Conclusa la fase a girone iniziano domani i play off Campionato Primavera che vedrà le terze, le quarte e le due migliori quinte sfidarsi per strappare il pass per la Fase Finale. 8 squadre in corsa per soli due posti disponibili e la sensazione che le sorprese possono esser dietro l’angolo. Se Fiorentina e Varese arrivano infatti all’appuntamento play off da deluse ci sono squadre come Napoli, Catania, Albinoleffe e Palermo che faranno di tutto per coronare una stagione positiva raggiungendo Juventus, Torino, Milan, Inter, Roma e Lazio nella suggestiva Final Eight.
Il Palermo, costruito in estate per contrastare lo strapotere di Roma e Lazio ha pagato, almeno inizialmente il prematuro addio in panchina di Davis Mangia riuscendo poi ad attestarsi in terza posizione giocando un buon calcio e mettendo in luce le tante individualità in organico.
Avversario dei rosanero sarà il Napoli di Sormani del piccolo Insigne, sfida due squadre che già si conoscono per esser sfidate durante il campionato. Se nella scorsa stagione la sorpresa fu senza dubbio il Varese, quest’anno il Chievo può senza dubbio prenderne il posto. I giovani clivensi hanno disputato un grande campionato duellando con Inter e Milan e arrivando a ridosso delle posizione che contano.
Il Varese dopo aver perso l’accesso diretto con il ko nello scontro diretto contro il Milan dovrà vedersela con l’Albinoleffe giunta a pari punti nel girone B e capace di metter in difficoltà tutti gli avversari per il suo modo di giocare. L’ultimo match in programma è tra due nobili del campionato Primavera che in questa stagione hanno decisamente deluso le attese: Fiorentina Genoa. I viola hanno incredibilmente perso l’accesso diretto facendosi beffare dal Torino, il Genoa invece ha acciuffato un posto utile nei play off campionato primavera sono al fotofinish.
Seguiremo tutti i match in diretta aggiornandovi su azioni salienti e cambi di risultato a partire dalle ore 11 con il match tra Chievo e Catania.
Il recupero della 33 giornata tra Milan Genoa termina con la vittoria dei rossoneri per 1-0, grazie al gol nel finale del neo entrato Boateng. Successo che mantiene vive le speranze della squadra di Allegri, nonostante il gol di Borriello in quel di Cesena consenta alla Juventus di avvicinarsi inesorabilmente allo scudetto. Il Grifone di De Canio esce da San Siro a testa alta, in 10 uomini ma con un pizzico di convinzione in più. La salvezza è possibile. Un punto di vantaggio sul Lecce a questo punto della stagione può voler dire tanto o niente. Quattro sfide da brivido attendono i calciatori rossoblu. Inferno e ritorno, dopo tre mesi di astinenza il Genoa non può più aspettare.
SCUDETTO? – Dove è finito il Milan di inizio stagione? E’ la domanda che si stanno chiedendo migliaia di tifosi rossoneri, quasi increduli difronte all’involuzione subita dalla loro squadra nell’ultimo periodo. Incontri che sulla carta non dovrebbero presentare alcuna difficoltà si rivelano invece montagne durissime da scalare. Giocatori molli, lenti, disuniti. Perché? Sfiducia nel tecnico, preparazione atletica errata, scarse motivazioni (e lo scudetto?). Allegri a muso duro, fuori Seedorf e Robinho, lasciati a riflettere lontano dal campo in seguito alle ultime “sfilate” di moda di cui i due calciatori avevano dato sfoggio nelle precedenti gare. Se la scelta sia stata tardiva o meno sarà poi il campo a dirlo. Con Binho fuori, tocca al Faraone. Il ragazzino però stenta a lasciare la propria impronta sul match, fatto di per sé comprensibile se si considera un Ibrahimovic sempre più “irritante” e una manovra di gioco da censura.
