Tag: gareth bale

  • Karius distrugge i sogni del Liverpool. Il Real mette la terza

    Karius distrugge i sogni del Liverpool. Il Real mette la terza

    Il Real Madrid e Zinedine Zidane entrano ancora di più nella storia della Champions League, i blancos conquistano la terza coppa consecutiva, nessuno nell’era Champions ne aveva mai vinte due di fila figuriamoci tre, mentre l’allenatore francese è il primo ad alzare il massimo trofeo europeo per club per tre stagioni consecutive. Un successo per 3-1 agevolato anche dall’infortunio di Salah al 30° e a due papere del portiere Karius che ha praticamente regalato i gol che hanno aperto (Benzema) e chiuso la gara (Bale). In mezzo il momentaneo pareggio di un ottimo Mané ed un gioiello in rovesciata confezionato da Gareth Bale. 

    La rovesciata capolavoro di Bale | © UEFA

    Tantissimi complimenti al Real Madrid ma anche qualche rimpianto per gli uomini di Klopp che fino a quando Salah è rimasto in campo, ha saputo tenere testa e mettere in difficoltà la squadra di Zidane che nei primi minuti ha giocato sulla difensiva.

    Uscito l’egiziano i Blancos hanno provato a prendere in mano il pallino del gioco, hanno sbloccato la gara con Benzema, con la complicità di Karius, hanno incassato il colpo del pareggio rispondendo con il capolavoro di Bale, hanno tirato un sospiro di sollievo quando il palo ha negato il 2-2 a Mané e poi l’hanno chiusa ancora con Bale, nuovamente con l’aiuto di una papera del portiere dei Reds.

    Loris Karius si scusa con i tifosi del Liverpool | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della finale di Champions League.

    Partono meglio i Reds che provano a costruire trame in velocità e ad esercitare una pressione alta. Il Liverpool mantiene un atteggiamento aggressivo che non permette al Real di giocare. I blancos si fanno vedere al 10° con un tiro da fuori di Marcelo che però non impensierisce Karius. Il Liverpool cresce, spaventa la difesa avversaria con un paio di flipper all’interno dell’area ma rischia al 15° quando una palla persa da Firmino permette a Carvajal di innescare Ronaldo, la conclusione di CR7 però finisce alta. Al 23° doppia chance per il Liverpool, Robertson mette una gran palla in mezzo, Firmino si gira su se stesso e calcia, la palla respinta giunge ad Alexander-Arnold che tira di prima, bravo Navas a bloccare. Intorno alla mezz’ora svolta clamorosa della gara, Ramos trascina a terra Salah, l’egiziano nel cadere si procura un infortunio alla spalla che dopo pochi minuti lo costringe al cambio. Al 36° problema muscolare per Carvajal, anche lui deve lasciare il campo. Al 43° gran colpo di testa di Ronaldo, respinge Karius, arriva Benzema che deposita in rete ma si alza la bandierina, gol annullato. Nel secondo minuti di recupero gran conclusione di Benzema, fuori non di molto. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi che aveano concluso la prima frazione ed al 47° pasticcio di Lallana che serve involontariamente Isco, lo spagnolo calcia ma centra la traversa. Al 51° errore clamoroso di Karius che nel cercare di far ripartire l’azione, con il rinvio di mano centra Benzema che di rimpallo deposita la palla in rete. La reazione Reds è immediata e al 55° su azione di corner Mané si fionda sulla sponda di Lovren e batte Navas per il pareggio. Al 63° il Real Madrid si riporta in vantaggio con una rovesciata strepitosa di Bale che non lascia scampo a Karius. La reazione del Liverpool è nuovamente nei piedi di Manè, il senegalese lascia partire un gran tiro che centra il palo. Il Real cerca di chiudere la gara ma per due volte Ronaldo non riesce a far partire il colpo del k.o. Al 81° Bale serve un assist perfetto per Benzema che colpisce al volo, Karius respinge la conclusione. Al 83° altra papera di Karius che si fa sfuggire di mano una conclusione, non certo impossibile, di Bale. E’ la pietra tombale per le speranza degli uomini di Klopp, finisce così, per il terzo anno di fila è il Real Madrid a conquistare la Champions League.

     

    REAL MADRID – LIVERPOOL 3-1 (51° Benzema (R), 55° Manè (L), 63°, 83° Bale (R))

    Real Madrid (4-3-1-2): Navas; Carvajal (36° Nacho), Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Kroos, Modric, Casemiro; Isco (61° Bale); Benzema (88° Asensio), Ronaldo

    Allenatore: Zidane.

    Liverpool (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, Van Dijk, Robertson; Henderson, Milner (83° Emre Can), Wijnaldum; Salah (30° Lallana), Manè, Firmino.

