Tag: finale

  • Wimbledon, gioia Kvitova, ko Maria Sharapova

    Wimbledon, gioia Kvitova, ko Maria Sharapova

    La ceca petra Kvitova è la nuova campionessa di Wimbledon grazie alla vittoria netta, in due set 6-3 6-4 in poco meno di una ora e mezza di gioco. Grande la prestazione espressa dalla ceca che ha schiantato la più esperta e favorita all vigilia, Maria Sharapova, giocando un match praticamente perfetto senza mai sentire minimamente la pressione della prima finale dello slam in carriera. Nel primo set il match è equilibrato fino al 3-2 Kvitova quando la bella siberiana, con due doppi falli nel proprio turno di battuta, concede il servizio ed il set alla ceca.

    Petra Kvitova | ©LEON NEAL/AFP/Getty Images
    Maria perde un po’ di fiducia all’inizio del secondo quando la Kvitova con un dritto vincente certificato dall’occhio di falco sale avanti un break. Nel quarto game la Sharapova recupera il break ma Petra non ci sta e s’inventa un nuovo game di ribattuta micidiale che la riporta avanti 3-2 e servizio. Maria tenta di rimanere a ruota della rivale e per farlo si supera. Ma una volta conquistato il 3 pari, va ancora sotto un break. E’ la fine di una finale vinta con pieno merito e chiusa con un ace sotto gli applausi di Martina Navratilova e di tutto il Centrale. Prima vittoria dello slam in carriera per la ceca che si candida a tutti gli effetti a salire, nel futuro prossimo, sul trono mondiale del ranking Wta.

  • Wimbledon, Sharapova – Kivtova è la finale

    Wimbledon, Sharapova – Kivtova è la finale

    Maria Sharapova e Petra Kivtova si giocheranno sabato la finale di Wimbledon sul centrale londinese, la russa batte la tedesca Azarenka mentre la ceca supera la bielorussa Azarenka. Nel primo match, la ceca è devastante nel primo set ingiocabile per la bielorussa sia sulla diagonale di dritto che soprattutto sul rovescio dove la ceca non sbaglia un colpo conquistando il primo parziale per 6-1. Il secondo set vede la metamorfosi della Kivtova che inizia a sbagliare palle semplici rimettendo in partita l’Azarenka che quindici dopo quindici mette la testa avanti vincendo il set per 6-3. Dimostrazione di maturità della ceca che riesce a riprendersi della debacle del secondo set riprendendo in mano il gioco e conquistando la prima finale della carriera grazie ad una terzo set chiuso sul 6-2 senza possibilità di replicha per la bielorussa.

    Maria Sharapova | ©LEON NEAL/AFP/Getty Images
    A senso unico la seconda semifinale con la Sharapova che parte malissimo, sotto 3-0, per poi chiudere il primo parziale sul 6-4 grazie anche al servizio della tedesca, suo vero punto di forza, che è stato completamente assente per tutta la durata dell’incontro. Infatti la dimostrazione di ciò viene dato nel secondo set dove la Lisicki non riesce a tenere nessun turno di battuta perdendo il set per 6-3. Bella prova comunque di masha che rimane la favorita assoluta del torneo. La Kvitova è la prima ceca in finale a Wimbledon dai tempi di Jana Novotna che vinse il titolo nel 1998. I precedenti della finale sono favorevoli alla siberiana che ha vinto l’unico precedente giocato a Memphis nel 2010 (6-4 6-3).