MAGLIA NEL CUORE – Vedendo le condizioni disastrate del Milan, il Genoa non può far altro che crederci. Ben presto infatti i giocatori di De Canio abbandonano le barricate “italiane”. I rossoneri quasi fisiologicamente iniziano a ballare dietro. Nesta fa il vigile urbano in area di rigore, stoppando con il braccio un tiro velenoso di Kucka. L’arbitro Gervasoni decide di far proseguire. Scelta piuttosto opinabile. La determinazione del Grifone nel cercare la salvezza supera di gran lunga quella dei padroni di casa, che forse a questo scudetto non ci credono più. Per oggi la maglia è salva.
NUOVA LINFA – Nella ripresa i rossoneri trovano la ricetta vincente. Fantasia e rabbia, Cassano più Boateng. Dopo il loro ingresso il Milan cambia marcia. Niente di trascendentale, quanto basta però per mettere alle corde il Genoa, tradito dall’espulsione di Jankovic nel finale. Fantantonio alza i giri del motore milanista, Boateng sgomma per il gol (86′) che vale tre punti. Lo scudetto resta al casello di Milan almeno fino a domenica. E di questi tempi è già tanto per Allegri.
Pagelle Milan Genoa 1-0 Nesta 6: uno dei pochi ad arrendersi e credere ancora nel titolo. A differenza della partita contro il Bologna non si improvvisa ala aggiunta, però dimostra di attraversare un periodo particolarmente florido dal punto di vista dell’originalità, reinventandosi un nuovo mestiere all’interno dell’area di rigore rossonera. VIGILE Nocerino 5: se prima non faceva una piega l’equazione “assist Ibra = Nocerino gol”, allo stesso modo ora l’ex centrocampista del Palermo tende a riflettere la prestazione dello svedese. LA MATEMATICA NON E’ UN’OPINIONE Boateng 7: quanto è mancato quest’anno al Milan il ghanese? La risposta la si può trovare nella partita di oggi. Escluso Ibrahimovic, Prince è l’unico calciatore della squadra rossonera a ricoprire un ruolo determinante in fase offensiva. Insieme a Thiago Silva costituiscono la spina dorsale del Milan di Allegri. VERTEBRA Ibrahimovic 4,5: condizione fisica al limite per lo svedese. Sembra di rivivere lo stesso film della scorsa stagione, sebbene allora c’era un Pato e un Robinho in più a garantire quei gol decisivi per lo scudetto del Milan. L’immagine di Ibra che ad inizio ripresa fatica a respirare è piuttosto esemplificativa. SOS
Granqvist 6,5: connazionale di Ibrahimovic, il centrale difensivo del Genoa fa un figurone insieme al suo compagno di squadra Kaladze (ex della partita). VETRINA Belluschi 7: è l’eroe dei Grifoni. De Canio lo reinventa regista di centrocampo e l’argentino disputa un match mozzafiato. Dopo aver dato fondo a tutte le energie abbandona il campo per i crampi. SORPRESA Sculli 6,5: possono pure togliergli la maglia, l’anima rossoblu però non gliela leva nessuno. Si sacrifica nel ruolo di terzino destro, è un po’ l’Eto’o o il Drogba della situazione. Se verrà seguito dai propri compagni il Grifone non dovrà più preoccuparsi. BOSS Palacio 6: l’argentino si rende protagonista di una buona prova, il gol però non arriva. La salvezza del Genoa dovrà passare per forza di cose dai suoi piedi. CHIAVE DI VOLTA
Tanti gol e spettacolo nel recupero della 33 giornata di Serie A. La sconfitta all’ora di pranzo della Lazio sul campo del sorprendente Novara ha dato forza ed entusiasmo a Napoli e Inter che hanno ottenuto due importanti vittorie in trasferta rispettivamente sul campo del Lecce e dell’Udinese. I partenopei grazie ad uno straordinario Hamsik e al solito Cavani hanno ridimensionato le speranze salvezza dell’undici di Serse Cosmi mentre i nerazzurri grazie ai gol di Sneijder e Alvarez hanno recuperato terreno ad una diretta concorrente per l’infiammata lotta al terzo posto valido per la Champions League. Si tira fuori la Roma di Luis Enrique che becca la seconda sconfitta consecutiva, questa volta all’Olimpico contro la Fiorentina dell’ex laziale Delio Rossi. Al vertice Juventus e Milan con l’identico risultato si sbarazzano di Cesena e Novara mantenendo inalterato il distacco a meno quattro dalla fine.
