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  • Lega Pro Prima Divisione: oggi il ritorno delle finali playoff

    Oggi a partire dalle 16 in Prima Divisione si decide le altre due promosse che seguiranno Novara e Portogruaro nell’avventura in Serie B per la prossima stagione. In campo per il Girone A Varese – Cremonese con i grigiorossi che partono dall’1-0 dell’andata conquistato in casa ma che non fa dormire sonni tranquilli alla squadra guidata da Venturato; infatti al Varese basterebbe un medesimo 1-0 per spuntarla, dopo la disputa dei tempi supplementari, e salire in Serie B.
    Per il Girone B invece le protagoniste sono Pescara e Verona: all’andata al Bentegodi finì 2-2, risultato che permette agli abruzzesi di giocare per 2 risultati su tre e costringe gli scaligeri ad una vittoria forzata per conquistare la cadetteria.

    Questo il programma delle finali playoff di Prima Divisione

    Girone A

    • VARESE – CREMONESE (ore 16:00, andata 0-1)

    Girone B

    • PESCARA – VERONA (ore 16:00, andata 2-2)
  • Roland Garros: Schiavone nella storia, è finale

    Francesca Schiavone è la prima italiana a raggiungere una finale dello slam. Francesca ha superato la russa Dementieva che si è dovuta ritirare per infortunio dopo un primo set combattutissimo e vinta dalla leonessa al Tie Break.

    Comunque la milanese prima del ritiro della russa stava disputando un match fantastico, sempre sicura con la sensazione di poter girare la partita da un momento all’ altro. Infatti il primo set si è giocato principalmente sul turno di servizio della Dementieva che si è giocato quasi sempre ai vantaggi.

    Adesso la milanese incontrerà la vincente dell’ incontro tra Samantha Stosur ed Jelena Jankovic. Il torneo della Schiavone è stato sensazionale e ben sopra le aspettative iniziali, ma si sa, l’ appetito vien mangiando e la storia può essere sempre riscritta.

  • Le interviste di Inter – Bayern Monaco. Moratti: “Gioia immensa”, Mourinho: “Vado via”

    Le interviste ai neo campioni d’Europa dell’Inter dopo la finale vinta per 2-0 sul Bayern Monaco.

    Mourinho: “Se resto o no? Al momento, le percentuali di permanenza all’Inter sono bassissime. E’ vero, sono mesi che penso alla possibilità di lasciare il calcio italiano e, dopo questo tris di vittorie, credo possa essere arrivato il momento giusto; io ho fatto la storia dell’Inter e voglio essere il primo allenatore a vincere la Champions League con tre squadre diverse. Sono più vicino ad altre scelte che all’Inter. Il Real Madrid è l’unica società che si è avvicinata a me e da domani ci penseremo seriamente. L’Inter mi ha dato tanto, ma io ho dato tutto e per questo mi sento libero di fare le mie scelte. Non dimenticherò mai questa società, questi calciatori ed i tifosi, fantastici. Sono molto grato a Massimo Moratti, è lui l’anima del club ed è importante che sia lui a restare, non io: vederlo esultare ed alzare la coppa mi ha emozionato e soddisfatto tantissimo”.

    Milito: “E’ una gioia mai provata in vita mia, è incredibile. Sono felicissimo per tutta l’Inter ma soprattutto per il Presidente che si merita una soddisfazione così. Il calcio è strano, due anni fa lottavo con il Saragozza per non retrocedere e ora sono Campione d’Europa. Sono felicissimo, davvero. Ringrazio tutti, il Presidente, il Mister, tutti. L’anno prossimo? Ho ricevuto un’offerta importante e ci penserò. Vediamo, nel calcio non si può mai dire”.

    Moratti: “Ha pianto tantissimo Mourinho, questo vuol dire che è molto legato all’Inter. Siamo tutti molto provati per la gioia, è una grande impresa e sono davvero felicissimo. I ragazzi si sono strameritati questa Coppa. Il futuro? Per ora godiamoci questa serata, dormiamoci su poi vedremo”.

