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  • F1: la Red Bull domina in Brasile, Alonso terzo

    F1: la Red Bull domina in Brasile, Alonso terzo

    Red Bull semplicemente perfette nel penultimo appuntamento della stagione 2010 di Formula 1. A San Paolo Vettel vince il Gran Premio del Brasile precedendo sotto la bandiera a scacchi il compagno di squadra Webber mettendo a segno la quarta doppietta stagionale che vale al team austriaco il titolo di campione del mondo costruttori, il primo nella storia della scuderia. Quattro sono anche le vittorie portate a casa dal tedesco nel 2010, la nona in carriera.
    Sul gradino più basso del podio sale un Fernando Alonso calcolatore che ha badato più a non correre inutili rischi con la sua Ferrari vista anche la superiorità delle Red Bull sul circuito di Interlagos accontentandosi del terzo posto che gli consentirà comunque di affrontare l’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi tra sette giorni in testa alla classifica piloti e con un margine su Webber di 8 punti. Quarto giunge Lewis Hamilton, ancora alle prese con una McLaren non performante come le rivali e che è praticamente fuori, anche se l’aritmetica ancora non lo condanna, dalla corsa al titolo. Seguono Button, quinto, le due Mercedes di Rosberg e Schumacher, ottavo posto per il pole man Hulkenberg e a chiudere le prime dieci posizioni Kubica e Kobayashi. Gara difficile per l’idolo di casa Massa che arriva 14esimo al traguardo.

    Alla partenza scattano benissimo le due Red Bull che beffano entrambe nelle prime curve l’autore della pole Hulkenberg, più difficoltoso invece il sorpasso di Alonso, subito aggressivo e che passa Hamilton al secondo giro, ai danni del tedesco della Williams che si difende benissimo dagli attacchi del pilota spagnolo fino a quando il ferrarista non lo induce in errore in frenata alla Des Cida do Lago, ma a quel punto lo svantaggio dai battistrada è già nell’ordine dei 10 secondi. Anche Hamilton fatica più del previsto per sopravanzare Hulkenberg che poi è costretto ad alzare bandiera bianca e sarà il primo a rientrare ai box per il cambio gomme.
    Prima del pit stop le posizioni restano congelate, le due Red Bull a fare da lepre con Vettel primo e Webber a marcarlo a distanza, poi Alonso seguito da Hamilton. Button, partito dall11esima posizione, risale piano piano fino alla quinta posizione.

    Alonso si limita a controllare (il terzo posto è oro in ottica Mondiale) sperando in un passo falso delle Red Bull. Non succede più nulla fino a quando Liuzzi non va a schiantarsi contro le barriere alla S di Senna costringendo la safety car ad entrare in pista a 18 giri dal termine. Distacchi annullati, ciò potrebbe avvantaggiare Alonso ed Hamilton e tentare il tutto per tutto cercando di avvicinarsi il più possibile alle Red Bull ma tra di loro ci sono troppe vetture doppiate e alla ripartenza i distacchi ritornano esattamente come erano prima dell’entrata della safety car.

    Solo nel finale Alonso riduce il gap con Webber, un pò in crisi con il surriscaldamento del motore Renault della sua vettura ma è troppo tardi. Tutti, maliziosamente, attendono l’ordine di scuderia a Vettel di far passare Webber, messo meglio di lui in classifica, e affrontare così l’ultimo Gran Premio, quello decisivo, con l’australiano ad un solo punto dal ferrarista. E invece nessun comando da Horner: Vettel transita con il pugno alzato sotto la bandiera a scacchi seguito da Webber e Alonso. Delirio sul muretto Red Bull dove meccanici e ingegneri festeggiano il titolo costruttori appena vinto.

