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  • Genoa Udinese 3-2, Marino batte Guidolin

    Genoa Udinese 3-2, Marino batte Guidolin

    Una partita per cercare risposte e trovarle, quella tra il Genoa di Marino e l’Udinese di Guidolin valida per la 18esima giornata di Serie A, la penultima del girone d’andata. Una gara delicata per il Grifone, reduce da due sconfitte consecutive, una più pesante dell’altra, contro il Napoli – con conseguente esonero di Malesani – e contro il Cagliari nella prima del 2012, all’esordio di Marino. Un Genoa dalla difesa più che rimaneggiata, con Marco Rossi generoso ad arretrare in difesa per questa gara, ma con un esordiente Gilardino a Marassi, proprio contro la sua vittima preferita in Serie A, ossia l’Udinese alla quale ha già segnato 13 gol.

    Genoa | © Getty Images

    L’Udinese, invece, dopo un avvio di campionato perfetto, ha subito in settimana la prima delusione della sua stagione, con l’eliminazione dalla Coppa Italia a causa della sconfitta contro il Chievo Verona. Inoltre, gli uomini di Guidolin patiscono anche le assenze di tre giocatori fondamentali impegnati in Coppa d’Africa, Asamoah, Benatia e Badu, oltre che l’assenza di Domizzi, costringendo il tecnico a schierare in difesa Ferronetti.

    La gara si apre con un gol annullato all’Udinese, realizzato da Totò Di Natale all’ottavo minuto, per fuorigioco; un minuto dopo, invece, si rende pericoloso Gilardino su suggerimento di Palacio, ma Gila non è prontissimo nell’affrontare a tu per tu Handanovic che salva il risultato. Al 12′, protagonista ancora il portierone dei friulani, che salva su un tiro pericoloso di Merkel.

    Al 13′, però, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è l’Udinese a passare in vantaggio con colpo di testa di Ferronetti, lasciato libero ed indisturbato nel colpire a rete. Al 21′ è ancora decisivo Handanovic, con una parata di piede su un tiro velenoso di Gilardino. Al 43′ si rende pericolosa nuovamente l’Udinese con Floro Flores, sul quale è pronto Frey a deviare con i pugni in calcio d’angolo.

    Il secondo tempo si apre con emozioni immediate: dopo solo 4′ Granqvist mette il risultato in parità, approfittando di una buona punizione calciata da Jankovic e, soprattutto di una papera di Handanovic che non trattiene. Appena un minuto dopo, è lo stesso Jankovic a portare in vantaggio il Genoa, realizzando il 2-1 di destro sul secondo palo, grazie ad un bell’assist di Constant.

    Al 56′, occasione dell’Udinese con Floro Flores ma Frey è bravo a chiudergli la porta in faccia. La gara acquisisce un ritmo incalzante, senza attimi di respiro: al 72′ è Palacio a marcare il tabellino realizzando il 3-1 con un’azione rocambolesca, innescata da Gilardino, con la partecipazione involontaria di Ekstrand; Palacio ne approfitta ed infila Handanovic, realizzando il suo personale settimo gol in campionato.

    La partita sembra avviarsi sui binari di una vittoria per i padroni di casa con due gol di scarto, ma le emozioni non sono ancora finite: al 74′ fallo in area di Marco Rossi su Totò Di Natale (molto dubbio, sembra prendere la palla, ndr) con conseguente espulsione del capitano rossoblu e calcio di rigore di cui si incarica lo stesso Di Natale, che realizza daglu undici metri il gol del 3-2, suo tredicesimo gol in campionato.

    La gara si riapre, così, improvvisamente con un’ulteriore occasionissima per Di Natale, che potrebbe realizzare il 3-3 ma viene bloccato da un super Frey che neutralizza sia il tentativo di Totò che la ribattuta di Basta. All’81’, ancora pericolosissimo l’attaccante napoletano, ma è sempre Frey bravissimo a negargli la gioia del pareggio, superandosi nuovamente. All’89’ occasioni da una parte e dall’altra, sull’immediato capovolgimento di fronte: prima è pericoloso Jankovic su Handanovic, poi sul contropiede di Di Natale, è Frey molto bravo a deviare il destro del napoletano. Tre minuti di recuepero finali, molto accesi, con un’ammonizione rimediata da Veloso: il Genoa comunque riesce a chiudere la gara in fase d’attaco per evitare ulteriori pericoli da parte dei Friulani.

    La gara si chiude sul 3-2, regalando al Genoa la prima vittoria della gestione Marino ed all’Udinese uno stop imprevisto che la allontana dalla vetta della classifica.