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Mané (L)

  • Cristiano Ronaldo show, Portogallo in finale

    Cristiano Ronaldo show, Portogallo in finale

    Euro 2016 ha emesso il primo verdetto, domenica a Saint Denis, a giocarsi la finale, ci sarà il Portogallo di Cristiano Ronaldo. 

    Nella sfida contro il Galles dell’amico/nemico Gareth Bale, Cr7 ha messo in mostra tutta la sua classe e tutto il suo talento, segnando il gol che ha aperto le marcature al 50° e rendendosi protagonista anche della rete di Nani 3 minuti dopo.

    Come anni fa nella famosa opera teatrale di Samuel Beckett “Aspettando Godot” dove i protagonisti attendevano appunto Godot che non arrivava mai, in questo Euro 2016 si aspettava ancora Cristiano Ronaldo che effettivamente aveva segnato una doppietta importantissima contro l’Ungheria nella fase a gironi ed era stato importante nei match contro Croazia e Polonia ma non era stato ancora il trascinatore che tutta la nazionale lusitana si attendeva.

    Nel match contro il sorprendente Galles poi c’era la suggestione della sfida con il compagno di Club al Real Madrid Gareth Bale che sino a ieri sera era parso decisamente leader della compagine britannica e capace di guidare i suoi, con gol e tanta personalità, verso una storica semifinale europea.

    Addirittura prima della semifinale di Lione si parlava di sfida da Pallone d’Oro con la bilancia che pendeva decisamente in direzione del gallese.

    E invece Godot è arrivato, dopo un primo tempo anonimo e con momenti di rabbia per i palloni che non arrivavano, nella ripresa a Cristiano Ronaldo sono serviti solo 5 minuti per rendersi protagonista assoluto, lo stacco aereo sul cross di Guerreiro è stato impressionante, il colpo di testa vincente è stata solo la logica conseguenza.

    Lo show di Cr7 però era solo appena iniziato, 3 minuti dopo infatti la sua intelligenza calcistica gli ha permesso di trovarsi al posto giusto sulla corta respinta della difesa gallese, il tiro non è stato certo uno splendore ma si è rivelato delizioso assist per la zampata di Nani.

    Bale ha provato a reagire cercando di scalzare Re Ronaldo dal trono ma non c’è stato niente da fare, non è bastata la buona volontà e l’impegno al fenomeno del Galles per surclassare il campionissimo lusitano.

    La notte di Lione quindi ci porta in dote il Portogallo in finale, contro la vincente di Francia-Germania, e sembra aver permesso a Ronaldo di poter allargare la bacheca per inserire un nuovo pallone d’oro, francesi e tedeschi permettendo.

  • Liga, Sandro lancia il Barça, il vero Real è la Sociedad

    Liga, Sandro lancia il Barça, il vero Real è la Sociedad

    La seconda giornata di Liga ha mostrato conferme e sorprese clamorose. La conferma arriva dal Barcellona che dopo il successo nel primo turno grazie al giovane El Haddadi, ha sfruttato il gol di un altro esordiente, Sandro, per imporsi sul campo del Villarreal. La sorpresa più grande di giornata arriva da San Sebastian con il Real Madrid che cade pesantemente con la Real Sociedad.

    Veniamo all’analisi delle gare di giornata.

    Gli anticipi del venerdì hanno visto i successi dei Getafe e Valencia rispettivamente per 1-0 e 3-0 su Almeria e Malaga.

    Sabato l’Athletic Bilbao, gasato dal successo nel preliminare di Champions, non ha problemi a sconfiggere il Levante con un netto tre a zero che porta le firme di Aduriz, Muniain ed Iturraspe.

    Cordoba e Celta Vigo non riescono a superarsi e chiudono in parità. Al vantaggio di Orellana al 52° ha risposto Cartabia al 60°. Il Celta mantiene l’imbattibilità mentre il Cordoba muove la classifica.

    L’Atletico Madrid si impone sull’Eibar grazie a Miranda e Mandzukic che regalano ai colchoneros il doppio vantaggio nei primi 25 minuti. Inutile ai fini della conquista dei punti il gol di Abraham al 33°.

    Il Siviglia espugna il campo dell’Espanyol e si porta nel gruppo delle seconde a 4 punti. Di Bacca ed Iborra le reti degli ospiti. Stuani per la squadra di Barcellona.

    Sandro Ramirez
    Sandro Ramirez

     

    Arriviamo alle gare domenicali, con il Barcellona che gioca un match d’attacco in casa del Villarreal, sfiora il gol, rischia di subirlo ma quando sembra tutto indirizzato verso il pareggio ecco che Sandro Ramirez, esordiente classe 95, infila in rete il pallone della vittoria che vale il punteggio pieno ed il primato solitario nella Liga.

