko, Storari questa volta si fa trovare pronto sulla conclusione potente da fuori area di Jorquera, poi sul corner è ancora Caracciolo che gela per un attimo lo Stadium mandando alto da due passi. Finisce così 2-2. La Juventus esce tra i fischi del proprio pubblico, i primi della gestione Conte. Martedì c’è la Fiorentina per un’altra gara in casa, questa volta i 3 punti sono necessari per affrontare con la giusta carica e concentrazione le due trasferte consecutive terribili con che l’ aspettano in sette giorni con Inter e Napoli che ci diranno se questa Juventus potrà lottare davvero per lo scudetto o, perlomeno, per le posizioni di testa. Il Genoa invece torna a casa con il morale alto e con la consapevolezza di aver strappato un punto importante in un momento delicato del campionato, merito soprattutto di Malesani che ha preparato una partita (quasi) perfetta.
-
Juventus-Genoa, ultime e formazioni. Conte boccia Krasic e Elia, Estigarribia dall’inizio
Cresce l’attesa per l’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A. In uno Juventus Stadium tutto esaurito, i padroni di casa della Juventus affronteranno il Genoa di Alberto Malesani per continuare il trend di risultati utili consecutivi. I bianconeri, che devono proteggere il primato – condiviso con l’Udinese – in classifica, dovranno rinunciare per cause di forza maggiore a Gigi Buffon e Arturo Vidal, fermi rispettivamente per una contusione ad una spalla, che potrebbe fargli saltare anche la sfida con l’Inter di domenica prossima, e per una contusione ad una coscia. In particolare per il centrocampista cileno il tecnico, nonostante il giocator fosse sulla via del completo recupero, ha preferito non rischiarlo non convocandolo per il match di stasera. Spazio così tra i pali a Marco Storari che farà il suo debutto stagionale dopo aver sostituito il portierone della nazionale per gran parte della scorsa stagione, mentre per sopperire all’assenza del centrocampista Conte accantona temporaneamente il 4-1-4-1 delle ultime uscite tornando al suo 4-2-4. Difesa confermata con Lichtsteiner e Chiellini sulle fasce e Barzagli e Bonucci al centro del reparto, la linea mediana sarà formata dall’intoccabile Pirlo e Marchisio, in attacco Matri rientrerà titolare affiancando Vucinic con Del Piero che siederà in panchina. La vera novità riguarda l’esterno offensivo sinistro: Pepe, come di consueto, agirà sulla corsia di destra mentre su quella opposta Conte, considerata anche l’indisponibilità di Giaccherini che ne avrà per una ventina di giorni, lancia dal primo minuto il paraguaiano Estigarribia bocciando sia Krasic che Elia, oggetto misterioso di questa prima parte di stagione bianconera. In casa Genoa si respira ottimismo, Malesani ha preparato i suoi uomini per una gara difficile e per questo ha chiesto ai suoi di scendere in campo con la massima concentrazione con la speranza di essere il primo ad interrompere l’imbattibilità dello Juventus Stadium così come fece il Genoa di Bagnoli nella stagione ’90-’91 quando l’allora nuovo stadio della Juve, il Delle Alpi, venne violato per la prima volta proprio dal Grifone con un gol di Tomas Skuhravy. La formazione che scenderà in campo è quella annunciata alla vigilia con Frey a difendere i pali, Mesto e Antonelli a spingere sulle fasce e Moretti che sostituirà lo squalificato Kaladze al centro della difesa a far coppia con Dainelli; in mediana Kucka dovrà limitare il raggio d’azione di Pirlo con Veloso pronto a lanciare sulle ali Rossi, a destra, e Jankovic, a sinistra mentre il baby talento cileno Jorquera giocherà dietro l’unica punta Palacio. Finiscono in panchina Bovo, Constant e Caracciolo. Probabili formazioni Juventus – Genoa (ore 20:45) JUVENTUS (4-2-4): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic, Estigarribia. Panchina: Manninger, Grosso, Pazienza, Elia, Krasic, Del Piero, Quagliarella. Allenatore: Conte. GENOA (4-4-1-1): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi, Kucka, Veloso, Jankovic; Jorquera; Palacio. Panchina: Lupatelli, Granqvist, Bovo, Merkel, Constant, Caracciolo, Pratto. Allenatore: Malesani.
