Tag: Genoa

  • Juventus e Inter guerra sul mercato. Intrigo Verratti

    Juventus e Inter guerra sul mercato. Intrigo Verratti

    Si riaccende la rivalità tra Juventus ed Inter per quanto riguarda il calciomercato. I due club, acerrimi nemici sul campo, ancor più dopo i fatti di Calciopoli che decretarono l’assegnazione ai nerazzurri dello scudetto revocato ai bianconeri, sono pronti a darsi battaglia anche sul fronte del calciomercato.

    Il tutto è partito da Mattia Destro, giocatore in comproprietà tra il Siena e Genoa e cercato con insistenza da entrambi i club, ma che è stato ad un passo dai bianconeri; la “guerra” poi è proseguita con l’interessamento di entrambi i club per Giovinco, Ranocchia e Kolarov. Nella giornata di ieri però la Juventus è riuscita a mettere a segno il primo affondo ai danni dei rivali milanesi, chiudendo in un colpo solo per Isla e Asamoah, due giocatori a lungo inseguiti dall’Inter con il Cileno che sembrava aver già scelto la destinazione milanese.

    Marco Verratti © Claudio Villa/Getty Images

    Tuttavia la giornata nera per i nerazzurri non sembra si sia conclusa con la notizia dell’aquisto bianconero dei due gioielli dell‘Udinese, infatti secondo alcune voci di mercato Marotta avrebbe fatto saltare l’accordo che i dirigenti nerazzurri avevano raggiunto con il Genoa per prendere la metà di Verratti dal Pescara. Sembra infatti che il dg bianconero, forte di un pre-accordo con il procuratore del baby fenomeno, Donato Di Campli, abbia bloccato l’operazione. L’Inter aveva offerto al Genoa di prendere tutto il cartellino del giovane centrocampista lasciandolo ancora in forza al Pescara per un altro anno: i termini dell’accordo prevedevano 10 milioni, il prestito di Perin e le metà di Ragusa e Alhassan. Nel pomeriggio però ci sarebbe stato il dietrofront di Preziosi a bloccare l’operazione per due principali motivi, per la poca convenienza dell’affare (Verratti infatti non avrebbe mai vestito la maglia del Genoa dal momento che sarebbe rimasto un altro anno a Pescara e poi si sarebbe trasferito a Milano) e per la Juventus che avrebbe potuto far saltare l’acquisto, su cui si lavora da mesi, della metà di Boakye il cui cartellino appartiene al club ligure.

    L’offerta di Marotta al Pescara è di 3,5 milioni più la metà di Giandonato. L’accordo non è stato ancora raggiunto e sembra che l’Inter non abbia intenzione di arrendersi decidendo anzi di puntare all’acquisto del giovane 20enne senza appoggio del Genoa. La Juventus dal canto suo forte del gradimento del giocatore e del pre-accordo con il procuratore del centrocampista avrà sicuramente pronta una contromossa per cercare un altro successo sul mercato e un altro sgarbo ai nerazzurri. I bianconeri sono ritornati protagonisti su tutti i fronti, in attesa del grande colpo di mercato che regalerà il top player che indosserà la maglia numero 10 di Alex Del Piero.

  • Il Genoa riparte da Lo Monaco. De Canio confermato

    Il Genoa riparte da Lo Monaco. De Canio confermato

    Inizia un nuovo corso per il Genoa di Enrico Preziosi. Il presidente genoano ha deciso di affidare il suo Genoa al vulcanico Pietro Lo Monaco, che ricoprirà la carica di amministratore delegato con funzioni anche di direttore generale. L’ex dirigente del Catania è pronto per l’inizio di una nuova avventura in una piazza desiderosa di tornare in Europa. Lo stesso Preziosi ha spiegato gli ampi poteri di cui godrà il nuovo ad rossoblu: “Lo Monaco avrà carta bianca. Mi lascerà qualche condivisione sul calciomercato, ma nulla di più. Altrimenti non avrei fatto un passo indietro. Il resto se lo guadagnerà lui sul campo, mentre io farò il patron. Ho sempre rispettato le deleghe che d’ora in poi saranno ancora più strette”.