  • Roland Garros, Federer s’inchina a Nadal, “sei” volte grande

    Roland Garros, Federer s’inchina a Nadal, “sei” volte grande

     

    spagna.blogosfere
    Rafael Nadal vince per la sesta volta in carriera il Roland Garros battendo il suo eterno rivale, lo svizzero Roger Federer in quattro set (7-5 7-6 5-7 6-1 lo score. Lo svizzero parte alla grande nel primo set, un servizio devastante e dei colpi di contro balzo fantastici fanno issare Federer sul 5-2 con Nadal che nel suo turno di battuta deve anche annullare un set point sbagliato di pochissimo da Federer. Annullato il set point, la metamorfosi dello spagnolo che inizia a martellare da fondo non lasciando spazio all’elvetico che, complice anche un calo al servizio, subisce la rimonta del numero 1 che si conclude con la vittoria per 7-5.   Partenza sprint di Nadal che si porta subito avanti 2-0 con Federer che non riesce più a capire come vincere un game allo spagnolo che diventa padrone assoluto del centrale di Parigi. Lo svizzero riesce a fermare l’emorragia di game persi ma Nadal ha la possibilità di andare avanti 4-1 ma la fallisce e così, come è successo nel primo set ma a parti invertite, Federer riesce a rientrare sul 4-4. Sul 5-4 Nadal ha un set point ma il nastro manda fuori la palla e subito dopo scroscio di pioggia che manda i due giocatori dentro gli spogliatoi. Si rientra dopo nemmeno dieci minuti e dopo una steccata di dritto, lo svizzero conquista sette punti consecutivi che portano il set al Tie break. lo spagnolo va avanti 4-0 con Federer che viene tradito dal dritto e dal servizio, Nadal tiene duro e conquista un fondamentale secondo set. Nel terzo set l’equilibrio tra i due viene rotto nel quinto game dove Federer gioca un game sciagurato perdendo il servizio a zero, sembra finita ma Nadal perde a sua volta il turno di battuta a zero con Federer che si rimette in partita. Nadal perde un po’ di fiducia nei colpi mentre aumenta quella di Federer che ritrova sia il dritto che il servizio, sul 5 pari game in risposta fantastico giocato da Federer che realizza tre vincenti su quattro punti, strappa il servizio a Nadal e chiude 7-5 nel successivo game portando la finale al quarto set. Federer ha la grande occasione proprio nel primo game con Nadal che concede tre palle break, ma lo spagnolo gioca bene soprattutto i primi due punti con Federer che commette un errore grave di dritto che permette a Nadal di tenere il servizio. Dopo l’occasione sprecata Federer si scoglie letteralmente sotto il sole apparso sul centrale parigino, Nadal non si ferma più e chiude set, match e torneo con il punteggio di 6-1. Ancora una volta Federer deve alzare bandiera bianca in finale contro Nadal che mantiene ancora la prima posizione mondiale chiudendo alla grande la stagione sul rosso dopo le sconfitte patite da Djokovic a Madrid e a Roma.

  • Avellino – Trapani, atto primo finale playoff Seconda Divisione C

    Avellino – Trapani, atto primo finale playoff Seconda Divisione C

     

    Lega Pro
    Domani allo stadio Partenio andrà in scena l’atto primo della finale play off che vedrà affrontarsi Avellino e Trapani arrivate rispettavimente quarta e seconda al termine del campionato regolare. Gli irpini vengono da una settimana di lavoro intenso se si eccettua la giornata di giovedi in cui non hanno potuto svolgere quanto in programma a causa della fitta pioggia abbattutasi sul capoluogo. L’Avellino dagli allenamenti sostenuti ha dimostrato di essere in forma sia fisicamente che tecnicamente, pronta ad affrontare l’imminente partita con la giusta cattiveria agonistica di cui il caso necessita. Infatti saranno proprio gli irpini a causa della peggior posizione in classifica al termine del campionato a dover fare la partita assumendo un atteggiamento aggressivo e cercando di finalizzare il più possibile ogni occasione. Gli irpini sono chiamati ad un’impresa da veri lupi ma i suoi tifosi non sono da meno ci credono ed accoreranno in massa al Partenio cercando di spronare ed incitare con ogni mezzo i propri beniamini. Chi non potrà essere del match è Caso appiedato per un turno dal giudice sportivo al cui posto quasi certamente giocherà Alberto Nocerino. Per il resto le due squadre sono entrambe al completo e pronte a darsi battaglia per un sogno che vuol dire Prima Divisione.