-
Juve all’ostacolo Genoa, Malesani prepara lo sgambetto a Conte
Stasera nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A la Juventus ospiterà allo Stadium, finito nei giorni scorsi sotto la lente d’ingrandimento della procura di Torino, il Genoa di mister Malesani. Come dicevamo, lo Juventus Stadium è stato dichiarato agibile dal prefetto del capoluogo piemontese Alberto Di Pace dopo una riunione tenutasi ieri con il sindaco Piero Fassino e il presidente del club bianconero Andrea Agnelli accompagnato dal dg Beppe Marotta e quindi si giocherà regolarmente nel nuovo impianto nonostante la procura abbia aperto un fascicolo l’altro ieri ai danni dei due direttori dei lavori e di un responsabile del comune incaricato al collaudo della struttura ipotizzando il reato di crollo colposo, frode in commercio e falso ideologico. Stasera ci sarà il tutto esaurito, 41 mila spettatori per una gara che entrambe le tifoserie sentono molto: la Juve, dopo lo 0-0 di Verona, è in cerca di conferme e cercherà di ripetere la grande prestazione fornita con il Milan. C’è da difendere un primo posto, insieme all’Udinese, inaspettato ad inizio anno anche se c’è da dire che la classifica è molto corta con ben 13 squadre racchiuse in soli 4 punti. Conte, che deve fare a meno di Buffon e Vidal, dovrebbe tornare al suo 4-4-2 con gli esterni di centrocampo molto alti: qui dovrebbe trovare spazio dall’inizio il paraguaiano Estigarribia, se così fosse si tratterebbe del suo esordio da titolare dopo lo scampolo di partita giocato la settimana scorsa al Bentegodi contro il Chievo; in mediana la solita coppia Marchisio e Pirlo mentre sull’altro fronte, quello destro agirà Pepe, l’esterno che sta dando le maggiori garanzie al tecnico bianconero. Matri e Del Piero si contenderanno una maglia da titolare al fianco di Vucinic in attacco mentre tra i pali, vista l’indisponibilità di Buffon, prendere posto Marco Storari. In difesa Chiellini confermato terzino sinistro. In casa Genoa c’è voglia di fare punti e di non regalare nulla all’avversario. Malesani per l’occasione ha preparato la gara nei minimi dettagli cercando di ingabbiare sia faro che l’anima del centrocampo bianconero, ovvero Pirlo e Marchisio. Per farlo ha bisogno del dinamismo di Kucka in mezzo al campo ma anche chiesto al giovane talentino Jorquera, di supporto all’unica punta Palacio, di sacrificarsi in copertura e disturbare la manovra bianconera. Una maglia da titolare se la giocano Jankovic e Merkel mentre in difesa il tecnico del Grifone dovrà fare a meno di Kaladze squalificato e affiancherà Moretti a Dainelli. L’ultima vittoria del Genoa in casa della Juve risale al ’91 quando i bianconeri persero, per il gol di Skuhravy, l’imbattibilità nel nuovo stadio. Allora era il Delle Alpi, chissà che la storia non si ripeta anche per lo Stadium….
