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  • Milan, un mercato conservativo. Sfuma Tevez, Inzaghi resta

    Milan, un mercato conservativo. Sfuma Tevez, Inzaghi resta

    Il Milan chiude la finestra del mercato di gennaio senza il grande nome inseguito per oltre un mese. Tevez è rimasto al Manchester City, prigioniero nella squadra riserve dove si allenerà fino al termine della stagione guadagnando un milione di euro al mese. Al posto dell’argentino è arrivato Maxi Lopez, connazionale dell’Apache e non esattamente il giocatore capace di entusiasmare gli animi della Curva Sud. Mercato all’insegna del low cost con gli arrivi di Mesbah, Strasser e Muntari, per i quali la dirigenza rossonera non ha dovuto sborsare un euro alle rispettive società di appartenenza. Ritorno sfortunato alla base per il talentuoso Merkel.
    Gennaio è servito anche per volgere uno sguardo al futuro, con gli acquisti dei giovani attaccanti Prosenik e Lucas Roggia.  Nei minuti finali si era profilato l’addio di Pippo Inzaghi, fortemente voluto dal Siena di Mezzaroma, ma alla fine Superpippo ha deciso di rimanere a Milanello, sebbene sappia già che Allegri non lo includerà nella lista Champions. Saluta Milano invece Taiwo, trasferitosi in prestito ai Queens Park Rangers, club inglese che milita nella Premier League in lotta per non retrocedere.

    TEVEZ e MAXI – Non ha fatto sicuramente una bella figura l’amministratore delegato Adriano Galliani riguardo la vicenda di Carlitos Tevez. Il sorriso smagliante di Rio de Janeiro mostrato a tutto il mondo qualche giorno prima dell’Epifania si è spento inesorabilmente ieri sera alle 19 italiane, quando il calciomercato ha ufficialmente chiuso i battenti e fatto registrare la clamorosa sconfitta dell’ad rossonero. Sembrava tutto concluso due settimane fa, quando Galliani era volato a Londra per chiudere l’affare, e Pato che prendeva l’aereo diretto a Parigi. Una trattativa perfetta, secondo i piani del dirigente milanista, che non aveva però fatto i conti con l’oste, ovvero Silvio Berlusconi. Il numero uno di Via Turati ha stoppato la partenza del Papero, forse spinto dalla stessa figlia Barbara (fidanzata dell’attaccante brasiliano). Risultato? Galliani torna a Milano senza Tevez, Pato resta al Milan e una settimana dopo si infortunia per l’ennesima volta. A due giorni dalla fine del mercato il Diavolo era stato di nuovo vicinissimo all’Apache, ma anche stavolta qualcosa non ha funzionato.
    Nel frattempo, chiuso in una stanza d’albergo con il procuratore Andrea D’Amico, c’era Maxi Lopez, il cui cartellino era stato bloccato alcuni giorni prima dai rossoneri, e il suo arrivo era strettamente collegato con l’affare Tevez. In caso di mancato arrivo della punta del City, il calciatore del Catania sarebbe stato ufficializzato dal Milan nell’immediato. Come è andata a finire ormai lo sanno tutti, ma la domanda è: se gli inglesi non avessero imposto una penale da 12 milioni di euro in caso di mancato riscatto dell’Apache a giugno, a quest’ora Maxi Lopez dove sarebbe?

    carlos tevez | &; Michael Regan/Getty Images

    FATTORE M – Mesbah, Merkel, Muntari, curiosamente tutti e tre accomunati dall’iniziale del cognome. Il giocatore del Lecce è forse uno degli elementi più interessanti, in quanto capace di giocare sia in difesa come terzino sinistro o destro, sia mezz’ala di centrocampo. L’algerino ha gamba e una discreta tecnica, arruolabile in Champions e un’età (26 anni) in linea con il ringiovanimento della rosa.
    Merkel, tornato dal Genoa, ricorda un po’ Senderos per la sfortuna che l’ha investito alla prima partita disputata. Distorsione al ginocchio con interessamento al collaterale, dovrà stare fuori 2 mesi. Certamente non il rientro che il promettente centrocampista tedesco si aspettava. Comunque il giovane prodotto del vivaio rossonero si rivelerà molto utile nella stagione 2012-2013, quando alcuni dei senatori di centrocampo potrebbe non rinnovare (Ambrosini, Gattuso, Seedorf).
    Muntari  è stato il “colpo” last minute. I cugini nerazzurri hanno dato il via libera all’operazione di prestito fino al termine della stagione, quando il ghanese si libererà a costo zero e potrà scegliersi in assoluta libertà una nuova squadra. Allegri si è detto molto soddisfatto dell’acquisto dell’ex Udinese, appoggiando in pieno le scelte societarie. Muntari arriva a fari spenti, toccherà a lui riuscire ad entrare nel cuore dei tifosi come ha fatto durante il girone d’andata l’altro “last second” firmato Galliani, Antonio Nocerino.

