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  • NBA Finals: Miami batte Dallas e vola sull’1-0

    NBA Finals: Miami batte Dallas e vola sull’1-0

    Gara 1 delle Finals NBA 2011 va ai Miami Heat che guidati dai soliti “Big Three” si impongono sui tenaci Dallas Mavericks. Vittoria sofferta perchè per 3 quarti di partita i texani mettono a dura prova i padroni di casa. Poi nel decisivo periodo emerge tutta la classe di Wade e James e per Nowitzki e compagni non c’è nulla da fare.

    L’inizio del match è molto teso, i 2 team intasano l’area piccola e gli unici canestri dell’incontro vengono segnati dalla distanza. Col passare dei minuti le 2 squadre prendono confidenza col canestro e si sciolgono, riuscendo finalmente ad esprimere un buon basket, al riposo si va in sostanziale equilibrio ma Dallas sembra reggere meglio i ritmi dell’incontro.

    All’inizio del secondo tempo a risultare più efficaci sono i Mavericks che grazie a Terry, alle giocate di Nowitzki e ad un attivissimo Shawn Marion si portano sul + 8 che sarà il loro massimo vantaggio in gara. Prima della fine della terza frazione ci pensano i soliti James e Wade a riavvicinare gli Heat. Il fantastico duo dell Florida non solo azzera il divario dagli avversari ma nei secondi finali porta Miami avanti di 4 lunghezze. E’ il colpo decisivo al cuore di Dallas che non riuscirà più a mettere la testa avanti, anche perchè Haslem cresce di intensità e regala preziosi rimbalzi e 5 punti alla sua squadra, che poi si porta sul +12 a soli 40 secondi dal termine con le spettacolari giocate della premiata ditta, nemmeno a farlo apposta, Dwyane Wade-LeBron James. Partita chiusa sul risultato di 92-84 e primo punto in favore degli Heat.
    James è autore di una splendida gara da 24 punti, 9 rimbalzi e 5 assist con un ottimo 4/5 da 3 punti, Wade lo segue a quota 22 ed aggiunge anche 10 rimbalzi e 6 assist. Bosh chiude a 19 punti e 9 rimbalzi con una buona partenza ma un finale in calando. Per i padroni di casa da segnalare anche i 12 punti con 3 bombe di Mario Chalmers, si fanno valere anche Haslem e Miller rispettivamente con 7 e 6 punti. Gli sconfitti, i Mavs, hanno nel solito tedesco Nowitzki il top scorer con 27 punti, Marion sforna la doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi, Terry arriva a 12 ma tutti segnati nel primo tempo. A fare la differenza sono i rimbalzi di attacco (16 a 6 a favore di Miami, 46-36 invece il totale sempre per gli Heat) e la grande difesa dei padroni di casa in ogni singolo istante di gioco che limita a soli 84 punti segnati la squadra che finora aveva segnato più di tutti in questi playoff con una media di 110 punti a gara (26 punti in meno ieri sera).
    Gara 2 si giocherà sempre a Miami giovedì notte, l’appuntamento è fissato, non resta che godersi lo spettacolo di queste finali!

    Finals NBA 2011

    Miami Heat-Dallas Mavericks 92-84
    Mia James 24, Wade 22, Bosh 19
    Dal Nowitzki 27, Marion 16, Terry 12

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 1-0 Heat

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  • Analisi della Finale NBA Miami Heat – Dallas Mavericks