     

    Il Deportivo La Coruna strappa un pareggio al 95° contro il Rayo Vallecano grazie al rigore di Cuenca, rendendo inutile la doppietta di Bueno che aveva ribaltato l’iniziale vantaggio di Rodriguez.

    Tra Elche e Granada succede tutto nel finale. Al vantaggio ospite di Rico al 81°, ha risposto l’Elche con la rete di Lomban nel primo minuto di recupero.

    Veniamo alla sorpresa di giornata, la caduta delle merengues in casa della Real Sociedad. Un tonfo reso ancora più pesante se si pensa che dopo undici minuti il Real Madrid si trovava già avanti due a zero grazie ai gol di Sergio Ramos e Gareth Bale. I baschi però reagiscono e già prima della fine del tempo riescono a riportarsi in parità con i gol di Inigo Martinez e Zurutuza. Nella ripresa la Real Sociedad accelera e grazie ancora a Zurutuza trova il vantaggio, arrotondato poi dal gol di Vela ad un quarto d’ora dal termine.

     

    RISULTATI 2° GIORNATA

    Getafe-Almeria 1-0 (29° Vazquez)

    Valencia-Malaga 3-0 (31° Paco, 45° Parejo, 56° Piatti)

    Athletic Bilbao-Levante 3-0 (32° Aduriz, 51° Iturraspe, 76° Muniain)

    Cordoba-Celta Vigo 1-1 (52° Orellana (Cv), 60° Cartabia (Co))

    Atletico Madrid-Eibar 2-1 (11° Miranda (A), 25° Mandzukic (A), 33° Abraham (E))

    Espanyol-Siviglia 1-2 (33° Bacca (S), 57° Iborra (S), 61° Stuani (E))

    Villarreal-Barcellona 0-1 (82° Sandro Ramirez)

    Deportivo La Coruna-Rayo Vallecano 2-2 (7° J. Rodriguez (D), 40°, 73° Bueno (R), 95° rig. Cuenca (D))

    Real Sociedad-Real Madrid 4-2 (5° Sergio Ramos (Rm), 11° Bale (Rm), 35° Inigo Martinez (Rs), 41°, 65° Zurutuza (Rs), 75° Vela (Rs))

    Elche-Granada 1-1 (81° Rico (G), 91° Lomban (E))

     

    CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Barcellona 6, Valencia, Celta Vigo, Siviglia, Granada e Atletico Madrid 4, Athletic Bilbao, Real Sociedad, Villarreal, Real Madrid, Eibar, Getafe e Malaga  3, Rayo Vallecano 2, Deportivo La Coruna, Espanyol, Almeria, Cordoba ed Elche 1, Levante 0.

     

  • Gioia Real, Ancelotti porta la “Decima” a Madrid

    Gioia Real, Ancelotti porta la “Decima” a Madrid

    Ancelotti ce l’ha fatta, l’ossessione della “Decima” è stato cancellata, la Champions League è del Real Madrid.

    Per chi non avesse visto la gara e leggesse solo il risultato sembrerebbe stata una passeggiata, un successo comodo e largo, così non è stato, perché le Merengues sono state a mano di due minuti dalla sconfitta, ad un passo dal baratro.

    Discorso inverso per i Colchoneros di Simeone che dopo il vantaggio nel primo tempo di Godin sono stati con una mano sulla coppa sino a quando nel recupero del secondo tempo Sergio Ramos ha svegliato l’Atletico dal sogno con quel colpo di testa che ha impattato il risultato.

    Iker Casillas alza al cielo la Champions League
    Iker Casillas alza al cielo la Champions League

    Per quanto riguarda le formazioni, Ancelotti recupera Benzema e manda in campo il suo Real con il classico 4-3-3 con Varane al posto di Pepe in difesa e Khedira per lo squalificato Xabi Alonso a centrocampo.

    Simeone dal canto suo recupera  Diego Costa e lo lancia in campo dal primo minuto nel suo consueto 4-4-2 ma deve fare a meno di Arda Turan che non va nemmeno in panchina.

    Si parte con grande intensità e con ritmi alti ma le due squadre non riescono a rendersi mai pericolose. La prima emozione arriva al 9° quando Diego Costa non ce la fa ed è costretto a chiedere il cambio, a ragion veduta forse era meglio non inserirlo negli 11, al suo posto dentro Adrian Lopez. Le emozioni continuano a latitare sino al 31° quando un errore di Tiago in uscita difensiva regala un’occasione al Real ma Bale solo davanti a Courtois clamorosamente fallisce il gol del vantaggio. Al 36° arriva il vantaggio dei Colchoneros, dopo un’azione da corner la palla viene rimessa in area, Casillas abbozza l’uscita ma rimane a metà strada e viene beffato dal colpo di testa di Godin. Il Real tenta una reazione ma il primo tempo si chiude sullo 0-1.