    FUTURO E TAIWO – Per il futuro sono stati ingaggiati due promettenti attaccanti stranieri, che andranno ad aggregarsi alla Primavera di Dolcetti. Il primo è la punta brasiliana con passaporto comunitario Lucas Roggia (classe ’91), acquistato dall’Internacional di Porto Alegre. Il secondo è l’attaccante austriaco 18 enne Philipp Prosenik, cresciuto nelle giovanili del Rapid Vienna e ora in forza al Chelsea. Arriva a titolo definitivo con un contratto che lo legherà al Milan fino al 2015.
    Saluta Milanello invece il terzino nigeriano Taiwo, arrivato in estate dal Marsiglia a parametro zero. Per lui è arrivata la chiamata da parte dei QPR, club inglese che lotta per la salvezza in Premier League. Resterà a Londra per i prossimi 6 mesi in prestito.

    PIPPO INZAGHI – L’eroe di Atene alla fine ha scelto con il cuore. E’ consapevole del fatto che Allegri non lo consideri come una valida alternativa per il reparto offensivo rossonero, sa anche che con ogni probabilità verrà nuovamente escluso dalla lista Champions League, ma ha comunque deciso di restare. Forse l’affetto dimostratogli nell’ultima partita contro il Cagliari dai tifosi della Curva Sud, il desiderio di rimanere nel club che sente ormai suo, il pensiero che a 38 anni, quando si è vinto tutto, ci sono cose più importanti, hanno convinto Superpippo a restare. Il Siena, tramite il presidente Mezzaroma e il ds Perinetti, l’aveva corteggiato strenuamente, tanto che nel primo pomeriggio il passaggio di Inzaghi al club toscano sembrava certo. L’amore per la maglia però è riuscito a prevalere su tutto il resto e così i tifosi del Milan potranno ancora una volta salutare il bomber che ha riscritto la storia della squadra durante gli ultimi anni.

  • Milan, Inzaghi verso il Siena. Ora Tevez?

    Milan, Inzaghi verso il Siena. Ora Tevez?

    Inzaghi sta per accettare l’offerta del Siena. Ciò a quanto si apprende dai corridori dell’albergo milanese Atahotel, che in quest’ultimo giorno di calciomercato sta registrando il tutto esaurito. Il Milan, con Inzaghi in partenza, proverà l’ultimo assalto a Tevez? Nel frattempo è ufficiale il passaggio a titolo temporaneo del centrocampista nerazzurro Sulley Muntari alla squadra di Massimiliano Allegri.

    INZAGHI – Sembra davvero finita l’avventura in rossonero del bomber Filippo Inzaghi, arrivato a Milano nel 2001 e ora a un passo dall’addio. Con ogni probabilità sarà il Siena il nuovo club che vedrà l’attaccante 38 enne di nuovo scalpitare in campo, dopo che il tecnico livornese l’ha praticamente escluso dagli undici titolari durante la stagione in corso. La partita con il Cagliari è stata quindi l’ultima con la maglia del Diavolo per il Superpippo nazionale. Sette minuti che sono serviti alla punta per ricevere l’affetto incondizionato della Curva Sud milanista, un riconoscimento speciale per il bomber che verrà ricordato come l’eroe di Atene, quando con la sua doppietta il Milan vinse la storica rivincita contro il Liverpool di Benitez che consegnò la Champions League ai rossoneri.

    filippo inzaghi | © Dino Panato/Getty Images

    TEVEZ  – Con la partenza di Inzaghi si riaccende forse la speranza dei tifosi milanisti di abbracciare Tevez in queste ultime ore di calciomercato. L’Apache è atterrato a Londra in mattinata, e le notizie che giungono dall’Inghilterra vogliono il City e Mancini intenzionati a reintegrare in rosa l’attaccante argentino. Galliani è però in agguato e non ha escluso eventuali colpi di scena fino al termine dell’attuale sessione di mercato.

    MUNTARI – Dietrofront in casa rossonera. Quando Palombo sembrava a un passo, è arrivato l’annuncio da parte del Milan dell’arrivo di Muntari, in prestito per 6 mesi dall’Inter. Il calciatore è in scadenza di contratto al termine della stagione e ha già un accordo di massima con la dirigenza milanista per diventare un giocatore rossonero il prossimo anno.

  • Milan Cagliari 3-0, Ibrahimovic segna e inventa

    Milan Cagliari 3-0, Ibrahimovic segna e inventa

    Il Milan non molla la Juventus. Dopo la vittoria per 2-1 nell’anticipo serale contro l’Udinese, i bianconeri vedono avvicinarsi il Diavolo a una sola lunghezza di distanza. I rossoneri hanno la meglio su un ottimo Cagliari, anche grazie ad una prestazione da incorniciare di Ibrahimovic, autore del gol che sblocca l’incontro al 32′. Il raddoppio arriva sette minuti più tardi con Nocerino, nel secondo tempo è un destro del nuovo entrato Ambrosini a fissare il risultato finale sul 3-0. Allegri concede all’83° minuto l’ingresso in campo a Pippo Inzaghi, il quale viene osannato dalla curva milanista. In attesa del turno infrasettimanale, il Milan si porta a 43 punti, a meno uno dagli uomini di Antonio Conte, mentre il Cagliari scivola al 14° posto e vede ridursi di un punto il vantaggio sulla zona retrocessione (+7 sul Lecce, che ha ottenuto tre punti fondamentale nella sfida di Via del Mare contro l’Inter).