    Analisi della Finale NBA Miami Heat – Dallas Mavericks

    Nella serata americana (le 2 di notte in Italia) prenderà il via la Finalissima NBA che quest’anno metterà di fronte i Miami Heat contro i Dallas Mavericks. Per entrambe si tratta della seconda finale nella storia e caso strano vuole che anche la prima sia stata uno scontro tra queste 2 franchigie. Per capire bene l’atto conclusivo della stagione NBA non può non essere fatto un accenno a ciò che successe 5 anni fa, stagione 2005-2006, con le 2 squadre che diedero vita ad una serie tra le più pazze degli ultimi anni: i Mavs di Nowitzki, con il vantaggio del fattore campo ed avanti per 2 partite a 0 vanno a giocare sul parquet degli avversari. Dominano la gara fino a 7 minuti dalla fine e quando il punto della sicurezza pare messo in cassaforte (ricordiamo che un risultato di 3-0 in una serie di playoff NBA non è mai stato ribaltato nella storia) ecco che si illumina la stella di Dwyane Wade. La guardia degli Heat guida la sua squadra alla clamorosa rimonta da -13 nei 6 minuti finali del quarto periodo e grazie alle sue prodezze evitano la pesante sconfitta mettendo il punto del 2-1. Il KO è una mazzata tremenda per i texani che non si riprenderanno più, perderanno in sequenza sia gara 4 che gara 5 che la sesta in casa soccombendo per 4-2. Miami e Wade entrano di diritto nella leggenda, dalla porta degli “Immortali”, Dallas e Nowitzki entrano invece nella storia in negativo. Una sconfitta che ancora brucia per i Mavs che avranno ora l’occasione giusta (forse l’ultima vedendo l’età media della squadra) per vendicarsi. Il bello dello sport è anche questo, di dare, presto o tardi, una seconda chance a chi butta al vento la prima occasione.

    Nella nostra analisi non possiamo non accennare ai risultati dell stagione regolare: ebbene, i Mavericks guidano gli scontri diretti per 2-0 (106-96 in Texas, 98-96 all’American Airlines di Miami). Il problema per Nowitzki e compagni è che le vittorie ottenute contro i rivali sono arrivate ad inizio anno, si era ancora nel 2010, e Miami non era certo la squadra che è ora: la franchigia viveva ancora un momento particolare dovuto ai grandi cambiamenti effettuati nel mercato estivo quando vennero riconfermati solo 5 giocatori innestandone 10 nuovi. Tra questi i colpi furono quelli di LeBron James, miglior giocatore della Lega, arrivato da Cleveland, e Chris Bosh, una delle più talentuose ali grandi della NBA, che si trasferì in Florida dai Toronto Raptors di Andrea Bargnani. Entrambi sbarcarono a South Beach a parametro zero grazie alla free agency, subito dopo il rinnovo di Dwyane Wade, stella e leader tecnico ed emotivo della squadra. Un terzetto da sogno che ogni coach desidererebbe allenare ma che nei primi tempi ha vissuto momenti critici: 3 campionissimi hanno bisogno di un naturale periodo di tempo per amalgamarsi e fu proprio in questo periodo che Dallas ne approfittò. La storia adesso è molto cambiata perchè gli Heat sono una squadra fortissima, come dimostrano i risultati ottenuti nell’ultima parte di regular season e fino a questo momento nei playoff.

    E proprio esaminando il percorso della post season può facilmente concludersi che sono arrivate all’appuntamento più importante le 2 squadre migliori: i Mavericks hanno eliminato i Portland Trail Blazers nel primo turno per 4-2, i campioni in carica dei Los Angeles Lakers nel secondo (incredibile quanto meritato sweep per 4-0) nelle semifinali di Confernce, mentre in Finale di Conference a cadere sotto i colpi di Nowitzki sono stati i giovani Thunder di Kevin Durant (4-1 il risultato finale). Gli Heat hanno invece ottenuto tre 4-1 in sequenza: prima contro Philadelphia, poi contro i favoriti alla Finale NBA, ovvero i Boston Celtics ed infine contro la formazione con il miglior record della Lega nella stagione regolare, ovvero i Chicago Bulls. Esaminando questi 2 percorsi la prima cosa che salta all’occhio è il record identico con 12 vittorie e 3 sconfitte. Tuttavia le differenze risiedono nelle sfide casalinghe ed in quelle in trasferta: Miami ha mantenuto inviolato il proprio parquet (8-0), Dallas invece ha perso una partita (7-1), ma va nettamente meglio in trasferta (5 vittorie a fronte di 2 sconfitte), mentre Wade e compagni lontani dalla città hanno avuto un andamento più difficile del previsto (4 successi e 3 KO). Proprio questa potrebbe essere la chiave della serie, la capacità dei Mavs di vincere anche sul campo dell’avversario, mentre il team della Florida non ha dato impressione di essere così continuo in trasferta.

