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  • Crouch gela San Siro, continua la maledizione inglese

    Crouch gela San Siro, continua la maledizione inglese

    Dopo aver vinto con il Liverpool la sua ultima Champions League il Milan ha praticamente intrapreso un filotto di sconfitte a San Siro ad opera di squadre inglesi che sono costate sempre l’eliminazione dalla coppa.

    Il Tottenham espugna San Siro e mette una serie ipoteca sul passaggio del turno grazie ad una zampata dello spilungone Crouch nel momento migliore dei rossoneri. Il primo tempo è da incubo per il Milan schierato in campo da Allegri con Robinho a sostegno di Ibra e centrocampo a rombo con Thiago Silva vertice basso e l’impalpabile Seedorf al lato opposto del rombo. I rossoneri soffrono il pressing degli uomini di Redknapp a centrocampo e nei primi minuti è bravo Abbiati in più di una occasione ad anticipare gli avanti inglesi.

    Dopo la mezzora il MIlan ha però qualche sussulto mettendo paura e facendo indietreggiare gli inglesi. Nella ripresa si vede un altro Milan con Pato per Seedorf e sopratutto con un piglio diverso, è Mario Yepes l’uomo più pericoloso che impegna severamente due volte uno spettacolare Gomez. Gli inglesi sembrano alle corde e i rossoneri cadono nella trappola preparata da Redknapp lasciando un micidiale contropiede lanciato da Modric e portato avanti da Lennon.

    Il finale non fa onore al Milan e alla sua lunga tradizione in Champions League, incresciosa la lite di Gattuso capitano per l’occasione.

    IL TABELLINO

    MILAN-TOTTENHAM 0-1
    35′ st Crouch (T)

    Milan (4-3-1-2): Abbiati (19′ Amelia); Oddo, Nesta, Yepes, Antonini; Gattuso, Thiago Silva, Flamini; Seedorf (1′ st Pato); Ibrahimovic, Robinho. A disp.: Legrottaglie, Papasthatopoulos, Abate, Jankulovski, Merkel. All.: Allegri.
    Tottenham (4-4-1-1): Gomes; Corluka (14′ st Woodgate), Gallas, Dawson, Assou-Ekotto; Lennon, Sandro, Palacios, Pienaar (32′ st Kranjcar); van der Vaart (17′ st Modric); Crouch. A disp.: Cudicini, Bassong, Kranjcar, Pavlyuchenko, Defoe. All.: Redknapp.
    Arbitro: Lannoy (Francia)

  • Il Milan a Genova con Gattuso e Seedorf

    Il Milan a Genova con Gattuso e Seedorf

    Allegri tira un sospiro di sollievo dopo il ko di Ambrosini il centrampo poteva esser ai minimi storici ma dall’infermeria escono e saranno oggi a disposizione Gattuso e Seedorf e Van Bommel torna dopo aver scontato la giornata di squalifica.

    Ringhio dovrebbe giocare insieme all’ex capitano del Bayern Monaco dal primo minuto mentre Seedorf sarà in panchina. Thiago Silva torna in difesa mente in attacco ancora panchina per Pato con Cassano che torna nel tridente con Robinho e Ibrahimovic.

    Il Genoa si schiera con il solito 4-4-2, ballottaggio tra Floro Flores e Destro in attacco. In mezzo alla difesa c’è Dainelli, preferito a Moretti, Rafinha si sposta a centrocampo.

  • Allegri: “Abbiamo il destino nelle nostre mani”

    Allegri: “Abbiamo il destino nelle nostre mani”

    In conferenza stampa il tecnico rossonero prima della sfida contro il Genoa in programma domani pomeriggio alle 15, parla delle inseguitrici,  del campionato che sta facendo il Milan e chiude definitivamente il caso Pato.

    Sulla rincorsa scudetto, il pensiero di Allegri è molto chiaro, dipende tutto dal Milan, chi insegue deve preoccuparsi e non può permettersi errori: “E’ un campionato molto aperto ma noi dobbiamo mantenere il nostro equilibrio e non pensare agli altri. L’Inter fa la corsa scudetto come la Roma e il Napoli, non ho mai pensato che non potesse lottare per il titolo, ma noi non dobbiamo pensare a quello che fa l’Inter, quando si è in testa il destino e’ nelle tue mani”. Quasi un avvertimento per togliere la pressione dai suoi ragazzi, dopo gli ultimi punti lasciati per strada, in un campionato ancora apertissimo.

    Il match con il Genoa, secondo le sue stesse parole non sarà affatto una partita facile, dove i rossoblu giocheranno una partita sul piano dell’aggressività cercando di stoppare il gioco rossonero e il Milan dovrà mantenere la calma, giocando bene tecnicamente.