In zona salvezza la Fiorentina si chiama fuori mentre il Genoa conserva sempre un punto di vantaggio sul Lecce. Il Cesena invece è matematicamente in serie B. Di seguito i risultati 33 giornata serie A, la classifica e il prossimo turno.
Classifica Serie A
Juventus 74; Milan 71; Lazio 55; Napoli 54; Udinese e Inter 52; Roma 50; Catania 46; Parma 44, Atalanta Chievo e Siena 43; Bologna 42; Cagliari, Fiorentina e Palermo 41; Genoa 36, Lecce 35; Novara 28; Cesena 22
Prossimo turno
35 giornata serie A
Bologna – Genoa
Atalanta – Fiorentina
Inter – Cesena
Lecce – Parma
Novara – Juventus
Siena – Milan
Udinese – Lazio
Questo pomeriggio San Siro ospita l’incontro fra Milan Genoa. Per i rossoneri, con cinque partite ancora da giocare, rappresenta forse l’ultimo treno per lo scudetto, dopo i passi falsi contro Fiorentina e Bologna. Allegri, sempre più sulla graticola, a sorpresa non convoca Clarence Seedorf e il brasiliano Robinho. Dall’altra parte c’è una squadra disperata, ancora sotto choc per quanto accaduto domenica scorso al Ferraris. Toccherà al nuovo allenatore De Canio (ex Lecce) cercare di risollevare le sorti del club genoano, precipitato al quartultimo posto in classifica, con un solo punto di vantaggio rispetto al Lecce (impegnato oggi contro il Napoli).
TOCCA AL FARAONE – Con ogni probabilità la coppia d’attacco rossonera sarà composta da Ibrahimovic ed El Shaarawy, il quale prenderà il posto di un deludente Robinho. In difesa, sebbene annunciato alla vigilia, mancherà Thiago Silva. I due centrali di difesa saranno Nesta e Yepes. Indisponibili Bonera (squalificato per una giornata) e il francese Mexes. A centrocampo Allegri conferma il blocco tutto muscoli, con Van Bommel insieme a Nocerino e Muntari. Dietro le punte giocherà Emanuelson, mentre Boateng (recuperato) partirà dalla panchina, dove siederanno anche Cassano e Maxi Lopez.
FUORI GILARDINO – De Canio, al debutto sulla panchina del Genoa, sembra intenzionato a schierare il 4-4-2, lasciando fuori il grande ex della partita, Alberto Gilardino. In difesa Carvalho e Moretti agiranno da terzini, con Kaladze (anche lui ex) e Granqvist al centro. A centrocampo invece mancherà il capitano Rossi, che sconta una giornata di squalifica. Sulle fasce probabile l’impiego di Belluschi e Biondini, mentre Kucka e Veloso formeranno la diga di centrocampo. In attacco De Canio lancia dal primo minuto la coppia Palacio-Sculli.
PRECEDENTI – A San Siro il Genoa non conquista i tre punti da 54 anni (5-1 stagione ’57-58). All’andata la squadra di Allegri espugnò il Ferraris grazie alle reti di Ibrahimovic e Nocerino. Nella scorsa stagione il Milan superò in casa i grifoni per 1-0, merito di un’invenzione dello svedese. L’ultimo punto conquistato in casa del Diavolo da parte del Genoa risale alla stagione 2008-2009, quando i rossoblu pareggiarono per 1-1 contro gli uomini di Ancelotti (rete di Milito).
Milan Genoa probabili formazioni, recupero 33^ giornata Serie A Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Muntari, Emanuelson, Ibrahimovic, El Shaarawy.
Panchina: Amelia, Mesbah, Aquilani, Gattuso, Boateng, Cassano, Maxi Lopez. Allenatore: Massimiliano Allegri. Genoa (4-4-2): Frey, Carvalho, Kaladze, Granqvist, Moretti, Belluschi, Kucka, Veloso, Biondini, Palacio, Sculli.
