Arriva inaspettata come un pugno in pieno volto e fa male, male perchè questa sconfitta ridimensiona di molto le ambizioni scudetto del Napoli di De Laurentiis, male perché arriva contro una squadra che tecnicamente fatta eccezione per Giovinco è molto inferiore rispetto ai partenopei. Ma veniamo alla partita, il match comincia con ritmi molto alti anche se di fatto per vedere la prima conclusione in porta bisogna attendere il 37° minuto del primo tempo ed è l’ex bianconero Giovinco a provare a battere De Sanctis su calcio di punizione dal limite che non impensierisce più di tanto l’estremo difensore azzurro. Passano due minuti e stavolta a provarci è l’altro attaccante gialloblu Sergio Floccari che dopo una bella azione dei propri compagni di squadra prova a sfruttare di testa un ottimo cross dalla sinistra di Biabiany, smorzato però bene da Dossena. Al 43′ ecco il primo squillo del Napoli che con Gokan Inler prova a far male con una botta da fuori che però non crea seri problemi a Mirante. Il primo tempo si chiude in parità, i padroni di casa costruiscono ma nessuno conclude anche per merito degli ospiti che tengono bene.
Si rientra dagli spogliatoi e ci si aspetta l’arrembante attacco del Napoli e anche Mazzarri prova a risvegliare l’animo dei suoi sfoderando la solita camicia bianca senza giacca, sfidando il freddo e allora Dossena ci prova a portare pericolo in area ducale con un cross insidioso che Mirante prima toglie dalla testa di Lavezzi e poi in seconda battuta con un guizzo da quella di Cavani. Poi d’improvviso la partita si spegne e i campani paiono amministrare bene ma nel loro momento migliore è il Parma a trovare il vantaggio con Gobbi che duettando con Floccari, che lo libera davanti a De Sanctis con un ottimo colpo di tacco, punisce l’estremo difensore abruzzese. Chi di tacco ferisce di tacco perisce e al 76° è stavolta il Pocho Lavezzi a rispondere alla giocata dell’attaccante calabrese del Parma, palla in verticale fatta passare in mezzo a due uomini con il tacco destro e Peppe Mascara si ritrova solo davanti al portiere e da lì non può sbagliare, 1-1 e si un quarto d’ora per risollevare le sorti di un match nato male per i padroni di casa. La teoria però è molto lontana dalla pratica e quando poi anche le polveri dei propri cannonieri sono bagnate c’è poco da fare se non tenere il risultato, ma in questo gli uomini di Mazzarri peccano d’ingenuità e all’ 82° Modesto sfruttando un assist al bacio del solito Giovinco, non eccezionale in questa gara ma alla fine decisivo, sigla il gol del nuovo e definitivo vantaggio parmigiano. Il Napoli subisce il colpo e prova a reagire subito dopo due minuti, infatti, Mirante è chiamato ad effettuare un ottimo intervento su un buon colpo di testa di Maggio, ma l’azione non si conclude lì e la palla nel rimbalzo arriva a Cavani che da ottima posizione spara e colpisce clamorosamente il palo. Il match di fatto si conclude qui, i padroni di casa provano a premere, ma nonostante rintanino gli avversari nella propria metà campo, non riescono a produrre niente di pericoloso. Fischio finale e fischi del San Paolo che non si aspettava di certo un pugno così che fa male e martedì ci sarà il Bayern tutta da gustare la reazione dei partenopei.
Dopo la sosta per le nazionali torna il campionato, si comincia con i tre anticipi del sabato che vedono impegnate le nostre squadre che in settimana dovranno sostenere le partite di Champions. Se le due milanesi stanno vivendo un periodo molto complicato, non si può dire lo stesso del Napoli che guidato dal sergente di ferro Mazzarri vuole ricominciare da dove aveva lasciato prima della sosta. I partenopei vengono, infatti, dalla vittoria esterna sul campo dell’Inter e sfruttando il fattore campo cercheranno di ripetersi contro il Parma non entusiasmante di Colomba e Giovinco. Tutti disponibili per il tecnico toscano che ha già dichiarato di non aver intenzione di fare turn-over in vista della partita contro il Lille, non vuole di certo commettere lo stesso errore fatto nella partita contro il Chievo dove ha pagato la scelta di far tirare il fiato ai suoi tenori. In campo quindi l’undici titolare con la difesa imbattuta da 400minuti e l’attacco guidato dai soliti tre Hamsik, Cavani e Lavezzi, quest’ultimo alla ricerca di un gol fra le mura amiche, che manca dalla partita dell’anno scorso contro il Milan. Walter Mazzarri | ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images In casa Parma le speranze ovviamente sono tutte riposte in Sebastian Giovinco, reduce dall’esordio da titolare in maglia azzurra, la formica atomica sarà chiamato a sobbarcarsi responsabilità maggiori in questa complicatissima trasferta e risvegliando l’orgoglio di una squadra, quella emiliana, poco attrezzata per certe partite ma che potrebbe sfruttare lo snobismo nei riguardi di un avversario con un tasso tecnico inferiore, in cui spesso cade la compagine partenopea alla vigilia delle partite di coppa. La formazione dei gialloblu dovrebbe essere per larghi tratti la stessa che ha battuto in casa il Genoa, anche se ad avere il posto assicurato al momento paiono essere solo in due ad eccezione del portiere Mirante, in attacco a far coppia con Giovinco, appunto, ci sarà Floccari.
