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  • Genoa – Juventus 0-0, le pagelle. De Ceglie motorino

    Genoa – Juventus 0-0, le pagelle. De Ceglie motorino

    E’ finita a reti inviolate la partita tra Genoa e Juventus, una partita che ha lasciato dietro non poche polemiche per i torti arbitrali subiti, specie dalla Juventus, che questa volta però ha deciso di rifugiarsi dietro il silenzio stampa.
    La Juventus recrimina per due calci di rigore non concessi da Rizzoli, uno per una plateale trattenuta ai danni di Matri ma il primo a fare il fallo sarebbe stato l’attaccante bianconero, l’altra per un tocco di mano di Sculli; inoltre è stato annullato un gol in posizione regolare a Pepe per un fuorigioco inesistente. Il Genoa, per bocca del suo presidente recrimina invece per un presunto fallo da rigore di Pirlo su Rossi ma il centrocampista della Nazionale Italiana colpisce prima il pallone e poi la gamba del genoano.

    Per fortuna esiste il calcio giocato in campo dalle due formazioni che hanno regalato non poche emozioni e tanta intensità, ai punti la Juventus avrebbe sicuramente meritato la vittoria viste le tantissime occasioni da rete create in tutti i 90′ di gioco. Occasioni che si sono infrante sul muro del bravissimo Frey decisivo in almeno un paio di occasioni e dove non sono bastate le parate del portiere o i salvataggi dei difensori ci hanno pensato i legni della porta a fermare la Juventus con Vucinic che colpisce un palo e una traversa e Pepe. Lo stesso Pepe si vedrà annullare un gol per un fuorigioco inesistente.

    Oltre al portiere Frey il Genoa ha potuto contare sulla grandissima prova di Biondini e di Rossi che ormai ci ha abituato a essere sempre il migliore in campo quando gioca contro la Juventus, sarebbe così anche nelle altre partite sarebbe davvero da pallone d’oro.
    Per la Juventus oltre a Buffon, buona la prova dei due centrali di difesa, Vidal e Caceres, ma anche di De Ceglie, il solito Pirlo e Vucinic che oggi in campo è letteralmente salito in cattedra prendendo le redini del gioco.

    JUVENTUS

    Buffon 6,5: Salva in apertura su Palacio, e in altre circostanze come al solito ci mette una pezza.

    Lichtsteiner 6: Questa volta corre per tutti i novanta minuti ma accompagna poco l’azione.

    Caceres 6,5: Tiene bene le redini della difesa, sempre puntuale nelle chiusure.

    Vidal 6,5: Un solo errore in tutta la partita, quasi sempre in anticipo sugli attaccanti avversari.

    De Ceglie e Palacio © Gabriele Maltinti/Getty Images

    De Ceglie 7,5: Corre tantissimo appoggia l’azione in attacco e aiuta i difensori. Una spina nel fianco per i Genoani.

    Giaccherini 6,5: Nella prima parte di gara sembra imprendibile, cala con il passare dei minuti. (dal 42’st Borriello sv)

    Marchisio 6,5: Sfiora la rete in qualche occasione anche lui pare in crescita ma è ancora lontano dal giocatore di inizio stagione.

    Pirlo 7: Si prende la responsabilità di avviare l’azione con i soliti lanci precisi, si sacrifica in mezzo al campo e sfiora il gol.

    Pepe 6,5: E’ l’attaccante in più della Juventus, ha le occasioni più nitide e segna pure un gol regolare annullato, colpisce il palo ma questa volta non si parla di sfortuna ma di “gol divorato”. (dal 26’st Elia 5: Al limite dell’imbarazzante la sua prestazione, entra ma sbaglia praticamente tutti i movimenti oltre a faticare sulla posizione da tenere in campo)

    Vucinic 7: Il solito Vucinic per ogni giocata buona ne realizza un’altra non buona, ma almeno oggi non aveva l’aria del giocatore svogliato. Dai suoi piedi partono le giocate migliori e colpisce una traversa a portiere battuto.

    Matri 5,5: Qualche tiro che va a sbattere sui difensori avversari, un’attaccante deve segnare.(dal 30’st Del Piero 6: Inventa qualche buona giocata)

    GENOA

    Frey 8: Para tutto quello che c’è da parare sennò ci pensa la fortuna.

    Rossi 7: Chiude tutti i varchi si lancia alla ricerca del gol.

    Carvalho 6,5: Buona prova in difesa poche disattenzioni.

    Kaladze 6,5: Limita i danni in difesa e si divora un gol.

    Moretti 6,5: Deve limitare Pepe e ci riesce alla grande.