  • Genoa Udinese, probabili formazioni. Emergenza formazione per Guidolin

    Genoa Udinese, probabili formazioni. Emergenza formazione per Guidolin

    L’esordio di Marino sulla panchina del Genoa in veste di successore di Alberto Malesani non è stato positivo, con la sconfitta rimediata a Cagliari e, per tal ragione, il Grifone punta ora al pronto riscatto fra le mura amiche, a Marassi contro l’Udinese di Francesco Guidolin, domenica pomeriggio alle ore 15.

    Francesco Guidolin | © Getty Images

    Una partita di certo non agevole per i padroni di casa, data la forza dell’avversario che vuole comunque provare a rimanere agganciato alle formazioni di testa della classifica, approfittando anche del derby milanese. Inoltre, vi saranno molteplici problematiche di formazione con le quali Marino dovrà fare i conti: su tutte le assenze, nel reparto difensivo, di Moretti, Dainelli, Antonelli, Kaldze e Bovo. Per ovviare alle molte assenze, dunque, Pasquale Marino potrebbe decidere di schierare capitan Marco Rossi in difesa  e far esordire il giovane Marchiori, schierando poi Granqvist e Mesto a completare il reparto arretrato. A centrocampo, invece, potrebbe esordire da subito il neo acquisto Biondini, mentre in attacco il punto di riferimento sarà Alberto Giulardino, al suo esordio a Marassi in maglia rossoblu, sperando che la gara gli riservi più fortuna e più palloni giocabili rispetto al battesimo sfortunato di Cagliari.

    In casa Udinese le assenze con cui Guidolin dovrà far i conti sono relative alle convocazioni per la Coppa d’Africa e riguardano Benatia, Asamoah e Badu, con Ferronetti e Fernandes pronti a sostituirli e Pinzi nel ruolo di regista. In avanti, la coppia sarà formata da Totò Di Natale al fianco di Antonio Floro Flores, ex Genoano, preferito a Torje.

    Probabili formazioni Genoa Udinese

    Il Genoa si schiererà con un modulo 4-3-3 con Frey in porta, Mesto, Marchiori, Granqvist, Rossi in difesa; Merkel, Veloso, Biondini a centrocampo;  Palacio, Gilardino, Jankovic in avanti.

    L’Udinese, invece, risponderà con il suo consolidato 3-5-2 con Handanovic in porta, Ferronetti, Danilo, Neuton in difesa; Basta, Isla, Pinzi, Fernandes, Armero a centrocampo; Floro Flores e Di Natale in attacco.

  • Cagliari Genoa 3-0, le pagelle. Fulmine Ibarbo

    Cagliari Genoa 3-0, le pagelle. Fulmine Ibarbo

    Esordio amaro per Pasquale Marino nonostante le ambizioni con cui si era presentato alla vigilia: il suo Genoa contro il Cagliari di Ballardini ha mostrato una fragilità estrema ed una grave confusione di idee, proprio ciò che si rimproverava al Genoa di Malesani. Impalbabile Alberto Gilardino ma le responsabilità del suo esordio non brillante sono da dividere con tutti i compagni di squadra, che mai lo hanno supportato effettivamente in campo.

    Cagliari | © Enrico Locci/Getty Images

    Il Cagliari, invece, ha mostrato abilità di squadra, equilibrio del collettivo, oltre che evidenziare le individualità migliori, dall’inventiva di Cossu al gol di Larrivey che ha sbloccato la gara su calcio di rigore, al colombiano Victor Ibarbo, autore del secondo gol su azione spettacolare, innescato dallo stesso Cossu per una galoppata devastante per la difesa Genoana. Nel Genoa, i peggiori in campo sono i difensori, con Moretti che si fa anche espellere, ma anche Kucka, in totale confusione.

    LE PAGELLE DI CAGLIARI GENOA

    CAGLIARI

    Agazzi 6 Spettatore non pagante dell’ incontro: mai chiamato in causa a segnalare la totale sterilità del Genoa

    Pisano 6 Gara sufficiente, senza infamia e senza lode

    Canini 6.5 Rilassato in difesa, grazie ai pericoli inesistenti creati dal Genoa, si avventura in avanti e sfiora anche il gol: è sfortunato e colpisce la traversa

    Astori 6.5 E’ al rientro dopo l’infortunio al perone che lo ha costretto a quasi tre mesi di assenza. Ottima gara

    Agostini 6.5 Grazie a lui Granqvist realizza l’autorete del definitivo tre a zero; è suo, infatti, il traversone deviato nella porta di Sebastian Frey

    Nainggolan 7 Ottima prestazione, è lui ad illuminare le manovre cagliaritane in assenza di Daniele Conti. Uno dei migliori in campo

    Ekdal 7 Buona gara a centrocampo, buon ritmo e buona intensità; sostituito al 35′ da Biondini