Panchina: Lupatelli, Bovo, Birsa, Jankovic, Jorquera, Ze Eduardo, Gilardino. Allenatore: Luigi De Canio
Dopo il triste siparietto di domenica scorsa al Marassi, con protagonisti tifosi e calciatori genoani, sono ancora i rossoblù a finire in prima pagina per episodi extra-calcistici. Nell’ allenamento di ieri, programmato per la mattina, ma rinviato a causa del mal tempo al primo pomeriggio, ScullieJankovic si sono resi protagonisti di una rissa dopo un contrasto di gioco.
Il Genoa, in ritiro già da domenica pomeriggio a Milano, non naviga di certo in acque serene. Dopo lo stop interno contro il Siena, gli uomini di De Canio, chiamato dal presidente Preziosi a sostituire Malesani, si ritrovano inguaiati in piena bagarre salvezza. Potrebbe essere questo clima di tensione e preoccupazione ad avere acceso gli animi in allenamento tra Sculli e Jankovic. Fatto sta, che dopo alcune fasi di riscaldamento, contornate da un simpatico “torello”, a far scatenare la rissa pare sia stata un’ entrataccia del serbo nei confronti del numero 81 genoano. Sculli non ha apprezzato di buon gusto il gesto del compagno e gli si è subito scagliato contro colpendolo con un calcio. La colluttazione è proseguita poi con diverse manate in faccia da ambo le parti.
I compagni di squadra hanno prontamente diviso i due calciatori, che dopo un breve chiarimento hanno ripreso la discussione in maniera animata. A questo punto sono intervenuti Presidente e allenatore, invitando i due ad una stretta di mano di riappacificazione, ricordando che l’unico obiettivo per cui bisogna combattere è quello della salvezza!
Il presidente Preziosi ha commentato l’accaduto dicendo: “ Questo è un buon segno, vuol dire che siamo carichi”. Ma è chiaro che il clima in casa Genoa non sia tra i più sereni. E’ strano che lo scontro fisico-verbale sia accaduto tra due calciatori dello stesso ruolo. Che Jankovic non accetti l’esclusione perenne dopo il ritorno a Genova di Beppe Sculli? Potrebbe essere anche questa un’idea, forse la più maligna, forse la più polemica o forse semplicemente la pura realtà.
Erano attese per oggi pomeriggio le decisioni del giudice sportivo in merito alla 34esima giornata di Serie A, con particolare interesse il responso su Marassi e sulla prova tv da adottare nei confronti di Lamela.
Per quanto riguarda il primo caso, in seguito all’interruzione in Genoa – Siena di domenica pomeriggio indotta dai tifosi genoani per oltre 40 minuti, Tosel non ha optato per la squalifica del campo decidendo di chiudere i cancelli dell’impianto genovese al pubblico per due turni, in pratica fino alla fine della stagione perchè il Genoa in queste ultime cinque giornate che mancano al termine del campionato sarà impegnato tre volte fuori casa. Porte chiuse quindi con Cagliari e Palermo. Marassi era stato teatro di una vergognosa contestazione del tifo rossoblu nei confronti della squadra con diverse centinaia di persone che dalla Gradinata Nord si erano trasferiti nei Distinti sfondando le porte di separazione tra i due settori, cominciando un fitto lancio di oggetti e di alcuni petardi in campo a scopo intimidatorio e pretendendo dai giocatori del Genoa l’umiliante e “punitiva” consegna di maglie e pantaloncini dopo la quarta rete siglata dal Siena al 53′.
Richiesta alla quale i giocatori hanno dovuto sottomettersi a malincuore, una scena che sui campi di calcio non si era mai vista prima d’ora. La situazione poi è stata sbloccata grazie alla mediazione di Sculli che ha convinto i pseudo-tifosi a far riprendere il gioco senza ulteriori tensioni. Opinioni contrastanti in merito al comportamento del giocatore, alcuni hanno sottolineato la provvidenzialità del suo intervento altri invece ne hanno condannato l’atteggiamento per essere andato a trattare con persone etichettate come delinquenti (Abete, ndr).