    INARRESTABILE IBRA – Applausi al Milan, che ancora una volta deve ringraziare Zlatan Ibrahimovic, autore di una prova disarmante, l’ennesima della stagione. Merita però ampiamente la sufficienza il Cagliari di Ballardini che fino al 90′ minuto attacca i padroni di casa portando dentro l’area 5-6 uomini di movimento, dimostrando che la resa sia un concetto inesplorato nel libro di tattiche custodito al centro di allenamento Ercole Cellino. Il calcio di punizione di Ibra al 32′ che sblocca il risultato in favore del Diavolo è un’opera d’arte (15° gol in campionato, scavalcato Di Natale fermo a quota 14). Pallone calciato dai 25 metri, niente potenza stavolta ma la stessa classe che Pirlo e altri artisti dei calci piazzati usano per realizzare i propri lavori.
    Neanche il tempo per prendere le misure al quadro che i rossoblu incassano il 2-0 al 39′ minuto del primo tempo. Ibracadabra con un colpo di testa serve all’indietro l’assist perfetto per la corsa di Nocerino che al volo da 16 metri colpisce al volo realizzando il suo settimo gol in questa stagione, diventando il secondo miglior marcatore della rosa di Allegri.

    Zlatan Ibrahimovic| © Claudio Villa/Getty Images

    LA ZAMPATA DEL CAPITANO – Ballardini non ci sta e ad inizio ripresa sceglie la carta Thiago Ribeiro per il terzino Pisano. Gli attaccanti diventano 4 al 58′ quando Cossu lascia il posto al marocchino El Kabir. I rossoblu vogliono fare bella figura difronte al loro presidente Cellino, avvistato insieme all’agente Mino Raiola, e la determinazione profusa durante l’arco dei 94′ minuti giocati è un ottimo biglietto da visita. A cancellare però il buon debutto del neo acquisto Pinilla e la fisicità di Ibarbo, ci pensa Nocerino, giocatore ovunque nel 4-3-1-2 dei rossoneri. Agazzi salva sull’ex palermitano che lascia partire un gran destro dal limite dell’area.
    Sale in cattedra anche Emanuelson, che prova l’azione personale al 22° minuto del secondo tempo ma l’estremo difensore cagliaritano para in due tempi. A metà della ripresa entra in campo Ambrosini per l’olandese Seedorf e proprio il capitano del Milan chiude la partita. Emanuelson regala un assist al bacio al numero 23 rossonero che firma il definitivo 3-0, mettendo in rete il suo primo gol nel campionato 2011-2012. Gli isolani chiudono in avanti seguendo i comandanti del generale Ballardini, sebbene un monumentale Mexes e l’evergreen Nesta riescano a respingere le minacce degli attaccanti del Cagliari.

    STANDING OVATION – All’83° minuto c’è spazio anche per Pippo Inzaghi, che entra al posto di Ibra, uomo partita del match di stasera. Superpippo, acclamato da ogni angolo di San Siro, con la solita frenesia cerca il guizzo vincente che però non arriva. Potrebbero essere stati gli ultimi sette minuti con la maglia del Milan. Discreta la prova di El Shaarawy, entrato nei primi 15′ minuti della ripresa al posto di Robinho. Il Faraone ha sfiorato la rete con una girata al volo sugli sviluppi di un calcio di punizione calciato da Seedorf. Da segnalare tra le fila dei sardi il buon debutto del cileno Pinilla, che sembra essersi già integrato abbastanza bene con i suoi nuovi compagni di squadra.

    Milan Cagliari 3-0 video highlights Youtube
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  • Bologna, idea Inzaghi. Anche Parma e Siena su Superpippo

    Bologna, idea Inzaghi. Anche Parma e Siena su Superpippo

    I tifosi del Bologna stanno accarezzando l’idea di vedere al Dall’Ara il bomber rossonero Pippo Inzaghi. Nella giornata di oggi il sito della Gazzetta dello Sport e la Repubblica hanno rilanciato l’ipotesi dell’interessamento dei rossoblu nei confronti del calciatore del Milan. Solo voci o qualcosa di concreto? Per adesso non c’è nulla di ufficiale, in quanto non è previsto alcun colloquio fra le due dirigenze. L’affare potrebbe però decollare in questi ultimi giorni di calciomercato, con i felsinei che sperano nel colpaccio della loro società, potendo così incitare una leggenda del calcio nostrano, dopo aver applaudito durante gli anni passati calciatori del calibro di Roberto Baggio e Giuseppe Signori.