    Alonso ora è davvero vicinissimo alla conquista del suo terzo Mondiale: con 8 punti di vantaggio su Webber e 15 su Vettel, solo un passo falso ad Abu Dhabi può togliere lo scettro di mano allo spagnolo. E la decisione della Red Bull di non intervenire sulle posizioni dei loro piloti da un lato è da elogiare assolutamente per aver rispettato alla lettera il regolamento e dimostrando una grande lealtà sportiva, dall’altro invece potrebbe risultare un autogol incredibile perchè i punti di distacco potevano essere molto di meno se Webber avesse vinto (solo uno). A far pendere l’ago della bilancia a favore di Alonso è il tanto discusso ordine di scuderia Ferrari dato a Massa durante il Gran Premio di Germania ad Hockenheim per lasciare la testa della corsa ad Alonso, il quale si avvantaggiò conquistando 7 punti in più che al momento pesano come macigni.

    Ordine d’arrivoGUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. VETTEL RED BULL RENAULT 1h33’11”.803
    2. WEBBER RED BULL RENAULT + 4”.243
    3. ALONSO FERRARI + 6”.807
    4. HAMILTON McLAREN MERCEDES + 14”.634
    5. BUTTON McLAREN MERCEDES + 15”.593
    6. ROSBERG MERCEDES + 35”.300
    7. SCHUMACHER MERCEDES + 43”.400
    8. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH + 1 giro
    9. KUBICA RENAULT + 1 giro
    10. KOBAYASHI SAUBER FERRARI + 1 giro
    11. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI
    12. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES
    13. BUEMI TORO ROSSO FERRARI
    14. MASSA FERRARI
    15. PETROV RENAULT
    16. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH
    17. HEIDFELD SAUBER FERRARI
    18. KOVALAINEN LOTUS COSWORTH
    19. TRULLI LOTUS COSWORTH
    20. GLOCK VIRGIN COSWORTH
    21. SENNA HISPANIA COSWORTH
    22. KLIEN HISPANIA COSWORTH
  • Button sfugge al rapimento, paura in Brasile

    Button sfugge al rapimento, paura in Brasile

    Le ore che precedono il Gran Premio del Brasile resteranno impresse in maniera indelebile nei ricordi di Jenson Button. Il pilota della McLaren è fuggito, grazie all’abilità del poliziotto alla guida del suo mezzo, ad un tentativo di rapimento.

    Tanta paura e niente più, grazie alla scaltrezza dell’autista che è riuscito a districarsi con difficili manovre e qualche sportellata a dileguarsi e metter in salvo Button e gli altri passeggeri. Dalle prime ricostruzioni il tentativo di rapimento è l’opzione più accreditata dagli inquirenti.

  • F1: acuto di Hulkenberg in Brasile, Alonso fa il quinto tempo

    F1: acuto di Hulkenberg in Brasile, Alonso fa il quinto tempo

    Tra le Red Bull e Alonso spunta Nico Hulkenberg. Colpo di scena in Brasile dove sul circuito di Interlagos a San Paolo si sono appena concluse le qualifiche: il giovane pilota della Williams conquista la sua prima pole position in carriera al suo primo anno di Formula 1 al termine di una sessione bagnata e che ha regalato emozioni negli ultimi 5 minuti quando la pista andava asciugandosi. Hulkenberg ha fatto il miglior giro in 1’14”470 rifilando addirittura oltre un secondo alle due Red Bull che seguono in seconda e terza posizione. Vettel infatti partirà al fianco del connazionale in prima fila, Webber aprirà la seconda fila insieme ad un Hamilton in grande spolvero. Quinto Alonso che sarà costretto a recuperare cercando di non prendersi rischi inutili alla partenza e pensando a gestire al meglio la gara. Male Massa che sul circuito di casa dove ha sempre fatto ottime gara si ritrova a partire dalla nona piazza in griglia. Nella top ten anche Barrichello (sesto), Kubica (settimo), Schumacher (ottavo) e Petrov (decimo). Fuori dai primi dieci l’altra McLaren di Button: il campione del mondo uscente, eliminato nel Q2, soffre di sovrasterzo, lamentato anche da Hamilton, e partirà 11esimo.