    Dessena 6.5 Gara determinata, di grande intensità

    Cossu 7.5 Uno dei migliori in campo, partecipa attivamente a due gol su tre realizzati dal Cagliari: procura il rigore poi realizzato da Larrivey, suggerisce per l’azione di Ibarbo che porta al gol del raddoppio. Assolutamente fondamentale

    Ibarbo 7.5 Dinamismo, fantasia, inventiva, concretezza nel realizzare il 2-0: nei movimenti ricorda Bolt, il più veloce al mondo, anche per le lunghe leve: una felicissima scoperta per il Cagliari di Ballardini, che sta diventando una vera e propria certezza

    Larrivey 6.5 Freddo e preciso nel relizzare il gol che sblocca la gara su calcio di rigore, “rubando il posto” a Nainggolan. E’ però impreciso in altre occasioni che avrebbero potuto rendere più ampio il passivo del match già nel primo tempo

    GENOA

    Frey 7 Grande gara nonostante i tre gol subiti, è decisivo per salvarne almeno altri due

    Mesto 4.5 Gara imbarazzante, in totale difficoltà.

    Granqvist 4 Peggiore rispetto a Mesto per l’aggravante dell’autogol realizzato su cross di Agostini, una gara perennemente in affanno

    Dainelli 4 Anche lui impreciso, confusionario, disattento

    Moretti 3 Alle difficoltà difensive da condividere con l’intero reparto, ha l’aggravante di farsi espellere lasciando i suoi in dieci in un momento di assoluta difficoltà

    Constant 5 Impalpabile in campo; per questo viene  sostituito da Antonelli al 25′ del secondo tempo

    Seymour 5 Negativa anche la sua gara, in assoluta difficoltà nel contenere Ibarbo: infatti, non ci riesce quasi mai

    Kucka 3 E’ suo il fallo che causa il rigore su Cossu che rende in salita la gara del Genoa dopo soli 11 minuti, era l’oggetto misterioso che rimane tale: Marino non può fare altro che sostituirlo con Jorquera

    Rossi 5.5 Nel mare di negatività della prestazione imbarazzante del Genoa, il capitano rossoblu è uno dei meno deludenti, provando anche a farsi avanti in zona gol in una circostanza. Perlomeno, da parte sua c’è la buona volontà

    Gilardino 5 Esordio amaro, lui necessita di palloni giocabili che non arrivano mai: gara insufficiente ma le responsabilità sono in gran parte della squadra e non individuali

    Jankovic 4.5 In grande difficoltà, totalmente impalpabile in avanti. Viene sostituito da Merkel al 38′ del secondo tempo

  • Esordio amaro per Marino, Cagliari Genoa 3-0

    Esordio amaro per Marino, Cagliari Genoa 3-0

    Cagliari Genoa era la partita dell’esordio di Pasquale Marino sulla panchina del Grifone, in veste di successore di Alberto Malesani, reo di non aver fornito alla sua squadra una precisa identità di gioco: alla vigilia, Marino aveva ritenuto opportuno scomodare paragoni importanti, con il Genoa di Gasperini e del compianto Professor Scoglio, intenzionato a lasciare il segno. Era, inoltre, la partita di esordio di Alberto Gilardino al centro dell’attacco del Genoa, atteso perchè considerato il rinforzo fondamentale per l’attacco dei rossoblu.

    Cagliari-Genoa | © Enrico Locci/Getty Images

    L’esordio, però, al Sant’Elia di Cagliari, contro la squadra ben messa in campo da Davide Ballardini, non è dei migliori per il Genoa, con un avvio di gara assolutamente in salita per il Grifone, costretto a rincorrere appena dopo 13 minuti di gioco, quando il Cagliari passa in vantaggio su calcio di rigore concesso dal direttore di gara Celi per fallo di Mesto su Cossu, e realizzato prontamente da Larrivey, al terzo gol in campionato, che batte Sebastian Frey.

    I padroni di casa, però, non si accontentano del vantaggio, imbastendo trame di gioco e costruendo pericoli per la porta di Frey, con occasioni anche clamorose che avrebbero potuto rendere il passivo del primo tempo ben più pesante per il Genoa: su tutte, le occasioni di Nainggolan al 15′, di poco alta, la traversa di Canini al 17′, il colpo di testa di Victor Ibarbo al 37′ su cross di Agostini e l’insidiosissimo colpo di testa di Larrivey al 44′ parato da Frey, in un primo tempo dominato totalmente dai sardi, che avrebbero meritato perlomeno il raddoppio nella prima frazione di gioco con un Larrivey in grande spolvero così come il giovane Ibarbo, non più una sorpresa, ed un grande Cossu. Tra i rossoblu ospiti, il peggiore è Kucka, sostituito già al 35′ da Jorquera, ma è l’intera squadra ad aver avuto un approccio negativo alla gara.