    Il trasferimento ormai prossimo di Maxi Lopez al Milan ha aperto nuovamente la crepa del cuore di Superpippo Inzaghi. Il vecchio ritornello, già ascoltato nell’estate scorsa e in questo inizio di finestra del mercato invernale, vuole il giocatore milanista seriamente dubbioso sulla sua permanenza nel club di Via Turati, che l’ha visto grande protagonista nel recente passato (memorabile la doppietta realizzata nella finale di Champions League contro il Liverpool, la storica rivincita del 2007 che vide trionfare gli uomini di Carlo Ancelotti all’ombra del Partenone).

    Filippo Inzaghi | © Claudio Villa/Getty Images

    Su Inzaghi non c’è soltanto il Bologna. Un forte interessamento è stato pubblicamente dichiarato la vice presidente del Siena Valentina Mezzaroma, che ai microfoni di Radiosportiva ha testimoniato la volontà di acquistare il cartellino del bomber europeo, nonostante l’età anagrafica piuttosto elevata (38 anni). Oltre al Bologna e Siena, anche il Parma del presidente Ghirardi sembrerebbe intenzionato ad aprire una trattativa per Inzaghi.

    Il futuro è chiaramente nelle mani di Superpippo. Più volte in passato ha dichiarato il proprio amore per i colori rossoneri e il desiderio di chiudere la carriera a Milanello. Non sono però da trascurare i pochissimi minuti concessi dal tecnico del Milan Allegri all’attaccante fin qui in campionato, e l’ultimo episodio che l’ha visto protagonista in negativo durante la partita di Coppa Italia contro il Novara, dopo esser stato sostituito dall’allenatore livornese nei minuti iniziali del secondo tempo e aver abbandonato il campo adirato scegliendo anzitempo la via per gli spogliatoi. Qualora arrivassero entrambi gli obiettivi dichiarati del mercato rossonero, Maxi Lopez e Tevez, sarebbe quasi certa la partenza di Pippo Inzaghi.

  • Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Il passaggio di Gilardino al Genoa innesca una reazione a catena tanti direttori sportivi stavano aspettando. Il futuro di Caracciolo, Amauri, Pinilla, Maxi Lopez, Inzaghi, Toni e Iaquinta diventa un romanzo da leggere senza avere paura di perdersi all’interno dei corridoi ciechi del calciomercato.

    QUI CARACCIOLO: il Ferraris ha un inquilino nuovo, si chiama Alberto Gilardino, professione bomber. Gli altri possono attendere. Fra questi il più sfortunato è la punta ex Brescia Caracciolo, che con l’arrivo dell’attaccante azzurro diventa la terza-quarta scelta nelle idee tattiche di Marino, superato dal “cammello” Pratto e dal brasiliano Ze Eduardo, senza contare la presenza in rosa di un certo Rodrigo Palacio. Qual è la destinazione che al momento sembra convincere maggiormente l’airone? Novara. La dimensione piemontese sarebbe l’ideale per Caracciolo, il quale ridiventerebbe protagonista con i suoi gol e farebbe le fortune di una squadra che lotta disperatamente per non retrocedere.

    alberto gilardino | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    QUI INZAGHI: ecco però che spunta Inzaghi. A Tesser e al Novara non dispiacerebbe affatto di includere nella propria rosa l’attaccante rossonero, che al Silvio Piola avrebbe la concreta possibilità di rivivere una seconda giovinezza. Sono ormai note le noie che affliggono da alcuni mesi il Pippo nazionale, con conseguenti voci di addio al Milan. Oltre al Novara anche il Cagliari di Massimo Cellino è interessato alla punta milanista. I guai del reparto offensivo rossoblu hanno condannato la squadra sarda ad un campionato fin qui anonimo, dopo un ottimo avvio con l’ex allenatore Ficcadenti. Bisogna però capire le reali intenzioni del calciatore rossonero. Qualora dovesse lasciare Milanello, accetterà di trasferirsi in club che lottano soltanto per la salvezza? Oppure è più probabile che scelga città come Udine e Roma (sponda biancoceleste), dove però il posto da titolare sarebbe piuttosto compromesso?