    E pensare che Hulkenberg rischia di rimanere senza volante per la prossima stagione. La Williams infatti starebbe pensando ad un avvicendamento con Pastor Maldonado, il campione del mondo della GP2, anche considerato la dote che il pilota venezuelano porterebbe alla casa di Frank Williams, ben 13 milioni di euro che garantirebbero la sopravvivenza del team inglese, da diverso tempo in crisi finanziaria, e di allestire una vettura competitiva l’anno prossimo. E l’ “Incredibile Hulk” non poteva dare risposta migliore che con una pole position alla scuderia che vorrebbe farlo fuori.
    Tornando alla cronaca delle qualifiche, le Red Bull e Alonso hanno dominato nelle prime due sessioni, quelle ad eliminazione con Hamilton che ha dovuto dare tutto se stesso per restare nelle prime posizioni. L’inglese poi si è riscattato nell’ultima e decisiva Q3 con le prestazioni migliori della mini-sessione fino a quando non è salito in cattedra Hulkenberg. La pista che è andata asciugandosi ha consentito ai piloti di montare gomme slick con il tedesco che si è scatena rifilando distacchi importanti di oltre un secondo, alle due Red Bull.

    Domani la gara, che può essere decisiva per Alonso per il Mondiale, alle 17:00 ora italiana. Dovremmo assistere ad una partenza asciutta anche se le previsioni meteo danno pioggia nell’ultima parte di gara, esattamente come due anni fa quando poi Hamilton vinse il Mondiale.

    Griglia di partenza

    1. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH 1’14”470
    2. VETTEL RED BULL RENAULT 1’15”519
    3. WEBBER RED BULL RENAULT 1’15”637
    4. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1’15”747
    5. ALONSO FERRARI 1’15”989
    6. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH 1’16”203
    7. KUBICA RENAULT 1’16”552
    8. SCHUMACHER MERCEDES 1’16”925
    9. MASSA FERRARI 1’17”101
    10. PETROV RENAULT 1’17”656
    11. BUTTON McLAREN MERCEDES Q2
    12. KOBAYASHI SAUBER FERRARI Q2
    13. ROSBERG MERCEDES Q2
    14. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    15. BUEMI* TORO ROSSO FERRARI Q2
    16. HEIDFELD SAUBER FERRARI Q2
    17. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES Q2
    18. SUTIL* FORCE INDIA MERCEDES Q1
    19. GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    20. TRULLI LOTUS COSWORTH Q1
    21. KOVALAINEN LOTUS COSWORTH Q1
    22. DI GRASSI VIRGIN COSWORTH Q1
    23. KLIEN HISPANIA COSWORTH Q1
    24. SENNA HISPANIA COSWORTH Q1

    *retrocessI di 5 posizioni in griglia perchè ritenuti responsabili di rispetti incidenti durante il GP di Corea.

  • F1: Alonso si sveglia ed è terzo. Continua il dominio Red Bull

    F1: Alonso si sveglia ed è terzo. Continua il dominio Red Bull

    Il venerdì di prove libere sul circuito di Interlagos è stato dominato interamente dalla Red Bull. Vettel infatti dopo essere stato il più veloce durante la sessione della mattina si riconferma il più veloce anche nel pomeriggio precedendo il rivale compagno di team Webber di un solo decimo: 1’11”968 il tempo del pilota tedesco, unico a scendere soto il muro dell’1’12” che ha abbassato la precedente prestazione sul circuito brasiliano di ben 1 secondo e mezzo.
    Dietro le due Red Bull la Ferrari di Fernando Alonso a quasi 4 decimi che dimostra di essere competitivo nonostante la rottura del motore della sua vettura nella prima sessione. Il pilota spagnolo non rischia penalità in quanto il propulsore utilizzato aveva già esaurito il chilometraggio minimo previsto dal regolamento.

    Quarto tempo per Hamilton, alle prese ancora con una McLaren in evidente inferiorità nei confronti di Red Bull e Ferrari. L’inglese dovrà dare il meglio di sè se non vuole essere tagliato fuori definitivamente dalla lotta per il titolo spegnendo le ultime speranze rimaste.
    Il beniamino di casa Massa ha staccato il quinto tempo ma ha concluso anzitempo le sue prove per un problema alla frizione. Seguono Kubica e Button. Domani le qualifiche potrebbero disputarsi sotto la pioggia: il meteo infatti da un’alta probabilità di temporali in concomitanza proprio con le prove ufficiali, alle 17:00 ora italiana, che potrebbe stravolgere la griglia di partenza.