    Jankovic 5,5: Sbaglia qualche ripartenza appoggia poco l’azione (dal 61’st Costant 5,5 -Entra per difendere lo zero a zero).

    Kucka 5: Corre a vuoto si vede solo su calcio di punizione e per qualche fallo.

    Biondini 7,5: Recupera una gran quantità di palloni e corre in ogni zona di campo. (dal 88’st Belluschi, sv)

    Sculli 5: Non era in perfette condizioni fisiche e si vede. (dal 46’st Mesto 6 – Si preoccupa della fase difensiva).

    Gilardino 6,5: Pochi palloni ma li sfrutta tutti.

    Palacio 6,5: Si vede poco ma quando è in possesso palla crea sempre panico agli avversari.

    Arbitro Rizzoli 4,5 – Come direbbe Nicchi è in buona fede, ma è anche un’arbitro scarso per la serie A.

    HIGHLIGHTS GENOA – JUVENTUS 0-0

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  • La Juventus in silenzio stampa: “parlino gli episodi”

    La Juventus in silenzio stampa: “parlino gli episodi”

    In queste occasioni, in cui la rabbia ed il rammarico per il risultato pieno non raggiunto sono i sentimenti predominanti, rimanere lucidi può essere difficile. Lo disse lo stesso Antonio Conte, dopo il suo sfogo seguito al pareggio fra Parma e Juventus, che gli aveva lasciato troppo amaro in bocca per come era maturato. Errori arbitrali, sviste, polemiche: cui seguirono ulteriori polemiche, critiche, attacchi frontali, non serenità.

    Ed ancora, la super sfida Milan-Juventus a San Siro terminata con un pareggio e tante polemiche, sospetti e veleni, non contribuì a rasserenare il clima, ma, al contrario, portò ad un muro contro muro, con gli episodi del gol annullato a Muntari e del gol negato a Matri riproposti alla moviola da ogni angolazione possibile ed immaginabile.

    Da allora, però, la Juventus sembra aver perso la serenità in campo, malata di “pareggite” come si è detto, troppo nervosa. A torto o a ragione? Il punto focale è questo sicuramente: può essere preferebile “buttare acqua sul fuoco” come si suol dire, per dare maggiore tranquillità allo spogliatoio e non caricare i giocatori di eccessive responsabilità, soprattutto considerando che non tutto il gruppo bianconero vanta grande esperienza in termini di stagioni al vertice e, dunque, potrebbe patire l’eccessiva pressione.

    La partita della Juventus contro il Genoa | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Il problema principale della Juventus, dunque, non sono gli arbitraggi ma sono i gol che non arrivano, nonostante un gioco ben manovrato, armonico e dinamico; nonostante un grande cuore che consente di sopperire alle diffocoltà ed agli infortuni, riuscendo ad assemblare una difesa solida anche nell’assoluta emergenza, con l’inedita coppia di centrali difensivi Caceres-Vidal, che non ha comunque sfigurato affatto. Se la difesa continua ad esser solida, dunque, il problema principale, è la difficoltà realizzativa, quel cinismo in zona gol che consenta di concretizzare la generosità mostrata, anche se i tre pali colpiti oggi contro il Genoa fanno pensare ad una sfortuna nera, che fa la sua parte. Difficoltà eccessive, però, mostrate soprattutto contro le piccole squadre, contro le quali la Juventus pare trovarsi in un limbo dantesco, impantanandosi su se stessa, senza vincere nè perdere: un passetto alla volta, però, non si va molto lontano, questo è certo.

    I problemi della Juventus, dunque, sono prettamente legati alle questioni “di campo”, ed Antonio Conte lo sa bene: un allenatore sempre “sul pezzo” come lui non può sottovalutare i segnali che gli giungono sempre più insistentemente. Tuttavia, sarebbe sbagliato non considerare affatto il fattore arbitrale, facendo finta che l’errore compiuto sia stato irrilevante ai fini del risultato. Il gol annullato a Pepe (regolare) contro il Genoa avrebbe potuto portare i tre punti alla squadra bianconera, evitando l’allungo del Milan in classifica. Il condizionale, naturalmente, è d’obbligo, ma in una gara letteralmente “comandata” dal club bianconero viene da pensare che, se il vantaggio fosse arrivato, avrebbe portato, poi, la vittoria: l’episodio in questione era un fuorigioco sicuramente difficile da interpretare, ma che, proprio perchè tanto dubbio, non avrebbe dovuto esser fischiato, perlomeno attenendosi alle indicazioni ufficiali dei vertici arbitrali, che in questi casi raccomandano “nel dubbio, lasciar correre”.