    AMAURI, PINILLA, MAXI LOPEZ, TRIS PER IL DOPO GILA: a Firenze ancora non ci credono. Gilardino non c’è più. La fine di un ciclo iniziato a tramontare dopo l’addio di Prandelli per diventare ct della Nazionale. Quali sono i nomi che si rincorrono nelle ultime ore per la sostituzione della prima punta ex Milan e Parma? Il ds viola Corvino cala un tris: l’oriundo Amauri, il cileno Pinilla e l’argentino Maxi Lopez. Chi ha più probabilità di vestire la maglia della Fiorentina? Questa volta sembra proprio l’attaccante bianconero ad avere più chances per rimpiazzare l’ex viola. Dopo i numerosi no inferti a svariate squadre italiane ed europee, Amauri sarebbe pronto ad accettare l’offerta della Fiorentina. A contendergli il posto vacante di Gilardino sarà il catanese Maxi Lopez, che dopo esser stato sedotto e abbandonato dal Milan, ha la possibilità di lasciare l’Etna per trasferirsi in una delle vecchie sorelle del calcio italiano. Il nome di Pinilla è quello meno quotato dagli addetti ai lavori, e si vocifera che sia stato accostato ai viola solamente per la presenza sulla panchina dei gigliati del suo ex allenatore Delio Rossi, il quale conosce molto bene il cileno e l’ha fatto esplodere nella prima metà della scorsa stagione. Il patron Zamparini ha comunque smentito qualsiasi interessamento nei confronti del proprio giocatore, ribadendo che Pinilla non si muoverà dal Palermo.

    SCARTI JUVE: seguendo l’inerzia della vicenda Amauri e dopo l’arrivo di Borriello agli ordini di Conte, anche altri due “scarti” della rosa bianconera sono pronti a salutare il Juventus Stadium. Toni e Iaquinta, dopo 6 mesi di tribune, hanno capito che il loro futuro è lontano dalla Juventus. Entrambi hanno da poco rifiutato la proposta indecente del Novara che li avrebbe presi entrambi in prestito fino a giugno.  Toni è stato accostato di recente anche alla Fiorentina, ma difficilmente i tifosi viola potranno rivivere il replay delle due stagioni a cavallo fra il 2005-2007 in cui il bomber di Modena segnò 47 reti in 67 presenze. Iaquinta ha richieste all’estero, e la più interessata al momento sembra l’Espanyol, disposta a prendere in prestito l’ex Udinese.

    Il calciomercato è questo, allacciate le cinture, il 3 gennaio è alle porte.

  • Milan a Dubai con Inzaghi e Valoti. Il programma del ritiro

    Milan a Dubai con Inzaghi e Valoti. Il programma del ritiro

    Milan, i convocati per il ritiro di Dubai e il programma del ritiro di una settimana che vedrà i rossoneri sfidare il Paris Saint German degli ex Leonardo e Carlo Ancelotti.

    Nella lista dei 29 convocati figura anche Pippo Inzaghi, dato in partenza nei frenetici giorni di calciomercato che hanno preceduto le festività natalizie. Pace fatta quindi tra il tecnico Massimiliano Allegri (nella bufera per il caso Pato) e il Pippo nazionale, che torna quindi a disposizione del mister, smentendo le voci che lo volevano lontano da Milanello. Insieme al goleador rossonero sono stati convocati anche Ibrahimovic, Robinho, Pato ed El Sharaawy. Per Cassano invece continua il periodo di stop dopo l’ictus che l’ha colpito lo scorso fine ottobre. L’altra sorpresa nella lista dei convocati è rappresentata dal lieto ritorno del centrocampista Valoti, classe ’93, considerato uno dei talenti maggiori che l’Italia ha visto crescere negli ultimi anni.

    milan | © Getty Images

    Il Milan comincerà gli allenamenti nella giornata di venerdì, quando la squadra atterrerà all’aeroporto di Dubai. Sono previste due sedute di allenamento il 30 e il giorno di capodanno. Il primo dell’anno Allegri lascerà la mattina libera ai suoi giocatori per poi ritrovarli nel pomeriggio. Nei due giorni seguenti, 2 e 3 gennaio, la truppa rossonera svolgerà nuovamente un doppio allenamento. Mercoledì 4 gennaio è prevista una seduta mattutina che precederà la sfida contro il Paris Saint German valevole per il trofeo Emirates Challenge.

    L’amichevole contro i parigini sarà un tuffo nel passato per tutti i tifosi rossoneri. Sulla panchina dei francesi siederà quel Carlo Ancelotti che ha portato il Milan al trionfo europeo nel 2003 e 2007 contro Juve e Liverpool, da più parti considerato come uno dei migliori tecnici al mondo. Sarà anche interessante vedere come reagirà il gruppo storico nel vedere il maestro del passato, per la prima volta contro la sua ex squadra. Salvo clamorosi colpi di scena sarà l’occasione di valutare l’impatto che Pato avrà nella partita, dopo le recenti incomprensioni con l’attuale tecnico Allegri.

    Conclusa l’amichevole il Milan farà ritorno in Italia, in vista della ripresa del campionato. I rossoneri sono attesi dalla difficile sfida a Bergamo contro la rivelazione Atalanta . La settimana seguente la squadra di Allegri disputerà il derby contro l’Inter, sfida che potrebbe assegnare al Diavolo il titolo di Campione d’inverno.