    I tempi delle prove libere del pomeriggio

    1. Vettel – Red Bull 1’11”968
    2. Webber – Red Bull 1’12”072
    3. Alonso – Ferrari 1’12”328
    4. Hamilton – McLaren 1’12”656
    5. Massa – Ferrari 1’12”677
    6. Kubica – Renault 1’12”882
    7. Button – McLaren 1’13”206
    8. Heidfeld – Sauber 1’13”222
    9. Rosberg – Mercedes 1’13”333
    10. Schumacher – Mercedes 1’13”346

  • F1: Red Bull veloci nelle libere del Brasile. Alonso rompe il motore

    F1: Red Bull veloci nelle libere del Brasile. Alonso rompe il motore

    Tutto come da copione nelle prime libere a San Paolo in Brasile dove domenica si correrà il penultimo Gran Premio della stagione 2010: le Red Bull che dominano cercando la prestazione sul giro e le Ferrari che lavorano in previsione della gara. Il giro più veloce è stato fatto registrare infatti da Sebastian Vettel in 1’12”328 seguito dal compagno di squadra Webber a mezzo secondo e dalle McLaren di Hamilton e Button che hanno girato soltanto nell’ultima mezz’ora di sessione per consentire ai meccanici di intervenire sull’assetto delle vetture: su entrambe le Frecce d’Argento è stato infatti modificato il sistema F-Duct. Il nuovo aggiornamento montato in occasione dei Gran Premi del Giappone e di Corea non ha convinto e gli ingegneri hanno deciso così di ritornare alla vecchia soluzione.

    Staccate le Rosse: Alonso ha chiuso il primo round 13esimo, subito dietro Massa. Problemi per lo spagnolo leader del Mondiale che ha rotto il motore della sua Ferrari proprio nei minuti finali delle prove; un inconveniente che non gli procurerà nessun guaio e nessuna penalizzazione in griglia visto che gli ingegneri Ferrari avevano già segnalato la sostituzione del propulsore tra la prima e la seconda sessione. Alle 17:00 ora italiana è previsto il secondo turno di libere.

  • F1: Alonso è campione in Brasile se…

    F1: Alonso è campione in Brasile se…

    Con il Gran Premio del Brasile ormai alle porte andiamo a scoprire come Fernando Alonso potrebbe laurearsi campione in un Mondiale che vede ancora 4 piloti in corsa per il titolo iridato che si daranno battaglia sulla pista di Interlagos. Un finale di stagione appassionante e combattuto come, forse, non lo è mai stato prima d’ora.
    Inutile dire che Fernando è il favorito numero uno: il pilota spagnolo, con una Ferrari al di sotto delle aspettative nella prima parte di campionato, è riuscito in un recupero d’altri tempi a partire da agosto culminato poi con la conquista del primato due settimane fa in Corea, primato agevolato anche dal disastro della Red Bull con Webber e Vettel che sono andati ko per cause diverse mentre si trovavano nelle prime due posizioni.

    Alonso, che al momento ha un vantaggio di 11 punti sul più diretto inseguitore Webber, potrebbe già festeggiare il suo terzo titolo Mondiale già domenica nel caso dovesse vincere a San Paolo e con Webber quinto al traguardo nonostante quest’anno la Ferrari si sia rivelata nettamente inferiore alla Red Bull. Il divario in classifica dall’australiano infatti salirebbe a 26 punti e con una sola gara al termine diventerebbe incolmabile.
    Questa l’ipotesi in caso di successo ma Alonso potrebbe laurearsi campione del mondo anche salendo sul podio. Allo spagnolo basterebbe anche un secondo posto o addirittura il gradino più basso del podio, vediamo meglio come in dettaglio: con Webber nono, Vettel che non vince ed Hamilton fuori dal podio Alonso potrebbe accontentarsi di un secondo posto; con Webber fuori dalla zona punti, Vettel che non giunge nelle prime due posizioni ed Hamilton quinto ad Alonso potrebbe bastare il terzo posto.