    Zanetti: “E’ un’emozione unica, inseguivo questa coppa da quindici anni e arriva nel momento migliore. Mi mancava solo questa e sono felicissimo. L’Inter adesso è grandissima. Ho pensato a tante persone, soprattutto a Moratti che ci ha sempre creduto e ai tifosi. Facchetti e Prisco hanno giocato con noi questa partita, e un pensiero forte va anche a loro. Mi sento più forte rispetto a dieci anni fa, ogni stagione mi miglioro e adesso, ripeto, sono al top. Il Mondiale? Non mi posso rimproverare nulla, Maradona ha fatto le sue scelte e io le rispetto”.

    Pandev: “E’ un sogno, sono felicissimo. Devo ringraziare tutti perchè da quando sono arrivato mi sono stati molto vicini. E’ incredibile, se penso a come avevo iniziato ancora non ci credo. Meno male tutto si è risolto per il meglio e io sapevo che l’Inter poteva vincere tutto. Sono davvero tanto tanto felice”.

    Chivu: “Questi trionfi sono il frutto di un grande lavoro portato avanti per tutto l’anno. Piano piano abbiamo capito che le vittorie si ottengono solo giocando da squadra e adesso godiamo. La Champions si vince con i dettagli, e siamo tutti contenti per quello che abbiamo fatto quest’anno. Non sapevo nemmeno se sarei tornato a giocare dopo l’infortunio e questa è la cosa più bella”.

    Cambiasso: “Questa può essere una nuova grande Inter. Penso a Giacinto Facchetti e a tutti gli interisti che aspettavano questa gioia da quaranticinque anni. Mourinho? Questo è il calcio, sappiamo che tutti se ne possono andare ma stasera è giusto solo godersi questa vittoria. Io ho fatto una scelta l’anno scorso, e sono fiero di giocare per l’Inter”.

    Maicon: “Lasciare l’Inter? Ho un contratto e voglio rispettarlo. Voglio vincere ancora con questa maglia”.

    Sneijder: “Mourinho? E’ il piu’ grande allenatore che esista al mondo, il suo lavoro tattico, nel preparare le partite al meglio, e’ stato eccezionale. Non ci penso ad andare via. Ho appena finito una grande stagione, abbiamo vinto tre titoli, la cosa piu’ grande che ti puo’ capitare nella vita e dobbiamo ora godercela”.

  • Finale di Champions League Bayern Monaco – Inter, le ultime da Madrid

    Finale di Champions League Bayern Monaco – Inter, le ultime da Madrid

    Attesa snervante per tutto il popolo nerazzurro. Tra poco più di due ore, calcio d’inizio alle 20:45, a Madrid Inter e Bayern Monaco scenderanno sul prato del Bernabeu per giocarsi la finalissima di Champions League.
    In ballo stasera c’è l’occasione per una delle due squadre di centrare la tripletta (campionato, coppa nazionale e Champions), impresa che era riuscita soltanto a 5 club prima di stasera: al Celtic nel 1967 quando aggiunse oltre ai titoli nazionali anche la Coppa Campioni vinta proprio contro l’Inter, stessa sorte per l’Ajax di Cruijff che nel 1972 conquistò il trofeo continentale più ambito nella finale di Rotterdam e, ironia della sorte, ancora una volta a farne le spese furono i nerazzurri. Nel 1988 è ancora l’Olanda la grande protagonista, questa volta con il Psv Eindhoven di Guus Hiddink, poi toccò al Manchester United di Sir Alex Ferguson nel 1999 centrare la tripletta battendo in finale questa volta il Bayern Monaco mentre l’anno scorso è stato il Barcellona di Guardiola e di Messi a dettare legge in patria e in Europa vincendo la finale giocata allo stadio Olimpico di Roma contro il Manchester United per poi continuare la striscia di successi con le vittorie in Supercoppa Europea e nel Mondiale per Club (l’ex Coppa Intercontinentale). Stasera si aggiungerà la sesta. Nessuna squadra italiana e tedesca era riuscita prima d’ora nell’impresa.