    Ecco la lista dei 29 convocati per il ritiro di Dubai:

    Portieri: Abbiati, Amelia, Roma, Piscitelli;

    Difensori: Nesta, Thiago Silva, Mexes, Bonera, Rodrigo Ely, Abate, Zambrotta, Antonini, Taiwo, De Sciglio;

    Centrocampisti: Van Bommel, Ambrosini, Gattuso, Aquilani, Nocerino, Boateng, Seedorf, Emanuelson, Carmona, Valoti;

    Attaccanti: Ibrahimovic, Robinho, Pato, Inzaghi, El Sharaawy.

    Rimangono a casa, oltre al convalescente Cassano, anche gli infortunati Yepes e Flamini.

  • Pato e Allegri, uno è di troppo

    Pato e Allegri, uno è di troppo

    Pato sta attraversando il periodo più grigio al Milan da quando è stato acquistato nel 2008. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport racconta il suo complicato rapporto con Allegri. Come reagirà la dirigenza rossonera? E l’arrivo ormai sempre più probabile di Tevez porterà ancora più tensione nello spogliatoio milanista?

    La punta brasiliana spara a zero sull’attuale tecnico del Milan. Parole pesanti che potrebbero avere conseguenze gravi all’interno dell’ambiente rossonero, la cui serenità spesso si è rivelata uno dei punti di forza del club di Via Turati. In uno stralcio di intervista il Papero dichiara:

    Se devo migliorare mi dovrebbe suggerire lui (Allegri ndr) in cosa. Un tecnico dovrebbe suggerire ai suoi calciatori il modo per correggere i difetti“.

    Il brasiliano ha invece parole al miele per l’ex allenatore Ancelotti, con il quale ha iniziato la sua avventura al Milan ed è diventato il calciatore più giovane di sempre della storia rossonera a superare le 50 reti in partite ufficiali a una media strepitosa di un gol ogni due partite. Nonostante i numerosi infortuni muscolari avuti nelle ultime stagioni, Pato rimane un giocatore fondamentale. Il patron del Milan, Silvio Berlusconi, insieme all’amministratore delegato Galliani difficilmente permetteranno che la frattura tra tecnico e attaccante diventi una bomba ad orologeria pronta a distruggere il clima di famiglia che si respira a Milanello. Se la situazione dovesse sfociare in un muro contro muro occorrerà prendere in mano la situazione e la soluzione che al momento sembra più probabile è l’allontanamento del tecnico livornese.

    Alexandre Pato | © MICHAL CIZEK/AFP/Getty Images

    Tre indizi fanno una prova. Prima l’allontanamento di Ronaldinho, poi la vicenda Inzaghi e adesso le clamorose dichiarazioni di Pato. Appena una settimana fa Berlusconi aveva chiarito di voler vedere giocare la propria squadra con il 4-3-1-2, dando come imperativo la presenza di Pato al fianco di Ibra con Robinho alle spalle delle due punte. Nel caso si arrivasse al punto di non ritorno fra il Papero e Allegri, appare già scontata la posizione che assumerà il patron rossonero a riguardo.

    Le parole al vetriolo del brasiliano sono arrivate in risposta ad un’intervista dello stesso mister livornese durante la vigilia di Natale, durante la quale dichiarò di “avere voglia di rivedere il giocatore di qualche mese fa”. Un desiderio che potrebbe non realizzarsi mai, qualora si arrivasse ad uno strappo definitivo tra presidente e allenatore.

    La questione diventa ancora più complessa se si tiene conto del prossimo arrivo di Tevez. Già adesso la presenza del brasiliano nell’undici titolare non è così scontata come in passato, e l’acquisto dell’argentino lo farebbe retrocedere in terza fascia, alla stregua dei fantasmi El Shaarawy e Pippo Inzaghi. Dando per scontato l’utilizzo di Boateng nel ruolo di trequartista, e l’insostituibile Ibrahimovic in attacco, resterebbe libera la maglia del numero 11. In questo avvio di campionato Robinho è stato preferito al connazionale in più di una circostanza, e nonostante i suoi errori sotto porta (clamoroso quello contro il Barcellona) viene difeso a spada tratta da Allegri.

    Inoltre Galliani sta facendo di tutto per portare a Milanello l’attaccante del City, e gli sforzi del dirigente rossonero non devono passare in secondo piano. L’operazione che sta per concludere ha numerose analogie con quella che portò Ibrahimovic al Milan la scorsa estate. E’ evidente che l’acquisto di Tevez rientri nella strategia che deve reinserire il Diavolo tra le prime tre d’Europa, insieme alle due big spagnole Barcellona e Real Madrid. E’ quindi da escludere che Pato al momento possa competere per una maglia da titolare con l’argentino. Se Allegri resta con questo modulo, e ciò rappresenta una certezza quantomeno indiscutibile, la punta 22enne rischia di scaldare la panchina in tante partite. Il punto è proprio questo: il livornese resta? Da tempo il fantasma di Van Basten aleggia a San Siro. I tifosi lo venerano come se fosse un dio, Berlusconi ne apprezza il carisma. Il 4-2-3-1 non è fantascienza, con Pato e Robinho esterni e Tevez dietro Ibra, per un Milan a trazione offensiva come sogna il numero uno della società di Via Turati. Pato o Allegri, questo il dilemma.