-
Antonino Ragusa sulle orme di El Shaarawy dalla B verso la Champions
La serie B sta diventando una sorta di serbatoio di piccoli talenti dando nuovo lustro al calcio italiano e dimostrando che il nostro sistema calcio non è cosi negativo come qualcuno ci vuol far credere. I talenti continuano ad uscire anche in Italia ma per la continua ricerca del nome altisonante e straniero hanno sempre meno possibilità di emergere. Il campionato cadetto per abbattere i corsi ma anche per una indovinata scelta di chi la dirige da qualche stagione ha deciso di trasformarsi in un laboratorio per i giovani divenendo cosi un campionato ancor più incerto ed interessante. La scorsa stagione rubò la scena a tutti il piccolo faraone El Shaarawy sbocciato nelle giovanili del Genoa ed impostosi per qualità nel Padova di Dal Canto. Con la stagione trionfale si è poi guadagnato la maglia dei campioni d’Italia e adesso in rossonero pare stia lavorando per continuare a stupire. Quest’oggi però vi vogliamo parlare di un altro talento che con El Shaarawy ha condiviso il passato, vincendo scudetto e supercoppa con la Primavera del Grifone, e potrebbe avere il futuro in comune. Stiamo parlando di Antonino Ragusa, attaccante, seconda punta o esterno che a suon di gol e prestazioni sta imponendo il suo nome agli organi di stampa conquistando il pubblico di Reggio Calabria. Ragusa lo scorso anno fece innamorare i tifosi della Salernitana dispuntando un grandissimo campionato in Lega Pro e perdendo la promozione solo nella finale play-off contro l’Hellas Verona. Forse meno forte tecnicamente rispetto al faraone ha però dalla sua una maggiore duttilità e una intelligenza tattica che lo rende prezioso per ogni allenatore. Siciliano di nascita ha convinto prima il Treviso prima di finire nel radar del Genoa che in serie B vanta tantissimi prospetti interessanti ma pare sia sotto osservazione del Milan. La cessione in rossonero pare poteva avvenire già nella scorsa stagione ma poi si preferì attendere, gli ottimi rapporti tra Preziosi e Galliani danno però ancora un diritto di prelazione ai rossoneri anche se di domenica in domenica aumenteno gli estimatori con osservatori di Fiorentina e Juventus già avvistati nelle tribune del Granillo. Breda si fida ciecamente di lui e i tifosi amaranto sperano che sia proprio il piccolo Ragusa il valore aggiunto come lo fu El Shaarawy lo scorso anno per il Padova. La Scheda Nome: Antonino Cognome: Ragusa Data di nascita: 27/03/1990 Luogo di nascita: Taormina (ME) Nazionalità: Italiana Ruolo: Attaccante, esterno Piede: ambidestro Altezza: 1,83 Peso: 78 Club di appartenenza: Genoa, in prestito alla Reggina La prima doppietta in serie B in Reggina-Pescara [jwplayer config=”240s” mediaid=”100902″] Il servizio con cui TuttoReggina.tv lo presentava questa estate [jwplayer config=”240s” mediaid=”100904″]
-
Parma-Genoa: le pagelle. Super Giovinco, Caracciolo assente
Il migliore in campo in questa gara è colui che segna, crossa e fa impazzire i difensori rossoblu, costretti alle maniere forti per atterrarlo in alcune circostanze. Giovinco è di un altro pianeta, imprendibile, decisivo, a tratti anche irridente. Ma il Parma, così trascinato, guadagna in ogni reparto sicurezza e determinazione e surclassa senza appello la squadra di Malesani, confusa e fragile, soprattutto in difesa. Pagelle Parma: Mirante 6.5 Sicuro in ogni intervento, frena le velleità iniziali del Genoa, nulla può sul rigore di Palacio Zaccardo 6 Buona prestazione Paletta 6 Causa il rigore realizzato da Palacio, per il resto gara sicura Lucarelli 6.5 Mezzo punto in più dei compagni di reparto, frutto del provvidenziale intervento su Palacio nel primo tempo Gobbi 6 Gara di buona sostanza Biabiany 7 Veloce e guizzante, crea pericoli ed assist a volontà Morrone 6.5 Segna un gol rocambolesco, soddisfazione per il capitano gialloblu, uomo di grinta e sostanza Jadid; Modesto 6 Gara sufficiente, senza troppo brio Giovinco 8 Veloce, guizzante, concreto, determinante: segna, procura un rigore, fa segnare: cosa chiedere di più alla formica atomica? Nulla Floccari 6.5 Buona intesa con