    Il Bayern Monaco può portare a casa la sua quinta Coppa dei Campioni, l’ultimo successo risale alla stagione 2000-2001, per l’Inter potrebbe essere la terza. Van Gaal dovrà fare a meno di Ribery, squalificato, e punterà su Robben, il trascinatore dei tedeschi. Mourinho affiancherà Zanetti a Cambiasso optando per un centrocampo più muscolare, Eto’o, Sneijder e Pandev agiranno alle spalle dell’inarrestabile Milito. L’allievo Josè può superare il maestro Louis e alzare al cielo la Coppa dalle “grandi orecchie”.

    Oltre che per l’Inter quella si giocherà a Madrid sarà una sfida dal sapore unico anche per il tecnico Josè Mourinho, lui che, dopo aver vinto la Champions con il Porto, ha fallito in passato con il Chelsea e nella prima stagione in nerazzurro. Il condottiero nerazzurro stasera potrebbe regalare una gioia immensa ai propri tifosi: l’Inter mancava da una finale di Champions League da ben 38 anni e l’ultimo successo risale addirittura nella stagione ’64-’65 quando ancora la televisione trasmetteva in bianco e nero. Tra qualche ora tutto ciò potrebbe essere soltanto un dolce ricordo e non un’ossessione, stasera c’è il Bayern Monaco, stasera si gioca per la storia.

    Probabili formazioni BAYERN MONACO – INTER (ore 20:45)

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Butt; Lahm, Demichelis, Van Buyten, Badstuber; Schweinsteiger, Van Bommel; Robben, Muller, Altintop; Olic.
    A disposizione: Rensing, Contento, Pranjic, Gorlitz, Tymoshchuk, Klose, Gomez.
    Allenatore: Van Gaal.
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso; Eto’o, Sneijder, Pandev; Milito.
    A disposizione: Toldo, Cordoba, Materazzi, Stankovic, Muntari, Balotelli, Arnautovic.
    Allenatore: Mourinho.

  • Inter – Bayern Monaco, le formazioni

    Le probabili formazioni di Bayern Monaco – Inter che si affronteranno stasera alle 20:45 al Bernabeu di Madrid per la finale di Champions League.

    INTER (4-2-3-1): 12 Julio Cesar, 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 27 Pandev, 10 Snejider, 9 Eto’o, 22 Milito.
    A disposizione: 1 Toldo, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 5 Stankovic, 11 Muntari, 17 Mariga, 45 Balotelli.
    Allenatore: Mourinho
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): 22 Butt, 21 Lahm, 5 Van Buyten, 6 Demichelis, 28 Badsturber, 17 Van Bommel, 31 Schweinsteiger, 10 Robben, 25 Muller, 8 Altintop, 11 Olic.
    A disposizione: 1 Rensing, 26 Contento, 27 Alaba, 23 Pranic, 44 Tymoshchuk, 18 Klose, 33 Gomez:
    Allenatore: Van Gaal.
    Arbitro: Webb (Inghilterra)

  • Mourinho: “L’Inter gioca per la storia, gli italiani tiferanno Bayern”

    Oltre che per l’Inter quella di domani sera a Madrid sarà una sfida dal sapore unico anche per il tecnico Josè Mourinho, lui che, dopo aver vinto la Champions con il Porto, ha fallito in passato con il Chelsea e nella prima stagione in nerazzurro. Il condottiero nerazzurro domani potrebbe regalare una gioia immensa ai propri tifosi: l’Inter mancava da una finale di Champions League da ben 38 anni e l’ultimo successo risale addirittura nella stagione ’64-’65 quando ancora la televisione trasmetteva in bianco e nero. Domani tutto ciò potrebbe essere soltanto un dolce ricordo e non un’ossessione, domani c’è il Bayern Monaco, domani si gioca per la storia.
    E nella consueta conferenza stampa (in versione integrale e tratta da Sportmediaset) probabilmente l’ultima da allenatore dell’Inter, il condottiero Mourinho risponde ai giornalisti:

    Van Gaal ha raccontato un aneddoto particolare, la vostra riunione di Barcellona. Tu ti arrabbiasti e lui capì che tu eri “speciale”. Cosa ricordi? Cosa hai imparato da lui?