    Scenari difficili ma del tutto possibili visto quanto accaduto in Corea e durante la stagione 2007 quando Raikkonen, con il vecchio sistema di punteggio che assegnava 10 punti al vincitore, recuperò ben 17 punti nei confronti di Hamilton negli ultimi due Gran Premi su un massimo di 20 conquistabili vincendo il suo primo e unico titolo iridato.
    Inoltre c’è da dire che Alonso potrebbe ricevere un aiuto fondamentale dal compagno di squadra e beniamino di casa Massa che a San Paolo ha sempre fatto grandi gare: il brasiliano potrebbe giocare un ruolo determinante inserendosi nelle prime posizioni e dare fastidio ai rivali dello spagnolo riscattando così in parte la brutta stagione che lo ha visto in difficoltà sin dall’inizio.

  • F1, Ecclestone tifa Red Bull: “Mondiale a Webber o Vettel”

    F1, Ecclestone tifa Red Bull: “Mondiale a Webber o Vettel”

    A pochi giorni dall’inizio del weekend brasiliano e con soli due Gran Premi al termine che assegnaranno, dopo una lunghissima lotta e dopo una stagione ricca di colpi di scena, il titolo di campione del mondo 2010 di Formula 1 anche il patron del Grande Circus, Bernie Ecclestone, si espone rivelando in un’intervista al Financial Times il suo sogno su chi vorrebbe vedere trionfare:

    • Vorrei vedere uno dei piloti Red Bull, Mark Webber o Sebastian Vettel, vincere il mondiale. Questo significherebbe avere cinque campioni del mondo in pista nella prossima stagione e ciò potrebbe aumentare i ricavi per la F1“.

    Dunque non una rivelazione della sua fede ma un auspicio per ragioni commerciali e monetizzare quanto più possibile dalla vendita dei diritti televisivi per gli anni a venire. D’altronde Bernie in tutti questi anni ha soltanto pensato ad arricchirsi grazie al suo “giocattolo”.
    Ecclestone ha poi concluso la sua intervista al quotidiano britannico lanciando gravi attacchi alle tre nuove scuderie, Lotus, Hispania e Virgin, entrate a far parte da quest’anno della grande famiglia della Formula 1 e che sono gli unici team a non essere riusciti a conquistare nessun punto iridato:

    • Non fanno nulla per noi, sono una vergogna. Abbiamo bisogno di liberarci di alcuni di loro. Richard Branson dovrebbe mettere più soldi nella Virgin. Dovrebbe ripetere quanto fatto dal fondatore della Red Bull, Dietrich Mateschitz. Delle tre terrei solo la Lotus“.
  • F1: le pagelle del GP di Corea.

    F1: le pagelle del GP di Corea.

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Corea

    Alonso 10: approfitta della giornata, forse, più buia della Red Bull per andare a vincere il primo Gran Premio di Corea della storia della Formula 1 e conquistare il primato in classifica piloti. Due piccioni con una fava. E il voto a molti potrebbe risultare eccessivo per quanto detto sopra ma a nostro avviso merita il pieno dei voti per non aver commesso nessun errore, nessuna sbavatura su un pista allagata il cui manto stradale sembrava più una saponetta che normale asfalto e la cui visibilità era davvero ridotta al minimo in un momento cruciale della stagione in cui le pressioni sui contendenti al Mondiale sono elevatissime. E lui, dall’alto della sua esperienza sfodera una guida perfetta, attacca quando c’è da attaccare Vettel, si difende quando c’è da difendersi da Hamilton. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“. Ipse dixit.

    Vettel 10: purtroppo per lui questa volta non è colpa della sua inesperienza e della sua troppa foga agonistica. Questa volta la colpa è da attribuire alla sua Red Bull che a 10 giri dal termine quando era in testa e stava controllando la gara decide di lasciarlo a piedi per la rottura del motore. Solo sfortuna per il talento tedesco che senza il guaio meccanico avrebbe sicuramente vinto il Gran Premio e conquistato contemporaneamente lo scettro della classifica piloti. Scettro che poteva essere suo e che ora è costretto a vederlo nelle mani di Alonso.