    Così non è stato, ancora una volta, e la Juventus quest’ oggi ha deciso di reagire con il silenzio stampa, affinchè siano “solo gli episodi a parlare”, come recita il comunicato ufficiale emesso. Il silenzio è una forma civile di protesta e, soprattutto, lascia il tempo per riflettere: in un momento tanto delicato della stagione, sarebbe bene che tutti compissero una profonda riflessione, classe arbitrale compresa.

     

  • Genoa – Juventus 0-0, il Milan scappa via

    Genoa – Juventus 0-0, il Milan scappa via

    E sono quattro, quattro i pareggi conseutivi per la Juventus che a Marassi contro il Genoa non va oltre lo 0-0 pur disputando una partita tra le migliori dell’intero campionato disputato finora: tanta corsa, tante occasione create e altrettante sprecate, una traversa, due pali e un gol regolare annullato, questo il bilancio di una gara intensa che la Juventus ha nettamente vinto sul piano del gioco.

    Antonio Conte, costretto a vedere la panchina da una cabina in tribuna, è stato il grande assente insieme a Chiellini, Barzagli e Bonucci. E se proprio per le assenze (coppia centrale inedita formata da Vidal e Caceres), quello difensivo era il reparto che più destava preoccupazione, anche in questa 27esima giornata il reparto che continua a meritarsi le critiche degli esperti del settore rimane sempre quello offensivo.

    Ad avvio di gara è subito spavento per i bianconeri che si salvano grazie a Buffon che neutralizza un pallonetto di Palacio. Sul capovolgimento di fronte è la Juventus che si rende pericolosa con Giaccherini su invito di Pepe. Da quel momento in poi il corso della gara non cambierà: i bianconeri che danno il massimo in campo creando e sciupando diverse ghiotte occasioni e Genoa che, quasi a riconoscere la superiorità degli ospiti, si limita a difendersi ben ordinata. Artefice di questa buona prestazione è Vucinic che, come a voler dare ragione al suo mister estimatore, sale in cattedra e mostra per la prima volta la sua vera qualità. Il montenegrino inventa, prova giocate di prima, salta l’uomo e, nella seconda metà di gara, trova anche la traversa a negargli la gioia del gol.

    Oltre alle occasioni sono anche numerosi i casi di moviola su cui sentiremo molto discutere nelle prossime ore. Il primo al 16′: Matri, su invito dell’ispirato Vucinic si libera in area di rigore ma viene vistosamente trattenuto da Carvalho. Per Rizzoli è tutto regolare ma i bianconeri non sembrano convinti.
    Il primo tempo si chiude con il monologo della Juve che ci prova in tutti i modi ma che non vede ripagati gli sforzi con la rete.

    Genoa – Juventus © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nella ripresa la storia non cambia, l’area di rigore ligure è presa d’assedio dai vari Vucinic, Matri, Pirlo, Pepe, Marchisio senza esito positivo. Al 52′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pirlo disegna una parabola perfetta per Vucinic che di testa trova la traversa. Al 58′ è ancora protagonista Vucinic che sfiora il vantaggio: cross di Pepe e palla che si stampa sul palo alla sinistra di Frey finendo poi sul fondo. Dopo appena 2′ è Pepe che questa volta trova il palo su cross di Pirlo, ma qui, più che di sfortuna, si può parlare di gol “divorato” dal numero 7 bianconero.
    Al 71’stesso protagonista ancora Pepe (e giungiamo al secondo episodio da moviola) che trova la rete del vantaggio che il guardalinee inspiegabilmente invalida per un fuorigioco inesistente. Sul finale gli altri due episodi da moviola questa volta reclamati dal Genoa, il primo è sull’intervento di Marchisio che tocca da dietro Palacio mentre si appresta a concludere; il secondo sul recupero della partita quando Pirlo interviene in area su Marco Rossi che finisce a terra, ma il centrocampista bianconero tocca prima il pallone.

    Finisce 0-0 e con il 14° pareggio stagionale la Juventus vede svanire il sogno scudetto grazie anche all’allungo del Milan che superando di misura il Lecce si porta a +4 dalla inseguitrice al titolo. Per Conte e i suoi ragazzi sarà una settimana tutta di riflessione approfittando anche del silenzio stampa annunciato al termine della gara al Marassi.