    Pietro Lo Monaco © Maurizio Lagana/Getty Images

    A parlare poi ci ha pensato il nuovo ad genoano che in maniera molto decisa ha delineato le linee guida del suo progetto: “A me piace pensare che attorno a una società gravitino cinque componenti importanti: squadra, staff tecnico, tifoseria, mass media e azienda. Tutto deve essere programmato affinché il Genoa possa compiere un percorso di affidabilità globale. Bisogna porsi sempre dei traguardi. Un lavoro senza traguardi è un lavoro monco. Bisogna avere la voglia di sognare e puntare al meglio”. L’ex dg del Catania poi rivela il suo sogno: “Speriamo di poter festeggiare il decimo scudetto e la stella durante la mia permanenza. Non è una boutade”. Questa dichiarazione fa intuire l’ambiziosità di Lo Manaco che si spinge oltre l’inverosimile.

    Il Genoa ripartirà anche da Luigi De Canio, confermato come allenatore del grifone anche per la stagione 2012/2013. Proprio il nuovo ad genoano ha voluto ufficializzare nella sua presentazione la conferma dell’allenatore: “De Canio è una persona seria, affidabile che ha raccolto meno delle sue qualità. Sa di essere in una piazza importante ed è motivatissimo“. L’allenatore di Matera che ha guidato il Genoa nel finale di stagione conducendolo alla salvezza nell’ultima giornata verrà presentato martedì insieme al suo staff.

    Dopo aver delineato il quadro societario il Genoa è pronto a scatenarsi sul mercato. Infatti ci sono tanti giocatori giovani attualmente in comproprietà sui quali il Genoa vuole puntare sin dal prossimo anno. Spiccano su tutti i nomi di Ciro Immobile, capocannoniere del campionato di serie B 2011/2012 con 28 reti e Mattia Destro, autore di una stagione brillante al Siena. Il Genoa ha acquistato a gennaio la metà di Immobile dalla Juventus e l’attaccante campano sarà agli ordini di mister De Canio nella prossima stagione e proverà a ben figurare anche nel palcoscenico della serie A. Mattia Destro invece per adesso è tutto del Genoa visto che il Siena ha il diritto di riscatto della metà del cartellino ma ancora non lo ha esercitato. Quindi il futuro dell’ariete di Ascoli Piceno è ancora da delineare con Inter, Juventus e Roma che lo seguono da parecchio tempo. Parola di Enrico Preziosi: “Destro è in prestito al Siena ma è interamente del Genoa. Il Siena può riscattarne la metà ma ora non l’ha ancora fatto. Destro ha strizzato l’occhio a Zeman e alla Roma? I giocatori strizzano l’occhio un po’ a tutti. C’è da aspettare un pochino”. 

  • Sculli presunto ricatto a Toni, capo ultrà Genoa inguaia Preziosi

    Sculli presunto ricatto a Toni, capo ultrà Genoa inguaia Preziosi

    Si fa sempre più intricata la posizione di Giuseppe Sculli, calciatore del Genoa, nell‘inchiesta relativa al calcioscommesse. Dagli atti della Procura sono emerse alcune intercettazioni dove Sculli insieme al suo amico pregiudicato Safet Altic erano intenzionati a mettere in atto un tentativo di estorsione nei confronti dell’ex attaccante del Genoa Luca Toni. Infatti dal testo delle intercettazioni emerge che Sculli è in possesso di alcune foto che ritraggono Toni in atteggiamenti intimi con delle ragazze e queste foto sarebbero servite per forzare l’ex attaccante della nazionale nel caso egli si fosse dimostrato restio ad acconsentire alle richieste di Sculli e Altic.

    Ecco il testo dell’intercettazione tra Giuseppe Sculli e Safet Altic avvenuta il 3 maggio 2011:

    Altic: E che dice Peperone (Luca Toni, secondo gli investigatori) ieri?
    Sculli: Peperone è qua ancora… Ti giuro qua stasera lo vedo è rimasto qui, il coglione è qui. Mamma che coglione. Ha detto Carabinierovic ho detto se ti piglia Carabinierovic… Si incazza ehh? Ho detto guarda che le foto le ha ancora lui Sergio. No? Ti prego…
    Altic: No non gli dire che non le abbiamo…
    Sculli: No ma io ce le ho davvero le foto
    Altic: Giuri?
    Sculli: Te le giuro che le ho fratello
    Altic (ride): Merda… Tienile comunque… Se non siamo più amici con questo peperone.
    Sculli (ride)
    Altic: Gli recapitiamo alla signora Marta… come si chiama
    Sculli: Marta Cecchetto… Allora gli dico Se che domani pomeriggio passi tu da lei. Gli dico di aspettare dai…

    Luca Toni © Vittorio Zunino/Getty Images

    Intanto ieri è arrivata la reazione a questa indiscrezione per bocca del legale di Luca Toni Gian Pietro Bianchi. L’avvocato dell’ex attaccante del Genoa ha commentato così il presunto tentativo di estorsione nei confronti del suo assistito che emerge dalla telefonata tra Giuseppe Sculli e Safet Altic: “Luca non ne sapeva nulla e non ha mai assunto alcun comportamento che possa comportare un tentativo estorsivo. E’ rammaricato che queste notizie giungano in un momento in cui è entusiasta di diventare papà”.