  • Roland Garros, peccato Schiavone, Na Li regina di Parigi

    Roland Garros, peccato Schiavone, Na Li regina di Parigi

    tennis.it
    La cinese Na Li vince per la prima volta in carriera il Roland Garros battendo la nostra Francesca Schiavone che non è riuscita a ripetersi dopo la splendida impresa dell’anno scorso stesso punteggio della finale 2010 ma questa volta non a favore dell’italiana (6-4 7-6). Nel primo set le due giocatrici partono con regolarità ma è la cinese che appare più solida e più pulita sulla palla, soprattutto con il dritto. Il break arriva nel quinto gioco con la cinese che mette la testa avanti nel set non lasciandola più e chiudendo il primo parziale sul punteggio di 6-4 denotando una superiorità netta in campo nonostante il punteggio. Il secondo set non si apre bene per la leonessa che concede subito tre palle break, riesce ad annullarne due ma sulla terza affossa sulla rete un dritto concedendo subito il break alla cinese.  La milanese tenta di recuperare subito il break procurandosi una palla break, ma la Li la annulla con un Ace facendo capire che per oggi è lei la più forte. La Schiavone non riesce ad entrare pienamente nella partita con la cinese che non le dà nemmeno il tempo di iniziare i suoi soliti schemi con rovescio e dritto in lungo linea. La cinese si procura una palla per andare 5-2 ma non la sfrutta e subito la Schiavone rientra nel set e nel match recuperando il break portandosi sul 4 pari. La milanese si porta per la prima volta nel match avanti 5-4 ma la cinese è brava a tenere i nervi saldi conservando un delicato turno di servizio e portandosi sul 5 pari. Sul 40 pari e servizio Li un rovescio della cinese viene chiamato fuori, scende il giudice che dà torto all’azzurra consegnando il vantaggio alla cinese. Su quella palla forse si decide il match perché l’occhio di falco dà ragione all’azzurra ma sulla terra non vale e dunque si arriva al Tie break. purtroppo il Tie break è completamente a senso unico con la cinese che domina procurandosi ben sei match point sul 6-0, basta il primo facendo della cinese la prima giocatrice asiatica a vincere un torneo del grande slam. Brava comunque Francesca Schiavone che comunque ha giocato un ottimo torneo soprattutto considerando la vittoria dell’anno scorso, dato che nessuno avrebbe mai pronosticato una nuova finale per la milanese.

  • Roland Garros, out Djokovic, immenso Federer è finale con Nadal

    Roland Garros, out Djokovic, immenso Federer è finale con Nadal

    newspedia
    Vince Federer la battaglia con Nole Djokovic in un match dai contenuti tecnici altissimi e con lo svizzero devastante al servizio. Alla fine doveva arrivare la sconfitta per Novak Djokovic ma ci è voluto un Federer sontuoso per riuscire a battere il serbo che si ferma a 43 vittorie consecutive e con lo svizzero che tenterà di strappare il dominio sul rosso a Rafa Nadal nella finale di domenica (7-6 6-3 3-6 7-6) lo score. Il primo set è forse il più bello giocato quest’anno con i due fuoriclasse che giocano a ritmi impressionanti e che ha la sua naturale conclusione al Tie break. lo vince Federer che sfrutta il suo servizio che gli consente di ottenere due Ace e molte prime vincenti. Nel secondo parziale ci si attende una pronta reazione del serbo, ma sul centrale parigino c’e’ un Federer in versione deluxe che domina Djokovic e con un servizio devastante conquista anche il secondo set per 6-3. Nel terzo set arriva finalmente la reazione del serbo che sfrutta un calo dello svizzero al servizio ma che comunque non consente a Djokovic di vincere facilmente il set, infatti Federer lotta quindici dopo quindici e ci vuole un Djokovic perfetto per incamerare il terzo parziale, sempre con il punteggio di 6-3. Si arriva al quarto con le tenebre che iniziano ad avvolgere il centrale parigino, Federer dopo la pausa del terzo set ritorna ingiocabile al servizio ma Djokovic non cede di un passo e si torna sui livelli del primo set con i due che fanno trasparire nessun segnale di resa. Ed allora secondo Tie break del match con Federer che riesce a conquistare il mini break con un fantastico dritto in contropiede sull’incrocio delle righe ma con Djokovic che con una fortunata risposta rimette la situazione in parità. Djokovic commette un errore imperdonabile di dritto concedendo tre match point allo svizzero, i primi due vengono annullati con classe dal serbo ma sul terzo, federer mette il suo 18° Ace chiudendo un match di qualità immensa, sicuramente il più bello dell’anno.