    Domenica si riparte con il Milan che può amministrare i 4 punti di vantaggio ma il campionato è ancora lunga e la Juventus non concederà l’onore delle armi tanto facilmente, lo ha dimostrato oggi in tutti i novanta minuti giocati con il coltello tra i denti alla ricerca dei 3 punti. Ha solo un grosso difetto: gli attaccanti hanno difficoltà a trovare la via della rete.
    Ci auguriamo di non sentire le solite frasi di circostanza del signor Nicchi “gli arbitri non sono in mala fede” perché allora significa che se non sono in mala fede sono davvero arbitri poco professionali, e non ci riferiamo solo alla partita di oggi e non ci riferiamo solo alla Juventus.

  • Genoa – Juve, inedita difesa con Caceres e Vidal per ritornare a vincere

    Genoa – Juve, inedita difesa con Caceres e Vidal per ritornare a vincere

    La Juventus è attesa a Marassi alla dura prova contro il Genoa di Mister Marino. Bianconeri ancora imbattuti in stagione, ma che non riesce più a vincere, colpita da un attacco di “pareggite” nelle ultime sei partite sono infatti 5 i pareggi e una sola vittoria (quella con il Catania). Genoa Juve diventa così una partita difficile e importante che Conte non può fallire, perchè il Milan è davanti in classifica e perdere punti in questa fase di campionato complicherebbe la corsa allo scudetto; i rossoblù invece cercano punti importanti in chiave salvezza e una vittoria di prestigio davanti al proprio pubblico di casa rappresenterebbe un’ottima dose di fiducia per la squadra.

    L’allenatore bianconero, che sarà in tribuna perché squalificato dopo le proteste contro il Bologna, dovrà fare i conti con l’emergenza in difesa visto che agli infortunati Barzagli e Chiellini si è aggiunta la squalifica di Bonucci. Una soluzione all’emergenza è il debutto dell’inedita coppia formata da Vidal e Caceres, con Lichtsteiner e De Ceglie sulle corsie laterali; a centrocampo il cileno sarà sostituito da Giaccherini con Pirlo e Marchisio a completare la linea a mediana a tre, mentre il tridente d’attacco dovrebbe essere formato dai due esterni Pepe e Vucinic, con il ballottaggio per il ruolo di punta centrale tra Matri e Borriello con l’ex cagliaritano in vantaggio per una maglia da titolare. Sarà quindi una Juventus che si presenterà a Genoa con il 4-3-3 per cercare la vittoria che manca da tre partite consecutive.

    Arturo Vidal al centro della difesa in Genoa Juve | © Marco Luzzani/Getty Images

    Anche Marino ha problemi in difesa dopo l’infortunio di Granqvist e lancia la coppia Kaladze Carvalho, con Rossi e Moretti sulle fasce, Sculli dovrebbe essere impiegato dal primo minuto a centrocampo anche se non in perfette condizioni fisiche insieme a Kucka, Biondini e a Jankovic; se il Calabrese non dovesse farcela è pronta l’ipotesi Mesto, mentre per quanto riguarda l’attacco rientra Gilardino che affiancherà Palacio. All’andata finì 2 a 2 con i bianconeri beffati all’ultimo minuto da un gol di Caracciolo, dopo una comunque buona prova del Genoa allora allenato da Malesani, di Matri (doppietta) e Rossi gli altri gol.
    Arbitrerà Rizzoli di Bologna.

    PROBABILI FORMAZIONI
    GENOA 4-4-2 Frey, Rossi, Kaladze, Carvalho, Moretti, Biondini, Kucka, Jankovic, Sculli, Palacio, Gilardino. All Marino
    A disp.: Lupatelli, Constant, Mesto, Belluschi, Veloso, Zé Eduardo, Jorquera. All.: Marino.
    Indisponibili: Antonelli, Birsa, Bovo, Granqvist
    squalificati: nessuno
    JUVENTUS 4-3-3 Buffon, Vidal, Caceres, De Ceglie, Lichtsteiner, Pirlo, Marchisio, Giaccherini Pepe, Vucinic, Matri. All. Alessio
    A disp.: Storari, Marrone, Giaccherini, Del Piero, Borriello, Quagliarella, Elia. All.: Alessio
    Indisponibili: Barzagli, Chiellini
    Squalificati: Bonucci (1), Conte (1)

  • Juventus, emergenza difesa. Vidal con Caceres

    Juventus, emergenza difesa. Vidal con Caceres

    Per la trasferta di domani a Genova, la Juventus deve fare i conti con pesanti assenze nel reparto di difesa. Oltre ai già indisponibili Chiellini e Barzagli, fuori per infortunio, i bianconeri hanno perso Bonucci per squalifica. Domani toccherà al cileno Vidal ricoprire il ruolo di centrale difensivo, al fianco dell’ex Siviglia Caceres. L’allenatore in seconda Angelo Alessio (Conte non sarà in panchina perché appiedato un turno ndr), ha dichiarato che oltre a Vidal si sta pensando anche alla soluzione Marrone, centrocampista classe ’90, prodotto del vivaio bianconero.