    Hamilton 8: la McLaren non è al top e si vede dalle prestazioni non proprio gratificanti di Button che “naufraga” tra la 12esima e la 15esima posizione. Lewis riesce come al solito a tirare fuori il 120% dalla sua Freccia d’Argento, a portarla al limite delle sue potenzialità ma tutto ciò comporta prendersi qualche rischio di troppo come il “lungo” alla prima curva che gli è costato il sorpasso subito da Alonso quando soltanto poco prima durante il pit stop era riuscito a superare lo spagnolo per un inconveniente capitato al ferrarista. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, Alonso dixit, vale anche per il pilota anglocaraibico. Il secondo posto ottenuto comunque non gli fa perdere le poche speranze Mondiali rimaste.

    Massa 8: finalmente una gara senza errori sotto la pioggia, il punto debole del pilota brasiliano che conquista un ottimo terzo posto. Fuori dai giochi Mondiale già da tempo, dovrà aiutare Alonso a conquistare il titolo cercando di intromettersi tra il compagno di team e i rivali nell’intento di rubare più punti possibili agli avversari dello spagnolo. E il prossimo Gran Premio, quello del Brasile tra due settimane a San Paolo letteralmente a due passi da casa sua, è lo scenario perfetto per dimostrare il suo valore.

    Schumacher 8: grande gara per il sette volte campione iridato, abituato ad essere limitato ogni domenica dal compagno di squadra Rosberg. Questa volta il connazionale va fuori (causa Webber) e Schumi ne approfitta per dare dimostrazione del suo valore nonostante i 41 anni suonati portando a casa il quarto posto.

    Red Bull 5: esattamente la media tra il 10 delle potenzialità mostrate anche sull’inedito circuito coreano e lo 0 per la mancanza di affidabilità, vera spina del fianco della scuderia austriaca. Riuscirà a rifarsi in Brasile?

    Button 4: è fuori dalla lotta al titolo Mondiale (mancano 8 punti per l’aritmetica). Come scritto in precedenza, naufraga letteralmente nelle retrovie, un weekend nero per il campione del mondo in carica che dal prossimo Gran Premio sarà costretto ad abdicare ufficialmente.

    Webber 3: scusate le continue ripetizioni ma frase più azzeccata di questa non poteva esserci “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, questo l’Alonso pensiero prima della gara di Corea. E l’australiano finisce la gara schiantandosi contro un muretto dopo aver perso il controllo del retrotreno della sua Red Bull dando un’accelerata di troppo sull’insidiosa erbetta sintetica che delimita i cordoli del circuito di Yeongam commettendo così un errore macroscopico che gli potrebbe costare seriamente il Mondiale. Dove sono finite le sue doti di ragioniere?

    Yeongam sv: non abbiamo potuto apprezzare le qualità del nuovissimo, e quando diciamo nuovissimo è nel vero senso della parola considerato che i lavori sono terminati solo poche ore prima del week end (venerdì ancora c’erano gli operai in corsia box per ultimare gli ultimi accorgimenti), circuito coreano che si affaccia sull’Oceano Pacifico e che nei prossimi anni diventerà il cuore di un nuovo centro urbano con grattacieli, palazzi extra lusso e quant’altro a causa della pioggia che ne ha condizionato la gara. Qualcuno si è lamentato, ragionevolemente, per alcune zone del circuito considerate pericolose come l’uscita e l’entrata dei box da riprogettare completamente e come i muretti di cemento posti in pieno rettilineo a soli pochi centimetri dalla carreggiata. Se poi consideriamo anche che l’ultimo strato di asfalto è stato steso solo la settimana scorsa e che quest’ultimo, oltre a non offrire un buon grip, non ha mostrato un sufficiente drenaggio della pioggia caduta sul circuito dovremmo stendere un velo pietoso. Mettiamola così… il voto è rimandato all’anno prossimo.