    Ad inizio ripresa subito chance per il Real, dopo uno slalom Di Maria viene abbattuto è punizione, calcia Cr7 ma Courtois salva in corner. La gara prosegue con l’Atletico che non soffre quasi mai nonostante gli ingressi di Marcelo ed Isco al 58° diano una marcia in più al Real. Al 73° Bale fallisce un’altra grande occasione poi nell’ultimo quarto d’ora inizia la spinta del Real con i Colchoneros che paiono stanchi. Una spinta che pare inutile sino al 93° quando da un calcio d’angolo svetta Sergio Ramos che di testa ha superato Courtois per l’insperato pareggio che porta il match ai supplementari.

    Il gol di Ramos taglia le gambe ai Colchoneros che nel primo tempo supplementare riescono a chiudersi soffrendo gli attacchi del Real. Nel secondo invece crollano e al 110° dopo una gran giocata di Di Maria, con miracolo di Courtois, Bale trova il tap-in per il vantaggio delle Merengues. Di qui in poi non c’è più storia, al 117° Marcelo con una conclusione dal limite trova il 3-1 e a tempo praticamente scaduto Ronaldo dal dischetto realizza il gol del definitivo 4-1.

    A questo punto la festa è solo per il Real, Ancelotti è riuscito nell’impresa di cancellare l’ossessione chiamata “Decima” e a Madrid sarà una notte Blanca.

     

    Real Madrid – Atletico Madrid 3-1 d.t.s (1-1al termine dei tempi regolamentari) (36° Godin (A), 93° Sergio Ramos (R), 110° Bale (R), 117° Marcelo (R), 120° rig. Ronaldo (R)).

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Coentrão (58° Marcelo); Khedira (58° Isco), Modric, Di Maria; Bale, Benzema (78° Morata), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Carlo Ancelotti.

    Atletico Madrid (4-4-2): Courtois; Juanfran, Godin, Miranda, Filipe Luis (83° Alderweireld); Gabi, Tiago, Koke, Raul Garcia (65° Sosa); Villa, Diego Costa (9° Adrian Lopez).

    Allenatore: Diego Simeone.

    Arbitro: Bjorn Kuipers.

    Ammoniti: Raul Garcia (A), Sergio Ramos (R), Khedira (R), Miranda (A), Villa (A), Juanfran (A), Koke (A), Gabi (A), Marcelo (R), Godin (A), Ronaldo (R), Varane (R).

  • Bale manda al tappeto il Barcellona, la Coppa del Re è del Real Madrid

    Bale manda al tappeto il Barcellona, la Coppa del Re è del Real Madrid

    Alla fine l’ha decisa lui, l’uomo che quest’estate aveva fatto storcere la bocca a molti per l’enorme cifra, si parla di circa 100 milioni, versata dal Real Madrid al Tottenham per accaparrarsi le sue prestazioni, questa sera il gallese Gareth Bale ha tirato fuori dal cilindro una grandissima giocata che a 6 minuti dalla fine ha dato il colpo del K.O. al Barcellona consegnando la Coppa del Re 2013/2014 ai Blancos di Madrid.

    Un trionfo quello degli uomini di Carlo Ancelotti che permette alle Merengues di sognare ancora di realizzare un triplete e che rende amarissima la stagione di un Barcellona che nel 2014, a meno di clamorosi recuperi in Liga, rischia di non alzare alcun trofeo, fatto assai raro per i blaugrana.

    Martino conferma 10/11 della formazione prevista alla vigilia con l’eccezione di Fabregas, al posto di Pedro, insieme a Messi e Neymar nel trio offensivo. In difesa come preannunciato c’è Bartra accanto a Mascherano con Dani Alves ed Alba sugli esterni, a centrocampo Xavi, Iniesta e Busquets.

    Ancelotti, dovendo rinunciare a Cristiano Ronaldo, anzichè il 4-3-3 inizia la gara con un 4-2-3-1 decisamente offensivo con Casillas tra i pali, Carvajal, Pepe, Ramos e Coentrao in difesa, Modric e Xabi Alonso mediani e poi davanti Bale, Isco e Di Maria alle spalle di Benzema.