La vittoria contro la Juventus, griffata Sebastian Giovinco, grande ex dell’ incontro, ha dato al Parma la matematica certezza della permanenza in serie A. Il presidente Tommaso Ghirardi festeggia l’ obiettivo raggiunto attribuendo la gran parte dei meriti al tecnico Franco Colomba, arrivato a campionato già in corsa per sostituire Marino, e che ha saputo rimotivare la squadra, consentendole di ritrovare i valori che aveva perso di vista, dandogli un’ identità ed un equilibrio ben preciso, e che ha consentito al Parma di ottenere delle soddisfazioni molto positive, come la vittoria contro tre grandi del campionato, come Inter, Udinese e Juventus.
Con Franco Colomba in panchina, è definitivamente esploso il talento ed il potenziale della ” formica atomica “, ossia di Sebastian Giovinco, che ha trovato un posto importante in squadra esprimendosi sempre su grandi livelli. In proposito Tommaso Ghirardi commenta: “Era semplicemente uno che doveva giocare al calcio: assurdo che giocatori così vengano tenuti in panchina, noi non abbiamo fatto niente altro che metterlo in campo. Non l’ho mai ritenuto una scommessa ma un giocatore importante, e siamo contenti di avergli ridato entusiasmo”.
Una scommessa vinta, anche se Ghirardi precisa che Giovinco non era una scommessa ma una certezza: è innegabile, però, il merito di aver voluto credere in un giovane italiano dal grande potenziale.
Un’altra mazzata tremenda dell’ex Sebastian Giovinco manda all’inferno la Juventus che perde l’ennesima occasione di centrare un traguardo europeo: dopo che il sogno Champions è svanito la scorsa giornata per il suicidio con il Chievo, oggi pomeriggio la squadra di Del Neri perdendo contro il Parma ha perso una ghiotta chance, l’ennesima, di agganciare l’ultimo posto Europa League occupato dalla Roma che ha perso a Catania. I bianconeri rimarranno così fuori dalle coppe facendo addirittura peggio della scorsa stagione, una cosa alla quale nessuno avrebbe creduto a luglio, collezionando un fallimento dietro l’altro.
La Juventus affronta al Tardini un Parma già salvo, grazie al lavoro svolto dal tecnico Colomba, ma non per questo privo di stimoli, anzi, il folto gruppo degli ex bianconeri vogliono subito dimostrare che la dirigenza ha sbagliato valutazione nei loro confronti: Mirante è una sicurezza tra i pali, Candreva, entrato al posto di Bojinov, altro ex, nella ripresa, tiene bene a centrocampo e si propone egregiamente in avanti, Giovinco sembra Messi, relativamente parlando, tra le maglie bianconere. E se ci fosse stato anche Amauri? L’attaccante gialloblu, prestato dalla Juve e che è rinato in Emilia, non ha potuto partecipare alla “festa” perchè era in panchina non al meglio della condizione.
Spenti invece oggi sia Del Piero che Matri che non si rendono quasi mai vivi dalle parti di Mirante: solo il capitano impegna il portiere gialloblu su un calcio di punizione. Il Parma invece fa vedere le streghe a Buffon che si supera prima su Bojinov, forse la palla aveva oltrepassato la linea di porta ma le immagini non chiariscono, e poi su Giovinco mettendoci la manona. Nella ripresa arriva la doccia fredda per Madama al 63′: Giovinco sfugge via alla marcatura di Motta e fa partire un missile dal limite dell’area diretto all’incrocio dei pali che lascia impietrito Buffon: è il gol partita che sa di schiaffo morale per chi come Del Neri e Marotta in primis non hanno creduto in lui. Giovinco, con la doppietta siglata all’andata e la rete di oggi, si è dimostrato infatti la bestia nera della Juventus: il dg farebbe bene a pensarci due volte prima di cederlo per intero al Parma.
La Juve è stordita, frastornata; nel finale ci provano Toni, con un colpo di testa che sfiora il palo, e Felipe Melo, dalla distanza, ma il risultato non cambia. Juve senza orgoglio e senza dignità. Del Neri è al capolinea, domenica prossima con il Napoli sarà la sua ultima gara sulla panchina bianconera. I tifosi non vedono l’ora che finisca questo maledetto campionato per voltare pagina e auspicare che a Torino arrivi il “salvatore” che riesca a riportare la Juve tra le big del calcio italiano in attesa di farlo anche in Europa e chiudere un altro capitolo triste e deludente della storia della Vecchia Signora.
Svanito il sogno Champions, la Juventus va a Parma con l’obiettivo di raggiungere almeno la qualificazione in Europa League per evitare il fallimento completo. Del Neri, probabilmente alla sua penultima sulla panchina bianconera, dovrà inventarsi il centrocampo viste le squalifiche di Krasic e Marchisio e l’infortunio di Aquilani, oltre al lungodegente Sissoko: spazio quindi al giovane Giandonato in mezzo al campo al fianco di Felipe Melo; sulle corsie laterali spingeranno Pepe, a destra, e Martinez, a sinistra. Difesa confermata con l’ennesima esclusione di Bonucci: Motta e Grosso terzini e Barzagli e Chiellini formeranno la coppia centrale. In attacco gli inamovibili Del Piero e Matri con Toni pronto ad entrare a partita in corso.
Colomba, che ha dato la svolta al campionato del Parma, in attacco dovrà rinunciare sia all’ex Amauri che a Crespo puntando su due altri ex della gara, Valeri Bojinov e Sebastian Giovinco, quest’ultimo nella gara d’andata vinta dai ducali per 4-1 e che aveva aperto la crisi bianconera fece una doppietta ma non esultò.