  • Roland Garros, è ancora finale Nadal, adesso Federer vs Djokovic

    Roland Garros, è ancora finale Nadal, adesso Federer vs Djokovic

    Rafa Nadal conquista per la sesta volta in carriera la finale al Roland Garros battendo un ottimo Murray in tre set, 6-4 7-5 6-4 ed ora attenderà il vincente dell’altra super semifinale tra Novak Djokovic e Roger Federer.

    È Nadal che parte meglio nel primo set, brekkando Murray nel terzo gioco, lo scozzese ha la palla del contro break subito ma Nadal la neutralizza ed in un amen si porta sul 5-1. Qui il Murray di un paio di anni fa avrebbe lasciato il set, ma lo scozzese dimostra di essere maturato recuperando uno dei due break e conquistando anche la palla del 5 pari che Nadal neutralizza con un servizio ad uscire ed una smorzata da vero numero 1 chiudendo sul 6-4 un primo set comunque equilibrato.

    Nadal si porta avanti anche nel secondo parziale ma Murray è bravo a recuperare il break portandosi anche sul 5-4, ma qui esce di nuovo il carattere del numero 1 che infila tre game consecutivi vincendo il parziale per 7-5. Lo scozzese è scosso e perde subito la battuta nel primo game, ma nei game al servizio di Nadal murray ha sempre la possibilità di brekkare l’avversario senza mai riuscire nell’intento di allungare la partita. Infatti la differenza nel match è tutta lì, nei 10 game andati ai vantaggi, lo spagnolo ne ha vinti nove con lo scozzese che è apparso, nei punti importanti, un po’ troppo rinunciatario e contro Nadal è una tattica che risulta in molte occasioni, perdente.

    Foto: tennistournaments4u.com

  • Roland Garros, la leonessa ruggisce ancora, Schiavone in finale

    Roland Garros, la leonessa ruggisce ancora, Schiavone in finale

    È ancora finale per Francesca Schiavone che supera con un doppio 6-3 la padrona di casa, la francese Marion Bartoli ed incontrerà sabato 4 giugno la cinese Na Li per tentare un bis storico a Parigi, che potrebbe far entrare l’azzurra nell’olimpo del tennis mondiale.

    il primo set vede una Schiavone sensazionale che mette alle corde la Bartoli dal primo quindici. La leonessa non concede nulla al servizio sfruttando l’unica palla break concessa dalla francese per prendere il largo in una primo parziale assolutamente perfetto e vinto per 6-3.

    Il secondo set si apre con un piccolo passaggio a vuoto soprattutto mentale per la leonessa che va sotto 2-0. Il break viene però subito recuperato dalla milanese che costringe la Bartoli, nel suo turno di battuta, a prendere dei rischi molto importanti. Il break decisivo arrivo al settimo game sul 3 pari con la Schiavone che aumenta il ritmo soprattutto da fondo campo e con la Bartoli che si rende conto di non avere i mezzi per battere la leonessa. Finisce 6-3 anche il secondo set con la schiavone che tenterà di ripetere l’appuntamento con la storia raggiunto l’anno scorso.