    C’è da fare una riflessione sugli infortuni che inevitabilmente stanno condizionando la corsa scudetto dei rossoneri e rendono difficile schierare un centrocampo con giocatori di ruolo: “Nell’ultimo mese non abbiamo mai giocato con lo stesso centrocampo, ma ho molto apprezzato la capacità dei miei di recepire velocemente le cose che chiedevo ed applicarle in campo.” Fortunatamente per il tecnico livornese, questa domenica dovrebbero tornare in campo sia Gattuso che Van Bommel, dando peso al reparto in questione.

    Finale di intervista sul caso Pato: Massimiliano Allegri ha spiegato l’importanza del brasiliano in un momento così delicato della stagione, dove il campionato non è l’unico obiettivo dei rossoneri, rivolgendo più di un pensiero alla Champions e, lesinando consigli al ragazzo che deve imparare ancora tanto, soprattutto dai “senatori” del Milan:

    “Non abbiamo solo il campionato, abbiamo anche la Champions League dove Cassano non può giocare. Martedì, senza l’infortunio di Bonera e con un Antonini con l’adduttore un po’ malconcio, non avrei tolto Pato. Purtroppo, e a noi accade molto spesso, le sostituzioni sono un po’ forzate dagli infortuni. Ieri vedevo Pato in allenamento e lo vedevo sorridente, non c’è un caso Pato. È giovane, ha qualità straordinarie, deve migliorare molto e deve farlo rimanendo sereno perché ha già segnato 10 gol e per lui che è stato fuori a lungo per infortunio non è semplice rientrar e giocare con continuità nella partita. Più passerà il tempo e più lui e Ibra si integreranno, hanno giocato poco assieme. Pato poi occupa una posizione diversa rispetto all’anno scorso. Qui, come tutti, deve migliorare, io vedo ogni giorno in allenamento i giocatori più anziani cercare di migliorare, a maggior ragione lo deve fare lui che è molto giovane”.

    Sull’ipotesi di uno scambio con Balotelli per il Papero, il tecnico risponde in maniera più che chiara: “Balotelli? No, io ho Pato, sono contento di Pato e mi tengo stretto Pato”.

    Certo averli entrambi non sarebbe un dispiacere!

  • Gattuso, Ibra e… Pato

    Gattuso, Ibra e… Pato

    Il Milan ha imbeccato il secondo pareggio stagionale consentendo alle inseguitrici di rifarsi sotto, pur mantenendo il primo posto al Via del Mare si è visto qualche nervosismo di troppo e qualche rimprovero pubblico potrebbe avere strascichi ancor peggiori sul proseguo della stagione.

    Leggende di spogliatoio raccontano della Vecchia Guardia rossonera rigida esigente e in molti casi dura con chi non si piega alla sua legge, il caso emblematico è quello di Gourcuff messo in disparte perchè troppo ribelle per lo stile Milan e quindi non idoneo a quel gruppo.

    L’insofferenza è da un pò di tempo che si vede nella faccia del giovane Pato, il “Papero” continua a segnare con una disarmante regolarità ma il suo gioco non è più esplosivo e gioioso come un tempo. Il battibecco con Ibra prima e con Gattuso poi hanno reso pubblica questa sofferenza montando un caso forse ma dando spunto alla società di intervenire e far rispettare i ruoli.

    Se Pato sbaglia, non può esser Gattuso o Ibrahimovic a riprenderlo, sopratutto durante un incontro. Il vice capitano rossonero ha grinta da vendere ma questo non deve precludere il rispetto dei ruoli prima che Pato diventi un caso e il Milan sia costretto a privarsi del suo giovane talento.

  • Gattuso bacchetta Leonardo, adesso è un nemico

    Gattuso bacchetta Leonardo, adesso è un nemico

    La scelta di Leonardo di spostarsi dalla sponda opposta di Milano ha in qualche modo scosso l’ambiente rossonero che si è diviso tra chi lo giustificava in nome del suo passato e chi proprio per il passato non ha accettato la scelta. Dopo l’insulto di Gianni, il baby tifoso a Sky, e di Van Basten è toccato a Gattuso ribadire la posizione dei rossoneri nei confronti del brasiliano.

    I due non si sono mai presi e Ringhio non ne ha fatto mai mistero, oggi in una intervista al Corsera, ha ribadito la mancanza di rapporti umani e sopratutto le parole di Leo

    “Con lui il rapporto umano è mancato. Zero. Non c’è stato feeling. Non voleva fare l’allenatore e più volte aveva dichiarato di non sentirsela. Evidentemente il dio denaro fa miracoli. Non penso sia un dispetto“.