    • Sono stati tre anni che abbiamo lavorato insieme, dove la mia casa e la sua distavano 50 metri e si lavorava per 24 ore. Abbiamo avuto un rapporto per me speciale, prima lavoravo con un altro allenatore. Arrivare e avere fiducia in uno che già trovi lì è stato molto onesto e particolare. E’ stato un piacere lavorare per lui. Come ho detto qualche giorno fa, lavoravo come un animale, ma con tantissimo piacere. Ho imparato da lui che per arrivare devi lavorare tanto, e questo mi è rimasto. Sembra ieri, invece sono passati 12-13 anni. Non dimentico il periodo e la persona, che è stata fantastica con me“.

    E’ da 45 anni che l’Inter non vince questa Coppa? Cosa significherebbe?

    • La finale della Champions è sempre importante, anche se è la prmia volta, o solo l’ultima, non conta il tempo. E’ il significato della Champions che conta. Immagino che per i tifosi dell’Inter sarà un evento straordinario, perché 45 anni sono tanti. La maggior parte dei tifosi non era ancora nata. Negli ultimi anni comunque l’Inter ha avuto una storia di successi, quindi non è che non siamo abituati. Ma questa vittoria sarebbe speciale e per me sarebbe fantastico dare il mio contributo per una occasione simile. Il Bayern è stato grande, ha vinto tanto, ci sarà un’atmosfera speciale“.

    Come sente la pressione, come vive queste ultime ore? Giocando poi al Bernabeu…

    • La pressione la sentirò domani, perché mi conosco. So come vivo le vigilie, mi conosco perfettamente. Domattina mi sveglio e mi dico “Fra qualche ora gioco la finale di Champions”. Il cuore più veloce, la temperatura del corpo si alza un pochino, poi si lavora ancora, si prepara la partita. Quando arrivo allo stadio ed esco dal pullman finisce tutto, perché inizia quello che mi piace, il mio habitat naturale. Su Madrid e il Real? Non è un problema per me. Chi gioca una finale di Champions non può pensare un’altra cosa per essere preoccupato di altre. Penso solo a questo sogno, che non è un’ossessione. Ripeto, noi giochiamo per un sogno. Non per un’ossessione. Domani dopo la partita vita nuova per tutti. Vacanze, campionati del mondo, stesso club, un altro club… ma fino a domani nessuno pensa a queste cose“.

    Sarà l’ultima partita con l’Inter? Davvero non ci pensa?

    • Non posso dire oggi l’ultima partita e non lo dirò domani. Se davvero cambierò, deciderò di cambiare sì, sarà triste, brutto. Non dimentico gli amici con cui ho fatto delle guerre, sportive. Anche quando sono tornato a Stamford Bridge mi sono messo a piangere. Ma è una cosa che farò 4, 5 giorni, una settimana dopo questa partita“.

    Van Gaal ha detto che Chelsea, Barcellona e Manchester rimangono le più forti?

    • Quando la Champions comincia è normale che ci si guarda intorno e si evidenziano quelle che sono le squadre più forti. Che hanno maggiore qualità, le individualità più forti, anche i bookmakers ragionano su queste cose. Il Barcellona è eccezionale, il Real Madrid poteva giocare la finale qui in casa, il Chelsea è stata già presente in finale o in semifinale. Il Bayern Monaco non era prevedibile, l’Inter neanche, ma le cose cambiano. Passo dopo passo, si arriva in finale con idee diverse. Può succedere. E non è un caso. Inter e Bayern sono riuscite a fare questo viaggio, hanno vinto i loro campionato. Siamo delle grandi squadre, e per questa ragione siamo giunti fino alla finale. Non so se ci sono squadre migliori“.

    E’ la partita più importante della sua carriera?

    • Sì..E’ sempre la prossima. La prossima partita è sempre la più importante, anche quando giochi in Coppa Italia contro il Livorno. E’ solo così che puoi vincere, solo così che abbiamo vinto tutto quest’anno. E’ chiaro che quando arrivi all’ultima partita stagionale e giochi la partita più grande del calcio di club, perchè per me l’Intercontinentale è una cosa piccola, diventa una cosa grandissima“.