    Il secondo tempo si apre con una buona occasione per il Genoa che prova a scuotersi con un’occasione per il capitano Marco Rossi al 50′, sulla quale si stava avventando anche il neo acquisto Gilardino. Le speranze del Genoa durano ben poco, spezzate dall’azione spettacolare, da centometrista, di Ibarbo innescato da Cossu che batte Frey in uscita al minuto 56 per il 2-0, realizzando il suo secondo gol in campionato.
    Al minuto 66 si complicano ulteriormente le cose per il Genoa di Marino, con l’espulsione ai danni di Emiliano Moretti, per fallo sull’attaccante colombiano che si stava involando nuovamente verso la porta: il Genoa in inferiorità numerica è sempre più in difficoltà, ed al 72′, Granqvist infila nella sua porta un traversone di Agostini realizzando in autogol il 3-0 per il Cagliari. Un risultato che sarà quello definitivo, anche se per il Cagliari ci sarebbe la possibilità di rendere il passivo ancora più pesante, con le occasioni capitate all’ 82′ per Larrivey servito da Ibarbo, che però manda fuori da ottima posizione.

    La gara si conclude così dopo due minuti di recupero, netta superiorità del Cagliari in grande forma e, dall’altra parte, un Genoa in totale confusione: ci sarà molto da lavorare per Pasquale Marino, che probabilmente non si aspettava un esordio tanto negativo nella successione ad Alberto Malesani, che comunque aveva lasciato la squadra con 21 punti in classifica. Per il Cagliari, invece, ottime notizie soprattutto da parte di Ibarbo, a tratti incontenibile: sarà contento di questo il presidente Cellino che ha seguito la gara non dalla sua consueta posizione in tribuna, bensì dagli spogliatoi, da un televisore appositamente installato, seguendo la sua proverbiale scaramanzia, essendo questa la giornata numero 17. Una scaramanzia che, guardando il risultato finale, ha portato gli esiti sperati.

  • Cagliari Genoa, probabili formazioni. Esordio per Gilardino

    Cagliari Genoa, probabili formazioni. Esordio per Gilardino

    La diciassettesima giornata di campionato, fra le gare della domenica pomeriggio, vedrà di fronte nel “derby rossoblu” Cagliari e Genoa, in campo alle ore 15:00 al Sant’Elia, in una partita interessante soprattutto per testare le potenzialità del nuovo Genoa, quello targato Pasquale Marino, dopo la fine dell’avventura di Alberto Malesani, e con in campo il neo arrivato Alberto Gilardino, pronto a dimostrare tutto il suo valore, dopo i mesi di appannamento in maglia Viola.

    alberto gilardino | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Il tempo per lavorare e per plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza non è stato moltissimo, ma Pasquale Marino, uomo pragmatico e di poche parole, vuole dare l’imprinting al suo Genoa già dalla prima partita ufficiale in campionato ed intanto per il neo tecnico rossoblu giungono ottime notizie dall’infermeria, che si è svuotata di Kucka e Dainelli, che potrebbero andare in panchina contro il Cagliari.

    Nell’ambiente del Grifone, comunque, l’attenzione nei giorni della sosta è stata puntata sull’arrivo di Alberto Gilardino, un rinforzo di grandissimo spessore, capace di spostare da solo l’asticella del potenziale offensivo di una squadra: pertanto, il gioco del Genoa dovrà, d’ora in poi, provare ad adattarsi alle caratteristiche dell’attaccante, puntando maggiormente su cross provenienti dalle fasce, per sfruttare i suoi colpi di testa e la sua prontezza in zona gol.

    Nella gara di Cagliari, dunque, Pasquale Marino schiererà un Genoa con modulo 4-3-3  con Frey in porta, Mesto, Dainelli, Granqvist, Antonelli in difesa, Marco Rossi, Veloso, Merkel, Zè Eduardo a centrocampo, Gilardino e Jankovic in attacco.

    I padroni di casa cagliaritani allenati da Ballardini, invece, si schiereranno con un modulo 4-3-1-2, con Agazzi, Pisano, Canini, Ariaudo, Agostini; Dessena, Nainggolan, Ekdal; Cossu; Thiago Riberio, Ibarbo.

    Alle ore 15, allo stadio Sant’Elia di Cagliari, arbitrerà il signor Domenico Celi della sezione di Bari, coadiuvato dai due assistenti Marzaloni e Debosz, e dal quarto uomo Gennaro Palazzino di Ciampino.