    “Sono riuscito ad avere un buon rapporto anche con un taciturno come Donadoni e la cosa non era facile. Nessuno mi leva dalla testa che il nostro rapporto si sia incrinato dopo il derby d’andata, quando perdemmo 4-0. Da quel derby Leo uscì con le ossa rotte, gli hanno dato dell’inesperto. Poi però pochi giorni prima della fine del campionato mi ha fatto i complimenti per come mi ero comportato per tutta la stagione. Questo lo ricordo volentieri. A Leonardo auguro ogni bene, ma anche di non vincere niente con l’Inter”.

    Sul nuovo arrivo Cassano: “Non è vero che la vecchia guardia non ne voleva sapere, sono palle – aggiunge – Stiamo parlando di una persona squisita e il talento ovviamente non si discute. La prima cosa che gli ho detto è stata questa: quando capisci che stai andando fuori di testa chiuditi in una stanza e butta la chiave. Poi ti veniamo a prendere noi”.

    E Ibra da vicino? “Due cose ho capito di lui. Che è un grande rompicoglioni. Per lui è sempre colpa degli altri. E che è un professionista coi fiocchi”.

  • Milan alla prova del nove senza Gattuso e Zambrotta

    Milan alla prova del nove senza Gattuso e Zambrotta

    Il Milan vince e convince grazie alle intuizioni di Allegri e di un organico finalmente competitivo in ogni reparto. Negli anni scorsi le assenze di Pato e Inzaghi sarebbero state un incubo per i tifosi rossoneri, mentre quest’anno grazie sopratutto ad Ibra e Robinho sembra tutto più facile. Lo svedese e compagni hanno superato tante prove impervie uscendone più forti di prima e più sicuri dei propri mezzi.

    Domenica però ci sarà lo scontro con la Roma di Ranieri che potrebbe sancire definitivamente la consacrazione di Allegri, il Milan arriva però con alcune defezioni importanti che constringeranno al cambio di modulo: se l’assenza di Zambrotta può esser indolore grazie al recupero di Antonini o alla duttilità di Bonera, la mancanza di Gattuso e la contemporanea assenza di Flamini costringeranno Allegri a metter mano al telaio fin’ora apparso perfetto.

    La soluzione più ovvia sembra quella dell’arretramento di Boateng tra i tre di centrocampo e il conseguente reinserimento di Seedorf ad appoggio delle punte. L’alternativa sarebbe l’inserimento di Strasser o il ritorno al tridente con Ronaldinho e Robinho ai lati di Seedorf.

  • Milan – Genoa 1-0. Decide il piedone di Ibra [commento e pagelle]

    Milan – Genoa 1-0. Decide il piedone di Ibra [commento e pagelle]

    Il Milan ritrova la vittoria in campionato dopo tre giornate superando a San Siro un ottimo Genoa. Decide ancora una volta Zlatan Ibrahimovic che con un geniale colpo anticipa Dainelli beffando Eduardo. I rossoneri ancora senza Pato e Ambrosini si presentano in campo con Robinho per la prima volta tra gli undici titolari e con Gattuso al fianco di Pirlo.

    La partita si gioca ad un ritmo forsennato e senza particolari tatticismi, nel primo è il Genoa più pericoloso grazie alla vivacità di Mesto e Palacio sugli esterni e i lanci di Veloso in mezzo al campo. La prima occasione è sui piedi di Gattuso, ottima la sua prova, e poi è Boateng a trovarsi il pallone del possibile vantaggio ma Eduardo si supera. Sale in cattedra il Genoa, Palacio becca un palo e Abbiati si supera su Chico. All’intervallo è ancora 0-0.

    Nella ripresa il Milan trova subito il gol con l’invenzione di Ibra e poi cerca di gestire il possesso palla facendo spesso correre a vuoto i suoi. Il Grifone crea solo qualche mischia mentre il Milan nel finale fa con Seedorf, Robinho e due volte con Flamini la possibilità di raddoppiare. Finisce dopo tre minuti di recupero il Milan sale a quota 8 in classifica per il Genoa la seconda sconfitta consecutiva.

    LE PAGELLE
    IBRAHIMOVIC: 7 Solitario, spesso irritante ma è sempre lui il cecchino rossonero
    RANOCCHIA: 7 L’Italia ha finalmente trovato il degno erede di Nesta
    GATTUSO: 7 Sta ritornando il Ringhio di un tempo