Grazie all’ausilio della prova tv il giudice sportivo ha inflitto tre giornate di squalifica a Erik Lamela, reo di aver sputato un avversario, StephanLichtsteiner, durante il posticipo di ieri sera Juve – Roma. Il gesto deplorevole del fantasista argentino non è stato sanzionato perchè non visto dal direttore di gara Bergonzi (condizione necessaria per applicare la prova televisiva). Nelle immagini viene appurato che il terzino elvetico della Juventus indica 4 con le dita (il risultato della partita) a mò di sfottò (emulando Totti in un Roma – Juve dell’8 febbraio 2004) in un battibecco con il giocatore giallorosso, Lamela gli si avvicina e sputa in direzione del giocatore bianconero cogliendolo sulla spalla. Il ventenne attaccante salterà quindi i prossimi impegni contro Fiorentina, Napoli e Chievo decisivi per la corsa al terzo posto che vale l’accesso ai preliminari di Champions o per garantire almeno l’ingresso in Europa League la prossima stagione. Non è escluso che anche la Roma punisca il giocatore con una multa salata, come affermato dal ds Walter Sabatini ai microfoni nel post partita di ieri sera.
Infine completando il quadro degli squalificati, il giudice sportivo ha fermato per un turno Bonera del Milan, Bojan e Stekelenburg della Roma, Pasqual della Fiorentina, Mesto e Rossi del Genoa, Quagliarella della Juventus e Von Bergen del Cesena. La Fiorentina è stata costretta a pagare un’ammenda di 20 mila euro per i cori razzisti dei propri sostenitori indirizzati verso due giocatori dell’Inter e per aver sfiorato l’arbitro con una moneta lanciata in campo.
Il pomeriggio di follia del Marassi di Genova ha portato con sè i primi “verdetti”, anche se – ancora una volta – a pagare il conto per tutti resta sempre l’allenatore: Alberto Malesani, infatti, non è più il tecnico del Genoa, e sarà sostituito con effetto immediato da Gigi De Canio, che guiderà i rossoblu fin dalla prossima delicatissima gara contro il Milan. Una scelta d’impulso, probabilmente, anche perchè la lucidità può far difetto in un clima di tale tensione ed agitazione come quello che ha contraddistinto la gara di ieri contro il Siena, ma che ancora una volta lascia sul banco degli imputati esclusivamente il tecnico, con l’aggravante che il tecnico veronese era già stato esonerato nel mese di Dicembre, per far posto a Pasquale Marino, e che era stato poi richiamato in concomitanza con l’esonero di Marino, dal 2 Aprile. La sua nuova permanenza, dunque, è durata meno di un mese ma è bastato a farlo divenire il primo espiatore della difficile situazione in cui versa la squadra.
Di certo, la sconfitta subita nello spareggio salvezza contro i toscani è stata una resa preoccupante, considerando il passivo di quattro gol subiti ed il fatto che la squadra non ha mostrato la voglia di lottare sul campo ma, all’indomani della pesantissima contestazione degli ultras, che – con lancio di fumogeni e petardi, dopo essersi arrampicati sulla barriera di plexiglass che separa gli spalti dal terreno di gioco e dopo essersi posizionati anche sul tunnel che separa gli spogliatoi dal terreno di gioco – esigevano che la squadra consegnasse loro le maglie da gioco, la decisione di sollevare il tecnico appare come un punto a loro favore. Probabilmente, anche senza la contestazione, la dirigenza avrebbe preso la medesima decisione dopo una sconfitta di tale misura, ma farlo dopo la violenta ed aberrante “messa in scena” di ieri pomeriggio, appare come una decisione poco saggia.