    A peggiorare la posizione di Giuseppe Sculli ci sono anche delle telefonate intercettate tra lui e Massimo Leopizzi, ultras genoano. Infatti dalle intercettazioni è emerso che l’attaccante ex Lazio era a conoscenza che ci sarebbero stati disordini in Genoa-Siena 1-4 del 22 aprile 2012. Ecco il messaggio inviato dal capo ultrà a Sculli: “Ok fratellino (Sculli, ndr), tregua armata fino a Genoa-Siena… Poi LIBERI TUTTI… Con voi liberi di scappare… Se ci riuscite”. Il 22 aprile ci fu per tutti i giocatori genoani la contestazione dei tifosi rossoblu tranne per Sculli. Il giorno seguente ai disordini lo stesso Sculli parlò con Leopizzi ed altri capi ultrà, ringraziandoli per averlo risparmiato dalla contestazione.

    Dalle numerose intercettazioni si è intuito il fatto che Sculli fosse in rapporti stretti con Massimo Leopizzi, tanto che lo stesso Leopizzi si sfoga al telefono con il calciatore sulla questione Preziosi dicendo: “E’ un infame, questo porco, questo maiale, questo schifoso, ha già detto che quelli che hanno contestato devono andare in galera, questo qui è un maiale schifoso. Questo qua nel 2006 si è salvato dal carcere grazie a questo signore con cui sei al telefono. Rischiava nove anni di condanna sulla schiena e ha fatto un’ora e mezza”. Leopizzi fa riferimento a quello che avvenne nel campionato di serie B 2004/2005, quando venne sentito come testimone nelle indagini sulla combine della partita Genoa-Venezia, nella quale venne indagato a livello penale il presidente Enrico Preziosi. A seguito del processo sportivo il Genoa, che aveva vinto il campionato di serie B, fu retrocesso in C1 mentre Preziosi fu condannato a 4 mesi in sede penale.

  • Dramma per Luca Toni,  nasce morto il figlio che aspettava da Marta

    Dramma per Luca Toni, nasce morto il figlio che aspettava da Marta

    Dramma in casa Toni, nel tardo pomeriggio Luca ha annunciato con una nota dolorosa la perdita del primogenito che aspettava dalla sua storica fidanzata Marta Cecchetto. L’attaccante in forza al Dubai:

    Quello che doveva essere il giorno più bello della nostra vita si è trasformato nel peggiore. Il nostro bambino ci ha lasciati prima di vedere la luce. Chiediamo a tutti comprensione e silenzio nel grande dolore che deve essere solo mio e di Marta“.

    La modella avrebbe dovuto partorire a Modena ma a causa dell’evacuazione dovute alle scosse sismiche che ha colpito la città emiliana, aveva deciso di far nascere il piccolo all’ospedale di Torino. Il parto, concordato per oggi, ha però avuto un terribile epilogo: il piccolo infatti è nato privo di battito cardiaco. Erano le 18,15 quando l’equipe medica ne ha constatato il decesso. A parte il comprensibile e immenso dolore Marta sta bene e tra qualche giorno potrà tornare a casa.

    Luca Toni e Marta Cecchetto | © OLIVER LANG/AFP/Getty Images

    “Una tragica fatalità – dicono persona vicine al giocatore – che ha trasformato il lieto evento in un grande dolore, perchè alla nascita il bimbo è morto. Scioccati per l’accaduto e stretti nel loro dolore Marta e Luca chiedono il rispetto e la comprensione che è dovuta e lecita ad ogni genitore che perde il proprio figlio“.