    IL TABELLINO
    MILAN-GENOA 1-0

    Milan (4-3-3): Abbiati 6,5; Abate 6, Nesta 6,5, Thiago Silva 6,5, Antonini 6; Gattuso 7 (22′ st Flamini 5,5), Pirlo 5, Boateng 5,5; Robinho 6, Ibrahimovic 7, Ronaldinho 6 (26′ st Seedorf 6). A disp.: Amelia, Zambrotta, Sokratis, Yepes, F.Inzaghi. All.: Allegri
    Genoa (4-4-3): Eduardo 6,5; Chico 6 (12′ st Sculli 5,5), Dainelli 5, Ranocchia 7, Criscito 6; Rafinha 6, Veloso 6,5 (21′ st Milanetto sv), Kharja 6; Palacio 7 (37′ st Rudolf sv), Toni 6, Mesto 6,5. A disp.: Scarpi, M. Rossi, Kaladze, Moretti. All.: Gasperini
    Arbitro: Valeri
    Marcatori: 4′ st Ibrahimovic
    Ammoniti: Rafinha (G), Pirlo (M), Sculli (G)
    Espulsi: –

  • Gattuso lancia la sfida all’Inter: “Basta scuse, ora dobbiamo batterli”

    Gattuso lancia la sfida all’Inter: “Basta scuse, ora dobbiamo batterli”

    Il centrocampista rossonero Rino Gattuso, fa il punto sulla situazione in casa Milan, l’indiscussa protagonista del mercato estivo con gli arrivi nelle ultime ore del calciomercato di Robinho ma soprattutto di Ibrahimovic, una tempo nemico quando vestiva i colori nerazzurri dell’Inter e ora idolo della tifoseria:

    Sembravamo un club che non aveva più soldi nemmeno per la spesa al supermercato e in 5 giorni è cambiato tutto. Dopo questa campagna acquisti di Berlusconi non abbiamo più scuse, dobbiamo battere l’Inter. La Champions, invece, dipende da troppe variabili“.

    La diga di centrocamnpo rossonera, che ad un certo punto del calciomercato sembrava destinato all’addio per trasferirsi in Germania nelle fila del Wolfsburg, poi indossa per un attimo le vesti di allenatore e “consiglia” Allegri:

    E’ un allenatore che sa di avere 5 campioni in attacco, ma anche che non li può mettere tutti e 5 insieme. Il Real insegna“.

  • Milan: tra presentazioni in pompa magna e false promesse

    In un mercato “stitico” l’apatia rossonera fa poca notizia, il mercato langue ma la giustificazione più usata è il periodo critico che blocca il calcio in Italia e in Europa.

    Trovare un difetto a questa sintesi sarebbe impossibile ma provando a ragionar a 360° la situazione rossonera sembra emblematica. Il Milan arriva da due stagioni deludenti senza grandi acquisti e con tantissimi giocatori logori e non più sicuri del progetto Milan.

    L’esempio evidente della mancanza di idee e programmazione è la gestione della vicenda Gattuso. “Ringhio” consapevole dei suoi limiti ha chiesto garanzie alla società e al tecnico per non limitarsi al ruolo di comparsa come in questa stagione. La società lo ha convinto a restare sostenendogli ancora un ingaggio non più livellato all’apporto in campo del centrocampista calabrese.

    Sulla stessa scia vanno definite le spalmature di Oddo, Zambrotta e Abbiati e le possibili di Nesta e Pirlo. In entrata, nonostante le promesse di Berlusconi e le sfarzose presentazioni di Fly Emirates non sembrano esserci novità all’orizzonte e per i tifosi si prospetta una nuova annata di tormenti.

  • Milan: sarà Van der Vaart a sostituire Gattuso

    Milan: sarà Van der Vaart a sostituire Gattuso

    Potrebbe esser uno scarto del Real Madrid a sostituire “Ringhio” Gattuso al Milan nella prossima stagione. Il centrocampista rossonero sembra ormai orientato verso nuovi lidi e la conferma potrebbe arrivare già lunedi quando è in programma un incontro tra il giocatore e Adriano Galliani.

    Gattuso, è consapevole di non poter esser il guerriero dello scorso decennio milanista ma allo stesso tempo grinta e ambizioni gli impongono una decisione drastica mal digerendo un altra stagione da comprimario. Il Milan come segno di gratitudine potrebbe far partire Gattuso senza ottenere un compenso monetario.

    Il posto di Gattuso potrebbe esser preso da Rafael Van der Vaart. Il centrocampista olandese del Real Madrid sembra non esser nelle grazie di Mourinho e grazie ad un costo non eccessivo (tra gli 8 e i 10 milioni di euro) e un ingaggio poco inferiore ai 3 milioni di euro rientra perfettamente nel regime salariale rossonero.

    Van der Vaart è un classe ’83 particolarmente duttile e capace di ricoprire tutte le posizioni della mediana potendo in caso di necessità sostituire anche Pirlo nella costruzione del gioco. “Radio Marca” parla di trattativa già ben avviata grazie ai rapporti privilegiati di Galliani con Florentino Perez, per i tifosi rossoneri c’è da sperare di aver trovato il degno erede di Sneijder e Robben.