  • Alfaro colpo Lazio e Genoa, Udinese bruciata

    Alfaro colpo Lazio e Genoa, Udinese bruciata

    Emiliano Alfaro è il nuovo attaccante della Lazio. L’acquisto dell’attaccante uruguaiano è una grossa sorpresa perché il calciatore 23enne era dato a un passo dall’Udinese. I Pozzo sono stati bruciati sulla linea del traguardo dall’accoppiata Lotito-Preziosi, con i due presidenti che si sono accordati su una comproprietà del calciatore che approderà per i prossimi 6 mesi all’Olimpico.

    emiliano alfaro | © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    L’operazione si aggira intorno ai 3 milioni di euro. E’ stato lo stesso direttore sportivo biancoceleste Igli Tare a portare a termine la trattativa lampo con il Liverpool di Montevideo, ormai ex squadra dell’attaccante classe ’88. Alfaro quindi si va ad aggiungere ad una celebre lista di uruguaiani che militano nel campionato italiano. Ciò a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto dalla nazionale “Celeste” negli ultimi anni. I nomi di Cavani, Gargano, Ramirez, Hernandez raccontano dell’enorme potenziale su cui il ct Oscar Tabarez può contare. Ricordiamo che l’Uruguay è la squadra rivelazione dell’intero panorama calcistico. Il terzo posto nel Mondiale sudafricano del 2010 sembrava soltanto un caso, ma gli scettici si sarebbero ricreduti poco più tardi quando la “Celeste” guidata dall’ex tecnico di Milan e Cagliari riuscì nell’impresa di vincere la Coppa America (per la 15^ volta nella sua storia, record assoluto) battendo in finale il Paraguay 3-0.

    Alfaro è una classica seconda punta, molto veloce e agile, capace di realizzare 40 gol con la maglia del Liverpool di Montevideo su un totale di 100 presenze (dal 2006 fino ad oggi). L’unica esperienza estera del calciatore è quella che risale alla stagione del 2010, quando il San Lorenzo di Diego Simeone lo prese in prestito. In Argentina l’attaccante classe ’88 non riesce a ripetere le buone prestazioni fin lì disputate in patria, dove poi ritorna a splendere nel torneo di Apertura del 2011, quando realizza 7 gol e tre assist nelle dodici partite disputate.

    LA SCHEDA

    Nome: Emiliano Alfaro Toscano
    Data di nascita: 28 aprile 1988
    Ruolo: attaccante
    Nazionalità: Uruguay
    Squadra d’appartenenza: Liverpool di Montevideo
    Altezza: 173 cm
    Peso: 69 kg
    Costo cartellino: 6 milioni di euro

    LE MIGLIORI GIOCATE DI EMILIANO ALFARO, VIDEO

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  • La Reggina vende ancora. Viola e Rizzo ad un passo dal Genoa

    La Reggina vende ancora. Viola e Rizzo ad un passo dal Genoa

    Dopo l’addio di Simone Missiroli, passato al Sassuolo nelle scorse ore, potrebbero esserci altri movimenti in uscita nel mercato della Reggina. In cima alla lista il nome di Nicolas Viola. Il giocatore piace, e pure tanto, al Genoa. Ma questa non è una novità: già nella scorsa estate infatti si parlò di un trasferimento del regista di Taurianova, miglior talento Sky 2010/2011, unitamente a Giuseppe Rizzo, altro giovane amaranto, alla squadra del presidente Preziosi, ma poi non se ne fece nulla.

    Nicolas Viola | © Dino Panato/Getty Images

    Adesso però ecco che i nomi dei due giocatori vengono nuovamente accostati alla società ligure. E se per Rizzo, la cui trattativa sembra ad un passo dalla conclusione, il trasferimento avverrà solo a giugno, per Viola invece si prospetta una cessione immediata. Da stabilire però la formula: cessione a titolo definitivo e comproprietà? Resta il fatto che le due società, a quanto pare, abbiano già trovato un accordo di massima. Nel frattempo il procuratore dei due giocatori Dattola, ha smentito un’imminente partenza di Viola, anche se tutti gli indizi sembrano confermare le voci che circolano da qualche giorno. Chissà come la prenderanno i tifosi amaranto, che già avevano manifestato tutto il loro dissenso dopo l’addio di Missiroli.
    In partenza anche Bombagi, richiesto dal Casale, mentre su Carroccio ci sarebbe il Viareggio. Rinnovato di un anno invece il contratto del centrocampista Montiel, sin qui poco utilizzato.

    Intanto si cominciano a fare i primi nomi in entrata. Difficile, per il ruolo di portiere, arrivare a Belardi, non è escluso un ritorno di Puggioni, attualmente al Chievo. In difesa i dirigenti amaranto avrebbero messo gli occhi su Angella, 22enne difensore del Siena ma di proprietà dell’Udinese. In avanti invece uno degli obiettivi primari è Piovaccari, giocatore che non ha brillato sin qui con la Sampdoria. Ma la concorrenza è tanta. In alternativa si pensa al marocchino Arma della Spal.

  • Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Il passaggio di Gilardino al Genoa innesca una reazione a catena tanti direttori sportivi stavano aspettando. Il futuro di Caracciolo, Amauri, Pinilla, Maxi Lopez, Inzaghi, Toni e Iaquinta diventa un romanzo da leggere senza avere paura di perdersi all’interno dei corridoi ciechi del calciomercato.