    Davvero un pessimo periodo questo per l’ex attaccante della Juventus che nelle scorse ore è stato anche tirato in mezzo alla vicenda del calcioscommesse per delle intercettazioni ma in questo caso Toni sarebbe la parte lesa dell’organizzazione. Da alcune intercettazioni infatti sembra che Luca Toni fosse ricattato dal suo ex compagno di squadra Sculli ai tempi della sua militanza al Genoa. La causa sarebbero alcune foto compromettenti di Toni in compagnia di altre ragazze e che Sculli minacciava di inviare alla fidanzata vicentina del calciatore, Marta Cecchetto.

  • Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Nonostante tutta l’attenzione, in questi giorni, sia rivolta al ciclone scommessopoli e alla Nazionale azzurra che si sta preparando per gli Europei di Polonia ed Ucraina, le società continuano a lavorare sia per quanto riguarda il calciomercato, al fine di rafforzare gli organici da mettere a disposizione degli allenatori sin dall’inizio della preparazione estiva. Ed a proposito di allenatori, cercheremo adesso di far un borsino allenatori serie A provando ad intuire i movimenti sulle ancora tante panchine vuote o le cui società non hanno sciolto le riserve. Ma partiamo dalle certezze. E qui vi rientrano le prime tre classificate dell’ultima stagione.

    La Juventus, nonostante l’avviso di garanzia della Procura di Cremona, ha difeso ma spada tratta e confermato Antonio Conte, l’uomo che ha riportato i bianconeri sul tetto d’Italia dopo diversi anni. Resterà sulla panchina del Milan Massimiliano Allegri, nei cui confronti sembrava mancare la fiducia della società rossonera che invece ha deciso di dare un’altra chance all’allenatore toscano nonostante la non brillante annata appena trascorsa. Sembra aver smaltito la stanchezza che si era palesata dopo l’ultimo turno di campionato Francesco Guidolin, il quale guiderà l’Udinese sin dai preliminari di Champions League.

    In zona Europa League al momento l’unica panchina certa è quella dell’Inter, affidata ad Andrea Stramaccioni che ha avuto il compito di guidare i neroazzurri nel’ultima parte dell’annata appena trascorsa. Discorso diverso invece per Napoli e Lazio. De Laurentiis come al solito non ha sciolto le riserve con Mazzarri, il quale pretende alcune garanzie tecniche ben precise. Al momento c’è circa il 70% delle possibilità che resti, mentre il restante 30% è da dividere tra Reja (20%) e Montella (10%), tecnici gli ultimi due molto graditi dal patron dei campani. La Lazio sembra aver sciolto ogni dubbio: sarà il serbo Vladimir Petkovic il nuovo tecnico.

    Zdenek Zeman © Giusepep Bellini/Getty Images

    Tecnico straniero anche per la Roma, ormai vicinissima a Zdenek Zeman. Il boemo (90%) sembra aver battuto la concorrenza sia di Vincenzo Montella (5%) che di Andrè Villas Boas (5%). E a proposito di Montella (60%), sembra essere lui il prescelto di Pradè per guidare la Fiorentina, ma ancora il discorso è tutt’altro che concluso. La società infatti sta valutando anche altre soluzioni, come quella che porta a Claudio Ranieri (30%) e Fulvio Pea (10%), mentre per Zeman ormai c’è poco da fare. Se l’aeroplanino risolverà il rapporto con il Catania, allora l’affare potrebbe concludersi in fretta. Ed a proposito degli etnei, il patron Pulvirenti sembra orientato su Marino (70%), il quale dovrebbe battere la concorrenza di Maran (20%) e Ficcadenti (10%). Quest’ultimo infatti sembra orientato alla riconferma in quel di Cagliari.

    Tanto per cambiare nuovo allenatore a Palermo: si tratta di Giuseppe Sannino, reduce da un’ottima stagione in quel di Siena. I toscani, per la sua successione, stanno seriamente pensando all’attuale tecnico del Sassuolo Pea (60%), ma molto dipenderà anche dall’eventuale promozione degli emiliani in Serie A e dal futuro dei bianconeri implicati nella vicenda scommessopoli. L’alternativa sembra essere rappresentata da Davide Dionigi (30%) del Taranto, mentre sembra da escludere l’ipotesi Devis Mangia (10%). Non cambieranno nulla Atalanta, Bologna, Chievo e Parma, le quali proseguiranno rispettivamente con Colantuono, Pioli, Di Carlo e Donadoni, autori di ottime stagioni.