  • Milan, Pippo Inzaghi al passo d’addio

    Milan, Pippo Inzaghi al passo d’addio

    Pippo Inzaghi è pronto a lasciare il Milan. Allegri si conferma un giudice spietato, e dopo aver silurato Ronaldinho ha deciso che il matrimonio fra Superpippo e la maglia rossonera deve concludersi. Il presidente Berlusconi era il primo tifoso dell’attaccante, riuscirà a rimanere impassibile di fronte alla scelta del mister?

    LA FINE DI UN CICLO – L’addio di Inzaghi rappresenta la fine di un ciclo, uno dei più vincenti della storia del Milan. E’ stato il protagonista durante l’era ancelottiana, quando il club rossonero guardava l’Europa dall’alto verso il basso. Presente a Manchester nel 2003, dove sconfisse i suoi ex compagni della Juventus in una finale di Champions tutta italiana. In quell’anno firmò 10 gol nella massima competizione continentale, mettendo un altro mattoncino alla sua rincorsa verso il titolo di più grande capocannoniere europeo  mai esistito. Assente ad Istanbul, in quella che verrà ricordata come l’incubo maggiore per i tifosi del Milan. Eroe due anni dopo ad Atene, nella storica rivincita contro i Reds, suoi i due gol che contribuirono all’apoteosi di una squadra considerata troppo presto fallita. La “Storia” Inzaghi mette il proprio sigillo anche nella finale del Mondiale per Club contro il Boca Juniors 6 mesi più tardi, un’altra sfida voluta dal destino che spinge i rossoneri sul tetto più alto del mondo.

    Inzaghi|©

    GIUDICE ALLEGRI – A Milanello passeggia tranquillo con le mani in tasca e sorriso a 32 denti. L’aria d’inverno deve sortire un effetto particolare a Massimiliano Allegri, irrigidendo le sue idee rendendole insindacabili. Lo scorso anno toccò a Ronaldinho, il pupillo del presidente, che in estate aveva proclamato il brasiliano come leader della squadra. Il mister decise di andare avanti per la propria strada e anche stavolta sembra fare altrettanto, forte dei risultati raggiunti la scorsa stagione. Fin qui Inzaghi ha disputato tre presenze in campionato, per un totale di 35 minuti effettivi e zero gol segnati. La Champions è costretto a guardarla seduto in poltrona. L’assenza dalla lista Champions ha ferito l’orgoglio del campione milanista, e considerato l’inesistente utilizzo in campionato, si è convinto che lasciare il Milan sia la decisione migliore in questo momento.

    DOVE ANDARE? – Novara e Lazio sembrano le due soluzioni più realistiche per il Pippo nazionale. In Piemonte avrebbe la concreta possibilità di giocare da titolare e raggiungere Roberto Baggio (318gol) al terzo posto dei migliori marcatori italiani di sempre, distante 3 soli segnature. Irraggiungibile Giuseppe Meazza a quota 338 gol e Silvio Piola, primo con 364 reti. Con il trascorrere dei giorni si affievolisce l’idea di vedere Filippo Inzaghi vestire la maglia biancoceleste. L’opportunità di giocare l’Europa League e di conseguenza sfidare Raul a migliore bomber europeo di tutti i tempi non è così attraente come in passato, anche perché difficilmente Edi Reja nella difficile sfida contro l’Atletico Madrid si priverà del duo Klose-Cissé.

    IL TIFOSO BERLUSCONI – E’ nota a tutti la passione del presidente rossonero per il suo giocattolo con cui è legato da un affetto indissolubile, ed è il primo a non nascondere le proprie perplessità riguardo la gestione tecnica. Nel 2010 dovette ingoiare il boccone Ronaldinho, ora è rassegnato a dire addio anche a uno degli attaccanti più prolifici della storia recente rossonera. In molti credono che il rapporto Allegri-Berlusconi possa incrinarsi da un momento all’altro. Fino a quando i risultati daranno ragione al tecnico livornese, la luna di miele proseguirà tranquillamente. Quando questi verranno a mancare, probabilmente il numero uno milanista recapiterà il conto a casa dell’allenatore, chiamando per l’occasione i due illustri camerieri, licenziati da Milanello per non aver saputo servire adeguatamente il cuoco di casa.

  • Inzaghi, Milan “c’è ancora bisogno di me?”

    Inzaghi, Milan “c’è ancora bisogno di me?”

    Quando ieri ho letto il tabellino di Milan-Verona e ho trovato in attacco al fianco di Comi il nome di Inzaghi ho pensato in un primo momento ad un caso di omonimia, poi però la notizia si è divulgata e ho avuto la certezze che quell’Inzaghi era SuperPippo. Ma che ci fa Inzaghi Milan Primavera? Le risposte potrebbero esser molteplici ma la prima, quella principale, è che pur a 38 anni suonati l’attaccante di mille gioie rossonere non riesce proprio a vedersi lontano dal rettangolo verde.