    QUI CARACCIOLO: il Ferraris ha un inquilino nuovo, si chiama Alberto Gilardino, professione bomber. Gli altri possono attendere. Fra questi il più sfortunato è la punta ex Brescia Caracciolo, che con l’arrivo dell’attaccante azzurro diventa la terza-quarta scelta nelle idee tattiche di Marino, superato dal “cammello” Pratto e dal brasiliano Ze Eduardo, senza contare la presenza in rosa di un certo Rodrigo Palacio. Qual è la destinazione che al momento sembra convincere maggiormente l’airone? Novara. La dimensione piemontese sarebbe l’ideale per Caracciolo, il quale ridiventerebbe protagonista con i suoi gol e farebbe le fortune di una squadra che lotta disperatamente per non retrocedere.

    alberto gilardino | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    QUI INZAGHI: ecco però che spunta Inzaghi. A Tesser e al Novara non dispiacerebbe affatto di includere nella propria rosa l’attaccante rossonero, che al Silvio Piola avrebbe la concreta possibilità di rivivere una seconda giovinezza. Sono ormai note le noie che affliggono da alcuni mesi il Pippo nazionale, con conseguenti voci di addio al Milan. Oltre al Novara anche il Cagliari di Massimo Cellino è interessato alla punta milanista. I guai del reparto offensivo rossoblu hanno condannato la squadra sarda ad un campionato fin qui anonimo, dopo un ottimo avvio con l’ex allenatore Ficcadenti. Bisogna però capire le reali intenzioni del calciatore rossonero. Qualora dovesse lasciare Milanello, accetterà di trasferirsi in club che lottano soltanto per la salvezza? Oppure è più probabile che scelga città come Udine e Roma (sponda biancoceleste), dove però il posto da titolare sarebbe piuttosto compromesso?

    AMAURI, PINILLA, MAXI LOPEZ, TRIS PER IL DOPO GILA: a Firenze ancora non ci credono. Gilardino non c’è più. La fine di un ciclo iniziato a tramontare dopo l’addio di Prandelli per diventare ct della Nazionale. Quali sono i nomi che si rincorrono nelle ultime ore per la sostituzione della prima punta ex Milan e Parma? Il ds viola Corvino cala un tris: l’oriundo Amauri, il cileno Pinilla e l’argentino Maxi Lopez. Chi ha più probabilità di vestire la maglia della Fiorentina? Questa volta sembra proprio l’attaccante bianconero ad avere più chances per rimpiazzare l’ex viola. Dopo i numerosi no inferti a svariate squadre italiane ed europee, Amauri sarebbe pronto ad accettare l’offerta della Fiorentina. A contendergli il posto vacante di Gilardino sarà il catanese Maxi Lopez, che dopo esser stato sedotto e abbandonato dal Milan, ha la possibilità di lasciare l’Etna per trasferirsi in una delle vecchie sorelle del calcio italiano. Il nome di Pinilla è quello meno quotato dagli addetti ai lavori, e si vocifera che sia stato accostato ai viola solamente per la presenza sulla panchina dei gigliati del suo ex allenatore Delio Rossi, il quale conosce molto bene il cileno e l’ha fatto esplodere nella prima metà della scorsa stagione. Il patron Zamparini ha comunque smentito qualsiasi interessamento nei confronti del proprio giocatore, ribadendo che Pinilla non si muoverà dal Palermo.

    SCARTI JUVE: seguendo l’inerzia della vicenda Amauri e dopo l’arrivo di Borriello agli ordini di Conte, anche altri due “scarti” della rosa bianconera sono pronti a salutare il Juventus Stadium. Toni e Iaquinta, dopo 6 mesi di tribune, hanno capito che il loro futuro è lontano dalla Juventus. Entrambi hanno da poco rifiutato la proposta indecente del Novara che li avrebbe presi entrambi in prestito fino a giugno.  Toni è stato accostato di recente anche alla Fiorentina, ma difficilmente i tifosi viola potranno rivivere il replay delle due stagioni a cavallo fra il 2005-2007 in cui il bomber di Modena segnò 47 reti in 67 presenze. Iaquinta ha richieste all’estero, e la più interessata al momento sembra l’Espanyol, disposta a prendere in prestito l’ex Udinese.

    Il calciomercato è questo, allacciate le cinture, il 3 gennaio è alle porte.

  • Amauri a “La Stampa” “Lascerò la Juve ma non ho rifiutato il Genoa”

    Amauri a “La Stampa” “Lascerò la Juve ma non ho rifiutato il Genoa”

    Continua il braccio di ferro tra la Juventus e Amauri quest’ultimo ha da poco rifiutato l’offerta di un trasferimento immediato al Genoa.