Il compito del nuovo tecnico, Gigi De Canio, sarà quello di risollevare il morale all’ambiente, scosso dalla sconfitta e, soprattutto, dalla contestazione, considerando che molti giocatori sono stati bersaglio della follia ultras, che non hanno mostrato alcuna forma di rispetto neppure verso la bandiera del Grifone, il capitano Marco Rossi, costretto a rimanere in canotta, nè verso altri pilastri dello spogliatoio come il portierone Sebastian Frey, o l’argentino Palacio. In tale clima, la squadra è partita già per Milano, anche per allontanarsi dalle tensioni di Genova, e rimarrà in ritiro fino alla partita contro i rossoneri in programma a San Siro mercoledì pomeriggio alle ore 18. Difficoltà del confronto a parte, per il Grifone sarà essenziale ricominciare a far punti, considerando come la situazione in classifica sia diventata improvvisamente molto preoccupante: il Lecce di Serse Cosmi, infatti, dopo il pareggio in extremis contro la Lazio, dista, ora, solo un punto dal quart’ultimo posto, occupato proprio dai rossoblu. Il fatto sportivo, però, nonostante l’importanza della notizia, non può che restare in secondo piano dopo i vergognosi episodi di ieri, di cui ha parlato anche il Presidente Preziosi, sceso anche sul terreno di gioco per provare a parlare con gli ultras: ferma la sua condanna per l’accaduto, anche in virtù del pessimo esempio che è scaturito da scene tanto becere, in cui le famiglie ed i bambini presenti allo stadio sono stati costretti a fuggire via impauriti, lasciando la scena al gruppetto di facinorosi.
Domenica triste per il Genoa che oltre alla sonora e preoccupante sconfitta a Marassi contro un sempre più sorprendente Siena deve far i conti con la rabbia di un centinaio di “tifosi” che hanno pensato bene di sfogare la propria rabbia e delusione facendo ingresso in campo e costringendo quasi i giocatori a consegnare le maglie. Il calcio italiano vive ancora una volta una pagina brutta dimostrando di dover crescere ancora in tema di sportività e lealtà sportiva e nel giorno del ricordo di Piermario Morosini dà all’estero un immagine di se decisamente brutta. Il Genoa è stato per 40′ ostaggio dei suoi ultras con le forze dell’ordine costrette alla difensiva per salvaguardare gli altri tifosi sugli spalti e i giocatori costretti del Siena insieme all’arbitro Tagliavento costretti all’attesa negli spogliatoi.
L’estenuante trattativa condotta da capitan Rossi non ha prodotto risultati positivi tanto che molti giocatori avevano deciso di sfilare la maglia per “accontentare” gli ultrà e rassegnati volevano abbandonare il campo. Si è giunti ad una soluzione quando Sculli si è rifiutato di consegnare la sua casacca convincendo della sua ferrea voglia di continuare a giocare per salvare il Grifone. La partita così è ripresa dopo ben 50′ di attesa e per pura cronaca è terminata per 4-1 in favore del Siena di Sannino.
Nel post partita si è ovviamente acceso il dibattito con il presidente Preziosi critico nei confronti delle forze dell’ordine per il modo di gestire una partita “calda” “Come mai c’erano solo dieci poliziotti di fronte a questa massa di 70-100 facinorosi se si sapeva bene e da giorni che la partita di oggi era ‘a rischio’?”. Scosso dall’accaduto il patron del Genoa ha voluto prender tempo prima di annunciare cosa intenderà fare per il futuro “Voglio riflettere a lungo e con calma: stasera o domani comunichero’ le mie decisioni – annuncia -. Non si puo’ essere ostaggi di questi personaggi. A loro dobbiamo dare una risposta, tutti insieme, con l’aiuto delle autorita’; ma devo delle risposte anche e soprattutto ai tanti e numerosi tifosi buoni del Genoa”. Preziosi chiede l’intervento di tutto l’ambiente. “Per me possiamo addirittura giocare le prossime gare in campo neutro, evitando la violenza e la contestazione di queste poche persone che rovinano il calcio, il Genoa e che danneggiano anche tutti gli altri buoni tifosi. Io ho l’obbligo di crederci e di non arrendermi ancora. Sono certo che possiamo salvarci. Dobbiamo pero’ saper accettare i risultati che verranno: siano essi positivi o anche negativi. Al termine del campionato, poi, tireremo le somme”.
