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  • Gea, il ritorno: rinasce società di Moggi junior

    Gea, il ritorno: rinasce società di Moggi junior

    La Gea World ritorna, anche se in veste differente, e ricomincia questa sera da Milano la sua avventura italiana dopo il via della “nuova vita” a Dubai dello scorso anno con il lancio della Gea World Middle East. Questa sera verrà, così, presentato il “nuovo cammino” della società presieduta dal 41 enne Alessando Moggi, figlio di Luciano Moggi, ed ex procuratore calcistico del pre-Calciopoli (insieme ad altri figli illustri, ndr). Il nuovo corso della Gea si riferisce principalmente al cambio del core business che, infatti, non riguarderà più le attività di procura e rappresentanza dei calciatori, bensì marketing e organizzazione di eventi legati allo sfruttamento dei diritti di immagine. Un cambio di immagine radicale e sostanziale rispetto alla passata gestione, terminata in maniera senz’altro burrascosa il 18 Luglio 2006 (dopo un’attività quinquennale iniziata nel 2001, ndr) con la liquidazione della società e le pesanti accuse connesse strettamente all‘inchiesta Calciopoli, che sottolineavano il possibile coinvolgimento della Gea nel condizionare gli esiti delle partite di serie A tramite la gestione di ben 150 procure dei calciatori: un’accusa penale poi decaduta nel corso dei vari gradi di giudizio ma che, comunque, ha gettato una pesante ombra sull’operato della vecchia Gea che, ora, si vuol tentare di cancellare e di far dimenticare con la nuova veste.

    Gea, il ritorno della società di Moggi jr | immagini dal web
    Gea, il ritorno della società di Moggi jr | immagini dal web

    Pertanto, del passato resta ben poco anche in termini di volti considerando che, oltre al presidente Alessandro Moggi, il continuum è rappresentato soltanto da Riccardo Calleri, mentre è nuovo l’ingresso del braccio destro di Moggi junior, Carlo Oggero che vanta una lunga esperienza in ambito commerciale.

    Il nuovo corso della Gea World come società focalizzata sul marketing e sull’organizzazione di eventi avrà, così, un importante banco di prova – oltre che un prestigioso debutto – con l’organizzazione della festa per l’addio al calcio giocato di Fabio Cannavaro che, come annunciato dallo stesso ex difensore di Napoli, Parma, Inter e Juventus, verrà organizzata nel prossimo mese di Maggio allo Stadio San Paolo di Napoli, proprio laddove è iniziata la sua carriera gloriosa, e che vedrà la quasi certa partecipazione di moltissimi big del nostro calcio tra cui molti compagni di squadra di Cannavaro ai vittoriosi Mondiali 2006 in Germania.

    Una serata sulla quale saranno puntati molti riflettori e che costituirà, dunque, una vetrina importante per la stessa Gea World considerando che si tratterà di un’amichevole “di lusso” e che, soprattutto, il fine dell’evento sarà benefico considerando che il ricavato verrà devoluto per contribuire alla ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, incendiata nello scorso 4 Marzo.

    Da sottolineare, poi, le presenze importanti che questa sera assisteranno al lancio della Gea World nella sua nuova veste e che testimoniano, indirettamente, come anche nel nuovo corso il legame della società di Alessandro Moggi con il mondo del calcio appare molto forte anche se ne risulta mutato il campo di attività: alla presentazione-evento al teatro Vetra di Milano interverranno, infatti, il presidente della Juventus Andrea Agnelli all’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, passando per i rispettivi presidenti di Genoa, Parma e Siena Enrico Preziosi, Tommaso Ghirardi e Massimo Mezzaroma, ma anche il tecnico del Milan Massimiliano Allegri e numerosi altri dirigenti calcistici e calciatori.

  • Scandalo Telecom, così l’Inter spiò la Juventus e Moggi

    Scandalo Telecom, così l’Inter spiò la Juventus e Moggi

    Nuovo episodio ieri nell’aula bunker del carcere milanese di San Vittore dello scandalo Telecom e delle intercettazioni con cui Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani avrebbero “spiato” la Juventus e Luciano Moggi per conto dell’Inter.

    Un controinterrogatorio a dir poco scoppiettante quello andato in scena nell’aula bunker del carcere milanese, Emanuele Cipriani è stato a lungo messo alle strette dell’avvocato Paolo Gallinelli, legale dell’arbitro De Santis, anche quest’ultimo coinvolto nella vicenda.