    Van Gaal ha definito molto difensivo il gioco dell’Inter..

    • Forse non ha visto molte nostre partite. Abbiamo giocato diverse volte in attacco, forse ha visto solo Barcellona-Inter. Non ci ha visto a S.Siro con Chelsea e Barcellona, col Cska, tante partite che abbiamo disputato con tattiche diverse“.

    Pensa che ci siano compensazioni arbitrali dopo gli episodi favorevoli avuti con gli arbitraggi sia dall’Inter che dal Bayern?

    • L’Inter arriva alla finale dopo un’ora a Barcellona in dieci. Quando doveva giocare in 11. Un danno molto peggiore che un episodio singolo durante la partita. Non mi sembra che quello che è successo anche in Fiorentina-Bayern abbia significato, oggi. Il Bayern è stato aiutato, tra virgolette, nella partita con la Fioerntina: non credo che per questo sarà vittima di una legge di compensazione. Così come noi. L’arbitro vuole vincere domani, quando arriva una finale di Champions anche chi dirige vuole vincere. Per questa ragione mi fido di un loro grandissimo lavoro, in questa occasione. E’ il top del top anche per loro“.

    L’Italia dovrebbe tifare l’Inter per questioni di ranking Uefa…

    • Non conosco un tifoso del Benfica che tifava Porto e viceversa, quando hanno giocato le finali. E’ la nostra cultura, e anche la vostra. Un tifoso del Milan e della Juve non può tifare l’Inter. E’ la normalità e non è un problema. I tifosi del Real non sono tristi di non vedere qui il Barcellona. Non possiamo cambiarci: Galliani tifa per noi? Lui vede le cose da dirigente, da responsabile, non da tifoso“.

    Come si è trovato al centro del Real Madrid e cosa pensa del nuovo progetto di Perez?

    • Del Real Madrid conosco la storia. Non conosco realtà, ambizioni, filosofie. Non conosco questo nuovo progetto e oggi non sono preoccupato di conoscerlo. Il centro di allenamento è fantastico, le persone sono ok. L’Inter si è sentita a casa e li ringrazio per questo“.

    Pandev giocherà? Chi pensa possa essere l’uomo decisivo per l’Inter?

    • L’Inter gioca da squadra, non pensiamo ai singoli, a chi può decidere. Non siamo una squadra di stelle, tutti sono stelle, non è importante chi fa il gol o non lo fa, se Pandev può segnare o no. E’ la nostra filosofia e sarà così anche stavolta“.

    Si saluterà con Van Gaal prima della partita? Vi siete sentiti via sms…

    • Quando ci siamo qualificati per la finale ci siamo abbracciati e ci abbracceremo dopo la finale. Sicuramente. Il mio gioco difensivo? So cosa vuole, ma non glielo darò“.

    Lei è ancora un tecnico che impara? O ormai sa tutto del calcio?

    • Imparo tutti i giorni. In Portogallo, in Inghiterra, in Italia. Non sono nessuno per consigliare nessuno: se non dicendo che se sei allenatore o giocatore, non fare tutta la carriera nello stesso paese. E’ un errore. Le esperienze professionali e umane ti fanno molto più ricco. Ho lavorato in Spagna, in Inghilterra, ora in Italia, più gli anni nel mio Paese. E sono un privilegiato. Per questa ragione, posso dire che il calcio italiano mi ha migliorato

    Non le verrebbe voglia di vincere anche Supercoppa e Intercontinentale con l’Inter?

    • Qualcuno ha detto che dove c’è un campo di calcio, giocatori e qualche pallone, io sarò felice. E’ così anche per me. Se ho una squadra da allenare, con buone condizioni di lavoro e obiettivi definiti, io lavorerò. Se ho facilità di comunicare non sarà un problema per me. Non può essere la Germania, non parlo tedesco. Ma di base posso lavorare in tutti i posti, non sarà mai un problema per me. Ripeto: la Intercontinentale è importante per il club, può dire di essere campione del mondo. Ibrahimovic ha vinto l’Intercontinentale: cosa ha fatto per vincerla? Giocare con gli australiani e l’Estudiantes. Quelli che hanno fatto il tragitto per arrivare lì, hanno fatto un’altra cosa. Quindici partite per arrivare con piacere a un traguardo del genere. Ma se non l’hai fatto, non mi sembra un grandissimo successo. L’Eldorado del calcio è la Champions. La Supercoppa è una partita. La vinsi alla prima volta con l’Inter e dissi che quel titolo era di Mancini, perché lo scudetto l’aveva vinto lui. Supercoppa e Intercontinentale sono delle conseguenze. Sono cose piccole“.