Video Genoa Siena Sculli sfida gli ultras
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Per quanto riguarda l’incontro l’1-4 finale di Genoa Siena peggiora ulteriormente la situazione del Grifone mantenendo ancora aperta la volata salvezza e in molti adesso iniziano a temere in una clamorosa retrocessione emulando, ovviamente in negativo, i cugini della Sampdoria nella scorsa stagione.
Curiosità. Mentre i tifosi del Genoa facevano vergognare l’Italia in Premier League quelli del Wolwerhampton applaudivano i propri giocatori nonostante il ko contro il City sia costato la retrocessione.
A San Siro Milan Genoa si affrontano nell’anticipo della 33^ giornata. I rossoneri hanno l’occasione di riportarsi momentaneamente al primo posto in classifica qualora riuscissero a battere la squadra di Malesani, che nelle ultime settimana è precipitata fino in 17^ posizione, a soli due punti dal baratro della Serie B.
Allegri ritrova Van Bommel, tornato a disposizione dopo l’infortunio alla schiena che l’ha tenuto lontano dal campo di gioco oltre un mese. Ancora una volta confermata la coppia d’attacco titolare Ibrahimovic-Robinho. Soltanto panchina per Maxi Lopez e Cassano. Dall’altra parte i rossoblu dovrebbero schierarsi con il 4-4-2. Ballottaggio Ze Eduardo-Gilardino in attacco.
Undici titolare del Milan. Come sempre in porta giocherà Abbiati, in difesa rientra dopo la squalifica Bonera, che ricoprirà il ruolo di terzino destro. Sulla corsia opposta si rivede Antonini, assente dalla sfida del Camp Nou contro il Barcellona. Al centro confermata la coppia Nesta-Yepes, titolare nell’incontro del Bentegodi disputato martedì scorso, con Mexes che si siederà in panchina. A centrocampo Allegri schiera dal primo minuto Van Bommel, che sarà supportato da Muntari e Nocerino. Sulla trequarti Seedorf dovrebbe vincere il ballottaggio con il connazionale Emanuelson, mentre in attacco Ibrahimovic sarà affiancato dal brasiliano Robinho, preferito a Maxi Lopez ed El Shaarawy.
Genoa, cercasi impresa. Ripetere le gesta della Fiorentina, capace sette giorni fa di centrare la storica impresa sul campo dei rossoneri. Nel 4-4-2 iniziale, Malesani schiera Frey in porta, con Mesto e Bovo terzini e la coppia Carvalho-Granqvist al centro. In mezzo al campo il regista portoghese Veloso sarà coadiuvato da Kucka, mentre sulle fasce agiranno il capitano Rossi (a destra) con Sculli che si ritroverà davanti Bonera. In attacco a sorpresa potrebbe partire titolare il brasiliano Ze Eduardo, spedendo così in panchina il grande ex della partita Gilardino. Palacio completa l’undici rossoblu.
Precedenti. All’andata il Milan riuscì a superare senza troppe difficoltà il Genoa per 2-0, con le reti di Ibrahimovic e Nocerino, mentre l’anno scorso a San Siro fu ancora una rete dello svedese a consegnare i tre punti al Diavolo. Il Genoa non vince sul campo dei rossoneri dal ’58. Nei 44 match casalinghi il Milan ha battuto il Grifone in 28 occasioni, perdendo solamente quattro volte.
Curiosità. Questa sera il miglior attacco della Serie A (Milan, 62 gol), sfida la peggior difesa del campionato (Genoa, 58 reti subite). Ibrahimovic negli ultimi 4 incontri con la squadra ligure ha segnato tre reti. Fuori casa il Genoa ha ottenuto 9 punti sui 48 disponibili, vincendo soltanto in due occasioni. Il club di Preziosi non vince in campionato da 11 partite, la peggior striscia negativa fatta registrare dopo il record di 13 gare senza vittorie della stagione ’92.
Probabili formazioni Milan Genoa, anticipo 33^ giornata Serie A Milan (4-3-1-2): Abbiati, Bonera, Nesta, Yepes, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Muntari, Seedorf, Ibrahimovic, Robinho.