    TRE SU TRE – Tre croci imperversano nella rosa juventina. Fin qui non ci sarebbe nulla di preoccupante (gli anni scorsi si sarebbe gridato al miracolo), se non fosse che la mannaia si è abbattuta nel solo reparto difensivo, per di più sugli unici calciatori di ruolo che ricoprono una determinata posizione in campo. Maledetta fu la sfida casalinga contro il Chievo del 3 marzo scorso, quando si infortunò la coppia Barzagli-Chiellini, fin a quel giorno la migliore del campionato, calcolando i freddi numeri delle statistiche. Il primo dovrebbe rientrare fra due giornate, mentre il toscano è sulla via del recupero e già nella prossima sfida del Franchi contro la Fiorentina tornerà a disposizione. Se non bastasse, mercoledì nel recupero di Bologna, la Juve ha perso anche l’ultimo centrale di ruolo, con Bonucci che si è fatto espellere per doppia ammonizione nell’incontro del Dall’Ara, conclusosi sull’1-1 senza non poche polemiche.

    arturo vidal | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    VIDAL ARRETRA – Per la sfida contro il Genoa sarà con tutta probabilità Vidal ad occupare il posto vacante in difesa, affiancato da Caceres. Se l’uruguaiano è arrivato a Torino con l’etichetta di jolly difensivo, non si può dire che l’ex Leverkusen sia un calciatore poco duttile. Già in passato infatti il cileno, oltre a poter ricoprire qualsiasi ruolo del centrocampo, ha giocato in difesa, sia al centro che come terzino. I tifosi della Signora si augurano che Vidal non sia particolarmente arrugginito, anche perché difronte se la dovrà vedere con il tandem d’attacco rossoblu Palacio-Gilardino.

    MIGLIORE DIFESA – Fin qui la Juventus ha la miglior difesa del campionato, con 17 gol subiti in 26 incontri. Nonostante tale record, Buffon nelle ultime 4 sfide ha sempre subito almeno un gol a partita. Dall’altra il Genoa è la peggior difesa della Serie A (48 reti subite), sebbene l’attacco rossoblu non possa definirsi sterile, in particolare tra le mura di casa, dove il Grifone è andata a segno 21 volte nelle 13 partite disputate.

    PAREGGITE – L’emergenza in difesa arriva nel periodo più difficile della stagione bianconera, dopo il febbraio nero appena trascorso. Cinque pareggi e una sola vittoria (contro il Catania) hanno inceppato la macchina da guerra costruita da Conte. Nel giro di un mese il Milan ha racimolato 6 punti sull’ex capolista, nonostante quest’ultima possa ancora mostrare lo zero nella casella sconfitte. Per spiegare la “pareggite” juventina, un elemento non affatto trascurabile è quello che riguarda la condizione fisica mostrata al rientro dalla sosta natalizia, andata man mano peggiorando nel corso delle settimane. Bisogna anche tenere in considerazione il fatto che la Juve ha dovuto disputare 7 partite in poco meno di un mese (una partita ogni 4 giorni ndr), una media ben diversa rispetto a quello sostenuto nel girone d’andata.

  • Brutte notizie in casa Juve, fuori Barzagli e Chiellini

    Brutte notizie in casa Juve, fuori Barzagli e Chiellini

    Brutte notizie in casa Juve , Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini non saranno a disposizione di Antonio Conte in vista del recupero di domani contro il Bologna e della partita di domenica pomeriggio, in casa del Genoa, al “Luigi Ferraris”.

    Infatti gli esami medici a cui si sono sottoposti i due difensori centrali bianconeri hanno evidenziato una elongazione al soleo del polpaccio sinistro per Chiellini e una lesione muscolare al gemello mediale del polpaccio destro per Barzagli che costringeranno ad un riposo forzato di 10 giorni il primo e di almeno 20 il secondo. Quindi Chiellini, salterà sicuramente i due match di campionato contro Bologna e Genoa, mentre per Barzagli, niente Bologna, Genoa, Fiorentina, ma soprattutto niente ritorno di Coppa Italia contro il Milan (20 marzo) e poche possibilità contro l’Inter il 25.