    Preziosi ha deciso di dare fiducia a Gigi De Canio, il quale ha guidato il Genoa alla salvezza nelle ultime giornate del campionato appena trascorso. Capitolo neo promosse: Giampiero Ventura non si muoverà da Torino, mentre il Pescara cambierà, con Zeman destinato alla Roma. In pole sembra esserci Delio Rossi (40%), ma la concorrenza è davvero tanta. Da non escludere però un ritorno di Eusebio Di Francesco (30%) o la scommessa Giacomo Modica (30%), pupillo di Zeman.

  • Calcioscommesse: tremano Lazio, Genoa e Siena

    Calcioscommesse: tremano Lazio, Genoa e Siena

    Il sistema del calcio italiano è sotto shock dopo la giornata di ieri. Arresti di calciatori eccellenti, cellule ungheresi, perquisizioni, vacanze bruscamente interrotte, polizia dentro il centro tecnico federale di Coverciano. Insomma, se ne sono viste di tutti i colori. A questo punto bisogna anche capire che cosa rischiano i calciatori arrestati e le squadre coinvolte nello scandalo calcioscommesse. Non è assolutamente fantascienza pensare a una classifica di Serie A letteralmente stravolta nei prossimi giorni. Il processo inizierà il 31 maggio, salvo ulteriori colpi di scena, per poi concludersi agli inizi di luglio, in tempo per presentare all’Uefa la lista ufficiale delle squadre che parteciperanno al prossimo campionato di Serie A. Dopo sei anni la lezione in Italia non è stata ancora imparata.

    LAZIO – Il club biancoceleste è quello che potrebbe subire il danno maggiore. L’arresto di Mauri per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva conduce la società di Claudio Lotito fuori dall’Europa. Se dovesse essere accertata la posizione di colpevolezza del centrocampista, la Lazio non parteciperà alla prossima Europa League e contemporaneamente inizierà la stagione 2012-2013 con una forte penalizzazione in campionato. Si parla di un handicap di 7 punti, grosso modo sulla falsa riga dell’Atalanta di quest’anno (Cristiano Doni docet).

    omar-milanetto | © Roberto Serra/Getty Images

    GENOA – Il Grifone è forse la squadra più coinvolta, se prendiamo in esame il numero dei calciatori finiti sul registro degli indagati della Procura di Cremona. Ad oggi l’unico arrestato è Omar Milanetto (quest’anno in forza al Padova), ma anche sul capo di Giuseppe Sculli e Domenico Criscito veglia una scure pronta ad abbattersi da un momento all’altro, incastrati dalle foto che li ritraggono insieme a esponenti della cellula ungherese arrestati all’alba di ieri. Al momento però la società di Enrico Preziosi non pare rischiare la retrocessione in Serie B. Più probabile invece una semplice penalizzazione da scontare la prossima stagione.

    SIENA – Il club bianconero, insieme al Lecce, è quello maggiormente invischiato a livello dirigenziale. Infatti sul registro degli indagati figurano gli stessi presidenti (Mezzaroma per i toscani e l’ex Semeraro per i salentini). A questo punto è inevitabile che la giustizia sportiva contempli nelle sue decisioni la responsabilità oggettiva nei confronti dei due club, che verrebbero retrocessi dalle rispettivi divisioni. Il Siena scenderebbe in Serie B, nonostante la salvezza ottenuta quest’anno con il tecnico Sannino, mentre per il Lecce, già retrocesso in Serie B, si aprirebbero le porte della Lega Pro.

    CALCIATORI E ALLENATORI – Nel via vai generale, il prossimo processo sportivo ormai alle porte vedrà come assoluti protagonisti i calciatori arrestati. Senza fare i catastrofisti, è certo che qualora le prove dimostrassero la colpevolezza di Stefano Mauri e Omar Milanetto, questi ultimi andrebbero incontro alla radiazione, subendo quindi lo stesso trattamento riservato sei anni fa al direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Rimanendo nell’ambiente bianconero, rischia tanto anche Antonio Conte, che ieri ha professato la propria innocenza al fianco del presidente Andrea Agnelli. Per Conte si va da un minimo di 6 mesi qualora venga accerta l’omessa denuncia, fino ad un massimo di 6 anni.