    Prova a partire forte il Barcellona che cerca di tenere ritmi alti ma le prima chance capitano a Bale che va al tiro due volte non riuscendo a centrare il bersaglio grosso, ma il gol è nell’aria e al 11° ripartenza rapida del Real con Bale che imbecca Di Maria, l’argentino s’invola e batte Pinto per il vantaggio Blancos. Il gol è uno schiaffo pesante per il Barcellona che non trova la reazione ma anzi subisce ancora uno scatenato Bale che con la sua rapidità nelle innumerevoli ripartenze che gli vengono concesse mette paura ai catalani. Messi è praticamente un fantasma si segnala un suo tiro solo al 41°, il primo tempo intanto si chiude sul 1-0 per il Real Madrid.

    Il tecnico del Barcellona prova a cambiar qualcosa inserendo prima Adriano per Jordi Alba e  poi Pedro per Fabregas ma nel primo quarto d’ora è sempre Bale a far paura. Al 66° prima conclusione insidiosa del Barcellona con Casillas costretto alla respinta sul tiro da fuori di Bartra, passano due minuti ed il difensore catalano è abile a liberarsi dalla marcatura di Pepe e a trovare un incredibile ed insperato pareggio.

    L'esultanza di Gareth Bale
    L’esultanza di Gareth Bale

    A questo punto il Barcellona cresce ed il Real pare un po’ stanco, gli uomini di Martino paiono fare la partita ma ecco che al 84° arriva la perla di Bale: il gallese parte dalla sua metà campo vicino alla linea laterale, si lancia avanti il pallone e dopo aver bruciato  in velocità Bartra si presenta davanti a Pinto e lo batte per il nuovo vantaggio Merengues, un gol meraviglioso da stropicciarsi gli occhi. Tutto finito? Assolutamente no, al 89° Neymar avrebbe il pallone del pareggio ma la palla anzichè depositarsi in fondo al sacco si schianta sul palo demolendo così tutte le speranze del Barcellona e permettendo al Real di tirare un sospiro di sollievo e di poter esultare sollevando la Coppa del Re sotto il cielo di Valencia.

     

    BARCELLONA – REAL MADRID 1-2 (0-1) (11° Di Maria (R), 68° Bartra (B), 84° Bale (R).

    BARCELLONA (4-3-3): Pinto; Dani Alves, Bartra (87° Sanchez), Mascherano, Jordi Alba (46° Adriano); Xavi, Busquets, Iniesta; Neymar, Messi, Fabregas (59° Pedro).

    Allenatore: Gerardo Martino.

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Xabi Alonso, Modric; Bale, Isco (88° Casemiro), Di Maria (87° Illarramendi); Benzema (89° Varane).

    Allenatore: Carlo Ancelotti.

    Arbitro: Matheu Lahoz.

    Ammoniti: Isco (R), Neymar (B), Pepe (R), Mascherano (B), Xabi Alonso (R)

     

     

  • Barcellona-Real Madrid, il clasico che vale la Coppa del Re

    Barcellona-Real Madrid, il clasico che vale la Coppa del Re

    Questa sera alle 21.30 allo stadio Mestalla di Valencia si assegnerà il primo titolo in Spagna, a contendersi la Coppa del Re saranno le due grandi del campionato iberico: il Barcellona ed il Real Madrid.

    Il terzo Clasico di stagione è una sfida delicata da ambo i lati, il Barcellona non può fallirla per non chiudere la stagione con solamente la Supercoppa spagnola messa in bacheca, ai danni dell’Atletico Madrid, ad inizio stagione, anche Carlo Ancelotti non può permettersi di consegnare il trofeo agli eterni rivali catalani e poi il Real Madrid è ancora in corsa per un ipotetico Triplete che permetterebbe al tecnico italiano di consacrarsi sulla panchina dei Blancos.

    Gerardo “Tata” Martino ha probabilmente l’ultima occasione, ma anche in caso di successo pare comunque complicato, per cercare di confermare la sua presenza sulla panchina del Barcellona. Ovviamente il tecnico dei blaugrana punterà sul suo fenomenale trio d’attacco Neymar-Messi-Pedro, nel reparto difensivo ancora fiducia a Bartra per sostituire l’infortunato Pique, a centrocampo Xavi-Iniesta-Busquets.

    Messi vs Pepe
    Messi vs Pepe

    Oltre a Martino osservato speciale sarà Leo Messi che viene da un periodo non certo brillantissimo e che dovrà cancellare le voci che girano in Spagna e che parlano di una Pulce impegnata a riposarsi per esser poi in grande forma al mondiale brasiliano.