    Tra le ipotesi del suo futuro, c’è anche un ritorno in Premier League, al Chelsea?

    • A Stamford Bridge per 90 minuti non ho pensato di giocare contro degli amici. Poi ho visto che i miei amici stavano fuori dalla competizione. E’ il calcio. Ecco perchè certi giocatori non festeggiano, fa parte dell’empatia che hanno le persone. Avevo tanti amici al Chelsea, mi sembra di appartenere ancora un po’ a loro e viceversa. Ma se non avessi vinto con l’Inter lì, non sarei qui oggi. Fa parte della vita. Penso che se Ancelotti tornasse contro il Milan piangerebbe anche lui. Uno dei due, tra me e Van Gaal, si troverà in queste condizioni. L’ho visto in forma, sereno, forti dei titoli già vinti. Se non ce la farà domani, o io, ce la faremo in futuro“.

    Un giornalista inglese, a sorpresa, regala una corona da Re a Mourinho. Che sorride, accetta e regala al giornalista, in cambio, la giacca della tutta. Non la indossa però: “Domani, forse“, ride.

    L’importanza della partita può spostare qualcosa dei vostri equiilbri psicologici?

    • E’ la finale di Champions, ma le cose della nostra vigilia saranno le solite. E’ un rituale. E’ qualcosa che dobbiamo vivere con naturalezza. Se un giocatore non riesce a dimenticare cosa sta facendo, cosa si sta giocando e non riesce a esprimersi, vuol dire che non è in grado di essere a questi livelli. Dopo la partita, sarà indimenticabile in ogni caso. Bisogna viverla con tranquillità: se perdi, non finisce il mondo. Se vinci, non finisce la tua carriera“.

    Moratti sente questa partita come 45 anni fa…

    • Moratti è una persona molto speciale, che mi ha voluto . Che mi piacerebbe vedere domani piangere, vederlo con la Coppa in mano, mettere la sua foto vicino a suo padre ad Appiano Gentile. Per tutta la famiglia Moratti sarebbe una cosa incredibile e mi piacerebbe tanto, tanto, tanto dare il mio piccolo contributo per questo“.

    E’ sicuro di potere vincere?

    • Purtroppo no. Il Bayern ha preparato le magliette, il pullman, la festa. Noi niente“.
  • Moratti – Mourinho, stretta di mano d’addio?

    Il numero uno nerazzurro Massimo Moratti ha fatto visita nel pomeriggio alla squadra mentre stava effettuando l’ultimo allenamento prima della grande sfida di domani sera al Santiago Bernabeu nella finalissima di Champions League contro il Bayern Monaco. Il presidente, sorridente, si è avvicinato al tecnico Josè Mourinho: stretta di mano e pacca sulle spalle al portoghese. Ed è stato inevitabile per i giornalisti chiedere a Moratti se fosse stata una stretta di mano d’addio con le voci sempre più insistenti che vogliono il tecnico di Setubal sulla panchina del Real Madrid, la stessa sulla quale siederà domani da allenatore, ancora, dell’Inter:

    • Non era certo un addio, lui (Mourinho ndr) risponde sempre con la stessa professionalità e sono sicuro che domani farà bene. Non credo abbia già firmato per il Real Madrid“.