    VIDEO LAZIO GENOA 4-2
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    VIDEO NOVARA SIENA 2-2
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  • Criscito le immagini lo incastrano, Prandelli lo esclude

    Criscito le immagini lo incastrano, Prandelli lo esclude

    E’ probabilmente il giorno più brutto della sua carriera. Lo ricorderà a lungo questo 28 maggio Mimmo Criscito , che stamani all’alba, nel ritiro della Nazionale a Coverciano, ha ricevuto la visita della Polizia, arrivata per notificargli un avviso di garanzia della Procura di Cremona riguardo alla vicende delle scommesse che sta travolgendo il mondo del calcio. Lo hanno svegliato all’improvviso e sino alle 9:15 è rimasto a colloquio con gli agenti.  Un colpo durissimo per il giocatore dello Zenit San Pietroburgo, punto fermo della Nazionale di Cesare Prandelli il quale, dopo un confronto con la Figc, ha invece deciso di escludere l’ex giocatore del Genoa dalla lista dei ventitre che si giocheranno il titolo europeo in Polonia e Ucraina nel mese di giugno.

    Una scelta, quella del commissario tecnico, legata più che altro al fatto di voler garantire massa tranquillità ad un gruppo che stamani si allenato al completo eccezion fatta proprio per Criscito, il quale è rimasto in camera al fine di evitare un evidente imbarazzo. “Voglio essere sentito al più presto dai pm di Cremona, anche domani, per chiarire tutto“. Vuole chiarire subito la propria posizione l’esterno di difesa che di colpo si è trovato catapultato in una sorta di vortice inimmaginabile. I fatti risalgono a due stagioni fa, quando Criscito militava ancora nel Genoa.

    A coinvolgere nel calcioscommesse Criscito alcuni scatti della Polizia che lo ritraggono, il 10 maggio del 2011 ovvero pochi giorni prima della partita contro la Lazio, insieme a Giuseppe Sculli e ad altri soggetti fuori dal ristorante genovese “Osteria del Coccio”. Davanti alle serrande abbassate del locale insieme ai due calciatori e ai proprietari della stessa attività, ovvero Luca e Stefano Pollicino, ci sono anche il pregiudicato bosniaco Safet Altic, attualmente in carcere e seguito già allora dalla Polizia, Massimo Leopizzi, esponente di spicco della tifoseria genoana, Fabrizio Fileni, anch’esso supporter dei rossoblu e Kujtim Qoshi, soggetto albanese legato al già citato Altic, il quale all’epoca viveva a Genova e secondo quanto riferito dalla Polizia aveva dei contatti con alcuni giocatori genoani.

    In quell’occasione, secondo quanto affermato dalla stessa Polizia, gli otto stavano parlando della sfida tra Genoa e Lazio che si sarebbe tenuta di lì a qualche giorno. Intanto sulla questione è intervenuto anche l’agente di Mimmo Criscito, ovvero Andrea D’Amico, il quale a Tgcom24 ha affermato l’assoluta estraneità del proprio assistito ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Cremona. “Ho sentito Mimmo questa mattina ed è assolutamente tranquillo. E’ caduto dalle nuvole perché è totalmente estraneo a qualsiasi vicenda – ha dichiarato D’Amico –. Mimmo auspica di essere sentito al più presto perché è prontissimo a spiegare qualsiasi cosa che possa avere gettato la lente di ingrandimento su di lui. I legali – conclude il procuratore del giocatore – stanno lavorando affinché la magistratura possa ascoltarlo al più presto perché, non dimentichiamoci, che il nostro è un sistema garantista e sarebbe veramente un peccato se dovesse rinunciare agli Europei e poi magari, fra quindici venti giorni, tutto si risolvesse in una bolla di sapone. Il nostro auspicio e’ che possa essere chiarito tutto velocemente“.

    Calcioscommesse Criscito a colloquio con “gli zingari”

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  • Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Annunciati da tempo immemore, sono arrivati. La mannaia del calcioscommesse si è abbattuta su Serie A e Nazionale azzurra. Arrestati Stefano Mauri (Lazio) e Milanetto (Padova, ex Genoa). Il gip Salvini ha firmato 19 richieste di custodia cautelare in carcere, fra cui rientrano anche l’attaccante della Sampdoria Bertani (ex Novara), Pellicori (ex Torino), Marco Turati (Modena), Acerbis (Vicenza), Matteo Gritti (portiere del Petrolul Ploiesti, club rumeno). Oltre ai calciatori, sono stati presi provvedimenti restrittivi anche nei confronti della “cellula ungherese”. All’interno dell’organizzazione criminale troviamo Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Laszlo Schultz e Laslo Strasser. Sgomento per la perquisizione di stamani a Coverciano, nel mirino Criscito. Indagato anche Conte.