    Carlo Ancelotti invece dovrà rinunciare a Cristiano Ronaldo, lo staff del Real ha provato ad ogni modo il recupero di Cr7 ma ieri è stato deciso di rinunciare al portoghese. L’allenatore italiano molto probabilmente inserirà Isco nel tridente offensivo insieme a Bale e Benzema, spostando Di Maria a centrocampo con Modric e Xabi Alonso per un Real Madrid decisamente a trazione offensiva. In porta andrà Casillas e davanti a lui si schiereranno Carvajal, Pepe, Sergio Ramos e Coentrao.

     

    BARCELLONA – REAL MADRID le probabili formazioni

    Barcellona (4-3-3): Pinto; Alves, Bartra, Mascherano, J. Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro, Messi, Neymar.

    Allenatore: Martino.

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, Pepe, Ramos, Coentrao; Modric, X. Alonso, Di Maria; Bale, Benzema, Isco.

    Allenatore: Ancelotti.

  • Adidas lancia Collezione di scarpe Samba per Brasile 2014

    Adidas lancia Collezione di scarpe Samba per Brasile 2014

    I Mondiali di calcio si sa, sono l’evento più atteso di tutti gli appassionati di calcio e non solo. Per prepararsi al meglio ad accogliere Brasile 2014 Adidas ha lanciato una collezione di scarpe proprio ispirate alla Nazione Carioca che ospiterà il grande evento. Si chiama collezione Samba e, in questo lancio,  Adidas ha per la prima volta presentato contemporaneamente una nuova scarpa per ognuno dei 4 modelli che ha in collezione: adizero™ f50, predator®, nitrocharge™ e 11pro. Le 4 scarpe, che formano la collezione Samba, hanno identità e tecnologie differenti e sono state disegnate con colorazioni molto vivaci per ispirare i calciatori delle nuove generazioni.

    Il lancio di Samba Collection segna anche l’inizio della campagna adidas “All in or Nothing” dedicata alla Coppa del Mondo FIFA Brasile 2014™. Per il lancio della campagna sono stati chiamati alcuni dei giocatori più rappresentativi del calcio mondiale, da Leo Messi, Oscar, Dani Alves e Mesut Ozil.

    Adidas - Samba Collection ispirata a Brasile 2014
    Adidas – Samba Collection ispirata a Brasile 2014

    Antoine Hadjimanolis, Global Senior Product Manager, adidas Football ha detto: “Per la Collezione Samba abbiamo preso ispirazione dal Brasile. Il pacchetto è pieno di colore ed energia proprio come il Brasile! Dalle spiagge di Bahia al carnevale di Rio, le nostre scarpe utilizzeranno toni e colori mai visti su una scarpa da calcio.”

    Nitrocharge™ è la scarpa indossata fra gli altri da Dani Alves, Ezequiel Lavezzi e Daniele De Rossi. Per l’occasione è stata pensata in un nuovo colore Lime e pensata per il gioatore che corre per tutta la partita, realizza il maggior numero di Tackle. Grazie alla tecnologia ENERGYSLING™ un inserto elastico che avvolge l’avampiede per supportare la scarpa durante i movimenti laterali e i cambi di direzione più estremi, ed ENERGYPULSE™ elemento elastico posizionato nella suola che garantisce un ritorno di energia incredibile ad ogni sprint, la nitrocharge™ consente al motore della squadra di rinnovare il modo di giocare.

    Adizero™ f50 indossata da Leo Messi, Lucas Moura, Edinson Cavani, Gareth Bale e Giuseppe Rossi, scarpa per consentire ai giocatori di essere più veloci. SPEEDTRAXION è la nuova configurazione dei tacchetti che permette di avere massima accelerazione e repentini cambi di direzione. Grazie a SPEEDFOIL il materiale che unise leggerezza, morbidezza e durata il comfort nella zona del tallone è assicurato.

    Predator® Lethal Zones, scarpa di colore rosa indossata da Oscar, Xavi, Mesut Ozil, Fernando Torres e Riccardo Montolivo è progettata con cinque distinte Lethal Zones che aiutano per: controllo di palla, tocco, precisione e potenza, è una scarpa che aiuta a dominare ogni aspetto del gioco.

    Infine la Samba 11pro, realizzata in un viola acceso, e indossata da Philipp Lahm, Hernanes, Frank Lampard e Mattia De Sciglio. La pelle Taurus ultraleggera e ultra morbida che garantisce comfort e un controllo di palla ottimale. E’ pensata per il giocatore completo.