    L’altra finalista del torneo è la cinese Na Li che supera, anche un po’ a sorpresa, la favorita del torneo la russa Maria Sharapova. Subito avanti la cinese 3-0 con la russa un po’ contratta, ed il set rischia di chiudersi sul 4-1 per la cinese con la palla del 5-1, ma la Sharapova riesce ad annullare la palla break e a portarsi sul 4-2. Fino a questa partita Maria aveva costruito le sue vittorie con un servizio molto solido, ma in semifinale torna l’incubo doppio fallo che non consente alla bella siberiana di vincere il primo set nonostante la Na Li non riesca a tenere il proprio turno di servizio per due volte consecutive.

    Il secondo set si apre bene con la Sharapova che va subito avanti, ma i doppi falli tornano improvvisamente, ed alla fine del match saranno addirittura 10. La cinese recupera il break e si porta avanti 6-5. Qui la Sharapova dimostra poca incisività mentale perdendo lunghi scambi e chiudendo nel peggiore dei modi, proprio con un doppio fallo che regala la seconda finale in una prova del grande slam per la cinese dopo quella persa agli open australiani da Kim Clijsters a gennaio.

  • Finale di Coppa Italia. Palermo-Inter, probabili formazioni.

    Finale di Coppa Italia. Palermo-Inter, probabili formazioni.

    Ultimo trofeo della stagione, poi sarà solo calciomercato. Stasera all’Olimpico di Roma si assegna la 63ma edizione della Coppa Italia. Ad affrontarsi saranno l’Inter di Leonardo, che punta alla conquista del suo primo alloro da quando è allenatore, e il Palermo di Delio Rossi, che raggiunge la finale della coppa nazionale dopo 32 anni. Le due compagini arrivano a Roma con qualche defezione, in casa nerazzurra mancherà lo squalificato Maicon, sostituito da Nagatomo; la linea difensiva davanti a Julio Cesar dovrebbe, quindi, essere composta dal giapponese a destra, la coppia Lucio-Ranocchia al centro e Chivu a sinistra. In mediana dovrebbero agire Zanetti, Stankovic e Thiago Motta, con il marocchino Kharja a muoversi da trequartista dietro la coppia d’attacco Pazzini-Eto’o.

    Inter (4-3-1-2):Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Stankovic, Thiago Motta; Kharja; Eto’o, Pazzini.
    A disp: Castellazzi, Samuel, Materazzi, Coutinho, Milito, Pandev.

    In casa rosanero, l’emozione e la voglia di conquistare un trofeo, per la prima volta nella storia del club, è tanta a tal punto che sono previsti 35.000 tifosi al seguito della squadra di Delio Rossi, che dovrà fare a meno di Bovo e Bacinovic, mentre è riuscito a recuperare  Acquah, Balzaretti e Migliaccio, che dovrebbero, quindi, scendere regolarmente in campo. Solito modulo per il tecnico ex laziale, già vincitore di una Coppa Italia due stagioni fa, proprio con la squadra capitolina, che prevede una difesa a quattro composta da Cassani e Balzaretti sulle fasce e Munoz e Goian coppia centrale. Il centrocampo a tre vedrà agire, oltre ai già nominati Acquah e Migliaccio, anche Nocerino. Con il duo Pastore-Ilicic a muoversi dietro l’unica punta Hernandez, panchina quindi per il capitano Fabrizio Miccoli, pronto a subentrare in caso di bisogno.

    Palermo (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz, Goian, Balzaretti; Migliaccio, Acquah, Nocerino; Ilicic, Pastore; Hernandez.
    A disp: Benussi, Darmian, Carrozzieri, Andelkovic, Liverani, Miccoli.