    Per tutti, arrestati e indagati, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Il Genoa risulta essere al momento il club più colpito dall’intera vicenda. Infatti oltre all’arresto di Milanetto, la perquisizione fatta scattare nei confronti dell’ex terzino rossoblu Domenico Criscito (ora in forza allo Zenit di Spalletti), ci sarebbero pesanti indizi di colpevolezza anche su Giuseppe Sculli, secondo quanto scritto dalla Gazzetta dello Sport stamattina. Il gip di Cremona ha però respinto provvisoriamente la richiesta del procuratore Di Martino, volendo aspettare ulteriori riscontri dalle indagini ancora in corso.

    stefano mauri | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Era ormai nell’aria da alcune settimane, ma adesso è ufficiale. Anche Antonio Conte è indagato per associazione a delinquere. La sua abitazione è stata perquisita nelle prime ore del giorno. L’avvocato del tecnico bianconero ha dichiarato che il proprio assistito sia intenzionato a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti. Conte è stato tirato in ballo da un suo ex calciatore del Siena (Carobbio ndr) in merito a Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, entrambe truccate secondo la testimonianza del centrocampista. Qualora fosse accertata la colpevolezza, l’allenatore della Juventus potrebbe essere squalificato dal mondo del calcio per 3 anni.

    Tra gli indagati “eccellenti” dell’operazione Last Bet figura anche il capitano del Chievo Sergio Pellissier, la cui casa di Fenis è stata perquisita alle 4 del mattino, dove sono stati sequestrati computer e ipad.

    Dopo la notizia dell’arresto di Mauri, divampano le polemiche nei forum dei tifosi biancocelesti, che temono di subire una pesante condanna da parte della giustizia sportiva. L’Europa League è seriamente in pericolo, come anche una partenza ad handicap nella prossima stagione. Non solo la Lazio però, anche Genoa e Siena (lo stesso presidente Mezzaroma è indagato) rischiano grosso. Si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

  • Juve su Destro e Peluso, Estigarribia vicino alla riconferma

    Juve su Destro e Peluso, Estigarribia vicino alla riconferma

    Mattia Destro, attaccante 21enne in comproprietà tra Siena e Genoa, l’oggetto dei desideri di molte squadre tra cui Juventus e Inter, le due società che finora hanno dimostrato il maggiore interessamento all’acquisto giovane giocatore. Prima di chiudere però i due club interessati dovranno attendere che si risolva la comproprietà tra il Grifone e i toscani che sembra essere a favore dei Liguri per una cifra vicina ai 6 milioni.

    Le attenzioni del club campione d’Italia verso l’attaccante del Siena, che quest’anno ha chiuso la stagione con 12 gol all’attivo, non sono nuove, i dirigenti bianconeri infatti sono stati molto vicini al suo acquisto già nel mese di Gennaio salvo poi ripiegare su Borriello. Nell’ultimo periodo però anche l’Inter si è mostrata interessata al talento (che militava nella Primavera nerazzura ed era stato ceduto al Genoa nell’ambito del doppio trasferimento Motta-Milito), mettendo sul piatto un contratto quinquiennale da 1,2 milioni a stagione forti dei buoni rapporti che intercorrono con il Genoa (vedi cessione di Palacio). Anche i bianconeri vantano buoni rapporti sia con il Genoa sia con il Siena, infatti Marotta è in pressing su Preziosi e per arrivare a Destro ha proposto al Genoa la cessione a titolo definitivo di Ciro Immobile, attualmente in comproprietà tra i due club. Il contratto proposto dalla dirigenza di Corso Galileo Ferraris sembra consistere in una base di un milione a stagione per 5 anni più eventuali bonus, e tra le proposte delle due società sembra che Destro gradisca percorrere la strada di Torino a quella di Milano.

    Mattia Destro © Gabriele Maltinti/Getty Images

    L’eventuale arrivo dell’ex Senese non esclude l’acquisto del top player ma porrebbe le basi per la partenza di Borriello che non verrà riscattato dalla Roma. La Juventus non si ferma all’eventuale acquisto di Destro, e sembra molto vicina a Federico Peluso, 28 anni, terzino sinistro dell’Atalanta, che secondo quanto riferisce Tuttomercatoweb sarebbe onorato di indossare la maglia bianconera:
    Ho due anni di contratto con l’Atalanta ma sarebbe fantastico indossare la maglia della Juventus. Ci penserà il mio procuratore che è uno dei più bravi sulla piazza, ma ci tengo a precisare che a Bergamo sto davvero bene“. Su Peluso ci sarebbe anche il Napoli.