    Amauri | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    In una recente intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, l’italo-brasiliano, ormai fuori rosa da inizio stagione nella Juventus, ha tenuto a precisare che le indiscrezioni rilasciate ieri dai mass media riguardo al suo presunto rifiuto al Genoa non sono veritiere ammettendo però che i dirigenti rossoblù gli hanno offerto una proposta interessante e, siccome quella di Genova è una piazza a lui gradita, al più presto valuterà la questione con il suo procuratore.

    Oltre all’interesse del Genoa, che al momento però si è già assicurato l’ingaggio di Gilardino, Amauri confessa di aver comunque ricevuto offerte dall’Italia e dall’estero e a Gennaio andrà sicuramente a giocare altrove. Sul mancato trasferimento in altre squadre durante il mercato estivo il giocatore ha chiarito:

    “Chi mi voleva, non mi dava quello di cui si era trattato e parlato. Problema di lunghezza del contratto e non di soldi. A 31 anni si fa l’ultimo della vita e ho sempre chiesto un triennale: anche perché tre stagioni ad alto livello penso di poterle fare. A Parma l’ho dimostrato”.

    Il rapporto dell’italo-brasiliano con la società bianconera ormai è logoro da tempo. I rimpianti in questi ultimi tempi sono molti per Amauri, primo fra tutti quello di aver potuto dimostrare il suo valore con una squadra che, con il cambio di allenatore, ha dimostrato di aver cambiato mentalità. Altro rammarico per lui è quello di non aver potuto giocare al fianco di un giocatore fenomenale come Andrea Pirlo:

    “In qualche modo bisognerà risolvere questa situazione. Del resto, finora sono sempre stato zitto, non ho mai fatto casino, e mi sono allenato. Con i ragazzi della Primavera, stupendi, loro e l’allenatore Baroni, ma non è stato facile. Anzi, è stato un periodo davvero pesante. Le partite le ho viste, non tutte, ma molte ne ho viste. Ci sono ragazzi che conosco da anni e con loro il rapporto è rimasto ottimo. Stanno facendo un gran campionato. Ho due rimpianti, sono sicuro che in questa squadra, con un allenatore che ha cambiato quasi tutto, compresa l’aria pesante che c’era prima, starei facendo bene anch’io. Darei una mano. Il secondo è non aver giocato con Andrea Pirlo, l’acquisto chiave, il giocatore che ha messo a posto la squadra. Avrei potuto fare un sacco di gol. Spero di ritrovarlo in azzurro. Però non è la Juve più forte. La più vogliosa e arrabbiata, sì. Ma la più forte era quella del mio primo anno a Torino, con giocatori pazzeschi: Nedved, Trezeguet, Del Piero, che andava come un treno”.

    L’attaccante ha poi spiegato di aver pensato di mollare il calcio giocato, ma che l’amore e il sostegno della famiglia gli han fatto cambiare idea, ora non vede l’ora di giocare in un’altra squadra.
    Al momento le possibili destinazioni di Amauri sono la Fiorentina alla ricerca del sostituto di Gilardino il quale ha già effettuato le visite mediche col Grifone. Nelle ultime ore però è rimbalzata una notizia che ha del clamoroso: la punta italo-brasiliana della Juventus, secondo alcuni voci non confermate, sarebbe stato avvistata a Napoli, nei pressi del Vomero; anche se il giocatore in passato ha già vestito la maglia azzurra difficilmente l’affare si farà per due motivi principali: il primo è che i partenopei hanno appena acquistato l’attaccante cileno Eduardo Vargas, 22 anni, dall’Universidad de Chile, il secondo è che Amauri difficilmente accetterà di passare un altro anno in panchina.

    Tra supposizioni e indiscrezioni alla fine non è escluso che la pista migliore per Amauri sia nuovamente quella del Tottenham. Anche il Fulham sembra aver espresso il suo interesse per il giocatore, quello che è certo però è che Borriello aspetta solo l’addio dell’Italo-brasiliano per trasferirsi alla Juventus ma, secondo i più informati, l’attaccante giallorosso si troverebbe già a Torino e domani potrebbe già mettere la firma a quel contratto pronto ormai da diverso tempo.

  • Calcio scommesse, Gervasoni e i nomi nuovi della Serie A

    Calcio scommesse, Gervasoni e i nomi nuovi della Serie A

    Calcio scommesse , Gervasoni fa i nomi dei calciatori di Serie A coinvolti nello scandalo scommesse. Nella deposizione rilasciata agli inquirenti e al procurato capo di Cremona Roberto Di Martino, l’ex difensore del Bari tira in ballo Lazio, Lecce, Chievo e Genoa. Oltre alle squadre e le relative partite truccate, Gervasoni parla anche dei giocatori corrotti che venivano contattati dagli slavi e il capo degli zingari Gegic.