    La diperazione di Inzaghi per un gol sbagliato |©Claudio Villa/Getty Images

    L’infortunio è ormai un lontano ricordo e per dimostrarlo ad Allegri, Inzaghi oltre a lavorare benissimo in allenamento ha deciso di utilizzare la squadra di Dolcetti per metter minuti nelle gambe, quei 90 minuti che oramai mancano da troppo tempo. I continui infortuni di Pato e quello di Cassano pare abbiano convinto i rossoneri ad agire sul mercato dimenticando forse ancora una volta il possibile apporto che super Pippo potrebbe dare alla causa rossonera.

    Ad Inzaghi pare siano cadute addosso tantissime richieste già per il mercato di gennaio ma la sua grande voglia è quella di sentirsi ancora importante e giocare con la maglia del Milan. Nessuna polemica da parte di Inzaghi ma la volontà di capire se è ancora utile al progetto rossonero

    “Il mio sogno è finire qui la mia carriera e i presupposti ci sono tutti, ma bisogna vedere se c’è ancora bisogno di me. Voglio continuare finché mi sento importante. Non vorrei mi facessero smettere gli altri, voglio prenderla io questa decisione. Poi vedremo cosa succede nei prossimi due mesi perché voglio tornare a sentirmi protagonista. Devo far vedere di essere tornato l’Inzaghi di prima, poi vedremo cosa succede da qui a gennaio. Sono legato a questa maglia e a questo stadio, mi hanno dato tutto. Il mio sogno è quello di finire con il Milan, ma bisognerà vedere se ci sarà bisogna di me”.

    Inzaghi come Del Piero sta vivendo un periodo in chiaro scuro anche se a differenza della Juventus la società rossonera non si è mai sbilanciata considerando il giocatore importante e lasciando le scelte tecniche all’allenatore.

  • Pato ai box per 1 mese, Milan spuntato in Champions

    Pato ai box per 1 mese, Milan spuntato in Champions

    Un altro problema muscolare, rimediato in occasione del turno infrasettimanale giocato con l’Udinese a San Siro, obbliga Pato a fermarsi per l’ennesima volta. Non è la prima volta che il Papero rossonero è costretto a stare lontano dal rettangolo verde per guai fisici di questo motivo, anzi sembra che per l’attaccante i muscoli siano il proprio tallone d’Achille.

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    L’ecografia a cui si è sottoposto ha evidenziato una distrazione al bicipite femorale della gamba destra che lo fermerà per almeno quattro settimane. Il che vuol dire, per il Milan, giocare le prossime gare con un emergenza in attacco, forse, senza precedenti. Oltre a Pato infatti, anche Ibrahimovic e Robinho, e anche Boateng, sono out e ne avrenno ancora per qualche giorno ragion per cui sabato sera a Cesena il tecnico Allegri sarà costretto a rispolverare Pippo Inzaghi che già mercoledì ha fatto il suo esordio stagionale giocando gli ultimi minuti con i friulani. Sarà lui a contendere il posto in attacco al giovanissimo talento El Shaarawy, autore del gol del pari mercoledì sera che ha salvato il Milan da quella che poteva essere una pesante sconfitta. Il Faraone, così è soprannominato l’attaccante italiano per via delle sue origini egiziane (il padre), ha i numeri per sfondare in un grande club ma, non ancora 20enne, forse è troppo acerbo per caricarsi sulle spalle il reparto avanzato della squadra campione d’Italia in un momento così delicato. Un bel dilemma per Allegri che dovrà scegliere tra l’esperienza di Pippo e l’estro e l’entusiasmo del Faraone. Chi invece sarà certo del posto da titolare è Antonio Cassano. Dato per sicuro partente fino all’ultima ora di calciomercato perchè al Milan non avrebbe trovato più spazio, ora la permanenza a Milano di Fantantonio, per come si sta affollando in questo momento l’infermeria, si sta rivelando vitale. Si potrebbe dire, paradossalmente, che Cassano sia stato il miglior acquisto della squadra rossonera nell’ultima sessione di mercato. Toccherà a lui prendere la squadra per mano e riportarla al successo e, magari, guadagnarsi maggiore fiducia del tecnico per rivelarsi l’arma in più di questo Milan. Cassano poi sarà l’unico attaccante di ruolo disponibile per la Champions League per la sfida con i campioni cechi Viktoria Plzen di mercoledì. Inzaghi e El Shaarawy infatti non sono stati inseriti nella lista Champions da Allegri e quindi, e meno che uno tra Ibrahimovic e Robinho non si renda protagonista di un recupero prodigioso, il tecnico avrà a disposizione il solo attaccante barese in attacco. Probabile dunque l’avanzamento di Aquilani o di Seedorf sulla linea degli attaccanti.