    Andrea Barzagli | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Arrivano allora i primi infortuni in casa bianconera che sino a questo momento non aveva pagato dazio all’infermeria, a differenza delle passate stagioni in cui si contavano più infortunati che giocatori disponibili. Certo, il momento non è sicuramente il migliore per rinunciare ai due difensori che avevano dato, soprattutto Barzagli, sicurezza e compattezza a tutto il reparto e facendo della Juve la difesa meno battuta di tutta la serie A con appena sedici gol al passivo.

    Si prospetta quindi per Antonio Conte una scelta davvero obbligata in difesa con il duo BonucciCaceres come coppia inedita di centrali titolari sia a Bologna che a Genova. La delicatezza della scelta di Conte non risiede sicuramente nel valore singolo dei due giocatori ma nel loro momento psicologico infatti, Leonardo Bonucci è reduce da prestazioni altalenanti con buone partite ed errori madornali e sicuramente gli farà bene giocare lontano dallo Juventus Stadium, mentre per Martin Caceres non sarà sicuramente facile esordire da titolare in campionato in un ruolo decisamente non suo anche se, il giocatore uruguaiano, ha dimostrato in carriera di poter ricoprire, e bene, tutti e quattro i ruoli difensivi.

  • Arbitri nella bufera, quanti errori nella 26 giornata

    Arbitri nella bufera, quanti errori nella 26 giornata

    Ancora una giornata da dimenticare quella vissuta dagli arbitri nel weekend di partite appena concluso. Dall’anticipo di Torino fra Juventus-Chievo per arrivare al posticipo di ieri sera tra Inter-Catania, passando per Parma dove Valeri non ne combina una giusta. Recrimina anche la Roma. Relativa tranquillità sugli altri campi. Unica nota positiva per la classe arbitrale la corretta valutazione da parte degli assistenti di linea in occasione di due situazioni identiche rispetto al gol-fantasma di Muntari della scorsa giornata verificatesi all’Olimpico e a Via Del Mare.

    JUVENTUS – CHIEVO 1-1 – L’arbitro Gervasoni convalida il gol del momentaneo vantaggio bianconero di De Ceglie (alla prima rete in Serie A), sebbene quest’ultimo si trovi in posizione di fuorigioco al momento del passaggio di testa di Chiellini (il guardalinee è Liberti). Nel secondo tempo il calciatore del Chievo Dramè non riceve la seconda ammonizione, e conseguente cartellino rosso) per un’entrata da dietro su Licthsteiner. Il difensore gialloblu qualche minuto più tardi segnerà il gol del definitivo 1-1.

    ROMA – LAZIO 1-2 – Bergonzi applica alla lettera il regolamento in occasione del rigore biancoceleste con annessa espulsione del portiere Stekelenburg. Il guardalinee Copelli non cade nell’errore del collega Romagnoli e assegna giustamente il gol del pareggio giallorosso di Borini. L’arbitro però macchia la sua gara ammonendo per simulazione il giovane attaccante giallorosso, quando le immagini dimostrano chiaramente che è Biava a commettere fallo. Il difensore laziale, già ammonito, andava espulso. Probabile l’utilizzo della prova tv per il centrocampista della Lazio Matuzalem, che rifila uno schiaffo a Borini, lontano dagli occhi della terna arbitrale.

    Paolo Valeri | © Valerio Pennicino/Getty Images

    PARMA – NAPOLI 1-2 – Prova sconcertante del fischietto Valeri al Tardini. In occasione del rigore concesso al Napoli, Cavani si sgambetta da solo prima di essere colpito dal difensore Musacci. Penalty senz’altro discutibile. Nella ripresa, sul risultato di 1-0 in favore degli azzurri, Valeri non concede un rigore solare alla formazione di casa per fallo di mano di Dossena. Clamorosa poi l’errore sul gol di Lavezzi, in evidente off-side al momento dell’assist di Cavani. L’argentino sul proseguo dell’azione firmerà la rete del 2-1, che consente al Napoli di conquistare la quinta vittoria consecutiva.

    INTER – CATANIA 2-2 – I nerazzurri recriminano giustamente per la concessione del secondo gol agli etnei da parte dell’arbitro Celi. Infatti al momento dell’assist finale a Izco, il terzino Marchese si trova in netto fuorigioco (il guardalinee è Nicoletti). Regolare invece la posizione di Gomez in occasione della prima rete della squadra di Montella, con l’argentino tenuto in gioco dal connazionale Samuel.

    LECCE – GENOA 2-2 – Serse Cosmi espulso per le proteste sul fallo del genoano Kucka alla fine del primo tempo ai danni dell’attaccante Di Michele. Il calciatore di Marino andava ammonito per la seconda volta e quindi espulso.  Da sottolineare la giusta decisione dell’assistente di Russo nel convalidare il gol del vantaggio iniziale di Sculli, con la palla che ha oltrepassato la linea di porta.