    Se ci ricolleghiamo al 2006, scorrendo i roster si può notare come sia una squadra che l’altra hanno subito profondi cambiamenti nel corso di questi 5 anni: i superstiti sono solo 4, 2 per franchigia, Nowitzki e Terry per Dallas, Wade ed Haslem per Miami. C’era anche Erick Dampier nel 2006 ma a parti invertite visto che era il centro titlare dei texani, mentre ora ricopre il ruolo di sostituto a Miami. Anche gli allenatori sono cambiati. Le squadre quindi si sono evolute, ma hanno agito in 2 direzioni differenti: i Mavericks hanno sempre cercato di costruire un team attorno al leader Dirk Nowitzki aggiungendo giocatori complementari al tedesco, gli Heat invece hanno guardato in tutt’altra direzione, smembrando la squadra lo scorso anno per formare un trio di giocatori super (subito denominato dalla stampa specializzata “The Big Three”) che si suddivide i tiri e le responsabilità in partita.

    Un rapido sguardo anche alle caratteristiche delle 2 squadre: i Mavericks sono i migliori della Lega per efficacia offensiva (110 punti ogni 100 possessi nelle 15 gare della post season), gli Heat sono al contrario il massimo dell’efficacia difensiva (concedono appena 98 punti ogni 100 possessi). In comune hanno però 2 cose: partenze lente con straordinari recuperi ed altissima efficacia nelle “clutch-situations”, cioè nella fasi decisive che si verificano negli ultimi 5 minuti dell’ultimo quarto o negli eventuali supplementari.
    Dallas partirà sicuramente con un quintetto formato da Jason Kidd in regia, Stevenson nel ruolo di guardia, Marion in ala piccola, Nowitzki ala grande e Tyson Chandler come centro. Dalla panchina pronti a subentrare il pericolosissimo Jason Terry, Barea, Stojakovic ed infine Haywood come cambio per i lunghi. Miami si schiererà invece con Bibby o Chalmers come playmaker, Wade sarà la guardia tiratrice, Lebron James in ala piccola, Bosh ala grande e Illgauskas come centro. Pronti a dare il loro contributo dalla panchina ci saranno in primis Haslem, poi Mike Miller, Joel Anthony ed Eddie House (uno che di esperienza e di finali NBA ne sa qualcosa).
    La serie si giocherà principalmente su queste chiavi tattiche: prevarrà l’attacco e la straordinaria circolazione di palla dei Mavericks, oppure la gran difesa ed il velenosissimo contropiede degli Heat?
    Se Jason Kidd continuerà a guidare la squadra come ha fatto finora (a dispetto dei suoi 38 anni) e Nowitzki saprà approfittare degli errori avversari allora i texani potrebbero avere più di una possibilità di ribaltare il pronostico che li vede in partenza sfavoriti. Certamente la marcatura sul tedesco sarà arcigna da parte di Miami che può alternare 3 grandi nomi su di lui: Bosh in prima battuta, Haslem ed anche Anthony. Il raddoppio sul nativo di Wurzburg (con cifre nella postseason da M.V.P.: 28,4 punti di media a partita contro i 23 della regular season, 130 tiri liberi a segno sui 140 tirati ed il nuovo record di 24/24 in gara 1 contro Oklahoma City, 7,5 rimbalzi di media a gara contro i 7 della stagione regolare e una percentuale nel tiro da 3 superiore al 50%) potrebbe innescare l’altra arma dei Mavs ovvero il tiro da oltre l’arco che ha degli interpreti eccezionali in Terry, lo stesso Kidd, Stevenson, Barea, Marion e lo specialista Stojakovic (ne sanno qualcosa i Lakers che in gara 4 della semifinale di Conference vennero distrutti dal tiro da fuori di Terry e Stojakovic che fissarono 4 record validi per la post season).
    Miami dovrà cercare invece di fare leva sulla freschezza fisica e cercare di indirizzare il match sui canoni più consoni ai suoi giocatori. Potrebbe creare qualche problema contrastare il duo di lunghi avversari Nowitzki-Chandler, con l’ex Hornets autore di una stagione strepitosa. Inoltre (sembra strano fare un’affermazione del genere ma i numeri dicono più di qualsiasi altra cosa) la coppia James-Wade dovrà fare attenzione alla marcatura di Stevenson: Wade, nelle 2 partite di regular season, ha preso appena 3 tiri nei 30 minuti in cui Stevenson è stato in campo su di lui, e James ha un modestissimo 1 su 9 al tiro nella stessa situazione. Potrrebbe essere proprio l’ex Wizards (che con James ha un conto aperto per via di alcune polemiche avvenute dopo le sfide tra Cavs e Washington negli anni passati) uno degli agenti speciali “sguinzagliati” da coach Carlisle sulle tracce dei 2 fenomeni rossoneri.