    La Collezione Samba Collection viene lanciata oggi con un video di ispirazione brasiliana che coinvolge alcuni dei giocatori che indosseranno le scarpe. Il video contiene una traccia musicale completamente nuova intitolata “BOTA”, realizzata da Buraka Som Sistema, in collaborazione con l’MC brasiliano Karol Conka (cult.cartel)

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  • Il Totthenam asfalta l’Inter: 3-0 a Londra. Qualificazione compromessa

    Il Totthenam asfalta l’Inter: 3-0 a Londra. Qualificazione compromessa

    Un’Inter davvero brutta da vedere subisce una pesante sconfitta al White Hart Lane di Londra. Il Totthenam passeggia davanti ai propri tifosi e infligge un sonoro 3-0 alla squadra di un Andrea Stramaccioni sempre più in confusione come i suoi giocatori. La qualificazione al turno successivo adesso è davvero compromessa perchè i nerazzurri per riuscire a ribaltare questo punteggio dovranno sconfiggere la prossima settimana a San Siro il Totthenam con quattro gol di scarto. Impresa non impossibile ma quasi. Soprattutto se si guarda questa partita d’andata dove l’Inter ha giocato malissimo in ogni reparto, mostrando lacune individuali e collettive. La difesa è stata fatta a fette dai velocissimi giocatori del Totthenam, il centrocampo schiacciato dalla pressione inglese: l’attacco non pervenuto. L’infortunio di Milito ha davvero messo in ginocchio l’Inter incapace di creare e di segnare. Cassano, convocato dopo l’esclusione con lite di Catania, va a sprazzi ma il più delle volte gioca a nascondino con i possenti difensori inglesi. L’unico a salvarsi fra i nerazzurri è il solito Handanovic che in più di un’occasione ha salvato i suoi dal tracollo. Davanti c’era il Totthenam, signora squadra, ma così è veramente troppo. Una batosta che influirà anche sul morale e sulla testa dei giocatori. Giocarsela nella gara di ritorno sarà un’impresa stoica. Passiamo però all’analisi della sfida.

    Tottenham-Inter | © Richard Heathcote/Getty Images
    Tottenham-Inter | © Richard Heathcote/Getty Images

    SOLO SPURS – In campo c’è stata una sola squadra: il Totthenam. Dispiace dirlo ma la squadra di Stramaccioni non ha fatto quasi niente. A dire il vero ha avuto due occasioni nitidissime ma le ha incredibilmente sprecate. Andiamo però con ordine. Gli Spurs partono subito a razzo e dopo pochi minuti si portano in vantaggio con il solito Bale, abile a staccare di testa anticipando la difesa nerazzurra. Poco dopo è Sigurdsson a raddoppiare con un tap in vincente a pochi passi da Handanovic. Il punto esclamativo arriva nella ripresa con un altro colpo di testa, questa volta di Vertonghen. Inter ko e incapace di reagire. Nel primo tempo la partita poteva essere riaperta da Alvarez, lanciato da Cassano verso la porta avversaria, ma il giocatore arrivato a tu per tu con l’estremo difensore ha calciato sul fondo. L’altra grande occasione arriva nella ripresa ed è Palacio a spedire addosso al portiere. Sarebbe stato un gol inutile ai fini del risultato ma utilissimo in vista di un ritorno più abbordabile. Così non è stato e l’Inter adesso dovrà scalare l’Everest.

  • Euroavversarie, il Tottenham l’Inter e le italiane

    Euroavversarie, il Tottenham l’Inter e le italiane

    Non è la prima volta che l’Inter va a giocare a White Hart Lane, così come abbastanza intenso è il feeling degli spurs nei confronti delle formazioni italiane. Per la settima volta i londinesi in una competizione europea affrontano una squadra del nostro campionato. Anche se i confronti prendono il via dal settembre del 1971, quando gli spurs batterono per due volte il Torino nella finale di Coppa di Lega Italo-Inglese, grazie ai gol di Chivers. Il Tottenham Hotspur, ad ogni modo, vanta una buona tradizione nei confronti del nostro calcio, raccogliendo quasi sempre risultati importanti.

    Nel 1972, infatti, il Tottenham eliminò nella semifinale della Coppa UEFA il Milan. Vittoria di misura a Londra per 2-1 con doppietta di Perryman e quindi decisivo pareggio per 1-1 a San Siro, scaturito dai gol di Mullery e quello inutile di Rivera.

     Gareth Bale
    Gareth Bale | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Poi il Tottenham avrebbe battuto nella doppia finale il Wolverhampton Wanderers, aggiudicandosi la prima edizione in assoluto della Coppa UEFA. Gli spurs poi tornarono ad affrontare un club italiano soltanto nel 2008/2009 nel girone di Europa League, venendo battuti nettamente al Friuli per 2-0 dall’Udinese dai gol di Di Natale e Pepe, ma si qualificarono nonostante quella sconfitta.

     Gli spurs ritornarono, però, ad essere nuovamente indigesti per i colori rossoneri. Infatti, il Tottenham approdò agli ottavi di finale della Champions League, estromettendo a sorpresa proprio il più quotato Milan. Il Tottenham ottenne un risultato decisivo vincendo proprio a San Siro, grazie ad un gol del lungagnone Peter Crouch. Al termine del match poi volarono parole grosse tra Gennarino Gattuso e Joe Jordan, ex-calciatore scozzese proprio del Milan, e passato nell’area tecnica della squadra di Londra. Nella stessa competizione il Tottenham aveva affrontato nel girone della prima fase anche l’Inter, perdendo per 4-3 al Meazza, ma con tre gol di Gareth Bale, e vincendo per nettamente per 3-1 a White Hart Lane.

     Infine l’ultimo doppio confronto si è registrato proprio nella stagione in corso al cospetto della Lazio, contro di cui ne sono scaturiti due pareggi ad occhiali, ma buoni per entrambe le squadre per approdare ai sedicesimi di finale. Le sfide si sono giocate all’insegna del ricordo di Paul Gascoigne, che aveva militato sia nel Tottenham che nella Lazio, e con qualche turbolenza di troppo tra le rispettive tifoserie.

  • Premier, nuovo passo falso del City. United vola a +7

    Premier, nuovo passo falso del City. United vola a +7

    Nel Boxing Day c’è stata la fuga del Manchester United che vola a +7 rispetto ai cugini del City. L’incredibile vittoria dei ragazzi di Alex Ferguson in casa contro il Newcastle è destinata ad entrare nella storia della Premier League per l’anno 2012. Una gara ricca di emozioni e gol (ben 7). Solito United da rimonta, ma stavolta non si è limitato a farlo una volta ma ben tre volte, prima di siglare la rete dei tre punti al 90′ con Hernandez che fino a quel momento sembrava in giornata no. Per i Red Devils gli altri gol sono arrivati dai piedi di Evans, Evra e van Persie, mentre per il Newcastle Perch, autogol Evans e Cissè. Assente Rooney, infortunato nel corso dell’ultimo allenamento e recuperabile nel giro di 2-3 settimane, la gara di Champions League contro il Real Madrid non dovrebbe essere a rischio.

    Citizens – Il giorno di Santo Stefano vede il City compiere l’ennesimo passo falso della stagione. Sul difficile campo del Sunderland, pur dominando, la squadra di Mancini esce sconfitta con il risultato di 1-0 (rete dell’ex di turno Adam Johnson). Fantastica prestazione dell’estremo difensore dei Black Cats, Mignolet. Ancora tribuna per Mario Balotelli che ormai vive quasi da separato in casa e a gennaio potrebbe lasciare l’Inghilterra.

    Vola lo United di Ferguson © ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Vola lo United di Ferguson © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Lotta Champions – Il Chelsea vince di misura in casa del Norwich. I padroni di casa, pur definiti ammazza-grandi non sono riusciti ad arginare i blues che, da canto loro, si sono limitati a realizzare il gol vittoria con Mata e controllare la partita. Vittorie anche per Tottenham, Everton e West Bromwich. Gli Spurs distruggono letteralmente l’Aston Villa che dopo aver subito 8 reti allo Stamford Bridge appena quattro giorni fa, ne prende 4 in casa nel Boxing Day. In evidenza il solito Bale che realizza la prima tripletta della sua carriera in Premier. Vittorie di misura per Everton e West Bromwich. I primi superano in casa il Wigan (2-1), mentre l’ex squadra di Di Matteo vince in casa del Qpr (1-2).

    Le altre – Nuova battuta d’arresto per il Liverpool sconfitto dall’ottimo Stoke City. La gara inizialmente sembrava mettersi bene per il Red con il rigore realizzato dopo appena trenta secondi da Gerrard, ma la reazione dei padroni di casa è stata aggressiva, ribaltando il risultato fino al 3-1. Il derby Arsenal-West Ham invece è stato rinviato per ordine pubblico a causa dello sciopero nei trasporti a Londra.

    Fuga per la vittoria – Nei quattro maggiori campionati europei sembra ripetersi sempre lo stesso copione. In Italia Juve, in Germania Bayern Monaco, in Spagna Barcellona e in Inghilterra United. Il +7 dei Red Devils ai danni dei cugini del City sembra segnare la fine del campionato, soprattutto dopo aver visto le prime 19 giornate dove abbiamo potuto notare uno United di grande personalità, che vince tutte le partite in rimonta ed un City che alla prima difficoltà crolla. Nella seconda parte di stagione, gli impegni europei del Manchester United potrebbero favorire la rimonta della squadra di Mancini, che da questo momento, non devono più sbagliare nulla.