  • F1: le classifiche dopo il GP di Corea. Alonso è primo, scavalcati Webber e Vettel

    F1: le classifiche dopo il GP di Corea. Alonso è primo, scavalcati Webber e Vettel

    Con la vittoria portata conquistata nel Gran Premio di Corea, Fernando Alonso balza in vetta alla classifica piloti aiutato anche dai ritiri di Webber e Vettel. Lo spagnolo ora guida la classifica con 11 punti di vantaggio sull’australiano e con 21 su Hamilton che tenterà il tutto pre tutto in Brasile sperando in qualche passo falso dei rivali. Speranze ridotte al lumicino anche per Vettel che a 10 giri dal termine si trovava in testa al GP e in classifica piloti e che ora si trova a 25 lunghezze di distacco. Giornata nera per la Red Bull.

    • Classifica piloti
    1. ALONSO FERRARI 231
    2. WEBBER RED BULL RENAULT 220
    3. HAMILTON McLAREN MERCEDES 210
    4. VETTEL RED BULL RENAULT 206
    5. BUTTON McLAREN MERCEDES 189
    6. MASSA FERRARI 143
    7. KUBICA RENAULT 124
    8. ROSBERG MERCEDES 122
    9. SCHUMACHER MERCEDES 66
    10. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH 47
    11. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 47
    12. KOBAYASHI SAUBER FERRARI 31
    13. LIUZZI RENAULT 21
    14. PETROV RENAULT 19
    15. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH 18
    16. BUEMI TORO ROSSO FERRARI 8
    17. DE LA ROSA SAUBER FERRARI 6
    18. HEIDFELD SAUBER FERRARI 6
    19. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI 3
    • Classifica costruttori
    1. RED BULL RENAULT 426
    2. McLAREN MERCEDES 399
    3. FERRARI 374
    4. MERCEDES 188
    5. RENAULT 143
    6. FORCE INDIA MERCEDES 68
    7. WILLIAMS COSWORTH 65
    8. SAUBER FERRARI 43
    9. TORO ROSSO FERRARI 11
  • F1, GP Corea: Red Bull ko. Trionfa Alonso, bravo e fortunato

    F1, GP Corea: Red Bull ko. Trionfa Alonso, bravo e fortunato

    Fernando Alonso vince il Gran Premio di Corea, il primo nella storia della Formula 1, al termine di una gara incredibile che ha visto prima la bandiera rossa interrompere il GP dopo appena 3 giri a causa della quantità consistente di pioggia sulla pista di Yeongam, che presentava un’asfalto già scivoloso di suo in condizioni ottimali e di asciutto non gommato e che arrecava non pochi problemi ai piloti, e poi l’autoeliminazione di Webber e la rottura del propulsore di Vettel che ha spianato la strada allo spagnolo due volte campione del mondo verso la vittoria e che ora si trova in testa alla classifica piloti e con il coltello dalla parte del manico. Per Alonso si tratta della quinta vittoria in stagione e la 26esima in carriera.

    Per le Red Bull questa è stata la giornata più nera della loro storia: con due piloti nelle prime due posizioni sia in gara che in classifica piloti sono riuscite a non portare a casa neanche un misero punticino per i ritiri di Webber e Vettel in circostanze diverse: l’australiano si è schiantato contro le barriere dopo aver perso il retrotreno della sua vetture, il tedesco ha rotto il suo propulsore a pochi giri dalla bandiera a scacchi mentre era al comando della gara.

    In seconda posizione si è piazzato Hamilton che con una Mclaren non perfetta, lo dimostra la disastrosa gara di Button, è riuscito comunque a rimanere aggrappato ai piloti di testa e a portare un risultato positivo per sè e la scuderia inglese recuperando punti importanti ai due piloti Red Bull e alla stessa scuderia austriaca nelle classifiche iridate.
    A completare il podio l’altra Ferrari di un ottimo Massa che ha stupito tutti viste le sue pessime prestazioni in condizioni di pista bagnata. Il brasiliano torna sul podio che mancava dal GP d’Italia dello scorso 12 settembre.
    Ai piedi del podio si è classificato Schumacher che ha approfittato delle buone performance della sua Mercedes sul bagnato per tornare nelle posizioni di vertice, seguito da Kubica, Liuzzi (migliore piazzamento in carriera il sesto posto per il pilota italiano), Barrichello, Kobayashi, Heidfeld e Hulkenberg.