Panchina: Amelia, Mexes, De Sciglio, Aquilani, Emanuelson, Maxi Lopez, Cassano. Allenatore: Allegri Genoa (4-4-2): Frey, Mesto, Carvalho, Granqvist, Bovo, Marco Rossi, Veloso, Kucka, Sculli, Palacio, Ze Eduardo.
Panchina: Lupatelli, Kaladze, Biondini, Birsa, Jorquera, Jankovic, Gilardino.
Nell’anticipo di domani tra Milan Genoa, valido per la 33^ giornata di Serie A, i rossoneri si giocheranno una buona fetta di scudetto. Allegri lo sa bene e nella conferenza stampa della vigilia ha voluto mantenere alta la concentrazione della sua squadra affinché non si ripeta la brutta prestazione offerta sette giorni fa contro la Fiorentina.
Il match di domani sarà solo il primo della lunga volata scudetto che vedrà Milan e Juventus sfidarsi in queste ultime sei gare della stagione. Allegri infine ha difeso a spada tratta l’annata rossonera, da più parti giudicata fallimentare nel caso non arrivasse la conquista del campionato.
Attenzione al Genoa. Sulla carta può sembrare un incontro a senso unico, considerando anche che i rossoblu non vincono da oltre due mesi, quando a Marassi riuscirono a superare la Lazio per 3-2 nella terza giornata di ritorno. Allegri teme sopratutto la determinazione degli uomini di Malesani nel rimanere aggrappati alla Serie A, senza cadere in quello che sarebbe un clamoroso contrappasso calcistico (non meno di un anno fa i tifosi del Genoa festeggiavano la retrocessione degli odiati rivali della Samp). In casa Milan la parola d’ordine è vincere, possibilmente dando dei segnali più confortanti sul piano del gioco, rispetto a quanto mostrato a Verona nel turno infrasettimanale.
Operazione scudetto. Allegri si è detto estremamente convinto del fatto che alla fine sarà proprio il Milan a laurearsi campione d’Italia. Vincerle tutte e sei e vedere cosa è in grado di fare la Juventus, questo l’obiettivo del tecnico rossonero. Il calendario offrirà al Diavolo cinque partite casalinghe sulle sei che rimangono da qui al termine del campionato, con la sola trasferta di Siena ad allontanare Ibrahimovic e compagni da Milanello. Qualora non dovesse arrivare lo scudetto, Allegri ha affermato che farà i complimenti alla Juventus e ad Antonio Conte per l’ottima stagione disputata quest’anno. Un’ipotesi che però l’allenatore toscano non vuole neanche prendere in considerazione.
Nessun rimpianto, tranne… Le critiche non sfiorano Allegri. Nonostante il Milan corra il pericolo di non vincere alcuna competizione quest’anno, il mister rossonero ha voluto sottolineare come la propria squadra sia stata eliminata ai quarti di Champions League dal Barcellona, attualmente la migliore squadra a livello mondiale, e in semifinale di Coppa Italia dalla Juventus con un gol subito ai tempi supplementari, mentre è in piena corsa per vincere il campionato essendo a una sola lunghezza dai bianconeri di Conte. L’unico rimpianto che Allegri rivela di avere è il gol fantasma di Muntari nel big match disputatosi quasi due mesi fa, una rete che secondo i milanisti avrebbe potuto indirizzare sul binario di Milano il titolo di quest’anno.
Torna Van Bommel, El Shaarawy titolare? In vista del match di domani contro il Genoa, Allegri potrà contare su diversi giocatori recuperati, fra tutti il centrocampista olandese Van Bommel, assente da oltre un mese. Insieme all’orange sono tornati in gruppo anche il capitano Massimo Ambrosini e la coppia di terzini Antonini-Mesbah. Resta invece indisponibile Boateng, il quale accusa un’infiammazione al pube (per lui si parla di pubalgia). In attacco infine El Shaarawy dovrebbe partire titolare al fianco di Ibrahimovic, scalzando così il brasiliano Robinho, apparso in deciso calo nelle ultime partite.