    Tutti dentro signori e signore, va in scena il più grande scandalo del calcio italiano, difronte al quale anche lo stesso Moggi e la presunta cupola si tolgono il cappello e fanno chapeau. Aveva ragione Di Martino quando nelle giornate precedenti  sosteneva come lo scandalo scommesse fosse soltanto al primo stadio. Se la maggior parte degli addetti ai lavori sospettava che le leghe minori fossero oggetto delle attenzioni privilegiate da parte di vere e proprie associazioni a delinquere finalizzate alle scommesse illegale, in pochi potevano immaginare che lo scandalo si sarebbe allargato anche alla Serie A, mietendo vittime illustri. Di ieri la notizia del coinvolgimento del centrocampista biancoceleste Mauri e il capitano del Chievo Pellissier. Oggi la mannaia mediatica cade su Milanetto del Genoa e alcuni importanti giocatori di Lecce e Bari.

    carlo gervasoni | © Dino Panato/Getty Images

    Il nome di Omar Milanetto è stato fatto da Gervasoni in merito alla partita Lazio-Genoa del 14 maggio scorso, terminata 4-2 per i padroni di casa. Nella deposizione, tratta dal “Messaggero“, Gervasoni spiega : “Ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono lo stesso giorno della partita con Zamperini, che poi li mise in contatto con Mauri della Lazio. Gli slavi si incontrarono anche con Milanetto del Genoa, che a sua volta incontrò altri giocatori della sua squadra”. Milanetto attualmente milita nel Padova, dopo essersi trasferito quest’estate dal club rossoblu.

    Oltre al centrocampista ex Genoa, Gervasoni tira in ballo anche gli ex giocatori del Lecce Rosati e Benussi. Oggi Rosati è al Napoli, come vice De Sanctis, mentre Benussi difende i pali del Palermo.  I due portieri sarebbero coinvolti nella combine di Lecce-Lazio, ultima partita della stagione 2010-2011, conclusasi con il punteggio di 2-4 in favori degli ospiti biancocelesti. Gervasoni afferma: “Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero di nuovo in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente, avuto questo contatto con Mauri, furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali ricordo solo Benussi e Rosati”.

    Finisce nel mirino degli investigatori Palermo-Bari disputata nel maggio scorso e che aveva visto la vittoria dei rosanero per 2-1 contro i biancorossi già condannati alla Serie B. Secondo Gervasoni sarebbero stati numerosi i calciatori del Bari coinvolti nella combine: il portiere Padelli, i difensori Parisi, Rossi, Masiello e il centrocampista Bentivoglio. Di seguito le dichiarazioni dell’ex Bari rilasciate agli investigatori riguardo questo match di campionato: “La prima partita di A combinata di cui parlai è Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1: il risultato concordato era di un over con la sconfitta del Bari, con almeno due gol di scarto: si tratta di notizie che mi ha riferito Gegic nell’immediatezza della partita, in quanto ho scommesso sulla medesima. Ricordo che sempre secondo quanto lui mi riferì, era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari o con qualcuno che gli stesse vicino. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi”. Miccoli mandò all’aria il piano involontariamente, sbagliando il rigore che avrebbe consegnato l’over agli scommettitori.

    Altra partita nell’occhio del ciclone è Chievo-Novara, sfida valevole per i sedicesimi di Coppa Italia (edizione 2010-2011), terminata con il punteggio di 3-0 in favore dei clivensi. Tra i giocatori corrotti Gervasoni cita Pellissier e Luciano, oltre all’attaccante del Novara Nicola Ventola (ora ritiratosi dal calcio professionistico), Fontana e l’ex Bertani. Ecco la deposizione di Gervasoni su Chievo-Novara: “Quando mi contattarono i fratelli Cossato in prossimità della partita Atalanta-Piacenza mi rappresentarono di avere dei contatti nel Chievo, in particolare Pellissier ed Eriberto. I due predetti consentivano ai fratelli Cossato di manipolare le partite del Chievo qualora se ne presentasse l’occasione. Tra i loro referenti c’era anche Italiano. Quanto alla partita Chievo-Novara di coppa Italia anno 2010 ho appreso da Gegic che gli slavi offrirono 150.000 euro ai giocatori del Novara perché perdessero con il Chievo con un over. Ricordo di avere appreso che gli slavi si incontrarono con Ventola nell’albergo e consegnarono a un albanese che giocava nel Novara (dovrebbe trattarsi di Shala) circa 150.000 euro che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana. Bertani fece da tramite in quanto non partecipò attivamente alla trasferta”.

    Il calcioscommesse sta assumendo forme inimmaginabili prima d’ora, mettendo a serio rischio la credibilità del calcio nostrano.

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