    Poi il presidente si esprime sulla partita che andrà in scena domani:

    • Sarà il giorno emotivamente più importante. C’è lo stesso pensiero e cioè la felicità di partecipare a una bellissima cosa e sentire anche intorno tanta felicità. La sensazione è soprattutto di felicità, non di esaltazione esagerata, ma di vera felicità di partecipare alla finale in questo posto meraviglioso.
      In finale sono arrivate obiettivamente le due squadre più forti, che hanno eliminato squadre importanti, l’Inter in particolar modo. Ho piena fiducia in questo gruppo. Chi si meriterebbe di essere il protagonista della finale? Zanetti. Per la sua crescita costante e la sua professionalità. Io tengo assolutamente Zanetti sempre in palmo di mano.
      Avevo sognato di vincere a Siena ed è andata bene, per il momento non ho ancora sognato nulla…
      “.
  • Verso Inter – Bayern Monaco: Van Gaal elogia Mourinho

    Alla vigilia della finale di Champions League in programma domani sera al Santiago Bernabeu di Madrid tra Inter e Bayern Monaco, il tecnico dei bavaresi Van Gaal si presenta nella classica conferenza stampa deciso e senza timori reverenziali nei confronti dei nerazzurri strafavoriti sulla carta. Van Gaal, oltre a parlare della grande sfida di domani, riserva anche parole d’elogio per il suo ex vice ai tempi del Barcellona e ora tecnico nerazzurro, Josè Mourinho:

    • Mourinho l’ho conosciuto a Barcellona con Robson e mi disse subito chi era. Poteva andarsene dopo un anno e invece è rimasto 3 anni. E’ stato un co-allenatore bravo: faceva ottime analisi degli avversari e alcune volte lasciavo che allenasse alcune partite perché aveva qualità eccellenti. Non avrei mai pensato che potesse avere così successo, però. Mourinho era un ottimo allenatore già in passato e ora è uno dei migliori al mondo.
      Siamo diversi nel gioco, simili invece nelle filosofie tattiche e psicologiche. E’ il migliore della sua generazione.
      Lui vede il calcio in una maniera più difensiva, ma ha dei calciatori che possono decidere una partita. E’ una scelta di gioco. Io, semplicemente, la penso in un’altra maniera, giochiamo per noi e anche per il pubblico, dobbiamo fare un gioco che sia attraente. Abbiamo visto le partite giocate dall’Inter contro il Chelsea e il Barcellona, squadre che insieme al Manchester United per me rimangono le più forti d’Europa. Un allenatore deve sempre cercare un modo di vincere la partita e Mourinho l’ha trovato. Bisogna coinvolgere i calciatori sulla tattica e deve convincere i calciatori a vincere, questa è l’arte dell’allenatore. E in questo senso abbiamo uno stile simile. Che cosa ha preso da me? Bisogna chiederlo a lui, non posso dirlo io.
      La mia filosofia è quella dell’attacco, giocare all’attacco, giocare nel campo dell’avversaria. La Germania ci segue e cercherò di dare un’immagine positiva del Bayern. E’ un po’ cambiata durante la stagione, abbiamo offerto un gioco interessante, per questo sonomolto contento e credo che sia per questo che tutti i tedeschi faranno il tifo per noi. E soprattutto i nostri tifosi, quelli del Bayern. Avremo 70mila spettatori all’Allianz Arena con lo schermo gigante. E speriamo di farli felici.
      Chelsea, Barcellona e Manchester United sono le squadre migliori. Ciononostante, la Coppa la possiamo vincere noi. Abbiamo dimostrato il nostro livello e abbiamo avuto un pizzico di fortuna. Ma l’abbiamo meritata. Una squadra di livello più basso può vincere. E’ lo sport, il calcio. Il miglior calcio d’Europa, quest’anno, l’ha giocato il Barcellona. Sono i dettagli che decidono le partite, o quando l’arbitro non fa quello che deve fare. Non voglio fare previsioni, dobbiamo concentrarci e basta. Concentrazione è la parola chiave. Ed è difficile
      “.
  • Inter – Bayern Monaco: I precedenti

    La finalissima di Madrid è alle porte, tensione alle stelle per i tifosi interisti, quasi tutti arrivati a Madrid a sostenere i proprio ragazzi con cori e applausi. La finale di Champions League è proprio questo, oltre ad essere un grande spettacolo, è anche una festa di calco mondiale, in cui a trionfare potrebbe essere dopo 3 anni di attesa una squadra italiana. Infatti anche se l’Inter di italiano ha solo il presidente Massimo Moratti, per ironia della sorte è l’unica squadra che potrebbe salvarci dal definitivo sorpasso dei tedeschi ai danni del nostro ranking che potrebbe farci perdere un posto in Champions League già dall’anno prossimo.