    Intanto i dirigenti bianconeri sembrano intenzionati a riscattare il cartellino di Marcelo Estigarribia che a Torino ha convinto tutti. Secondo i ben informati a breve ci dovrebbe essere un incontro con gli uruguaiani del Deportivo Maldonando, detentori del cartellino del giocatore il cui costo è fissato sui 5 milioni di euro, probabile che si cerchi un accordo su cifre inferiori oppure si punti ad un rinnovo del prestito.

  • Rodrigo Palacio Inter copia la Juve

    Rodrigo Palacio Inter copia la Juve

    La tanto attesa Rifondazione in casa Inter è ufficialmente partita. Scelto il tecnico per il nuovo progetto nerazzurro, con la conferma dell’esordiente Andrea Stramaccioni, il presidente Massimo Moratti in accordo con la dirigenza ha iniziato l’opera di ristrutturazione e ringiovanimento della rosa. Il progetto prevedrà molti addii illustri, sia per abbassare un’età della rosa fin troppo elevata, sia per limare un monte ingaggi che sta seguendo alla lettera le nuove direttive del Fair Play Finanziario imposto da Platini e dall’Uefa. Si è partiti con due anni di ritardo dopo la conquista del triplete, considerando come dopo l’addio di Mourinho, la scelta frettolosa portò un allenatore come Benitez che non venne mai assecondato ed aiutato dalla dirigenza, costringendo alla ‘toppa’ a stagione in corso con Leonardo. Lo stesso ex dirigente rossonero, dopo aver conquistato i cuori dei tifosi nerazzurri e ottenuto ottimi risultati, fuggì in estate verso il Psg, lasciando Moratti con un pugno di mosche in mano e con un’altra decisione da prendere alla svelta con pochissima pianificazione in sede di mercato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

    Rodrigo Palacio © Marco Luzzani Getty Images Sport

    PALACIO PRIMO COLPO – Messo in cassaforte Stramaccioni, confermato Branca con Ausilio, il numero uno nerazzurro ha iniziato a impostare un’azione di mercato aggressiva e molto rapida (considerando che siamo a Maggio) come non si vedeva da anni. Dopo aver corteggiato da più di un anno l’argentino Rodrigo Palacio del Genoa, sfumato per un soffio nel mercato invernale con l’arrivo di Zarate, Moratti è riuscito a strappare il ‘Trenza’ a Preziosi per una cifra vicina ai 10 milioni di euro cash. La conferma è arrivata in giornata dalle stesse dichiarazioni del presidente genoano ad avallare una trattativa filata liscia come l’olio in meno di due giorni.

    INTER COME LA JUVE?- Al di là degli investimenti in entrata che sembrano essere davvero numerosi, l’idea di base sulla quale rifondare la squadra nerazzurra, sembra ricalcare in qualche modo lo stile seguito lo scorso anno dalla ricostruzione bianconera: acquistando non più uno o due top player con ingaggi mostruosi, ma puntare su giocatori giovani, con ingaggi decisamente più leggeri e cosa più importante con una fame di vittorie che in questi due anni è certamente mancata ad una rosa che ha praticamente vinto tutto. Questi sono gli ingredienti necessari per riaprire un ciclo vincente.

    LAVEZZI, ISLA, DE JONG – Ovviamente oltre agli stimoli, serve la freschezza e la velocità di gioco che è mancata sugli esterni di una squadra che troppo spesso rallentava la manovra di gioco non trovando sbocchi. Proprio per questo Stramaccioni ha insistito per avere quegli esterni di ruolo che lo stesso Gasperini e Benitez richiedevano con insistenza. Palacio è il primo colpo, che di certo non esclude il possibile acquisto di Lavezzi. Il Pocho sembra essere più vicino al Psg, ma l’Inter fino all’ultimo tenterà l’assalto per l’argentino, sapendo che Milano rimane una destinazione molto gradita. Sempre sulla corsia laterale il restyling passa per il più che possibile ingaggio di Isla, che ha dichiarato apertamente il gradimento dei colori nerazzurri, e in mediana con l’inserimento di un centrocampista di peso e presenza come Nigel De Jong. Per Lucas la trattativa si fa più difficile considerando come il presidente del San Paolo abbia dichiarato di aver ricevuto un’offerta del Chelsea di 40 milioni di euro, cifra che taglierebbe all’istante fuori l’Inter.