    Ecco cosa ha risposto Cipriani alla domanda dell’ avvocato Gallinelli su come venissero trattati i dossier di livello 1 da Tavaroli: «I dossier di livello 1 venivano informatizzati da Tavaroli e il dossier “Operazione Ladroni” era un dossier di livello 1». Insomma, sul computer di Tavaroli c’erano tutte le indagini su De Santis, sui dirigenti della Juventus, su Foti e anche sul traffico di alcuni numeri telefonici della Figc(probabilmente quelli dei due designatori arbitrali).

    Luciano Moggi
    L’ex Direttore Generale della Juventus Luciano Moggi ©GIULIO NAPOLITANO/AFP/Getty Images

    Ma che fine ha fatto il pc di Tavaroli con il suo contenuto tanto prezioso? Il portatile venne spedito allora, alla caserma dei carabinieri di via Inselci a Roma, la famosa seconda sezione dove l’allora maggiore Auricchio conduceva le indagini su Calciopoli. Una circostanza questa molto grave considerato che ci potrebbe essere il fondato sospetto che il contenuto di quel pc, illegalmente raccolto in quanto frutto di un vero e proprio spionaggio industriale, possa essere stato usato nelle indagini di Calciopoli che portarono in seguito alla condanna di Luciano Moggi e della Juventus per responsabilità diretta per la violazione dell’art.1 del codice sportivo.

    Infatti, sempre nell’udienza di ieri, Cipriani ha rivelato che l’Inter è stata «assidua cliente della Polis d’Istinto dal 2000 al 2006, quando si interruppe il rapporto dopo lo scoppio dello scandalo Telecom». E ha specificato che le indagini sulla Gea, da cui era partita l’inchiesta illegale, aveva «come obiettivi i signori Moggi».

    Si arricchisce sempre più di elementi inquietanti questa triste vicenda che molti tifosi juventini e crediamo anche tanti tifosi interisti, vorrebbero veder conclusa in un modo tale che per una volta la giustizia e la verità possano essere le principali protagoniste.

  • Sentenza Gea, le motivazioni. I Moggi agivano in modo individuale

    Sentenza Gea, le motivazioni. I Moggi agivano in modo individuale

    “I reati ritenuti a carico dei due imputati sono riconducibili a scelte individuali ascrivibili addirittura ai singoli e senza che nei fatti possano ravvisarsi gli elementi costitutivi del delitto associativo”.

    Non c’è l’associazione a delinquere nel modo di agire di Luciano Moggi e di suo figlio Alessandro nel comportamento tenuto rispettivamente nei confronti di Emanuele Blasi e dei russi Zetulayev e Boudianski. Il dg bianconero condannato per violenza privata voleva convincere il centrocampista, adesso al Napoli, a lasciare la procura di Stefano Antonelli (passando poi alla Gea) in cambio di un adeguamento contrattuale. Stesso atteggiamento tenuto da Alessandro Moggi volendo convincere con la forza i due baby russi a firmare per la Gea.

  • Processo Gea: c’è l’associazione a delinquere, chiesti 4 anni per i Moggi

    Pesanti accuse e colpi di scena al Processo d’appello contro i dirigenti della “Gea world”. Il pm Cozzella facendo sue le richieste di primo grado dei pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, ha chiesto pene più dure ed esemplari in quanto sussisterebbe l’associazione a delinquere.

    Cozzella ha chiesto alla Corte, presieduta da Giovanni Masi, pene più severe per gli imputati perché, oltre ai reati contestati singolarmente, si è dimostrata l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di illecita concorrenza, nonchè alla commissione di reati di violenza privata. La prossima udienza si svolgerà il 29 settembre davanti alla prima Corte d’Appello.

    Queste le nuove richieste 4 anni e 8 mesi di reclusione per Luciano Moggi (in primo grado aveva avuto 1 anno e 6 mesi), 4 anni per Alessandro Moggi (1 anno e due mesi), 2 anni e 4 mesi per Francesco Zavaglia (assolto in primo grado), 1 anno e 4 mesi per Davide Lippi, figlio del ct della Nazionale, (assolto in primo grado) e 8 mesi per Francesco Ceravolo (assolto).

  • Moggi jr: squalifica dimezzata da 4 a 2 anni

    Il Tribunale nazionale arbitrale dello sport ha ridotto la squalifica ad Alessandro Moggi, figlio dell’ex direttore generale della Juventus Luciano, coinvolto nell’inchiesta Gea su Calciopoli da 4 a 2 anni.
    Il procuratore, bloccato ad inizio 2009, potrà così tornare ad esercitare la sua professione a partire dal primo gennaio del 2011. Dimezzata anche la multa inflittagli in un primo momento da 250 a 125 mila euro.