    Per finire, il pronostico pende nettamente dalla parte dei Miami Heat, ma se i Dallas Mavericks riuscissero nell’impresa di espugnare solo una volta il parquet avversario, allora le cose potrebbero cambiare radicalmente. Negli ultimi anni l’unica squadra a ribaltare il fattore campo è stata proprio Miami edizione 2006, dato che in quelle Finals i Mavs avevano 4 gare casalinghe, poi solo vittorie di squadre che avevano il vantaggio del campo (San Antonio 2007, Boston 2008, Lakers 2009 e 2010). Anche per questo aspetto sarebbe dolcissima una rivincita dei “Mandriani” texani. Quello che ci auguriamo è che sia una Finale degna di tale nome!

  • NBA, playoff: Il programma delle Finals 2011

    NBA, playoff: Il programma delle Finals 2011

    Questo il programma completo dei playoff NBA con le date e gli orari della serie valida per le Finals NBA 2011. Ricordiamo che le serie sono giocate al meglio delle 7 partite.

    2-Miami Heat vs 3-Dallas Mavericks:

    gara 1: Miami Heat-Dallas Mavericks martedì 31 maggio a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 2: Miami Heat-Dallas Mavericks giovedì 2 giugno a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.30 in Italia)
    gara 3: Dallas Mavericks-Miami Heat domenica 5 giugno a Dallas, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    gara 4: Dallas Mavericks-Miami Heat martedì 7 giugno a Dallas, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 5: Miami Heat-Dallas Mavericks giovedì 9 giugno a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 6: Dallas Mavericks-Miami Heat domenica 12 giugno a Dallas, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    *gara 7: Miami Heat-Dallas Mavericks martedì 14 giugno a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)

    *se necessaria

  • NBA, playoff: La sfida delle Finals 2011

    NBA, playoff: La sfida delle Finals 2011

    Saranno i Miami Heat ed i Dallas Mavericks (in una riedizione delle finali del 2006 dove trionfò Miami) a giocarsi il titolo NBA per la stagione 2010/2011. La serie come al solito è giocata al meglio delle 7 gare, il vantaggio campo, rispetto alla sfida di 5 anni fa che era appannagio di Dallas, ora invece premia gli Heat che avranno a disposizione 4 sfide su 7 da giocare sul proprio parquet.

    Finals NBA 2010/2011

    2-Miami Heat vs 3-Dallas Mavericks

    *Il numero indica la posizione nella Conference di appartenenza.

    Nei prossimi giorni pubblicheremo l’analisi della sfida.