  • Il capolavoro del Barcellona, Manchester United travolto 3-1

    Il capolavoro del Barcellona, Manchester United travolto 3-1

    Si rimane stregati, ammaliati di fronte a tanta bellezza, vieni catturato e proiettato in un’altra dimensione quando ammiri quegli 11 giocatori che corrono su un prato verde e indossano una maglia blaugrana. Stasera, domani, quando si vuole, possiamo affermare con convinzione e fermezza che questo Barcellona è il calcio. Non esistono più aggettivi per definire questo collettivo straordinariamente meraviglioso e, allo stesso tempo, ad oggi non esiste avversario capace di resistere ai Guardiola boys, neanche il Manchester United del leggendario maestro Sir Alex Ferguson che aveva un conto aperto con il Barça e una voglia matta di vendicare quella sconfitta patita nella finale del 2009 giocata a Roma quando furono ancora una volta i blaugrana a soffiargli la terza Champions della sua straordinaria carriera. Nella magnifica e suggestiva cornice di Wembley, il tempio del calcio, il Barcellona compie l’ennesimo capolavoro della sua storia, un altro ai danni dei Red Devils, alzando al cielo di Londra e mostrando al mondo intero la Champions League laureandosi per la quarta volta campione d’Europa.

    E’ il trionfo di Guardiola, alla sua seconda Champions vinta da allenatore, è il trionfo di Lionel Messi, capocannoniere di questa edizione con 11 reti messe a segno in 12 match disputati e che si appresta ad andare a vincere il suo terzo Pallone d’Oro in carriera, è il trionfo della Cantera catalana, ben 10 elementi provengono dal vivaio del club (Xavi, Puyol, Piquè, Busquets, Pedro, Victor Valdes, Bojan, Iniesta, Jeffren e lo stesso Messi), è il trionfo di una città intera, è il trionfo di una mentalità vincente che proietta questo glorioso club nella leggenda del calcio al pari del grande Real Madrid, l’eterno rivale.

    Festeggia il Barcellona quindi che batte il Manchester United per 3-1 al termine di 90 minuti intensi in cui si affrontavano le due squadre più forti d’Europa e del mondo. Va a segno tutto il reparto avanzato blaugrana: è Pedro infatti ad aprire le marcature quasi alla mezz’ora, dopo un dominio assoluto e di possesso palla, che batte sul primo palo Van der Sar imbeccato da una magia di Xavi prima che il Manchester pareggi qualche minuto più tardi con il solito ruggito di Wayne Rooney che con un perfetto destro al volo da dentro l’area buca Valdes sull’angolo più lontano prolungando l’illusione dell’impresa inglese solo fino al 10 minuto della ripresa quando Lionel Messi con una rasoiata da fuori area fa secco Van der Sar, non esente da colpe, per la seconda volta; il tris lo cala l’altra punta di diamante catalana, quel David Villa che aveva trascinato a suon di gol la scorsa estate la Spagna alla conquista del Mondiale e che al 70′ mette la sua personale firma alla finale con un tiro a giro dal limite dell’area piazzandola lì dove il 40enne portiere olandese, alla sua ultima partita in carriera, non può arrivare. Il resto è solo accademia e passerella azulgrana anche se Rooney e compagni sono duri a morire e cercano con insistenza, ma senza fortuna e senza pungere più di tanto, la rete che avrebbe riaperto la partita e che avrebbe rimesso in discussione la finale. Ma la superiorità del Barcellona è schiacciante e a poco servono le proteste di Giggs che reclama un calcio di rigore per un tocco di mano in area di Villa. Onore all’avversario che avrebbe portato a casa sicuramente il trofeo se di fronte non avesse trovato questa squadra di extraterrestri al loro decimo titolo (2 Champions League, 3 Liga, 1 Coppa del Re, 2 Supercoppe di Spagna, 1 Supercoppa Europea e 1 Mondiale per Club) in poco meno di 3 anni. Roba mai vista prima.

    I festeggiamenti finali ci regalano una scena commovente: la squadra lascia ad Abidal, operato solo due mesi fa per un brutto tumore al fegato e che ha giocato splendidamente tutta la gara, l’onore di alzare per primo il trofeo con la fascia di capitano al braccio, sotto lo sguardo di milioni di persone e sulle note di “Campeones, Campeones” dei tifosi spagnoli giunti in Inghilterra a sostenere i propri beniamini, e ciò la dice lunga su quanto sia meraviglioso questo gruppo composto da uomini prima che da calciatori. Il Barcellona è campione d’Europa!