Giovinco, cui fornisce un buon assist per il primo gol, di tacco, da applausi Pagelle Genoa Frey 6.5 Incolpevole sui tre gol, salva il passivo in più occasioni. Reattivo Rossi 5 Mediocre ed in condizione fisica approsimativa Kaladze 5.5 Impazzisce con la velocità di Giovinco Bovo 5,5 Ha un ottimo tiro su calcio da fermo e prova a sfruttarlo nel primo tempo, ma il palo gli nega la gioia del gol: sfortunato in quell’ occasione Constant 5 Spreca la palla del vantaggio Genoano, calciando addosso al portiere Mirante, per il resto impalpabile e perciò sostituito da Pratto Kucka e Veloso 5 Disastrosi in fase di contenimento, rendono molle l’ iniziativa genoana, poco filtro e poca intensità Jorquera 5.5 Meglio di Veloso e Kucka, ma troppo lezioso e poco concreto Palacio 6 Il migliore dei suoi, segna il gol della bandiera su rigore ed è l’ unico a dare un po’ di brio agli attacchi rossoblu. Nel giorno da osservato speciale da parte del Tottenham, non vive la migliore giornata Caracciolo 4 Non pervenuto, impalpabile
-
Giovinco trascina il Parma. Genoa sconfitto 3-1
Vittoria convincente del Parma contro il Genoa che allontana i malumori della piazza e mette in luce il gioiellino gialloblu per eccellenza, Sebastian Giovinco, trascinatore della squadra in tutto e per tutto, autore di gol, assist, cross e giocate da applausi. Il Genoa è troppo fragile ed arrendevole, che non riesce ad opporsi adeguatamente alla forza della squadra di Colomba e che subisce gol con troppa facilità, nonostante Frey in molte occasioni si riveli fondamentale. La gara si rivela emozionante già dai minuti iniziali, con Frey che, con la collaborazione di Veloso, all’8′ salva il risultato su calcio d’angolo. Ancora protagonista il portiere francese, che stoppa una bella azione fra Biabiany e Giovinco. Al 22′ break del Genoa ma, dopo solo un minuto, Biabiany ha un’ottima occasione per portare in vantaggio il Parma, ma si rivela egoista e non fornisce l’assist giusto a Zaccardo. Poco dopo, sul fronte opposto, ottima occasione per Constant che tira dal limite dell’area ed impegna Mirante in una grande parata. Al 28′, il gol del Parma: azione spettacolare, con assist volante di Floccari per Giovinco, che segna con grande precisione. Palo del Genoa due minuti più tardi con una punizione di Bovo con Palacio in agguato ed in posizione estremamente favorevole che non riesce a ribadire in rete, chiuso in angolo da un provvidenziale intervento di Lucarelli. Al 41′ rigore per il Parma per fallo su Giovinco, che si incarica del tiro dagli undici metri e spiazza Frey, segnando il suo quinto gol in campionato. Il Genoa inizia il secondo tempo con un cambio, fuori Constant per Pratto, proprio il neo entrato ha una buona occasione respinta però da Mirante. Il Parma insiste: ottimo cross di Giovinco per Biabiany che colpisce di testa all’indirizzo di Morrone, il capitano gialloblu ribadisce in direzione della porta di Frey colpendo la traversa ma, sulla ribattuta, realizza il 3-0 con la difesa genoana in assoluta difficoltà. Il portiere genoano si supera ancora per salvare il Genoa da un passivo ancor più pesante ma sul finire di tempo tocca al collega Mirante negare a Palacio il possibile gol della bandiera. Solo al 47′, l’attaccante argentino riesce a conquistare il rigore, per fallo di Paletta, da lui stesso realizzato fissando il punteggio sul definitivo 3-1. Una piccola consolazione anche alla luce della presenza degli osservatori del Tottenham, giunti al Tardini per visionarlo in campo in vista di una possibile trattativa nel mercato di Gennaio. La gara termina, comunque, con un pesantissimo verdetto per la squadra di Malesani, a tratti davvero inadeguata in tutti i reparti a partire dalla difesa, perforabile con assoluta facilità, e riconoscendo anche le difficoltà di un centrocampo molle e di un attacco troppo sterile. Il Parma, invece, ringrazia la sua formica atomica e conquista tre punti fondamentali, scoprendo anche l’ottima intesa fra Sebastian e Sergio Floccari, oltre che un Biabiany in buona condizione, uno dei pochi che, con la sua velocità, riesce a tenere il ritmo di Giovinco.