  • Genoa-Parma 2-2, le pagelle. Poco Giovinco, tanto Palacio

    Genoa-Parma 2-2, le pagelle. Poco Giovinco, tanto Palacio

    Frey 6: Del tutto incolpevole su entrambe le reti dei gialloblu, sfortunato specie sul secondo quando riesce a deviare sul palo la conclusione di Giovinco con la palla che poi raggiunge Floccari, su cui nulla può. Non corre altri rischi e si merita una piena sufficienza.

    Kaladze 5: troppo distratto, si perde Floccari in occasione del raddoppio gialloblu, dovrebbe dare sicurezza alla propria retroguardia con tutta l’esperienza di cui dispone, di certo non una delle sue prestazioni migliori.

    Constant 5,5: partita anomala e senza grossi demeriti, se non quelli di perdere tanti, troppi palloni a centrocampo, lasciando spesso spazi, fortunatamente non sfruttati dagli avanti avversari.

    Jankovic 6: di certo non offre una grossa mano al suo compagno di reparto. Da un giocatore con le qualità tecniche di cui dispone, è dato aspettarsi molto di più, troppo avulso dalla manovra.

    Palacio 7:orfano di Gilardino, si carica sulle spalle il peso della squadra e la trascina ad un pari tutto sommato meritato e raggiunto in extremis. Di certo non può perennemente ergersi a salvatore della patria, ma in attesa di tempi migliori, Marino non può far altro che ringraziarlo per aver salvato la propria panchina.

    Genoa (4-3-1-2): S.Frey 6; Rossi 6,5, Granqvist 5,5, Kaladze 5, Moretti 6 (23′ st Ze Eduardo 6,5); Kucka 5, Veloso 5,5 (12′ st Mesto 6), Constant 5,5; Belluschi 5,5 (44′ st Jorquera sv); Jankovic 6, Palacio 7
    A disp.: Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa.

    Sebastian Giovinco| © Marco Luzzani/Getty Images

     

    Lucarelli 5: non ha particolare colpe, se non quella di non coprire adeguatamente sulla verticalizzazione di Jorquera che manda in rete Palacio e mortificando così il doppio vantaggio dei suoi.

    Biabiany 7: autore di una splendida prestazione, corre, insegue l’avversario e da il via ad una lampante azione di contropiede che porterà poi al raddoppio ad opera di Floccari.

    Gobbi 6,5: punisce Frey alla prima vera occasione con una splendida rete dal limite dell’area, sfortunatamente però è costretto ad uscire anticipatamente per un problema muscolare.

    Giovinco 6: poteva e doveva essere l’elemento che sposta gli equilibri della partita, ma non lo fa, entra nell’azione del raddoppio dei suoi, ma per il resto poco veramente troppo poco per un talento come il suo.

    Floccari 6,5: un gol da opportunista e tanta lotta anche su palle sporche, corre si danna e cerca sempre di rendersi pericoloso, di certo un giocatore recuperato alla causa.

    Parma (3-5-2): Mirante 6,5; Zaccardo 6, Ferrario 5, Lucarelli 5; Biabiany 7, Galloppa 6, Musacci 5,5 (12′ st Morrone 5,5), Mariga 6, Gobbi 6,5 (27′ Modesto 6,5); Giovinco 6, Floccari 6,5 (16′ st  Valiani 6)
    A disp.: Pavarini, Jonathan, Santacroce, Okaka.

    HIGHLIGHTS GENOA PARMA 2-2

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  • Parma – Genoa 2-2, Palacio salva Marino al 97′

    Parma – Genoa 2-2, Palacio salva Marino al 97′

    Doveva essere la partita della svolta per entrambe le squadre ma a ben vedere Genoa e Parma, hanno ottenuto un pareggio che per come è maturato rincuora gli uomini di Marino, ma di fatto è servito a poco ad entrambe le squadre.

    Una partita sciatta e con poche emozioni, nonostante i quattro gol visti dagli spettatori, eppure la gara era cominciata nel migliore dei modi, soprattutto per i gialloblu ducali che al 9′ erano riusciti a portarsi in vantaggio grazie ad un bel gol di Gobbi, uscito poi per infortunio, bravo a sfruttare una corta respinta della difesa del grifone, calciando dal limite un sinistro in diagonale sul quale Frey nulla può. Ci si aspetta la risposta del Genoa, ma i padroni di casa senza il bomber Gilardino appaiono senza idee e Palacio viene lasciato al proprio destino, tanto che l’unica occasione che riesce a procurarsi è al 38°, quando su azione d’angolo dopo un batti e ribatti, “La Trenza” prova a colpire, ma Mirante risponde presente.