    Lo aveva detto Alonso che il campionato sarebbe stato vinto da chi sarebbe stato capace di commettere meno errori e così è stato: lo spagnolo ha guidato alla perfezione, non ha sbagliato nulla e il risultato non poteva che essere una vittoria. La fortuna ha aiutato molto l’asturiano perchè se Webber non avesse commesso il suo macroscopico errore e il motore Renault della Red Bull di Vettel non avesse ceduto nelle battute finali, ora staremmo parlando di un trionfo Red Bull che avrebbe potuto avere il match point per chiudere il Mondiale piloti e costruttori in Brasile. E invece così non è stato perchè dopo una partenza in regime di safety car per la pista quasi allagata dalla pioggia e la bandiera rossa per una visibilità veramente ridotta con conseguente interruzione durata quasi un’ora, Webber, che in quel momento era in seconda posizione negli scarichi di Vettel, decide di autoeliminarsi andandosi a schiantare contro le barriere di protezione dopo aver perso il controllo della sua monoposto portando fuori con sè il povero Nico Rosberg, che nel frattempo aveva beffato Hamilton al rientro della safety car che ha aperto la vera gara, che non ha potuto fare niente per evitarlo danneggiando irrimediabilmente la sua Mercedes.

    Esulta Vettel che si trova in testa, virtualmente, al Mondiale. Il tedesco conduce una gara tranquilla senza prendersi rischi eccessivi mostrando di poter tenere a bada Alonso in virtù di una Red Bull veramente eccezionale. Sembra uno corsa ad eliminazione: si ritirano, oltre ai già citati Webber e Rosberg, anche Trulli, Buemi, Di Grassi, Glock e Petrov.
    La pista migliora e i piloti decidono di montare le gomme intermedie approfittando dell’ennesima rientro in pista della safety car: Alonso viene sopravanzato da Hamilton per un problema nel montaggio della ruota anteriore sinistra ma lo spagnolo viene graziato da un errore di Hamilton, andato largo alla prima curva, alla ripartenza che consente ad Alonso di rimettersi alla caccia di Vettel.
    La gara diventa una corsa a tre: Hamilton si avvicina tanto ad Alonso e quest’ultimo a Vettel fin quando il motore non cede in rettilineo lasciandolo a piedi e con l’amaro in bocca a 10 giri dalla fine. E’ l’epilogo di un Gran Premio anomalo e imprevedibile. Trionfa Alonso che ora guarda tutti dall’alto in basso in classifica piloti: 231 punti per il ferrarista che precede Webber di 11 lunghezze, Hamilton di 21 e Vettel di 25. E a San Paolo, in Brasile, tra due settimane ci sarà l’occasione di mettere una seria ipoteca per il titolo, se non vincerlo. Un risultato impensabile fino a quest’estate quando la Ferrari annaspava dietro Red Bull e McLaren.

    Ordine d’arrivoGUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. ALONSO FERRARI 2h48’20”.810
    2. HAMILTON McLAREN MERCEDES + 14”.999
    3. MASSA FERRARI + 30”.868
    4. SCHUMACHER MERCEDES + 39”.688
    5. KUBICA RENAULT + 47”.734
    6. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES + 53”.571
    7. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH + 1’09”.257
    8. KOBAYASHI SAUBER FERRARI + 1’17”.889
    9. HEIDFELD SAUBER FERRARI + 1’20”.107
    10. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH + 1’20”.851
    11. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI
    12. BUTTON McLAREN MERCEDES
    13. KOVALAINEN LOTUS COSWORTH
    14. SENNA HISPANIA COSWORTH
    15. YAMAMOTO HISPANIA COSWORTH




    LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI