Tag: filippo inzaghi

  • Inzaghi nuovo allenatore allievi nazionali Milan

    Inzaghi nuovo allenatore allievi nazionali Milan

    “Certi amori non finiscono mai”. Così Adriano Galliani ha aperto ad un possibile ritorno di Kakà, ma la stessa affermazione può valere per un bomber che al Milan ha dato tanto e che ufficialmente ieri ha dato l’addio al calcio giocato. Stiamo parlando di Filippo Inzaghi, nuovo allenatore degli allievi nazionali del Milan. Tra i tanti addii rossoneri avvenuti negli ultimi mesi, c’è un addio che non è più un addio. SuperPippo resta al Milan, per lui inizia la carriera da allenatore intrapresa da suo fratello (Simone) già da un paio d’anni. L’11 maggio Inzaghi aveva annunciato che la sua avventura in rossonero era finita e 2 giorni dopo nell’ultima giornata di campionato ha calcato per l’ultima volta il campo indossando la maglia rossonera e siglando il gol vittoria alla sua maniera.

    11 anni al Milan non si dimenticano facilmente e la voglia di continuare a difendere i colori rossoneri è stata più grande della voglia di segnare altri gol sul filo del fuorigioco. Tutti noi avremmo preferito vederlo almeno un altro anno in campo, perchè nonostante i 39 anni ormai prossimi, in Inzaghi si è sempre notata una determinazione e una grinta fuori dal comune nel voler semplicemente spingere quella palla in fondo alla rete. Nonostante i tanti infortuni e un allenatore (Allegri) che negli ultimi due anni non gli ha dato il rispetto che meritava, lui ha sempre risposto da gran signore fuori dal campo e da gran campione in campo. Il gol vittoria contro il Novara verrà ricordato perchè è stato l’ultimo di una lunga e grande carriera.

    Filippo Inzaghi © Claudio Villa/Getty Images

    Una nuova carriera sta per iniziare alla guida degli allievi nazionali del Milan. Ecco alcune dichiarazioni che Pippo Inzaghi ha rilasciato ai microfoni di Sky dopo l’annuncio del suo addio al calcio giocato: “Sono felice, ho amato tantissimo quello che ho fatto ma oggi dico basta alla carriera da giocatore. Si apre una nuova avventura, era difficile andarmene dal Milan. Ho sognato di vincere la Champions con la maglia del Milan, chissà se ora posso vincerla anche da allenatore, come ha fatto Ancelotti. Questo ora è il mio sogno. Il mio futuro è legato a questa maglia e a questi colori che mi hanno dato tantissimo, ed era difficile vedermi con un’altra casacca, sarà una nuova esperienza. E’ stata dura decidere, anche le cose belle hanno una fine. Se avessi fatto una sceneggiatura l’avrei scritta proprio così, segnare l’ultimo gol della mia carriera proprio nello stadio con la mia gente, allora ho pensato che nella vita ho vinto tutto e non valeva la pena andare ancora in giro a 39 anni”.

    156 gol in 370 presenze di Serie A, dove ha giocato con le maglie di Parma, Atalanta e Juventus prima di arrivare al Milan. Con la maglia rossonera ha collezionato in tutte le competizioni 300 presenze andando in gol per ben 126 volte. Nelle undici stagioni a Milanello ha vinto 2 scudetti, 2 Champions League, 1 mondiale per Club, 2 supercoppa Uefa e 2 supercoppa Italiana. Campione del mondo nel 2006 con la nazionale italiana, secondo miglior marcatore in competizioni Uefa per club con 70 reti e ‘Man of the match’ in Milan-Liverpool 2-1, finale della Champions League 2006/2007 nella quale Inzaghi risultò decisivo con una doppietta che valse al Milan il settimo successo nella massima competizione europea per club. Insomma un pezzo di storia che se ne va e che rimarrà impresso nella mente di molti.

     

  • Il Milan al Trofeo Tim, Massimiliano Allegri prepara l’anno zero

    Il Milan al Trofeo Tim, Massimiliano Allegri prepara l’anno zero

    Rifondazione, rinnovamento, rivoluzione. In due sole parole “anno zero”. E’ questo quello che attende il Milan versione 2012/2013. Gli addii di Nesta, Zambrotta, Flamini, Gattuso, van Bommel, Seedorf e Inzaghi, più le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, segnano una decisiva svolta nella storia della società milanese. Un cambio generazionale totale con i soli Abbiati e Ambrosini a dover tramandare ai nuovi arrivati la grinta, la storia e la voglia di vincere che ha fatto grande la squadra rossonera. Si prospetta una stagione (e forse non solo una) di transizione, che servirà a far maturare esperienza ai nuovi arrivati e ai giovani della rosa, con Massimiliano Allegri pronto a questa nuova avventura.

    BERLUSCONI – Ordini del presidente del Milan, abbassare il tetto ingaggi, nessun acquisto faraonico e autogestione finanziaria. Silvio Berlusconi non è disposto a mettere più una lira, o meglio, un euro sulla società che ha acquistato nel 1986 e con la quale ha vinto tanto. Potrebbe essere giunta l’ora di cedere totalmente o in parte le quote societarie e l’abbassamento delle spese verrebbe visto di buon occhio dai possibili acquirenti.

    Massimiliano Allegri © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    MAX ALLEGRI – L’attuale allenatore rossonero si appresta ad iniziare la sua terza stagione a Milanello. Nel suo curriculum un primo e un secondo posto. Non male per uno che è passato nel giro di tre stagione dal Sassuolo al Milan, passando per Cagliari. Ora il mister livornese si ritrova davanti alla sfida più importante della sua carriere. Riuscire a lottare per lo scudetto con la squadra in completa rifondazione e senza acquisti di rilievo alle porte. Ha appoggiato completamente le scelte societarie, ritenendo la cifra offerta dal Psg per Ibra e Thiago troppo importante per essere rifiutata e spera che da qui al 31 agosto possano arrivare volti nuovi per non sfigurare in campionato e Champions League.

    LA VECCHIA GUARDIA – Abbiati e Ambrosini sono i superstiti, ma nello spogliatoio milanista quest’anno mancherà la saggezza di Nesta, la grinta di Gattuso, l’intelligenza di Seedorf e la voglia di vincere di Inzaghi. Un mix perfetto che ha permesso al Milan di vincere Scudetti, Champions League e Coppe varie.

    IL MERCATO – Grande lavoro quest’estate per l’amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani. Robinho è in procinto di lasciare Milano e non è escluso che a ruota possano seguirlo Cassano e Boateng che iniziano a dare segni di sofferenza davanti a questa smobilitazione societaria. Il barese sogna un ritorno a Genova, sponda blucerchiata, mentre al secondo potrebbero spalancarsi le porte del Real Madrid. In entrata, l’idea nuova della società di via Turati si chiama Bendtner, attaccante danese dell’Arsenal. Acquisto che rientrebbe nel profilo economico imposto dalla presidenza.

    CLASS ACTION – Intanto gli abbonati milanisti sono pronti a ricorrere per vie legali contro il Milan, reo di aver imbrogliato i tifosi attraverso pubblicità ingannevole per la sottoscrizione dell’abbonamento per la stagione 2012/2013. La campagna pubblicitaria vedeva protagonisti Nocerino, Ambrosini, Boateng, Ibrahimovic e Thiago Silva. Con la cessione dell’attaccante e del difensore, il tifo rossonero si è sentito preso in giro e, con l’appoggio della Codacons, è pronto a partire con una class action.

  • Pippo Inzaghi all’Atalanta, il ritorno è vicino

    Pippo Inzaghi all’Atalanta, il ritorno è vicino

    Dopo aver detto addio alla maglia rossonera, lasciando in lacrime i suoi tifosi di sempre che sono cresciuti seguendo il Milan di Pippo e compagni, Inzaghi è in cerca di una squadra che lo accolga per poter affrontare un’ultima stagione prima di chiudere la carriera.

    La volontà di rimanere sui campi di gioco ha avvicinato sempre di più il centravanti rossonero all’Atalanta: un ritorno di fiamma dunque in quanto Inzaghi ha già militato tra le fila della squadra neroazzurra tra il 1996 ed il 1997 mettendo a segno 24 reti in 33 presenze, guadagnandosi così la stima della Juventus. Ma la società di Bergamo non è convintissima della trattativa in corso: Inzaghi è sì un campione, ma i quasi 40 anni del calciatore fanno salire alcuni dubbi all’Atalanta che vorrebbe puntare su un attaccante in grado di fare la differenza per tutto il campionato.

    Pippo Inzaghi © Claudio Villa/Getty Images

    Non bastasse, Pippo Inzaghi è reduce dall’infortunio al ginocchio che lo ha costretto a rimanere fermo spesso durante la stagione 2010-2011 e ha condizionato anche la possibilità di scendere in campo nell’arco della stagione appena passata.

    La soluzione per entrambi sembra essere quella di abbassare l’ingaggio, permettendo all’ex campione rossonero di rimanere a giocare in Serie A dopo le undici stagioni disputate con la maglia del Milan e ritornando a vestire quella dell’Atalanta, mentre alla squadra neroazzurra di avere l’attaccante senza dover spendere troppo.

    Per lui sembra essere infatti pronto un contratto simile a quello che era stato fatto a Bobo Vieri proprio a Bergamo negli ultimi anni della sua carriera. Pippo Inzaghi nonostante l’offerta ribassata, sembra essere felice di poter ritornare alla Dea e quindi la firma potrebbe arrivare già la prossima settimana, rifiutando altre proposte allettanti come quella degli svizzeri del Sion o dello Shenhua, stessi cinesi che hanno acquistato Drogba.

    VIDEO INZAGHI ALL’ATALANTA STAGIONE ’96-’97

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  • Inzaghi verso gli Usa, offerta dai Chicago Fire

    Inzaghi verso gli Usa, offerta dai Chicago Fire

    Futuro a stelle e strisce per Filippo Inzaghi. Secondo quanto riportato questo pomeriggio dal sito Calciomercato.it, l’ex attaccante del Milan avrebbe ricevuto un’offerta importante dai Chicago Fire, squadra americana che milita nella MLS. Il club di Chicago avrebbe proposto un doppio contratto al bomber rossonero. Il primo da calciatore, il secondo come manager del settore giovanile. Certo, non è forse la proposta indecente che Inzaghi cercava, non troverà Sharon Stone pronta ad aspettarlo, in ogni caso è lecito pensare che il giocatore 38 enne ci farà un pensierino. Anche perché le possibilità di rimanere in Italia si contano sulle dita di una mano. Non ci resta che aspettare gli sviluppi dell’american dream, sperando per Superpippo che non si tratti di una bufala stile New York (Nesta docet).

    filippo inzaghi | © AFP PHOTO / ALBERTO LINGRIA

    SVERNARE – Gli Stati Uniti d’America sono ormai diventati a tutti gli effetti un punto di ritrovo per vecchie leggende del calcio europeo. Tra i più famosi l’ex stella dell’Arsenal Henry e il sir David Beckham. Ritmi bassi, movimento calcistico sì discreto ma non paragonabile a quello europeo e sudamericano, vita da nababbi, e lusso come amico di stanza dal mattino fino a notte fonda. Che cosa spinge i calciatori a svernare nella patria di Obama? Domanda retorica.

    FREGATURA – Attenzione però, non tutto è oro ciò che luccica. La Major League Soccer ha imposto da anni un tetto salariale massimo di 340 mila dollari annui per ciascun calciatore. Questa legge può essere superata grazie alle Beckham rules, che permette alle società di ingaggiare tre uomini con uno stipendio ben oltre superiore rispetto ai 340 mila dollari pattuiti. Il tutto deve essere avvallato infine dal commissioner Don Garber, il quale sancisce o meno il via libera alla trattativa. Ne sa qualcosa Alessandro Nesta, che dato ormai per sicuro partente in America (ai Red Bulls di New York), ha visto arenarsi l’affare. Pippo, attenzione alle bufale.

  • Milan, Gattuso saluta. Allegri annuncia Montolivo

    Milan, Gattuso saluta. Allegri annuncia Montolivo

    E’ il tempo degli addii a Milanello, forse troppi addii che generano grande tristezza nell’ambiente rossonero impreparato a dover salutare contemporaneamente tanti giocatori simbolo dell’ultimo decennio milanista. Domani nell’ultima partita stagionale che il Milan giocherà contro il Novara, si prevede il tripudio di San Siro per un pezzo di Milan che se ne va.

    Dopo l’annuncio di Alessandro Nesta nella conferenza stampa tenutasi giovedì scorso, ieri è arrivata un pò a sorpresa la notizia dell’addio di Gennaro Gattuso , il quale dopo un incontro con Adriano Galliani ha deciso di porre fino alla sua avventura rossonera durata ben 13 anni. Ma non finisce qua, perchè sempre nella giornata di ieri, sul sito ufficiale del Milan è apparsa una lettera di addio da parte di Filippo Inzaghi. Il 38enne ex Juventus lascia il Milan dopo 125 goal in rossonero e  dopo aver vissuto una stagione da separato in casa per via dei suoi rapporti non idilliaci con il tecnico Allegri. A completare il quadro degli addii ci hanno pensato Clarence Seedorf, Gianluca Zambrotta e Mark Van Bommel.

    Gennaro Gattuso © Giuseppe Bellini/Getty Images

    PARLA GATTUSO – Dopo aver annunciato la decisione di lasciare il Milan, Gennaro Gattuso ha tenuto oggi una conferenza stampa nella quale ha voluto ringraziare tutto il mondo rossonero. Ecco alcune sue dichiarazioni: “E’ stato un sogno indossare la maglia che sogni fin da bambino. Speriamo che per prima cosa non mi si abbassi più l’occhio: ho ancora voglia di battagliare e far vedere che non sono morto calcisticamente. Dentro di me sentivo il bisogno di lasciare, così come ha fatto lo zoccolo duro della squadra. Non mi voglio sentire un peso, la società non mi ha fatto sentire tale” . E a chi gli chiede dove andrà ecco la risposta di  “ringhio” – “Non andrei mai alla Juventus e all’Inter: per l’amore che ho per questa società e per questi colori. Non mi vogliono loro e non ci andrei io”. Poi un’ultima domanda sul futuro“Il mio sogno è indossare la maglia dei Glasgow: ora però c’è una brutta situazione. Non è una questione di soldi. Sono andato via a 19 anni dalla Salernitana. Mi son fatto conoscere grazie al Glasgow: ci son diversi casini là a livello economico. Penso sarebbe una scelta di cuore e bella. Voglio partire da dove sono partito”.

    VAN BOMMEL TORNA AL PSV – Non sarà un addio paragonabile a quelli di Gattuso, Nesta e gli altri ma comunque è una perdita poco gradita per la squadra di Allegri. Mark Van Bommel lascia dopo 2 stagioni il Milan per tornare in Olanda. L’olandese commenta così: “Lascio anch’io, dopo un anno e mezzo. Anche se non è come Pippo o Sandro che lasciano dopo 10 anni, non è facile lasciare questo grande gruppo. Voglio fare i complimenti a Galliani per avermi portato qui, ho fatto tutto per questa squadra. Abbiamo vinto lo scudetto lo scorso anno, purtroppo questa stagione è andata male. Non potevo dire di no a questa grande squadra. Ora torno in Olanda con la mia famiglia: vado al PSV e poi voglio fare l’allenatore. Comunque questo è un arrivederci, magari tornerò qui come allenatore”

    Intanto oggi è arrivata una notizia lieta (era nell’aria da tempo) per i milanisti, Riccardo Montolivo giocherà l’anno prossimo nel Milan dopo aver rifiutato nei mesi scorsi il rinnovo proposto dai Della Valle. E’ stato proprio Massimiliano Allegri ad annunciarlo durante la conferenza stampa: “L’anno prossimo arriverà Montolivo che è un giocatore molto bravo, con molta tecnica. Comunque il Milan resterà competitivo anche l’anno prossimo, dobbiamo continuare il lavoro iniziato l’anno scorso. Bisognerà ripartire con grande entusiasmo”

  • Milan: domenica gli addii di Nesta, Inzaghi e Seedorf. Giallo Gattuso

    Milan: domenica gli addii di Nesta, Inzaghi e Seedorf. Giallo Gattuso

    Sarà un pomeriggio di addii quello che vedrà di fronte Milan e Novara domenica a  San Siro alle ore 15:00. L’ ultimo saluto di Nesta, Inzaghi e Seedorf alla maglia rossonera. Maglia con la quale hanno vinto tutto, condividendo gioie e dolori.

    A darne l’ ufficialità per quel che riguarda il difensore campione del mondo è stato egli stesso mediante conferenza stampa. Alessandro Nesta dice addio al Milan dopo 10 anni vissuti da protagonista, con il quale ha conquistato tutto, dallo scudetto alla Champions League alla Coppa Intercontinentale. I ritmi del calcio italiano oramai sono insostenibili e il numero 13 rossonero ha deciso di dire basta. Finisce così l’ avventura italiana di uno dei difensori più forti dell’ intero panorama mondiale, uno dei più forti difensori di sempre.  Domenica ci sarà l’ ultimo saluta alla curva rossonera, poi il suo futuro sarà molto probabilmente in America a New York. Nesta si confronterà con una nuova esperienza di vita e potrà giocare su ritmi meno intensi, dimostrando ancora il suo reale valore.

    Alessandro Nesta e Filippo Inzaghi © Koji Watanabe/Getty Images

    Domenica sarà anche l’ ultima apparizione di Pippo Inzaghi e Clarence Seedorf con la maglia rossonera. Superpippo, ad un passo dall’ addio già a gennaio, ha preso la sua decisione in concomitanza con la società. Giunto alla soglia dei 37 anni, Inzaghi non rientra più nei programmi dei rossoneri, e quest’ ultima stagione ne è stata la conferma. Mai preso in considerazione da Allegri, Inzaghi ha trascorso il suo campionato tra tribuna e panchina. Pochissime le apparizioni, solo spezzoni di gara a risultato già acquisito. Non di certo il miglior trattamento per chi ha scritto la storia di questa maglia.  Memorabile la sua doppietta al Liverpool nella finale di Champions League del 2007, che consegnò il settimo trofeo alla compagine milanese. Domenica lo attenderà una vera e propria celebrazione e standing ovation.

    Anche Clarence Seedorf  dirà addio ai rossoneri, per lui pronto un contratto negli Usa. Nelle ultime ore si è parlato anche di un suo ritorno alle origini. Di fatto pare che l’ Ajax abbia chiesto informazioni sul centrocampista olandese.

    Intanto scoppia il caso Gattuso. Se fino a pochi mesi fa pareva certa la permanenza del centrocampista calabrese in maglia rossonera, nelle ultime ore lo stesso Gattuso ha lasciato trapelare la possibilità di un addio definitivo ai colori rossoneri dopo la gara di domenica.

  • Rinnovi Milan, Gattuso resta, Seedorf saluta

    Rinnovi Milan, Gattuso resta, Seedorf saluta

    Calciomercato Milan, tempo di rinnovi. Dopo la dolorosa abdicazione dal trono di Serie A, in Via Turati si lavora per il futuro. Come lo scorso anno, Adriano Galliani ha aperto la porta del suo ufficio per accogliere prima di tutto quei calciatori che vedono il loro contratto scadere fra poco più di un mese. L’anno scorso tra le vittime illustri del lungo pellegrinaggio in sede ci fu Andrea Pirlo, che a 12 mesi di distanza si è preso una bella rivincita nei confronti di chi non ha più credito nelle sue qualità. Crediamo che la lezione dell’ex regista rossonero sia stata imparata fin troppo bene dalla dirigenza milanista. Chi tra i giocatori in scadenza è già sicuro di rimanere la prossima stagione? Chi ha la valigia pronta e dirà addio a Milanello? Che le danze abbiano inizio.

    SICURIAmbrosini e Gattuso continueranno a giocare in rossonero. Capitano e vice-capitano, non è un caso. E non importa se sia lo stesso Ringhio a chiedere più giovani in rosa. La strada tracciata in Via Turati è nota da tanti anni. Affetto e lavoro viaggiano mano nella mano. La carta d’identità passa sempre in secondo piano.

    NI – Ci sono poi i precari: Aquilani, Muntari, e Maxi Lopez. Per il centrocampista della Nazionale azzurra il discorso è piuttosto complesso. Il fatto di non aver giocato in questi ultimi due mesi non è da ricondurre ad un disinteressamento da parte di Allegri, anzi. Semplicemente al Milan è scattato il timer. Quando l’ex centrocampista della Roma si avvicinava alla fatidica soglia delle 24 presenze (dopo cui i rossoneri erano obbligati a versare 8 milioni di euro al Liverpool), ha visto più panchina che altro. Galliani mira a ottenere un forte conto sugli iniziali 8 milioni. Se dovessero arrivare risposte negative dall’Inghilterra, il sostituto è già pronto: Montolivo.

    C’è poi Sulley Muntari, arrivato in prestito dall’Inter e Maxi Lopez, anche lui in attesa di risposte. Se non dovrebbero esserci particolari dubbi sull’ex nerazzurro, per la punta argentina il futuro non è poi così scontato, nonostante l’amministratore delegato del Milan abbia già virtualmente ufficializzato il suo riscatto dal Catania durante il mercato invernale.

    clarence seedorf | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    ADDIO – Praticamente certo l’addio di Nesta, da settimane in trattative con gli americani dei Red Bull New York. Sulle orme del difensore romano c’è Gianluca Zambrotta, anche lui in scadenza di contratto e spesso ai margini della rosa.

    Dopo 10 anni e due Champions League, saluta Milanello il trequartista olandese Clarence Seedorf, spesso determinante nei successi più belli della storia recente rossonera. Per l’orange si ipotizzano diversi scenari. Lo aspettano a braccia aperte in Brasile, Usa e Dubai.

    Un altro olandese è pronto a lasciare il Milan, Mark Van Bommel. Espresso in percentuale, l’addio dell’ex Bayern è sicuro al 95%. Mino Raiola ha voluto mantenere una porticina aperta ad un eventuale proposta del Diavolo, sebbene appaia certo il ritorno in patria del giocatore con la maglia del Psv.

    E’ ormai ai titoli di coda anche l’epica avventura di Pippo Inzaghi, il bomber di tutte le competizioni Uefa. Rispetto ai suoi compagni di squadra, è probabile che rimanga entro i confini nazionali. Siena e Lazio non hanno mai nascosto di provare un interesse nei confronti di Superpippo.

  • Milan, bilancio in rosso. Il futuro è a parametro zero

    Milan, bilancio in rosso. Il futuro è a parametro zero

    Un bilancio in rosso e un futuro, almeno per quanto riguarda il mercato… in nero! Venerdì prossimo infatti è prevista l’assemblea dei soci del Milan e il punto più importante all’ordine del giorno è l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2011. Nulla di particolare se non fosse che lo stesso si chiuderà con una perdita che ammonta a circa 67 milioni di euro. Due in meno rispetto al 31 dicembre 2010, ma sempre di rosso si tratta, e anche importante se si va a considerare la cifra. Il tutto nonostante il tentativo della società lombarda di aumentare i ricavi e cercare di diminuire i costi nel corso dei mesi passati. Pesano enormemente infatti i pesanti ingaggi, visto che il totale dei soldi da sborsare nei confronti di giocatori e staff tecnico ammonta addirittura a 160 milioni di euro, il più alto di tutta la Serie A.

    Un valore veramente molto elevato, spesso e volentieri legato a giocatori rimasti diverse volte ai box per infortunio. L’occasione per cercare di diminuire tale monte ingaggi arriverà a partire dal primo luglio. Sono diversi infatti i giocatori in scadenza di contratto a fine giugno, tutti con ingaggi abbastanza alti e alcuni dei quali quasi mai utilizzati in questa stagione. Sono ben dieci i giocatori in scadenza di contratto tra due mesi e mezzo. Si tratta del portiere Roma, dei difensori Nesta, Yepes e Zambrotta, dei centrocampisti Ambrosini, Flamini, Gattuso, Seedorf e Van Bommel e dell’attaccante Inzaghi. Quasi un undici da mettere in campo dunque.

    Ancora incerto il futuro di molti di loro: se per Yepes, Inzaghi e forse Seedorf l’avventura rossonera terminerà qui, per gli altri ancora è tutto in discussione. Ma le grosse perdite del bilancio 2011 potrebbero pesare e non poco. Aquilani e Maxi Lopez invece sono arrivati in prestito, dunque il loro discorso va considerato a parte. Per Galliani compito non semplice sul mercato: sembra improbabile che vengano fatti ulteriori investimenti, almeno per l’acquisizione di cartellini costosi. Si mirerà a coloro che si svincoleranno a parametro zero, e potrebbero allo stesso tempo essere ceduti altri elementi che potrebbero consentire di far cassa.

    Adriano Galliani © Maurizio Lagana/Getty Images

    In entrata sembra quasi ufficiale l’arrivo di Montolivo dalla Fiorentina. Il centrocampista azzurro era già stato accostato ai rossoneri nel corso dell’estate 2011 ma poi non se ne fece nulla ne in quell’occasione ne a gennaio. Adesso sembrerebbe fatta tra le parti e dunque un suo arrivo sicuramente farà saltare uno degli altri centrocampisti presenti in rosa con ingaggio simile o più alto. Natali e Bakaye Traoré sono altri due elementi sui quali si sta lavorando da tempo, mentre Acerbi potrebbe arrivare senza spendere, per il momento, l’intera cifra del suo cartellino. Magari con il famoso prestito con diritto di riscatto che va molto di moda nel corso degli ultimi anni. L’unico modo per arrivare ad un grande giocatore, Tevez su tutti, sembra essere legato alla cessione di un altro big. Pato sembra essere in pole in tal senso. Sempre se qualcuno scommetta su una sua ripresa e decida di ingaggiarlo, come aveva tentato di fare nel corso della sessione di mercato invernale il Paris Saint Germain.

  • Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    E’ una notte come tutte le altre notti, è una notte con qualcosa di speciale… 25 febbraio 2012, Milan – Juventus, “la scala per il paradiso” come l’hanno definita, è “la notte dei desideri”, come direbbe Lorenzo Jovanotti. La notte dei desideri, dei sogni, delle ambizioni, dell’adrenalina per chi la vive da tifoso e per chi la gioca, per i campioni in campo e per gli allenatori in panchina.

    Una gara che poteva essere trampolino di lancio verso il sogno tricolore anche se c’è ancora molta strada da percorrere fino al termine del campionato: quest’anticipo di primavera favorisce l’atmosfera da grande sfida, da match decisivo.

    Era la notte dell’assenza di Zlatan Ibrahimovic, punto di riferimento dell’attacco rossonero, ma senza Ibra il Milan aveva già dimostrato di poter far bene con un attacco più imprevedibile e dinamico, senza punti fissi, che avrebbe potuto far male alla difesa bianconera, solida ma a volte troppo statica. Così è stato, infatti, con un ottimo Robinho ed un grande El Sharaawy, subentrato a Pato, e – di contro – un Bonucci in grande confusione, autore del passaggio sbagliato che ha favorito il gol di Nocerino (peraltro, anche deviato, ndr).

    Era la notte del ritorno (dopo la gara d’andata di Coppa Italia, ndr) di Andrea Pirlo a San Siro, nello stadio che lo ha venerato ed adorato per un decennio, applaudendo i suoi colpi di genio e le sue deliziose pennellate: la maglia bianconera, dopo solo una stagione, sembra gli stia molto bene indosso e per i tifosi bianconeri è stato colpo di fulmine. Andrea, però, nella notte milanese ha subìto le difficoltà della Juventus e non ha brillato particolarmente nel suo ex stadio.

    Era la notte della sfida, dalla panchina, fra due ex grandissimi protagonisti delle sfide del passato recente, Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi, prima compagni di squadra nella Juve di fine anni ’90, con un pizzico di rivalità all’interno dello spogliatoio, e poi avversari dopo il passaggio di SuperPippo in maglia rossonera, anche nella notte di Manchester, amara per i bianconeri e, di contro, dolcissima per i rossoneri, che conquistarono la Champions League 2003. Per loro c’era la speranza di giocare qualche scampolo di gara, sognando di mettere la firma – probabilmente l’ultima – su questa sfida tanto affascinante che conoscono alla perfezione: una speranza, però, resa vana dalle ragioni tattiche imposte dal match, con la necessità di recuperare lo svantaggio per la Juventus e di mantenere il gol di superiorità da parte del Milan.

    E’ una notte che rievoca tante altre notti con gli stessi colori in campo, ma con diversi protagonisti, dalle sfide epocali degli anni ’90, quando i due club dominavano in Italia ed in Europa guidati da Marcello Lippi e Fabio Capello, rendendo il campionato un vero e proprio duopolio, che lasciava poco spazio alla sorpresa ma che offriva grande spettacolo in campo, con campioni che hanno scritto pagine di storia del nostro calcio: Gianluca Vialli, Roberto Baggio (che giocò con entrambe le maglie), Paolo Maldini, Ciro Ferrara, Van Basten, Didier Deshamps, Boban; e poi, negli anni immediatamente successivi, Zizou Zidane, Shevchenko, Edgar Davids, Clarence Seedorf, Alex Del Piero, Pippo Inzaghi.

    Van Bommel e Pirlo | © Valerio Pennicino/Getty Images

    E’ stata la notte della sfida in panchina tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri, diversi per carattere, stile, personalità e modo di condurre la squadra, il primo caratterizzato dalla proverbiale grinta con cui affrontava da giocatore ogni match e dall’assoluta concentrazione in ogni istante, maniacale nella cura dell’allenamento e della preparazione settimanale che conduce alla gara. Il secondo in apparenza più rilassato, più scanzonato nei modi di fare “scapigliati” e tipicamente “toscanacci”, ma che ha già dimostrato di poter condurre vittoriosamente un grande gruppo alla conquista di traguardi importanti, come lo scudetto dello scorso anno.

    Doveva essere uno scontro fra due diverse impostazioni di calcio, per tradizione e per vocazione, che si confrontano dialetticamente in campo, riflettendo anche le diverse personalità dei loro condottieri: il Milan estroso,  tutto “genio e sregolatezza”, in cui svettano due uomini simbolo come Prince Boateng ed Ibrahimovic, grandi assenti di questa sera, e la Juventus corsa e dinamicità, pressing e velocità, in cui i singoli trovano la loro massima espressione nella forza del collettivo e dei suoi indispensabili corridori, senza, però, rinunciare alla qualità di alcuni interpreti d’eccezione, di un altro pianeta, come Pirlo e Buffon. Il campo, però, ha mostrato un volto diverso del Milan, inedito finora, caratterizzato da grinta ed aggressività tipicamente bianconere: la foga agonistica dei rossoneri ha mandato in confusione per gran parte dell’incontro gli Juventini, sorpresi dall’atteggiamento degli avversari ed incapaci di reagire, almeno fino al pareggio di Matri, salvati soltanto dal grande orgoglio.

    Gli errori arbitrali hanno condizionato il match, almeno così pare, con il gol negato a Muntari che – secondo la versione rossonera – sarebbe più grave del fuorigioco (inesistente) fischiato a Matri: quel che è certo, però, che dallo scontro diretto la Juventus esce con la consapevolezza dello “scampato pericolo”, galvanizzata dall’imbattibilità preservata. Il Milan, da parte sua, ha mostrato una grinta eccezionale, inattesa, ed una superiorità sul piano del gioco, ma è stato palese il calo fisico nei minuti finali, di cui la Juventus è stata brava ad approfittare, mostrando una tenuta fisica eccellente ed un grande cuore.

    Peccato per il grande nervosismo in campo, con il pugno (da prova tv) sferrato da Mexes a Borriello, il fallaccio da espulsione di Vidal, e la mini rissa finale, all’imbocco del tunnel degli spogliatoi. E’ stata, dunque, una gara al cardiopalma, intensa e tesissima, per soli cuori forti: basti pensare che Adriano Galliani, a fine primo tempo ha lasciato San Siro per problemi di pressione.

    Il duello, dunque, continua: la gara ha lasciato importanti indicazioni per entrambi i club, dalle quali ripartire subito, nella speranza che la vis polemica non prenda il sopravvento sulle questioni di campo.

  • Milan, lista Champions. C’è Maxi Lopez, Inzaghi ancora escluso

    Milan, lista Champions. C’è Maxi Lopez, Inzaghi ancora escluso

    Il Milan ha presentato ieri sera la lista ufficiale di Champions League di 25 giocatori, i quali potranno essere schierati da Massimiliano Allegri per le successivi fasi della competizione europea (ricordiamo che il Milan sarà impegnato fra due settimane nella doppia sfida contro l’Arsenal di Arsene Wenger valida per gli ottavi di finale).

    Poche le sorprese che hanno accolto il comunicato della società di Via Turati. Come era stato abbondantemente anticipato, Pippo Inzaghi non farà parte della rosa che disputerà la Coppa Campioni. Lo stesso bomber rossonero, dopo il rifiuto nell’ultimo giorno di mercato all’offerta del Siena di Mezzaroma, aveva ribadito la propria volontà di continuare l’avventura nel club che l’ha visto protagonista negli anni 2000 anche se ciò avrebbe significato non giocare, consacrandolo al grande calcio internazionale e diventando uno degli attaccanti più prolifici in campo europeo (dietro solo alla leggenda spagnola Raul).

    maxi lopez | © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    Al posto di Superpippo, Allegri ha scelto di dare ad El Shaarawy la possibilità di calcare per la prima volta il terreno della Champions, promuovendo così l’ottimo periodo di forma mostrato dal Faraone nelle ultime partite disputate in campionato e Coppa Italia. Tra i 25 giocatori scelti figura anche il nuovo acquisto Maxi Lopez, il quale andrà a sostituire il convalescente Antonio Cassano (presumibilmente il barese tornerà direttamente nella prossima stagione, sempre che ottenga l’ok da parte dei medici).

    L’altra assenza pesante a centrocampo è rappresentata dal nome di Ringhio Gattuso. Il centrocampista rossonero è ancora in cura per il problema che ha funestato tutto il girone d’andata del mediano campione del mondo a Berlino, e Allegri ha preferito non rischiarlo. Non lo sostituirà Muntari, il quale non figura nella lista, ma Merkel. Il giovane prodotto del vivaio rossonero è stato incluso nella lista B, avendo meno di 21 anni ed essendo cresciuto a Milanello.

    Trova spazio tra i 25 giocatori anche il nuovo arrivato Mesbah. L’ex leccese va a prendere il posto di Taiwo, che ceduto durante il mercato invernale ai Queens Parker Rangers, è stato tolto dalla lista.

    LISTA CHAMPIONS LEAGUE MILAN

    Portieri: Abbiati, Amelia, Roma.

    Difensori:  Abate, Antonini, Bonera, De Sciglio, Mesbah, Mexes, Nesta, Thiago Silva, Yepes, Zambrotta.

    Centrocampisti: Ambrosini, Aquilani, Boateng, Emanuelson, Merkel (lista B), Nocerino, Seedorf, Van Bommel.

    Attaccanti: El Shaarawy, Ibrahimovic, Maxi Lopez, Pato, Robinho.