    Rodrigo Palacio| © Marco Luzzani/ Getty Images

    Il secondo tempo  si apre con lo stesso leitmotiv del primo, è infatti ancora il Parma a passare, al 52° Biabany conquista palla sulla trequarti e si lancia in un contropiede fulmineo, arrivato al limite dell’area appoggia a Giovinco che spara verso la porta, ma Frey c’è e respinge deviando sul palo, la palla però carambola a centro area dove Floccari è bravo a sfruttare l’occasione insaccando a porta vuota. Il 2-0 però non taglia le gambe ai padroni di casa, che al contrario aumentano il forcing e cercano con maggior costanza la via del gol, prima con Palacio al 61° e poi con Granqvist che al 66° con Mirante fuori dai pali non riesce ad indirizzare la palla in porta. Gol che finalmente arriva al 78° su calcio di rigore, a dire il vero un po’ generoso concesso ai grifoni per un tocco di mano di Modesto dopo un colpo di testa di un genoano, sul dischetto si presenta, ovviamente, Palacio, che prima si fa ribattere il penalty da Mirante e poi però bravo a sfruttare la respinta insaccando e dimezzando le distanze.

    Comincia così un pressing estenuante da parte dei padroni di casa che sospinti anche dal proprio pubblico cercano in ogni modo di riagguantare la partita, senza però portare grossi pericoli alla porta ducale, ma è proprio nel momento in cui le speranze sembrano sparire, che Palacio, ancora lui, in pieno recupero sfruttando un assist al bacio di Jorquera, si presenta a tu per tu con l’estremo difensore parmigiano e lo batte con un preciso piatto destro. Pareggio acquisito in parte meritatamente e Pasquale Marino che dovrà ringraziare il proprio bomber che con questa doppietta ha puntellato la panchina del tecnico marsalese che dopo 3 sconfitte consecutive cominciava a traballare.

  • Genoa – Parma, Grifoni senza l’ex Gilardino

    Genoa – Parma, Grifoni senza l’ex Gilardino

    Ci sarà aria di riscatto al Ferraris di Genova, quando nel primo anticipo della 25ma giornata scenderanno in campo i rossoblu di casa dell’ex allenatore ducale Marino e il Parma di Donadoni.

    Il tecnico siciliano dovrà fare i conti con una discreta lista d’indisponibili, oltre all’infortunato Gilardino, possibile il suo recupero per la prossima gara di campionato, mancheranno anche gli squalificati Sculli e Biondini. Per sopperire a queste assenze probabilmente ricorrerà ad un cambio di modulo, passando ad un solido 4-4-2, con il rientrante Mesto arretrato sulla linea difensiva insieme a Costant, in ballottaggio con Moretti per una maglia da titolare. Con Kaladze e Granqvist coppia centrale. In mediana Veloso e Kucka nella zona centrale con capitan Rossi e Belluschi sugli esterni a sostenere il duo d’attacco composto da Jankovic e il bomber Palacio. 

    Alberto Gilardino| © Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Parma la voglia di rifarsi dopo la sconfitta subita in trasferta a Roma, la prima della gestione Donadoni, è tanta. Il tecnico bergamasco sembra intenzionato a confermare lo stesso undici della scorsa settimana con l’eccezione del rientro di Floccari al fianco dell’insostituibile Giovinco. Con il giovane Ferrario schierato in difesa al posto dell’indisponibile Paletta, al fianco di Lucarelli e Zaccardo nella difesa a 3 dei ducali. A centrocampo spazio a Biabany e  Modesto sulle fasce, con Morrone, Mariga e l’unico dubbio da sciogliere tra Musacci e Galloppa in ballottaggio per una maglia da titolare, l’ex centrocampista del Siena probabilmente si accomoderà in panchina per evitare ricadute dato il suo fresco rientro dopo l’infortunio.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA PARMA

    GENOA (4-4-2): Frey; Mesto Granqvist Kaladze Constant; Rossi Veloso Kucka Belluschi; Jankovic Palacio.
    A disp.: Lupatelli, Carvalho, Moretti, Birsa, Jorquera, Alhassan, Zé Eduardo.

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo Lucarelli Ferrario; Biabany Morrone Mariga Musacci Modesto; Giovinco Floccari.
    A disp.: Pavarini, Santacroce, Gobbi, Jonathan, Galoppa, Valiani, Okaka.