    Ci sono soltanto 4 precedenti ufficiali fra Inter e Bayern Monaco:

    23 NOVEMBRE 1998: Il primo riguarda la Coppa Uefa della stagione ’88/’89. Bayern – Inter 0-2, ottavi di finale di Champions League. I nerazzurri s’imposero in casa del Bayern Monaco con goal di Serena 60′ e di Berti 71′, goal che decretavano la grande partita dei nerazzurri, in particolare quella di Berti autore di un gran gol personale in contropiede.

    7 DICEMBRE 1998: Ritorno degli ottavi di Champions League dello stesso anno. I nerazzurri non riuscirono a controllare un risultato apparentemente facile (2-0) e persero 3-1 a San Siro con reti di Wohlfhart 33′,  Augenthaler 38′,  Wegmann 40′, al 45′ gol della bandiera di Serena. Passa il Bayern ai quarti in virtù del maggior numero di reti segnate in trasferta. Stagione ’88/’89 che si concluderà con il 13esimo scudetto per i nerazzurri che sigleranno anche il record di punti per il campionato Italiano a 18 squadre.

    27 SETTEMBRE 2006: Inter – Bayern 0-2. Protagonisti di una deludente prestazione i nerazzurri allenati da Mancini spervano di chiudere la partita in parità, quando arrivarono i goal prima di Pizarro 84′ e Podolski 94′. Partitaccia.

    5 DICEMBRE 2006 – Champions league, fase a gironi. Bayern – Inter 1-1. E’ l’ultima partita del raggruppamento e alla fase successiva passano proprio Bayern e Inter, badando a non farsi troppo male. In vantaggio i bavaresi con Makaay al 62′, il pareggio a tempo scaduto è di Vieira al 91′. Neanche a farlo apposta i nerazzurri conquisteranno il 15esimo scudetto, con un altro record di punti nella Serie A (20 squadre).

    In totale il bilancio tra Inter e Bayern è dunque il seguente.

    2 vittorie a 1 per il Bayern e 1 pareggio. Quanto a reti realizzate, 6-4 per il Bayern.
    Per i nerazzurri 2 gol di Serena, 1 di Berti e 1 di Vieira. Per il Bayern tutti marcatori con 1 rete (Wohlfhart, Augenthaler, Wegmann, Pizarro, Podolski, Maakay).

    Tra i sopravvissuti che scesero in campo nell’ultimo match del 5 dicembre 2007, nelle file nerazzurre troviamo Julio Cesar (che in quella gara lasciò spazio a Toldo), Maicon, Samuel, capitan Zanetti, Cambiasso e Materazzi (quest’ultimi due non giocarono la gara, ma erano presenti in panchina). Da notare che nelle file del Bayern giocò contro l’Inter Lucio, attuale baluardo della formazione nerazzurra che sarà, nella finale di Madrid, l’ex di turno.
    Il Bayern giocò con la seguente formazione: Kahn, Sagnol, Lucio, Van Buyten, Lahm, Van Bommel, Ottl, Schweinsteiger, Salihamidzic (poi finito alla Juve), Pizarro, Makaay.
    In panchina Rensing, Demichelis, Karimi, Dos Santos, Santa Cruz, Deisler, Lell.

  • Van Gaal: “Senza i tifosi noi non giochiamo”

    Il calcio è per il pubblico, se non si può volare noi non giochiamo. Io lo direi alla Uefa“. Queste le ultime dichiarazioni del tecnico olandese del Bayern Monaco Van Gaal in virtu del vulcano islandese che sta facendo preoccupare  i viaggiatori, ma anche i tifosi di Inter e Bayern che rischiano di mancare al grande appuntamento in programma a Madrid sabato alle 20.45. La partenza per la squadra bavarese è comunque fissata per domani a mezzogiorno.