Tag: Freddy Guarin

  • Conferenza stampa Marotta, la Signora furiosa con l’Inter!

    Conferenza stampa Marotta, la Signora furiosa con l’Inter!

    Il fattaccio relativo allo scambio Vucinic-Guarin, lo avevamo preannunciato, sarebbe rimasto negli annali di questo sport, o meglio, negli annali di quello che riguarda screzi e litigi del calcio.

    Lo stop, ad una trattativa ben avviata e che si poteva considerare conclusa, voluto da Erik Thohir ha lasciato tutti di sale, dai diretti interessati agli addetti ai lavori è aleggiata un’aria di perplessità sul come sia andata la vicenda. Tanto che nella mattinata di ieri alcuni media avevano ipotizzato che anche i test medici, già conclusi da Mirko Vucinic, presso una clinica di Pavia fossero risultati poco rassicuranti e per anche questo motivo l’Inter avesse fatto marcia indietro.

    Di sicuro non è andata giù questa faccenda alla Juventus, che attraverso il D. G. Marotta aveva definito il comportamento della controparte addirittura “sconcertante“, oltretutto la società bianconera mentre era impegnata nella trasferta di Roma di Coppa Italia non aveva avuto alcuna possibilità di replica al comunicato ufficiale apparso sul sito dell’Inter.

    Beppe Marotta D. G. Juventus | © Gabriel Bouys / Getty Images
    Beppe Marotta D. G. Juventus | © Gabriel Bouys / Getty Images

    Così, serrati i ranghi in Corso Galileo Ferraris, con il Presidente Agnelli, Vucinic, Paratici e l’agente del calciatore montenegrino è stato fatto un summit ed indetta una conferenza stampa alle 18:30 del pomeriggio di ieri.

    Così il D. G. bianconero esordisce all’appuntamento con i media:

    Vi ringrazio di aver aderito a questo nostro invito, ma era opportuno farlo, avrei voluto non essere qui ma sono stato costretto dalle vicende degli ultimi giorni. Mi riferisco al comunicato stampa emesso dall’Inter ieri (due giorni fa n.d.r.), quando noi eravamo in procinto di giocare con la Roma.  Abbiamo definito sconcertante il comunicato stampa perché conteneva situazioni false pertanto la mia puntualizzazione si è resa necessaria per difendere l’immagine della Juventus e dei due giocatori interessati, Vucinic e Guarin, che sono stati tirati in ballo, direi malgrado tutto in modo non corretto”.

    In qualche modo comunque la Juventus, per bocca del suo manager cerca di sanare lo strappo, anche inevitabile, avvenuto con i due calciatori, che entrambi non si sono allenati ieri con i rispettivi club. E poi Marotta continua:

    Mi riferisco al comunicato perché si accenna da parte dell’Inter di non voler procedere allo scambio. In realtà questa trattativa era stata già definita tra le parti, con un accordo verbale, ma si sa che nel calcio come nella vita ci sono regole non scritte che vanno rispettate. Accordo raggiunto tra me e Fassone. Devo dire anche che il presidente Andrea Agnelli ieri ha più volte cercato di mettersi d’accordo con Thohir e ieri alle 10.48 ha ricevuto un s.m.s che dava l’ok all’operazione. Poi la cosa è saltata non sappiamo perché”.

    Marotta spiega la propria versione dei fatti su come si sia svolta la trattativa, svelando anche un dettaglio importante, la mancanza di comunicatività con l’alta dirigenza nerazzurra, se non attraverso un messaggio al telefonino, poi il dirigente juventino ritorna sull’immagine lesa dei due calciatori.

    “Il motivo principale è la mancanza di correttezza nei confronti dei due calciatori, uno Vucinic, che è un professionista serio che ha contribuito con le sue prestazioni a farci conquistare due Scudetti. Nella storia del calcio, quando un calciatore svuota l’armadietto, si diceva, si è concluso un trasferimento. Cosa che è stata fatta da Vucinic. È la prima volta che mi capita in trent’anni ad assistere a una situazione incresciosa e che coinvolge anche Guarin, che con il consenso dell’Inter aveva raggiunto un accordo con noi sul nuovo contratto. Questi due professionisti sono stati maltrattati.”

    Poi Marotta risponde anche alle illazioni riguardanti la presunta scarsa condizione fisica di Mirko Vucinic ed alla possibilità, paventata da qualche addetto ai lavori, che l’attaccante montenegrino possa essere sempre inserito in una trattativa di scambio con qualche pedina nerazzurra.

    “Mi guardo bene dall’imbastire un’altra trattativa, perché c’è stata mancanza di serietà. Sulle indiscrezioni riguardo alle visite mediche di Vucinic, devo dire che ha fatto 35 presenze due stagioni fa e 43 nella stagione scorsa, che dimostrano la sua integrità fisica. Non ho mai pensato di dare un ‘pacco’ all’Inter con Vucinic. Se fosse stato ceduto, è solo perché si è trovato ad avere maggiore concorrenza in un reparto che ha aumentato la sua qualità e, quindi, ha avuto meno possibilità di giocare”.

    Insomma la Juventus non è rimasta impassibile all’accaduto ed ha avuto una reazione piuttosto seccata che porterà nuovamente il gelo tra le due società come il post-calciopoli o sarà solo una fase di distacco, considerando anche le posizioni convergenti che hanno in Lega Calcio su alcuni temi importanti?

    Intanto ci sarà da attendere la risposta dell’Inter sulle parole molto dirette e pesanti della Juventus che comunque ribadisce di aver concordato con il suo calciatore, Mirko Vucinic, due giorni di permesso e che comunica la sua vicinanza all’attaccante in questo momento divenuto increscioso.

  • Scambio Vucinic-Guarin, quanti segnali in un’operazione di mercato

    Scambio Vucinic-Guarin, quanti segnali in un’operazione di mercato

    Lo scambio Vucinic-Guarin è diventato uno di quei rebus destinati ad entrare nella storia del calcio nostrano. (altro…)

  • Thohir sacrifica Guarin per arrivare a Vucinic. Chi ha fatto l’affare?

    Thohir sacrifica Guarin per arrivare a Vucinic. Chi ha fatto l’affare?

    Sembrava che l’Arsenal fosse in pole per prendere Vucinic e che invece il Chelsea fosse vicino a Guarin, invece questa mattina è arrivato il colpo di scena.  Guarin alla JuveVucinic all’ Inter. (altro…)

  • Inter, ora è crisi nera. Stramaccioni rischia

    Inter, ora è crisi nera. Stramaccioni rischia

    L’Inter doveva essere l’anti Juve. Lo scontro diretto vinto dai nerazzurri sul campo mai espugnato della Juventus per 3-1, secondo la maggior parte dei critici e dell’opinione pubblica, bastava per poter ritenere l’Inter una pretendente allo Scudetto. Utopia? A distanza di qualche mese possiamo, oltre che concordare sull’aspetto utopistico della considerazione, farci anche qualche risata. In Italia purtroppo siamo abituati agli estremi: o si da importanza a un fatto o si tralascia. Nel nostro caso la vittoria dell’Inter allo Juventus Stadium è stata esaltata troppo: i più catastrofisti ritenevano già finito il ciclo della Juventus con conseguente crollo in campionato. Mai ci fu previsione più errata. Col senno di poi, possiamo tranquillamente affermare che l’impresa di Stramaccioni a Torino non è stata altro che una grande vittoria fine a sè stessa. Non che sia stato un caso perchè l’Inter meritò sul campo di vincere, ma assolutamente non è neppure stato l’inizio di un ciclo vincente per l’Inter. Semmai proprio da quella partita iniziarono i guai per gli Strama Boys: troppa importanza mediatica? Troppe pressioni? Comunque sia nelle partite successive è stato evidente il calo fisico e mentale dei nerazzurri: con la sconfitta di ieri sono solo 6 i punti raccolti nelle ultime 7 gare. Roba da brividi per una squadra considerata solo qualche mese fa l’anti juve. Analizziamo meglio la situazione di crisi dell’Inter classificando le cause del declino nerazzurro in due motivi: quelli legati a Stramaccioni e alle sue scelte, e quelli legati alle valutazioni della dirigenza.

    Andrea Stramaccioni pensieroso: la sua Inter ha raccolto solo 6 punti nelle ultime 7 partite | © Gabriele Maltinti/Stringer / Getty Images
    Andrea Stramaccioni pensieroso: la sua Inter ha raccolto solo 6 punti nelle ultime 7 partite | © Gabriele Maltinti/Stringer / Getty Images

    COLPE DI STRAMA – Andrea Stramaccioni appena un mese fa veniva elogiato e addirittura paragonato a Josè Mourinho solo per aver incanalato qualche vittoria di fila. La stampa sportiva italiana è in grado anche di fare cose simili. Quest’anno Stramaccioni aveva iniziato bene sulla panchina dell’Inter poi, complici infortuni, scelte della dirigenza e una squadra non proprio all’altezza delle aspettative, il giovane allenatore si è trovato sull’orlo del baratro. Già, perchè perdere per due volte contro il Siena -con tutto il rispetto per i toscani- e regalare 6 punti ai toscani ultimi in classifica non è impresa da tutti. Intanto Stramaccioni non è apparso sicuro nelle scelte: perchè far scendere in campo Schelotto che non è in forma e che ancora non è entrato alla perfezione negli automatismi della squadra? Perchè invece non aver puntato sull’altro arrivato, il giovane Kovacic dal primo minuto invece di inserirlo solo nella ripresa? Diciamo che Strama ha le sue colpe però non è tutto da imputare al tecnico nerazzurro. Se i giocatori sono quelli, la colpa non è di certo sua ma di qualcun’altro. La panchina del tecnico comunque inizia a traballare…

    COLPE DIRIGENZA – Arriviamo al punto critico della riflessione. Se Strama fa i suoi errori -come tutti del resto- anche la dirigenza si è impegnata in negativo. Intanto il mercato non è apparso convincente. L’Inter ha ceduto Sneijder, forse l’unico trequartista di livello che avevano in casa i nerazzurri. Adesso Stramaccioni ha dovuto reinventare Guarin trequartista togliendo un elemento di spessore come il colombiano dal centrocampo. I nuovi arrivi non hanno molta utilità, almeno nell’immediato. Forse con un po’ di pratica potranno aiutare l’Inter ma non si possono pretendere miracoli. Assurda poi la scelta di affidarsi a Rocchi, attaccante d’esperienza, per carità, ma in avanti con l’età piuttosto che confermare il giovane Livaja. La difesa, il reparto più incerto non può affidarsi a Chivu centrale e urgevano rinforzi. La colpa è di tutti ma a rimetterci è solo l’Inter.

  • Lazio basta Klose, Inter sfortunata

    Lazio basta Klose, Inter sfortunata

    Poteva e doveva essere la partita della svolta decisiva e della definitiva conferma della squadra di Stramaccioni, come anti-Juve, dopo la vittoria interna contro il Napoli, infatti, in molti si aspettavano una prestazione di carattere anche a Roma, con un successo che avrebbe consentito ai nerazzurri di riportarsi a -1 dalla vetta e di mettere pressione alla capolista, attesa oggi pomeriggio da un non facile interno casalingo contro l’Atalanta. Purtroppo per i tifosi della Beneamata sulla strada verso la vetta ci si è messo di mezzo Miroslav Klose, bomber di razza purissima che a Roma sta vivendo una seconda giovinezza e che all’81’, poco prima di uscire per crampi, con un guizzo regala i tre punti alla propria squadra e il momentaneo terzo posto insieme al Napoli.

    La partita-Una gara tutto sommato avara di emozioni. Stramaccioni arriva all’Olimpico, modificando il tanto apprezzato modulo a 3 e consegna le fasce a Pereyra e Nagatomo, relegando in panchina Juan Jesus e preferendo Cassano ad uno spento Palacio dell’ultimo periodo. Petkovic dal canto suo conferma il solito 4-1-4-1, reiserendo però Lulic tra i titolari ai danni di Candreva, mandato in campo solo nel secondo tempo, e ritrovando Klose come punta di diamante del proprio attacco.

    Il primo tempo come detto non regala molte occasioni da segnalare, gli unici guizzi sono dei tiri da fuori provati Ledesma ed Hernanes, il primo manda il pallone di poco a lato alla destra di Handanovic, il secondo spedisce troppo centrale e rende facile l’intervento del numero uno nerazzurro. Il modulo con Guarin sulla trequarti non porta i frutti sperati, tanto è vero che nella prima frazione i nerazzurri non rischiano nulla, ma non tirano mai in porta.

    Miroslav Klose| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Miroslav Klose| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Il secondo tempo si apre con la voglia di far meglio da parte di entrambe le squadre, gli ospiti rientrano in campo con un più compatto 4-4-2, con Zanetti arretrato sulla linea di difesa e Nagatomo spostato a sinistra a far coppia sull’out con Pereyra, l’Inter vuole portare il risultato a casa e fa entrare Palacio, che si piazza sulla fascia in una sorta di 4-2-3-1. I padroni di casa calano vistosamente e rischiano il tracollo più volte, la prima con Guarin che con un destro a giro da poco fuori area colpisce il palo. La seconda capita sui piedi di Cassano che in un’azione fotocopia a quella del compagno colpisce lo stesso palo, sulla palla si avventa Nagatomo, ma Marchetti si conferma ancora una volta decisivo e blocca il terzino giapponese. La partita sembra condursi stancamente verso lo 0-0 e invece all’81’ su una palla in profondità di Mauri, Klose s’infila nell’unico spazio concessogli e lascia partire un perfetto diagonale che s’insacca e batte sulla sua destra l’incolpevole Handanovic. Il guizzo di un campione dato troppo presto per finito e che regala 3 punti e aggancio al Napoli.

    Pagelle

    Klose 7,5 la Lazio non può prescindere dal suo bomber principe, vigile per tutta la partita, alla prima vera occasione colpisce come un falco lasciando di stucco la difesa avversaria.
    Ledesma 6,5 determinante il suo apporto in mezzo al campo, sa sempre cosa fare e da sempre una mano al compagno in difficoltà, uomo d’ordine e tatticamente impeccabile.
    Milito 4,5  non tocca una palla nel primo tempo e nel secondo si limita a qualche sponda, troppo poco per uno come lui che ci ha abituati a grandi prestazioni. Perde nettamente il duello a distanza con Klose.
    Cassano 5,5 lui predica ma i suoi compagni non lo seguono e di questo ne risente anche la sua prestazione, è l’uomo in più nerazzurro ma senza assistenza non può vincere le battaglie da solo.

    Gli highlights

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  • Mercato Juve presente e futuro sulle tracce di Bocchetti e Damiao

    Mercato Juve presente e futuro sulle tracce di Bocchetti e Damiao

    La Juve continua a tracciare le linee per il mercato su due fronti, quella che riguarda il presente e quella per il futuro,  Marotta e Paratici, come riportato anche nei giorni scorsi, sono impegnati nella trattativa per portare in bianconero il bomber ventiduenne dell’Internacional di Porto Alegre, Leandro Damiao.

    Il giocatore ha valutazione di 30 milioni di euro per questo la Juve deve fare attenzione alla concorrenza dell’Arsenal che negli ultimi tempi si è inserita nella trattativa, anche se i bianconeri sembrano in vantaggio sul giovane attaccante brasiliano, visti i recenti contatti tra lo staff verdeoro e la dirigenza juventina.

    Tralasciando per un attimo il mercato futuro, ci concentriamo su quello che riguardano le trattative per i rinforzi del

    Salvatore Bocchetti | © Dmitry Korotayev/Epsilon/Getty Images

    prossimo Gennaio e quindi di acquisti per il presente. Il primo reparto che Antonio Conte dovrà rivedere è  quello difensivo, vista l’ennesima disastrosa stagione di Bonucci, che sicuramente non ha dato prova di essere il campione che tutti si aspettavano. La Juventus nelle ultime ore pare sia molto orientata a portare a Torino Salvatore Bocchetti, l’italiano sbarcato al Rubin che ha fatto sapere di essere lusingato e di essere disponibile a tornare in Italia; la sua valutazione si aggira intorno ai 7 milioni di euro e Marotta, che già nella passata stagione aveva provato a portare l’ex genoano a Torino senza riuscirci, ora potrebbe prenderlo in prestito con diritto di riscatto.

    Tra gli altri nomi su cui la Juve sta lavorando anche quello di Hummels, 23 anni del Borussia Dortmund, Alex 29 anni del Chelsea, ed infine Chedjou, 26 anni difensore del Lille e della nazionale camerunense.

    In ottica futura invece la dirigenza della Vecchia Signora sta pensando ad un rinforzo a centrocampo ed il nome che risalta maggiormente nelle ultime ore è quello del colombiano del Porto, Freddy Guarin (25 anni). Il giocatore pare abbia espresso di recente il suo desiderio di voler provare nuove esperienze all’estero, in un campionato più prestigioso anche se il presidente dei biancoazzurri pare sia disposto a cederlo solo in cambio di una cospicua somma (si parla di 15 milioni di euro).
    Tuttavia la Juve pare non abbia abbandonato del tutto le piste che portano a Nainggolan, classe ’88, centrocampista del Cagliari e della Nazionale belga; Riccardo Montolivo, 27 anni, in scadenza di contratto con la Fiorentina, e Romulo Borges Monteiro 21 anni del Vasco de Gama. Inoltre, come confermato anche dal suo procuratore, Marotta e soci stanno facendo un pensierino anche a Manolo Gabbiadini, 20 anni giovanissima promessa dell’Atalanta: “Resterà a Bergamo sino a giugno, ma è vero che la società bianconera lo sta seguendo“.